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Perché il rapporto fra un uomo e una donna è così difficile? (O addirittura impossibile?)


ArmandoBis

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^'V'^
2 ore fa, el pato ha scritto:

Beh in una anello di caratteristica 2, 3 , 6 o 9 2+2 fa 22.

E un orologio rotto segna l'ora esatta due volte al giorno. 

Per cui se vuoi vendere l'orologio, o difenderlo perché ci sei legato, trovi almeno due esempi in cui ha funzionato, deduttivamente, a fine giornata. 

Tuttavia, se devi fare qualcosa e ti serve induttivamente capire che ore siano guardando in quello, sbagli quasi sempre. Se non quando per caso ci prende. 

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el pato
50 minuti fa, ^'V'^ ha scritto:

E un orologio rotto segna l'ora esatta due volte al giorno. 

Per cui se vuoi vendere l'orologio, o difenderlo perché ci sei legato, trovi almeno due esempi in cui ha funzionato, deduttivamente, a fine giornata. 

Tuttavia, se devi fare qualcosa e ti serve induttivamente capire che ore siano guardando in quello, sbagli quasi sempre. Se non quando per caso ci prende. 

Veramente era più un modo per sfoggiare le mie conoscenze di algebra astratta.

In ogni caso voi dite di combattere per la verità contro la libertà d'opinione, io sono molto meno sognatore, la domanda che mi faccio è: chi, togliendomi alcune libertà e oscurando alcune verità a lui scomode, fa meno danni?

Modificato da el pato
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Il 14/6/2019 alle 16:43 , ArmandoBis ha scritto:

Chiarisco. Non nego affatto che la sessualità esista e che sia uno degli impulsi più forti che guidano il nostro agire e la nostra stessa esistenza.

La psicoanalisi stessa, agli inizi, è stata criticata proprio per l'eccessiva importanza che veniva data alla sessualità.

E in effetti, per quell'epoca, affermazioni quali "i sintomi sono l'attività sessuale del paziente" dovevano suonare assurde anche per coloro che riconoscevano al sesso la sua importanza.

Questa preminenza data alla sessualità non è mai venuta meno lungo tutto l'arco dell'elaborazione freudiana, fino a culminare nell'opposizione/dialettica fra Eros e Thanatos.

Il problema con la psicoanalisi è che la quasi totalità delle critiche è fatta da persone che non hanno mai letto Freud o al massimo hanno dato una veloce scorsa a qualcuno dei suoi scritti.

Questo si vede agevolmente da ciò che scrivono, ovvero quando imputano a Freud affermazioni che lui non ha mai fatto, quando riportano teorie in modo errato o fantasioso, ecc. ecc.

Per esempio, che cosa sia alla fine della fiera il complesso edipico non l'ho mai trovato riportato in modo corretto.

Nessun autore che ha fatto un lavoro di critica della psicoanalisi, a quanto mi risulta, lo ha fatto avendo un'esperienza diretta di ciò di cui si sta parlando.

Nessuno si è preoccupato di sapere che cosa effettivamente le persone andavano a dire al proprio psicoanalista.

Non ho mai letto un articolo, un saggio, un'analisi, in cui un ricercatore andava a parlare con dei pazienti ed ex-pazienti per capire che cosa succedeva durante le sedute e lungo il percorso di cura, quali erano stati i problemi per cui costoro si erano rivolti ad un analista, quali i risultati durante e al termine della cura, se tali risultati erano o meno solidi e duraturi.

Tenendo conto del fatto che la teoria psicoanalitica cerca di spiegare ciò che emerge dalla clinica, non è male.

Tornando a noi, c'è chi pensa che io sia nato con determinati impulsi.

Ammettiamo che sia omosessuale. Per alcuni lo sono stato dal momento in cui un certo spermatozoo ha fecondato un ovulo e quindi si è creata una certa combinazione genica.

Altri dicono che sì, i geni c'entrano, ma la loro attivazione è dipesa anche dalle circostanze ambientali.

La psicoanalisi invece non presuppone che vi siano impulsi già direzionali alla nascita. La sessualità si esprime attraverso delle pulsioni, le cui vicende sono legate a una complessa serie di fattori ambientali, culturali e contingenti. E, probabilmente, costituzionali.

Secondo me, la teoria psicoanalitica spiega meglio anche il conflitto fra natura (pulsioni) e cultura, perché questo conflitto la psicoanalisi lo colloca nel cuore stesso dell'individuo, nel suo formarsi.

