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Bivio importante, ho bisogno di consigli


askfra

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askfra

Ciao a tutti.

Mi trovo davanti ad un bivio molto importante nella mia vita, che cambierà radicalmente il mio futuro. 

Vi spiego, cercherò di essere il più sintetico possibile.

Ho 32 anni, circa 4 anni e mezzo fa ho cambiato totalmente vita trasferendomi in un altra città (distante circa 500km dalla mia città Natale) per seguire la ragazza che mi ha mandato, l'estate scorsa, in one-itis. Non è stata un scelta scellerata, nonostante comunque sia stata improvvisa, e nemmeno programmata. Avevo perso il lavoro nella mia città e avevo una LTR con lei già da un paio d'anni. Ho provato a cercare lavoro, quasi per gioco, nella sua città, e l'ho trovato praticamente subito. Mi sono trasferito senza tempo per riflettere, 3 giorni dopo il colloquio avevo cambiato vita.

Ora eccomi qui a riflettere, e vorrei farlo con voi, perché le persone che mi sono vicine non riescono a capire pienamente la situazione. Credo che sia una di quelle cose che possano essere capite meglio dagli sconosciuti, che non sono influenzati dalla mia persona.

Sto cercando di capire cosa voglio fare della mia vita, se abbandonare il lavoro e tornare a casa mia, oppure proseguire la vita qui.

In questa città non ho molti amici, e i pochi che ho sono tutti impegnati in LTR di anni e anni, convivono, hanno progetti come figli ecc, quindi li vedo pochissimo. Il fine settimana lo riempio uscendo con le ragazze, un po' conosciute online, un po' conosciute nei locali quelle poche volte che mi capita di uscire coi miei amici. Ho una frequentazione che va avanti da 2 mesi e mezzo, con una ragazza che so già che non mi "prenderà" mai, però per il momento ci sto bene e mi godo il momento, continuando comunque ad uscire con altre. Ho un lavoro che fino a qualche mese fa sembrava darmi ottime prospettive, ma che allo stato attuale sono naufragate per diversi motivi. Qui non ho nessun parente, nessun amico d'infanzia, non ho nulla se non me stesso e, appunto, qualche amico con stile di vita completamente diverso. Da quando mi ha lasciato, sento la mancanza anche della famiglia, perché la sua famiglia è stata la mia famiglia per tutti questi anni, ora invece sono solo, ceno quasi tutte le sere da solo, la domenica a pranzo uguale. Ho uno stipendio normale, un affitto e delle rate da pagare, quindi non posso esagerare con le spese, e di conseguenza mi viene difficile fare attività nuove per conoscere persone nuove (come ad esempio andare in palestra, frequentare qualche corso, ecc..) detto onestamente, arrivo giusto giusto a fine mese. Fortunatamente, sono una persona dal carattere forte, quindi questa situazione non mi butta giù più di tanto, però ammetto che questo essere quasi sempre solo sta cominciando a pensare veramente tanto.

Quindi, mi balza per la testa l'idea di tornare a casa, ma...

Ma ho 32 anni e dovrei tornare a vivere a casa di mia mamma, che tra l'altro vive in un bilocale e quindi dovrei dormire sul divano (il che mi fregherebbe anche il giusto, è il concetto di tornare dalla mamma che mi pesa). Non solo, dovrei mollare un lavoro fisso, stabile, uno di quelli che mi porterebbe alla pensione senza casini, per ricominciare da zero. Trovarmi un nuovo lavoro, quindi passare un periodo da disoccupato (potrei cercare lavoro già da qui, però sono onesto con voi, non avrei nemmeno i soldi per tornare a casa in giornata per fare i colloqui). Una volta trovato il lavoro, dovrei comunque ripartire con quei dannati contrattini da 1/2 mesi, senza certezze sul futuro. E le mie amicizie? Beh, molte cose sono cambiate rispetto a 4 anni e mezzo fa. Tra chi lavora di notte, chi è in LTR, chi è andato a vivere altrove, troverei una situazione totalmente diversa rispetto a quella che ho lasciato. Certo, avrei comunque un circolo sociale molto più ampio, la mia vita sarebbe comunque più piena, e ritroverei comunque la mia famiglia, mio fratello. Insomma, a livello emotivo mi sembra la scelta giusta, a livello razionale un po' meno. 

