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Cronaca di un disastro annunciato


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Doom Head
17 minutes ago, Thetraveller87 said:

Diciamo che ci sarebbe una sana via di mezzo tra la mentalità del lutto a vita stile anni '30 e quella del "anche se ti scopo scompaio nel nulla senza dire nulla".

Comunque un messaggio così lungo per una persona con cui in concreto non si è condiviso nulla non mi trasmette molto..  (e lo dice uno che in passato da giovane c'è anche passato da sti comportamenti disfunzionali)

 

E' questo il motivo del perché io non avrei mai condiviso una storia simile sapendo, comunque, qual è stata la causa della rottura e le ipotetiche risposte.

Vi siete concentrati sul messaggio finale, un messaggio che magari -in passato- la maggior parte di noi, in quel momento di distruzione totale del proprio castello idealizzato, ha scritto.

Non è il messaggio in sé la causa della rottura, ma tutto ciò che è avvenuto prima.

La ragazza è ormai andata, il messaggio è chiaramente uno scritto personale che serve più a se stessi che a lei.

Per questo non l'avrei condiviso con degli sconosciuti.

Perché poi devo dare una spiegazione al riguardo, una spiegazione che neanche io posso dare o anzi sì: è servito a me e solo a me stesso.

Modificato da Doom Head
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18 minuti fa, Doom Head ha scritto:

E' questo il motivo del perché io non avrei mai condiviso una storia simile sapendo, comunque, qual è stata la causa della rottura e le ipotetiche risposte.

Vi siete concentrati sul messaggio finale, un messaggio che magari -in passato- la maggior parte di noi, in quel momento di distruzione totale del proprio castello idealizzato, ha scritto.

Non è il messaggio in sé la causa della rottura, ma tutto ciò che è avvenuto prima.

La ragazza è ormai andata, il messaggio è chiaramente uno scritto personale che serve più a se stessi che a lei.

Per questo non l'avrei condiviso con degli sconosciuti.

Perché poi devo dare una spiegazione al riguardo, una spiegazione che neanche io posso dare o anzi sì: è servito a me e solo a me stesso.

Ma invece secondo me condividere fa anche bene, mi sembra chiaro che l’intento dei commenti è quello di far vedere come in realtà sia assurda da fuori una situazione del genere con relativo messaggio.

Sia chiaro che i messaggi sono per lui e non contro di lui, per quanto crudi possono essere il fine è sempre e solo uno, mostrare le cose come sono senza la parte emotiva che distorce tutto e ci fa fare cazzate.

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Doom Head
15 minutes ago, Orph said:

Ma invece secondo me condividere fa anche bene, mi sembra chiaro che l’intento dei commenti è quello di far vedere come in realtà sia assurda da fuori una situazione del genere con relativo messaggio.

Sia chiaro che i messaggi sono per lui e non contro di lui, per quanto crudi possono essere il fine è sempre e solo uno, mostrare le cose come sono senza la parte emotiva che distorce tutto e ci fa fare cazzate.

Sempre qui, sul forum, ho letto di persone che preferiscono non essere messe di fronte ad una realtà che già conoscono. Il chiaro intento benevolo cambia da persona a persona e da situazione a situazione. Io certe volte, rileggendomi qui sopra, mi sento un severo stronzo ma con la consapevolezza di farlo a fin di bene 9 volte su 10. Ma se io fossi già consapevole della realtà che vogliono mostrarmi con messaggi duri scritti a fin di bene, almeno su di me, si scatenerebbe l'effetto contrario. Per questo certe cose preferisco tenermele per me in quanto già so dove ho sbagliato e non ho bisogno di altro. Questo forum l'ho sempre visto come un'arma a doppiotaglio: utilissimo grazie alla sua community ma ti fa entrare in un ciclo che io definirei mostruoso. Se io dovessi raccontare tutto di ciò che mi capita quotidianamente, dovrei aprire un topic al giorno. All'interno di questi topic vedreste comportamenti perfettamente in linea con la politica della seduzione e comportamenti assolutamente fuori da ogni contesto. Il punto è che io sono consapevole di entrambi gli aspetti. Se vengo qui è per esporre un problema al quale io non ho soluzione (e ce ne sono), ma non uno dove so perfettamente cosa c'è che non va.

