Vai al contenuto

Ecco perchè odio mia madre


Salvatore93

Messaggi raccomandati

Crescendo63
On 1/8/2019 at 12:13 AM, Salvatore93 said:

Ho tenuto duro parecchi anni nell'utopia che a 18 anni si è adulti per la legge e quindi si possa dare un calcio in cu.lo a chi ti tarpa le ali e vivere finalmente la propria vita. Ma non è così.

Si chiama co-dipendenza.

Odi una persona ma ci sei legato a doppio filo (e lei con te), vi date addosso, ma nel profondo non riuscite a staccarvi. Un po' come un drogato e la sua droga.

Ciò non toglie che l'unico che ti tiene fermo lì sei tu (e la tua co-dipendenza).

 

Quote

Ed è qui che non vengo mai capito dalla massa. E' facile per tutti dire "bhè hai un lavoro, niente può impedirti di fare le valigie e di andartene". Che dirvi? Sono contento per voi se la pensate così e sapete perchè? Perchè questo significa che non mi  capite.

Questa del "Non mi capite" è una giustificazione che ho sentito decine di volte: viene usata da chi non vuole ammettere la propria responsabilità, e messo di fronte ai fatti non sa trovare di meglio.

Non è che non ti capiamo. Non è che tu sia una persona particolare con un problema unico (nessuno ha problemi unici, sono sempre quelli per tutti). Non è che capiti solo a te: la co-dipendenza è molto diffusa. Tutti conosciamo qualche relazione in cui le due persone si detestano, ma non si sognano di staccarsi (di famiglie disfunzionali è pieno il mondo).

Non c'è nulla di originale, unico o difficile da capire. Tu usi la scusa del "Non mi capite" per non ammettere che sei chiuso in una prigione di cui hai le chiavi.

Modificato da Crescendo63
  • Mi piace! 3
Link al commento
Condividi su altri siti

Salvatore93

Certo, se ognuno si prende un po' di colpa anche per se,in un modo o nell'altro, è anche un po' colpa sua. La mia colpa nello specifico è quella di non aver mai trovato il coraggio di fare le valigie,scappare in Brasile per non farmi trovare, cambiare connotati (e magari anche sesso) e rifarmi una vita nella favelas,povero ma libero.  Per quanto riguarda la figura paterna non l'ho mai cercata sinceramente, ho forse più cercato la figura materna che sento di non aver mai trovato in mia madre. Ho provato anche l'eroina un paio di volte, solo sniffandola niente siringhe. Non mi è piaciuto l'effetto e non ho ripetuto l'esperienza, non capisco come faccia a piacere,quando a me 20 gocce di Lexotan facevano un effetto migliore e decisamente più forte

Link al commento
Condividi su altri siti

leavingmyheart
6 minuti fa, Salvatore93 ha scritto:

Certo, se ognuno si prende un po' di colpa anche per se,in un modo o nell'altro, è anche un po' colpa sua. La mia colpa nello specifico è quella di non aver mai trovato il coraggio di fare le valigie,scappare in Brasile per non farmi trovare, cambiare connotati (e magari anche sesso) e rifarmi una vita nella favelas,povero ma libero.  Per quanto riguarda la figura paterna non l'ho mai cercata sinceramente, ho forse più cercato la figura materna che sento di non aver mai trovato in mia madre. Ho provato anche l'eroina un paio di volte, solo sniffandola niente siringhe. Non mi è piaciuto l'effetto e non ho ripetuto l'esperienza, non capisco come faccia a piacere,quando a me 20 gocce di Lexotan facevano un effetto migliore e decisamente più forte

 

credevo che l'eroina ce la si iniettasse. Ho sempre sentito che se la provi una volta poi sei fottuto, ti crea subito dipendenza

Link al commento
Condividi su altri siti

Salvatore93
Inviato (modificato)
10 ore fa, leavingmyheart ha scritto:

 

credevo che l'eroina ce la si iniettasse. Ho sempre sentito che se la provi una volta poi sei fottuto, ti crea subito dipendenza

