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Le persone mi annoiano


onirius

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Gainsbourg
8 hours ago, onirius said:

Vorrei capire se sono l'unica persona a trovare le persone generalmente noiose.

Vedo recitato lo stesso copione solo da attori differenti e a memoria non mi sono mai emozionato per i grandi step di vita raggiunti da qualche amico o conoscente come matrimoni, bambini o ancor prima lauree.

Quando mi raccontano i loro traguardi fatico a essere felice per loro, non è indivia, è indifferenza, mentre vedo attorno a me gente che si stringe in abbracci io reagisco sempre con frasi di circostanza e convenevoli necessari.

Ho un circolo sociale intendiamoci e una LTR non sono un cavernicolo ma a parte tre persone che hanno veramente qualcosa da dire le altre le trovo estremamente noiose nei discorsi di tutti i giorni.

Qualcuno soffre della mia stessa "patologia", vorrei sapere come la vivete, per me sta diventando un limite relazionale.

Caro onirius

se trovi generalmente la gente noiosa

probabilmente è perchè ti dai un sistema di regole troppo rigido, troppo alto

 

La legge morale dentro di te

è una cosa che sostieni a malapena, 

quindi figurati a trovarla negli altri : 

è normale andare incontro a disfatte, nella maggiornaza dei casi

 

normalmente se sei molto selettivo,

capita pure che con quei due-tre-individui che ti risuonano

instauri rapporti profondissimi, intimi, quasi totalizzanti

 

beh, tutto questo, per l'appunto, è tutto frutto del sistema che ci siamo dati

il nostro sistema personale

sistema che magari andava benissimo una volta, anni fa, quando eravamo piccoli

ma non è detto

non è detto assolutamente oggi

che vada bene per noi, essere adulti che vivono nel mondo

 

la mia considerazione è che forse devi rivedere completamente questo sistema, 

devi rivedere le fondamenta che ti sorreggono,

o che almeno pensi ti abbiano sorretto fino ad oggi

 

perchè?

il perchè è presto detto

domani potresti vivere senza quella persona speciale

domani potresti vivere in mezzo a gente che parla una lingua diversa

parla di pannolini, di calcio, di cose che non ti interessano

domani per mille buoni motivi potresti trovare piacevole

cogliere la parzialità e la diversità delle persone

piuttosto che cercare solo riflessi di se stessi

 

Homo sum, humani nihil a me alienum puto

 

Nulla che sia umano, mi sia estraneo

 

che tradotto significa

che è bello, anzi bellissimo

andare allo stadio in mezzo ai ragazzi che urlano e si fanno le canne

andare alla presentazione di un libro di filosofia in mezzo ai poeti

parlare del tempo col gommista

di pannolini con le mamme e i papà

 

 

 

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Eris

Difficilmente mi annoio di qualcuno e sono tra le persone più colte che io conosca. Se cerco ed entro nella vita di un altro qualcosa di interessante lo trovo sempre, anche se a prima vista la persona pare assolutamente banale. Serve giusto esperienza per farle aprire. 

 

 

...poi certo chiunque dopo un po' rompe i coglioni ma quella è un'altra faccenda. 

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herreros85

La mia personale opinione è questa.

Ci divertiamo con persone con i nostri stessi interessi mentre ci annoiamo quando si parla di cose che non ci interessano.

Per proprietà transitiva bolliamo la persona che ci sta davanti non interessante, noiosa.

Non è in sé la persona noiosa, sono gli argomenti di cui parla che risultano a noi noiosi.

Quindi sta a noi frequentare persone con i nostri stessi interessi.

Costringerci a frequentare persone per noi noiose è autolesionismo.

Ma spesso frequentiamo comunque queste persone per mancanza di alternative, per non passare magari la serata a casa da soli se troviamo quest'ultima alternativa difficile da accettare.

Poi ci sono le fasi della vita.

Anche io ho amici che ora parlano solo di bambini, asili, ecc..

Forse se anche io avessi figli forse parlerei delle stesse cose.

Detto ciò, il discorso potrebbe essere visto sotto un altro aspetto.

Per esempio, io abito in una città piccola, provinciale, dei campagnoli insomma.

Qui non ho gli stimoli che si potrebbero avere in città più metropolitane come Roma o Milano.

