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senza nome

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Makk
Il 29/6/2019 alle 13:03 , senza nome ha scritto:

Comunque a Roma anni fa, ma credo ancora oggi, ci sono un sacco di persone e circoli, più o meno chiusi, in cui parlano di filosofia, in senso più o meno lato, ad oggi non saprei nemmeno come ritrovarli, ma con qualche ricerca, se interessato, potresti intercettarne alcuni. Si tratta solo di uno spunto, eh.

Grazie per lo spunto! Vivo fuori Roma, pur facendo l'università a Roma, comunque l'idea non mi dispiacerebbe anche se sarebbe difficile ora come ora trovare il tempo. Detto questo è stato un logos interessante, stra-ordinario, quando avremo altre tematiche...le potremmo approfondire qui. A presto!

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senza nome
11 ore fa, Makk ha scritto:

Grazie per lo spunto! Vivo fuori Roma, pur facendo l'università a Roma, comunque l'idea non mi dispiacerebbe anche se sarebbe difficile ora come ora trovare il tempo. Detto questo è stato un logos interessante, stra-ordinario, quando avremo altre tematiche...le potremmo approfondire qui. A presto!

D'accordo su tutta la linea.

Ciao.

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  • 1 mese dopo...
Dexter78
Il 25/6/2019 alle 01:11 , Makk ha scritto:

Essendo studente di filosofia spero anzitutto possa contribuire ad (ap)ortarmi la laurea...Comunque a parte gli scherzi, la filosofia è "l'arte del porre ordine ai concetti". Heidegger nel 900' parlava già di planetarismo (globalizzazione), parlava di ecologia (ancor prima del progetto a tavolino chiamato "Greta Thunberg"), questo è quello che intendo quando parlo di filosofia come sapere universale. Un sapere che va dalle teorie economiche a quelle politiche, da riflessioni a noi molto lontane, come quella di chiedersi in che modo l'acqua sia principio di tutte le cose, a riflessioni a noi assai più vicine, come quelle sulla globalizzazione e sulla migrazione, di cui Heidegger è conosciuto essere il filosofo padre. Perchè mi sono interessato a ciò? Semplicemente perchè volente o nolente riguarda la nostra vita.

 

Questa invece è una bella domanda. Tendo a non parlarne proprio perchè conosco l'ostilità verso la filosofia, la rottura fra la filosofia e il volgo ha radici antichissime,  risale a quando Socrate venne condannato a bere la cicuta, da allora sono passati millenni ma nessuno è più riuscito a risanare quella crepa fra i filosofi e i cittadini della polis, coloro che oggi possono essere definiti come "non filosofi". Non ne parlo anche perchè ho la consapevolezza che non sarei capito, almeno non dalla maggior parte delle persone.

Due giorni fa mi capita di uscire con due amici non troppo intimi e tre ragazze che non conoscevo prima, parlando viene fuori cosa facciamo nelle nostre vite, giacchè mi limito semplicemente al dire "faccio l'università", fatto sta che mi viene chiesta anche la facoltà e  a quel punto non potendomi più celare mi rivelo. Ne segue una serie di battute sulla filosofia e sulla sua utilità da parte un po' di tutto il tavolo, non certo composto da ragazze che brillavano per arguzia,  discorsi sul fatto che la laurea non serva a nulla, per poi finire, attraverso lunghe concatenazioni di stronzate, al discorso cardine di ogni buon italiano davanti a una birra: l'inutilità del voto alle urne (un voto che reputano inutile, ma che tentano comunque di vendersi al miglior offerente), così accenno qualche sorriso e poco dopo quando si doveva andare in un altro posto mi dileguo gentilmente. Non lo dico anche perchè fin quando so di avere davanti solo una potenziale cogliona va tutto bene, quando ne ho la certezza allora non posso proprio far finta di nulla (il discorso cambia ovviamente quando ho confidenza con una persona).

 

Negli anni settanta si era pensato di togliere l'insegnamento della filosofia dai licei e di sostituirlo con le scienze sociale in nome del dominio scientifico e della presunta inutilità della cultura classica. Questo è un pensiero condiviso da coloro i quali non hanno accesso al sapere rispetto agli intellettuali. 

All' italiano medio poco importa di riflettere e pensare. Vuole un lavoro sicuro, soldi, birra e figa, calcio e poco altro. 

Aveva ragione heidegger : ormai solo un Dio ci può salvare

 

 

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Makk
4 ore fa, senza nome ha scritto:

@Makk cosa ne pensi dell'aletheia?

