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Perché questa sofferenza, voglio riprendermi


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arturocamst
1 ora fa, MThug ha scritto:

ho paura che si dimentichi di me

Se ti dimentica.... Vuol dire che non e' cosa.  Ci sono passato anche io per queste sensazioni angoscianti, amico mio non avere paura,  se la cosa non va vuol dire che non era la strada giusta, ci puoi fare poco,  puoi fare molto per rinascere, ora devi affrontare la notte ,  le tenebre,  ma stai tranquillo che prima o poi il sole torna a sorgere. 

Ciao

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MThug
Inviato (modificato)

 @Nuovo_utente

Ti spiego, che magari potrebbe servire a qualcun'altro

Premessa

Spoiler

Ai tempi della mia vecchia storia, a parte il fatto che la mia ragazza di allora aveva scopato con almeno 4 ragazzi/uomini e quindi mi facevo dei paragoni, quando sono riuscito a metterglielo dentro (mia prima volta) non mi è piaciuta la sensazione, non scivolava bene, non ricordo esattamente...ancora un paio di tentativi ma è finita poco dopo. So solo di essermi convinto che scopare non fosse una cosa piacevole, mi sono convinto di avere il glande troppo sensibile (vero solo in parte), problemi al cazzo. Non sapevo con chi parlare (a un dottore, genio, ormai avevo 20 anni), e ho iniziato ad "allenarmi" toccandomi la punta più spesso durante la masturbazione o nella doccia, a portarlo scoperto nelle mutande per certi periodi (di sicuro è servito).

Ho passato anni a mandare a puttane approcci con ragazze, quando vedevo che una cominciava ad interessarsi mettevo in atto delle strategie inconsce per sabotare tutto, tanto avrei fatto una figura di merda. Appagavo il mio ego ma non il mio cazzo. Alla fine penso di avere smesso per un bel po' di provarci proprio.

(Un mio errore è stato non aver confessato del tutto questa cosa a lei, le ho detto che avevo avuto qualche esperienza sessuale in passato, con qualche problema ma si era risolta)

 

Quindi

Arriva questa ragazza, succede quel che succede, usciamo finalmente (a settembre). Lei eccitatissima, vuole farlo subito perché si sente immediatamente a suo agio. Io eccitatissimo ma a disagio, ricordando le mie esperienze. Infatti me lo tira fuori e si ammoscia. Recupero con leccate e sgrillettate (una cosa in cui me la cavo). La cosa ricapita e ricapita, diventa frustrante: quando me lo prende in mano è duro, ma quando lo avvicino alla sua bocca o provo a metterlo dentro mi si ammoscia, perché sono troppo agitato e mi concentro solo sulla mia cappella.

Il problema non è che in realtà non mi piace. Sono io bloccato dall'ansia del giudizio (forse più mio che suo), del non avere esperienza, etc etc

Passa il tempo (in cui subisco una frenulotomia, che comporta una guarigione completa in un mese), poi attorno a natale/capodanno: mi rompo il cazzo e mi decido alla buon'ora, pompino... dopo un iniziale turbamento, mi accorgo che è piacevole, non provo fastidio.. Da quel momento capitano sempre meno cilecche e me lo faccio succhiare per qualche settimana con sempre più foga, ma ho ancora ansia per la figa.

Inizio febbraio, in un momento di incazzamento suo si mette sopra di me e se lo infila dentro: non provo alcun fastidio, dio santo allora è questo che si prova davvero. Siamo contenti finalmente. Le cilecche smettono praticamente del tutto, capita forse ancora solo una volta.

Lo rifacciamo ogni volta che riusciamo a vederci, e continuiamo per altre due settimane: devo spesso farlo senza preservativo (non che mi dispiacesse e lei lo preferiva) perché perdo l'erezione nel metterlo, e devo quindi sempre controllarmi (niente pillola lei). Ricordo delle volte in cui sono un animale (detto da lei), vado avanti per minimo un'ora e mezza (addirittura è successo di raggiungere quasi le 3 di fila) senza tentennamenti, altre volte di durata più normale in cui devo  interrompere ogni tot perché sento l'eccitazione salire troppo, e altre volte in cui basta metterglielo dentro che sento già di venire... Non c'è stato un andamento regolare, poteva capitare che andasse bene o male, abbastanza random.

 

 

È stato un fattore importante perché capisci che il tempo passato dal primo tentativo alla riuscita è stato di quasi 5 mesi, tempo nel quale lei ha dubitato di se stessa, dell'attrazione che generava in me, ha cominciato a innervosirsi perché sembrava che a me andasse bene, che non provassi nemmeno a risolvere, che la sua pazienza fosse dovuta... Poi una volta fatto, non sempre andava bene, il preservativo non funzionava,.. quante ne ha sopportate.

