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Stanco di dover chiedere sempre scusa


AndreaDrew

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AndreaDrew

Ragazzi mi trovo in una situazione abbastanza critica, per quel che mi riguarda, con un mio amico di infanzia. 

Certo, ho 23 anni ed i problemi che abbiamo avuto non sono mai stati così gravi, i litigi capitano a tutti e solitamente noi uomini riusciamo a metterci spesso una pietra sopra. Stavolta però mi sento saturo e non ce la faccio più a mettermi da parte.

Io e questo mio amico siamo praticamente cresciuti insieme, abbiamo un rapporto fraterno ma non so quanto possa essere positivo quando non si è EFFETTIVAMENTE fratelli.

Fin da piccolo lui è stato sempre un esibizionista, gli piaceva mostrarsi e dimostrare di essere il migliore in qualsiasi cosa. Per lui tutto è una gara. Questa cosa adesso sta cominciando a pesarmi.

Credo i suoi conflitti verso di me (mai espressamente discussi) siano nati da quando ebbi il mio primo rapporto a 16 anni e lui a 18.

Non lo ha mai confessato ma la mia ex dell'epoca mi ha sempre ribadito che, se a volte si comportava in certi modi con me, cercando di fare il superiore, era perché io lo avevo in qualche modo ''superato'' e quindi colpito nell'orgoglio. Il fatto che riuscissi ad ottenere dei piccoli successi con le ragazze, laddove lui non riusciva, lo faceva imbestialire. 

All'inizio non ci ho dato molto peso ma con il tempo questa cosa si è esternata sempre di più.

In un occasione, in discoteca, ero brillo e lui ubriaco. Trovo una mia amica e comincio a ballare con lei. Passano neanche due minuti e mi si lancia addosso abbracciandomi e presentandosi, in seguito a fine serata comincia a far discorsi su quanto io e lui fossimo legati fin da piccoli.

Quest estate stesso set, però stavolta era uno schiuma party. Siccome faccio palestra e sono più fisicato di lui, avendo tolto la maglia (non me ne vogliate, non sono un tamarro ma in quell'occasione ci stava) mi trovo una tipa che comincia, anche se non attaccata, a ballare con ME. Risultato? Passano 5 secondi e si mette in mezzo manco fosse un threesome. Ovviamente tipa ormai persa. Mi guarda e mi fa ''dai lascia perdere, si vede che non ci vuole stare, ha fatto solo la splendida''.

Ovviamente potrei raccontare anche altri episodi che lo riguardano, nella quale stavolta io non vengo direttamente infastidito ma ci provava con delle tipe in modo sempre troppo esuberante e sicuro di sé tale da apparire come un arrogante ma per ora ve le risparmio. Potrei farlo in caso di vostra curiosità.

Arrivo al succo del discorso, proprio qualche giorno fa, abbiamo litigato sul nostro gruppo whatsapp. Nella chat dice di volerci provare con una tizia fidanzata che avrebbe potuto presentargli una nostra amica. Al mio ''ma è fidanzata'' mi risponde ''massì è per tornare a parlare con le ragazze, sembra una cosa stupida ma a uscire sempre tra maschi poi si perde qualcosa, un po di abitudine all'approccio''. 

Ma abitudine di che? Io non ho mai visto le ragazze come esseri divini ma sempre alla nostra altezzai ma nella sua situazione in cui non è mai riuscito ad approcciare, capii le sue parole.

Gli rispondo scherzosamente ''Perchè sei una schiappa''

Da qui è partito un incubo. Mi ha scritto che lui poteva insegnarmi a rimorchiare, di non fare lo splendido e di andare a giocare a fare il figo altrove. Tutto per una battuta.

So che può sembrare una banalità ma dopo anni e anni della stessa solfa, mi ha stancato questo suo essere sempre in competizione, di dover sempre sentirsi il migliore di tutti a discapito del suo orgoglio ferito. Sono sempre stato io il primo a mettermi da parte per riconciliarci ma questa volta non ce la faccio, qualcosa mi frena. Sarà che mi sono stancato del suo atteggiamento.