Mi sono riletto i passi nella "Repubblica" proprio per darti una risposta discretamente esaustiva. Direi che è anzitutto un tema chiave della filosofia Platonica. Ci troviamo davanti a tre questioni: all'essere, al non essere e alla conoscenza intermedia. La conoscenza ontologica dell'essere, la verità dell'essere è l'aletheia e solo la scienza può auspicare allo svelamento di tale verità. Il non essere è ciò che non può esser conosciuto quindi a questa categoria appartiene l'ignoranza. La categoria intermedia è quella della doxa, dell'opinione, una realtà di mezzo fra ciò che è e ciò che non è, una realtà di cui non possediamo conoscenza certa ma di cui non affermeremmo neppure l'inesistenza. Ora direi di attualizzare il tutto per fare qualche analisi in chiave moderna. Credo che il problema sia che oggi il concetto di aletheia è a serio rischio, in quanto se per Platone la doxa era una realtà intermedia, oggi l'opinare viene esteso anche alla sfera dell'essere. Niente si salva più dalla doxa, neppure grandi conquiste in campo medico come i vaccini, di cui v'è una conoscenza ontologicamente certa. Ora non sono un sociologo (pur avendo frequentato proprio quello studio superiore) ma che i mass media, e in particolare nell'ultimo periodo storico internet, abbiano influenzato l'estendersi della doxa all'ambito dell'aletheia mi pare cosa assai assodata. Tuttavia c'è da riconoscere anche le colpe di coloro che veicolano l'aletheia, ossia il fatto che la scienza non è affatto neutrale bensì anch'essa ha contribuito a far cadere su di sè la doxa nel momento in cui ha trascurato l'interesse generale concentrandosi sull'interesse particolare. Comunque ad affascinarmi è sempre stato più il concetto di doxa che di aletheia, l'aletheia appartiene alla scienza che ci porta all'unica conoscenza empiricamente certa, la doxa è di tutti e dischiude oggi una vastità di argomenti attuali, partendo dalla doxa potremmo parlare anche di democrazia. Doxa è un termine vastissimo che interessa la vita quotidiana, in quanto, facendo nel 21esimo secolo una trasposizione di un vecchio motto filosofico potremmo dire: "l'uomo è un animale opinionista" cit. Me.

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Makk
4 ore fa, Dexter78 ha scritto:

Negli anni settanta si era pensato di togliere l'insegnamento della filosofia dai licei e di sostituirlo con le scienze sociale in nome del dominio scientifico e della presunta inutilità della cultura classica. Questo è un pensiero condiviso da coloro i quali non hanno accesso al sapere rispetto agli intellettuali. 

All' italiano medio poco importa di riflettere e pensare. Vuole un lavoro sicuro, soldi, birra e figa, calcio e poco altro. 

Aveva ragione heidegger : ormai solo un Dio ci può salvare

 

 

Totalmente d'accordo, pensa invece che da vari anni vogliono estendere la filosofia anche agli istituti tecnici. Non si insegnerebbe però la "storia della filosofia"  bensì si utlizzerebbe un metodo di insegnamento della filosofia alla Francese, ossia per problemi, con la speranza che ciò vada a dare importanza ad uno degli ambiti di studio compresi nella filosofia ma di cui poco si parla nei licei, la logica. Per me sarebbe una rivoluzione pazzesca che a lungo termine potrebbe fare veramente del bene. Si vedrà però, non sarà semplice.

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senza nome
16 ore fa, Makk ha scritto:

Mi sono riletto i passi nella "Repubblica" proprio per darti una risposta discretamente esaustiva. Direi che è anzitutto un tema chiave della filosofia Platonica. Ci troviamo davanti a tre questioni: all'essere, al non essere e alla conoscenza intermedia. La conoscenza ontologica dell'essere, la verità dell'essere è l'aletheia e solo la scienza può auspicare allo svelamento di tale verità. Il non essere è ciò che non può esser conosciuto quindi a questa categoria appartiene l'ignoranza. La categoria intermedia è quella della doxa, dell'opinione, una realtà di mezzo fra ciò che è e ciò che non è, una realtà di cui non possediamo conoscenza certa ma di cui non affermeremmo neppure l'inesistenza. Ora direi di attualizzare il tutto per fare qualche analisi in chiave moderna. Credo che il problema sia che oggi il concetto di aletheia è a serio rischio, in quanto se per Platone la doxa era una realtà intermedia, oggi l'opinare viene esteso anche alla sfera dell'essere. Niente si salva più dalla doxa, neppure grandi conquiste in campo medico come i vaccini, di cui v'è una conoscenza ontologicamente certa. Ora non sono un sociologo (pur avendo frequentato proprio quello studio superiore) ma che i mass media, e in particolare nell'ultimo periodo storico internet, abbiano influenzato l'estendersi della doxa all'ambito dell'aletheia mi pare cosa assai assodata. Tuttavia c'è da riconoscere anche le colpe di coloro che veicolano l'aletheia, ossia il fatto che la scienza non è affatto neutrale bensì anch'essa ha contribuito a far cadere su di sè la doxa nel momento in cui ha trascurato l'interesse generale concentrandosi sull'interesse particolare. Comunque ad affascinarmi è sempre stato più il concetto di doxa che di aletheia, l'aletheia appartiene alla scienza che ci porta all'unica conoscenza empiricamente certa, la doxa è di tutti e dischiude oggi una vastità di argomenti attuali, partendo dalla doxa potremmo parlare anche di democrazia. Doxa è un termine vastissimo che interessa la vita quotidiana, in quanto, facendo nel 21esimo secolo una trasposizione di un vecchio motto filosofico potremmo dire: "l'uomo è un animale opinionista" cit. Me.

Grazie, non conoscevo questa cosa.

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  • 1 mese dopo...
senza nome

@purple pillciao, non riesco a ritrovare quella pagina-blog che parlava di Steiner me la potresti rilinkare gentilmente, che la salvo?

 

Grazie mille.

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senza nome
14 minuti fa, purple pill ha scritto:

http://latradizionelibertaria.over-blog.it/article-32414331.html

se conosci il francese puoi cercarti in rete l’originale di Paul Chauvet (Stirner ou l’extreme liberté), qualche brano dovrebbe essere uscito anche su Le Monde Libertaire. 

Sul blog ci sono diversi refusi

Grazie mille.

Un po' lo consco, ma non credo di essere in grado di leggere una cosa così complessa in francese adesso vedo un attimo.

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