Dopo una scopata andata così così, complici i suoi ragionamenti su altri fattori (carattere, relazioni con gli altri...) ha deciso di riflettere da sola senza vederci per un po'. Poi ci siamo incontrati di nuovo (sesso buono) ma ormai si era spenta.

Il sesso è stato un po' il simbolo di quello che non andava in me: ero bloccato nel prendere l'iniziativa (questa cosa dei blocchi le pesava), aspettavo chissà quale momento giusto, tendevo a procedere per passaggi (cosa che odiava).

 

Altri problemi che mi vengono in mente:

  • avendo lasciato il fidanzato storico, voleva mantenere buoni i rapporti con la compagnia di amici, quindi ci vedevamo sempre di nascosto, nessuno ha mai saputo (e sa) di noi a parte gli amici più intimi suoi e miei
  • subiva pressioni per tornare con il suo ex, cosa che la stressava
  • ha vissuto tutto questo periodo sotto altro stress a causa di una contemporanea separazione dei genitori, litigi in famiglia, inizio di un tirocinio mentalmente pesante, esami da dare, chissà cos'altro
  • vedendoci di nascosto alla fine non sapevo cosa fare (qui la mia inesperienza in una relazione), visto che il sesso non è andato per lungo tempo: rimanevamo in macchina a parlare, baciarci, raramente siamo andati a mangiare lontano da occhi indiscreti...lei è una che adora fare vita sociale, sempre in mezzo a tanta gente, mentre io non avendo sto giro di amici non facevo niente di speciale anche se avrei voluto
  • eravamo diversi (questa è la cosa che la turbava maggiormente forse, e su cui voglio lavorare):  io introverso, diffidente verso gli estranei, mi aprivo davvero con poche persone, preoccupato del giudizio altrui, stile di vita tranquillo... lei espansiva, aperta a nuove amicizie, chiara e limpida nelle intenzioni, sempre pronta a fare cose
  • rimanevo male se non riuscivamo a vederci per impegni, ero geloso e certe volte permaloso
  • lei stava male perché pensava di provocarmi dolore

 

Mi accorgo che c'erano tanti piccoli problemi che si sono sommati, il sesso ha solo dato il colpo di grazia

Modificato da MThug
ripetizione
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Carnacki
6 minuti fa, MThug ha scritto:

 @Nuovo_utente

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Ai tempi della mia vecchia storia, a parte il fatto che la mia ragazza di allora aveva scopato con almeno 4 ragazzi/uomini e quindi mi facevo dei paragoni, quando sono riuscito a metterglielo dentro (mia prima volta) non mi è piaciuta la sensazione, non scivolava bene, non ricordo esattamente...ancora un paio di tentativi ma è finita poco dopo. So solo di essermi convinto che scopare non fosse una cosa piacevole, mi sono convinto di avere il glande troppo sensibile (vero solo in parte), problemi al cazzo. Non sapevo con chi parlare (a un dottore, genio, ormai avevo 20 anni), e ho iniziato ad "allenarmi" toccandomi la punta più spesso durante la masturbazione o nella doccia, a portarlo scoperto nelle mutande per certi periodi (di sicuro è servito).

Ho passato anni a mandare a puttane approcci con ragazze, quando vedevo che una cominciava ad interessarsi mettevo in atto delle strategie inconsce per sabotare tutto, tanto avrei fatto una figura di merda. Appagavo il mio ego ma non il mio cazzo. Alla fine penso di avere smesso per un bel po' di provarci proprio.

(Un mio errore è stato non aver confessato del tutto questa cosa a lei, le ho detto che avevo avuto qualche esperienza sessuale in passato, con qualche problema ma si era risolta)

 

Quindi

Arriva questa ragazza, succede quel che succede, usciamo finalmente (a settembre). Lei eccitatissima, vuole farlo subito perché si sente immediatamente a suo agio. Io eccitatissimo ma a disagio, ricordando le mie esperienze. Infatti me lo tira fuori e si ammoscia. Recupero con leccate e sgrillettate (una cosa in cui me la cavo). La cosa ricapita e ricapita, diventa frustrante: quando me lo prende in mano è duro, ma quando lo avvicino alla sua bocca o provo a metterlo dentro mi si ammoscia, perché sono troppo agitato e mi concentro solo sulla mia cappella.

Il problema non è che in realtà non mi piace. Sono io bloccato dall'ansia del giudizio (forse più mio che suo), del non avere esperienza, etc etc

Passa il tempo (in cui subisco una frenulotomia, che comporta una guarigione completa in un mese), poi attorno a natale/capodanno: mi rompo il cazzo e mi decido alla buon'ora, pompino... dopo un iniziale turbamento, mi accorgo che è piacevole, non provo fastidio.. Da quel momento capitano sempre meno cilecche e me lo faccio succhiare per qualche settimana con sempre più foga, ma ho ancora ansia per la figa.

