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LTR agli sgoccioli ?


algoritmo90

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vol-à-voile

Certe volte non mi spiego come ci si accontenti delle briciole quando si hanno i soldi per comprarsi non solo altro pane ma addirittura una panetteria intera.

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Nuovo_utente
2 ore fa, vol-à-voile ha scritto:

Certe volte non mi spiego come ci si accontenti delle briciole quando si hanno i soldi per comprarsi non solo altro pane ma addirittura una panetteria intera.

Ehhhh...non è semplice rimettersi in gioco...

E pure se trovi il coraggio di farlo...un paio di mesi buoni di merda in cui pensi “ma chi cazzo me l’ha fatto fare...potevo accontentarmi di quello che avevo...” te li fai comunque...

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algoritmo90
Inviato (modificato)
22 ore fa, MichelaDevi ha scritto:

Sai è bello che tu veda con un punto di vista differente sia dal nostro che dal tuo la tua stessa situazione... Però...

Fisicamente ti piace ancora?

Cosa l'ha attratta a te, qualora tu lo sappia?

Si è distratta interessandosi ad altro? Se sì, quali sono le "fonti di distrazione" che sono emerse nell'ultimo anno?

Rispondo alle tue domande:

Fisicamente mi piace ancora, forse un po' meno rispetto ai primi tempi in quanto si è  un pochino "lasciata andare".

C'è stata da subito una forte attrazione sessuale. 

Ultimamente sta dedicando molto più tempo alle amiche.

 

22 ore fa, Nuovo_utente ha scritto:

Si sono indubbiamente innescate delle dinamiche non piacevoli, ma che partono da lontano. In tutto ciò, quanti anni avete? Perché anche questo credo sia un parametro da considerare...

 

Comunque, tutto è possibile, anche recuperare questa situazione. Ma se da parte tua c’è una certa maturità (che ti ha spinto a farti delle domande fino a venire a chiedere qui a noi “cosa fare e come comportarsi”)...c’è da vedere se la tua lei ha altrettanto maturità per venire fuori da questa situazione.

 

Qua si parla tanto di tecniche e psicologia spicciola...fatta per lo più di ripicche per vedere se l’altro/a risponde allentando o tirando ancora di più la corda...

Il mio consiglio è quello di parlarne...con lei!

Se non è stupida, anche lei si sarà accorta che qualcosa “non va”. Cioè...cercate di capire se i vostri atteggiamenti sono ripicche (e quindi atteggiamenti volutamente tenuti per cercare di portare il timone dalla propria parte) oppure no (lei si è bella che rotta i coglioni e ha voglia di “altro”...altro che convivenza!!).

 

 

Entrambi 27 anni.

Abbiamo già affrontato il discorso qualche settimana fa, ma evidentemente poco è cambiato. 

Credo di essere io il più maturo dei due. 

 

22 ore fa, Improve Your Skill ha scritto:

Le relazioni si basano sul dialogo.

Il dialogo si fa in due.

Come anche il sesso si fa in due...

Agire con "prepotenza" con comportamenti da pseudoalpha può anche funzionare, ma a breve ti ritroverai punto e a capo.

Se vuoi cercare una soluzione, cerca l'equilibrio. Riprenditi ciò che è tuo nella relazione ma non tirare di nuovo il pendolo verso di te.

Le domande che ti sono state poste sono importanti.

In sostanza, la relazione non si "sistema" in base a te, bensì (come ti hanno scritto) in base ad entrambi.

Il tuo discorso non fa una piega, ho anche provato a metterlo in pratica ma ho avuto scarsi risultati. Purtroppo, per la mia esperienza, le donne non sono esseri razionali.

18 ore fa, Iperbole ha scritto:

Io ti dico solo che trovarsi a 40 anni sposati con una che non si ama e che non ci ama è un attimo.
Ti pare un'esagerazione? E però io vedo casi speculari a destra e manca in continuazione

Non credo assolutamente nel matrimonio.

