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Problema di fondo, paura che tutto finisca all'improvviso


Aedes45

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Aedes45

Ciao a tutti 🙂 

Sono un ragazzo di 23 anni, studente con la testa sulle spalle e con tutte le carte in regola per condurre una "giovinezza" spensierata, ma sempre vigile e dotato di buon senso. Dal lato invece sentimentale, e delle relazioni in generale, crescendo ho notato che in qualche maniera "soffro" ( termine volutamente messo fra virgolette, per nulla togliere a chi realmente soffre e pena per questa condizione ) di un problema che, qualsivoglia tipo di relazione instauri ( frequentazione, relazione, o, più semplicemente, "amicizia con benefici"), torna puntuale a bussare alle porte della mia insicurezza: la paura che la relazione possa finire da un momento all'altro, e no per volere mio. E' una sorta di paura di essere abbandonato, senza voler però troppo esagerare col termine "abbandono", e più in generale è come se su di me incombesse uno spettro che mi minaccia di farmi sentire messo da parte dall'attuale partner perchè magari ha trovato un altro o semplicemente si è stancata ecc. Ho avuto fino ad adesso solo 2 relazioni, una finita "male" perché nonostante avessi capito che lei non avrebbe voluto nulla di serio, io continuavo ad andare a sbattere contro il suo muro, come una forma di masochismo che per fortuna ho avuto il coraggio di troncare; l'altra invece è attualmente in corso, da circa 6 mesi, con una ragazza bellissima, che ha spinto addirittura lei ad ufficializzare la cosa, vedendomi un po' restio e "sulle mie" i primi tempi in cui ci frequentavamo. Tutto per ora procede a gonfie vele, abbiamo passato bei momenti insieme anche fuori città per un week end, abbiamo un'ottima intesa su tutti i fronti, eccezion fatta per qualche litigio che è comunque fisiologico di una relazione di coppia. E nonostante con questa ragazza vada tutto bene, a tratti ricompare quello spettro che dicevo prima, lo spettro dell'abbandono ( soprattutto quando vedo che effettivamente tutto va "fin troppo bene".). Io non ho il coraggio di dirle cosa provo quando sto così, perché l'ultima volta che ci siamo visti da me, in un momento di intimità, le ho confessato che in qualche modo ogni tanto mi capita di pensare ad un'eventuale situazione in cui sia lei a dire "basta", e le ho sempre confessato che ci rimarrei malissimo. La sua risposta è stata " amore davvero pensi questo?", seguita da un bacio ed abbraccio. Quello che vorrei quanto meno capire ( se magari c'è qualcuno qui che prima di me ha passato una situazione simile ), e poi eventualmente rivolgermi ad uno psicologo per iniziare un percorso insieme, è come comportarmi e cosa fare per evitare di farmi venire queste idee strane in testa, idee che mi mettono una tristezza infinita (per fortuna momentanea) e che ho il timore che a lungo andare possano spingermi a fare azioni di cui potrei pentirmi amaramente. 

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megres84

"La sua risposta è stata " amore davvero pensi questo?", seguita da un bacio ed abbraccio." ... e con l'altra mano intanto stava facendo una sega ad un altro.

Cosa che farà quando e se dovesse finire.

E farà anche di molto peggio.

Qui ti sei probabilmente condannato da solo.

E non perché in banalmente confessare i propri sentimenti a qualcuno debba essere sempre visto come qualcosa di negativo, con l'altro pronto a pugnalarci perché siamo tutti dei mostri cattivi.

Ma semplicemente perché così facendo, le hai attribuito un potere relazionale smisurato, potrebbe riflettere e vederti come un buonissimo fratello, un amico carissimo, una persona di cui fidarsi.

E tra le gambe, intanto, non sentire più niente, andata, secca, freddo, zero tensione.

Non dico che una relazione sana e duratura debba correre sempre sul filo del rasoio, altrimenti sarebbe uno stress che va ad accumularsi agli altri, però un minimo di "paura di perdersi reciprocamente" deve sussistere sempre e come hai fatto tu adesso sei scontato: le hai detto che ci stai sotto.

Va bene stare sotto per una, capita, siamo umani, abbiamo sentimenti. Però meglio tenerselo per sé e lavorarci duramente sopra, no? Piuttosto che sbandierarlo...

E basare una relazione "sentimentale" sull'assenza di sesso non credo sia realistico per un essere umano.