 

Vi chiedo cortesemente di dirmi quello che pensate, senza filtri di nessun tipo. Ho bisogno di consigli.

Vi ringrazio

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PapuPetagna

Io penso che al primo posto tu debba mettere il lavoro. Se non ci sono alternative valide resta dove sei, non fare cazzate. Non ho capito che lavoro fai, ma al posto tuo prenderei in considerazione uno spostamento di Città solamente mantenendo questo lavoro (una sorta di mobilità). Gli amici e la famiglia puoi sempre vederli nei weekend, durante le ferie, ecc.. 

che poi non si capisce bene come te la passi: prima dici che hai varie uscite con le ragazze, ma poi affermi di passare tanto tempo da solo

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askfra
5 minuti fa, PapuPetagna ha scritto:

Io penso che al primo posto tu debba mettere il lavoro. Se non ci sono alternative valide resta dove sei, non fare cazzate. Non ho capito che lavoro fai, ma al posto tuo prenderei in considerazione uno spostamento di Città solamente mantenendo questo lavoro (una sorta di mobilità). Gli amici e la famiglia puoi sempre vederli nei weekend, durante le ferie, ecc.. 

che poi non si capisce bene come te la passi: prima dici che hai varie uscite con le ragazze, ma poi affermi di passare tanto tempo da solo

Durante la settimana sono praticamente sempre solo, escluso il tempo che passo a lavoro ovviamente, o qualche appuntamento random 

Il fine settimana solitamente passo uno tra il venerdì o il sabato con la ragazza che sto frequentando, l'altro invece cerco di sfruttarlo con una nuova, a meno che non ci sia qualche mio amico, ma capita tipo una volta al mese. 

Il tempo riesco più o meno ad impegnarlo, il problema forse, è che mi sento solo, più che essere solo

 

Per il lavoro: lavoro nel metalmeccanico, sono un operaio specializzato, faccio un lavoro particolare che mi ha consentito di avere un CV abbastanza importante 

Modificato da askfra
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gelsomino
1 ora fa, askfra ha scritto:

Vi chiedo cortesemente di dirmi quello che pensate, senza filtri di nessun tipo. Ho bisogno di consigli.

Ma questo è un post del cazzo, perche' ti anniavi ed hai fatto due/tre telefonate e ti hanno rimbalzato?!?

Hai 32 anni, per il mercato del lavoro italiano ,sei un vecchiaccio,

non ti prenderebbero nemmeno a sturar cessi e non penso che ci siano 

le possibilità lavorative che hai dove sei adesso, con un lavoro coi controcazzi

ed il rispetto.

Hai solo bisogno di trovare una nuova figa da impalmare farci figli,

il calcetto, l'ikea, netflix.

Sei uno gnomo in mezzo a tette burrose e da strizzare di una 

mignottona (semicitazione forse bukosky), solo che hai le mani piccole per farlo,

se torni a casa, sarai una pulce tra i peli del culo

del tuo "caporale".

Quindi l'unica scelta che si pone ,sarebbe andartene in una metropoli, 

tipo new york, per il resto,

niente da fare, devi restare la dove sei e trovarti una gnoma con le tette grosse,

oppure diventare uno gnomo col cazzo grosso,

l'alternativa andare a fare un cazzo sul divano dell amamma.

saluti

 

 

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askfra
6 ore fa, gelsomino ha scritto:

Ma questo è un post del cazzo, perche' ti anniavi ed hai fatto due/tre telefonate e ti hanno rimbalzato?!?