La città in cui si vive a volte determina anche il livello di argomenti delle persone.

La multiculturalità, l'aver studiato, l'integrazione, creano persone più interessanti.

Più interessanti però sempre per il nostro punto di vista.

Perché uno che vive in campagna e ha la terza media si diverte solo con i suoi pari.

E quindi tu diventi noioso.

E' tutto soggettivo e diciamo che ci vuole culo a trovare una persona simile a noi.

Quindi essendo tutto soggettivo non possiamo giudicare gli altri noiosi perché a loro volta essi giudicano noi noiosi.

Piuttosto è compito nostro cercare persone interessanti per noi.

Cosa che non risulta per niente facile.

 

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  • 3 settimane dopo...
PapuPetagna
Il 19/10/2019 alle 12:55 , herreros85 ha scritto:

La mia personale opinione è questa.

Ci divertiamo con persone con i nostri stessi interessi mentre ci annoiamo quando si parla di cose che non ci interessano.

Per proprietà transitiva bolliamo la persona che ci sta davanti non interessante, noiosa.

Non è in sé la persona noiosa, sono gli argomenti di cui parla che risultano a noi noiosi.

Quindi sta a noi frequentare persone con i nostri stessi interessi.

Costringerci a frequentare persone per noi noiose è autolesionismo.

Ma spesso frequentiamo comunque queste persone per mancanza di alternative, per non passare magari la serata a casa da soli se troviamo quest'ultima alternativa difficile da accettare.

Poi ci sono le fasi della vita.

Anche io ho amici che ora parlano solo di bambini, asili, ecc..

Forse se anche io avessi figli forse parlerei delle stesse cose.

Detto ciò, il discorso potrebbe essere visto sotto un altro aspetto.

Per esempio, io abito in una città piccola, provinciale, dei campagnoli insomma.

Qui non ho gli stimoli che si potrebbero avere in città più metropolitane come Roma o Milano.

La città in cui si vive a volte determina anche il livello di argomenti delle persone.

La multiculturalità, l'aver studiato, l'integrazione, creano persone più interessanti.

Più interessanti però sempre per il nostro punto di vista.

Perché uno che vive in campagna e ha la terza media si diverte solo con i suoi pari.

E quindi tu diventi noioso.

E' tutto soggettivo e diciamo che ci vuole culo a trovare una persona simile a noi.

Quindi essendo tutto soggettivo non possiamo giudicare gli altri noiosi perché a loro volta essi giudicano noi noiosi.

Piuttosto è compito nostro cercare persone interessanti per noi.

Cosa che non risulta per niente facile.

 

Sono sostanzialmente d’accordo con te. Per quello che ho notato nelle mie esperienze direi che le persone diventano noiose perché schiave delle abitudini. Per esempio a me piace la musica dal vivo e anche ai miei amici, ma mentre io sono curioso di andare a sentire artisti che conosco poco, loro vengono con me solo se c’è una band tra le loro preferite. L’aggravante secondo me è che la scusa è sempre quella del denaro, che però quando c’è da fare cene fuori o uscite per andare nel solito pub non manca mai. Io stimo le persone che hanno passioni, quelli che scherzosamente chiamiamo “fissati” o “malati” per qualcosa. Per questo mi trovo in sintonia con l’autore del thread senza sentirmi supponente o presuntuoso.

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leavingmyheart
Il 18/10/2019 alle 15:20 , vol-à-voile ha scritto:

Alla fine siamo veramente meglio noi degli altri?

 

 

Delle persone che frequento io solitamente sì, ma cerco di fingere di non esserlo.

Provo pena per loro, spesso non sanno quello che fanno, non sanno pensare, sono inconsapevoli, come dei bambini. Di riflesso avverto da parte di molti di loro (non tutti per fortuna 😳) un disagio nei miei confronti, un senso di.. come dire, distacco, come se non riuscissero a inquadrarmi o inquadrandomi male.

Ci vuole una grande consapevolezza per saper capire le persone, e vedere che dietro molti comportamenti, atteggiamenti di un certo tipo, ci sono i driver della sofferenza, dei loro sogni infranti, del veleno che hanno ereditato dai genitori...

È difficile spiegarlo a parole, ma certe cose le senti.