Modificato da Doom Head
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Angie34
1 ora fa, sasa4 ha scritto:

Il thread è intitolato "cronaca di un disastro annunciato" e il messaggio dell'autore è costituito da tentativi di commiserazione e compassione, un pò come il cane che mostra la pancia per non essere sgridato e picchiato tentando di comandare dal basso, ed anche se sono d'accordo con il senso di ciò che viene scritto, leggo di alcuni di voi che attaccano l'autore stesso descrivendo un nuovo copione, voi nelle vesti dei carnefici e lui in quelle di vittima.

Il rischio con questo commento è di fare il suo salvatore completando il triangolo di Karpman e la frittata è fatta.

Cerco di fare in modo che non sia così, quindi vengo a te Dilcus.

C'è dell'insight in quello che scrivi, la strada da percorrere è un pò più illuminata, hai un pò di esperienza e si vede, e questo può essere un buon punto di partenza.

Partenza appunto.

Puoi partire dalla consapevolezza di questo ruolo genitore-figlio che ripeti come pattern nelle tue relazioni, non ti nascondo che è capitato e capita tutt'ora anche a me, e che non si tratta di un ostacolo insormontabile, seppur rappresenti una radice profonda nella tua mente. Lo riconosci ed è già tanto, ma se vuoi cambiarlo, se vuoi cambiare, c'è da lavorare, e tanto (ci sono diversi articoli e scritti in merito che puoi trovare anche in rete). 

Il resto sono solo scuse, una bella zona di comfort.

Il secondo punto è l'orgoglio e la dignità. Se applichi quella scala di valori che hai scritto si può desumere che chi si fa mettere i piedi in testa durante il sesso perda dignità o se una persona va a ballare con la sua ragazza e ad un tratto la vede ballare con un altro le stia mancando di rispetto.

Orgoglio e dignità non esistono. Come la vergogna, il giudizio e tante altre belle cose messe in piedi da questa bella società dove viviamo.

Mai visto un gatto sgridare o picchiare la propria gatta perché se ne esce senza il permesso e torna quando le pare.

Sono dei concetti di realtà soggettiva che per un motivo o per un altro (non voglio dilungarmi) riflettiamo sulla realtà apparente e crediamo siano universali.

Quindi se da una parte è giusto avere una scala di VALORI, dall'altra lo è altrettanto mettere in discussione il modo in cui determini che tipo e che peso questi VALORI abbiano per te.

Anche su questo puoi lavorare.

Per il resto, vabbè, la tua figura genitoriale ora è stata disillusa, all'inizio l'hai rinnegata (cancellandola dai social), quindi ti sei dispiaciuto, le hai fatto la morale e augurato ogni bene. Sostanzialmente inutile. Non riceverai nessun applauso o critica. Non ha alcuna importanza.

Le parole sono sopravvalutate, come alcuni rapporti. Questo ne è un esempio.

Come noti non ho parlato per un solo secondo di lei. Perché lei non conta nulla in questo momento, il modo in cui la vedevi, la sentivi e la intendevi era ed è una tua proiezione, per altri è indifferente, per altri ancora una brava ragazza, per altri una zoccola etc etc.

Conti tu.

Un abbraccio fratello.

 

 

Posso chiederti di approfondire l'aspetto relativo alla relazione genitore-figlio? Mi interessa molto.

 Intendi l'esistenza di copioni affettivi che inconsciamente tendiamo a reiterare nelle relazioni? 

Mi incuriosisce molto. 

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2 minuti fa, Doom Head ha scritto:

Sempre qui, sul forum, ho letto di persone che preferiscono non essere messe di fronte ad una realtà che già conoscono.

