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Solo contro me stesso, inizio a dare meno peso agli altri


Carnacki

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fjuk
Il 7/2/2019 alle 18:51 , Improve Your Skill ha scritto:

La mia non è una richiesta vera e propria di consigli, sebbene siano ben accetti, quanto invece un punto sulle mie relazioni con gli altri.

In un recente thread ho raccontato della mia (da poco finita) relazione, grazie alla quale sono maturato negli ultimi anni, vivendo la mia sessualità, affrontando sfide e ottenendo soddisfazioni abbastanza meritevoli da non farsi offuscare dalle delusioni. In questo momento della mia vita, in cui non ho una persona accanto con cui affrontare le difficoltà, le sto affrontando da solo (seppur parlandone con amici).

Un aspetto in particolare è quello legato alle interazioni col prossimo. Partito da piccolo come introverso, ho sviluppato (o per meglio dire coltivato) la mia parte estroversa, per cui so apprezzare sia la compagnia che i momenti in cui, anche con altri, mi metto in disparte. Questo mio percorso mi ha portato a saper ascoltare ma anche esprimermi, alle volte essendo fin troppo diretto.

Come si collega ciò alla mia ex relazione

Sto imparando a dare meno peso alle parole e più ai fatti, a non farmi angosciare dai messaggi, a non pensare di poter valutare le persone in base a pochi fattori. Ma soprattutto sto imparando che non posso avere sempre rassicurazioni, che non posso controllare gli altri. 

Tutto questo mi è maturato anche ripensando a quello che ho "sbagliato" nella mia relazione, a come abbia dato troppo peso a certe cose, troppo poco ad altre, ma di come nonostante questo ora mi rimangano i ricordi positivi. Di qualcosa che ho vissuto.

Qualcuno mi scrive un messaggio seccato? Può essere che non ci siamo capiti, lo leggo e poi non rispondo subito, lascio passare un po' di tempo e penso a quanto poco si possa valutare da due righe di testo.

Una collega in ufficio il giorno prima mi attacca bottone e quello dopo mi ignora? Avrà i fatti suoi, non posso farmi condizionare, non ne vale la pena.

Se comunque percepisco che qualcuno mi sta mettendo i piedi in testa o se dal vivo qualcosa non mi torna lo faccio comunque presente, ma per il resto vivo e sperimento.

Spero di essermi fatto capire, e so che forse saranno discorsi banali, ma per me è come se qualcosa nella mia testa si stesse sbloccando, un mastodontico blocco di granito che si sta sgretolando come neve al sole.

Di questo devo ringraziare anche voi, non solo chi mi ha consigliato negli altri thread, ma anche tutti quei post su argomenti simili che mi fanno riflettere.

Detto ciò non ho sicuramente raggiunto il nirvana, anzi in alcuni casi mi sento (o mi convinco) di essere ancora condizionato, specie nei rapporti con alcune colleghe, un po' perché esco da poco da una relazione, un po' perché sul lavoro cerco di non sbilanciarmi e focalizzarmi sui miei obiettivi.

A questo proposito, come ho già detto in altri post, arrampico da qualche mese: ultimamente il focus sul "qui e ora" quando sono in palestra arriva al massimo, ho la mente sgombra e vivo quei momenti per me stesso, cosa che prima non riuscivo a fare. E che, in quel contesto, sicuramente mi fa sembrare più "appetibile" agli occhi di qualche ragazze... La riprova che scegliere le mie priorità e dedicarmi a quelle è la strada giusta per me, soprattutto ora.

