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Non so più come andare avanti


lorenzo798

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Mich!

Credo sia un periodo della vita che tutti, me compreso, affrontano.

L'essersi svegliato un giorno alle 9 non fa di te un perdi-tempo.

Al momento pensa a laurearti, programma bene il tuo studio e dai le materie.

Fregatene se il voto non è quello che desideri, vai avanti e porta a compimento ciò che hai iniziato.

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  • 1 mese dopo...

Spero che tu stia meglio

Se può esserti ancora d'aiuto, non pensare che sei arrivato all'apice, di strada ne devi fare ancora tanta e anche se tu non lo sai, le possibilità da afferrare arriveranno

Sii gentile con te stesso, di tempo ne hai e impegnati per diventare l'uomo che vuoi essere, dentro e fuori e quando tu ti vedrai e sentirai diverso, il come ti vedono gli altri avrà molto meno peso e sul serio non ti verranno più come prima

E se al momento non vuoi spendere soldi, sfrutta internet, trovi delle risorse molto valide anche per il lavoro su sé stessi 

In bocca al lupo 💪

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giannicarlo
Il 7/1/2020 alle 12:08 , lorenzo798 ha scritto:

Non sapevo dove postare questo topic perciò lo metto qui, perché alla fin fine riguarda tutta la mia persona.

So che questo non è un posto dove potersi sfogare così, ma vi leggo da tantissimo tempo e spero che riusciate ad aiutarmi.

Oggi mi sono svegliato, e praticamente oggi per me inizia un nuovo periodo dopo le feste ed il resto. Mi sono messo a riflettere sulla mia vita, in quale direzione sto andando, e credo di stare sbagliando tutto.

Mi sono svegliato abbastanza tardi, erano le 9, mia madre puliva la stanza ed appena mi vede sveglio mi dà il buongiorno e poi mi chiede se ho voglia di un cappuccino. Accetto, poi mi metto a pensare a come volevo partire quest'anno e già capisco che sto sbagliando tutto. 

A quell'ora dovevo essere già in università o comunque a studiare, non mi sono mai sentito così mammone come oggi. Visto che abito ad un'ora dall'università vorrei prendermi un appartamento lì ma purtroppo i costi non me lo permettono. Avevo anche pensato di lavorare per compensare ma sono anche indietro di tanti esami perciò non credo troverei il tempo. Insomma, ho paura di fare il passo più lungo della gamba, ho paura di buttarmi e farmi male. Ed ho anche paura di trovare coinquilini che non mi piacciono, troverei quelle persone con due mila pregiudizi che sanno solo giudicare probabilmente.

Mentre pensavo a tutto ciò, mia madre mi chiede se c'è qualcosa che non va, e mi dice che è da un mese che non esco di casa. A dir la verità un paio di volte sono uscito, però questa domanda mi ha dato fastidio non tanto per qualcosa, ma più che altro perché se se ne è accorta lei della mia condizione è grave, anzi gravissimo. Fatto sta che rispondo abbastanza scorbutico, e poi mi chiudo in camera a studiare. 

Ovviamente non riesco a concentrarmi del tutto dopo lo sprint iniziale, e quindi mi metto a pensare a come uscire definitivamente da questa condizione.

Il fatto è che mi mancano anche degli amici apparte un'amica stretta che però è fidanzata e quindi mi scoccia romperle le scatole, in università non ho conosciuto nessuno ed il mio gruppo attuale non mi considera, ed io mi allontano sempre di più da loro.

Poi son partiti i classici pensieri nostalgici sulla mia ex, la quale mi ha lasciato più di un anno fa per una cazzata combinata da me, e ripensavo a quanto io ero fortunato ad averla trovata, ed a quanto sono stato coglione ad averla persa. Non ci sentiamo più. Lei si è fidanzata, e lui è un bel ragazzo, molto più di me, stanno bene insieme e sono felicissimo per lei. Però al tempo stesso continua a fare male pure questo.

Il fatto è che poi mi sto accorgendo che in questo mio sfogo non c'è un filo logico e probabilmente anche voi mi prenderete per pazzo furioso da manicomio e me ne scuso in anticipo.

Per il resto beh, di solito ogni volta che mi trovavo di fronte a problemi simili mi rinchiudevo in un mio mondo fatto di qualche manageriale e qualche serie TV. Ho anche provato a vedere How I Met Your Mother per private ad essere meno asociale e meno apatico, ed invece l'unica cosa che mi riesce di pensare è che a me mancano quegli amici che ha Ted, che nonostante tutte le cazzate che combina loro gli sono sempre vicini. Io per molto meno, credo, son stato dimenticato e lasciato alle spalle. 

