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Sono diventata bisognosa


Virgi123

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Laura Rossi
Il 31/5/2019 alle 07:46 , Virgi123 ha scritto:

Un anno e mezzo di relazione.

Mi ha detto che ha paura che se mi lascia mi ammazzo, che non ho amici che mi stanno vicini, che sono dipendente da lui.

Non che siano cose false, forse è quello a fare ancora più male. (Cioè, a parte la roba del suicidio, non penso che sarei mai in grado di fare una cosa del genere).
Comunque in fondo lo so anch'io che se non mi sentissi così sola non sarei così imparanoiata all'idea che lui si stufi di me - eppure perché se ho tanta paura che ciò accada non faccio che comportarmi per spingerlo a ciò?

Abbiamo altri problemi, certo, ma ormai forse è diventato impossibile ignorare la mia insicurezza, sono diventata così bisognosa, verbalizzo qualsiasi capriccio ('sono tot ore che non mi rispondi'). All'inizio ero più solare, più rilassata, ora ogni cosa diventa l'indizio che sta andando tutto a puttane.

Il problema sono io.

Lui si preoccupa per me, percepisce la mia tristezza e se ne sente responsabile, come se volesse proteggermi, ma non vorrebbe una relazione così, vorrebbe che io avessi più amiche, che uscissi di più, che smettessi di appoggiarmi unicamente su di lui. Mi ha ferito nel dirmelo, mi ha fatto sentire una sfigata, mi ha fatto sentire inferiore rispetto a lui che è sempre così sereno.

Sono sola?
Boh. Ho dei genitori fantastici, ma davvero poche amiche. Lui ha un gruppo di amici con cui esce almeno una volta alla settimana, io a parte lui è già tanto se esco una volta al mese. Mi ha detto che si sente quasi in colpa ad avere da fare perché da che io ci rimango male, anche quando non dico niente lo percepisce.
Poi c'è il fatto che non posso confidarmi con nessuno.
Una volta avevo una migliore amica, ma è andata a vivere da un'altra parte e non ci sentiamo praticamente più. Mi sento un po' abbandonata a me stessa, circondata da rapporti superficiali che, sì, mi distraggono un po', ma non mi fanno sentire viva e non organizzano manco spesso.

Poi c'è il fattore macchina. Io non guido. Ho la patente, ma ho il terrore di fare un incidente, quindi spesso sono dipesa da lui per tornare a casa (e abita abbastanza lontano quindi si è dovuto fare un sacco di volte un giro scomodo).

Quindi, sì, mi ha fatto male sentirmi rinfacciare queste cose, ma non ha torto.

Domani ci vediamo per parlare, non so come finirà, ma non penso che lui voglia lasciarmi - mi ha chiesto se volessi poi fermarmi a cena con lui e i suoi, per dire, ma magari ha cambiato idea nella notte, non so.
Comunque le strade che vedo davanti sono solo tre:
1. mettiamo il punto alla nostra relazione prima di arrivare a consumarci del tutto
2. continuiamo così e rimandiamo l'inevitabile
3. riesco a cambiare e le cose si sistemano da sole

Vorrei avere la forza di attuare il punto 3. Del resto, cosa risolverebbero i punti 1 o 2? Rimarrei come sono, sola e insicura, al massimo con uno diverso a subire le mie paranoie.

Non so perché sto scrivendo qui, forse perché mi interessa un punto di vista esterno: secondo voi tutta questa storia è salvabile? Dovrei vedere una psicologa? Ho un problema di autostima, da piccola ho subito molto bullismo, non so se tutto questo derivi da ciò

