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Pensavo di aver riacceso il suo interesse. Pensavo.


Coraggioso

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Coraggioso

Ho preso una decisione. O la va o la spacca.

Dopo i contatti dello scorso weekend, le ho scritto una mail in cui - tra le varie cose - le ho mandato la foto della barista di un locale dove vado, che secondo me le assomiglia. 
Il giorno dopo, i contatti WA sono questi. 

[13:38, 8/4/2019] HB: Coraggioso, però se mi dici che assomiglio a quella ragazza non siamo più amici!
[13:38, 8/4/2019] HB: Mica per nulla eh, ma ha un naso diverso dal mio dai!
[13:39, 8/4/2019] HB: E il naso è una cosa che abbiamo in mezzo alla faccia, che influenza troppo l’aspetto del volto... non sto dicendo che sia brutta però proprio non mi ci vedo 😛

[14:14, 8/4/2019] IO: In effetti io non ho nessuna intenzione di essere tuo amico 😁

Come era prevedibile, la mia risposta genera silenzio. 
Quattro giorni dopo, è lei a farsi viva. 

[19:09, 12/4/2019] HB: Mi è presa la fissa di fare la torta (di ceci) in casa e visto che c’è chi dice che la ricetta sia MENZIONA LA MIA ZONA (anche se in realtà è MENZIONA LA SUA ZONA 😜) ti volevo chiedere se l’hai mai fatta.
.[19:09, 12/4/2019] HB: O magari se l’hai vista fare da tua mamma.

Io le rispondo tre ore dopo, esclusivamente con un link Youtube dove è menzionata la ricetta.
Da allora, silenzio. 

È evidente che mi ha messo in friendzone, o qualcosa del genere. Ed è altrettanto evidente, come ho imparato qui sul forum, che il freeze è utile sono quando hai creato attrazione. 
In questo momento, l'attrazione non c'è. 

Allora mi è balenata in testa questa idea, anche sulla base di alcune cose che ho letto sul forum.

Domani vado nella sua città (circa 85 km dalla mia) e vado nel pub della sua amica. 
Ufficialmente non lo conosco, ma incrociando le cose che mi ha detto lei l'ho individuato in un minuto. 
La mia idea è presentarmi come cliente normale alla sua amica, poi colpo di teatro.
"Senti, so che sei amica di HB, volevo chiederti una cortesia. Le puoi consegnare questa lettera che ho scritto per lei?". Credo di essere capace di creare il giusto comfort con l'amica, anche se non l'ho mai vista. La cosa che vorrei sottoporre al forum è il testo della lettera. Ve lo incollo e vi chiedo cosa ne pensate. Quanto al darglielo tramite l'amica, se avesse qualcosa da ridire, ho già pronta la risposta:
"Non me l'hai voluta presentare la scorsa settimana, allora ho fatto tutto da solo".
In linea di massima, se ho capito bene che tipo è, dovrebbe soltanto apprezzare una mezza follia tipo questa. Ecco il testo della lettera. 

Avevo bisogno di qualcosa che mi desse un motivo di rabbia.
O, almeno, di nervoso.
Non me lo davi mai. Accidenti, così perfetta, così corretta e trasparente.
Una donna fantastica.
Finalmente me lo hai dato. Non una, ma due volte. Mi hai riso in faccia.
Ti ho chiesto due volte di vederci tramite l'app verde, e per due volte hai risposto con un sorriso.
Beffardo, insolente. 
"No, guarda, non mi va"
"No, devo lavorare" (anche se magari non era vero)
"Mi spiace, ho un impegno con un altro uomo"
Sarebbe andata benissimo. Nella vita si dice sì e si dice no.
Invece hai riso, quasi a prendermi per il culo. Come a dire che vedermi è un'opzione talmente lontana dal tuo cervello da non meritare l'elaborazione di una risposta. 

