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Perchè c'è così tanto dolore nelle persone?


Boulevard

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Boulevard
15 minutes ago, sasa4 said:

Ero con una mia amica che mi raccontava di una discussione avuta con il suo partner nel contesto di una relazione convenzionale.

Inutile citare pattern e stereotipie che si ripetevano, così come forti distorsioni cognitive anche su ciò che le dicevo io.

Forte resistenza e basso insight.

Mi diceva come rispondere al suo fidanzato dopo che si sono susseguiti messaggi sia vocali sia scritti tra ego, battibecchi dove lei, nonostante il ragazzo stava portando avanti una battaglia contro sé stesso e fondamentalmente contro il nulla, in un primo momento aveva fatto comunque un primo passo verso la "riappacificazione".

Il problema è fare pace.

Fare pace significa considerare in essere quella discussione - che viene pertanto identificata come guerra -.

Etimologicamente discussione indica separazione (dis-), agitare, stressare diversi argomenti per arrivare, se possibile, a delle conclusioni.

Immaginare di coltivare una relazione con tali premesse fa già capire che il filtro dovrebbe essere a monte, prima per sé stessi e poi, di conseguenza, nella scelta del partner e quindi della relazione.

E se riconosci quella discussione riconosci le motivazioni che ne stanno alla base.

Motivazioni inesistenti, o almeno non quelle che appaiono ad un esame superficiale, ma che sono relative al gioco di potere che esercita l'ego per riconfermarsi, per permeare la psiche dell'individuo che ne prende in senso prevalente le caratteristiche.

Allora lei più volte ripeteva che aveva già fatto il primo passo non ricevendo un buon feedback, quindi non voleva più aprirsi o fare un ulteriore passo.

Situazione vista e rivista che fa capire come ci sono tante sovrastrutture e convinzioni sia di pensiero che comportamentali difficili da sfoltire ed eradicare, sia da una parte che dall'altra (quindi della relazione, che è il prodotto dell'interazione dinamica dei due individui).

Anche nel suo comportamento c'è dell'ego, perché se tu sei disposto naturalmente a passare oltre la discussione, in quanto realmente vuoi fare il primo passo ed avvicinarti, accetti tranquillamente che l'altro possa restare chiuso e continuare in questo gioco, ma soprattutto di quella discussione nemmeno ne parli o ne fai accenno, perché non ha senso di esistere, nemmeno la vedi.

Vedi oltre, vedi le motivazioni intra-psichiche che spingono quella persona a comportarsi così, vedi che c'è tanto altro, che prevale l'ego che getta ombra sull'anima, la stessa ombra che impedisce a quel soggetto di vedersi e di riconoscersi nel suo intero spettro di colori.

Quando invece re-agisci alla sua re-azione allora l'hai fatto solo con la pretesa iniziale che lui accettasse ciò che volevi tu, ancora una volta in posizione di dominio e quindi superiorità presunta o ricercata.

Equivale a voler convincere una persona, non ad offrire semplicemente il tuo punto di vista accettando la diversità.

Ancora una volta ego.

E quindi le dicevo di rispondere che lo ami, e basta.

Lei sorpresa e nervosa mi chiedeva come si potesse scrivere a qualcuno che vuole avere ragione o vuole tenere il muso (sta roba è oscena solo a scriverla), che non accetta di aprirsi nonostante il primo passo e il tentativo di dire di andare avanti, di amarlo.

Una persona in relazione con un'altra ti chiede come possa scrivergli di amarla.

Questo fa capire che non parliamo di adulti che comunicano, dialogano ed in ultimo si amano.

Ma di bimbi capricciosi.

Lotta per chi ha ragione, per chi ha la colpa, per chi non capisce, per chi non ama o non sa amare abbastanza.

Mi chiedeva: ma non dimostro di essere debole se gli lascio passare questa cosa, scrivendogli addirittura che lo amo?

Allora le facevo l'esempio di Gandhi e dell'esercito britannico in India, facendole una semplice domanda.

Guardalo con gli occhi, è più forte chi si arma di fucile per difendersi e quindi si pone in posizione di offesa, di attacco, o chi ti si mostra davanti, con le braccia aperte, si espone e con il sorriso ti dice che se vuoi puoi sparargli?

Anche se in un primo momento può sembrare controintuitivo, è più forte chi si apre, chi mostra le debolezze consapevole delle cause e delle conseguenze, convivendoci, è più forte colui che ti dice che ti ama, che ha fatto e sta facendo un percorso anche di sacrificio e sofferenza per conoscersi a fondo per poi conoscere te meglio, ed entrare così in connessione intima, profonda.

È più forte colui che ha accettato di farsi più domande piuttosto che ricevere delle risposte.

È più forte colui che non ha la costante necessità di difendersi affinché gli altri non guardino le sue ferite interiori.

Allora quel filo sottile, quel filo che rappresenta questo concatenarsi, questa continua lotta di potere prima intra-personale poi inter-personale, quel filo che rappresenta questo ripetersi ridondante e stereotipato, egoico, di pensieri ed azioni (in cui i sentimenti non trovano posto), che passa da una persona all'altra, questo benedetto filo prima o poi va tagliato.

Con poche semplici parole ed un sorriso.

Vedo ciò che è oltre, ciò che questa maschera goffamente cerca di nascondere, vedo te e la moltitudine di parti che ti compongono.

Sei anche quello certo, ma non solo.

Apro le braccia.

E ti sorrido.

Interruzione di schema.