Ok ma dal momento che posti una qualche non comprensione del fenomeno si presuppone che tu(generico) la possieda.

Perché nel momento che lo esponi vuoi il parere esterno è quasi sempre così:

4 minuti fa, Doom Head ha scritto:

Se vengo qui è per esporre un problema al quale io non ho soluzione (e ce ne sono),

 

4 minuti fa, Doom Head ha scritto:

ma non uno dove so perfettamente cosa c'è che non va.

Si può anche scoprire di essere sicuri che il problema sia A mentre poi dopo i commenti rendersi conto che c’è un B che non si era considerato.

 

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Dilcus
13 minuti fa, Human ha scritto:

Ciao, Dilcus, io comprendo il tuo punto di vista.

Non fraintendere, sono il primo ad andare contro i metodi di molti che passano il tempo in chat a regalare attenzioni e a sprecare tempo con le femmine. Per me vale la regola di piantarci il cazzo, poi semmai si parla, perchè ciò che ti ha scritto @Edo lo fanno in molte, anche non volontoriamente. Più tu appaghi il loro bisogno di attenzioni senza ricevere le loro fighe, in real, e più loro godono. Alcune lo fanno perchè si divertono, altre perchè realmente per loro le attenzioni sono più appaganti di ricevere un cazzo tra le gambe. Alcune lo fanno con cognizione, altre istintivamente per testarti o per ricevere, appunto, attenzioni.

Ho avuto tipe che si masturbavano postando foto in intimo sui social, che godevano letteralmente ad ogni "like" ricevuto, messaggio o commento. Erano uomini da cui non volevano e non avrebbero mai voluto niente, figurarsi scoparci, ma godevano di quelle attenzioni, e va bene così.

In uno stato naturale delle cose, se provochi, addirittura volontariamente o per giocare e ti diverti anche alle spalle di un uomo, quell'uomo ci mette due secondi a tapparti la bocca e a scoparti anche l'Anima. Ma abbiamo leggi, per tutelare le nostre femmine e quelle di altri, al fine di non creare caos e delirio e fanno bene a sfruttare il loro potere se ciò le diverte e le dà piacere, fino a che le tuteliamo per il quieto vivere loro e della società in generale.

Quindi, la variabile diventi tu, Dilcus.

Puoi permettere o non permettere questo gioco, e il modo migliore per non permetterglielo, venendo a mancare una naturale conseguenza ai loro atteggiamenti, è ignorare ed evitare di stare a sentire ciò che vomitano in chat. Di evitare di continuare a dargli validazione gratis e di dirgli "Brava ragazza" solo quando ha finito di ingoiare e ha ogni buco sfondato, stremata sul tuo letto.

Ma a volte questo non è possibile. Capita quando lei ti prende molto e non hai possibilità di controllo che ti fa sublimare in un: "Senti, ne parliamo dopo aver scopato", soprattutto se per questioni di tempo e logistica quella lei non puoi vederla. E così può capitare che qualcuna sfugga a quel criterio di sfoltimento e ti faccia addirittura "apprezzare" una chat, in mancanza della possibilità di vederla.

Ora, siamo diversi. Non sei come me, hai un'idea piuttosto irrealistica delle donne e delle relazioni, a mio modo di vedere. Hai avuto possibilità di scoparla e non l'hai fatto e di certo chattarci per ore per te è la normalità non un'eccezione come potrebbe accadere a me.

Però possiamo trovare un punto di incontro e posso provare a comprenderti assimilando la tua routine alla mia eccezione.

E sì, è possibile quello che dici.

Di ragazze sotto le mie mani ne sono passate, eppure l'unica ragazza con cui sono stato in monogamia e che ho amato, e una delle poche che ha attivato quanto descrivi, ha avuto esattamente queste dinamiche.