Gli voglio sempre bene ma non è così che posso continuare il mio rapporto di amicizia. Non dovrebbe essere basato su invidie o sulla supremazia. A volte penso di mettermi da parte di nuovo ma mi blocco pensando al fatto che non cambierà mai, che saremo punto e a capo nuovamente. Perché anche nelle discussioni non si accontenta neanche della mezza ragione, deve averla tutta lui.

 

 

Modificato da AndreaDrew
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Il suo comportamento è una maschera, lo è sempre stato perché si sente palesemente inferiore a te sia sul fisico, sia con le ragazze, ovunque. Ti capisco benissimo perché ho una tipa che conosco fin da piccola e che è così, uguale e identica al tuo, stesso atteggiamento a tratti arrogante quando si sente palesemente in difetto. A farla piangere e star male non ci vuole niente se si toccano i tasti giusti e cioè la competizione, che si è inventata tutta da sola, tra me e lei. Non ho ancora trovato la chiave ma ti comprendo alla perfezione quando dici che sei stufo di dover sempre chiedere scusa, in un certo senso, perché è frustrante.

Sono persone a cui vogliamo sicuramente molto bene e perciò teniamo a loro, non ci va di sfancularle del tutto. Che si fa? La tipa in questione tra l'altro ha un fisico migliore del mio, oggettivamente, ha un ragazzo ufficiale mentre io no. Secondo me però queste persone sono, in un certo senso, rabbiose al di là di ciò che le differenzia da noi e lo sarebbero anche se loro fossero più di noi in qualche aspetto, tipo il mio caso. È proprio una questione di loro inner game che non è ancora del tutto sviluppato.

Soluzioni non ne ho se non portare tantissima pazienza con questi soggetti, poveretti non sono fortunati come noi non tanto per i risultati più o meno raggiunti, quanto perché non si piacciono del tutto. Non dev'essere mica una passeggiata svegliarsi ogni mattina in un corpo ma soprattutto in una mentalità che non piace. Soffrono molto.

Ogni tanto è utile sbottare e far notare che certi toni non ci piacciono. Sai cosa mi sono sentita dire con astio l'altro giorno, stava piangendo dal nervoso e si è incazzata dopo che io le ho messo davanti un suo torto marcio?: "sappiamo benissimo che tanto tu sei la ragazza perfetta". Non lo sono e non l'ho mai pensato ma se lei crede questo di me puoi benissimo capire dove stia la sua autostima, tre metri sotto terra o forse di più 

Porta pazienza, il rapporto si è incrinato a causa della sua scarsa autostima ma non è perduto per sempre a patto che questi signori comincino un percorso sul loro inner game ma non siamo noi a doverglielo consigliare sennò è come sottolineare ancor di più la nostra presunta superiorità nei loro confronti, superiorità che loro considerano reale e sotto gli occhi di tutti. 

Modificato da Edo
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AndreaDrew
11 minuti fa, Edo ha scritto:

Il suo comportamento è una maschera, lo è sempre stato perché si sente palesemente inferiore a te sia sul fisico, sia con le ragazze, ovunque. Ti capisco benissimo perché ho una tipa che conosco fin da piccola e che è così, uguale e identica al tuo, stesso atteggiamento a tratti arrogante quando si sente palesemente in difetto. A farla piangere e star male non ci vuole niente se si toccano i tasti giusti e cioè la competizione, che si è inventata tutta da sola, tra me e lei. Non ho ancora trovato la chiave ma ti comprendo alla perfezione quando dici che sei stufo di dover sempre chiedere scusa, in un certo senso, perché è frustrante.

Sono persone a cui vogliamo sicuramente molto bene e perciò teniamo a loro, non ci va di sfancularle del tutto. Che si fa? La tipa in questione tra l'altro ha un fisico migliore del mio, oggettivamente, ha un ragazzo ufficiale mentre io no. Secondo me però queste persone sono, in un certo senso, rabbiose al di là di ciò che le differenzia da noi e lo sarebbero anche se loro fossero più di noi in qualche aspetto, tipo il mio caso. È proprio una questione di loro inner game che non è ancora del tutto sviluppato.

Soluzioni non ne ho se non portare tantissima pazienza con questi soggetti, poveretti non sono fortunati come noi non tanto per i risultati più o meno raggiunti, quanto perché non si piacciono del tutto. Non dev'essere mica una passeggiata svegliarsi ogni mattina in un corpo ma soprattutto in una mentalità che non piace. Soffrono molto.