A meno che non si stia parlando di un sentimento diverso, genitoriale/parentale/amicale.

Puoi anche essere un buonissimo fratello, un carissimo amico, un mentore, un riferimento per una qualsivoglia qualità lei identifichi in te ma solo DOPO una solidissima base sessuale.

Tutto questo per dirti che lei non è di tua proprietà e la tua paura dell'abbandono, seppur giustificata, non ha senso e va necessariamente superata.

E' come se avessi paura di vivere perché tanto un giorno morirai.

Goditela finché è con te e soprattutto scopala finché puoi, il più possibile.

Sai qual'è il punto di non ritorno per una cosa del genere, per superare questa tua angoscia? 

Sperare che lei ti lasci  sul tuo momento di coinvolgimento più alto, il giorno dopo averti giurato amore eterno ed averti rassicurato sul fatto che sarebbe sempre stata con te, di fronte al confessionale delle tue paure.

Solo sprofondando puoi risalire ed è col dolore che si cresce.

E non ti sto augurando il male, ti sto augurando di prendere contatto con la realtà.

Ad majora

 

P.s.: fatti un giro nella sezione "One-itis" e guardala, la realtà.

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Aedes45

Ciao @megres84 grazie della risposta 🙂 
Anche lei, il primo mese di frequentazione, mi ha mezzo confessato che, parole sue,  "mi vedeva strano, troppo sulle mie, come se di me alla fine te ne fregava ma anche no, e dicevo sempre fra me e me tanto adesso mi sfancula". Il che è tutto vero, agli inizi sono stato molto poco aperto diciamo, mentre lei mi ha dimostrato tanto e fin da subito praticamente. Assecondava ogni mia decisione, come se in qualche modo si facesse andare bene tutto pur di tenermi stretto a lei. Sia ben chiaro che se ero diffidente agli inizi è per via del mio carattere, che tende a metterci un po' a carburare diciamo. Questo discorso lo abbiamo affrontato in maniera del tutto tranquilla, anche scherzandoci su, e tutti e due alla fine siamo rimasti contenti di come si sia evoluta la nostra relazione. 

Le tue parole invece mi hanno fatto riflettere sul fatto che forse le ho consegnato il coltello dalla parte del manico ( anche se a me non piace ridurre l'amore ad un coltello pronto ad essere sfoderato, ma ahimè esperienza insegna che spesso è così.), e che spero di poter superare questa mia paura in primis per me stesso, e poi per il rapporto. Spesse volte sono volate, sia da parte sua che mia, affermazioni del tipo "chissà, in un ipotetico futuro, io e  te sotto lo stesso tetto", ma credo che ora sarò molto più attento a dire cose del genere, perché a 23 anni è facile farsi scappare le cose di mano e fare promesse su promesse, senza tener conto del tanto famoso carpe diem, che alla fine dei conti è l'unica soluzione a tutto. 

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On 1/26/2019 at 4:13 PM, Aedes45 said:

Ciao @megres84 grazie della risposta 🙂 
Anche lei, il primo mese di frequentazione, mi ha mezzo confessato che, parole sue,  "mi vedeva strano, troppo sulle mie, come se di me alla fine te ne fregava ma anche no, e dicevo sempre fra me e me tanto adesso mi sfancula". Il che è tutto vero, agli inizi sono stato molto poco aperto diciamo, mentre lei mi ha dimostrato tanto e fin da subito praticamente. Assecondava ogni mia decisione, come se in qualche modo si facesse andare bene tutto pur di tenermi stretto a lei. Sia ben chiaro che se ero diffidente agli inizi è per via del mio carattere, che tende a metterci un po' a carburare diciamo. Questo discorso lo abbiamo affrontato in maniera del tutto tranquilla, anche scherzandoci su, e tutti e due alla fine siamo rimasti contenti di come si sia evoluta la nostra relazione. 

Le tue parole invece mi hanno fatto riflettere sul fatto che forse le ho consegnato il coltello dalla parte del manico ( anche se a me non piace ridurre l'amore ad un coltello pronto ad essere sfoderato, ma ahimè esperienza insegna che spesso è così.), e che spero di poter superare questa mia paura in primis per me stesso, e poi per il rapporto. Spesse volte sono volate, sia da parte sua che mia, affermazioni del tipo "chissà, in un ipotetico futuro, io e  te sotto lo stesso tetto", ma credo che ora sarò molto più attento a dire cose del genere, perché a 23 anni è facile farsi scappare le cose di mano e fare promesse su promesse, senza tener conto del tanto famoso carpe diem, che alla fine dei conti è l'unica soluzione a tutto. 

