Edo [Donna] 15303 Inviato 20 Maggio 2020 Condividi Inviato 20 Maggio 2020 1 ora fa, ciccioman333 ha scritto: Se volete andare in sud america consiglio il Costarica: prezzi bassissimi, gente tranquilla, 0 criminalita', belle donne (a chi piace il genere latino) servizi, strutture e commercio ottimi perche' la' ci sono parecchi americani 39 minuti fa, BackDoorMan68 ha scritto: Guarda, hai toccato un punto nevralgico. Ti chiederei se hai visitato il Paese personalmente o hai delle recensioni in proposito. Ne parlano tutti bene, e l'anno scorso ci sono stato per turismo, proprio perché ne parlano bene "ovunque (*)" e purtroppo ho trovato una situazione completamente opposta. C'è da dire che avevo poco tempo e ho visitato due posti soli. La capitale (San José) e un paese nelle vicinanze. Il Paese è grande. Se avessi saputo dove andare forse ti darei una recensione opposta. E in tal senso voglio cercare di saperne di più. ovunque (*) = Wikipedia, statistiche sulla qualità della vita, sulla possibilità di investire denaro eccetera. Comprese persone che si sono trasferite lì (un italiano che ci viveva da 30 anni, ne parlammo una mattina nell'albergo dove lavorava e io ci soggiornavo. In precedenza quell'albergo era stato di sua proprietà, poi l'aveva ceduto a terzi e ci lavorava come supporter). Mia esperienza: prezzi bassi in media (certe cose costano poco, ma non tutto); di contro paghe basse se vai a lavorare come dipendente, se hai soldi da investire il discorso cambia. Tutte e due i posti che ho visitato (e San José per eccellenza, che è la capitale) sono infestati dalla cocaina e dal crack. Un sacco di gente ne fa uso e c'è molta criminalità legata alla tossicodipendenza (microcriminalità dei "tossici", non so niente riguardo la grande criminalità del narcotraffico). Poi prostitute ovunque, il cibo non è un granché (cibi grassi, non junk food americano, mi riferisco alla gastronomia locale). Anche le donne non sono belle per quel motivo: tendono al sovrappeso. Serve informazione: se sai dove andare, cosa cucinare, come cucinare... se ci vai in esplorazione e disinformato rischi guai. Per lo meno serve tempo, come mi spiegava quell'italiano. Almeno tre mesi di tempo per fare un giro, avendo cura di evitare i posti più pericolosi. Non ci tornerei a cuor leggero. Preferirei esplorare altri posti. E' strano anche il clima. Un po' umido, venti caldi, troppi divieti (non si può fumare all'aperto nei tavolini dei bar)... I Caraibi sono un'altra cosa, invece. Da scriverci un capitolo a parte. Lì il cibo è buono, le donne sono belle, però c'è sempre il fatto che da Europeo Nullasapiente dell'America non ti senti al sicuro (parlo per me). Le cose vanno studiate bene prima. http://www.viaggiaresicuri.it/country/CRI alla voce Sicurezza: direi che sia esattamente il contrario di "gente tranquilla, zero criminalità" Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Questo è un messaggio popolare. Naught [Partecipante] 251 Inviato 20 Maggio 2020 Questo è un messaggio popolare. Condividi Inviato 20 Maggio 2020 @BackDoorMan68: volentieri, anche se ormai è passata una vita. Diciamo che in generale mi è sempre piaciuto girare e che avevo deciso che volevo vedere almeno una parte del mondo. Tralascio il perchè ed il percome, ma mi sono ritrovato a lavorare come financial officer su progetti di emergenza in Iraq. All'epoca non si poteva entrare in Iraq, se non sotto scorta ed in zona verde. Tutti si lavorava da Amman con personale iracheno che mensilmente andava e veniva. Diciamo che tralascio il lavoro che credo interessi poco. Ad Amman era vivere nella bambagia. Stai portando soldi, e tanti, in un Paese la cui economia regge solo sulle guerre che si svolgono intorno. Soldi per tenere buoni i palestinesi, soldi per le basi militari, soldi per la ricostruzione, soldi per il personale dislocato nel Paese. Morale, Amman è (era) un grosso Erasmus: tantissimi internazionali, locali di ritrovo a Weibdeh, negozi dove trovi tutto o quasi (no carne di maiale, anche se ci