 

sarò brutale anche io. mi sembra la mia storia di 10 anni fa. lui è stato anni a dirmi le cose che ti diceva il tuo lui. io sai quando l'ho capito veramente? quando mi ha mollata per un'altra. e ha fatto bene. avrebbe dovuto farlo prima. perchè io soltanto allora ho fatto mio quel concetto. è stato un trauma per me e solo questo mi ha indotto a comportarmi in maniera diversa. ho cominciato a fare cose che non avevo mai fatto in vita mia, tipo uscire da sola per raggiungere altre persone e tornare alle 4 di notte. anche io avevo paura di guidare come te e non avevo amici come te. in un mese da quando mi ha lasciata mi sono trovata un lavoro, ho conosciuto tantissime persone, ho fatto corsi, insomma mi sono buttata per disperazione in quella giungla che è la vita, che fino ad allora era sotto a una campana di vetro. Lui ci ha messo 18 anni a mollarmi...io spero per te che lo farà molto prima. Perchè lui si è stufato di te e te lo ha detto chiaramente. Ancora gli pare brutto e ti vuole bene ma manca poco poco per avere la spinta di farlo. E ripeto, spero per te che lo faccia il prima possibile, perchè prima lo farà e prima sei costretta a crescere. 

aggiungo anche il ruolo dei nostri genitori, purtroppo finchè ci sarà la mentalità " meglio avere figli maschi perchè le donne sono indifese e le violentano se escono di notte" ci saranno donne insicure che si appiccicano a uomini che le vogliono bene, fino a che non si rompono. E più i genitori sono belle persone e lo dicono in buona fede e più siamo inguiate.

Modificato da Laura Rossi
ho citato due volte per sbaglio
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Virgi123
Il 31/5/2019 alle 12:33 , PapuPetagna ha scritto:

Dici di avere dei genitori fantastici: cosa ne pensano loro di questa situazione?

Quando mi trovo in uno stato di serenità sto benissimo anche da sola.
Sono una persona tendenzialmente introversa. Mi piace stare per i cavoli miei, scrivere, guardare serie tv, fare passeggiate. Studio, prendo anche buoni voti, penso che nessuno guardandomi da fuori penserebbe "ah, quella è una persona complessata".

Il mio desiderio di vita sociale viene abbastanza appagato dagli amici che vedo all'università, dalle uscite con lui, da quelle amiche con le quali esco una volta al mese e dalle robe organizzate (sempre sporadicamente) con gruppi misti tra i miei e i suoi amici.
Quello che mi manca sono le amicizie strette, quelle con cui organizzare in modo più fisso, con cui fare cazzate per conto mio - e per fare questo, però, dovrei davvero darmi una mossa e sciogliermi con la guida, così da non dover dipendere da nessuno. La verità, poi, è che le altre ragazze che frequento le trovo noiose, non fanno nulla di figo. La mia migliore amica, che ormai non vedo più, è una persona dinamica, divertente, abbiamo fatto un sacco di pazzie insieme, nulla però che potrei fare con la gente che ho attorno adesso.

Tutta un'altra storia, infatti, sono i miei momenti no.
Alterno momenti di parziale tranquillità a momenti in cui vedo tutto negativo - e basta davvero poco a portarmi a ciò, come qualche oretta senza risposta.

Il peggio però arriva sono in lite con lui non riesco a fare letteralmente niente. Non dormo, non mangio. Non riesco a concentrarmi e provare piacere nel fare ciò con cui occuperei il tempo di solito.
Mi sento completamente sopraffatta dalle emozioni.
Da questo punto di vista, però, è sempre andata così, forse perché sono una persona eccessivamente sensibile ed emotiva (anche troppo).

22 ore fa, Improve Your Skill ha scritto:

Ciao Virgi123, 

credo ti abbiano già dato ottimi consigli, io penso partiró dandoti il mio e poi argomentando.

Rivolgiti a uno psicoterapeuta.

Te la butto così diretta, perché è quello che avrei dovuto (potuto?) fare anni fa. E che sto comunque facendo ora, per cui non è la fine del mondo, ma prima mi sarei risparmiato tantissimi affanni.

Quando mi sono lasciato con la mia ragazza, ci siamo detti che è stato perché il rapporto ci stava logorando. In parte è stato un fulmine a ciel sereno, perché tante cose le affrontavamo insieme. Ora, a distanza di mesi, mi sembra di vedere le cose più obiettivamente.