Giorni fa parlavo con una che a me non piace per niente, non solo è brutta, ma è autentica come le tette di Pamela Anderson (peccato che non ha le sue tette 😢). Le raccontavo di alcune cose chiedendole se secondo lei fossi scemo a spendere al bar per 2 cappucci al giorno. Non appena gliel'ho chiesto ho pensato "fuck, che cazzo sto a dì". Mi guardava sorridendo, ma era un sorriso finto, lo vedevo nei suoi occhi che nervo ero andato a toccare. Quello dei soldi ovviamente. 

Una roba del genere la posso dire alla proprietaria di un ristorante, non a una che ci lavora (anche se questa non è una cameriera ma lavora in quel contesto). 

Ora, se un Briatore mi dicesse "forse ho fatto una cagata a prendere sto Rolex, 20 mila € buttati nel water" io lo guarderei sorridendo sì, ma con un senso di ammirazione per la cosa. Non interpreto quel messaggio come un'umiliazione personale solo perché io non me lo posso permettere (e comunque non spenderei mai 20 mila € per un orologio 😌).

E insomma, niente, sta sfigata ieri mi ha fatto uno sgarro. Non posso dire i dettagli, ma niente di che, a me non cambia nulla e lei resta la stessa sfigata che era prima 👍

Cattiverie e maldicenze in cui ci marciscono da soli.

 

In generale i feedback migliori li ho avuti soprattutto da persone messe meglio di me (a soldi, figa o entrambi). Anche quando ho fatto per un breve periodo un'attività dove c'avevo un capo, con lui andava alla grande mentre ai colleghi stavo sul cazzo a quasi tutti, anzi... direi praticamente a tutti salvo un paio di eccezioni 😀

Un mio collega era ancora più falso delle tette di Pam, mi parlava coi sottintesi, sentivo che spesso nascondeva cosa pensava. Faceva il fenomeno in ufficio, aveva anche un certo carisma, fino a che, da puttana quale era, è scappato alla concorrenza per fare il parassita con le info rubate alla nostra azienda.

 

Ecco, più che della noia mi preoccuperei del marcio. La noia è una roba neutra alla fine.

Io, da trash quale sono, quando a volte sento discutere di un film d'autore con argomenti raffinati e improbabili metafore sorrido. So benissimo che quelli un buco nero non sanno manco cosa sia, come non hanno la più vaga alba di cosa sia la fotosintesi o la differenza tra l'evaporazione dell'acqua e la sublimazione della naftalina. Non sanno un cazzo del mondo in cui vivono, però citano Shakespeare, serve a farli sentire colti 💪💪💪

Vabbè.

Allora cerchi di consolarti con i pochi con cui riesci a interloquire su quello che ti appassiona. Nel mio caso è una cosa praticamente impossibile nella vita reale, e non è un granché tenersi dentro le cose...

allora magari compensi aprendo un topic in una piattaforma del settore per scambiarsi idee o condividere traguardi. 

Chi punta in alto, specie in settori borderline, la solitudine la sente, indipendentemente dal fatto che frequenti tante persone, perché non sono i suoi interlocutore ideali.

 

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20 ore fa, leavingmyheart ha scritto:

 

 

Delle persone che frequento io solitamente sì, ma cerco di fingere di non esserlo.

Provo pena per loro, spesso non sanno quello che fanno, non sanno pensare, sono inconsapevoli, come dei bambini. Di riflesso avverto da parte di molti di loro (non tutti per fortuna 😳) un disagio nei miei confronti, un senso di.. come dire, distacco, come se non riuscissero a inquadrarmi o inquadrandomi male.

Ci vuole una grande consapevolezza per saper capire le persone, e vedere che dietro molti comportamenti, atteggiamenti di un certo tipo, ci sono i driver della sofferenza, dei loro sogni infranti, del veleno che hanno ereditato dai genitori...

È difficile spiegarlo a parole, ma certe cose le senti.

Giorni fa parlavo con una che a me non piace per niente, non solo è brutta, ma è autentica come le tette di Pamela Anderson (peccato che non ha le sue tette 😢). Le raccontavo di alcune cose chiedendole se secondo lei fossi scemo a spendere al bar per 2 cappucci al giorno. Non appena gliel'ho chiesto ho pensato "fuck, che cazzo sto a dì". Mi guardava sorridendo, ma era un sorriso finto, lo vedevo nei suoi occhi che nervo ero andato a toccare. Quello dei soldi ovviamente. 