Ho conosciuto una persona, un ragazzo, l'estate scorsa in un lavoretto part time, c'era molto dialogo tra noi e per me sembrava finalmente di aver trovato un vero cazzo di amico. Non mi sono davvero mai sentito giudicato. Purtroppo quando ho lasciato la città e ritornato qui a casa si son persi i rapporti. Ho provato a riscrivergli ed a proporgli cose da fare insieme, purtroppo non trovò mai il tempo e dopo un po' io ho smesso di scrivergli e lui non si è fatto più sentire.

Ormai credo di essere quella persona buona a nulla, che non concluderà nulla nella vita e si ritroverà a 40 anni a vivere con i genitori.

Perciò chiedo a voi, visto che io la risposta non la conosco ..Come posso fare per fare in modo che non sia così? La soluzione migliore è buttarmi in città, in un appartamento, rischiando di farmi ancora più male e sprecare soldi e tempo?

Rimanere qui, stare zitto fino alla laurea (tra un anno probabilmente) e una volta preso il lavoro fare la mia vita? So che sarebbe questa la decisione giusta, il problema è che questo rimanere qui mi sta facendo malissimo e mi sta facendo rinchiudere ancora più in me stesso. Non trovo mai la voglia di farmi quelle due ore per andare in università ed altrettante per tornare (perché sì, alla fine tra prepararsi, arrivare in fermata in auto, aspettare il bus, stare impantanati in eventuale traffico che capita 3 volte su 2 o beccare l'incidente in autostrada ed altri cazzi, dall'ora che ci metto, se va bene ci vuole almeno mezz'ora in più).

Scusate il papiro, davvero. Proba,bilmente neanche lo leggerà nessuno, però credo che sfogarmi qui abbia fatto bene a me stesso, perlomeno ho trovato la forza di buttare tutto ciò che avevo dentro da ormai troppo tempo. 

E vi prego, non consigliatemi uno psicologo. Onestamente mi piacerebbe anche provarlo, credo mi farebbe benissimo, ma non ho assolutamente voglia di spendere soldi e pesare ancora di più sulle spalle dei miei. Al momento mi sento solo un parassita.

Tralasciando tutto il resto vorrei soffermarmi su questa frase.

Pensi davvero che finendo l'università e trovando una casa avrai accesso alla tua vita? O la tua vita è già presente ma forse non sai apprezzarla?

Hai presente quelle persone che dicono " aah se avessi i soldi" come a giustificare il fatto di non fare qualcosa solo per la mancanza di questi ultimi; 

Torna da quelle persone quando i soldi li hanno, probabilmente non avranno fatto niente lo stesso.

Serve intanto "voglia" di fare le cose, a prescindere da quelli che sono i tuoi mezzi.

Certo è che se non ho voglia di uscire faccio fatica a farmela venire se rimango in casa. Si dice che "la fame vien mangiando".

Quindi intanto poniti degli obbiettivi; vuoi una comitiva? quali sono i comportamenti che devo mettere in atto affinche il mio obbiettivo sia più facilmente realizzabile?

Rispondi a questa domanda è avrai già metà delle risposte, l'altra metà la troverai solo agendo.

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lorenzo798
Il 11/2/2020 alle 13:52 , giannicarlo ha scritto:

quali sono i comportamenti che devo mettere in atto affinche il mio obbiettivo sia più facilmente realizzabile?

Grazie tante per la risposta.

Ma se non lo sapessi fare? Se questi comportamenti non fanno parte di me, del mio essere? 

Potrei anche riuscire a fingere di comportarmi in un certo modo per quelle due/tre settimane, magari anche un mese, ma prima o poi finisco di scoppiare e ritrovarmi di nuovo così..

Ho anche cercato su Internet, molti consigli sono del tipo "frequenta palestre, partiti politici, corsi linguistici, corsi di ballo, biblioteche e troverai lì nuovi amici". Tralasciando alcune di queste attività che non fanno per me, in palestra ci sono stato e non credo sia il massimo per socializzare con nuove persone, lo stesso per biblioteche od altro.

Nelle comitive fin'ora ci sono capitato quasi per sbaglio, ai tempi delle superiori venivo spesso invitato e lì si creavano spontaneamente nuove amicizie.