È molto semplice. Lei lo può dire. Tu no. Hanno emozioni diverse e temporanee. Quel che ha detto può durare un giorno un mese un anno. Prendila alla leggera. Viviti al massimo la storia tenendo presente che nulla dura per sempre 

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Alexis Honlon
Il 26/1/2019 alle 16:13 , Aedes45 ha scritto:

Ciao @megres84 grazie della risposta 🙂 
Anche lei, il primo mese di frequentazione, mi ha mezzo confessato che, parole sue,  "mi vedeva strano, troppo sulle mie, come se di me alla fine te ne fregava ma anche no, e dicevo sempre fra me e me tanto adesso mi sfancula". Il che è tutto vero, agli inizi sono stato molto poco aperto diciamo, mentre lei mi ha dimostrato tanto e fin da subito praticamente. Assecondava ogni mia decisione, come se in qualche modo si facesse andare bene tutto pur di tenermi stretto a lei. Sia ben chiaro che se ero diffidente agli inizi è per via del mio carattere, che tende a metterci un po' a carburare diciamo. Questo discorso lo abbiamo affrontato in maniera del tutto tranquilla, anche scherzandoci su, e tutti e due alla fine siamo rimasti contenti di come si sia evoluta la nostra relazione. 


Le tue parole invece mi hanno fatto riflettere sul fatto che forse le ho consegnato il coltello dalla parte del manico ( anche se a me non piace ridurre l'amore ad un coltello pronto ad essere sfoderato, ma ahimè esperienza insegna che spesso è così.), e che spero di poter superare questa mia paura in primis per me stesso, e poi per il rapporto. Spesse volte sono volate, sia da parte sua che mia, affermazioni del tipo "chissà, in un ipotetico futuro, io e  te sotto lo stesso tetto", ma credo che ora sarò molto più attento a dire cose del genere, perché a 23 anni è facile farsi scappare le cose di mano e fare promesse su promesse, senza tener conto del tanto famoso carpe diem, che alla fine dei conti è l'unica soluzione a tutto.  

Il Carpe diem, dici Aedes?

Purtroppo, conosco la soluzione al tuo problema, in linea di principio ovviamente, poi il problema è tutto realizzativo.

Posso chiederti una cosa? Credo che il miglior modo per farti capire qual'è il tuo problema, e qual'è la sua soluzione, con una forte analogia rispetto alla tua situazione, sia quello di leggerti la storia della Standard Oil (l'azienda di Rockefeller, insomma) sulla Wiki inglese (la pagina omonima, insomma): libero di non farlo, certamente, ma te lo caldeggio.

Qualora ovviamente lo facessi, e non capissi l'analogia, poi ne parliamo più apertamente.

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Aedes45
Il 31/1/2019 alle 10:55 , Alexis Honlon ha scritto:

Il Carpe diem, dici Aedes?

Purtroppo, conosco la soluzione al tuo problema, in linea di principio ovviamente, poi il problema è tutto realizzativo.

Posso chiederti una cosa? Credo che il miglior modo per farti capire qual'è il tuo problema, e qual'è la sua soluzione, con una forte analogia rispetto alla tua situazione, sia quello di leggerti la storia della Standard Oil (l'azienda di Rockefeller, insomma) sulla Wiki inglese (la pagina omonima, insomma): libero di non farlo, certamente, ma te lo caldeggio.

Qualora ovviamente lo facessi, e non capissi l'analogia, poi ne parliamo più apertamente.

Ciao Alexis, ho provato a fare quanto mi hai consigliato, soprattutto perché è stata una risposta insolita la tua 🙂 
Purtroppo però credo di non aver afferrato il concetto: ho letto la storia su Wiki inglese, ma è praticamente un compendio di azioni economiche e mosse commerciali, che non mi hanno fatto trovare l'analogia che tu dicevi...  

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Alexis Honlon
3 ore fa, Aedes45 ha scritto:

Ciao Alexis, ho provato a fare quanto mi hai consigliato, soprattutto perché è stata una risposta insolita la tua 🙂 
Purtroppo però credo di non aver afferrato il concetto: ho letto la storia su Wiki inglese, ma è praticamente un compendio di azioni economiche e mosse commerciali, che non mi hanno fatto trovare l'analogia che tu dicevi...  