3 ore fa, OldPlayer ha scritto:

È stato bello finché è durato.... Lascia perdere la convivenza, acuirebbe i problemi.....

Se non riesci a chiudere, tira avanti e ricomincia a prenderti i tuoi spazi, ma senza dimenticarti mai che la tua ltr (come nel 99% dei casi "moderni") ha una scadenza e potrebbe essere vicina…

Spero non sia come dici tu, ( 99% ltr a scadenza ) altrimenti dal mio punto di vista non avrebbe neanche senso cercare un'altra compagna.

2 ore fa, vol-à-voile ha scritto:

Certe volte non mi spiego come ci si accontenti delle briciole quando si hanno i soldi per comprarsi non solo altro pane ma addirittura una panetteria intera.

A volte chi si accontenta gode.

 

 

Comunque grazie a tutti per le risposte !

Modificato da algoritmo90
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vol-à-voile
48 minuti fa, Nuovo_utente ha scritto:

Ehhhh...non è semplice rimettersi in gioco...

E pure se trovi il coraggio di farlo...un paio di mesi buoni di merda in cui pensi “ma chi cazzo me l’ha fatto fare...potevo accontentarmi di quello che avevo...” te li fai comunque...

Dici?
Con la mia prima fidanzatina mi feci lasciare.
Il rapporto non mi soddisfaceva per motivi vari ma non avevo allora il fegato per lasciarla. 
Potrei dirti che mi dispiaceva, potrei dirti che le volevo bene, potrei dirti altre 3000 puttanate ma la verità è che non avevo il fegato di farlo, punto. 

Ultimamente sto studiando per il Cervantes e mi sto "mangiando" diversi telefilm, fra questi c'è uno in lingua catalana che si chiama Merlì (che consiglio vivamente a chi si vuol perdere un pomeriggio sul divano). In una puntata viene citato un racconto di cui ti copio la parte essenziale:

Cita

Il racconto zen della mucca racconta di un saggio Maestro che passeggiava tra i campi con il suo discepolo. Un giorno, si trovarono davanti a una casa di legno abitata da una coppia con i suoi tre figli. Andavano tutti malconci, con vestiti stracciati e sporchi. I loro piedi scalzi, l’ambiente intorno a loro terribilmente povero. Il Maestro chiese al capofamiglia come facessero a sopravvivere, dato che nei dintorni non esistevano né industrie né commercio, oltre a non vedersi ricchezza alcuna nei paraggi. Con molta calma, il padre gli rispose:

“Guardi, abbiamo una mucca che ci rende vari litri di latte al giorno. Ne vendiamo una parte e con il denaro compriamo altre cose, mentre l’altra parte la consumiamo noi. Così possiamo sopravvivere”.

Il Maestro ringraziò per l’informazione, salutò e se ne andò. Allontanatosi, disse al suo discepolo:

“Cerca la mucca, conducila fino al precipizio e spingila nel dirupo”.

Il giovane restó attonito, la mucca era l’unico mezzo di sostentamento di quell’umile famiglia. Ma pensò che il suo Maestro aveva le sue ragioni per chiedergli un atto simile e, con grande sforzo, condusse la mucca verso il precipizio e la spinse giù. Quella terribile scena rimase impressa nella sua mente per molti anni. Molto tempo dopo il discepolo, sentendosi in colpa per quello che aveva fatto, decise di lasciare il Maestro per tornare in quel luogo e chiedere perdono alla famiglia a cui aveva provocato un grosso danno. Mentre s’avvicinava, notò che tutto era cambiato. Una preziosa casa con alberi tutt’attorno, tanti bambini che giocavano e un’automobile parcheggiata all’esterno. Il giovane si sentì ancora più triste e disperato pensando che quell’umile famiglia avesse venduto tutto per sopravvivere. Quando chiese di loro, gli risposero che erano sempre lì, che non se n’erano andati. Entrò di corsa in casa e realizzò che era davvero abitata dalla stessa famiglia di allora. Così, chiese al capofamiglia che cosa fosse successo ed egli, con un grande sorriso, gli rispose:

“Avevamo una mucca che ci dava latte e con cui tiravamo a campare. Ma un bel giorno la mucca cadde in un precipizio e morì. Da quel momento, ci trovammo obbligati a fare altre cose, a sviluppare altre capacità che mai avremmo immaginato di avere. Così, cominciammo ad avere successo e la nostra vita cambiò”.