In università, in questi posti pare che ognuno si faccia i cazzi suoi, e quelle volte che ho provato ad interagire random, anche ai corsi, mi son sentito parecchio a disagio, come stessi facendo un chissà cosa di oltraggioso, mi sentivo invadente.

Che poi, anche se non c'entra nulla col post in questione mi ha fatto pensare un po'. Spesso sento parlare di altri ragazzi di altre facoltà che hanno un gruppo whatsapp con tutte le persone di un determinato corso o addirittura un mega gruppo di facoltà, dove si conoscono praticamente tutti. Qui ad ingegneria un ragazzo provò a crearlo, ma ci siamo fermati a tipo 7 persone, come se ognuno avesse il suo gruppetto, non me lo spiego, o forse non ne sono a conoscenza io ma ne dubito..Anche perché in tre anni me ne dovrei pur essere accorto se esistesse

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  • 2 settimane dopo...
Il 16/2/2020 alle 22:27 , lorenzo798 ha scritto:

Grazie tante per la risposta.

Ma se non lo sapessi fare? Se questi comportamenti non fanno parte di me, del mio essere? 

Potrei anche riuscire a fingere di comportarmi in un certo modo per quelle due/tre settimane, magari anche un mese, ma prima o poi finisco di scoppiare e ritrovarmi di nuovo così..

Pensi che chi appare splendido, in forma e vincente lo sia spontaneamente o di natura? No, è frutto anch'esso di un lavoro su di sé, che viene più o meno naturale in base alla tua volontà e all'abitudine. E quando hai quei momenti di merda in cui tu non sei al top e pare che non ti riesca niente, fare qualcosa che tu consideri "prenderti cura di te" che sia esternamente o internamente ti salva la vita. Se parti col fatto che "non fa parte di me" non partirai mai, perché non fa parte di nessuno essere così, si tratta solo di volersi bene.

Ho anche cercato su Internet, molti consigli sono del tipo "frequenta palestre, partiti politici, corsi linguistici, corsi di ballo, biblioteche e troverai lì nuovi amici". Tralasciando alcune di queste attività che non fanno per me, in palestra ci sono stato e non credo sia il massimo per socializzare con nuove persone, lo stesso per biblioteche od altro. Concedimi la frase da cioccolatino ma "devi partire da te stesso", non puoi trasmettere passione se non sei appassionato, quindi fai qualcosa che ti appassioni, che sia un corso di teatro, palestra, o altro e poi segui un corso o cerca un gruppo fb che abbia quello come tema, spingiti a interagire con i colleghi senza sentirti un alieno (ti assicuro che tanta gente è nella tua stessa situazione, solo che c'è chi non ha mezzi o coraggio per buttarsi), partecipa alle discussioni, non pensare di doverti stravolgere subito o è game over, hai un sacco di tempo per svilupparti ma se non ti metti nelle condizioni di provarci, sbagliare e imparare, rimarrai sempre fermo dove sei

In università, in questi posti pare che ognuno si faccia i cazzi suoi, e quelle volte che ho provato ad interagire random, anche ai corsi, mi son sentito parecchio a disagio, come stessi facendo un chissà cosa di oltraggioso, mi sentivo invadente. Anche io ho avuto questo problema, specialmente all'inizio i gruppetti son naturali e davvero pochissime persone conoscono e son conosciuti da tutti in corso, son dinamiche naturali. Tu comunque prendi questo come un modo per lavorare su di te, non è sbagliato voler fare nuove interazioni e amicizie, ti tiene aperto il cervello e se qualcuno ti guarda storto solo per un "ciao" è perché è lui che si mostra un po' disagiato, solo che porello manco lo sa, il che è peggio ☺️

Che poi, anche se non c'entra nulla col post in questione mi ha fatto pensare un po'. Spesso sento parlare di altri ragazzi di altre facoltà che hanno un gruppo whatsapp con tutte le persone di un determinato corso o addirittura un mega gruppo di facoltà, dove si conoscono praticamente tutti. Qui ad ingegneria un ragazzo provò a crearlo, ma ci siamo fermati a tipo 7 persone, come se ognuno avesse il suo gruppetto, non me lo spiego, o forse non ne sono a conoscenza io ma ne dubito..Anche perché in tre anni me ne dovrei pur essere accorto se esistesse Conoscersi e interagire amichevolmente è diverso, i megagruppi nascono per necessità, vedi quelli di medicina che fanno le sbobine magari ma da qui a dire che sono amiconi ne passa e spesso poi si fanno la guerra con esami e studio.

 

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