Non necessariamente,anche la cocaina volendo la si può iniettare, ma questa a differenza dell'eroina è più famosa per essere sniffata. Si dice così, c'è molto terrorismo dietro l'uso di sostanze, come quando si dice che uno cade in dipendenza dopo 2-3 volte o che uno ci lascia il cervello dopo una singola dose. È soggettivo. La droga fa male e fanno bene ad allarmare, ma a volte le cose sono meno gravi di come le fanno apparire. Se sei una persona che cerca solo una cosa diversa da fare una sera e la sostanza ti delude, al 90% non lo rifai. La cosa cambia se la sostanza ti è piaciuta o se stai cercando nella droga una ragione per tenerti in vita. Se la droga ti da quello che vuoi, hai trovato una soluzione.si fa per dire, perché la droga fa anche male al fisico,ma è sicuramente una scorciatoia che in certi casi ti toglie paranoie e freni inibitori. p.s: chiedo scusa per aver postato due volte il messaggio,non riesco ad eliminarne uno.

Modificato da Salvatore93
Link al commento
Condividi su altri siti

Salvatore93
10 ore fa, leavingmyheart ha scritto:

 

credevo che l'eroina ce la si iniettasse. Ho sempre sentito che se la provi una volta poi sei fottuto, ti crea subito dipendenza

Non necessariamente,anche la cocaina volendo la si può iniettare, ma questa a differenza dell'eroina è più famosa per essere sniffata. Si dice così, c'è molto terrorismo dietro l'uso di sostanze, come quando si dice che uno cade in dipendenza dopo 2-3 volte o che uno ci lascia il cervello dopo una singola dose. È soggettivo. La droga fa male e fanno bene ad allarmare, ma a volte le cose sono meno gravi di come le fanno apparire. Se sei una persona che cerca solo una cosa diversa da fare una sera e la sostanza ti delude, al 90% non lo rifai. La cosa cambia se la sostanza ti è piaciuta o se stai cercando nella droga una ragione per tenerti in vita

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 2 mesi dopo...
karlsen

Comincia a risponderle male. Inizia a infastidirla tu. E poi fai le valigie e vattene. E non avere paura di lei, finora ciò che ti blocca è la paura della paura che provi per lei. Cioè, sei in un circolo vizioso che si alimenta da solo. 
Smettila di reprimere la paura che provi e accettala, è l'unico modo che ti consentirà di affrontarla e vincerla.

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 1 mese dopo...
Dottor Frank

Non ho letto gli altri commenti ma sono sicuro che qualcuno avrà giá detto quello che sto per scrivere: distruggi il complesso edipico, a tutti i costi. Una madre ci ha partoriti, accuditi e cresciuti, ma non le dobbiamo niente. Ricordatevelo sempre. Siamo esseri meritevoli d'amore in ogni momento, qui ed ora, una donna che fa leva sul suo ruolo genitoriale, per quanto biologicamente (oltre che emotivamente!) doloroso, merita il distacco.

Io non ho un ottimo rapporto con mia madre, è una persona fredda, forse perchè ci lavoro insieme: negli anni ho imparato a gestirla però, abbiamo un rapporto tra adulti, quasi professionale oserei dire, ma la tengo fuori dalle emotivitá e dai fatti miei più personali. Per quello ho i miei amici, la cosa più preziosa che si possa avere

 

RICORDATEVI SEMPRE CHE GLI AMICI SONO LA FAMIGLIA CHE NOI SCEGLIAMO

  • Mi piace! 1
  • Grazie! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

  • 4 mesi dopo...
Back Door Man
Il 8/1/2019 alle 00:13 , Salvatore93 ha scritto:

So che non c'entra con la seduzione, ne con la crescita personale, ne con le donne (non quelle che vogliamo portarci a letto almeno). So che è una lamentela, ma io lo definirei lo sfogo di un esaurito. Perchè la madre è prima di tutto una donna. E le donne si sa, ti uccidono in mille modi. La mia ha iniziato sin da subito. Sono nato molto prematuro e miracolato, nel senso che non ho avuto danni fisici o  mentali che si hanno solitamente quando si nasce che si è quasi dei feti. Mi ha avuto dopo aver abortito altri 2 o 3 feti, mi ha tenuto solo perchè sperava di tenersi il mio padre biologico, il quale è fuggito via dal momento che ha scoperto quale pazza psicopatica era la donna che avrebbe dovuto sposare in caso avesse ceduto, ma lui non lo ha fatto. Da una parte lo disprezzo perchè non mi ha aiutato a gestire mia madre, dall'altra lo ammiro perchè si è distaccato subito evitandosi tante sofferenze. Per fortuna mia nonna è stata un angelo, mi ha salvato accudendomi con amore e preoccupandosi per me sempre, fino al giorno in cui è venuta a mancare. Intanto mia madre passava da un uomo all'altro vestendo come una "donna emancipata" andando a festini sadomaso di tanto in tanto, io ero piccolo, non capivo bene, la vedevo solo molto strana. Era poi violenta e rabbiosa, scattava dal nulla senza preavviso, sia io che gli altri membri della mia famiglia ne eravamo terrorizzati. Non mi ha mai insegnato a essere un uomo, a ruggire e a farmi rispettare. Tutto quello che mi diceva era "comportati bene, non parlare con nessuno a scuola e non darmi problemi". Non mi ha mai mandato ad una gita scolastica. Mi ha sempre riempito di responsabilità perchè io ero grande solo quando le faceva comodo. Potete immaginare come sono stati terribili i primi 15-20 anni della mia vita. A scuola non parlavo con nessuno, tutti mi hanno sempre preso in giro, dall'asilo alle superiori. Non ero stupido, no. Il gatto non mi aveva mangiato la lingua. All'inizio facevo così per obbedire a mia madre, poi inconsciamente ho sviluppato una tale avversione verso l'autorità (che sia una madre, o un insegnante) che quest'avversione mi paralizzava letteralmente. Risultato: per questo anche a scuola non riuscivo ad essere me stesso. Ho tenuto duro parecchi anni nell'utopia che a 18 anni si è adulti per la legge e quindi si possa dare un calcio in cu.lo a chi ti tarpa le ali e vivere finalmente la propria vita. Ma non è così. Ed è qui che non vengo mai capito dalla massa. E' facile per tutti dire "bhè hai un lavoro, niente può impedirti di fare le valigie e di andartene". Che dirvi? Sono contento per voi se la pensate così e sapete perchè? Perchè questo significa che non mi  capite. Sono contento che non possiate capire questa situazione perche VOI non la vivete. E' facile dire ribellati, quando avete dei genitori che se solo glielo chiedete vi comprano casa lontano da loro e vi danno anche una parte del loro stipendio senza chiedervi nulla in cambio. O magari non faranno così, ma almeno appena gli dite "me ne vado" non vi fanno storie. E questo è già un grande regalo che vi fanno. Vorrei tanto essere un animale, gli animali sanno essere molto più naturali di noi.  Le mamme partoriscono e insegnano ai loro cuccioli a procurarsi il cibo e ad essere autonomi. Dopodichè i cuccioli se ne vanno dal branco di origine e si fanno una famiglia per conto loro. Tuttavia siamo in una società in cui veniamo giudicati per ogni cosa, addirittura io mi sento dare del "mammone" perchè mi vedono spesso con mia madre. Eppure nessuno si rende conto dello stupro psicologico che c'è dietro. E' come quando un uomo viene violentato da una donna, viene spesso e volentieri deriso. Oltre al danno, pure la beffa. Ma l'educazione di mia madre non era competenza mia, i suoi genitori non sono mai riuscita a farle fare un TSO, lei lo ha sempre impedito con tutti i mezzi, perchè sapeva che così facendo non poteva più fare la matta senza che la ricoverassero in una clinica psichiatrica per una settimanella. Come avrete forse intuito non è una persona con la quale si può parlare normalmente e da persone civili, ma va gestita pian piano come i matti di una volta. Ad un matto non puoi dire che è matto, perchè devi evitare conseguenze peggiori per te stesso. Vivere con una persona così è pura sopravvivenza, e nel corso degli anni impari a sopravvivere cercando di farti il meno male possibile. Capisci che le cose non è che non le devi fare, altrimenti non vivresti affatto, ma le devi fare di nascosto, che non puoi privarti di molte esperienze della vita perchè hai un cane da guardia sempre alle calcagne. Devi distrarlo quando possibile e sfruttare i momenti in cui è distratto per fare cose che altrimenti non potresti fare. Quantomeno è un modo per gestire la situazione, per prenderne almeno in minima parte il controllo.

