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Osservazioni da ricordare per ottener ciò che si vuole.


GTC

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Gainsbourg
15 minutes ago, ^'V'^ said:

E' la prima volta che riesco a dirlo. 

Dieci anni.

Dipreista, soprattutto. 

chiaramente dandoti del nietzchiano, o comecazzo si scrive, ti sto esprimendo la piú grande manifestazione d'affetto etero di cui sono capace, se non si fosse capito

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Gainsbourg
1 hour ago, Gainsbourg said:

dici meno male che arrivato il giorno dell'incidente, che é un po' come amare la necessità, amare  tutto quello che ci turba e non capiamo.

per un attimo mi autoquoto come.i maestri

ho scritto "amare la necessità"

che é ben diverso dal sopportarla

reggerla, farci i conti, aspettare "tempi migliori"

(che invece é quello che capita piú spesso)

 

se sei capace di amare, in modo violento e scomposto

quello che ti fa svegliare nel cuore della notte

quello che ti ostini a capire ma non riesci

quello che nella vita ti ribalta, in senso fisico e metaforico

 

allora hai vito tu

ama, ringrazia e perdona

sta robba che non si sa bene come cazzo é

 

un po' come dice Aivia

un po' come dice sant'Agostino

 

e non ti dovrei preoccupare di null'altro

 

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TAuRus
Il 7/10/2019 alle 10:40 , Bussola ha scritto:

Se sei in stagnazione, vuol dire che sei in equilibrio, non ti verrà MAI in mente di cambiare , perchè uno dovrebbe cambiare se è in equilibrio? solo uno stupido lo farebbe.

 

Forse con questo video ti sarà più chiaro il concetto che ha espresso @GTC:

 

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Caraibika
1 ora fa, ^'V'^ ha scritto:

Questa mattina camminavo lungo mare aspettando un rendering e riflettevo sul concetto dell'irrorazione di sangue cerebrale diversa che ho scoperto grazie alla tua traduzione dal russo. 

Il mare era calmo, la marea bassa, eppure era un via vai continuo di onde e quando mi sono sintonizzato sulla stessa frequenza, ho sentito e considerato per la prima volta la differenza tra essere immobile ed essere fermo. 

Sono termini che si possono sovrapporre e sicuramente li si può scambiare senza inciampo in diversi contesti. 

Nella mia considerazione essere immobile riguarda quella mancanza di qualunque stimolo ad uscire dalla zona di sicurezza e piacere, perché si sta bene e cambiare qualcosa è solo un potenziale rischio. 

Quando ti rilassi e ti metti molto comodo e non ci sono preoccupazioni, quando l'attenzione dentro è costante, con l'immobilità, c'è una calma che appare così comoda e piacevole che non hai bisogno e non vuoi muoverti. 

Servirebbe proprio un allarme antiaereo o una scossa di terremoto, per farti abbandonare la posizione in cui sei sazio e provi piacere e senso di comfort. 

Essere fermo al contrario significa tenere la posizione in un mondo che ricalca la lettera a suo figlio di Rudyard Kipling:

 

Se riesci a tenere la testa a posto quando tutti intorno a te
l'hanno persa e danno la colpa a te,
se puoi avere fiducia in te stesso quando tutti dubitano di te,
ma prendi in considerazione anche i loro dubbi.
Se sai aspettare senza stancarti dell'attesa,
o essendo calunniato, non ricambiare con calunnie,
o essendo odiato, non dare spazio all'odio,
senza tuttavia sembrare troppo buono, né parlare troppo da saggio;

Se puoi sognare, senza fare dei sogni i tuoi padroni;
se puoi pensare, senza fare dei pensieri il tuo scopo,
se sai incontrarti con il Successo e la Sconfitta
e trattare questi due impostori allo stesso modo.
Se riesci a sopportare di sentire la verità che hai detto
Distorta da imbroglioni che ne fanno una trappola per gli ingenui,
o guardare le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,
e piegarti a ricostruirle con strumenti usurati.

Se puoi fare un solo mucchio di tutte le tue fortune
e rischiarlo in un unico lancio di una monetina,
e perdere, e ricominciare daccapo
senza mai fiatare una parola sulla tua perdita.
Se sai costringere il tuo cuore, nervi, e polsi
a sorreggerti anche quando sono esausti,
e così resistere quando in te non c'è più nulla
tranne la Volontà che dice loro: "Resistete!"

Se riesci a parlare alle folle e conservare la tua virtù,
o passeggiare con i Re, senza perdere il contatto con la gente comune,
se non possono ferirti né i nemici né gli amici affettuosi,
se per te ogni persona conta, ma nessuno troppo.
Se riesci a riempire ogni inesorabile minuto
dando valore a ognuno dei sessanta secondi,
tua è la Terra e tutto ciò che contiene,
e - cosa più importante - sarai un Uomo, figlio mio!

 

Con questa considerazione circa la differenza tra i due concetti, ho pensato che l'essere immobile è la caratteristica di alcuni stati meditativi profondi di totale presenza al presente, che sono scientificamente provati nel loro effetto positivo sul cervello, e di alcune rare fortunate persone che davvero stanno bene, ma davvero, dove sono nate e con quello che ottengono.