Lei era tanto, tanto insicura. Io ero un'ancora per lei, le ho dato tanto. L'ho sostenuta, l'ho incoraggiata. Anche con lei si era arrivati al punto in cui sentirsi tutti i giorni per me era soffocante, lei magari non usciva e se non rispondevo entro tot si iniziava a pensare le peggio cose. Iniziava a pensare che iniziando a lavorare l'avrei messa da parte, il che è anche ironico perché penso sia stato più il suo di lavoro a farle capire che doveva voltare pagina.

Io dal canto mio sul lato sessuale e sentimentale alternavo momenti di grande forza e di crescita a momenti di sconforto, ricerca di rassicurazioni, etc. Cercavo conforto da lei, le scaricavo addosso tanta negatività, e al contempo mi allontanavo, cercavo la solitudine perché capivo che una parte di me non accettava più queste dinamiche.

Ci siamo logorati a vicenda, in modo forse diverso da voi, ma non ne uscirà nulla di buono. C'è da dire che almeno voi mi sembra abbiate riconosciuto meglio il problema. Ma tra il dire e il fare...

A mio personalissimo parere, fai in modo di farti aiutare. Se i tuoi genitori davvero non sanno essere empatici, uno psicoterapeuta fa al caso tuo. Magari non sistemerà la relazione ma sarà utile per te. 

 

Prenderò in considerazione l'idea, anche se ho qualche resistenza.
La cosa che mi trattiene dall'andare da uno psicoterapeuta è che dovrei parlarne con miei, spiegare i motivi, e mi sentirei a disagio a farlo. Mio padre la vedrebbe come una stronzata, mia madre mi sosterebbe con un po' di scetticismo.
Non sono documentata, poi, su quanto costi. Sono una studentessa, non ho un lavoro, anche se i miei genitori mi danno un tot al mese. Magari quello che ho da parte basta e avanza, ma sarei più sicura se rimanesse una cosa mia e basta.

19 ore fa, nic101 ha scritto:

Mi scuso con te in anticipo per la brutalità di alcuni contenuti, ma per me sono stati di grande aiuto.

 

Sembra la storia con la mia ultima ex.

Le dissi le stesse identiche cose e le chiesi una pausa.

Mi toglieva l'aria, sentivo di essere diventato la sua ragione di vita.

Poi successe una cosa strana, mai me lo sarei aspettato.

Tempo di una settimana, mossa dalla disperazione e dalla paura di perdermi si aggrappò ai primi che le diedero corda ed entrò a far parte di un gruppo di persone.

Mi diede retta. Fine della pausa.

Lì però si svelò la vera natura della nostra relazione e dei suoi tratti di personalità più reconditi.

Per diverse ragioni sperimentammo un periodo di distacco fisico che la portò a legare sempre di più con queste persone dai contenuti oggettivamente discutibili (un gruppo di "emarginati" con diversi problemi più o meno manifesti).

Non essendo più lei dipendente da me, ma essendo diventata dipendente da loro, mi resi conto che a lei non importava la qualità delle relazioni, bensì il semplice fatto di avere qualcuno che la facesse sentire importante e degna di attenzioni (valuta bene se anche per te potrebbe essere cosi).

Inevitabilmente, visti anche alcuni suoi comportamenti strani e non usuali (mancanza di igiene personale, bullismo perpetrato ai danni di persone con handicap, comportamenti rischiosi) persi nettamente la stima ed anche l'amore (?) nei suoi confronti.

Fine relazione. Però a posteriori posso dirti che mi sono "salvato" da dinamiche disfunzionali e lesive per la mia salute mentale.

Con ciò non voglio dirti che tu diventerai così, ma semplicemente che è solo nei momenti di crisi che si vedono alcune lacune che prima colmiamo tramite l'abitudine.

Se il tuo ragazzo va ad approcciare altre (lo facevo anche io e ci andavo anche a letto) è perchè state rimandando un qualcosa di inevitabile.

A essere sincera non penso neanche che abbia effettivamente combinato nulla con nessuna :')
Ora come ora lui si sente 10 gradini superiore a te. Ci tiene, è vero.