Epperò, nonostante l'umiliazione (perché di umiliazione si tratta), non riesco a pensare che tu sia stronza.
Con me, ti sei sempre comportata bene.
È tutta una questione di tempistiche. 
Ci siamo incontrati in un periodo in cui avevo la merda nel cervello.
Non ha senso spiegarti perché, per come, nè adesso, nè mai.
Avevo la merda nel cervello.
Ho fatto pace con me stesso. Una pace interiore che ha fruttato due conseguenze: ho imparato anche io a scindere l'anima e il corpo. Ci si sente bene, quasi onnipotenti. Lo credo che stai bene in questa situazione. Sto bene anche io.
E poi - seconda conseguenza - ti sto scrivendo con grande serenità, non ho nulla da dimostrarti. Sono contento delle mail che ti ho mandato e che (forse, chissà), ti manderò. Molto belle, molto pulite, desiderose di darti il bello di me. Esiste, ci mancherebbe.
Queste righe, invece, sono sporche. Sono quasi volgari. 
Sono annebbiate dal desiderio. È partito dal corpo, è passato dalla testa, è ritornato da dove era partito. 
Saprei cosa fare, con te.

La parte in grassetto è un allusione al fatto che lei mi ha confessato di essere in un periodo-zoccola quando mi disse che per la prima volta aveva saputo scindere fisico e mente nel rapporto con un uomo. 
Sono molto deciso a fare questa cosa, domani pomeriggio andrò.
Per convincermi a non andare, dovrete trovare argomentazioni molto convincenti.
Sono più malleabile, invece, sul contenuto della lettera.
Grazie. 

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gold86

Innanzitutto, consiglio un po' più di sintesi.

Detto ciò, concordo su questo:

Il 7/4/2019 alle 16:06 , Coraggioso ha scritto:

Una cosa è certa: all'epoca avevo lo sterco nel cervello

Anche se, a dire il vero, la situazione non mi sembra cambiata.

Da quanto scrivi trapela ansia, bisogno, pesantezza e insicurezza, e fidati che non risolverai tutto ciò cambiando tecnica di approccio.

Lascia perdere la lettera, preserva quello che resta della tua dignità e sparisci dalla vita di questa donna.

Finora sei stato un imbranato sensibile, anche se insistente.

Non diventare un seccatore ossessivo.

Modificato da gold86
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Coraggioso
Inviato (modificato)

Hai ragione. Ho evitato in extremis la figuraccia, anche se non ci sono andato tanto lontano.

La lettera è finita in fondo a un cestino. 

Tutti i sostantivi che hai scritto sono corretti: ansia, bisogno, pesantezza e insicurezza. Almeno me ne sono reso conto.

Next.

Modificato da Coraggioso
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  • 3 settimane dopo...
Coraggioso

Come ho scritto nel mio diario, mi era venuta voglia di scaricare la mia rabbia con una lettera da farle avere per interposta persona. Sono arrivato a un passao dal farlo davvero, sono andato nella sua città armato della cartaccia fatale, ma i pareri ultra-negativi del forum mi hanno fatto desistere in extremis. 

Un paio di settimane fa si rifà viva con un pretesto, io le chiedo subito di uscire e mi dice di no. Alché mi incazzo, le dico che - visto che piuttosto che uscire con me farebbe qualsiasi altra cosa - è meglio non sentirci più. Si risente, perdo ogni freno inibitorio e nasce una telefonata chiarificatrice. 
I rapporti tornano "normali", poi succede che una settimana fa le faccio un favore e lei si sente in debito con me. Prima mi dice che mi avrebbe offerto un caffè, poi - dopo che io le raccontato che sarei uscito con una che le assomiglia - mi chiede se mi andava di incontrarla una sera. Lo scorso weekend me lo richiede, e adesso dovremmo essere d'accordo per mercoledì o giovedì. Non so ancora dove ci vedremo, ma chiaramente questo Day 4 è una specie di miracolo. 
Visto che non vorrei fare errori, come mi devo comportare?

L'ultima volta che ci siamo visti mi ha detto che con me ha una specie di ansia perché sa che a un certo punto "si arriva al dunque". Per questo, io avrei pensato di tentare il k-close nella prima parte della serata, anche rischiando, anche in assenza di segnali fortissimi (purtroppo è un mio limite: mi sono fatto avanti quando ero più o meno sicuro che la pulzella ci sarebbe stata). 

Se non succede niente fino a fine serata succede un casino, lo so già... (anche se l'investimento emotivo è molto inferiore rispetto ad allora).
Consigli su come impostare l'incontro?