Inizio febbraio, in un momento di incazzamento suo si mette sopra di me e se lo infila dentro: non provo alcun fastidio, dio santo allora è questo che si prova davvero. Siamo contenti finalmente. Le cilecche smettono praticamente del tutto, capita forse ancora solo una volta.

Lo rifacciamo ogni volta che riusciamo a vederci, e continuiamo per altre due settimane: devo spesso farlo senza preservativo (non che mi dispiacesse e lei lo preferiva) perché perdo l'erezione nel metterlo, e devo quindi sempre controllarmi (niente pillola lei). Ricordo delle volte in cui sono un animale (detto da lei), vado avanti per minimo un'ora e mezza (addirittura è successo di raggiungere quasi le 3 di fila) senza tentennamenti, altre volte di durata più normale in cui devo  interrompere ogni tot perché sento l'eccitazione salire troppo, e altre volte in cui basta metterglielo dentro che sento già di venire... Non c'è stato un andamento regolare, poteva capitare che andasse bene o male, abbastanza random.

 

 

È stato un fattore importante perché capisci che il tempo passato dal primo tentativo alla riuscita è stato di quasi 5 mesi, tempo nel quale lei ha dubitato di se stessa, dell'attrazione che generava in me, ha cominciato a innervosirsi perché sembrava che a me andasse bene, che non provassi nemmeno a risolvere, che la sua pazienza fosse dovuta... Poi una volta fatto, non sempre andava bene, il preservativo non funzionava,.. quante ne ha sopportate.

Dopo una scopata andata così così, complici i suoi ragionamenti su altri fattori (carattere, relazioni con gli altri...) ha deciso di riflettere da sola senza vederci da soli per un po'. Poi ci siamo incontrati di nuovo (sesso buono) ma ormai si era spenta.

Il sesso è stato un po' il simbolo di quello che non andava in me: ero bloccato nel prendere l'iniziativa (questa cosa dei blocchi le pesava), aspettavo chissà quale momento giusto, tendevo a procedere per passaggi (cosa che odiava).

 

Altri problemi che mi vengono in mente:

  • avendo lasciato il fidanzato storico, voleva mantenere buoni i rapporti con la compagnia di amici, quindi ci vedevamo sempre di nascosto, nessuno ha mai saputo (e sa) di noi a parte gli amici più intimi suoi e miei
  • subiva pressioni per tornare con il suo ex, cosa che la stressava
  • ha vissuto tutto questo periodo sotto altro stress a causa di una contemporanea separazione dei genitori, litigi in famiglia, inizio di un tirocinio mentalmente pesante, esami da dare, chissà cos'altro
  • vedendoci di nascosto alla fine non sapevo cosa fare (qui la mia inesperienza in una relazione), visto che il sesso non è andato per lungo tempo: rimanevamo in macchina a parlare, baciarci, raramente siamo andati a mangiare lontano da occhi indiscreti...lei è una che adora fare vita sociale, sempre in mezzo a tanta gente, mentre io non avendo sto giro di amici non facevo niente di speciale anche se avrei voluto
  • eravamo diversi (questa è la cosa che la turbava maggiormente forse, e su cui voglio lavorare):  io introverso, diffidente verso gli estranei, mi aprivo davvero con poche persone, preoccupato del giudizio altrui, stile di vita tranquillo... lei espansiva, aperta a nuove amicizie, chiara e limpida nelle intenzioni, sempre pronta a fare cose
  • rimanevo male se non riuscivamo a vederci per impegni, ero geloso e certe volte permaloso
  • lei stava male perché pensava di provocarmi dolore

 

Mi accorgo che c'erano tanti piccoli problemi che si sono sommati, il sesso ha solo dato il colpo di grazia

Mi ci ritrovo molto in questa storia.

Con la mia ragazza anche io avevo un sacco di blocchi all'inizio, e mi sentivo davvero una merda. Già qui sbagliavo, perché vedevo il sesso come un favore che facevo a lei, dove per sesso intendo la penetrazione. Sul resto non avevo problemi (nemmeno sul sesso orale), ma all'inizio anche solo l'idea di infilarlo nella figa mi metteva a disagio e s'ammosciava. 

Guardando il lato positivo, sul resto del sesso ho avuto modo di diventare molto sciolto e capace. Per la penetrazione, alle volte non riuscivo a infilarlo, mi veniva l'ansia e di nuovo non era abbastanza duro. Altre volte avevo un moto di rabbia per cui insistevo e riuscivo, ma anche io facendo senza preservativo stavo all'occhio per non venire (e questo generava ulteriori pensieri).