Devi essere centrato. Tutte le cose spariscono prima o poi , di certo spostando il tuo centro all’esterno non fai altro che dare agli altri la possibilità di farti condizionare. Pensa ai tuoi obiettivi, a quello che ti fa più divertire nella vita. Tutto il resto va nel dimenticatoio. Questo l’ho sperimentato nella mia vita. Sembrava che su chissà quanta gente potevo contare ..... non è rimasto nessuno dalla lista. Ora mi scivolo tutto di dosso , ho l’ impressione di essere diventato una persona che al posto del cervello ha una Memoria volatile , come del resto è presente nella maggioranza delle persone, si vive il momento poi magari il giorno dopo neanche ti salutano o fanno finta di non vederti, poi magari incontri quei giorni in cui tutto è tarallucci e vino.......personalmente ho mandato tutto a fare in culo (non investo più sulle persone , rimane tutto in superficie , oggi come oggi nessuno mi conosce realmente) ,  STICAZZI è la mia parola preferita. Ti saluto.

Modificato da fjuk
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Il 6/5/2019 alle 19:10 , andydandy ha scritto:

al Giancarlo e` tanto che non vado, come e` messo a HB ?  potrei passare a vedere...

Passa sabato notte dalle 2  😎

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  • 3 settimane dopo...
On 3/9/2019 at 3:45 PM, comeback said:

 

Devi costruire la tua individualità, la tua storia, il tuo percorso, il tuo sistema di valori, la tua visione poi puoi portarla all'esterno e conciliarla con gli altri. Vedrai che non appena riuscirai ad avere più controllo di te stesso, pian piano sarei sempre meno dipendente da un giudizio, da una approvazione altrui, e troverai negli altri ciò che sono realmente, non proiezioni sterili di ciò che tu vuoi loro fossero. 

 

Parole sante, ma come raggiungerlo?

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comeback
Il 27/5/2019 alle 22:18 , Febb ha scritto:

Parole sante, ma come raggiungerlo?

Occorre tempo per costruire il proprio io, la propria personalità, ciò che siamo. E' un viaggio paradossalmente senza fine che alcuni persino non iniziano mai.

Personalmente credo che esistano 3 grossi modi per vivere:

- passivo o conservativo: essenzialmente è una personalità e / o un approccio alla vita dove tu segui gli altri. Non sarai mai leader, non conterai mai nulla ma avrai la sensazione di sentirti coperto, impegnato o soltanto non allo sbando. Banalmente, per rendere un esempio, inizia "cosa si fa nel weekend? Cosa farò di bello domani o questo mese? Non ho programmi, non ho idee" e la risposta è accodarsi agli altri, senza il minimo impulso di proporre, vivere, pensare alla propria maniera. In questo approccio generale che identifico come passivo, ci si tenda ad accontentarsi degli stessi amici, delle stesse situazioni, di una figa meno occasionale che nemmeno ci piace ma almeno è buona per finire in LTR. Poi tutto avanti per inerzia.

- attivo o ad alta personalità o rivoluzionario: è uno schema dove non ci si abbandona a ciò che passa il convento. Quando saremo vecchi rimpiangeremo ciò che non abbiamo fatto, e avremmo dimenticato tutte le delusioni, le frustrazioni, i giorni bui. Anni fa abbandonai gli amici del baretto, eravamo sbarbati, giovanissimi, chi studiava, chi aveva iniziato con il lavoro, e molti che non facevano nulla tutto il giorno, per paura. Non altro. Mi ero ritrovato per mesi, e poi anni, ad avere momenti memorabili (personali e a livello di gruppo) ma ad un tratto avevo realizzato che la sera si finiva a parlare di sogni, di viaggi, di speranze, per poi terminare indicando nostri coetanei che avevano avuto più coraggio di noi nel viaggiare, rischiare, costruire progetti diversi rispetto al nostro stile di vita monocorde. In generale finivamo poi ad accampare scuse, limitazioni, problemi che giustificassero il fatto che noi non stavamo realizzando quello che sognavamo. Sono abbastanza soddisfatto degli anni successivi, anche se si potrebbe far di più, ma non ho padroni, non ho redini, ho solo la mia visione.

- mix tra le due.

 

Ad essere onesti, il modo più facile di vivere è il primo. 