Ecco, questa è una cosa che vorrei cambiare.
Ho bisogno di fare un reframe di questo rapporto e riportarci allo stesso livello. Penso di avere bisogno di distaccarmi da lui, di prendermi di più i miei spazi e reimparare a vivermela con leggerezza.


Ma bisogna distinguere se tiene a te come persona oppure se tiene a te come partner di vita.

Neanche io lasciai la mia ex, mi dispiaceva lasciarla in quel momento di difficoltà. Ci tenevo a lei e sapevo che sarebbe andata sotto ad un treno perchè avrebbe perso tutto.

Quindi compensavo le mie esigenze andando con altre ragazze. Poi, come puoi leggere sopra, la storia ha fatto il suo corso inevitabile.

Ma valuta bene se anche tu, come la mia ex, stai con lui perchè ti piace nonostante questi suoi comportamenti oppure perchè sei "sola".
Se di una cosa sono sicura è quella di amare davvero questo ragazzo.
È dolce, è intelligente, mi dà continue dimostrazioni d'amore, ma allo stesso tempo si fa portare rispetto. Mi piace quando ride, quando mi bacia, quando mi sta vicino. Lo amo profondamente, forse troppo, nel modo in cui si ama solo al primo amore, forse (è il primo ragazzo e io sono la sua prima ragazza, non so se può essere utile a inquadrare meglio la situazione).

 

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PapuPetagna

Ma vedi non tutti abbiamo la stessa fame di vita sociale, io sono un po’ più grande di te ma anch’io ormai preferisco poche uscite di qualità. 

Quindi non vorrei che ci fosse una sorta di conflitto dove lui ti vorrebbe in un modo che non sei e ti accusa di essere un’asociale, quando magari stanno semplicemente emergendo delle differenze caratteriali tra di voi

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Virgi123
1 ora fa, Laura Rossi ha scritto:

 

sarò brutale anche io. mi sembra la mia storia di 10 anni fa. lui è stato anni a dirmi le cose che ti diceva il tuo lui. io sai quando l'ho capito veramente? quando mi ha mollata per un'altra. e ha fatto bene. avrebbe dovuto farlo prima. perchè io soltanto allora ho fatto mio quel concetto. è stato un trauma per me e solo questo mi ha indotto a comportarmi in maniera diversa. ho cominciato a fare cose che non avevo mai fatto in vita mia, tipo uscire da sola per raggiungere altre persone e tornare alle 4 di notte. anche io avevo paura di guidare come te e non avevo amici come te. in un mese da quando mi ha lasciata mi sono trovata un lavoro, ho conosciuto tantissime persone, ho fatto corsi, insomma mi sono buttata per disperazione in quella giungla che è la vita, che fino ad allora era sotto a una campana di vetro. Lui ci ha messo 18 anni a mollarmi...io spero per te che lo farà molto prima. Perchè lui si è stufato di te e te lo ha detto chiaramente. Ancora gli pare brutto e ti vuole bene ma manca poco poco per avere la spinta di farlo. E ripeto, spero per te che lo faccia il prima possibile, perchè prima lo farà e prima sei costretta a crescere. 

aggiungo anche il ruolo dei nostri genitori, purtroppo finchè ci sarà la mentalità " meglio avere figli maschi perchè le donne sono indifese e le violentano se escono di notte" ci saranno donne insicure che si appiccicano a uomini che le vogliono bene, fino a che non si rompono. E più i genitori sono belle persone e lo dicono in buona fede e più siamo inguiate.

Il tuo messaggio per un attimo mi ha messa molta tristezza. È uno dei miei principali pensieri quando sono giù di morale e vedo tutto nero: "è inevitabile, prima o poi finirà". Però, boh, io voglio combattere per questa relazione, per questo ho scritto su sto forum.

Mi sono resa conto di aver sbagliato qualcosa (anche lui ha fatto/fa i suoi errori, eh, e nutro la speranza che ci stia riflettendo come sto facendo io), ma da parte mia voglio cercare di porci rimedio. Si può crescere anche all'interno di una relazione, in fondo. Almeno, io voglio credere che sia così, voglio credere di poter salvare questo rapporto, e se non mi ha ancora mandato al diavolo significa che lo vuole anche lui.