A seguito della circoncisione (avevo la fimosi larga) la sensazione è molto migliorata, e ho iniziato ad apprezzarlo di più. Però sì, come ho detto in altri miei post, ormai c'era un po' la mia zona comfort con lei, sia nel sesso che in altri ambiti. E il mio comfort paradossalmente era pensare che non ero abbastanza, che non soddisfassi le sue aspettative, etc. È stato un rapporto in cui ho vissuto bene e poi benissimo il sesso, ma con sempre questo disagio di fondo per la penetrazione.

Quando ci siamo lasciati ho pensato a come ciò potesse essere collegato, ma poi sono emersi una serie di altri motivi.

Motivi più profondi, pensando ai quali però ho smesso di darmi colpe. È stata una esperienza importante ed era arrivata al capolinea.

Quello che devi fare, al di là di scopartene altre, è non avere più un contatto con lei. E smettere di credere che sia per questo o quel motivo specifico che sia finita. Almeno io la penso così.

E te lo dico dopo essermi lasciato "bene" con lei... Lo stesso da mesi non la sento, non la vedo, non ho gruppi o chat comuni. Io lei non l'ho dimenticata ma al momento (e forse per sempre) sarà stata un tassello nella mia vita, sicuramente importante. Ma nel mio presente ci sono io e basta...

A tutti fa paura essere dimenticati.

Il mio consiglio è di rivolgerti a uno psicologo/terapeuta, come hanno anche consigliato a me. Non tanto per affrontate la fine della relazione ma per affrontare te stesso e vivere bene

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Nuovo_utente

Caro @MThug,

 

adesso la situazione è senz’altro molto più chiara per me e tutti gli altri che ti seguono/leggono. Credo che il tutto sia servito anche a te...mettere nero su bianco tutto ciò che hai scritto...ha una valenza importante prima di tutto per te.

 

Io comunque mi concentrerei sugli ultimi punti che hai scritto, ovvero la “segretezza” della relazione e la vostra diversa indole. Il fattore sesso, ahimè, non è stato un punto a vostro favore, ma lei non ha fatto tutto il possibile. 

Non ti ha saputo avvolgere con quella serenità, quel calore e quella “connessione” che solo le donne sanno creare. C’eri da un lato te con i tuoi problemi, dall’altro lei. 

 

Credo che questa sua volontà (perché correggimi se sbaglio, è stata principalmente sua no?) di mantenere segreta la relazione, adducendo tutte quelle (permettimi) stupide motivazioni...non ha fatto altro che farti sentire in un costante “periodo di prova”, come se fossi sotto esame. Dalla serie “se superi le preselezioni...ti presento agli amici, altrimenti rimani nel dimenticatoio”.

 

Qui, in questo nodo, io ci vedo tanto della vostra rottura. Se avessi avuto più esperienza nelle relazioni...l’avresti mandata a cagare, con la rincorsa. L’avresti messa di fronte al fatto compiuto: o mi porti dentro la tua vita o te ne vai affanculo. Ma tu, preso come eri, sei stato al suo gioco. Sei rimasto nelle tenebre, nell’ombra. 

Inconsciamente avvertivi queste sue aspettative...e le scaricavi sul sesso.

In tutti quei mesi...non vi siete evoluti come coppia. Non siete andati a cena fuori, non siete stati in gruppo, non avete condiviso un cazzo. 

Ti ha lasciato costantemente sull’uscio della sua vita. E tu ci sei pure rimasto volentieri. 

 

 

Fidati, amico mio, non hai perso NULLA. Con una donna così ci avresti veramente combinato POCO nella vita. Tu avrai sicuramente esperienze da fare...ma anche a lei la attende un lungo percorso. Vai avanti a testa alta!

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Unbreakable
2 ore fa, MThug ha scritto:

Altri problemi che mi vengono in mente:

  • avendo lasciato il fidanzato storico, voleva mantenere buoni i rapporti con la compagnia di amici, quindi ci vedevamo sempre di nascosto, nessuno ha mai saputo (e sa) di noi a parte gli amici più intimi suoi e miei
  • subiva pressioni per tornare con il suo ex, cosa che la stressava
  • ha vissuto tutto questo periodo sotto altro stress a causa di una contemporanea separazione dei genitori, litigi in famiglia, inizio di un tirocinio mentalmente pesante, esami da dare, chissà cos'altro
  • vedendoci di nascosto alla fine non sapevo cosa fare (qui la mia inesperienza in una relazione), visto che il sesso non è andato per lungo tempo: rimanevamo in macchina a parlare, baciarci, raramente siamo andati a mangiare lontano da occhi indiscreti...lei è una che adora fare vita sociale, sempre in mezzo a tanta gente, mentre io non avendo sto giro di amici non facevo niente di speciale anche se avrei voluto
  • eravamo diversi (questa è la cosa che la turbava maggiormente forse, e su cui voglio lavorare):  io introverso, diffidente verso gli estranei, mi aprivo davvero con poche persone, preoccupato del giudizio altrui, stile di vita tranquillo... lei espansiva, aperta a nuove amicizie, chiara e limpida nelle intenzioni, sempre pronta a fare cose
  • rimanevo male se non riuscivamo a vederci per impegni, ero geloso e certe volte permaloso
  • lei stava male perché pensava di provocarmi dolore

Amico tu non hai vissuto una relazione.