Hai 32 anni, per il mercato del lavoro italiano ,sei un vecchiaccio,

non ti prenderebbero nemmeno a sturar cessi e non penso che ci siano 

le possibilità lavorative che hai dove sei adesso, con un lavoro coi controcazzi

ed il rispetto.

Hai solo bisogno di trovare una nuova figa da impalmare farci figli,

il calcetto, l'ikea, netflix.

Sei uno gnomo in mezzo a tette burrose e da strizzare di una 

mignottona (semicitazione forse bukosky), solo che hai le mani piccole per farlo,

se torni a casa, sarai una pulce tra i peli del culo

del tuo "caporale".

Quindi l'unica scelta che si pone ,sarebbe andartene in una metropoli, 

tipo new york, per il resto,

niente da fare, devi restare la dove sei e trovarti una gnoma con le tette grosse,

oppure diventare uno gnomo col cazzo grosso,

l'alternativa andare a fare un cazzo sul divano dell amamma.

saluti

 

 

Ahahah adoro questa schiettezza, ma ti dico, è una decisione decisamente più di importante da quello che può sembrare. Non è una questione di avere una LTR qui, ma di ritrovarmi solo qui, e per solo intendo senza famiglia e senza i miei amici di infanzia. E le condizioni economiche non mi consentono di andare a trovare spesso (infatti ci vado solo per Natale) i miei affetti

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gelsomino
6 ore fa, askfra ha scritto:

ritrovarmi solo qui, e per solo intendo senza famiglia e senza i miei amici di infanzia.

ma non avevi lasciato tutto per la LTR?!?

finita la ltr, ti sei ricordato di avere degli affetti?!?

 

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askfra
1 ora fa, gelsomino ha scritto:

ma non avevi lasciato tutto per la LTR?!?

finita la ltr, ti sei ricordato di avere degli affetti?!?

 

Gli affetti mi sono sempre mancati, mancherebbero a tutti. Ho pensato diverse volte alla possibilità di ritornare a casa, anche quanto ero in LTR, ma il lavoro stabile mi ha sempre frenato. Ma, come ho scritto nel primo post, ho comunque sentito di "avere" una famiglia anche qui, perché la sua mi è stata molto d'appoggio, ero praticamente come un altro figlio. E avere è virgolettato apposta, perché sono cosciente del fatto che non lo fosse realmente, ma ha comunque colmato, anche solo in minima parte, quel senso di vuoto che hanno solo le persone che vivono lontano da casa, felici o infelici che siano. Discorso analogo anche per gli amici. Il suo gruppo, le serate, le cene, colmavano (sempre parzialmente) quel vuoto lasciato dall'assenza degli amici storici.

Mi sono creato un mio gruppo di amicizie, ma, sempre come ho scritto nel primo post, sono tutte persone impegnate in LTR, che convivono, che hanno progetti come comprare casa o avere figli, che sono esattamente il contrario dei miei, di progetti.

 

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Nuovo_utente
2 ore fa, askfra ha scritto:

Gli affetti mi sono sempre mancati, mancherebbero a tutti. Ho pensato diverse volte alla possibilità di ritornare a casa, anche quanto ero in LTR, ma il lavoro stabile mi ha sempre frenato. Ma, come ho scritto nel primo post, ho comunque sentito di "avere" una famiglia anche qui, perché la sua mi è stata molto d'appoggio, ero praticamente come un altro figlio. E avere è virgolettato apposta, perché sono cosciente del fatto che non lo fosse realmente, ma ha comunque colmato, anche solo in minima parte, quel senso di vuoto che hanno solo le persone che vivono lontano da casa, felici o infelici che siano. Discorso analogo anche per gli amici. Il suo gruppo, le serate, le cene, colmavano (sempre parzialmente) quel vuoto lasciato dall'assenza degli amici storici.

Mi sono creato un mio gruppo di amicizie, ma, sempre come ho scritto nel primo post, sono tutte persone impegnate in LTR, che convivono, che hanno progetti come comprare casa o avere figli, che sono esattamente il contrario dei miei, di progetti.