Invece non si capisce perché, se noi nasciamo già con degli istinti che ci dicono di fare questo e quello, non si accomodi la società in funzione di questi istinti (che abbiamo tutti, quindi dovremmo essere solidali gli uni con gli altri) lasciandoci liberi di soddisfarli.

Non è chiaro, da questa impostazione istintivista, da dove nasca il conflitto natura/cultura.

Senza offesa ma... sono seghe mentali.

Non esiste il conflitto tra Natura e Cultura.

Più vado avanti e più guardo con sospetto chi si batte per creare teorie basate sulla divisione.

Il conflitto è stato creato da coloro che vogliono inculcarti la paura o dei condizionamenti, per motivi di ignoranza, controllo, potere, etc.

Tu sei Natura manifesta, quello che chiami cultura è una sovrastruttura assoggettata alla prima e la si paga cara quando si decide di allontanarcisi troppo.

Istintivamente ad una certa età, tutti i bambini, se non affetti da patologie, assumono la postura eretta. C'è un programma ben preciso che determina questo. Poi in Asia camminano più come dei robottini (non me ne vogliano) mentre in Africa con uno stile più scanzonato. Ma è solo una diversa declinazione.

In paesi diversi lo stesso gesto della mano potrebbe voler dire cose diverse, ma dubito che un sorriso accompagnato da un apertura del corpo e delle braccia lasci dubbi su quello che comunica.

C'è chi dice che le donne Asiatiche sono la panacea di tutti i mali per gli occidentali, perché non sono delle nazi-fem come quelle dalle nostre parti. Andando un pò più in profondità, però, si scopre che c'è una nutrita fetta di uomini che alla fine afferma, per esperienza, che a prescindere da Ovest o Est, le donne di base funzionano più o meno allo stesso modo.

Di che parliamo?

Devi destrutturarti per cogliere l'essenza delle cose.

Complesso di Edipo? Non ho letto Freud così come leggo poco di filosofia perché manca totalmente l'esperienza pratica al di fuori dei rimuginii mentali che questa società già elargisce in grande quantità, ma ci sono dei ruoli ben specifici per i generi in relazione allo sviluppo del bambino e della società, con una certa flessibilità in base al contesto. Il problema è che in una società "plastificata" come la nostra non possiamo più cogliere questi aspetti.

Ad esempio, Freud dice che i maschi legherebbero in qualche modo di più alla madre? Invece quando la madre scassa le balle perché ti vuole riportare all'ovile quando tu vorresti qualcuno che ti insegni a vivere nella jungla? Beh ovvio che nessuno parla di questo visto che viviamo in contesti ben lontani da quelli dei nostri antenati, eppure tutto ciò esiste ancora.

Ogni cosa al suo posto.

Rispettare un pò di più la Natura, poi coltivare le arti.

Guarda un animale come vive... e dimmi se sbaglia.

Il 14/6/2019 alle 16:43 , ArmandoBis ha scritto:

Invece non si capisce perché, se noi nasciamo già con degli istinti che ci dicono di fare questo e quello, non si accomodi la società in funzione di questi istinti (che abbiamo tutti, quindi dovremmo essere solidali gli uni con gli altri) lasciandoci liberi di soddisfarli.

Capisci che le istituzioni o i gruppi di potere abbiano timore di individui del tutto decondizionati per mille e uno motivi.

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ArmandoBis
4 ore fa, Wayna ha scritto:

Senza offesa ma... sono seghe mentali.

Non esiste il conflitto tra Natura e Cultura.

Più vado avanti e più guardo con sospetto chi si batte per creare teorie basate sulla divisione.

Il conflitto è stato creato da coloro che vogliono inculcarti la paura o dei condizionamenti, per motivi di ignoranza, controllo, potere, etc.

 

 

Attualmente frequento due donne, una che non me la dà più e una che non me la darà mai, ed entrambe alla fin fine sostengono la tua tesi.

L'oggetto del contendere è il matrimonio.

Entrambe affermano che è uno strumento di controllo ideato dalla Chiesa e da altre istituzioni che mirano ad istupidirai e assoggettarci.

Più o meno la tua tesi.

Il conflitto è imposto da una minoranza che persegue i propri fini (di dominio).

Ora, e me sembra che questa tesi non stia evidentemente in piedi.

Non esiste alcuna società umana che viva nello stato di natura.