L'ho conosciuta in real durante una vancanza e per questioni di tempo e logistica non l'ho predata subito. Così nell'attesa di rivederla ho approfondito con lei in chat, e ho provato per lei un trasporto inimmaginabile per qualsiasi altra ragazza che sia mai passata sotto le mie mani. Non l'avevo ancora scopata, eppure ne ero totalmente preso come lei lo era di me. Ero molto giovane, ma ciò non cambia la realtà delle cose, quando dici è possibile ed è estremamente reale.

La differenza allora dove sta?

La differenza sta in come si agisce e cioè nell'esperienza che per quanti la desideri, la vuoi o la ami, hai pur sempre davanti un esserino volubile e assolutamente schiavo delle proprie emozioni.

Significa sapere che stai comunque guidando a 300 km/h verso un muro di cemento armato.

Tu questo lo hai dimenticato, hai idealizzato e hai perso di vista che davanti avevi una donna, ma hai dato adito a tutte quelle credenze sfalsate che la società ci mette in testa, o più semplicemente non hai avuto la forza e il carattere per gestire il tutto.

Il che non significa non vivere una storia, ma significa avere la pelle dura tanto da capire che si sta andando contro un muro e che al volante ci devi restare tu e che qualunque donna hai davanti non è diversa in istinti e natura dalle altre. Sono tutte diverse ma tutte rispondono alla propria pancia.

Tu questa concezione non l'avevi, assieme ad una debolezza di fondo molto marcata che ha mostrato le tue crepe e lei è entrata, distruggendo tutto.

Il tuo messaggio, i tuoi atteggiamenti, tutto, sono il simbolo più marcato del fatto che il volante lo avesse lei in mano e che tu oramai eri già partito per la tangente.

Se vogliamo quindi evidenziare un problema, io non lo evidenzierei nel fatto che tu ti sia preso così di una senza averla mai scopata.

Ripeto, è successo esattamente anche a me, con l'unica donna che abbia mai amato, e sono uno che prima di scrivere due frasi in chat vuole piantarci il cazzo in una donna, per indole, non per strategia.

Il problema è che tu non sei stato in grado di vederla per quello che era ed è, ovvero una femmina che per quanto bella sia, per quanto intelligente sia, per quanto in connessione con te e profonda sia, è pur sempre una femmina e se hai delle crepe, anche la più piccola, è li che si insinua e distrugge tutto. Hai dimenticato questo, le hai lasciato il volante e gli hai sussurrato tra le righe: "guida".

E lei ha distrutto tutto.

La foto in intimo è solo una conseguenza di questo, non è il problema, come non lo è il fatto che tu non l'abbia scopata.

Se hai tu il controllo, non le mette le foto in intimo sui social, e se le mette lo fa perchè sa che ti piace quando fa la sgualdrina e spera solo di suscitare in te una reazione.

Se però a te quella cosa fa male...

Allora hai già perso il controllo della macchina.

E sei a 300 km/h contro un muro, che la guardi mentre lei guida e sorride, tirando dritto verso il muro.

Com'è il sapore del sangue misto all'asfalto?

Non male, vero?

È quello che succede quando ci si dimentica che davanti si ha una donna, qualsiasi sia l'età, la bellezza, la profondità di pensiero o intelletto.

Si ha una donna e il volante lo devi tenere tu.

Non conta se l'hai scopata, se e a distanza, se ti prende da morire, se è bella come una dea o profonda come gli abissi.

Il volante devi tenerlo tu.

E per tenerlo, specialmente quando lei è il tui salto genetico, è la tua svolta, ed è pure estremamente vicina al tuo ideale sia come mente, corpo ed anima, allora devi avere una struttura interiore, non solida, di più.

Tu non l'avevi, le hai lasciato la guida e questi sono i risultati.