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Ultimamente ti ho letto spesso 

Ho letto dei tuoi movimenti 

E ti voglio fare i miei complimenti per la volontà che ci metti nel metterti in gioco 

Quello che noto io è che ti manca la parte sessuale 

Ti manca sessualizzare

Ti manca il saper creare contatto

Ti manca saper alludere 

Queste sono tutte zampate che fanno la differenza 

Sembra quasi che Ti manca la voglia di ficcarci veramente il cazzo in tutte queste donne che approcci 

E che tu lo faccia per altri motivi 

Per volerti dimostrare qualcosa forse 

 

Visto che con gli approcci hai rotto il ghiaccio e ne fai a bizzeffe

Io ti consiglierei di darti come prossimo obiettivo, non quello di provarci e chiuderle 

Ma di iniziare a toccarle ste donne 

Un abbraccio 

Tocchi leggeri sulla sua vita 

Ogni tanto una carezza sulla guancia 

Spostarle i capelli 

Prenderle la mano 

Sussurarle qualcosa all orecchio 

 

Devi sentirle fisicamente ste donne 

E devi farti sentire 

 

Ti manca la zampata del bomber 

Te fai molte cose bene 

Ti alleni 

Perseveri

Ti metti in gioco 

Approcci a freddo 

Sulle app sui social 

E Delle volte ti trovi anche al posto giusto e nel momento giusto, tipo quando questa ti ha fatto salire in casa 

E sei a pochi metri dalla porta 

E la palla passa a poxhi cm da te 

Devi solo spingerla dentro 

Fare quel piccolo movimento per colpirla e schiaffarla dentro 

 

Ma non ci arrivi 

E la super occasione sfuma 

 

La zampata del bomber compa'

La voglia

La fame 

 

Di figa 

Di ficcare 

 

 

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Escapist
Il 9/1/2019 alle 21:54 , Coraggioso ha scritto:

Non sapevo esattamente quale fosse la sezione giusta, ma visto che ho avuto atteggiamenti da AFC, soprattutto all'inizio... eccomi! 🙂
Cercherò di scrivere solo le cose importanti, e - soprattutto - cercherò di descrivere in modo razionale. 

Verso fine ottobre conosco su Tinder una ragazza, dialoghi molto positivi, pare ci sia un buon interesse. Ci incontriamo il 3 novembre nella sua città per una cena. L'incontro sembra andare bene, tant'è che verso mezzanotte mi propone di andare a casa sua. Mi aveva accennato di averlo già fatto, quindi non l'ho necessariamente interpretato come un invito di natura sessuale. A casa sua sto un po' sulle mie, lei cambia un pochino linguaggio del corpo (che era molto positivo a cena) e non succede nulla. Al momento di salutarla lei si accorge del mio disagio e mi dice: "Come sei formale!"
Appena metto piede fuori da casa sua avverto una sensazione di malessere, forse per non essere stato troppo incisivo o forse perché ho avuto la percezione di non piacerle quanto lei piace a me.
Visto che nella mia vita ho buttato via molto tempo in speranze vane, provo a velocizzare i tempi. Il giorno dopo, telefonicamente, le dico che mi piacerebbe molto iniziare a frequentarla perché mi è piaciuta molto.
Lei dice che le sono piaciuto, che sono interessante, una persona "non comune" e bla bla bla... ma che per lei NON è lo stesso. Io accuso il colpo e la telefonata, col passare dei minuti, diventa sempre più pietosa. Io abbasso le difese e tento un'insistenza che - se ci penso ora - è patetica. La metto sul piano emotivo, ottenendo come risultato la commozione di lei che si mette a piangere quando le dico una delle ragioni per cui mi piace così tanto. Tuttavia, il due di picche sembra acquisito. Ci lasciamo "bene", ma smettiamo di cercarci.

Parentesi: lei ha chiuso una storia molto importante l'anno scorso, poi ha scoperto Tinder e, parole sue, le ha "cambiato la vita". L'ha usato per tutto il 2018, incontrando sei persone (io sono stato il settimo), facendo sesso con tre. Con uno di questi aveva intrapreso una relazione, finita molto male: a suo dire, si era innamorata ma lui aveva altre priorità. Quando ci siamo conosciuti, era ancora evidentemente sotto un treno per la fine di questa storia. Tuttavia, nel frattempo, portava avanti una scopamicizia sempre con uno di Tinder. È curioso il modo in cui lo ha definito: "È la prima persona con cui ho separato la componente fisica da quella emotiva". Questo spiega molto di lei: una persona emotiva, dolce, con dei valori, che però - in quanto donna e grazie a Tinder - ha scoperto che può scopare come e quanto vuole. E ho avuto la sensazione che questa situazione le piaccia molto. Fine parentesi.