Eppure, dovrebbe essercene stata più di una ad accorgersi che la cultura è un cavallo di troia di queste minoranze al potere.

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Chief Seduction Officer
Il 15/6/2019 alle 17:42 , ^'V'^ ha scritto:

La Verità oggettiva è finita insieme alla filosofia - lo sforzo ragionato di pervenirvi - frangendosi contro la relatività di Einstein e l'indeterminazione di Heisenberg.

Il vero colpo di grazia credo siano stati i teoremi di incompletezza di Gödel.

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6 ore fa, ArmandoBis ha scritto:

Attualmente frequento due donne, una che non me la dà più e una che non me la darà mai, ed entrambe alla fin fine sostengono la tua tesi.

L'oggetto del contendere è il matrimonio.

Entrambe affermano che è uno strumento di controllo ideato dalla Chiesa e da altre istituzioni che mirano ad istupidirai e assoggettarci.

Più o meno la tua tesi.

Immagino che tu abbia una preparazione specifica su alcuni temi ma alla fine rischia di diventare un esercizio di retorica.

Più che parlare di matrimonio e Chiesa, parlerei di stare con una sola donna per tutta la vita contro stare con più di una. Non conosco le donne che frequenti, possono aver detto quella cosa ma il loro contesto magari è del tutto sconnesso da quei pensieri/affermazioni... o magari no.

6 ore fa, ArmandoBis ha scritto:

Il conflitto è imposto da una minoranza che persegue i propri fini (di dominio).

Ora, e me sembra che questa tesi non stia evidentemente in piedi.

Non esiste alcuna società umana che viva nello stato di natura.

Eppure, dovrebbe essercene stata più di una ad accorgersi che la cultura è un cavallo di troia di queste minoranze al potere.

Stato naturale.. in realtà, nella sua accezione più ampia, tutto è naturale. La cultura è parte integrante della Natura, è ciò che siamo. Non c'è separazione. Devi però notare cosa è funzionale al tuo benessere, sopravvivenza etc. e cosa no.

Esistono società molto più primitive della nostra che hanno vissuto molto più vicine allo "stato di Natura". Inevitabilmente anch'esse avranno avuto i loro usi e costumi... siamo umani. Noterai, però, che molte di queste sono state sterminate o assorbite da altre società più avanzate tecnologicamente.

Gli indiani d'america erano totalmente basiti di fronte alle profonde contraddizioni di alcuni usi e costumi Europei pur ammirando la loro tecnologia. Oggi capiamo che avevano ragione... sotto alcuni aspetti erano decisamente più saggi ed equilibrati di noi, pur con i loro difetti.

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^'V'^
25 minuti fa, Chief Seduction Officer ha scritto:

Il vero colpo di grazia credo siano stati i teoremi di incompletezza di Gödel.

O le metafore non metafore di Aivia Demon 

Anche se Rimbaud già a sedici anni stava intuendo molto, con la sua "lettera del veggente"

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  • 2 anni dopo...
TEMPORARILY
Il 12/6/2019 at 08:19, ^'V'^ ha scritto:

Perché il rapporto fra un uomo e una donna è così difficile? (O addirittura impossibile?)

 

Per una serie di ragioni, molto sinteticamente: 

1) Il rapporto fra un uomo e una donna in natura non è proprio previsto. Esiste il sesso, ed esiste la cura della prole. La coppia infatti è funzione del cucciolo, non ha a che fare con il provare a sincretizzare hardware biologici differenti e software incompatibili.

Quando c'è la fase di infatuazione e sessuale, tutto è predisposto per cancellare dalla mente le divergenze, gli spigoli caratteriali, i "difetti" dell'altro. 

Quando poi entro uno massimo tre mesi lei è pregna, divergenze, spigoli e difetti passano in terzo piano, ed in primo piano viene il cucciolo. 

Avendo - io in primis - scelto la via di accoppiarsi a secco, senza giocare alla conigliera, il prezzo che paghiamo è che passata la primissima fase in cui si scopa tutto il giorno e non ci si conosce, subentra una fase per cui non siamo predisposti e mai lo saremo, per cui nonostante non abbiamo figliato dovremmo andare d'accordo, magari in virtù di quella tensione sessuale verso il nuovo che ahimé è finita ma è viva più che mai... solo... verso l'esterno del nucleo. 

In quella fase l'organismo di lei registra di non essere incinta e mette in scena tutti i modi possibili per ejectare, per trovare più attraente chiunque meno che lui, fino a farle vedere, di lui, solo difetti. 