Eccomi qua, scusa il ritardo.

Come hai letto, la Standard Oil era (ed indirettamente è) un azienda attiva nel settore petrolifero: originariamente non era il colosso che, al suo massimo, controllava il 90% del mercato americano, e da sola valeva l'un percento del Pil americano del periodo, era solo un azienda come tante altre.

Una relativamente piccola azienda: e come tutte le piccole aziende aveva i soliti problemi che tutte hanno. Ma i clienti li troveremo? Ma i fornitori ci consegneranno in tempo le materie prime? Riusciremo a livello produttivo a coprire le richieste? E la concorrenza? 

In una parola: domani prima o poi tutto finirà? Prima o poi i clienti ci diranno basta? Prima o poi i fornitori faranno lo stesso? Credo sia chiara l'analogia: come tu hai paura che la tua ragazza possa ad un tratto dire "basta", staccare la spina insomma, la stessa paura aveva la Standard Oil, infondo la paura di tutte le piccole aziende, come di tutti i fidanzati e le fidanzate del mondo.

Molte piccole aziende sono consce di tutto questo, e lo stesso dicasi al livello sentimentale: ed altrettanti, in ambo i campi,  rispondono come dici tu, col carpe diem - e questa è davvero la soluzione ai problemi indicati?

Penso te ne renderai conto anche tu adesso: no. Nessuno di questi problemi trova soluzione così: fornitori, concorrenti e clienti, e nel campo sentimentale gli equivalenti, ovvero la soddisfazione relazionale della tua lei, l'emergenza di possibili concorrenti sentimentali più o meno noti, e l'approvigionamento e la produzione, coordinazione ed organizzazione dei processi relazionali.

Il carpe diem non risolve nulla di tutto questo, perché molto semplicemente esso lascia le cose andare, per come esse ora sono ed evolveranno. Non so quanto tu te ne renda conto, ma tutti questi problemi sono ovviamente legati al più temibile dei tre tempi, ovvero il futuro.

Come è noto, delle tre percezioni del tempo, ovvero passato, presente e futuro, è quest'ultima la più problematica, perché legata all'incertezza, al tuo "ma domani mi dirà basta"? E se davvero questo è il problema, la soluzione è è solo può essere sulla falsariga della Standard Oil: il problema all'oggetto è legato ad una variabilità da noi sostanzialmente indipendente, e pertanto quello che dobbiamo fare è renderla dipendente, escludere alla radice più che si può il problema "ma domani mi diranno basta?" - no, non lo faranno, perché non possono farlo.

Non entrerò nei dettagli di come la Standard Oil abbia fatto a realizzare ciò: accordi commerciali volti a limitare l'uso delle ferrovie per il trasporto merci, integrazione orizzontale prima, attraverso il dumping o più o meno forzosamente facendo entrare nella base azionaria della società i concorrenti, sviluppo di nuove forme giurifiche (il famoso trust) per l'aggiornamento dei limiti di attività interstatale, poi l'integrazione verticale, generando quello che a tutti gli effetti è uno dei primi stabilimenti in cui la filiera produttiva era tutta interna... Tutte cose che la Wiki ti potrà dire molto meglio di me: e da meditare attentamente nel caso.

Perche se il problema è quello che hai detto... Ne avrai bisogno.

Come altri ti hanno detto, la risposta che la tua ragazza ti ha dato non risolve affatto il problema: e, nel caso, te ne accorgerai anche tu, nella maniera più chiara possibile; se il problema è questo, al di là della rassicurazione momentanea, il problema ritornerà - ed allora sarà chiaro qual'e il problema all'oggetto.

Una cosa te la posso dire da ora, sfruttando ancora un analogia dal mondo economico (ovviamente a questo punto non casuale): a livello aziendale, è noto che l'aumento di una variabile aziendale richiede l'aumento di almeno un altra variabile aziendale. Ad es., se vuoi aumentare il mero fatturato (lasciamo perdere i veri e propri soldi netti, l'utile netto, ora): troppo facile pensare che basta vendere di più!

Gli impianti riescono a reggere quest'aumento di domanda? I fornitori riescono a coprire per la materia prima? E lo stoccaggio materie prime e prodotti finiti? Gli spazi sono a livello planimetrico sufficientemente capienti?