Lei ha un compagno da circa 15 anni, con il quale vado d'accordo da una parte, in quanto sento che assorbiamo da lei lo stesso dolore. Dall'altra lo trovo senza palle. Non lo biasimo, lui è una gran brava persona che è capitato con la persona sbagliata. Mia madre lo ha sempre sfruttato, lui all'inizio si è lasciato sfruttare volentieri dal momento che facevano sesso e si sentiva attratto. Poi dopo un pò di anni sapete come sono le donne... Si stufano di fare sesso e decidono di indossare la cintura di castità. Così ha fatto lei, che nel frattempo si è presa tutto il braccio. Senza dargliela più. E lui ci è rimasto comunque. Non capisco fino a che punto sia masochista, o se semplicemente è costretto come me a sopportarla. Mi sento davvero molto dispiaciuto per lui, quasi più per lui che per me. Qualche volta vorrei dargli una parola di conforto ma non mi esce nulla e rimango in silenzio. Vorrei tanto aiutarlo ma non so come fare. Per me è anche difficile parlare di lei, le poche volte che esco faccio in modo di dimenticarla totalmente, almeno per un pò.

Con questo non sto chiedendo aiuto, è solo uno sfogo, un condividere la mia esperienza con voi, e magari è un modo per sentirmi meno solo.

Salve @Salvatore93

La tua problematica la conosco perché sono nato e cresciuto in una famiglia disfunzionale. Appartengo quindi al gruppo delle persone che può capirti, come hai scritto tu.

Che gli altri non capiscano non è esatto IMO. Semplicemente non conoscono a fondo la tua situazione che è sicuramente complessa e diversa dalle altre, anche da quella di persone che hanno avuto anche loro la famiglia di melma (tecnicamente famiglia disfunzionale). Ogni caso è unico, specialmente se si tratta di casi gravi. Di solito conoscono parte del problema e ti danno una risposta coerente con quello che sanno, pensando alla loro esperienza, sulla base dei dati che hai fornito (è uno sfogo sicché figuriamoci se è un'analisi lucida della tua situazione). Senza offesa ma credo che tu non capisca appieno in che situazione ti trovi, come io, probabilmente, non capisco bene la mia. Più passa il tempo e più capisco, ma TIC TAC la vita se ne va. I minuti diventano ore, le ore giorni, poi settimane, mesi anni, e poi ti ritrovi vecchio e capisci che non sei più in tempo a rimediare.

Il perdono di certo non risolve le cose, anche se qualcuno crede che sia così.

Andarsene: dicono che non te ne vai perché sei codipendente. Può darsi. Come può essere che ti manchino i mezzi nonostante il lavoro. Di  solito si tratta di situazioni senza uscita, oppure ogni tanto si apre una porta e poi si richiude prima che tu ti sia accorto che si fosse aperta. Magari dormivi oppure hai esitato oppure eri distratto oppure stavi così male da non poterti alzare dal letto. Probabilmente in te c'è anche dell'impotenza appresa (sono termini che dovresti conoscere, e se non li conosci attivarti per impararli). Sto parlando di psicologia in primis, che potresti studiare, in secondo luogo dovresti studiarti anche un po' di sociologia.

Siamo in un ambito di sopravvivenza, quello che personalmente chiamo "non vita". Probabilmente tu sei solo sopravvissuto fino ad oggi, non hai mai vissuto. Sopravvivere è diverso da vivere. Io ho compiuto da poco 50 anni e ho fatto tanti bilanci della mia vita, ho riflettuto molto. In questo mezzo secolo il tempo in cui ho vissuto pienamente è poco, la maggioranza del tempo l'ho passata sopravvivendo, La vita l'ho solo assaggiata. Conosco il male ma il bene poco.