E' stato una sorta di martirio che tu hai eretto a rapporto.

L'unica cosa che ti dico di salvare da questa cosa, che non so come definire, è che almeno dal punto di vista sessuale hai avuto modo di fare pratica e sbloccarti.

Ma che cazzo significa che la storia deve rimanere nascosta ? Ma a che pro ? 

Ok, tu non sarai stato il James Bond della situazione e sei tu per primo ad averlo capito.

Ma davvero hai paura che una così ti dimentichi ?

Io pagherei oro per non essere inficiato da tutte queste esperienze di merda nella mia prossima relazione.

Liberati il più possibile da questo modo di vivere un rapporto.

Immagina la tua futura ragazza e che tu sei abituato a vivere un rapporto di nascosto. 

Come pensi che riuscirete a mandare avanti il tutto ?

Tu magari, con le credenze che hai sviluppato su una relazione, tendi ad invitarla solo a casa o in macchina. 

Lei che invece vuole uscire e fare cose che fanno le coppie normali.

Solo che tu purtroppo non hai esperienza e non sai come si vive una cosa così. Quindi ti basi, come noi tutti, sulla tua precedente relazione e mandi tutto a puttane.

O magari no. E lo spero vivamente.

Ma davvero, questo è uno dei pochi casi in cui spero che il tuo cervello si resetti e ti faccia dimenticare automaticamente questo modo disfunzionale di vivere un fidanzamento.

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MThug

@Nuovo_utente ti rispondo prima sul sesso, perché ne ho già parlato abbastanza e aggiungo poco, mentre il punto successivo che hai notato è importante.

I primi mesi mi ha veramente coccolato ogni volta che non è andata bene, ma per lei fare sesso era una cosa naturale, non avendo chiarissimo il mio passato e non capendo cosa mi bloccasse, non sapeva come aiutarmi. E' stato forse un suo limite, ma ha provato a usare gli strumenti che conosceva, penso.

 

Per il resto

le differenze nell'indole c'erano, ma secondo me avremmo potuto trovare un punto d'incontro, lei si era come fissata che io fossi irrimediabilmente diverso (tutto vero, ma sento di essere molto più simile a lei di quanto sembri, solo che ho alcune insicurezze di base di cui ho preso veramente coscienza ora, magari ne parlerò in un'altra discussione), secondo me pensava che non avremmo potuto adattarci l'uno all'altro. Intendo, per lei era normale avere anche ogni sera una cosa da fare, che fosse una birra con gli amici in questo bar o nell'altro, una cena con qualche amica, una mangiata di gruppo da qualche parte, stare in giro e conoscere gente (oltre ovviamente a palestra e altri sport). Io sono più tranquillo cazzeggio con pochi amici su qualche panchina sfumazzando una siga, faccio qualche giro per bar, ma va benissimo anche stare a casa a guardare un film o semplicemente rilassarsi. Una volta mi ha chiesto se fingessi e patissi per il suo stile di vita, perché capitava che non riuscissimo a vederci più per suoi impegni che per miei.

42 minuti fa, Nuovo_utente ha scritto:

Credo che questa sua volontà (perché correggimi se sbaglio, è stata principalmente sua no?) di mantenere segreta la relazione, adducendo tutte quelle (permettimi) stupide motivazioni...non ha fatto altro che farti sentire in un costante “periodo di prova”, come se fossi sotto esame. Dalla serie “se superi le preselezioni...ti presento agli amici, altrimenti rimani nel dimenticatoio”.

Inconsciamente avvertivi queste sue aspettative...e le scaricavi sul sesso.

In tutti quei mesi...non vi siete evoluti come coppia. Non siete andati a cena fuori, non siete stati in gruppo, non avete condiviso un cazzo. 

Ti ha lasciato costantemente sull’uscio della sua vita. E tu ci sei pure rimasto volentieri. 

Questa è esattamente la sensazione che ho iniziato a provare in maniera sempre più forte con il passare del tempo.

La decisione di fare tutto in segreto è stata sua, ma mi sento di poterla capire almeno i primi mesi: ha lasciato il ragazzo storico, con il quale le cose andavano "bene" (diciamo che c'era un equilibrio), per uno con cui si è sentita per mesi sottotraccia, loro erano cresciuti entrambi nella stessa compagnia e lei non voleva assolutamente perdere gli amici.