Quindi, cazzo, devo solo darmi una mossa e svegliarmi.

Ieri ho preso la macchina e ho guidato. Sono uscita con alcune amiche, nel frattempo lui mi ha scritto. Mi ha fatto pena percepire la sua preoccupazione per me, i suoi 'sicura di stare bene?', 'non ti arrabbi se non vengo, vero?'. Stavo bene, non ero arrabbiata, ero tranquilla, eppure lui continuava a percepire tensione, forse perché ormai ha quella visione là, perché ormai si sente perennemente responsabile (è sempre stato un po' così, ma la cosa si è accentuata).

Forse abbiamo davvero bisogno di prenderci una pausa, ho pensato.

Forse ho bisogno di distaccarmi anche fisicamente da lui, darci modo di conoscerci di nuovo - sempre se lo vorrà, poi. Intanto sto optando per un distaccamento graduale, cercherò di sentirlo un po' di meno, di lasciarlo più libero di fare quello che vuole senza sentirsi sotto lente di ingrandimento.

7 minuti fa, PapuPetagna ha scritto:

Ma vedi non tutti abbiamo la stessa fame di vita sociale, io sono un po’ più grande di te ma anch’io ormai preferisco poche uscite di qualità. 

Quindi non vorrei che ci fosse una sorta di conflitto dove lui ti vorrebbe in un modo che non sei e ti accusa di essere un’asociale, quando magari stanno semplicemente emergendo delle differenze caratteriali tra di voi

In parte hai ragione.

Non sono del tutto convinta che il problema sia la mia vita sociale. Certo, alle volte mi sento sola, ma penso che ciò che ha rovinato la nostra relazione è stato il vedermi infrangere le mie idealizzazioni, portandomi a guardarlo in modo più umano, a riflettere sul serio sulla possibilità di rimanere ferita, di vederlo andare via un giorno. È nato quindi una sorta di circolo vizioso: paura --> comportamento negativo --> sua reazione --> paura e via così.

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Unbreakable
3 minuti fa, Virgi123 ha scritto:

A essere sincera non penso neanche che abbia effettivamente combinato nulla con nessuna :')

Non voglio essere stronzo con te, cito soltanto la mia esperienza personale. 

Ho tradito fisicamente almeno 5-6 volte ed in altre situazioni non l'ho fatto soltanto a causa del fatto che avrebbe potuto scoprirmi e starci male, anzi malissimo.

E se tu vai a chiedere a lei ti dirà che sono stato il ragazzo più onesto e più bravo che abbia mai conosciuto.

Fai pace con questa idea e considerala come un'opzione, niente di più. 

Ma non essere sicura del contrario perchè potrebbe arrivarti un aereo in faccia e fa molto molto male.

6 minuti fa, Virgi123 ha scritto:

Ora come ora lui si sente 10 gradini superiore a te. Ci tiene, è vero.

Ecco, questa è una cosa che vorrei cambiare.
Ho bisogno di fare un reframe di questo rapporto e riportarci allo stesso livello. Penso di avere bisogno di distaccarmi da lui, di prendermi di più i miei spazi e reimparare a vivermela con leggerezza. 

I modi per modificare un sistema, per dirla alla Bateson, possono essere quelli di inserire nuove variabili all'interno dello stesso.

Ora, dando per scontato che i cambiamenti duraturi richiedono tempo, l'unica soluzione per il reframe è quella di distaccarsi fisicamente.

Lui ha questa idea di te e tenderà a mantenerla per economia cognitiva.

Ti faccio un esempio: tu esci con 4325223 amiche, superi la tua paura di guidare e diventi estroversa.

Pur di mantenere la sua idea e per non sperimentare dissonanza cognitiva, racconterà a se stesso che lo stai facendo solo per stare con lui e non perchè TU ne senti il bisogno (che in parte è vero).