 

Allora...

Ti capisco perfettamente, perché ho vissuto la tua stessa situazione. Io originariamente studentello fuori sede...poi conosco lei, vengo parzialmente assorbito dalla vita di coppia, i suoi amici, i suoi parenti, ecc ecc

Ho fortunatamente sempre mantenuto le mie conoscenze, le mie amicizie, ecc ecc. 

Ma gli anni passano, chi si è trasferito, chi si è sposato e adesso ha figli, chi è tornato nella propria realtà (mi riferisco ad altri che originariamente sono partiti come studenti fuori sede, quindi proprio come me). 

Adesso che la mia LTR è finita e per di più mi sono trasferito altrove...quella città non ha più tanto senso per me. Ho ancora qualche amico...ma si sa, dopo una certa età ognuno tende a farsi la propria vita...ed il tutto si ridurrebbe ad amicizie con cui trascorrere non più di 2-3 serate al mese.

 

Guarda...ti dico francamente...è un terno al lotto. Entrambe le possibilità (restare vs ritornare) possono condurti ad una nuova serenità o alla solitudine.

Un mio amico, in una situazione simile alla tua, ha fatto i bagagli ed è tornato dalla mamma. Era davvero devastato, in un periodo di mezza depressione. Si è un po’ rasserenato e poco dopo ha trovato una nuova ragazza che lo adora. Se lo vedi adesso, sembra rinato, è felice e io lo sono davvero tanto per lui perché ha passato l’inferno.

Alternativa...resti dove sei, una città se ho capito bene. Vuoi o non vuoi la città ti offre più possibilità. Smaltita del tutto l’amarezza per la fine della tua precedente relazione, trovata un’altra donna che ti prende...anche quel posto riprenderà magicamente ad avere un senso e ti sembrerà di non essere così solo.

 

Insomma, non voglio nè deresponsabilizzarti nè caricarti di troppe aspettative su te stesso...ma ciò che può fare la differenza è il tuo approccio, la tua serenità mentale. Raggiunta quella...troverai una donna, sia lì che al paesello. Se non stai bene con te stesso...non riuscirai a svoltare in nessun posto.

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askfra
20 minuti fa, Nuovo_utente ha scritto:

Allora...

Ti capisco perfettamente, perché ho vissuto la tua stessa situazione. Io originariamente studentello fuori sede...poi conosco lei, vengo parzialmente assorbito dalla vita di coppia, i suoi amici, i suoi parenti, ecc ecc

Ho fortunatamente sempre mantenuto le mie conoscenze, le mie amicizie, ecc ecc. 

Ma gli anni passano, chi si è trasferito, chi si è sposato e adesso ha figli, chi è tornato nella propria realtà (mi riferisco ad altri che originariamente sono partiti come studenti fuori sede, quindi proprio come me). 

Adesso che la mia LTR è finita e per di più mi sono trasferito altrove...quella città non ha più tanto senso per me. Ho ancora qualche amico...ma si sa, dopo una certa età ognuno tende a farsi la propria vita...ed il tutto si ridurrebbe ad amicizie con cui trascorrere non più di 2-3 serate al mese.

 

Guarda...ti dico francamente...è un terno al lotto. Entrambe le possibilità (restare vs ritornare) possono condurti ad una nuova serenità o alla solitudine.

Un mio amico, in una situazione simile alla tua, ha fatto i bagagli ed è tornato dalla mamma. Era davvero devastato, in un periodo di mezza depressione. Si è un po’ rasserenato e poco dopo ha trovato una nuova ragazza che lo adora. Se lo vedi adesso, sembra rinato, è felice e io lo sono davvero tanto per lui perché ha passato l’inferno.

Alternativa...resti dove sei, una città se ho capito bene. Vuoi o non vuoi la città ti offre più possibilità. Smaltita del tutto l’amarezza per la fine della tua precedente relazione, trovata un’altra donna che ti prende...anche quel posto riprenderà magicamente ad avere un senso e ti sembrerà di non essere così solo.