All'inizio ok, poi ho cominciato a sentirmi come sotto osservazione, tipo se (come dici te) mi stesse ancora valutando per decidere, quando in teoria lasciando il ragazzo avrebbe già dovuto decidere. Le mie pippe mentali (perché non stiamo insieme ufficialmente?) andavano di pari passo con le sue (perché non facciamo l'amore?), ne abbiamo anche parlato una o due volte. Si autoalimentavano.

 

In gruppo, soprattutto in palestra, alcune volte si avvicinava, cercava un contatto fisico, un abbraccio, una carezza sui capelli, uno sguardo più profondo ma io spesso rimanevo freddo (non so perché volevo spingerla a esporsi di più, che mi prendesse e baciasse, altro errore che penso di avere fatto: volevo che si esponesse sempre lei, è una cosa che mi ha rinfacciato dicendomi "tu mi vuoi tenere in pugno, vuoi manovrarmi"... avrei dovuto prendere in mano la situazione e spingere io forse, certe volte eravamo davvero vicini con i corpi). Non mi comportavo in maniera naturale con lei quando c'erano altre persone, e lei lo pativa perché sentiva di dover venire sempre verso di me.. stesso errore di prima: non prendevo in mano la situazione

 

Potrei fare un elenco veramente lungo di cose penso di avere sbagliato, e di sue reazioni che sono diventati a loro volta sbagli.

 

Ora, mi sto facendo troppi arrovellamenti sul perché sia finita, su come siano andate le cose, come ho detto nel primo post tutto quello che è successo è giusto. Io ho fatto sbagli, lei pure e la conclusione naturale è che una storia finisca.

Una cosa di cui mi sto accorgendo mentre scrivo questo stesso post: sto cercando a ogni costo i motivi per cui è finita, per mettermi il cuore in pace, per dirmi che sarebbe potuta andare in maniera diversa.... certo (ma è davvero così? chissà) che sarebbe potuta andare in maniera diversa , ma solo prendendo coscienza di tutte queste cose, cosa che poteva succedere solo con la fine della nostra storia... divertente

 

 

Per come la vedo io, le piacevano davvero tutte le cose che ha visto in me durante la nostra conoscenza, poi sono emersi problemi e differenze (erano più che altro seghe mentali di entrambi) e ha cambiato idea. Messa alle strette, in uno di quei messaggi che le ho scritto dopo la fine (dato che di persona era stata abbastanza vaga) ha detto "Non mi sono mai convinta abbastanza da rendere la cosa ufficiale"

 

@nic101 Io ho deciso di accettare questa situazione perché mi sono messo nei suoi panni e ho concluso che potessi capire le sue motivazioni. Poi l'ho portata troppo alle lunghe, "subendo" per tutti questi mesi la sua decisione, e posso aver sbagliato. Ma non penso sia da buttare tutto quello che non sia sesso, abbiamo passato momenti belli (alcune giornate al mare, alcune cene e aperitivi li abbiamo fatti) e al di là di tutto è una persona molto valida.

Di sicuro in futuro non accetterò più di vivere una cosa di questo genere

 

 

Stasera non vado in palestra

  • Sigh 1
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Nuovo_utente

Hai grande capacità di analisi...sarà dolorosissimo...ma ne uscirai con una grande consapevolezza di te stesso e delle relazioni.

La prossima donna che avrai si prenderà i benefici di tutto questo dolore che ti migliorerà senza dubbio. 

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Pick
11 hours ago, MThug said:

 @Nuovo_utente

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Ai tempi della mia vecchia storia, a parte il fatto che la mia ragazza di allora aveva scopato con almeno 4 ragazzi/uomini e quindi mi facevo dei paragoni, quando sono riuscito a metterglielo dentro (mia prima volta) non mi è piaciuta la sensazione, non scivolava bene, non ricordo esattamente...ancora un paio di tentativi ma è finita poco dopo. So solo di essermi convinto che scopare non fosse una cosa piacevole, mi sono convinto di avere il glande troppo sensibile (vero solo in parte), problemi al cazzo. Non sapevo con chi parlare (a un dottore, genio, ormai avevo 20 anni), e ho iniziato ad "allenarmi" toccandomi la punta più spesso durante la masturbazione o nella doccia, a portarlo scoperto nelle mutande per certi periodi (di sicuro è servito).

Ho passato anni a mandare a puttane approcci con ragazze, quando vedevo che una cominciava ad interessarsi mettevo in atto delle strategie inconsce per sabotare tutto, tanto avrei fatto una figura di merda. Appagavo il mio ego ma non il mio cazzo. Alla fine penso di avere smesso per un bel po' di provarci proprio.