Questo è il genere di crudezza che cercavo: analitica, dura, vicina più di ogni altra risposta che ho letto alle radici di ciò che sto attraversando. 
Sei stato chiaro, netto, senza spingerti troppo in là, senza volerti accanire; e le tue parole, per quanto crude, mi hanno fatto sentire davvero meglio in questo momento non facile. 
Non hai banalizzato il fatto che l'idillio fosse virtuale, pur riconoscendo la disfunzionalità delle mie dinamiche. 
Sai qual è il bello? Che conosco perfettamente cosa sia il Frontal Crash, come ci si arriva, quello da fare e quello da non fare, ma il fatto che fosse in assoluto la ragazza che più si avvicinasse al mio ideale estetico e caratteriale che avessi mai incrociato, mi ha fatto dimenticare tutto ciò che l'esperienza e la letture di altre esperienze mi avevano insegnato in questi anni. 
Sono stato debole come non lo sono stato mai, ho esposto da trentenne le mie crepe interiori a una ventenne, come un completo rimbambito, e se ripenso alle conferme che le ho dato, a come l'ho elevata, non posso non ridere di me stesso, mentre degusto un po' di asfalto al sangue in questa giornata primaverile. 
Non era una partita facile, e non l'ho giocata sempre così male come magari può trasparire, ho avuto anche delle belle emozioni e delle piacevoli soddisfazioni che non posso rinnegare ma poi, una volta ceduta la guida, è stato un progressivo sbandare fino al giorno x. 
Va bene così, ho fatto un bagno di realismo dopo mesi di mondo delle idee, non posso che uscirne cambiato, spero in meglio! 
Grazie di cuore a te e anche a @Doom Head per preziosi i contributi. 
 

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3 ore fa, Angie34 ha scritto:

Posso chiederti di approfondire l'aspetto relativo alla relazione genitore-figlio? Mi interessa molto.

 Intendi l'esistenza di copioni affettivi che inconsciamente tendiamo a reiterare nelle relazioni

Mi incuriosisce molto. 

I modelli di attaccamento alle nostre figure di riferimento (primarie o secondarie) determinano in che modo ci relazioneremo alla realtà (come un filtro interpretativo) e alle altre persone, tra cui anche il partner.

Nel caso specifico la relazione di questo tipo, genitore-figlio, può nascere da un incastro perfetto tra due necessità o bisogni, il bisogno di uno di avere attenzioni, cure, di una persona di riferimento e dell'altro di accudire, proteggere, insegnare.

Questi nascono evidentemente da carenze che si sono verificate durante il processo di crescita che minano la propria autostima con sensazione di scarsa considerazione di sé, di inadeguatezza, di inferiorità, e che la nostra psiche cerca di tappare (come dei vuoti) determinando comportamenti finalizzati a "salvarci" (si tratta di un meccanismo evolutivo teso alla sopravvivenza).

Le carenze non sono per forza di cosa macroscopiche, come genitori violenti o episodi di abbandono, ma possono essere anche più fini e reiterate: abbracci negati, svalutazione del proprio operato o di una passione, scarsa tolleranza verso alcuni comportamenti etc.

Per cui davanti ad un bisogno infantile non risolto le soluzioni sono due: rivivere quel disagio, quella angoscia, tutte quelle emozioni più o meno durature legate a quel bisogno e a quella/e esperienza/e oppure alleviare in qualche modo quel disagio per non soccombere.

La nostra mente si è evoluta per alleviare quelle sofferenze o concentrandoci su altre cose (sostituzione), quindi mi dedicherò con particolare abnegazione ad esempio al lavoro o ad uno sport ("dimostro finalmente chi sono", "gli altri si sbagliavano sul mio conto", "sono il migliore in questo") oppure compensando direttamente quel bisogno con gli altri (bilanciamento): come in questo caso, non ho ricevuto attenzioni o cure e cerco di guarire da questo bisogno dandolo agli altri, come una espiazione.

L'incontro con un partner dal passato problematico con complicanze affettive annesse, che necessita di quella figura, completa il quadro.

Questo può assumere sfumature di diversa entità fino alla dipendenza affettiva vera e propria.

De-pendere da qualcosa che sarebbe il bisogno che si proietta sull'altra persona (ritenuta come la sua fonte, la sua origine).

Relazioni di bisogno, quelle che caratterizzano la società attuale.

 

 

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