Una roba del genere la posso dire alla proprietaria di un ristorante, non a una che ci lavora (anche se questa non è una cameriera ma lavora in quel contesto). 

Ora, se un Briatore mi dicesse "forse ho fatto una cagata a prendere sto Rolex, 20 mila € buttati nel water" io lo guarderei sorridendo sì, ma con un senso di ammirazione per la cosa. Non interpreto quel messaggio come un'umiliazione personale solo perché io non me lo posso permettere (e comunque non spenderei mai 20 mila € per un orologio 😌).

E insomma, niente, sta sfigata ieri mi ha fatto uno sgarro. Non posso dire i dettagli, ma niente di che, a me non cambia nulla e lei resta la stessa sfigata che era prima 👍

Cattiverie e maldicenze in cui ci marciscono da soli.

 

In generale i feedback migliori li ho avuti soprattutto da persone messe meglio di me (a soldi, figa o entrambi). Anche quando ho fatto per un breve periodo un'attività dove c'avevo un capo, con lui andava alla grande mentre ai colleghi stavo sul cazzo a quasi tutti, anzi... direi praticamente a tutti salvo un paio di eccezioni 😀

Un mio collega era ancora più falso delle tette di Pam, mi parlava coi sottintesi, sentivo che spesso nascondeva cosa pensava. Faceva il fenomeno in ufficio, aveva anche un certo carisma, fino a che, da puttana quale era, è scappato alla concorrenza per fare il parassita con le info rubate alla nostra azienda.

 

Ecco, più che della noia mi preoccuperei del marcio. La noia è una roba neutra alla fine.

Io, da trash quale sono, quando a volte sento discutere di un film d'autore con argomenti raffinati e improbabili metafore sorrido. So benissimo che quelli un buco nero non sanno manco cosa sia, come non hanno la più vaga alba di cosa sia la fotosintesi o la differenza tra l'evaporazione dell'acqua e la sublimazione della naftalina. Non sanno un cazzo del mondo in cui vivono, però citano Shakespeare, serve a farli sentire colti 💪💪💪

Vabbè.

Allora cerchi di consolarti con i pochi con cui riesci a interloquire su quello che ti appassiona. Nel mio caso è una cosa praticamente impossibile nella vita reale, e non è un granché tenersi dentro le cose...

allora magari compensi aprendo un topic in una piattaforma del settore per scambiarsi idee o condividere traguardi. 

Chi punta in alto, specie in settori borderline, la solitudine la sente, indipendentemente dal fatto che frequenti tante persone, perché non sono i suoi interlocutore ideali.

 

Nella descrizione iniziale in cui ti vedono con distacco ti capisco perfettamente sensazione provata mille volte, credo sia una questione di sensibilità.

Hai mai provato a cambiare giri di persone? io da come scrivi ho sempre la sensazione che tu sia fuori dall'italia, oppure sono dinamiche che si ritrovano ovunque? 

Credo questa risposta emotiva negativa, verso chi ha successo è qualcosa che è stata trasmessa a molti anche per colpa del contesto sociale, in cui se svoltavi eri una merda o hai fatto qualcosa di illegale. Mi è capitato anche a me, un mio conoscente dopo anni di cazzeggio è stato sistemato da uno zio che l'ha raccomandato come operaio in un'azienda, non ce la facevo a essere contento che almeno faceva qualcosa. 

Sono arrivato alla conclusione che non ci sta nessuno che ha tutti i tuoi stessi interessi, e con cui parlare di tutto, perchè pure per sapere moooolte cose ci vuole. Internet ci viene in aiuto perchè mette in contatti persone con interessi in comune, ma non è detto che con la stessa persona dal vivo andresti d'accordo su tutto o riuscire a parlare di tutto. 

La questione del marcio, credo sia in tutti noi, forse nella società in cui viviamo è inevitabile. Il percorso di crescita personale che molti fanno qui sopra è anche questo, togliere parte di quel marcio/paranoie/frustrazione per poter guardare gli altri diversamente. 