L'organismo di lui parimenti sente ogni ulteriore investimento calorico sprecato nella copula come mal speso, registrando che nonostante siano mesi lei non è pregna, e sente una invincibile attrazione per chiunque altra tranne lei, come già sentiva anche durante le prime fasi, ma lì era un'invincibile attrazione per chiunque altra compresa lei, e forse anche in primis lei. 

L'amicizia e la compatibilità amicale possono sopperire a questa fine della luna di miele: se proprio uno crede che lo scopo della sua vita debba essere condividere dei muri con un organismo a lui nemico negli intenti, beh, almeno che vi sia amicizia. 

La coppia così come la conosciamo, tuttavia, rimane un tentativo recentissimo di coabitazione che per ora non ha dato riscontri positivi o miglioramenti nella felicità dichiarata o nei livelli di stress misurabili dei soggetti coinvolti. 

2) Il rapporto tra un uomo e una donna è difficile o addirittura impossibile perché abbiamo due tipi di poligamia biologicamente accettabili, uno è quello tipo harem dei gorilla, ove i maschi migliori hanno una coorte di femmine, uno è quello tipo scimpanzé, dove i maschi che hanno pezzi di carne da offrire fanno diverse femmine al giorno, e le loro relazioni in tal senso durano circa due ore. 

Molto sinteticamente, ci sarebbe da scrivere libri su ogni virgola, noi ci situiamo ad un punto intermedio tra i due tipi di poligamia, come testimonia il dimorfismo sessuale (differenza di stazza M ed F, indice di quanto una specie sia poligama, in senso poliginica) e il rapporto peso/testicoli, indice di quanto le femmine di una data specie di vertebrati siano promiscue. (femmine superfedeli disposte ad harem necessitano di stazza per essere contese con gli altri maschi, ma poi data la loro scarsa promiscuità non necessitano di guerra dello sperma, al contrario femmine promiscue come quelle degli scimpanzé, rendono futile scannarsi tra maschi per possederle, dato che ti fanno comunque cornuto, e rendono vantaggioso pagarle, eiaculare più volume e più forte dei competitor, e non coinvolgersi troppo) 

Sia come dimorfismo sessuale che come rapporto peso testicoli ci situiamo in una maledetta zona intermedia nella natura poligamica. 

Ossia, vorremo l'harem ma vorremmo anche passarcene un bel po'. Siamo disposti a competere tra maschi per questo e parimenti sappiamo che le nostre femmine non sono sante e siamo disposti a pagarne alcune, pure che non siano fedeli. 

Dal canto loro le femmine sono disposte a premiare i vincitori, i boss, i capi, i più forti, ricchi, famosi, ecc ossia struttura ad harem, ma sono molto più promiscue delle gorillotte, e lo sono molto meno delle scimpanzé, per cui ad harem vero e proprio non staranno, e spesso e volentieri si concederanno per vantaggi di qualche sorta, fino al mero pagamento in denaro, cosa che per motivi culturali alcune di loro rifiutano, ed alcune, molto più rare, rifiutano anche se non lo potesse sapere nessuno. 

In nessun caso lungo lo spettro della nostra naturale poliginia, (più femmine per maschio) si inserisce il non problema della monogamia, un costrutto culturale che di biologico non ha nulla, pertanto non abbiamo alcun hardware per affrontarlo. 

Perché allora il rapporto tra un uomo e una donna è così difficile? 

Già è difficile vincere nelle cose che sono naturale patrimonio di specie, già è tutt'altro che indolore seguire le proprie vere e profonde inclinazioni e spinte evolutive, dato che l'ambiente, fisico e sociale, vuole vincere a nostro discapito. 

Se uno si mette poi apertamente contro la sua natura, allora l'ambiente esterno ha vinto, l'ambiente sociale ha vinto. Senza combattere. 

Perché il geppo ha spostato la lotta all'interno di se stesso, contro se stesso. 

In questo senso, il rapporto tra un uomo e una donna, intesa come una sola, non è difficile, è impossibile. 

Impossibile almeno fino a che uno rimane uomo. 

Ci sono molti rapporti che riescono ad essere tra un maschio ed una donna, e questi però non sono quasi mai tra un uomo e una donna. 