sono alcol shop e nei locali servono alcolici), ambiente non ostile. Tutto questo a prima vista. La possibilità di integrarsi con i "locali" è prossima allo zero, salvo che con la parte ricca e benestante, che (il più delle volte) ha studiato all'estero e che occupa posizioni di rilievo o comunque in contatto stretto con l'ambiente degli internazionali. Quindi, o ti trovi a frequentare internazionali che vanno e che vengono, con legami stretti fino a quando si condivide la stessa situazione ma che tendi a perdere quando tutto cambia, o con dei "locali", che però si ingessano in un rapporto in cui sei più che altro il conoscente straniero che fa moda. Ovviamente c'è anche molto turismo: Petra, Wadi, Mar morto, Aqaba e tutto quello che serve per passare una settimana o due nel più totale confort. Anzi, se durante il Ramadan vuoi andare a farti una birra e mangiare pesce, te ne vai ad Aqaba (che è zona di mercato speciale) e ti butti in un resort, fregandotene del non mangiare/bere/fumare fino al tramonto. Posti dove le donne possono stare in bikini senza avere gli occhi di tutti addosso. Perchè il mio è il punto di vista di uomo, occidentale (quindi di merda) ma comunque maschio. Per le donne la vita è un po' più dura: spalle coperte e gonna al ginocchio, altrimenti può capitare di essere insultate per strada (nelle zone più popolari). Ovviamente occhi che ti scrutano e gente che ci prova perchè le occidentali hanno la fama di essere facili (non indossando hijab), salvo poi scoprire che le locali danno via il culo come una occidentale fa i pompini (cit. di una ex-collega) ed arrivano al matrimonio con l'imene sano (o ricostruito) ed il culo un po' navigato. Ovviamente Amman non è la Giordania, e Weibdeh non è Amman. Se uno decide di uscire da questo circuito preconfezionato, ti ritrovi a vedere anche molta povertà, campi profughi e vita di tutti i giorni. Vai in giro a cercare quello che ti viene a scaricare il gasolio a casa, perchè a dicembre nevica e fa freddo, giri per i mercati e trovi gente che sgozza pecore, o sei a bordo strada a contrattare per un tappeto, o scegli verdura che non sia troppo ammaccata dal mercato. Odori e sapori, e una luce che, di giorno abbaglia, come la marea di gente che ciondola la sera a downtown giocando a Backgammon, bevendo the e mangiando Knafeh. Oppure, quando ti serve qualcosa di specifico, te ne vai ad un centro commerciale (aperti 20 ore su 24) e ti ritrovi magicamente in un non-luogo a misura di sano consumismo, che tanto quello non ha colore ne' religione. E poi c'è tutto quello che manca. Ti dico solo che una amica tutti i fine settimana andava a Damasco (era prima della guerra siriana e lei aveva il visto per il multingresso) perchè lì c'era una compagnia teatrale dove recitava, cinema che davano tutti i film, locali dove le donne potevano girare senza troppe rotture di palle...tutte cose che mancavano ad Amman. Dal punto di vista culturale, la Siria era molto più aperta e molto più progressista della Giordania. E questo la dice lunga. Quindi, lì va bene per un po' di tempo. Se non vuoi pensare, se vuoi spendere (pochi) soldi e fare la (quasi) bella vita, girare, conoscere gente sempre nuova e sempre diversa, è ok. Dopo un po' di mesi, tutto diventa noioso. Vedere la faccia del Re su cartelli in ogni angolo, vivere in una società che è molto sotto controllo (che i palestinesi sono la maggioranza e Israele è a due passi) dove non deve succedere nulla, dove tutto è lontano, distante, anche se ti basterebbero 2 ore di macchina per arrivare a Gerusalemme o 3 per essere a Damasco. Dove il massimo è capire cosa fare il sabato sera e dove sarà la prossima festa e con chi. Ti dico: meglio Beirut (anche se ci sono stato per poco tempo) o Ramallah. Altra atmosfera ed altra vita. Poi c'è Gerusalemme (e la spianata delle moschee) che è uno dei posti dove ti senti perso nel mondo...ed è bellissimo. (e magari altre storie). Per finire Il 18/5/2020 alle 11:43 , vanhalen ha scritto: on è tanto importante parlare