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Non so più come andare avanti


lorenzo798

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lorenzo798

Non sapevo dove postare questo topic perciò lo metto qui, perché alla fin fine riguarda tutta la mia persona.

So che questo non è un posto dove potersi sfogare così, ma vi leggo da tantissimo tempo e spero che riusciate ad aiutarmi.

Oggi mi sono svegliato, e praticamente oggi per me inizia un nuovo periodo dopo le feste ed il resto. Mi sono messo a riflettere sulla mia vita, in quale direzione sto andando, e credo di stare sbagliando tutto.

Mi sono svegliato abbastanza tardi, erano le 9, mia madre puliva la stanza ed appena mi vede sveglio mi dà il buongiorno e poi mi chiede se ho voglia di un cappuccino. Accetto, poi mi metto a pensare a come volevo partire quest'anno e già capisco che sto sbagliando tutto. 

A quell'ora dovevo essere già in università o comunque a studiare, non mi sono mai sentito così mammone come oggi. Visto che abito ad un'ora dall'università vorrei prendermi un appartamento lì ma purtroppo i costi non me lo permettono. Avevo anche pensato di lavorare per compensare ma sono anche indietro di tanti esami perciò non credo troverei il tempo. Insomma, ho paura di fare il passo più lungo della gamba, ho paura di buttarmi e farmi male. Ed ho anche paura di trovare coinquilini che non mi piacciono, troverei quelle persone con due mila pregiudizi che sanno solo giudicare probabilmente.

Mentre pensavo a tutto ciò, mia madre mi chiede se c'è qualcosa che non va, e mi dice che è da un mese che non esco di casa. A dir la verità un paio di volte sono uscito, però questa domanda mi ha dato fastidio non tanto per qualcosa, ma più che altro perché se se ne è accorta lei della mia condizione è grave, anzi gravissimo. Fatto sta che rispondo abbastanza scorbutico, e poi mi chiudo in camera a studiare. 

Ovviamente non riesco a concentrarmi del tutto dopo lo sprint iniziale, e quindi mi metto a pensare a come uscire definitivamente da questa condizione.

Il fatto è che mi mancano anche degli amici apparte un'amica stretta che però è fidanzata e quindi mi scoccia romperle le scatole, in università non ho conosciuto nessuno ed il mio gruppo attuale non mi considera, ed io mi allontano sempre di più da loro.

Poi son partiti i classici pensieri nostalgici sulla mia ex, la quale mi ha lasciato più di un anno fa per una cazzata combinata da me, e ripensavo a quanto io ero fortunato ad averla trovata, ed a quanto sono stato coglione ad averla persa. Non ci sentiamo più. Lei si è fidanzata, e lui è un bel ragazzo, molto più di me, stanno bene insieme e sono felicissimo per lei. Però al tempo stesso continua a fare male pure questo.

Il fatto è che poi mi sto accorgendo che in questo mio sfogo non c'è un filo logico e probabilmente anche voi mi prenderete per pazzo furioso da manicomio e me ne scuso in anticipo.

Per il resto beh, di solito ogni volta che mi trovavo di fronte a problemi simili mi rinchiudevo in un mio mondo fatto di qualche manageriale e qualche serie TV. Ho anche provato a vedere How I Met Your Mother per private ad essere meno asociale e meno apatico, ed invece l'unica cosa che mi riesce di pensare è che a me mancano quegli amici che ha Ted, che nonostante tutte le cazzate che combina loro gli sono sempre vicini. Io per molto meno, credo, son stato dimenticato e lasciato alle spalle. 

Ho conosciuto una persona, un ragazzo, l'estate scorsa in un lavoretto part time, c'era molto dialogo tra noi e per me sembrava finalmente di aver trovato un vero cazzo di amico. Non mi sono davvero mai sentito giudicato. Purtroppo quando ho lasciato la città e ritornato qui a casa si son persi i rapporti. Ho provato a riscrivergli ed a proporgli cose da fare insieme, purtroppo non trovò mai il tempo e dopo un po' io ho smesso di scrivergli e lui non si è fatto più sentire.

Ormai credo di essere quella persona buona a nulla, che non concluderà nulla nella vita e si ritroverà a 40 anni a vivere con i genitori.

Perciò chiedo a voi, visto che io la risposta non la conosco ..Come posso fare per fare in modo che non sia così? La soluzione migliore è buttarmi in città, in un appartamento, rischiando di farmi ancora più male e sprecare soldi e tempo?