La trovo una bella metafora della vita.
Potremmo rimanere tutti dentro il pancione di nostra madre, serviti e riveriti e senza neanche dover masticare cibo.
Se la mucca non fosse mai stata ammazzata dal discepolo, quella famiglia avrebbe continuato la propria vita di miseria e povertà chissà ancora per quanto tempo.
Siamo esseri umani e come tali cerchiamo sicurezze che ci allontanino il più possibile dalle incertezze.
Ma quando tutto ciò viene meno, siamo chiaramente in grado non solo di migliorarci ma anche di migliorare cosa abbiamo attorno: gente, ambienti e idee (ecco perché io personalmente credo che la coerenza sia un concetto totalmente travisato dal genere umano: chi non cambia è un tarato, punto).

Indi per cui:

42 minuti fa, algoritmo90 ha scritto:

A volte chi si accontenta gode.

Lamentarci della nostra vita ci pone di fronte ad un qualcosa che sostanzialmente non ci fa stare bene.
Eppure abbiamo ancora bisogno del "Maestro" che venga a dirci di ammazzare la mucca.
E' incredibile come riusciamo a vedere dei limiti davanti ai nostri occhi quando invece siamo noi stessi quelli che limitano i nostri pensieri e le nostre azioni.

Andando sul concreto invece: se stessi realmente godendo, non avresti aperto questo topic.
In bocca al lupo giovanotto.

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dalvi_doc
Il 31/12/2018 alle 14:08 , gold86 ha scritto:

Al di là di questo, smetti di controllare i suoi social... che tanto se te la vuole fare vai tranquillo che il modo lo trova

Parole sante.

E poi, controllare i social è solo del male che fai a te stesso.

Ogni minimo segnale che vedi lo interpreti e Rielabori alla tua maniera... E giù farsi pippe mentali che ti fanno stare Ancora peggio.

Considera che le donne fanno come le scimmie, non lasciano mai una liana finché non hanno acchiappato saldamente quella nuova. Quindi, si, secondo me parlane e chiudi, prima che ti tradisca ( se non l’ha già fatto o lo stia già facendo ). Lei ha già deciso, anche se non te lo sta dicendo e anzi sta dissimulando. E andare contro una sua decisione può solo fare peggio . Paradossalmente potrebbe giocare a tuo vantaggio un tuo allontanamento rispetto a fare “accanimento terapeutico” in questo momento.

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dalvi_doc
19 ore fa, Iperbole ha scritto:

Io ti dico solo che trovarsi a 40 anni sposati con una che non si ama e che non ci ama è un attimo.
Ti pare un'esagerazione? E però io vedo casi speculari a destra e manca in continuazione

Porca puttana se vero...

ne vedo di coppie infelici anche a 60! 

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MichelaDevi

E farla ingelosire? 

Hai delle amiche? O amica di cui lei è particolarmente gelosa?

Banalmente se riprendi lo schema iniziale potresti riavere il controllo della situazione. 

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MichelaDevi
1 ora fa, dalvi_doc ha scritto:

non lasciano mai una liana finché non hanno acchiappato saldamente quella nuova. 

Anche voi!

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Nuovo_utente
2 ore fa, vol-à-voile ha scritto:

Andando sul concreto invece: se stessi realmente godendo, non avresti aperto questo topic.
In bocca al lupo giovanotto.

