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Lettura e dintorni


Rivaroxaban

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Arturo Bandini
Adesso, Alexis2 ha scritto:

me li segno!

quello di Simenon com'è?

direi un simenon nella norma.

è incentrato sulle problematiche che sorgono nel rapporto padre/figlio. 

 

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22 minuti fa, Edo ha scritto:

anche se Dicker è a un altro livello (mi riferisco a "Harry Quebert" e "Baltimore")

contravvenendo ai miei principi non ho letto il libro ma ho visto la trasposizione cinematografica di Harry Quebert, la miniserie col dottor Stranamore (figo lui <3) per intenderci. E devo dire che non mi è dispiaciuta. Sul libro ho letto le recensioni più disparate. Chi lo odia e chi lo ama

 

22 minuti fa, Edo ha scritto:

Per il resto sono sempre a caccia di thriller da almeno 300 pagine

Larsson l'hai mai letto?

Modificato da Alexis2
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28 minuti fa, senza nome ha scritto:

Come la leggi?

Intendo proprio come modalità?

Come un libro di narrativa, come un libro che studi, ecc.ecc.

Non come narrativa da leggere tutta d'un fiato, faccio come per le raccolte di racconti e ne leggo poche alla volta a seconda della voglia, così puoi assimilarle e rifletterci sopra.

Secondo me un buon libro per avvicinarsi alla poesia è di Giulio Mosca (Il Baffo) "le poesie si possono disegnare". Come suggerisce il nome è molto bello esteticamente e le poesie/riflessioni sono fluenti e percorrono tutte le fasi della vita di un essere umano 

Se vuoi qualche spunto ti lascio l'elenco di tutti i libri di poesia che al momento ho in libreria

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1 ora fa, Alexis2 ha scritto:

contravvenendo ai miei principi non ho letto il libro ma ho visto la trasposizione cinematografica di Harry Quebert, la miniserie col dottor Stranamore (figo lui <3) per intenderci. E devo dire che non mi è dispiaciuta. Sul libro ho letto le recensioni più disparate. Chi lo odia e chi lo ama

 

Larsson l'hai mai letto?

La serie è fedele al libro ma nel libro c'è tutta la parte di metalibro sulla scrittura che secondo me merita

Larsson l'ho amato da subito, ora mi manca l'ultimo libro, quello del giornalista che ha raccolto il testimone della saga

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senza nome
2 ore fa, bruni ha scritto:

 

Se vuoi qualche spunto ti lascio l'elenco di tutti i libri di poesia che al momento ho in libreria

Curioso, se ti va, ne sono felice.

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  • 3 settimane dopo...
michelino2805

ho comprato questi libri per iniziare . poi sarò felice di darvi un mio giudizio personale!

Le vostre zone erronee. Guida all'indipendenza dello spirito

Il cervello delle donne di Louann Brizendine

Il leader di weber

Perché mentiamo con gli occhi e ci vergognamo con i piedi?

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Il 22/3/2020 alle 15:34 , senza nome ha scritto:

Curioso, se ti va, ne sono felice.

Scusa! mi ero persa la notifica 😓

Ecco quello che ho a casa:

La gioia di scrivere - Wislawa Szymborska

Vista con granello di sabbia - Wislawa Szymborska 

La poesia è finita. Diamoci pace. A meno che... - Cesare Viviani

Cento poesie d'amore a Ladyhawke - Michele Mari 

Fiore di poesia - Alda Merini 

Poesie - Savonarola 

Le poesie si possono disegnare - Giulio Mosca; Il Baffo 

 

 

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PapuPetagna

@Edo @ArturoBandini @TheBabe @Rivaroxaban

Volevo dirvi che  sono riuscito nell’impresa di leggere tutto Infinite Jest. Anche grazie alla quarantena ho impiegato 5 mesi, stoppandolo ogni tanto e mettendomi a leggere qualcosa di più leggero per rifiatare. L’ultimo mese è stato estenuante, ho fatto una fatica enorme a concluderlo e questo pesa un po’ sulle impressioni che mi ha lasciato.

La trama, nonostante non sia strutturata in modo lineare, non è di difficile ricostruzione e alcune cose vengono dette e non dette lasciando anche libera interpretazione al lettore.

All’inzio cercavo di capire, invano, il ruolo di ogni nuovo personaggio ma il miglior consiglio che ho ricevuto è stato quello di leggere senza cercare di capire. Probabilmente per capirlo meglio però, andrebbe riletto da capo un altro paio di volte.

Detto questo è un libro che mi ha regalato alti e bassi. I temi della dipendenza (affettiva, da sostanze o da qualsiasi altra cosa) della depressione, dei conflitti familiari, delle cospirazioni politiche, del tennis, dell’incidenza delle multinazionali sulla nostra società è affrontato in modo magistrale. In un passaggio anticipa addirittura Netflix. E tanti altri temi che ora probabilmente mi sfuggono.