secondo me di estero o italia , io parlerei piu di trovare il proprio equilibrio personale , cosa che sfugge a molti ,poiché essi credono che basta una sola decisione , un solo parametro per avere la vita dei sogni, un po come quelli che credono nella sestina vincente dove basta una volta ,un solo colpo e sei a posto. Vero. A me è toccato il medio oriente, ma sarebbe potuta essere Londra o Amsterdam. Andare, mischiarsi o solo vedere comporta che poi non sei più quì e non sarai mai lì (a meno che tu non ci metta veramente le radici). Non è il posto in quanto tale, ma il processo (a anche un po' di "disadattamento") che ti porti dentro a fare la differenza. Io ci ho messo almeno 5 anni per radicarmi nuovamente nel paesello, a sentirmi quì. E ancora oggi non sono proprio "a piombo", ma ora è più dovuto ad evoluzione legata alla mia fase di vita/età che ad altro. Fine del papiro (che dopo aver lavorato settimane al ritmo di un cinese, oggi è per me) senza nome, June*, Sungroove e 9 altri ha reagito a questo 8 4 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Alexis2 [Donna] 4536 Inviato 20 Maggio 2020 Condividi Inviato 20 Maggio 2020 @Naught che figata. Hai raccontato benissimo la tua esperienza , mentre ti leggevo mi sentivo quasi immersa in quelle atmosfere. Cosa intendi con : 12 minuti fa, Naught ha scritto: Poi c'è Gerusalemme (e la spianata delle moschee) che è uno dei posti dove ti senti perso nel mondo In ogni caso sono d'accordo con te sul fatto che non é tanto il posto ma il processo di 'disadattamemto' che fa la differenza Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Questo è un messaggio popolare. Naught [Partecipante] 251 Inviato 20 Maggio 2020 Questo è un messaggio popolare. Condividi Inviato 20 Maggio 2020 @Alexis2 che dei tre (Giordania. Libano e Palestina) sono le parti che mi sono rimaste più sulla pelle e che la Palestina e Gerusalemme hanno tutte le contraddizioni del mondo concentrate. Passi dal mondo arabo all'occidente nell'arco di due strade, c'è tensione nell'aria, la vedi quando passano i "pinguini" che vanno a piangere verso il muro del tempio, e negli occhi di tutti i commercianti e fruttaroli che sono fuori la spianata, mentre cammini e vedi i coloni girare armati, i pellegrini cristiani che fanno foto alla pietra dove Cristo si è allacciato i sandali o dove ha posato il culo perchè era stanco (Gerusalemme è stata rasa al suolo dai romani, ma quello è un dettaglio) fino a che non entri nel Santo Sepolcro, le cui chiavi sono tenute da una famiglia mussulmana perchè i cristiani delle diverse confessioni si odiano e, di tanto in tanto, si menano tra di loro. Poi Entri nella spianata (di mattina) e trovi un silenzio irreale rispetto a tutta la caciara di gente, strilla, rumori che sono fuori. E da li vedi tutta la città. Poi esci, ti vai prendere un bus per arrivare al check point di Qalandia, per andare a Ramallah, o al check point di Betlemme. Di lì, altro bussino, dopo che i soldati israeliani ti hanno visto il passaporto e squadrato male (sorvolo il trattamento per entrare a Betlemme). E ti ritrovi in delle città arabe, che di arabo hanno meno di altri posti (meno che mai ad Amman). E vedi la gente che, malgrado tutta la merda, vive e cerca di vivere, bevendo the e giocando a Backgammon, ma in maniera diversa rispetto ad Amman. Quì non si ammazza il tempo, quì si sta in compagnia (ovviamente esagero, ma è per far capire il contrasto), quì ti invitano a giocare (e ti prendono per il culo quando perdi male) Ecco, in quei posti, in quei momenti, ti rendi conto che la vita va, a prescindere dalle armi, dai check point, dai murales, dai soldati, dalle foto dei "martiri". E soprattutto che la vita va a prescindere anche da noi stessi, e che probabilmente vivere è molto più semplice di come ce lo raccontiamo. E, soprattutto, che puoi anche perderti nel mondo, che in un modo o nell'altro riusciresti a vivere (e non sopravvivere). Perchè in fondo tutto quello che ci da "sicurezza", spesso, è più frutto di una convinzione