Lo stesso dicasi a livello sentimentale: nessuna variabile relazionale può essere aumentata senza l'aumento di almeno un'altra variabile sentimentale. D'accordo, mi dirai, ma che c'entra?

Purtroppo, c'entra eccome: forse non te ne sei reso conto completamente, ma la tua verbalizzazione alla ragazza equivaleva ad un chiedere di più a lei; ho questi dubbi, fai qualcosa  per fugarli - quindi dai più di quello che stai dando...

Dal tuo resoconto, due sono le cose che si possono dire:

1) per quanto detto prima, tu sei in grado di coprire per l'aumento relazionale che, in pratica, richiedi?

2) l'abbraccio ed il bacio della tua ragazza sono un modo subdolo di aggirare bellamente il problema: lasciamo perdere per ora se hai o non hai le coperture e le relative capacità gestionali (il punto 1). Ad una richiesta di rassicurazione e di aumento relazionale si risponde dando in pratica un contentino, e glissando bellamente sulla palese richiesta di dare di più, non facendo nulla?! I più veterani del forum diranno: frena i cannoni e guarda l'età dei diretti interessati! Capisco, ma è meglio che certe cose siano chiare il prima possibile: se io chiedo qualcosa, certo, devo dare all'altro sufficienti coperture per quel che chiedo, devo essere chiaro e comprensibile in quel che chiedo - insomma, tutte cose da me dipendenti e di cui io sono responsabile.

Beh, l'altra parte è al minimo pregata di registrare la richiesta e darmi una risposta, quale che sia: non ignorare la richiesta dando un contentino, di nessun valore all'atto pratico (dimmi Aedes: l'abbraccio ed il bacio della ragazza hanno risolto i tuoi dubbi? Non credo, se sei qui a chiedere a noi, poi smentiscimi nel caso), e che puzza un casino di autogratificazione e da aggiramento bello e buono della questione.

Prendi quello che dico con le pinze: penso anche tu che hai capito che se quello che dico ha un senso, lo ha in particolari casi.

Molto dipenderà se, in futuro i dubbi da te espressi ora si ripeteranno: per ora, comunque metto alla tua attenzione il comportamento un po' troppo easy sulla questione della tua ragazza.

In bocca al lupo e scusa il WoT.

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Aedes45
Il 1/2/2019 alle 17:56 , Alexis Honlon ha scritto:

Eccomi qua, scusa il ritardo.

Come hai letto, la Standard Oil era (ed indirettamente è) un azienda attiva nel settore petrolifero: originariamente non era il colosso che, al suo massimo, controllava il 90% del mercato americano, e da sola valeva l'un percento del Pil americano del periodo, era solo un azienda come tante altre.

Una relativamente piccola azienda: e come tutte le piccole aziende aveva i soliti problemi che tutte hanno. Ma i clienti li troveremo? Ma i fornitori ci consegneranno in tempo le materie prime? Riusciremo a livello produttivo a coprire le richieste? E la concorrenza? 

In una parola: domani prima o poi tutto finirà? Prima o poi i clienti ci diranno basta? Prima o poi i fornitori faranno lo stesso? Credo sia chiara l'analogia: come tu hai paura che la tua ragazza possa ad un tratto dire "basta", staccare la spina insomma, la stessa paura aveva la Standard Oil, infondo la paura di tutte le piccole aziende, come di tutti i fidanzati e le fidanzate del mondo.

Molte piccole aziende sono consce di tutto questo, e lo stesso dicasi al livello sentimentale: ed altrettanti, in ambo i campi,  rispondono come dici tu, col carpe diem - e questa è davvero la soluzione ai problemi indicati?

Penso te ne renderai conto anche tu adesso: no. Nessuno di questi problemi trova soluzione così: fornitori, concorrenti e clienti, e nel campo sentimentale gli equivalenti, ovvero la soddisfazione relazionale della tua lei, l'emergenza di possibili concorrenti sentimentali più o meno noti, e l'approvigionamento e la produzione, coordinazione ed organizzazione dei processi relazionali.

Il carpe diem non risolve nulla di tutto questo, perché molto semplicemente esso lascia le cose andare, per come esse ora sono ed evolveranno. Non so quanto tu te ne renda conto, ma tutti questi problemi sono ovviamente legati al più temibile dei tre tempi, ovvero il futuro.