Rimanere qui, stare zitto fino alla laurea (tra un anno probabilmente) e una volta preso il lavoro fare la mia vita? So che sarebbe questa la decisione giusta, il problema è che questo rimanere qui mi sta facendo malissimo e mi sta facendo rinchiudere ancora più in me stesso. Non trovo mai la voglia di farmi quelle due ore per andare in università ed altrettante per tornare (perché sì, alla fine tra prepararsi, arrivare in fermata in auto, aspettare il bus, stare impantanati in eventuale traffico che capita 3 volte su 2 o beccare l'incidente in autostrada ed altri cazzi, dall'ora che ci metto, se va bene ci vuole almeno mezz'ora in più).

Scusate il papiro, davvero. Probabilmente neanche lo leggerà nessuno, però credo che sfogarmi qui abbia fatto bene a me stesso, perlomeno ho trovato la forza di buttare tutto ciò che avevo dentro da ormai troppo tempo. 

E vi prego, non consigliatemi uno psicologo. Onestamente mi piacerebbe anche provarlo, credo mi farebbe benissimo, ma non ho assolutamente voglia di spendere soldi e pesare ancora di più sulle spalle dei miei. Al momento mi sento solo un parassita.

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PapuPetagna

Ci sono le basi di un dialogo tra te e i tuoi genitori?

Hai degli interessi che possano portarti fuori di casa come sport o musica? 

Capisco la lontananza ma sforzati di andare all’universita’ almeno un paio di volte a settimana 

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lorenzo798
7 ore fa, PapuPetagna ha scritto:

Ci sono le basi di un dialogo tra te e i tuoi genitori?

Hai degli interessi che possano portarti fuori di casa come sport o musica? 

Capisco la lontananza ma sforzati di andare all’universita’ almeno un paio di volte a settimana 

Odio parlare di problemi simili con i miei genitori, quindi preferirei che non ci sia alcun dialogo

No, suono il pianoforte ma giusto a casa, mai fatto serate o cose simili

Ci vado in università, a volte anche solo per studiare.. Anche se ci sono alcuni periodi in cui non ci vado mai perché mi convinco di dover preparare esami e rinchiudermi quindi in casa, che poi razionalmente penso sia la scelta più saggia

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The architect
14 ore fa, lorenzo798 ha scritto:

in università non ho conosciuto nessuno ed il mio gruppo attuale non mi considera, ed io mi allontano sempre di più da loro.

Ma come mai non ti considerano?

Comunque, quello che sento di dirti, è che devi provare ad interrompere questa spirale di pensieri negativi.

Credo tu sia giovane, sei all'università (cosa studi?) hai molto tempo davanti. Se pensi già ora che a 40 anni sarai un fallito non ne esci. 

Gli amici vanno e vengono, come ogni tipo ti rapporto umano. 

È difficile districarsi tra esami e vita sociale, perché una delle due alla fine arranca sempre. Ti capisco.

Io nel mio percorso, conseguito a fatica, non ho mai però tralasciato di curare la mia vita sociale, perché ne deriva, e lo stai imparando, la qualità della tua vita, la salute, ed è questa la cosa essenziale, molto di più di andare fuori corso per dirti.

Sei un po' troppo estremista. 

Quello che sento di dirti è che, prima di tutto devi iniziare a pensare, e te lo posso garantire, che questo è solo un momento della tua vita, e non pregiudicherà tutto il resto.

 

Sii propositivo. Vuoi farti e allacciare nuove amicizie? Guarda e vedi di cosa hanno bisogno, ascoltali, fagli sentire che ti interessi a loro. Vedrai che otterrai risultati.

Renditi utile a loro, senza passare però per uno che mendica amicizia. Senza passare per quello che vuole comprarsi la loro approvazione. Coinvolgili, proponi, buttati un po.

 

 

 

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PapuPetagna
5 ore fa, lorenzo798 ha scritto:

Odio parlare di problemi simili con i miei genitori, quindi preferirei che non ci sia alcun dialogo

No, suono il pianoforte ma giusto a casa, mai fatto serate o cose simili

Ci vado in università, a volte anche solo per studiare.. Anche se ci sono alcuni periodi in cui non ci vado mai perché mi convinco di dover preparare esami e rinchiudermi quindi in casa, che poi razionalmente penso sia la scelta più saggia

L’universita’ è il luogo da cui devi partire per instaurare relazioni sociali. Bada bene, non devi andare lì a fare amicizia per forza con qualcuno, ma il solo interagire con i tuoi coetanei ti porterà a scoprire cose nuove, a fare riflessioni diverse, mettere in discussione i tuoi schemi mentali.