Sono situazioni in cui

- Lui ha appeso il cazzo al chiodo per disperazione, dopo mesi o anni dove non trovava nulla, e non avendo nemmeno i soldi per scopare, ha trovato una che gliela dà e si è fatto bambino con la mamma, attaccato alla sottana. Di solito poi lei ha un bambino e vanno in terapia di coppia perché lui da quando c'è il bambino si sente trascurato e messo in secondo piano. 

- Lui è omosessuale distonico e gli serve una copertura sociale. (Credo sia centosettanta volte più frequente della più maliziosa delle ipotesi). 

- Lui ha un lavoro molto ben pagato, che lo fa stare via di casa 4 giorni a settimana, e ha la capacità di rispondere serio e guardando negli occhi alla domanda "che hai fatto ieri sera che non rispondevi?" 

- Lui ha un deficit ormonale severo e un forte condizionamento religioso. (forse c'è una correlazione tra le due variabili, anche se non saprei dire se vi sia causa ed effetto o se interagiscano rinforzandosi) 

- Lui ha un deficit ormonale severo e basta. 

 

Infine, c'è il raro caso - che è uomo/donna,  di quello che ha i recettori per la vasopressina molto vicini ai circuiti della ricompensa dopaminergici, gli stessi implicati nelle dipendenze come quella per il gioco d'azzardo.

In quel caso il controllo territoriale (vasopressina) che nel maschio determina la vicinanza alla femmina al fine di scongiurare l'accesso di competitor, interessa e stimola i circuiti che danno dipendenza e craving (dopamina) e abbiamo uno che pur essendo uomo, e pur necessitando varietà sessuale per questo, vive una vera e propria situazione da tossico del controllo e della vicinanza stretta, che spesso la femmina interpreta, per proiezione sua, come interesse. 

Il problema è che poi alla fine del rapporto (ossia non si è figliato in qualche mese e non c'è amicizia spontanea) lui dimostra esattamente ciò che sentiva, ossia non stava sentendo interesse, ma craving da controllo territoriale tossico e, come un tossico, farà di tutto per impedirle di allontanarsi o darsi ad un altro. 

Il che, in un rapporto naturale dove le persone si devono avvicinare proprio fisicamente, è un problema pesante ma in qualche modo gestibile, diventando ingestibile a fine rapporto. (Fine rapporto tra un uomo e una donna che in natura non esiste, infatti lei non è più donna ma è mamma, e le sensazioni che dà sono terribilmente meno estreme e ossessive).

In una relazione moderna in cui lei va altrove tra maschi a lavorare, altrove tra maschi in palestra, altrove tra maschi il venerdì con le amiche, è raggiunta sui social da centinaia di approcci, e anche in una cantina chiusa a chiave e senza finestre, se ha il suo smartphone, è a contatto con tutti i competitor del mondo... 

Ecco, anche in questo caso, sebbene sia l'unico in cui un uomo che non sia un bimbo, che non sia gay, che non sia un disperato e che non sia praticamente castrato, riesce ad avere un rapporto con una sola donna, definirlo facile o possibile è black humor, per lui è come essere un tossico scalzo nella valle dei chiodi, con lo spacciatore che ha gli anfibi e corre via ridendo. 

Sto con una ragazza da quasi due anni ormai. 

Lei 32 io 31. 

Viviamo in due regioni diverse. Ci vediamo due weekend al mese. 

Lei ha subito spinto x sentirsi / vedersi più spesso.. 

cosa che io ho sempre negato.

questo tema è alla base delle nostre discussioni quasi quotidiane. 

Lei giustamente osserva come vedendosi così poco non è possibile costruire una relazione seria. 

Fino adesso comunque abbiamo tirato avanti tra alti e bassi continui. 

Litigate.. pianti.. 

Io comprendo le sue osservazioni.

Comprendo però anche il fatto che quando si sta insieme io sostanzialmente stia barattando il mio tempo. 

In questo momento della mia vita non mi sento pronto a investire tutto il mio tempo unicamente in questa direzione.. 

Lei questo discorso non lo comprende perché evidentemente non sente alcuna esigenza di conoscere, istruirsi, migliorare. 

No. A lei evidentemente basto io. 

Ma a me lei soltanto non basta !

Ora..

Io ci tengo a questa persona e posso anche pensare di condividere di più in futuro. 

Con quali parole, secondo voi, posso provare a trasmetterle in modo chiaro e conciso il concetto dell'incompatibilità uomo/donna?

Avrei necessità che siano parole comprendisibili anzitutto una donna scevra da simili speculazioni. 

Insomma una persona cresciuta a pane e acqua e poco più.. 

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