E' buffo perché stamani stavo pensando (ossessivamente) ai miei problemi (come sempre cercando una soluzione che c'è e non c'è) e non mi sarei mai aspettato di trovare in questo forum dedicato alla seduzione, un post su famiglie disfunzionali. Ero qui per distrarmi e invece... mannaggia! 😫

Stabiliamo dei punti fermi: da quello che scrivi tua madre sembra una persona narcisista (questo è un argomento che dovresti studiare un po', ti sarebbe utile), e puoi farlo tramite la Rete. Qui in Italia c'è un tabù culturale: la mamma è sempre la mamma, e la religione cattolica dice "Onora il padre e la madre", peccato non dica onora (e rispetta) i tuoi figli.

Come dicevo sono piuttosto ferrato sull'argomento. E come si suol dire "di necessità virtù".

Non intendo scrivere un poema: se risponderai sono disponibile a proseguire la conversazione. Tu hai bisogno di confrontarti con gli altri, è per questo che hai scritto il post.

Solo due cose:

  • per vivere appieno e crescere spiritualmente devi allontanarti da tua madre. Finché starai con lei il benessere te lo scordi. Che poi tu non ci riesca o non te la senta è un altro discorso.
  • per confrontarti con altre persone con problemi simili e chiarirti un po' le idee, ti consiglio di fare richerche in rete, se non l'hai fatto. Troverai forum di psicologia, vittime di famiglie disfunzionali, testimonianze più o meno allucinanti, spiegazioni tecniche in ambito psicologico, sociologico e legale.

Ti do un po' di chiavi di ricerca. Come dicevo prima in Italia l'argomento è tabù oltre che misconosciuto, quindi alcuni termini sono in inglese, trovi qualcosina in spagnolo, quasi niente in italiano.

Le hai provate tutte, immagino: prova con la psicologia e vedrai che capirai tutto meglio. Altro che seduzione, in certi ambienti dove si sopravvive e non si vive la seduzione è un lusso, è fantascienza... Ho ragione?

Allora ecco le keywords: Toxic Mom (poi traduci i testi con Don B. Evil), Toxic Parents, Madre Tóxica, Madre Basura, Madre narcisista, Narcisismo, codipendenza, empatia (i narcisisti non ce l'hanno), capro espiatorio, pecora nera, golden child, impotenza appresa, famiglia disfunzionale  (su questo trovi qualcosa su myhelpforum), manipolazione, FOG (acronimo di Fear, Obligation, Guilt).

Poi vedrai che si tratta di termini correlati e il resto (dei termini) verrà da sé.

Mi fermo qui. Aggiungo un'osservazione personale: alcune persone fanno figli per avere degli animali domestici da compagnia. NON insegnano loro a vivere e a spiccare il volo, ma si preoccupano di tarpare loro le ali. Diventa difficilissimo uscire da certe gabbie. Magari si lamentano di avere il figlio a carico e sono loro che lo boicottano facendo in modo che non trovi lavoro. Infine ricorda bene, caro Salvatore: per i narcisisti i figli non sono persone, sono COSE o PROTESI DI SE STESSI. Ti pilotano in modo che tu faccia quello che vogliono loro: diventerai un buon ballerino se tuo padre voleva diventare ballerino ma non c'è riuscito, altrimenti NIX. I corsi di ballo costano e poi sono per le checche, lo sanno tutti.

E se ti piacerebbe suonare il pianoforte scordatelo.

Buona fortuna. Attendo tuo feedback e magari proseguiamo la discussione.

:106:

 

 

 

Modificato da BackDoorMan68
correzioni
Link al commento
Condividi su altri siti

leavingmyheart
12 ore fa, BackDoorMan68 ha scritto:

Salve @Salvatore93

La tua problematica la conosco perché sono nato e cresciuto in una famiglia disfunzionale. Appartengo quindi al gruppo delle persone che può capirti, come hai scritto tu.

Che gli altri non capiscano non è esatto IMO. Semplicemente non conoscono a fondo la tua situazione che è sicuramente complessa e diversa dalle altre, anche da quella di persone che hanno avuto anche loro la famiglia di melma (tecnicamente famiglia disfunzionale). Ogni caso è unico, specialmente se si tratta di casi gravi. Di solito conoscono parte del problema e ti danno una risposta coerente con quello che sanno, pensando alla loro esperienza, sulla base dei dati che hai fornito (è uno sfogo sicché figuriamoci se è un'analisi lucida della tua situazione). Senza offesa ma credo che tu non capisca appieno in che situazione ti trovi, come io, probabilmente, non capisco bene la mia. Più passa il tempo e più capisco, ma TIC TAC la vita se ne va. I minuti diventano ore, le ore giorni, poi settimane, mesi anni, e poi ti ritrovi vecchio e capisci che non sei più in tempo a rimediare.