 

Insomma, non voglio nè deresponsabilizzarti nè caricarti di troppe aspettative su te stesso...ma ciò che può fare la differenza è il tuo approccio, la tua serenità mentale. Raggiunta quella...troverai una donna, sia lì che al paesello. Se non stai bene con te stesso...non riuscirai a svoltare in nessun posto.

Innanzitutto grazie per la risposta.

Non ho capito solo una cosa del tuo intervento, sei tornato nella tua città di origine o sei rimasto dove hai studiato?

Ti dico, in tutta onestà, che sono veramente confuso. Entrambe le possibilità hanno dei pro e dei contro. Sicuramente il lavoro è importante, però è anche vero che, vivendo da solo, i soldi per il tempo libero sono pochi..vorrei iscrivermi a qualche corso, fare attività per conoscere nuove persone, ma sono comunque limitato. Tornando a casa, dovrei cercarmi un nuovo lavoro (cosa non impossibile a 32 anni e con un CV buono per la mia professione), però avrei un circolo sociale decisamente più ampio, conosco tantissime persone.

Comunque, in ogni caso di parla di 2 grandi città. Ora vivo a Firenze, ma sono di Torino.

Hai anche azzeccato il termine per definire il mio stato d'animo, ovvero amarezza. Mi è rimasta solo quella, ma comunque sto bene, sento di star bene, solo che questa città mi sembra vuota, come se non avesse più nulla da offrirmi.

Lo so, è una scelta difficile, ma devo decidermi. O resto o torno, pochi cazzi.

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Nuovo_utente
1 ora fa, askfra ha scritto:

Innanzitutto grazie per la risposta.

Non ho capito solo una cosa del tuo intervento, sei tornato nella tua città di origine o sei rimasto dove hai studiato?

Ti dico, in tutta onestà, che sono veramente confuso. Entrambe le possibilità hanno dei pro e dei contro. Sicuramente il lavoro è importante, però è anche vero che, vivendo da solo, i soldi per il tempo libero sono pochi..vorrei iscrivermi a qualche corso, fare attività per conoscere nuove persone, ma sono comunque limitato. Tornando a casa, dovrei cercarmi un nuovo lavoro (cosa non impossibile a 32 anni e con un CV buono per la mia professione), però avrei un circolo sociale decisamente più ampio, conosco tantissime persone.

Comunque, in ogni caso di parla di 2 grandi città. Ora vivo a Firenze, ma sono di Torino.

Hai anche azzeccato il termine per definire il mio stato d'animo, ovvero amarezza. Mi è rimasta solo quella, ma comunque sto bene, sento di star bene, solo che questa città mi sembra vuota, come se non avesse più nulla da offrirmi.

Lo so, è una scelta difficile, ma devo decidermi. O resto o torno, pochi cazzi.

Ahaha adesso io sono nella tua città.

Cmq...tornando alla tua domanda...no, non sono tornato al paese di origine. Ero in una grossa città e mi sono dovuto trasferire in un’altra grossa città, la tua per l’appunto.

 

Secondo me è tutto relativo...nel senso Firenze, Milano, Napoli, ecc...sono tutte città che ti offrono tantissimo. È solo che in una magari ci sei nato e cresciuto, piuttosto che aver fatto l’università, ecc.

 

Il problema tuo, che poi è lo stesso che ho provato io, è legato a questi trasferimenti per lavoro/amore in quell’età (diciamo da 30 in su...) in cui non sei più un ragazzo ma nemmeno un vecchio. A lavoro crearsi amicizie non è così semplice (vuoi per differenza di età, vuoi perché a quell’età molti sono in LTR se non addirittura sposati). Sei solo in una città nuova e se non hai una donna...ti senti il più sfigato del mondo. Lo so. Provato. Ti capisco.

Modificato da Nuovo_utente
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