 

 

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Nuovo_utente
Il 30/5/2019 alle 09:35 , comeback ha scritto:

Occorre tempo per costruire il proprio io, la propria personalità, ciò che siamo. E' un viaggio paradossalmente senza fine che alcuni persino non iniziano mai.

Personalmente credo che esistano 3 grossi modi per vivere:

- passivo o conservativo: essenzialmente è una personalità e / o un approccio alla vita dove tu segui gli altri. Non sarai mai leader, non conterai mai nulla ma avrai la sensazione di sentirti coperto, impegnato o soltanto non allo sbando. Banalmente, per rendere un esempio, inizia "cosa si fa nel weekend? Cosa farò di bello domani o questo mese? Non ho programmi, non ho idee" e la risposta è accodarsi agli altri, senza il minimo impulso di proporre, vivere, pensare alla propria maniera. In questo approccio generale che identifico come passivo, ci si tenda ad accontentarsi degli stessi amici, delle stesse situazioni, di una figa meno occasionale che nemmeno ci piace ma almeno è buona per finire in LTR. Poi tutto avanti per inerzia.

- attivo o ad alta personalità o rivoluzionario: è uno schema dove non ci si abbandona a ciò che passa il convento. Quando saremo vecchi rimpiangeremo ciò che non abbiamo fatto, e avremmo dimenticato tutte le delusioni, le frustrazioni, i giorni bui. Anni fa abbandonai gli amici del baretto, eravamo sbarbati, giovanissimi, chi studiava, chi aveva iniziato con il lavoro, e molti che non facevano nulla tutto il giorno, per paura. Non altro. Mi ero ritrovato per mesi, e poi anni, ad avere momenti memorabili (personali e a livello di gruppo) ma ad un tratto avevo realizzato che la sera si finiva a parlare di sogni, di viaggi, di speranze, per poi terminare indicando nostri coetanei che avevano avuto più coraggio di noi nel viaggiare, rischiare, costruire progetti diversi rispetto al nostro stile di vita monocorde. In generale finivamo poi ad accampare scuse, limitazioni, problemi che giustificassero il fatto che noi non stavamo realizzando quello che sognavamo. Sono abbastanza soddisfatto degli anni successivi, anche se si potrebbe far di più, ma non ho padroni, non ho redini, ho solo la mia visione.

- mix tra le due.

 

Ad essere onesti, il modo più facile di vivere è il primo. 

 

 

Anch’io ho vissuto per anni nella “modalità 1”.

La mia vita sembrava su un binario...era tutto deciso. Poi la vita mi ha portato a fare delle scelte le cui ripercussioni sono state ben più ampie e diverse da quanto atteso. Parlo di scelte lavorative che, vuoi o non vuoi, hanno avuto ripercussioni importanti su tutti gli altri ambiti della mia vita, prima fra tutti, quello sentimentale. 

 

Sono arrivato ad una fase di stallo che mi stava logorando. Ho cercato per più di un anno di conciliare vecchio e nuovo, non riuscendoci. 

Per mesi e mesi ho pensato di resettare tutto nella mia vita... Alla fine...alle tenera età di quasi 35 anni suonati...l’ho fatto!

 

È stata una doccia fredda. È stato come rendersi conto di botto...di non avere nulla in tasca. Tutto azzerato. 

 

Negli ultimi 6-8 mesi ho cambiato lavoro, città, amicizie, macchina, donna...abitudini. Gli interessi di base sono rimasti quelli.

 

Ho vissuto mesi di merda, in realtà, pieni di sensi di colpa e di dubbi sul fatto di aver fatto la scelta giusta o semplicemente una grossa minchiata. 

 

Credo che certe risposte arrivino col tempo. Tanto tempo. E le somme si tirano soltanto alla fine. 

Ma oggi sto bene. E spero che questa sensazione mi accompagni il più a lungo possibile. Ho trovato la forza e le palle di dare una sterzata alla mia vita. E già questo mi fa sentire bene, mi fa sentire un uomo.