Caro @vol-à-voile

ma infatti la mia era una riflessione di chi il cambiamento l’ha sempre abbracciato...solo che mi trovo quasi ad un paradosso. Non so più chi sono, non so più cosa e dove è casa mia...  

Non so se rendo l’idea...

Sono assalito dal dubbio che questa rincorsa continua del miglioramento, della felicità...sia una sorta di pendolo che ci porti sempre ad oscillare e mai a fermarci.

 

In questo 2019 saranno 35! Ho chiuso da pochi mesi una relazione che durava anni...qualcosa dentro di me (ovviamente) mi diceva che andava fatto! E l’ho fatto...

Sono stato coerente con me stesso.

 

Però mi ritrovo nuovamente con NULLA in tasca. E mentre “chi si accontenta”...ha moglie e figli...io cosa ho? Tutto da ricostruire. Per carità...lo farò, nuovamente, ancora e ancora.

E poi? Altro giro, altra corsa. A 42 anni di nuovo? Boh...

 

Scusa, sono sempre uno che si automotiva pure dal nulla. Sono un utente abbastanza navigato del forum...ma queste “feste” mi hanno devastato. La malinconia mi ha inzuppato il cervello.

 

Modificato da Nuovo_utente
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senza nome
2 ore fa, vol-à-voile ha scritto:

Dici?
Con la mia prima fidanzatina mi feci lasciare.
Il rapporto non mi soddisfaceva per motivi vari ma non avevo allora il fegato per lasciarla. 
Potrei dirti che mi dispiaceva, potrei dirti che le volevo bene, potrei dirti altre 3000 puttanate ma la verità è che non avevo il fegato di farlo, punto. 

Ultimamente sto studiando per il Cervantes e mi sto "mangiando" diversi telefilm, fra questi c'è uno in lingua catalana che si chiama Merlì (che consiglio vivamente a chi si vuol perdere un pomeriggio sul divano). In una puntata viene citato un racconto di cui ti copio la parte essenziale:

La trovo una bella metafora della vita.
Potremmo rimanere tutti dentro il pancione di nostra madre, serviti e riveriti e senza neanche dover masticare cibo.
Se la mucca non fosse mai stata ammazzata dal discepolo, quella famiglia avrebbe continuato la propria vita di miseria e povertà chissà ancora per quanto tempo.
Siamo esseri umani e come tali cerchiamo sicurezze che ci allontanino il più possibile dalle incertezze.
Ma quando tutto ciò viene meno, siamo chiaramente in grado non solo di migliorarci ma anche di migliorare cosa abbiamo attorno: gente, ambienti e idee (ecco perché io personalmente credo che la coerenza sia un concetto totalmente travisato dal genere umano: chi non cambia è un tarato, punto).

Indi per cui:

Lamentarci della nostra vita ci pone di fronte ad un qualcosa che sostanzialmente non ci fa stare bene.
Eppure abbiamo ancora bisogno del "Maestro" che venga a dirci di ammazzare la mucca.
E' incredibile come riusciamo a vedere dei limiti davanti ai nostri occhi quando invece siamo noi stessi quelli che limitano i nostri pensieri e le nostre azioni.

Andando sul concreto invece: se stessi realmente godendo, non avresti aperto questo topic.
In bocca al lupo giovanotto.

Così raccontato è molto edulcorato:una che ha le capacità e la visone imprenditoriale per tirara su un castello dal nulla, è molto difficile che rimanga ancorato alla mucca, perché la ha. Prendi buffett, aveva la mucca, ma adesso ha un impero; ed allo stesso modo tutti quelli o quasi che hanno fatto i soldi, la mucca l'avevano, ma hanno deciso, deliberatamente, di ucciderla.

Nel reale, il 90%, probabilmente di più di quelli a cui togli la mucca, sarebbero morti di fame.

E funziona così anche nelle relazioni o dove vuoi, per arrivare davvero al top( o al tuo top) è necessario che tu uccida la mucca, non è quasi mai sufficiente che essa semplicemente muoia.

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