Visto che mi piace molto, due settimane dopo provo a giocarmi una carta stramba: le chiedo di poterle scrivere via mail. Così, per farle sentire la mia presenza "virtuale", senza assolutamente necessità di ottenere una sua risposta. I miei obiettivi erano sostanzialmente due: 
1) Riacquistare valore ai suoi occhi dopo la pietosa telefonata del 4 novembre, in cui ero stato talmente pessimo da sembrare bisognoso di una relazione. Il punto è che non lo sono affatto.
2) Rimanere un fattore nella sua vita, in attesa che finisca il suo periodo-zoccola e che, magari, possa riconsiderarmi su nuove basi. Ci farei anche un tentativo di storia, ma anche una scopamicizia mi andrebbe benissimo.

Lei accetta di buon grado e il 20 novembre inizio a scriverle quasi ogni giorno. Nelle mail scrivevo un po' la mia vita, i miei pensieri, le inviavo link e cazzate varie. Il tutto senza MAI fare domande a lei, tenendo molto bassa la tensione emotiva, insomma, senza darle appigli per rispondere. La strategia ha funzionato discretamente, nel senso che ben presto ha iniziato a darmi dei feedback: a volte rispondeva alle mail, a volte mi mandava dagli audio via Whatsapp, a volte mi scriveva. Ecco i fatti salienti.
- A inizio dicembre mi dice che le mie mail le fanno venire tanta voglia di sentirmi.
- Il 9 dicembre mi dice di avermi sognato mentre dormiva.
- L'11 dicembre, con mia grande sorpresa, mi risponde con una mail scrivendo così: "Pensavo che sarebbe carino, se ti capiterà di venire di nuovo dalle mie parti, vedersi per un aperitivo o qualcosa del genere, sempre che tu ne abbia voglia ovviamente.  Perché tutte queste cose che mi racconti mi fanno venir voglia di fare due chiacchiere a voce, no? La butto lì, è solo un’idea. Il giorno in cui verrai ho già un altro impegno, altrimenti te lo avrei proposto... ripeto, ammesso che ti vada e che sia fattibile!"
Io le dico che mi fa piacere e le dico (sbagliando, perché non conoscevo ancora questo forum, mannaggia a me) che non è necessario che io vada dalle sue parti (abitiamo a 80 km di distanza) per il motivo per cui vado di solito, ma che se lei avesse avuto qualche data da proporre, io le avrei fatto una controproposta. 
Silenzio, solo qualche interazione che però non fa menzione all'ipotetico incontro.
- Il 24 dicembre sera si fa viva su Whatsapp, scrivendo più o meno così: "La tua presenza (anche se “virtuale”) stimola una parte di me alla quale io non vorrei dare spazio. Il tuo essere presente quotidianamente nel raccontarmi tante cose di te fa venire voglia di cercarti, di scriverti, di interagire con te e so che questo è sbagliato perché lo faccio per la voglia di contatto con qualcuno che si dimostra aperto nei miei confronti"
Io colgo la palla al balzo, le dico di sentirci al telefono e accetta nonostante fosse al lavoro. Si ritaglia spazio per sentirmi dal lavoro (a testimonianza del fatto che, se qualcosa la vuoi veramente, il tempo per farla lo trovi sempre). La conversazione è tranquilla, ma non ci diciamo niente di che (era la prima volta che parlavamo a voce dopo il 4 novembre). Nella mail successiva le dico che il 27 sarei stato dalle sue parti, lei coglie al volo l'invito velato ma dice che quel giorno non può perché era d'accordo con una sua amica, però "nella prima settimana dell'anno sarò in ferie", e di farle sapere se fossi passato dalle sue parti. Io non l'ho fatto.
- Il 2 gennaio si fa viva in merito a una questione da me descritta in una mail e messaggiamo per un paio d'ore. Mi chiede timidamente cosa faccio e cosa sto facendo, ma non si va oltre. 
- Il 3 gennaio mi scrive, dicendo: "Lo vedi perché non vorrei sentirti? Perché poi mi viene da scriverti... sono pessima, lo so". Messaggiamo un po', ammette di essere brilla e ricorda i momenti delle nostre prime conversazioni con quella che sembra essere una punta di malinconia.
- Il 5 gennaio mi scrive dicendo che sta pensando di stampare le mie mail, in modo da rileggerle più facilmente che sul PC. "Perdonami se torno ad importunarti di sabato sera ma è proprio più forte di me". Breve scambio di messaggi.
- Il 7 gennaio mi scrive facendo una riflessione su una cosa che avevo scritto, e mi domanda se il giorno dopo (cioè ieri) avrei effettivamente fatto la trasferta di lavoro di cui le avevo parlato. Ingenuamente, ho pensato che il fatto che se lo ricordasse potesse essere segno di interesse. 
Fine. 