Ogni tanto è utile sbottare e far notare che certi toni non ci piacciono. Sai cosa mi sono sentita dire con astio l'altro giorno, stava piangendo dal nervoso e si è incazzata dopo che io le ho messo davanti un suo torto marcio?: "sappiamo benissimo che tanto tu sei la ragazza perfetta". Non lo sono e non l'ho mai pensato ma se lei crede questo di me puoi benissimo capire dove stia la sua autostima, tre metri sotto terra o forse di più 

Porta pazienza, il rapporto si è incrinato a causa della sua scarsa autostima ma non è perduto per sempre a patto che questi signori comincino un percorso sul loro inner game ma non siamo noi a doverglielo consigliare sennò è come sottolineare ancor di più la nostra presunta superiorità nei loro confronti, superiorità che loro considerano reale e sotto gli occhi di tutti. 

Comprendo la tua situazione su tutta la linea.. Il mio unico più grande fastidio è dovermi sempre mettere da parte per far passare la cosa, insomma non dovrei più toccare il tasto ragazze ma è abbastanza difficile quando quest ultimo è il suo pensiero fisso.

Purtroppo prima questo modo di ''fare a gara'' poteva starci, lo usava in contesti completamente differenti dove serve per migliorarsi. Farlo con un amico però che neanche sta gareggiando con te, dà molto fastidio.

C'è da dire che in questo suo modo di pensare ha influito molto il padre ed alcune sue amicizie. Insomma, una volta mi ha raccontato di quando gli fece un discorso del genere:

''La vedi quella ragazza? Ti piace? Puoi averla, sei un bel ragazzo ed hai i soldi.'' 

Questo è solo un estratto di conversazione, fatta tralaltro quando avevamo 16-17 anni. Per farti capire quanta influenza negativa possa avere un genitore che fa ragionamenti del genere.

Ovviamente non mancano alcuni amici fissati con la discoteca e sull'apparire in modo costante per essere circondati da ragazze. Hanno dato il loro aiuto. Queste cose insieme con il passare del tempo, lo hanno portato a quel che è oggi.. purtroppo è radicato e non posso farci più nulla.

Come hai detto tu, forse dovrò solo portare pazienza e cercare di non stuzzicare per quel che posso.

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1 minuto fa, AndreaDrew ha scritto:

mio unico più grande fastidio è dovermi sempre mettere da parte per far passare la cosa, insomma non dovrei più toccare il tasto ragazze ma è abbastanza difficile quando quest ultimo è il suo pensiero fisso.

Con la mia non saranno le conquiste amorose ma ti assicuro che si comporta uguale con i voti dell'università, sono il suo chiodo fisso. 

2 minuti fa, AndreaDrew ha scritto:

Come hai detto tu, forse dovrò solo portare pazienza e cercare di non stuzzicare per quel che posso

Non so se non stuzzicare sia utile. A volte penso che  è come un pentolone che ribolle, forse meglio scatenarlo del tutto così esplode e si può ricominciare daccapo più velocemente invece di logorarsi in due e perciò ricominciare  dalla quiete dopo la tempesta? Non saprei, tornerò ad aggiornare in caso di cambiamenti. 

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Mich!
1 ora fa, AndreaDrew ha scritto:

Gli rispondo scherzosamente ''Perchè sei una schiappa''

Da qui è partito un incubo. Mi ha scritto che lui poteva insegnarmi a rimorchiare, di non fare lo splendido e di andare a giocare a fare il figo altrove. Tutto per una battuta.

Hai colpito nel segno.

Lo è, sa di esserlo e se ne vergogna.

L'unica cosa che puoi fare con persone del genere e tenerle vicine sin quando non diventano nocive.

Dopo di che inizia a far cadere la testa anche se trattasi di amicizie datate.

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AndreaDrew
Il 29/12/2018 alle 17:08 , Mich! ha scritto:

Hai colpito nel segno.

Lo è, sa di esserlo e se ne vergogna.

L'unica cosa che puoi fare con persone del genere e tenerle vicine sin quando non diventano nocive.

Dopo di che inizia a far cadere la testa anche se trattasi di amicizie datate.