Come nella pubblicità delle cewing gum alla menta fresche e potenti al punto da poter cambiare il gusto della tua vita, in cui le guardie del corpo neutralizzano il pacchetto di vigorsol per proteggere il rampollo con la villa e la piscina piene di figa. 

Essere fermo, al contrario, in un mondo che cambia e che affila le sue armi contro il nostro interesse anche quando dormiamo, è una situazione assolutamente dinamica, che richiede un faticoso e laborioso mantenimento dell'omeostasi, non meno dispendioso e robusto del rischiare per scoprire il nuovo al di fuori della propria bolla. 

Mantenere quella bolla in un mondo in continuo mutamento, necessita sicuramente di tante competenze, sforzi, acquisizioni e nuove abilità, per cui se uno davvero riesce a stare fermo dove è, senza perdere per l'inazione, questo significa che il suo cervello avrà probabilmente la stessa forte irrorazione[senza fonte] e gli stessi collegamenti multipli ed incrociati di un esploratore del nuovo. 

Così, ho realizzato che ci sono due tipi di persone che possono realmente evitare di investire nella propria formazione. 

Persone come Mingyur Rimpoche che dopo 4 anni di meditazione tra le valli dell'Himalaya ha dimostrato alla TAC di poter fare un raise up volontario dell'attivazione delle zone cerebrali coinvolte nella compassione da un valore di 7 ad uno di 200, accelerazione possibile solo con attacchi epilettici che però prendono, sequestrano, il sistema, mentre lui lo fa in modo volontario e controlla la propria mente. 

Persone come Dan Bilzerian, che con il denaro e la sua intelligenza superiore può avere a volontà la stessa accelerazione di benessere da comodamente immobile nella sua Jacuzzi con sette strafighe nude. 

Muovilo di lì. 

E che tutti gli altri noi, da quelli votati all'esplorazione fuori i confini di sé, a quelli votati alla protezione del proprio equilibrio e status quo, abbiamo dannatamente bisogno di formazione costante e cambiamenti adattativi. 

I miei due cent della mattina prima del caffè. 

La lettera di Kipling è arte pura, una lezione di vita messa su carta. Arrivare a quel livello significa probabilmente raggiungere una totale padronanza di sè stessi, riuscire a mantenere la rotta nonostante tutto quello che il mondo ti tira addosso. Per quanto mi sforzi non riuscirei ancora a superare certi scogli, per molte persone dover affrontare alcune delle situazioni descritte in quelle frasi rischia di condurre alla pazzia o al suicidio (penso agli imprenditori che una volta persa l'azienda cui hanno dedicato la vita si ammazzano, ad esempio), ma resta davvero una delle descrizioni migliori mai prodotte di quello che potrebbe essere l'obiettivo finale della crescita personale. Un Uomo, anche se mi verrebbe più da chiamarlo un Maestro.

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1 ora fa, TAuRus ha scritto:

Forse con questo video ti sarà più chiaro il concetto che ha espresso @GTC:

Non ci capiamo, ma va bene cosi.

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^'V'^
2 ore fa, Caraibika ha scritto:

La lettera di Kipling è arte pura, una lezione di vita messa su carta. Arrivare a quel livello significa probabilmente raggiungere una totale padronanza di sè stessi, riuscire a mantenere la rotta nonostante tutto quello che il mondo ti tira addosso. Per quanto mi sforzi non riuscirei ancora a superare certi scogli, per molte persone dover affrontare alcune delle situazioni descritte in quelle frasi rischia di condurre alla pazzia o al suicidio (penso agli imprenditori che una volta persa l'azienda cui hanno dedicato la vita si ammazzano, ad esempio), ma resta davvero una delle descrizioni migliori mai prodotte di quello che potrebbe essere l'obiettivo finale della crescita personale. Un Uomo, anche se mi verrebbe più da chiamarlo un Maestro.

Beh, non mi sento migliore di te ma riconosco esperienze reali di riferimento nella mia vita per ogni strofa, a parte il camminare coi Re perché non ne ho esperienza. 

Ma a livello metaforico sì, e riconosco esperienze di riferimento anche in quello. 

Non vedo in nessuna strofa una cosa a cui tendere la pargoletta mano, ma una serie di cose che riaffiorano alla memoria. 

Tuttavia.

1) Che la terra sia mia con tutto ciò che contiene è falso, falsissimo. 

2) Che sia qualcosa che desidererei è falsissimo.

Noleggerei anche la penna con cui scrivo, di avere cose mie che la ruggine può morsicare o che i ladri possano rubare non mi frega niente. 

Poi magari nel parlare ad un figlio bisogna usare leve che lui senta come moventi, e forse per un ragazzino "è mio è mio è tutto mio" è una leva. 

A me basta avere un cuore. 

E me ne avanza da donare. 

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Gainsbourg

va bene, allora dopo Nietsche, mettiamoci pure Seneca

uno che 2000 anni fa aveva già parlato e vissuto

nel modo in cui preconizzano tanti guru del self help

 

Vissuto, termine che fa la differenza

poichè non esiste filosofia utile 

se non quella che ti da la direzione nel vivere, nell'agire

giorno per giorno

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