Il risultato è che passeresti per quella ancora più dipendente e bisognosa dato che hai messo in moto tutte queste dinamiche per salvare la relazione.

12 minuti fa, Virgi123 ha scritto:

(è il primo ragazzo e io sono la sua prima ragazza, non so se può essere utile a inquadrare meglio la situazione).

Si, lo è.

Il nostro fanciullo sente proprio il bisogno di passera nuova se va ad approcciare delle donne diverse da te.

E' un po' come indossare la stessa maglietta bellissima ogni giorno senza averne mai viste altre.

Quando scopri che puoi comprarne di diverse, più belle, che ti calzano meglio inevitabilmente cedi. Per quanto tu possa essere legato alla tua vecchia e bellissima maglia.

E non sei tu ad essere sbagliata, ma non siamo fatti per essere monogami.

 

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Laura Rossi
24 minuti fa, nic101 ha scritto:

modi per modificare un sistema, per dirla alla Bateson, possono essere quelli di inserire nuove variabili all'interno dello stesso.

Ora, dando per scontato che i cambiamenti duraturi richiedono tempo, l'unica soluzione per il reframe è quella di distaccarsi fisicamente.

Lui ha questa idea di te e tenderà a mantenerla per economia cognitiva.

Ti faccio un esempio: tu esci con 4325223 amiche, superi la tua paura di guidare e diventi estroversa.

Pur di mantenere la sua idea e per non sperimentare dissonanza cognitiva, racconterà a se stesso che lo stai facendo solo per stare con lui e non perchè TU ne senti il bisogno (che in parte è vero).

Il risultato è che passeresti per quella ancora più dipendente e bisognosa dato che hai messo in moto tutte queste dinamiche per salvare la relazione.

verissimo. nic101 ha centrato benissimo la situazione, essendoci passato in prima persona. 

27 minuti fa, Virgi123 ha scritto:

Il tuo messaggio per un attimo mi ha messa molta tristezza. È uno dei miei principali pensieri quando sono giù di morale e vedo tutto nero: "è inevitabile, prima o poi finirà". Però, boh, io voglio combattere per questa relazione, per questo ho scritto su sto forum.

Mi sono resa conto di aver sbagliato qualcosa (anche lui ha fatto/fa i suoi errori, eh, e nutro la speranza che ci stia riflettendo come sto facendo io), ma da parte mia voglio cercare di porci rimedio. Si può crescere anche all'interno di una relazione, in fondo. Almeno, io voglio credere che sia così, voglio credere di poter salvare questo rapporto, e se non mi ha ancora mandato al diavolo significa che lo vuole anche lui.

Quindi, cazzo, devo solo darmi una mossa e svegliarmi.

Ieri ho preso la macchina e ho guidato. Sono uscita con alcune amiche, nel frattempo lui mi ha scritto. Mi ha fatto pena percepire la sua preoccupazione per me, i suoi 'sicura di stare bene?', 'non ti arrabbi se non vengo, vero?'. Stavo bene, non ero arrabbiata, ero tranquilla, eppure lui continuava a percepire tensione, forse perché ormai ha quella visione là, perché ormai si sente perennemente responsabile (è sempre stato un po' così, ma la cosa si è accentuata).

Forse abbiamo davvero bisogno di prenderci una pausa, ho pensato.

Forse ho bisogno di distaccarmi anche fisicamente da lui, darci modo di conoscerci di nuovo - sempre se lo vorrà, poi. Intanto sto optando per un distaccamento graduale, cercherò di sentirlo un po' di meno, di lasciarlo più libero di fare quello che vuole senza sentirsi sotto lente di ingrandimento.

gli errori in una coppia si fanno sempre in due, chi più chi meno, ma non è questo il punto. Nic sopra ha centrato il punto come dicevo. il tuo ragazzo ha questa immagine di te ora e sarà difficile fargli cambiare idea, anche per il motivo che implicitamente non vuole cambiarla. Quello che hai scritto tu potrei averlo scritto io anni fa, le stesse parole. Anche per noi è stata la nostra prima storia. Il problema non sarebbe nemmeno se lui andasse con altre a tua insaputa, se questo riuscisse in qualche modo a tenere in piedi il vostro rapporto. Il problema vero sarà quando ci sarà una sola terza persona che si metterà tra di voi e apparirà ai suoi occhi come una persona completamente diversa da te e vi metterà in confronto. Scusami lo so che tutto questo fa molto male, ma avrei voluto all'epoca che qualcuno mi avesse fatto aprire gli occhi su questo. Purtroppo ci sono arrivata da sola, a mie spese con un bel frontal crash. 