Da quando aveva ipotizzato il possibile incontro, ero moderatamente ottimista. Oggi lo sono meno e, sinceramente, mi sono stufato di questo gioco al massacro. Le ho mostrato il mio interesse in tutti i modi e credo di essere riuscito a distinguermi in modo importante da tutti gli altri uomini con cui si sente. Mi pare chiaro che, oltre al trombamico, stia facendo altre conoscenze. Ieri le ho scritto ancora (le mie mail sono molto lunghe, ricche, credo si facciano leggere molto volentieri, ma sono un impegno mica male), ma oggi sono stato preso da un attacco di lucidità e razionalità, e non sono più convinto che scriverle quasi una mail al giorno sia più una buona idea. Si è abituata, assuefatta alla casa, e non sortisce più l'effetto che aveva avuto all'inizio. Quando propose addirittura la possibilità di rivederci, non ci volevo credere... non pensavo che in venti giorni potesse cambiare idea. Quello che è successo dopo mi fa pensare che sia stato un fuoco di paglia e che, purtroppo, l'interesse non sia risalito come pensavo. 
Avrei deciso di smettere di scriverle, da un momento all'altro. 
Ovviamente la cosa scatenerà una sua reazione, ma secondo voi sarà qualcosa di più profondo che un semplice chiedersi (e chiedermi) "Come mai non mi scrivi più?".

Più in generale, opinioni su questa storia?

Fai questo esercizio: quando hai voglia di pensare troppo... scrivi, come hai fatto ora. Una volta scritta la tua treccani di ragionamenti ed emozioni, una volta che sarai bello svuotato.. agisci a mente lucida.

Troppe menate. Questa manco ci arriva a capire tutte le tue manovre.

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leavingmyheart
Il 7/5/2019 alle 04:24 , Coraggioso ha scritto:

Come ho scritto nel mio diario, mi era venuta voglia di scaricare la mia rabbia con una lettera da farle avere per interposta persona. Sono arrivato a un passao dal farlo davvero, sono andato nella sua città armato della cartaccia fatale, ma i pareri ultra-negativi del forum mi hanno fatto desistere in extremis. 

Un paio di settimane fa si rifà viva con un pretesto, io le chiedo subito di uscire e mi dice di no. Alché mi incazzo, le dico che - visto che piuttosto che uscire con me farebbe qualsiasi altra cosa - è meglio non sentirci più. Si risente, perdo ogni freno inibitorio e nasce una telefonata chiarificatrice. 
I rapporti tornano "normali", poi succede che una settimana fa le faccio un favore e lei si sente in debito con me. Prima mi dice che mi avrebbe offerto un caffè, poi - dopo che io le raccontato che sarei uscito con una che le assomiglia - mi chiede se mi andava di incontrarla una sera. Lo scorso weekend me lo richiede, e adesso dovremmo essere d'accordo per mercoledì o giovedì. Non so ancora dove ci vedremo, ma chiaramente questo Day 4 è una specie di miracolo. 
Visto che non vorrei fare errori, come mi devo comportare?

L'ultima volta che ci siamo visti mi ha detto che con me ha una specie di ansia perché sa che a un certo punto "si arriva al dunque". Per questo, io avrei pensato di tentare il k-close nella prima parte della serata, anche rischiando, anche in assenza di segnali fortissimi (purtroppo è un mio limite: mi sono fatto avanti quando ero più o meno sicuro che la pulzella ci sarebbe stata). 

Se non succede niente fino a fine serata succede un casino, lo so già... (anche se l'investimento emotivo è molto inferiore rispetto ad allora).
Consigli su come impostare l'incontro?