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comeback
Il 3/6/2019 alle 11:10 , Nuovo_utente ha scritto:

Anch’io ho vissuto per anni nella “modalità 1”.

La mia vita sembrava su un binario...era tutto deciso. Poi la vita mi ha portato a fare delle scelte le cui ripercussioni sono state ben più ampie e diverse da quanto atteso. Parlo di scelte lavorative che, vuoi o non vuoi, hanno avuto ripercussioni importanti su tutti gli altri ambiti della mia vita, prima fra tutti, quello sentimentale. 

 

Sono arrivato ad una fase di stallo che mi stava logorando. Ho cercato per più di un anno di conciliare vecchio e nuovo, non riuscendoci. 

Per mesi e mesi ho pensato di resettare tutto nella mia vita... Alla fine...alle tenera età di quasi 35 anni suonati...l’ho fatto!

 

È stata una doccia fredda. È stato come rendersi conto di botto...di non avere nulla in tasca. Tutto azzerato. 

 

Negli ultimi 6-8 mesi ho cambiato lavoro, città, amicizie, macchina, donna...abitudini. Gli interessi di base sono rimasti quelli.

 

Ho vissuto mesi di merda, in realtà, pieni di sensi di colpa e di dubbi sul fatto di aver fatto la scelta giusta o semplicemente una grossa minchiata. 

 

Credo che certe risposte arrivino col tempo. Tanto tempo. E le somme si tirano soltanto alla fine. 

Ma oggi sto bene. E spero che questa sensazione mi accompagni il più a lungo possibile. Ho trovato la forza e le palle di dare una sterzata alla mia vita. E già questo mi fa sentire bene, mi fa sentire un uomo.

Ho conosciuto migliaia di persone negli anni, di vari strati sociali, culture, e se dovessi dire quello che ho imparato è che molte persone si limitano soltanto ad esistere.

Siamo in un forum di seduzione, e parametriamo la vita alla figa, questo è un bene perchè tutti naturalmente vorremmo scopare sempre ma tra lo scopare e scopare bene, il limite non è nemmeno cosi' sottile. 

La maggior parte delle persone vive la vita ad occupare caselle del tipo: lavoro, donna (molti finiscono in LTR con la prima che gli gira intorno), qualche amico (vadano bene anche due disgraziati). Essere protagonista della propria vita è completamente altro, è prendere legnate sui denti e in mezzo qualche soddisfazione, a volte di gran valore, scegliere cosa vuoi mangiare e non accontentarti di ciò che casualmente finisce nella ciotola.

Il discorso è lungo ma penso comprensibile nella sua linea.

 

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  • 2 settimane dopo...
_Gab_
Il 30/5/2019 alle 09:35 , comeback ha scritto:

- passivo o conservativo: essenzialmente è una personalità e / o un approccio alla vita dove tu segui gli altri. Non sarai mai leader, non conterai mai nulla ma avrai la sensazione di sentirti coperto, impegnato o soltanto non allo sbando. Banalmente, per rendere un esempio, inizia "cosa si fa nel weekend? Cosa farò di bello domani o questo mese? Non ho programmi, non ho idee" e la risposta è accodarsi agli altri, senza il minimo impulso di proporre, vivere, pensare alla propria maniera. In questo approccio generale che identifico come passivo, ci si tenda ad accontentarsi degli stessi amici, delle stesse situazioni, di una figa meno occasionale che nemmeno ci piace ma almeno è buona per finire in LTR. Poi tutto avanti per inerzia.

Ci sono ragazzi che anche vivendo così sembrano stare bene ed in pace con loro stessi.Ma stanno veramente bene?Me lo  domando sempre...

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comeback
6 ore fa, _Gab_ ha scritto:

Ci sono ragazzi che anche vivendo così sembrano stare bene ed in pace con loro stessi.Ma stanno veramente bene?Me lo  domando sempre...

Secondo me alla lunga ci si viene assaliti da rimorsi.

In ogni caso ognuno può vivere come vuole.

 

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