(Un mio errore è stato non aver confessato del tutto questa cosa a lei, le ho detto che avevo avuto qualche esperienza sessuale in passato, con qualche problema ma si era risolta)

 

Quindi

Arriva questa ragazza, succede quel che succede, usciamo finalmente (a settembre). Lei eccitatissima, vuole farlo subito perché si sente immediatamente a suo agio. Io eccitatissimo ma a disagio, ricordando le mie esperienze. Infatti me lo tira fuori e si ammoscia. Recupero con leccate e sgrillettate (una cosa in cui me la cavo). La cosa ricapita e ricapita, diventa frustrante: quando me lo prende in mano è duro, ma quando lo avvicino alla sua bocca o provo a metterlo dentro mi si ammoscia, perché sono troppo agitato e mi concentro solo sulla mia cappella.

Il problema non è che in realtà non mi piace. Sono io bloccato dall'ansia del giudizio (forse più mio che suo), del non avere esperienza, etc etc

Passa il tempo (in cui subisco una frenulotomia, che comporta una guarigione completa in un mese), poi attorno a natale/capodanno: mi rompo il cazzo e mi decido alla buon'ora, pompino... dopo un iniziale turbamento, mi accorgo che è piacevole, non provo fastidio.. Da quel momento capitano sempre meno cilecche e me lo faccio succhiare per qualche settimana con sempre più foga, ma ho ancora ansia per la figa.

Inizio febbraio, in un momento di incazzamento suo si mette sopra di me e se lo infila dentro: non provo alcun fastidio, dio santo allora è questo che si prova davvero. Siamo contenti finalmente. Le cilecche smettono praticamente del tutto, capita forse ancora solo una volta.

Lo rifacciamo ogni volta che riusciamo a vederci, e continuiamo per altre due settimane: devo spesso farlo senza preservativo (non che mi dispiacesse e lei lo preferiva) perché perdo l'erezione nel metterlo, e devo quindi sempre controllarmi (niente pillola lei). Ricordo delle volte in cui sono un animale (detto da lei), vado avanti per minimo un'ora e mezza (addirittura è successo di raggiungere quasi le 3 di fila) senza tentennamenti, altre volte di durata più normale in cui devo  interrompere ogni tot perché sento l'eccitazione salire troppo, e altre volte in cui basta metterglielo dentro che sento già di venire... Non c'è stato un andamento regolare, poteva capitare che andasse bene o male, abbastanza random.

 

 

È stato un fattore importante perché capisci che il tempo passato dal primo tentativo alla riuscita è stato di quasi 5 mesi, tempo nel quale lei ha dubitato di se stessa, dell'attrazione che generava in me, ha cominciato a innervosirsi perché sembrava che a me andasse bene, che non provassi nemmeno a risolvere, che la sua pazienza fosse dovuta... Poi una volta fatto, non sempre andava bene, il preservativo non funzionava,.. quante ne ha sopportate.

Dopo una scopata andata così così, complici i suoi ragionamenti su altri fattori (carattere, relazioni con gli altri...) ha deciso di riflettere da sola senza vederci per un po'. Poi ci siamo incontrati di nuovo (sesso buono) ma ormai si era spenta.

Il sesso è stato un po' il simbolo di quello che non andava in me: ero bloccato nel prendere l'iniziativa (questa cosa dei blocchi le pesava), aspettavo chissà quale momento giusto, tendevo a procedere per passaggi (cosa che odiava).

 

Altri problemi che mi vengono in mente:

  • avendo lasciato il fidanzato storico, voleva mantenere buoni i rapporti con la compagnia di amici, quindi ci vedevamo sempre di nascosto, nessuno ha mai saputo (e sa) di noi a parte gli amici più intimi suoi e miei
  • subiva pressioni per tornare con il suo ex, cosa che la stressava
  • ha vissuto tutto questo periodo sotto altro stress a causa di una contemporanea separazione dei genitori, litigi in famiglia, inizio di un tirocinio mentalmente pesante, esami da dare, chissà cos'altro
  • vedendoci di nascosto alla fine non sapevo cosa fare (qui la mia inesperienza in una relazione), visto che il sesso non è andato per lungo tempo: rimanevamo in macchina a parlare, baciarci, raramente siamo andati a mangiare lontano da occhi indiscreti...lei è una che adora fare vita sociale, sempre in mezzo a tanta gente, mentre io non avendo sto giro di amici non facevo niente di speciale anche se avrei voluto
  • eravamo diversi (questa è la cosa che la turbava maggiormente forse, e su cui voglio lavorare):  io introverso, diffidente verso gli estranei, mi aprivo davvero con poche persone, preoccupato del giudizio altrui, stile di vita tranquillo... lei espansiva, aperta a nuove amicizie, chiara e limpida nelle intenzioni, sempre pronta a fare cose
  • rimanevo male se non riuscivamo a vederci per impegni, ero geloso e certe volte permaloso
  • lei stava male perché pensava di provocarmi dolore