Il perdono di certo non risolve le cose, anche se qualcuno crede che sia così.

Andarsene: dicono che non te ne vai perché sei codipendente. Può darsi. Come può essere che ti manchino i mezzi nonostante il lavoro. Di  solito si tratta di situazioni senza uscita, oppure ogni tanto si apre una porta e poi si richiude prima che tu ti sia accorto che si fosse aperta. Magari dormivi oppure hai esitato oppure eri distratto oppure stavi così male da non poterti alzare dal letto. Probabilmente in te c'è anche dell'impotenza appresa (sono termini che dovresti conoscere, e se non li conosci attivarti per impararli). Sto parlando di psicologia in primis, che potresti studiare, in secondo luogo dovresti studiarti anche un po' di sociologia.

Siamo in un ambito di sopravvivenza, quello che personalmente chiamo "non vita". Probabilmente tu sei solo sopravvissuto fino ad oggi, non hai mai vissuto. Sopravvivere è diverso da vivere. Io ho compiuto da poco 50 anni e ho fatto tanti bilanci della mia vita, ho riflettuto molto. In questo mezzo secolo il tempo in cui ho vissuto pienamente è poco, la maggioranza del tempo l'ho passata sopravvivendo, La vita l'ho solo assaggiata. Conosco il male ma il bene poco.

E' buffo perché stamani stavo pensando (ossessivamente) ai miei problemi (come sempre cercando una soluzione che c'è e non c'è) e non mi sarei mai aspettato di trovare in questo forum dedicato alla seduzione, un post su famiglie disfunzionali. Ero qui per distrarmi e invece... mannaggia! 😫

Stabiliamo dei punti fermi: da quello che scrivi tua madre sembra una persona narcisista (questo è un argomento che dovresti studiare un po', ti sarebbe utile), e puoi farlo tramite la Rete. Qui in Italia c'è un tabù culturale: la mamma è sempre la mamma, e la religione cattolica dice "Onora il padre e la madre", peccato non dica onora (e rispetta) i tuoi figli.

Come dicevo sono piuttosto ferrato sull'argomento. E come si suol dire "di necessità virtù".

Non intendo scrivere un poema: se risponderai sono disponibile a proseguire la conversazione. Tu hai bisogno di confrontarti con gli altri, è per questo che hai scritto il post.

Solo due cose:

  • per vivere appieno e crescere spiritualmente devi allontanarti da tua madre. Finché starai con lei il benessere te lo scordi. Che poi tu non ci riesca o non te la senta è un altro discorso.
  • per confrontarti con altre persone con problemi simili e chiarirti un po' le idee, ti consiglio di fare richerche in rete, se non l'hai fatto. Troverai forum di psicologia, vittime di famiglie disfunzionali, testimonianze più o meno allucinanti, spiegazioni tecniche in ambito psicologico, sociologico e legale.

Ti do un po' di chiavi di ricerca. Come dicevo prima in Italia l'argomento è tabù oltre che misconosciuto, quindi alcuni termini sono in inglese, trovi qualcosina in spagnolo, quasi niente in italiano.

Le hai provate tutte, immagino: prova con la psicologia e vedrai che capirai tutto meglio. Altro che seduzione, in certi ambienti dove si sopravvive e non si vive la seduzione è un lusso, è fantascienza... Ho ragione?

Allora ecco le keywords: Toxic Mom (poi traduci i testi con Don B. Evil), Toxic Parents, Madre Tóxica, Madre Basura, Madre narcisista, Narcisismo, codipendenza, empatia (i narcisisti non ce l'hanno), capro espiatorio, pecora nera, golden child, impotenza appresa, famiglia disfunzionale  (su questo trovi qualcosa su myhelpforum), manipolazione, FOG (acronimo di Fear, Obligation, Guilt).

Poi vedrai che si tratta di termini correlati e il resto (dei termini) verrà da sé.