Come è noto, delle tre percezioni del tempo, ovvero passato, presente e futuro, è quest'ultima la più problematica, perché legata all'incertezza, al tuo "ma domani mi dirà basta"? E se davvero questo è il problema, la soluzione è è solo può essere sulla falsariga della Standard Oil: il problema all'oggetto è legato ad una variabilità da noi sostanzialmente indipendente, e pertanto quello che dobbiamo fare è renderla dipendente, escludere alla radice più che si può il problema "ma domani mi diranno basta?" - no, non lo faranno, perché non possono farlo.

Non entrerò nei dettagli di come la Standard Oil abbia fatto a realizzare ciò: accordi commerciali volti a limitare l'uso delle ferrovie per il trasporto merci, integrazione orizzontale prima, attraverso il dumping o più o meno forzosamente facendo entrare nella base azionaria della società i concorrenti, sviluppo di nuove forme giurifiche (il famoso trust) per l'aggiornamento dei limiti di attività interstatale, poi l'integrazione verticale, generando quello che a tutti gli effetti è uno dei primi stabilimenti in cui la filiera produttiva era tutta interna... Tutte cose che la Wiki ti potrà dire molto meglio di me: e da meditare attentamente nel caso.

Perche se il problema è quello che hai detto... Ne avrai bisogno.

Come altri ti hanno detto, la risposta che la tua ragazza ti ha dato non risolve affatto il problema: e, nel caso, te ne accorgerai anche tu, nella maniera più chiara possibile; se il problema è questo, al di là della rassicurazione momentanea, il problema ritornerà - ed allora sarà chiaro qual'e il problema all'oggetto.

Una cosa te la posso dire da ora, sfruttando ancora un analogia dal mondo economico (ovviamente a questo punto non casuale): a livello aziendale, è noto che l'aumento di una variabile aziendale richiede l'aumento di almeno un altra variabile aziendale. Ad es., se vuoi aumentare il mero fatturato (lasciamo perdere i veri e propri soldi netti, l'utile netto, ora): troppo facile pensare che basta vendere di più!

Gli impianti riescono a reggere quest'aumento di domanda? I fornitori riescono a coprire per la materia prima? E lo stoccaggio materie prime e prodotti finiti? Gli spazi sono a livello planimetrico sufficientemente capienti?

Lo stesso dicasi a livello sentimentale: nessuna variabile relazionale può essere aumentata senza l'aumento di almeno un'altra variabile sentimentale. D'accordo, mi dirai, ma che c'entra?

Purtroppo, c'entra eccome: forse non te ne sei reso conto completamente, ma la tua verbalizzazione alla ragazza equivaleva ad un chiedere di più a lei; ho questi dubbi, fai qualcosa  per fugarli - quindi dai più di quello che stai dando...

Dal tuo resoconto, due sono le cose che si possono dire:

1) per quanto detto prima, tu sei in grado di coprire per l'aumento relazionale che, in pratica, richiedi?

2) l'abbraccio ed il bacio della tua ragazza sono un modo subdolo di aggirare bellamente il problema: lasciamo perdere per ora se hai o non hai le coperture e le relative capacità gestionali (il punto 1). Ad una richiesta di rassicurazione e di aumento relazionale si risponde dando in pratica un contentino, e glissando bellamente sulla palese richiesta di dare di più, non facendo nulla?! I più veterani del forum diranno: frena i cannoni e guarda l'età dei diretti interessati! Capisco, ma è meglio che certe cose siano chiare il prima possibile: se io chiedo qualcosa, certo, devo dare all'altro sufficienti coperture per quel che chiedo, devo essere chiaro e comprensibile in quel che chiedo - insomma, tutte cose da me dipendenti e di cui io sono responsabile.

Beh, l'altra parte è al minimo pregata di registrare la richiesta e darmi una risposta, quale che sia: non ignorare la richiesta dando un contentino, di nessun valore all'atto pratico (dimmi Aedes: l'abbraccio ed il bacio della ragazza hanno risolto i tuoi dubbi? Non credo, se sei qui a chiedere a noi, poi smentiscimi nel caso), e che puzza un casino di autogratificazione e da aggiramento bello e buono della questione.

Prendi quello che dico con le pinze: penso anche tu che hai capito che se quello che dico ha un senso, lo ha in particolari casi.

Molto dipenderà se, in futuro i dubbi da te espressi ora si ripeteranno: per ora, comunque metto alla tua attenzione il comportamento un po' troppo easy sulla questione della tua ragazza.

In bocca al lupo e scusa il WoT.