 

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leavingmyheart
56 minuti fa, Akira93 ha scritto:

Nella descrizione iniziale in cui ti vedono con distacco ti capisco perfettamente sensazione provata mille volte, credo sia una questione di sensibilità.

Hai mai provato a cambiare giri di persone? io da come scrivi ho sempre la sensazione che tu sia fuori dall'italia, oppure sono dinamiche che si ritrovano ovunque? 

 

Ovunque, anche se con sfumature diverse

 

57 minuti fa, Akira93 ha scritto:

Sono arrivato alla conclusione che non ci sta nessuno che ha tutti i tuoi stessi interessi, e con cui parlare di tutto, perchè pure per sapere moooolte cose ci vuole. Internet ci viene in aiuto perchè mette in contatti persone con interessi in comune, ma non è detto che con la stessa persona dal vivo andresti d'accordo su tutto o riuscire a parlare di tutto. 

 

Sì vero, ma sai... alla fine non è necessario essere gemelli diversi. Ci si adegua anche, nei limiti del possibile.

 

58 minuti fa, Akira93 ha scritto:

La questione del marcio, credo sia in tutti noi, forse nella società in cui viviamo è inevitabile. Il percorso di crescita personale che molti fanno qui sopra è anche questo, togliere parte di quel marcio/paranoie/frustrazione per poter guardare gli altri diversamente. 

 

Le nevrosi le abbiamo tutti, però c'è modo e modo di sublimarle. Puoi farlo facendo male agli altri o cercare conforto nell'alcol, mica è uguale 😳

Essere consapevoli ti aiuta a riconoscere il tuo demone e a dirottarlo. 

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Sgchin

anche a me capita praticamente sempre e con chiunque

non credo assolutamente sia per superiorità del mio intelletto

la spiegazione più ragionevole che mi sono dato, ma che comunque non mi persuade, è che sono una persona introversa che ha bisogno di poche persone attorno, giusto un paio con cui intessere fortissimi legami

mentre tutti gli altri solo di circostanza

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Rivaroxaban
Il 18/10/2019 alle 06:34 , onirius ha scritto:

Vorrei capire se sono l'unica persona a trovare le persone generalmente noiose.

Vedo recitato lo stesso copione solo da attori differenti e a memoria non mi sono mai emozionato per i grandi step di vita raggiunti da qualche amico o conoscente come matrimoni, bambini o ancor prima lauree.

Quando mi raccontano i loro traguardi fatico a essere felice per loro, non è indivia, è indifferenza, mentre vedo attorno a me gente che si stringe in abbracci io reagisco sempre con frasi di circostanza e convenevoli necessari.

Ho un circolo sociale intendiamoci e una LTR non sono un cavernicolo ma a parte tre persone che hanno veramente qualcosa da dire le altre le trovo estremamente noiose nei discorsi di tutti i giorni.

Qualcuno soffre della mia stessa "patologia", vorrei sapere come la vivete, per me sta diventando un limite relazionale.

Le scelta di annoiarti è e sarà sempre soltanto tua e di nessun altro.

Ti annoi nel medesimo circolo sociale? cambialo

Vuoi andare a fare una cosa interessante solo per te? falla da solo

Ti ritrovi in una situazione particolarmente poco stimolante ( cene, compleanni, feste ecc)? allontanatene nessuno e dico nessuno ti obbliga a starci

Abbiamo la facoltà  cognitiva di poter scegliere quindi perché non utilizzarla?

La vita è fatta da persone che vanno e che vengono, hanno un importanza limitata ad un periodo di tempo più o meno lungo ( sta a te decidere la lunghezza) e possono regalarti emozioni fortissime incommensurabili oppure lasciarti nel vuoto totale della monotonia più infima e becera ma rimane a te la scelta di cambiare gli eventi che ritieni poco stimolanti per il tuo io

Solo una persona fortemente egodistonica a mio avviso si annoia delle altre persone proprio perché non riesce a gioire di se stessa e della propria libertà massima assoluta e infinita di poter avere in mano le chiavi della propria esistenza

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stefania568

All inizio vado benissimo poi non voglio vederli più non so cosa mi scatta  mi annoiano  anche quando parlano non li ascolto più .Oppure mi lego talmente tanto che ne divento dipendente 

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