 

 

ti rendi conto che non hai nessuna possibilità ? di quanto sei patetico ai suoi occhi ? che dovevi trombarla la primissima sera ? 

 

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Coraggioso
9 ore fa, dave87 ha scritto:

Ultimamente ti ho letto spesso 

Ho letto dei tuoi movimenti 

E ti voglio fare i miei complimenti per la volontà che ci metti nel metterti in gioco 

Quello che noto io è che ti manca la parte sessuale 

Ti manca sessualizzare

Ti manca il saper creare contatto

Ti manca saper alludere 

Queste sono tutte zampate che fanno la differenza 

Sembra quasi che Ti manca la voglia di ficcarci veramente il cazzo in tutte queste donne che approcci 

E che tu lo faccia per altri motivi 

Per volerti dimostrare qualcosa forse 

 

Visto che con gli approcci hai rotto il ghiaccio e ne fai a bizzeffe

Io ti consiglierei di darti come prossimo obiettivo, non quello di provarci e chiuderle 

Ma di iniziare a toccarle ste donne 

Un abbraccio 

Tocchi leggeri sulla sua vita 

Ogni tanto una carezza sulla guancia 

Spostarle i capelli 

Prenderle la mano 

Sussurarle qualcosa all orecchio 

 

Devi sentirle fisicamente ste donne 

E devi farti sentire 

 

Ti manca la zampata del bomber 

Te fai molte cose bene 

Ti alleni 

Perseveri

Ti metti in gioco 

Approcci a freddo 

Sulle app sui social 

E Delle volte ti trovi anche al posto giusto e nel momento giusto, tipo quando questa ti ha fatto salire in casa 

E sei a pochi metri dalla porta 

E la palla passa a poxhi cm da te 

Devi solo spingerla dentro 

Fare quel piccolo movimento per colpirla e schiaffarla dentro 

 

Ma non ci arrivi 

E la super occasione sfuma 

 

La zampata del bomber compa'

La voglia

La fame 

 

Di figa 

Di ficcare 

 

 

Grazie. Sono i post come questo che mi fanno capire che sono perlomeno sulla strada giusta. E mi motivano. Ho iniziato questo percorso da tre mesi e lo trovo tanto affascinante quanto difficile. È un po' come imparare una lingua: iniziare da zero alla mia età non è semplice. Però ci provo, ci provo, ci provo. La zampata prima o poi arriverà.

Stasera c'è stato l'incontro, nel prossimo post il report.

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Coraggioso

Ho pubblicato sul mio diario l'incontro di ieri sera. Lo inserisco anche qui.

Provo a descrivere l'incontro nel modo più oggettivo possibile.

Appuntamento alle 20.15, lei arriva in ritardo di 10 minuti scusandosi tantissimo. Andiamo in pizzeria.
Ci sto bene, Madonna quanto ci sto bene.
È un problema quanto ci stia bene. 
Dopo cena facciamo una lunga passeggiata in centro. Si parla, gli argomenti diventano via via più personali. Mi sento a mio agio, ma sento che si sta avvicinando il momento di tentare e mi si secca la gola.
Non posso aspettare di arrivare alla macchina.
A un certo punto, in una via ancora illuminata ma meno frequentata, lei si ferma a guardare una vetrina e provo a baciarla. È molto sorpresa, non respinge il bacio ma non si lascia andare.
Niente lingua.
Andiamo alla macchina, si presenta - pari pari - la stessa situazione di tre mesi fa. 
Mi fa salire sulla sua macchina e mi dà un passaggio fino alla mia.
Arrivata, parcheggia. Situazione identica a tre mesi fa. Un deja-vu quasi inquietante.
Si parla, c'è una discreta tensione (più emotiva che sessuale, ammetto).
Ci abbracciamo. Dopo l'abbraccio torna sul suo sedile, non mi dà finestre per il k-close.
Io aspetto, rimango sorridente, tranquillo, non faccio una piega.
La mia vocina interiore urla: "Non verbalizzare, ti prego, non verbalizzare".
Più o meno ce l'ho fatta.

NOTA: L'amico Dave87 mi ha scritto:

Io ti consiglierei di darti come prossimo obiettivo, non quello di provarci e chiuderle. Ma di iniziare a toccarle ste donne 

Un abbraccio. Tocchi leggeri sulla sua vita. Ogni tanto una carezza sulla guancia. Spostarle i capelli. Prenderle la mano. Sussurarle qualcosa all orecchio 

Ieri sera ho fatto più o meno tutto. Tutto.