Il problema però è che ha reso tutto estenuante. Appena mi appassionavo ad uno di questi temi si metteva poi a scrivere di tutt’altro bombardando il lettore di dettagli inutili su delle storie che prese singolarmente non portavano comunque a nulla nell’economia del romanzo. Qualcuno forse dirà che niente in realtà è inutile in quel calderone ma leggere un romanzo così è davvero troppo complicato e rovina tutto quello che di bello ha al suo interno. 

Quindi concordo, alcuni tratti sono di una letteratura spaziale, Wallace ti spiega alcune cose meglio di qualsiasi altro manuale di psicologia. Aver creato questa struttura incasinata però lo vedo più un delirio che un capolavoro 

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  • 2 settimane dopo...
ArmandoBis
Il 16/11/2019 alle 15:48 , Maldoner ha scritto:

Io invece vorrei farti una domanda.

Quando leggi un romanzo cosa provi?

Riesci ad evocare emozioni, sensazioni? Provi piacere nel sentire il suono delle parole, come queste si incastrano tra loro, come lo stile dello scrittore ti attragga dal punto di vista sintattico? Senti il ritmo e la chiarezza o la pomposità? Vedi delle immagini mentali? Provi piacere nella riflessione, a livello di pensiero verbale, che il libro ti stimola? Nel cambiamento di un punto di vista? Nel piacere dell'apprendimento, di un modo di narrare, di un  nuovo vocabolo, che senti che stai mettendo in atto? Nel piacere di voler finire la storia che hai iniziato a leggere? Nel piacere della consapevolezza di aver letto qualcosa che non avevi mai letto, cioè nell'aver aggiunto qualcosa di più nella tua vita? Nel piacere di poter dire ad altri di saper qualcosa? O di esibirlo?

Ovviamente è una questione aperta a tutti.

 

Mi fece un'impressione enorme Benito Cereno di Melville, il cui effetto è stato amplificato dal fatto che me l'ero portato dietro in vacanza.

Ero lontano da casa, mi pare in Austria e non capivo un cazzo di quello che la gente diceva.

Situazione in un certo senso simile a quella del romanzo dove non era chiaro se l'io narrante fosse un paranoico che si inventava le cose o un penetrante osservatore.

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ArmandoBis
Il 17/4/2020 alle 14:15 , PapuPetagna ha scritto:

@Edo @ArturoBandini @TheBabe @Rivaroxaban

Volevo dirvi che  sono riuscito nell’impresa di leggere tutto Infinite Jest. Anche grazie alla quarantena ho impiegato 5 mesi, stoppandolo ogni tanto e mettendomi a leggere qualcosa di più leggero per rifiatare. L’ultimo mese è stato estenuante, ho fatto una fatica enorme a concluderlo e questo pesa un po’ sulle impressioni che mi ha lasciato.

La trama, nonostante non sia strutturata in modo lineare, non è di difficile ricostruzione e alcune cose vengono dette e non dette lasciando anche libera interpretazione al lettore.

All’inzio cercavo di capire, invano, il ruolo di ogni nuovo personaggio ma il miglior consiglio che ho ricevuto è stato quello di leggere senza cercare di capire. Probabilmente per capirlo meglio però, andrebbe riletto da capo un altro paio di volte.

Detto questo è un libro che mi ha regalato alti e bassi. I temi della dipendenza (affettiva, da sostanze o da qualsiasi altra cosa) della depressione, dei conflitti familiari, delle cospirazioni politiche, del tennis, dell’incidenza delle multinazionali sulla nostra società è affrontato in modo magistrale. In un passaggio anticipa addirittura Netflix. E tanti altri temi che ora probabilmente mi sfuggono.

Il problema però è che ha reso tutto estenuante. Appena mi appassionavo ad uno di questi temi si metteva poi a scrivere di tutt’altro bombardando il lettore di dettagli inutili su delle storie che prese singolarmente non portavano comunque a nulla nell’economia del romanzo. Qualcuno forse dirà che niente in realtà è inutile in quel calderone ma leggere un romanzo così è davvero troppo complicato e rovina tutto quello che di bello ha al suo interno. 

Quindi concordo, alcuni tratti sono di una letteratura spaziale, Wallace ti spiega alcune cose meglio di qualsiasi altro manuale di psicologia. Aver creato questa struttura incasinata però lo vedo più un delirio che un capolavoro 

Di Wallace ho provato a leggere La scopa del sistema.

Non ce l'ho fatta.

Così come avevo tentato con L'incanto del lotto 49 di Pynchon e prima ancora con Il pasto nudo di Borroughs.

Tutti tentativi falliti.

Ora, non vorrei dire una bestialità, ma non è che sia Pynchon che Wallace alla fin fine sono dei cloni di Borroughs?

Con questo non voglio sminuirli come scrittori, hanno entrambi una tecnica magistrale.

Ma alla fine la cornice, anzi, le cornici in cui incastrano le loro storie, sono più o meno simili, pur nella differenza delle questioni trattate.

Ma ci tengo comunque a precisare che non li conosco a fondo nessuno dei tre.

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