Mi fermo qui. Aggiungo un'osservazione personale: alcune persone fanno figli per avere degli animali domestici da compagnia. NON insegnano loro a vivere e a spiccare il volo, ma si preoccupano di tarpare loro le ali. Diventa difficilissimo uscire da certe gabbie. Magari si lamentano di avere il figlio a carico e sono loro che lo boicottano facendo in modo che non trovi lavoro. Infine ricorda bene, caro Salvatore: per i narcisisti i figli non sono persone, sono COSE o PROTESI DI SE STESSI. Ti pilotano in modo che tu faccia quello che vogliono loro: diventerai un buon ballerino se tuo padre voleva diventare ballerino ma non c'è riuscito, altrimenti NIX. I corsi di ballo costano e poi sono per le checche, lo sanno tutti.

E se ti piacerebbe suonare il pianoforte scordatelo.

Buona fortuna. Attendo tuo feedback e magari proseguiamo la discussione.

:106:

 

 

sacrosante verita'

  • Grazie! 2
Link al commento
Condividi su altri siti

Salvatore93
Il 10/7/2019 alle 15:35 , Dottor Frank ha scritto:

Non ho letto gli altri commenti ma sono sicuro che qualcuno avrà giá detto quello che sto per scrivere: distruggi il complesso edipico, a tutti i costi. Una madre ci ha partoriti, accuditi e cresciuti, ma non le dobbiamo niente. Ricordatevelo sempre. Siamo esseri meritevoli d'amore in ogni momento, qui ed ora, una donna che fa leva sul suo ruolo genitoriale, per quanto biologicamente (oltre che emotivamente!) doloroso, merita il distacco.

Io non ho un ottimo rapporto con mia madre, è una persona fredda, forse perchè ci lavoro insieme: negli anni ho imparato a gestirla però, abbiamo un rapporto tra adulti, quasi professionale oserei dire, ma la tengo fuori dalle emotivitá e dai fatti miei più personali. Per quello ho i miei amici, la cosa più preziosa che si possa avere

 

RICORDATEVI SEMPRE CHE GLI AMICI SONO LA FAMIGLIA CHE NOI SCEGLIAMO

Gli amici sono la famiglia che ci scegliamo. Sacrosante parole. Quando ero adolescente cercavo disperatamente di avere degli amici in quanto gli adulti non mi capivano, loro pensavano solo al lavoro, alle cose pratiche, a non avere problemi, allo studio. Che due coglioni per un adolescente. Eppure non riuscivo ad avere amici, ero socialmente impedito. Col tempo ho imparato a stringere ottime amicizie e anzi sono anche il leader, le mie brutte esperienze con le autorità mi hanno insegnato a guidare le persone positivamente, invece che a opprimerle perché "tanto sono il capo". Con i miei amici posso essere me stesso, dire, fare e pensare quello che mi pare. Volevo condividere con voi un aneddoto, quando avevo 18 anni avevo un "migliore amico". Un pomeriggio ero uscito con altri 3 amici, stavamo bevendo e divertendoci. Cosi decido di scrivere al mio migliore amico dato che era in zona per proporgli di vederci. Lui stava con la fidanzata e con altri due amici che conoscevo anche io. Bhe lui mi ha tolto la birra, mi ha impedito di prenderne un'altra e ha fatto promettere ai miei amici di non farmi più bere. E poi se ne e andato con gli amici con cui era venuto. Non sapete quanto l ho odiato e quanto da quella volta non l ho più potuto vedere. Mi bastava una madre a ingabbiarmi, non esiste che quello che considero un amico mi faccia da "madre sanguisuga n 2". Non esiste che vieni un attimo a rovinarmi il pomeriggio e poi te ne vai. E che hai pure il coraggio di dire che lo fai per il mio bene. Da li ho imparato a scremare ulteriormente le amicizie. Ci può stare che a uno dia fastidio l alcool. Ma allora se mi metti paletti non mi trovo bene con te in amicizia, devi accettare anche questo. Da quel momento non ho mai avuto più problemi con le mie amicizie successive, si beve insieme, si sta bene, si ride, si scherza e non devo più proteggermi.

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un membro per lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora
×
×
  • Crea Nuovo...