che non di qualcosa di reale: il lavoro, gli affetti, l'amore, il sesso dipendono da noi e solo da noi. Le "certezze" che uno si costruisce nella sua testa, dandogli un valore assoluto, spesso servono solo a non avere paura, ma trasformano le cose in quel che non sono e che non dovrebbero essere, ne' in termini di "salvezza" che di "dannazione". Quì mi fermo che sto andando oltre. NOTA PER CHI LEGGE: c'è da considerare anche che questo è stato in un periodo particolare della mia vita. Probabilmente quelle cose sarebbero capitare (forse) anche se mi fossi ritrovato in una strada affollata di Tokyo. purple pill, samuel, senza nome e 8 altri ha reagito a questo 7 4 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Carlins [Partecipante] 679 Inviato 20 Maggio 2020 Condividi Inviato 20 Maggio 2020 3 ore fa, Maldoner ha scritto: Oltre alla situazione economica bisogna sempre, e ribadisco sempre, valutare la situazione donne. Trasferirsi in un posto in cui il tuo valore sessuale aumenta, può cambiarti la vita. Sottoscrivo col sangue. E non mi vergogno minimamente a sbandierarlo, come vorrebbero molte femministe. Maldoner, fffff98 e Gamebred ha reagito a questo 3 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
ciccioman333 [Partecipante] 1080 Inviato 20 Maggio 2020 Condividi Inviato 20 Maggio 2020 3 ore fa, BackDoorMan68 ha scritto: Guarda, hai toccato un punto nevralgico. Ti chiederei se hai visitato il Paese personalmente o hai delle recensioni in proposito. Ne parlano tutti bene, e l'anno scorso ci sono stato per turismo, proprio perché ne parlano bene "ovunque (*)" e purtroppo ho trovato una situazione completamente opposta. Io non ci sono mai stato ma ti ho riportato esattamente quanto dettomi in piu' occasioni da amici americani (giovani sui 30/35 anni, single...) che sono andati li per viverci, e lavorando come impiegati di una delle maggiori agenzie di scommesse del mondo, ovvero l'americana 5dimes...loro, tutti laureati, sono partiti dagli USA che gia' avevano il lavoro, non l'hanno trovato la', attenzione... Inoltre, oltre a quanto detto sopra, lori mi avevano parlato di casino', party, delle latine che "aprono" loro ecc....mi avevano parlato di un posto tipo un paradiso, tipo la thailandia senza tutta quella gran prostituzione Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
decatron [Élite] 2825 Inviato 20 Maggio 2020 Condividi Inviato 20 Maggio 2020 5 ore fa, BackDoorMan68 ha scritto: Qualcuno mi ha detto "Trasferirsi all'estero a 50 anni è roba che ho visto solo nei film". Un po' scoraggiante. Mostra contenuto nascosto Potete aggiungermi all'elenco delle vittime dello Stato Italiano... 🔪 😢 Ma quante stronzate dicono. Ho conosciuto una marea di persone Under 50 trasferirsi con successo e costruire una nuova vita senza problemi. Più che altro devi vedere che lavoro fai, se hai come me la sfiga che devi stare fisicamente sul posto sei fregato, perchè ok te ne vai nei paesi fighi dell'america del Sud lavorando con le loro retribuzioni ma poi sei povero e non hai neanche i soldi per tornare (oltre che perdere punti per lo status sessuale). Diverso il discorso se sei tra quei sfacciati fortunati che lavorano da remoto e ti fai le tue 8 ore al giorno e poi la sera vai a divertirti con le tipe. Ci sono zone del Sud America che non sono più pericolose di Londra o di Scampia. Back Door Man ha reagito a questo 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Alexis2 [Donna] 4536 Inviato 20 Maggio 2020 Condividi Inviato 20 Maggio 2020 1 ora fa, Naught ha scritto: Ecco, in quei posti, in quei momenti, ti rendi conto che la vita va, a prescindere dalle armi, dai check point, dai murales, dai soldati, dalle foto dei "martiri". E soprattutto che la vita va a prescindere anche da noi stessi, e che probabilmente vivere è molto più semplice di come ce lo raccontiamo. È veramente incantevole leggerti. Trasmetti qualcosa Gerusalemme é sulla mia lista di posti da vedere da un po'. Per quanto tempo hai vissuto in Medio Oriente? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Back Door Man [Élite] 11574 Inviato 20 Maggio 2020 Autore Condividi Inviato 20 Maggio 2020 7 minuti fa, decatron ha scritto: Ci sono zone del Sud America che non sono più pericolose di Londra o di Scampia. Il Messico, mi risulta, è a macchia di leopardo. Ci sono zone pericolose / brutte e zone tranquillissime. Anche lì cultura Latina; un italiano può integrarsi benissimo. ___ 11 minuti fa, decatron ha scritto: Ma quante stronzate dicono. Ho conosciuto una marea di persone Under 50 trasferirsi con successo e costruire una nuova vita senza problemi. Beh, se dici in giro che vuoi fare qualcosa di buono l'ambiente che ti circonda reagisce in modo da scoraggiarti (come minimo). ____ AlanDisage ha reagito a questo 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Back Door Man [Élite] 11574 Inviato 20 Maggio 2020 Autore Condividi Inviato 20 Maggio 2020 33 minuti fa, ciccioman333 ha scritto: Io non ci sono mai stato ma ti ho riportato esattamente quanto dettomi in piu' occasioni da amici americani (giovani sui 30/35 anni, single...) che sono andati li per viverci, e lavorando come impiegati di una delle maggiori agenzie di scommesse del mondo, ovvero l'americana 5dimes...loro, tutti laureati, sono partiti dagli USA che gia' avevano il lavoro, non l'hanno trovato la', attenzione... Inoltre, oltre a quanto detto sopra, lori mi avevano parlato di casino', party, delle latine che "aprono" loro ecc....mi avevano parlato di un posto tipo un paradiso, tipo la thailandia senza tutta quella gran prostituzione Me lo spiego. I gringos (lì li chiamano così) si muovono all'interno di social circles appositi, tutte oasi di benessere su misura / a misura loro. Hanno stipendi più alti della media etc. Insomma, sono privilegiati, si prendono il meglio. Se vai a San José e visiti il centro, senza sapere niente, da italiano, puoi fare due serate e poi hai visto tutto. E' bello il centro di San José, c'è la strada principale che sarà lunga un paio di kilometri. Bella da fare di notte, o in tarda mattinata e visitare i negozi. Poi basta. C'è una puttana ad ogni angolo di strada. Ogni 20 metri un paio di spaccini / papponi che ti chiamano e ti dicono "I got everything". Puttane, coca, crack, marihuana. Sono talmente tante le puttane che dopo un po' ero imbarazzato a rivolgere la parola alle donne per strada, perché 1 su 2 è una mignotta. In più c'è il coprifuoco e la Zona Rossa. I locali (le donne specialmente) quando fa buio non li vedi più, perché è pericoloso. restano in giro drogati, papponi e mignotte. Pericoloso. E non divertente. In Spagna ai tempi della Movida post franchista le strade di notte erano piene di gente. C'era droga, puttane, c'era tutto, ma c'era anche tanta gente che era uscita per divertirsi, nessuno aveva paura. Anche se ogni tanto passava qualche ambulanza, di giorno o di notte, e il motivo per cui passava di solito era "o una sobredosis o un navajazo" (o un'overdose o una coltellata). Io, comunque, non ebbi mai (o quasi) problemi con gli spagnoli. Mi ci sono sempre inteso meglio che con gli italiani. E l'ultima volta che ci ho fatto un salto era il 2009. Alcune cose cambiate, altre rimaste uguali. Finita la Movida, quello sì. La Movida fu un po' un'ubriacatura di massa conseguente la fine della Dittatura Franchista. La gente d'improvviso si scoprì libera da divieti e restrizioni, e dopo un po' che liberi qualcuno rimasto troppo a lungo represso BOOM, scoppia una bomba. Ci sono eccessi perché la gente non sa come gestirla quella libertà. Io ci sono stato tante volte in vacanza mordi e fuggi, come tutti gli italiani dei miei tempi, o nati prima, perché i prezzi erano più bassi che in Italia e potevi fare quasi tutto quello che volevi, i divieti erano pochi. Poi ci ho abitato un po' in pianta stabile. Ed è il primo Paese dove andrei, ora che mi sono stufato dell'Italia. ciccioman333 ha reagito a questo 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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