Lavorare poi sul rapporto con i tuoi genitori contribuirà a migliorare la situazione: è probabile che questa tua chiusura netta nei loro confronti sia dettata dal fatto che ti senti giudicato da loro.

Insomma c’è tanto da fare, ci vuole pazienza ma dipende solo da te. Devi avere il coraggio di cambiare rimanendo te stesso.

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lorenzo798
16 ore fa, The architect ha scritto:

Ma come mai non ti considerano?

La colpa è anche mia, nel senso che ho comunque un carattere abbastanza strano, freddo e che a volte può sembrare menefreghismo visto da fuori. Purtroppo credo che continuando a vedermi così (li conosco dal primo anno delle superiori, quindi tantissimo tempo) ormai l'idea che si son fatti di me non possa cambiare.

 

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lorenzo798
16 ore fa, The architect ha scritto:

che questo è solo un momento della tua vita

Purtroppo questa cosa va avanti da più di un anno ormai..ci sono stati alti e bassi, ero anche riuscito a riprendermi e fino a fine settembre stavo una meraviglia, sentivo che ne stavo uscendo. 

Poi son tornato a casa, ed ho reiniziato ad isolarmi ed a frequentare sempre meno l'uni. Sono ingrassato di nuovo, anzi, credo di avere più peso di prima, e questa volta penso che sto andando sempre più giù in fondo. E rispetto all'anno scorso non ho neanche più voglia di riprovarci, di riscrivermi in palestra, di riiniziare la dieta. L'anno scorso a quest'ora stavo in biblioteca come un fonsennato a studiare per prendere un cazzo di 28 ad analisi, e l'ho preso, ed ora invece sto paralizzato sul letto col telefono. Ed un'altra cosa fastidiosissima, non so perché mi capita e non so se succede anche ad altri, quando mi metto sui libri la mia testa vaga, ripensa a cose passate e ripensa a quanto io sia stato coglione con la mia ex. Addirittura ho iniziato a pensare che dovrei ricontattarla, mentre lavoravo su un progetto da consegnare, ed ho dovuto smettere perché mi venivano i lacrimoni. Vorrei solo poter spegnere il cervello a volte, guarda.

 

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lorenzo798

In ogni caso, non so perché mi abbiate risposto ma vi ringrazio tantissimo.

Per quanto sia stupido mi state dando un aiuto, anche per il solo fatto che vi siete fermati a rispondere per me è comunque importante, grazie di cuore

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56 minuti fa, lorenzo798 ha scritto:

L'anno scorso a quest'ora stavo in biblioteca come un fonsennato a studiare per prendere un cazzo di 28 ad analisi, e l'ho preso, ed ora invece sto paralizzato sul letto col telefono.

 

Volevi prendere 28 per quale dei seguenti motivi?

1. Mi piace la materia e mi gasa(va) un sacco studiarla.

2. Volevo avere una piccola (grande) soddisfazione personale.

3. Volevo far vedere alle altre matricole che io sono uno dei più cazzuti del nostro corso.

4. Altro


Quasi sicuramente sarà un mix di questi, ma sarei veramente curioso di sapere quale motivo “prevarica” di poco sugli altri.

Modificato da FeDoz
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lorenzo798
26 minuti fa, FeDoz ha scritto:

Volevi prendere 28 per quale dei seguenti motivi?

1. Mi piace la materia e mi gasa(va) un sacco studiarla.

2. Volevo avere una piccola (grande) soddisfazione personale.

3. Volevo far vedere alle altre matricole che io sono uno dei più cazzuti del nostro corso.

4. Altro


Quasi sicuramente sarà un mix di questi, ma sarei veramente curioso di sapere quale motivo “prevarica” di poco sugli altri.

Come hai detto tu, è un misto tra le tutte.

Ma se devo scegliere, son soprattutto per la seconda e la terza. Mi trovavo dopo una rottura fresca di una relazione di tre anni e volevo dare una scossa alla mia vita. 

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