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Unbreakable

@Virgi123 vorrei aggiungere una cosa.

Impara ad amarti perchè se a te cazzo piace lo stile di vita che conduci, non deve essere la prospettiva di rompere con una persona a fartelo cambiare.


Io sono peggio di te, a me rompe proprio le palle avere contatti con cani e porci perchè molte volte sento di non trarre alcun arricchimento ad uscire e sembrare estroverso giusto perchè la società dice che ciò è bello.

Scoperò di meno, va benissimo.

Ma se devo scegliere fra qualche scopata in più e dover fingere di essere qualcuno che non sono, entrare in conflitto con i miei valori e post scopata con la tizia di turno incominciare a pormi domande esistenziali, preferisco tutta la vita stare a casa a leggere un bel libro, ascoltare un po' di musica e farmi una sega rimanendo congruente con ciò che sono.

Il discorso diventa differente soltanto nel caso in cui tu attualmente sei insoddisfatta PERSONALMENTE della vita che hai e vorresti cambiarla.

Allarga i tuoi orizzonti, non quelli di coppia.

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Virgi123

La mia tattica (se si può definire tale) è quello di essere più distaccata, meno appiccicosa e desiderosa di attenzioni e imparare a guidare - che tra le sue critiche è quella che sento più grave, ma più che altro per me stessa, visto che mi limita nella mia crescita personale.
Non uscirò poi molto di più, immagino. La gente che frequento attualmente mi trovo bene a vederla sporadicamente, ma non sono così interessanti e divertenti da volerli frequentare di più. Sento di dover cambiare mentalmente più che altro - e anche trovare amicizie più esuberanti sarebbe bello.

L'essere più distaccata è il mio modo di fare reframe della situazione, anche se temo che lui la leggerà come un "sei arrabbiata con me" e, boh, nel caso lo rassicureró che va tutto bene e che sto solo riflettendo tra me e me. Ora, per quanto stia valutando, non so se sia il caso di chiedere la pausa, preferisco vedere come si sviluppa la situazione durante l'estate e poi prenderò una decisione. 
In entrambi casi (il distacco e l'eventuale pausa) è una scelta presa per il bene di entrambi: il mio, che ho bisogno di ritrovare la mia individualità e indipendenza, e il suo, che ha bisogno di vedermi serena.
A quel punto il fatto che pensi o meno che mi sia svegliata per fare funzionare la nostra relazione ha poca importanza, perché sarei tranquilla con me stessa.

Grazie comunque per le vostre risposte, so che anche se alla volta un po' crude lo fate per aiutarmi. 
Grazie per i vostri punti di vista e le vostre esperienze, cercherò di farne tesoro. Continuerò ad aggiornare questo topic, sperando di riuscire a presentare prima o poi un post dove le cose si sono stabilizzate in modo sereno. 
Perché io penso che le persone possano maturare, che si possano fare compromessi e - oddio, fa molto film Disney eh - io credo nell'amore e credo nel mio ragazzo. E credo anche in me stessa, anche se nel mio primo messaggio ero davvero tristissima e ciò è trasparito chiaramente. 
Parlare con voi mi ha dato modo di confrontarmi con le mie paure da esterna, a ribattere all'oscurità che di tanto in tanto mi annebbia la mente e che mi ha portato in questo circolo vizioso e autodistruttivo. 
Non so poi se finirà davvero bene, ma almeno avrò meno rimpianti.

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Neversaynever
On 5/31/2019 at 7:46 AM, Virgi123 said:

Un anno e mezzo di relazione.