 

Mi accorgo che c'erano tanti piccoli problemi che si sono sommati, il sesso ha solo dato il colpo di grazia

Le relazioni nascoste, il vedersi in segreto possono essere anche eccitanti se si tratta di rapporti clandestini o se si è amanti. Potrebbe anche essere divertente e piacevole una relazione nascosta se non sei un festaiolo, se non vuoi spendere molti quattrini. È come se viveste in un mondo tutto vostro del quale nessuno, a parte lei, è a conoscenza. E tutto questo può essere bello. Ma se dopo qualche settimana la relazione è sana e siete praticamente insieme provando qualcosa di forte l'un per l'altra, allora tutto ciò non ha senso se quella clandestinità non si evolve. Vi siete chiusi in quel mondo e ci siete implosi. Se lei non ha voluto fare quel passo importante con te forse non era sicura. Forse aveva paura di sbagliare, forse di pentirsene e probabilmente di non poter tornare indietro dal suo ex. Insomma non era sicura dei suoi sentimenti per te e di conseguenza è finita. Non potevi e non puoi fare nulla amico. Se lei ti avesse voluto davvero avrebbe spaccato il mondo per te, se ne sarebbe fregata dei giudizi della gente, dell'ex. Invece non l ha fatto. E tu non hai colpe. Devi accettarlo ed andare avanti. Lei probabilmente ti voleva /vuole bene ma non ti amava abbastanza.devi chiudere i contatti e pensare solo a te stesso. Non cercarla Più

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MThug

(Stavo modificando il messaggio ma tra una faccenda e l'altra è scaduto il tempo)

@Nuovo_utente sì cerco di avere una visione più grande delle cose, ed è un aspetto di me che non voglio cambiare troppo nel processo di "evoluzione" che sto intraprendendo. Mi affascina osservare i comportamenti nelle relazioni tra persone. Dico non cambiare troppo perché in certi casi, come questo (e proprio perché riguarda me), esagero, mi sembra di ossessionarmi e quella che dovrebbe essere una semplice analisi diventa una sega mentale del cazzo.

Cercherò di imparare davvero qualcosa da tutto questo (e non solo capire) Se riuscissi a interiorizzare stabilmente tutto quello che ho scritto nei vari post sarebbe un successo. Dalla mia precedente storia avevo imparato solo una minima parte della lezione, adesso spero la percentuale sia maggiore.

 

@Pick hai ragione, per un breve periodo all'inizio trovavo quasi divertente incrociarci e scambiarci sguardi che solo noi sapevamo cosa nascondessero. Ma poi ho smesso di vederla così

Una cosa che le ho sputato fuori verso gennaio, in un momento davvero no, è stata "...mi dispiace perché mi sembra di non poter mai far parte della tua vita, io per te sono un qualcosa che ti fa uscire dalla tua realtà, stare bene in maniera diversa dal solito.. ma poi torni nel tuo mondo, che non comprende me...". Avrei dovuto chiuderla io ben prima, ma avevo paura di perderla, non rendendomi conto che:

1 l'avrei persa continuando così (cosa che è successa)

2 forse vedendomi comportare finalmente in maniera decisa l'avrei persa per un breve periodo, ma forse l'avrei davvero portata a me dopo poco... non lo so

 

Si era innamorata perdutamente ma si sentiva molto in colpa per il suo ragazzo. Poi si è spenta perché ha percepito che non sapevo come gestire le cose, io dovevo ancora capire come si sta dentro a una relazione normale (forse il termine giusto è maturare) e come ha detto @Nuovo_utente si aspettava moltissimo da me, non avrebbe voluto interpretare il ruolo della "svezzatrice" in quel momento (e comunque ha aspettato mesi). Aveva bisogno di una guida sicura e capace dopo tutti i suoi travagli emozionali.

Anche lei è una che ragiona molto sui comportamenti, è molto simile a me, non so se sia arrivata a queste conclusioni, di sicuro non è stato un capriccio del momento lasciarmi. Solo che come fai a dire al ragazzo con cui esci "dovresti essere così cosà, lo capisci che sto perdendo attrazione?".

Sì siamo implosi in quel mondo nascosto, lei un grande passo l'aveva fatto (lasciando il ragazzo) ma ha trovato un pavimento bello ma instabile (me) e non ha mai messo il piede giù del tutto. Non posso dire di non avere colpe.

 

Stanotte ho anche fatto un sogno con lei

(Ps: in un altro sogno di stanotte, in una scena completamente diversa, mi sono visto mentre scopavo in prima persona tipo pov, cosa mai sognata in vita mia, sì è assurdo... questo lo interpreto come il fatto che la mia mente ha finalmente catalogato l'esperienza dello scopare come possibile e realmente successa.. lo trovo grandioso)

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