Il secondo abbraccio è un po' più intimo. Mi presta la guancia, la bacio lì, un po' sul collo, ma vedo che non si scalda come vorrei e, soprattutto, evita sempre l'EC da troppo vicino. Si limita ad annusarmi, in effetti mi aveva detto che per lei l'odore è molto importante (ero pulitissimo e avevo un deodorante ok, eh!).
Evita in modo scientifico l'EC ravvicinato perché sa che proverei a baciarla.
Dopo il secondo abbraccio si allontana di nuovo, si appoggia al volante.
"Ma ti pare che io debba essere invidioso di un volante.." scherzo.
Mi abbraccia ancora, ma non abbassa le difese.
Sottovoce le dico: "Che cosa strana, mi sembra che il tuo battito cardiaco sia più forte del mio..."
Sorride, non si scioglie.
C'è un quarto abbraccio, ma non cede. Non mi concede la minima finestra per il k-close.
"Come sei agitata... mi sbaglio?"
Scuote la testa, dandomi ragione.
Poi farfuglia: "Agitata no... più imbarazzata, direi".
Gli abbracci sono intervallati dalle mie battute a spezzare la tensione e da suoi lunghi silenzi in cui ogni tanto guarda il vuoto e ogni tanto guarda me. Quando mi guarda, sorride di imbarazzo.
Io sorrido sempre, mi mostro tranquillo, BL molto positivo, sicuramente l'ho sorpresa in questo senso dopo i pasticci del passato. 
Capisco che non mi vuole baciare ma resto lucido, tranquillo, sorridente.
Non verbalizzo. Lei è in mezzo a una tempesta emotiva, credo volesse dire molto (non so cosa, però), ma non dice niente. Assolutamente niente.
Le dico che mi aspettavo che fosse meno emotiva in certi momenti, visto le cose del passato che mi ha raccontato. "Ogni persona è una storia a sè" dice. 
È il momento di salutarsi, mi dà un abbraccio ma prima di scendere dalla macchina mi avvicino più deciso a lei (che è sempre appoggiata a 'sto cavolo di volante). Non si volta, proprio non mi vuole baciare.
Io le dico: "Stai buona" e le do un vigoroso bacio sulla guancia, che si ricorderà. 
Non potevo fare di più, era chiaro come il sole che non voleva baciarmi. Non potevo forzarla.
Esco dalla macchina, vado alla mia e aspetto che parta.
Quando passa davanti a me, la fermo.
Si ferma, abbassa il finestrino. 
"Mi raccomando, salutami il volante. Anzi, lo saluto io... Ciao volante!"
Ride. Se ne va. 

L'ho raccontata come se fossi stato un notaio. 
Accetto critiche, ovviamente. 
Io ci ho provato, davvero, a baciarla. Prima in strada, dove l'ho sorpresa. Non se l'aspettava.
In macchina ho tentato l'escalation, quattro volte... Ma lei non voleva. Avrei potuto fare l'uomo ed essere più aggressivo? Non posso snaturarmi. O meglio, lo posso fare se vedo la finestra. Lei ha chiuso ogni serranda. Onestamente, considerando da dove vengo (analfabetismo seduttivo) e i pregressi con questa persona, credo di essermi comportato abbastanza bene. Però magari ci sono dettagli che mi sfuggono e un occhio esperto può notare.

Ovviamente, il mio dubbio è: perché non ha voluto lasciarsi baciare?
Delle due, l'una: 1) Non le piaccio 2) Mi ha evidentemente inquadrato come possibile LTR e crede che un bacio con me avrebbe un significato profondo, una sorta di "impegno" che non si sente ancora di prendere. 

Io sono tranquillo perché sento di aver fatto quello che dovevo. Non ho verbalizzato, per me è un grandissimo risultato. Lei si aspettava che lo facessi, ne sono sicuro. Nei suoi lunghi silenzi guardava il vuoto, poi guardava me e rideva imbarazzata. Io le sorridevo e basta.
Nonostante il mancato k-close, sarei soddisfatto della serata.
Ma c'è un problema. Sto troppo bene con lei. Troppo.

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