Mi ha detto che ha paura che se mi lascia mi ammazzo, che non ho amici che mi stanno vicini, che sono dipendente da lui.

Non che siano cose false, forse è quello a fare ancora più male. (Cioè, a parte la roba del suicidio, non penso che sarei mai in grado di fare una cosa del genere).
Comunque in fondo lo so anch'io che se non mi sentissi così sola non sarei così imparanoiata all'idea che lui si stufi di me - eppure perché se ho tanta paura che ciò accada non faccio che comportarmi per spingerlo a ciò?

Abbiamo altri problemi, certo, ma ormai forse è diventato impossibile ignorare la mia insicurezza, sono diventata così bisognosa, verbalizzo qualsiasi capriccio ('sono tot ore che non mi rispondi'). All'inizio ero più solare, più rilassata, ora ogni cosa diventa l'indizio che sta andando tutto a puttane.

Il problema sono io.

Lui si preoccupa per me, percepisce la mia tristezza e se ne sente responsabile, come se volesse proteggermi, ma non vorrebbe una relazione così, vorrebbe che io avessi più amiche, che uscissi di più, che smettessi di appoggiarmi unicamente su di lui. Mi ha ferito nel dirmelo, mi ha fatto sentire una sfigata, mi ha fatto sentire inferiore rispetto a lui che è sempre così sereno.

Sono sola?
Boh. Ho dei genitori fantastici, ma davvero poche amiche. Lui ha un gruppo di amici con cui esce almeno una volta alla settimana, io a parte lui è già tanto se esco una volta al mese. Mi ha detto che si sente quasi in colpa ad avere da fare perché da che io ci rimango male, anche quando non dico niente lo percepisce.
Poi c'è il fatto che non posso confidarmi con nessuno.
Una volta avevo una migliore amica, ma è andata a vivere da un'altra parte e non ci sentiamo praticamente più. Mi sento un po' abbandonata a me stessa, circondata da rapporti superficiali che, sì, mi distraggono un po', ma non mi fanno sentire viva e non organizzano manco spesso.

Poi c'è il fattore macchina. Io non guido. Ho la patente, ma ho il terrore di fare un incidente, quindi spesso sono dipesa da lui per tornare a casa (e abita abbastanza lontano quindi si è dovuto fare un sacco di volte un giro scomodo).

Quindi, sì, mi ha fatto male sentirmi rinfacciare queste cose, ma non ha torto.

Domani ci vediamo per parlare, non so come finirà, ma non penso che lui voglia lasciarmi - mi ha chiesto se volessi poi fermarmi a cena con lui e i suoi, per dire, ma magari ha cambiato idea nella notte, non so.
Comunque le strade che vedo davanti sono solo tre:
1. mettiamo il punto alla nostra relazione prima di arrivare a consumarci del tutto
2. continuiamo così e rimandiamo l'inevitabile
3. riesco a cambiare e le cose si sistemano da sole

Vorrei avere la forza di attuare il punto 3. Del resto, cosa risolverebbero i punti 1 o 2? Rimarrei come sono, sola e insicura, al massimo con uno diverso a subire le mie paranoie.

Non so perché sto scrivendo qui, forse perché mi interessa un punto di vista esterno: secondo voi tutta questa storia è salvabile? Dovrei vedere una psicologa? Ho un problema di autostima, da piccola ho subito molto bullismo, non so se tutto questo derivi da ciò

Ho letto tutto il tuo topic. E voglio risponderti con la massima sincerità.
La tua storia è STRAsalvabile, ma per salvarla devi prima distruggerla.
L'autostima devi (ri)trovarla da sola. Imparare ad essere più socievole, a fare quello che DAVVERO ti fa sentire bene.
Osservati, cerca di capire cosa davvero ti piace e fallo, senza preoccuparti del tuo fidanzato.
Hai perso valore ai suoi occhi, e devi assolutamente riconquistarlo. 
So che in questo momento stravedi per lui e non vedi nessun altro a parte lui, ma apriti. Qualsiasi sia il prezzo da pagare.

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