Hai centrato in pieno il senso del mio topic. Purtroppo "molto dipenderà se, in futuro i dubbi da te espressi ora si ripeteranno" è stata una frase lapidaria: quei dubbi sono tornati, solo che è stata lei a prendere l'iniziativa. Ieri sera siamo usciti, serata perfetta, se non per il fatto che durante il tragitto di ritorno lei si sia improvvisamente "spenta", assente in tutto e per tutto, mi evitava ecc. Stamattina le ho fatto presente che insomma mi era sembrata parecchio stranita, e che se voleva ne avremmo potuto parlare insieme, e mi risponde "meglio se non ci vediamo per un po', devo mettere in chiaro alcune cose con me stessa". Sinceramente il suo messaggio mi sembra chiaro e forte, e altrettanto chiaro e forte devo essere io ora. 
Ho riposto con un secco "ok", ma credo che già da domani, se non si farà viva lei, sarò io a volerci vedere chiaro e a chiederle un confronto. Vi tengo ovviamente aggiornati e grazie a tutti per le risposte ricevute fin ora 🙂

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Opfelia
1 ora fa, Aedes45 ha scritto:

Hai centrato in pieno il senso del mio topic. Purtroppo "molto dipenderà se, in futuro i dubbi da te espressi ora si ripeteranno" è stata una frase lapidaria: quei dubbi sono tornati, solo che è stata lei a prendere l'iniziativa. Ieri sera siamo usciti, serata perfetta, se non per il fatto che durante il tragitto di ritorno lei si sia improvvisamente "spenta", assente in tutto e per tutto, mi evitava ecc. Stamattina le ho fatto presente che insomma mi era sembrata parecchio stranita, e che se voleva ne avremmo potuto parlare insieme, e mi risponde "meglio se non ci vediamo per un po', devo mettere in chiaro alcune cose con me stessa". Sinceramente il suo messaggio mi sembra chiaro e forte, e altrettanto chiaro e forte devo essere io ora. 
Ho riposto con un secco "ok", ma credo che già da domani, se non si farà viva lei, sarò io a volerci vedere chiaro e a chiederle un confronto. Vi tengo ovviamente aggiornati e grazie a tutti per le risposte ricevute fin ora 🙂

Ciao, qui mi pare un po’ la profezia che si autoavvera. Hai il terrore di essere lasciato e questo timore ti porta a mettere in atto dei comportamenti che tradiscono insicurezza e bisogno. La conseguenza è che lei perde attrazione e si allontana. 

Io ti consiglio caldamente di NON farti più sentire, di aspettare che sia lei a cercarti. Inseguirla o chiedere chiarimenti in questa fase sarebbe un vero suicidio sentimentale. 

Aspetta i consigli di persone più esperte, ma da donna questa è la mia sensazione. 

Devi essere forte e centrato, non prendere decisioni affrettate, prendi tempo. 

Min bocca al lupo!

 

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Aedes45

La situazione sta diventando sempre più pesante. Sono ormai 2 giorni che non ho alcuna notizia da parte sua. Sparita, nel nulla più totale. All’inizio pensavo “vabbè vorrà un po’ di tempo per sé”, anche perché non ha minimamente voluto dirmi cosa avesse. “Forse è meglio se non ci sentiamo per un po’, devo chiarire alcune cose con me stessa” mi sembrava un messaggio che lasciava intendere magari tutta la giornata senza sentirci, al massimo un giorno. Già una volta successe che lei stessa, di sua iniziativa, mi avesse scritto che voleva stare da sola. Il mattino seguente però lei mi ha chiamato, tranquilla chiedendomi di vederci poi la sera. Sono confuso, questo silenzio ormai assordane da parte sua mi sta gettando nei dubbi, non riesco a capire come dalla mattina alla sera abbia deciso di sparire, senza darmi uno stralcio di spiegazione: non è un comportamento che in questi 6 mesi avrei immaginato nei miei confronti. Alcuni amici mi hanno detto che probabilmente si sta sentendo con qualcuno, o che ha capito che la relazione stesse prendendo una piega troppo “seria” e ha preferito sparire, piuttosto che parlarne. Io non so cosa le frulli per la testa, sono solo sempre più confuso, anche perché letteralmente dalla sera alla mattina lei è cambiata, quando analizzando la storia nostra non è successo davvero nulla che potesse farle assumere questo atteggiamento. 

Modificato da Aedes45
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