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La cultura occidentale è romanticizzata, femminilizzata e sessuofobica


Crescendo63

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Maldoner
19 ore fa, BackDoorMan68 ha scritto:

Allora ho pensato: sarà mica la religione cattolica?

 

E' probabilmente un fenomeno universale.

Ti cito una frase di @^'V'^: "In Giappone hanno duemila anni di cristianesimo in meno ma sono gli unici con i porno censurati"

Edit: ho ripescato l'intervento:

 

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Maldoner
23 ore fa, Crescendo63 ha scritto:

Dal Romanticismo (XIX secolo) in poi, c'è stata (e c'è tuttora) una celebrazione idealizzata dell'amore romantico

Non sono un esperto, ma certi temi erano già tipici della letteratura cavalleresca.

Anche in Italia con il Dolce Stil Novo.

Erano molto peggio del Romanticismo (come ha detto Bruni, Madame Bovary è un romanzo molto crudo in questo senso).

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Nzop

Purtroppo è tutto vero, motivo per cui molte ragazze hanno il cervello infarcito di puttanate

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Crescendo63
2 hours ago, Maldoner said:

Non sono un esperto, ma certi temi erano già tipici della letteratura cavalleresca.

Anche in Italia con il Dolce Stil Novo.

E' verp, ma era un fenomeno "d'elite": "l'amor cortese" era - appunto - un fenomeno della corte, della nobiltà; non del popolo.

La servetta del castello, sapeva bene che il principe al massimo se la sarebbe scopata, mai sposata.

 

Con il Romanticismo (e la progressiva diffusione dei media), invece, questi temi diventato di massa.

E così la servetta, la sciampista e la casalinga di Voghera, iniziano a credere che il principe potrebbe anche sposarle. O che dovrebbe sposarle.

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Crescendo63
3 hours ago, Maldoner said:

Ti cito una frase di @^'V'^: "In Giappone hanno duemila anni di cristianesimo in meno ma sono gli unici con i porno censurati"

I giapponesi sono davvero anomali. 😄

Pensa che sono così strani, che non solo sono orogliosi di essere diversi da tutti gli altri, ma sono anche convinti che nessuno dall'esterno può capirli (e in effetti...).

 

Infatti il loro porno è, IMHO, quello più "patologico", riflesso del disagio e nevrosi diffusi nella popolazione.

Persino il porno tedesco (tra i più "pesanti") lo trovo comunque meno patologico/nevrotico.

 

Quote

E' probabilmente un fenomeno universale.

Non proprio.

Se è vero che la maggior parte delle religioni (o culture) hanno un'impronta più o meno sessuofobica, non è però vero per tutte. P.es. In Asia ci sono stati luoghi e culture aperte sulla sessualità: vedi il Kamasutra, i templi di Kahjuraho, il Tantra, ecc. In Europa certe religioni pagane, i baccanali nell'area mediterranea, culti dionisiaci, e così via.

Purtroppo da noi 2000 anni di cristianesimo hanno fatto sì che la sessuofobia sembri la norma (e altrove, altre religioni avranno avuto effetti simili).

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Maldoner
1 ora fa, Crescendo63 ha scritto:

Se è vero che la maggior parte delle religioni (o culture) hanno un'impronta più o meno sessuofobica, non è però vero per tutte

Se non lo sono direttamente le religioni, lo sarà qualcos'altro.

Consuetudini, norme ecc ecc

È il modo con il quale la società controlla il singolo?

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Maldoner
1 ora fa, Crescendo63 ha scritto:

Persino il porno tedesco (tra i più "pesanti")

Questa me la devi spiegare😂

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Crescendo63
Inviato (modificato)
27 minutes ago, Maldoner said:

Se non lo sono direttamente le religioni, lo sarà qualcos'altro.

Volevo dire che la sessuofobia è diffusa, ma non sempre e comunque. E non ha - ovviamente - sempre la stessa origine.

Ci sono culture dove la sessualità viene vista in modo rilassato, come una naturale espressione dell'essere umano. Poche ma ci sono 🙂

 

Quote

È il modo con il quale la società controlla il singolo?

Ho dato una lettura nella mia risposta a sasa4 (pag. 1).

 

Quote

Questa me la devi spiegare😂

Nel senso che spesso nel porno "ci vanno giù pesante", tendono all'estremo.

Tra l'altro, parlando di tedeschi e sessuofobia (o sua assenza), so che a Berlino ci sono diversi club dove fanno sesso in pubblico, e lassù è cosa normale.

Qui a Torino, invece, hanno fatto chiudere un posto dove si offriva sesso con "bambole / sex robot"... OMG! 😄

Modificato da Crescendo63
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Crescendo63
Inviato (modificato)
On 5/2/2020 at 6:11 PM, BackDoorMan68 said:

Più che altro non avevo mai letto niente di simile. E' un inedito per me: il "movimento di liberazione dell'uomo". Servirebbe.

Ci sono in effetti dei gruppi MRA (Mens' Right Activism - Attivismo per i diritti degli uomini), però poco diffusi e, qui in Italia, praticamente sconosciuti.