Aggiornamento: ieri è tornato a rivolgermi la parola mentre eravamo in comitiva.

Ovviamente ho preferito non uscire il discorso e lasciare che finisse così. 

Spero davvero di tagliare i ponti solo come ultima risorsa.

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Ciao @AndreaDrew

Il comportamento del tuo amico e i due episodi che descrivi, sono abbastanza gravi. E’ palese che sia invidioso e in competizione con te. Secondo me non ti resta altro che parlare chiaramente con lui e dirgli tutto ciò che pensi veramente, anche a costo di litigare. So che può essere una decisione difficile visto che vi conoscete da molti anni, ma non puoi permetterti di lasciar correre ancora.

Io ho vissuto una situazione simile anni fa, anche io con una mia amica d’infanzia. Arrivata al limite l’ho affrontata, abbiamo litigato e non ci siamo più parlate a lungo. Dopo il periodo di lontananza in cui abbiamo avuto modo entrambe di riflettere, ci siamo ritrovate e ora abbiamo un’ amicizia molto solida.

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  • 2 settimane dopo...
Telefono
Il 30/12/2018 alle 18:03 , AndreaDrew ha scritto:

Aggiornamento: ieri è tornato a rivolgermi la parola mentre eravamo in comitiva.

Ovviamente ho preferito non uscire il discorso e lasciare che finisse così. 

Spero davvero di tagliare i ponti solo come ultima risorsa.

Ciao, 

Secondo me infatti non dovresti. 

Credo che tutti quanti nella propria vita abbiano vissuto episodi simili e a me è capitato di trovarmi da l'una e dall'altra parte del discorso. E' sinceramente una situazione difficile da mettere mettere in prospettiva e cercare di vederla con gli occhi del tuo amico, ma trovo che in questi casi la soluzione migliore non sia escluderlo, nonostante il suo atteggiamento nocivo e negativo. Penso che dovresti cercare il modo, con molta pazienza e in maniera sottile, di aiutarlo a conseguire quello che vuole. Se parliamo di una persona mediamente intelligente capirà il tuo coinvolgimento e cambierà atteggiamento. 

Un abbraccio, 

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Alexis Honlon
Il 30/12/2018 alle 18:03 , AndreaDrew ha scritto:

Aggiornamento: ieri è tornato a rivolgermi la parola mentre eravamo in comitiva.

Ovviamente ho preferito non uscire il discorso e lasciare che finisse così. 

Spero davvero di tagliare i ponti solo come ultima risorsa.

Buongiorno, AndreaDrew - Penso di poterti dire qualcosa di utile in materia, visto che... Beh, sono la versione coerentizzata portata sino alle estreme conseguenze del tuo amico. E certamente il forte influsso della cultura greco-romana (ho passato l'adolescenza a leggere libri della loro letteratura) non ha aiutato: anzi, ha legittimato la cosa ed anzi l'ha messa in luce positiva. Un aneddoto chiarificatore: si dice che Cesare, davanti alla tomba di Alessandro Magno, si inginocchiasse in lacrime piangendo a dirotto, a motivo del fatto... che aveva più anni di Alessandro Magno, eppure lui aveva solo conquistato la Gallia e a malapena conquistato il potere politico a Roma, mentre Alessandro aveva conquistato un impero. Io stesso piansi, per certi versi similmente, al ripercorre la morte di Catone Uticense: muore il mio mondo, muoio con esso.

Quello che posso dirti, basato sulla mia personalità, è che di base il tuo amico è un insicuro: intendo dire che il tuo amico ha una precisa visione del mondo che lo circonda. Ritiene il mondo troppo grande rispetto a lui, complesso e variabile, con un alta possibilità di nuocergli, o comunque con un imprevedibilità che rende difficile rapportarsi. Sì, come puoi immaginare, tutti gli insicuri cantano la stessa canzone: riduzione della complessità del mondo, rendere da sè dipendente ciò che è indipendente, per i motivi prima detti. L'espansionismo romano, all'atto pratico, trova giustificazione in quanto ti ho detto: Roma legittimava le sue guerre come difesa degli alleati e rispetto dei patti statuiti - beh, per lavoro e non solo, ho avuto prova diretta che queste motivazioni non sono fandonie: di gente che dice (e soprattutto scrive) di fare qualcosa ma che poi lascia lettera morta il mondo è pieno. Non è più facile se decidessi io? Se io fossi l'elemento dirimente? Se l'ignoto diventessa noto? Se ciò che è da me indipendente divetasse da me dipendente? Tutto questo porta alla famosa tendenza all'accrescimento, al diventare più grande, al comando - perchè, per ricordarsi di Tacito, "questa è la logica del potere: i conti non tornano se non si rendono ad uno solo".

Ora, se il tuo amico si sente insicuro, nel senso ora descritto, c'è poco da fare: peraltro, come ti puoi immaginare, dal mio punto di vista ha ragione. Come criticare una siffatta visione del mondo? Negando che il mondo è molto più grande di noi, complesso ed imperscrutabile, a tratti dannoso verso di noi? No: c'è solo da accettare la cosa, tale e quale è, e portare alle estreme conseguenze il tutto. Rendersi conto della propria insicurezza, e capire che solo grazie a questa cognizione, e alla fiducia, guadagnata e conquistata degli altri, ovvero mettere gli altri in condizione di non poter negare, fatti alla mano, il proprio valore, si può vivere... Gli antichi ritenevano, addirittura, che questa fosse la cifra caratteristica dell'essere umano, che lo distingueva dagli animali - e dagli schiavi, naturalmente, dal loro punto di vista.

Quel che intendo dire, AndreaDrew (ed anche ad Edo, che vedo essere in situazione simile), è che l'unica cosa che potete fare, se volete, è quella di giocare a queste regole: loro stessi dicono di sentirsi inferiori nei vostri confronti, in maniera più o meno indiretta, e solo accettando apertamente questo, ovvero la vostra propria superiorità, gli si può fare del bene, perché ciò li spingerà a crescere (nel senso di espandersi, accrescersi, ora descritto), a rendersi al vostro livello - sempre che, ovviamente i vostri amici abbiano un qualche valore, che ovviamente qui è totalmente sinonimo di onore. Già: onore, gloria ed interesse.

Più e più volte ho riflettuto, anche sulla e per via della mia formazione classica di base: infondo, una cultura basata sull'insicurezza, conseguentemente guerrafondaia (pensiamo a Roma... Che ha visto la guerra come un tentativo di piegare gli altri al nostro volore - la famosa giurisdizione, tanto ambita dai romani), e che ha detto chiaramente che la vita non è degna di essere vissuta se non nella ricerca dell'onore, della gloria e dell'interesse, che vuole decidere, prima di qualsiasi cosa, ed odia di sottostare a decisioni in cui non ha avuto almeno in parte vece, sia ancora degna di esistere, o debba sparire dalla faccia della terra, per colpa della sua pericolosità.

La mia risposta, per ora, è solo questa: sfido chiunque a negare la veridicità del punto di partenza, ovvero l'insicurezza.

Scusate, ho preso la tangente, ma credo che almeno possa essere utile per capire cosa passa per la testa di persone del genere -- almeno quando sono coerenti e si sono guardati (o almeno ci hanno provato) un po' allo specchio. Ripeto che l'unico modo di aiutarli, ed in questo mi trovo in disaccordo con Edo, è proprio dicendogli che sì, siamo superiori: perché allora non eccelli? E da qui, si può solo sperare nel loro onore.

Un consiglio ad entrambi, Edo ed Andrea: ricordatevi che dal punto di vista dei vostri amici, voi siete dei punti di riferimento saldi e solidissimi, tant'è che misurano il loro valore in base a quanto riescano a raggiungervi oppure no. Non dimenticatevene.

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4 minuti fa, Alexis Honlon ha scritto:

Ripeto che l'unico modo di aiutarli, ed in questo mi trovo in disaccordo con Edo, è proprio dicendogli che sì, siamo superiori: perché allora non eccelli?

Ahia, prevedo fulmini e saette ma proverò, forse ci vuole uno scossone per riassestare più velocemente l'equilibrio

 

5 minuti fa, Alexis Honlon ha scritto:

misurano il loro valore in base a quanto riescano a raggiungervi oppure no. Non dimenticatevene.

Per quello mi fanno pena. Come se io misurassi il mio valore in base a un'altra persona che non sono io, per me è semplicemente illogico

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