E' comunque un punto di partenza :-)

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Il 3/5/2020 alle 12:43 , Crescendo63 ha scritto:

E tu? Qual è la tua interpretazione?

Non mi reputo portatore di verità assolute, ma spremendo le meningi e guardando al mio interno cerco di trovare una risposta che sia la più realistica possibile.

Quello che viene rappresentato all'esterno, la società stessa, non è altro che una rappresentazione del nostro interno, e non parlo solo di aspetti psicologici o funzionali, ma proprio della struttura anatomica, morfologica del nostro organismo.

Un capo o presunto tale, sistemi di controllo, effettori, dinamiche situazionali in cui in un dato momento e per un dato motivo funziona una cosa e poi un'altra, e così via.

L'economia del nostro corpo si gioca su una omeostasi che regola finemente tutti i meccanismi che lo compongono e da essi è a sua volta regolata, con il fine di preservarci e di poterci riprodurre, in soldoni sopravvivere.

Un circuito che in funzione della stessa omeostasi si autoregola e si autoalimenta cercando di non fuoriuscire dal selciato così da arrivare alla nevrosi.

La nevrosi è raggiunta quando hai troppe entrate (per troppi stimoli) e non riesci a gestirle, oppure quando ne hai troppo poche (per pochi stimoli) per cui ti disperi di non averne.

Da una parte cerchi di gestire un mare di risorse, spostando la bilancia omeostatica un pò più verso sinistra, ma non riuscendo a tornare verso lo stato di equilibrio vai in pletora e soccombi (come un foie gras), dall'altra sposti la bilancia verso destra, cercando di tirare avanti con il minimo, ma nemmeno puoi riuscirci troppo a lungo, e il risultato è lo stesso.

Il nostro sistema di controllo primario, leggasi il SNC, si prefigge l'obiettivo di controllare questa bilancia prendendosi l'onere di portare quella bilancia nel verso opposto quando vi è uno stato di crisi (rottura acuta dell'equilibrio). I sistemi di controllo secondari coadiuvano, monitorati dal primo, a questa funzione.

Esempio: sto bevendo troppa acqua, il mio cervello mi informa direttamente o indirettamente della pletora, e non ho più voglia di bere. Ritorno all'omeostasi.

Quando si altera tale funzione, venendo a mancare i meccanismi di controllo di cui ti parlavo, finisco con l'inondare i miei tessuti di acqua e muoio per iper-idratazione.

Nella società neo-liberista questi meccanismi di controllo sono (quasi) completamente scomparsi in ragione del vantaggio e del successo del singolo, per cui nonostante tutte le tematiche che tu hai elencato e spiegato dettagliatamente sono presenti nella nostra società già da tempo, almeno in un tempo passato riuscivano a rientrare in una sorta di equilibrio precario, vedi ad esempio l'uomo che si sposava tenendo una donna a fianco a lungo però non essendoci speculazione sul ruolo femminile almeno riusciva a scopare a destra e a sinistra in nome della sua natura di uomo, e la donna accettava.

Sia chiaro, sono a favore della emancipazione vera della donna e il meccanismo di cui sopra non era certo dovuto alla consapevolezza della natura delle interazioni uomo-donna, ma si inscriveva in uno schema mentale altrettanto malato per cui l'uomo faceva quello che gli pareva e la donna doveva subire.

Da uno schema malato all'altro.

Per cui se l'idea della coppia (e del legame), del matrimonio e del fidanzamento (nei termini giuridici) nasce già dalla riforma agraria in cui per ragioni economiche bisognava trovare l'erede legittimo per portare avanti il possedimento, autoalimentando di fatto la società ed il suo schema attuale, questi concetti sono stati portati avanti fino ad oggi e disgraziatamente estremizzati con l'ottica del profitto senza alcuna forma di controllo.

O meglio le forme di controllo apparenti ci sono, ma, soprattutto oggi, esse come si gestiscono?

Da questo nasce il romanticismo, la femminilizzazione e la sessuofobia, elementi in omologia che, in quanto tali, hanno la stessa matrice.

Quella matrice è funzione del benessere apparentemente del singolo, ma poi in realtà si trova ad essere funzione della società che deve autoalimentarsi per sopravvivere.

Ma questo modello non permette evidentemente di auto-gestirsi, in quanto siamo arrivati alla nevrosi. È una società isterica, nevrotica, dove regnano gli impulsi (e vengono indotti) e questi vengono nello stesso tempo controllati.

La società delle lotte intestine con noi che siamo costretti ad andare in bagno in un altro posto per espletare le nostre funzioni.

Per cui quel romanticismo e quella femminilizzazione, con la fobia sociale verso il sesso di cui parlavi e che ne è la naturale conseguenza, nati da un desiderio (qualcosa che non si ha) e da idealizzazioni (non ideali, che sono ben diversi) apparentemente in funzione di pensieri e flussi ideativi inquadrati nel loro contesto storico, hanno trovato la loro origine ed il loro sostentamento nell'economia dell'uomo sociale, che, in preda ad un conflitto anacronistico e continuo, segue ignorando di fatto la sua vera natura, correndo il rischio di finire per soccombere paradossalmente nel suo intento di sopravvivere.

 

 

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