 

altra perla, grazie ❤️ 

purtroppo queste persone possono fare dei figli, niente di male contro la tua amica (spero che possa fare tesoro della tua conoscenza) parlo in generale, ma sembra evidente che il rapporto tra queste 2 persone, come la maggior parte oggi, non abbia delle fondamenta solide e siano delle bombe ad orologeria.

praticamente hai rissunto con questo aneddoto, quello di cui parla Giacobbe nel libro "Alla ricerca delle coccole perdute" di cui si parlava spesso nel forum.

 

 

 

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2 minuti fa, Boulevard ha scritto:

purtroppo queste persone possono fare dei figli, niente di male contro la tua amica (spero che possa fare tesoro della tua conoscenza) parlo in generale, ma sembra evidente che il rapporto tra queste 2 persone, come la maggior parte oggi, non abbia delle fondamenta solide e siano delle bombe ad orologeria.

Mentre stavamo per andarcene lui l'ha anticipata scrivendole messaggi ordinari di ripresa del setting relazionale, dal contenuto sostanzialmente insignificante, ma il cui meta-messaggio era di concessione, di re-inizio, appunto di ripresa.

Una manipolazione emotivo-affettiva a tutti gli effetti.

Lei verbalmente mi diceva, in divagazioni collaterali, che le piacciono i tipi centrati e che non ama le manipolazioni nelle relazioni.

Io glielo lasciavo dire e sorridevo, anzi insistevo facendo altre domande (non per cattiveria, ma per lasciare libero sfogo alla fantasia e astrazione).

Di centrato e non manipolativo non c'è nulla per intenderci in quel tipo.

Ciò che, volendole bene, mi preoccupa è ovviamente la scarsa mancanza di consapevolezza (non tanto di questo, quanto dei meccanismi relazionali generali).

Ma ti posso dire che mentre all'inizio voleva perseguire solo lo scopo di continuare la discussione, così da perdere ulteriori energie e tempo, dopo due ore, stando con me e condividendo qualche bevuta, mi chiedeva affianco alla frase "te quiero" cosa scrivere.

Non riusciva ancora a sbloccarsi completamente.

Ma la vedevo rilassata, tranquilla, aveva perso quelle energie negative e di contrasto, che, forti, era preponderanti all'inizio.

Aveva ridotto le barriere ed iniziato ad aprirsi.

Poi lui le ha scritto e lei ha avuto la dose.

Mi ha abbracciato.

Ma quell'abbraccio non era rivolto a me, si sentiva alleviata dal fatto che lui l'avesse scritta, riducendole il conflitto, addirittura permettendole di non scrivergli per prima.

Non è solo perché conosco il meccanismo, ma lo percepivo proprio, la sua energia e flusso non erano allineati ai miei, avevano altre direzioni e lunghezze d'onda.

Spero potrà svegliarsi un giorno, mi farebbe piacere infatti se riuscisse a vivere in uno stato di benessere derivato da una coerenza interna, non dato dagli altri.

Quello è dipendenza.

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Back Door Man
Il 9/6/2020 alle 00:59 , Crescendo63 ha scritto:

Parlando di Berne, ho iniziato a leggere "Games people play" (Ita: "A che gioco giochiamo?"). Ed oggi ho realizzato come un mio stato depressivo si colleghi al mio bambino ferito che ha bisogno di sentirsi amato in modo totale e incondizionato (e 'sticazzi! 😉 ). Forse c'è un nesso? 🙂 Boh, cmq sono scoperte scomode ma utili. Ma che fatica...!

 

Grazie, lettura interessante.

Anche se non mi convince del tutto che quel copione domini l'intera nostra vita. Sembra cancellare completamente il libero arbitrio.

Credo che possiamo uscirne se, nel tempo, ampliamo la nostra consapevolezza e prendiamo coscienza delle "forze oscure" che ci muovono dal profondo.

Ciao.

Ho terminato la lettura dei 3 libri di Berne di cui parlavo.

Le teorie "mi tornano" così come sembra possibile liberarsi, almeno parzialmente, di tutto questo fardello di cui parla (copione, anticopione etc.).

Quello che faccio fatica ad accettare è un certo pessimismo che vien fuori a conclusione di tutto. E' un po' "pesante".

Vediamo. Parte lo smaltimento da oggi che ho finito di leggere. Fra qualche giorno sarò più obiettivo.

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  • 4 settimane dopo...
Boulevard

Stavo riflettendo su quanto sia assurdo il fatto che siamo noi a mettiarci il bastone tra le ruote da soli e siamo causa della nostra infelicità, quanto la mente relazione basata su forze inreali (fondamentalmente create da noi) prendano il controllo.

copie e incollo una frase di uno scritto di AiVia.

 

"E' la sua libera volontà, lo ha lasciato per iscritto a scanso di equivoci. 

Il mio parere è che rispettare la libera volontà delle persone è una fonte di autoerotismo fenomenale. 

Molti pensano che il sadismo abbia a che fare con la coercizione, la costrizione o con la violenza. 

Ma quella è psicopatia, lack of empathy, non sadismo, l'empatia ci preclude quella via di piacere. 

Il vero sadismo, quello divino, è la masturbazione compiaciuta nell'osservare gli effetti, nelle persone attorno a noi, della loro libera volontà.

Volontà che andrebbe messa fra mille virgolette, mediata da una mente razionale in preda al nulla e alle idee allogene che, latrando, la mordono

Il libero arbitrio è uno sborratoio, per chi impara ad apprezzarne il retrogusto. 

Assolutamente un sapore agrodolce, non dolce.

Vi è infatti una perdita propria personale, nel lose lose che le persone inscenano ogni giorno. "

Soprattutto la frase in grassetto è qualcosa di mind-blowing, quanto cazzo è vera.

E' assurdo che sia tutto un illusione, che esiste solo dentro di noi.

"il cucchiaio non esiste"

 

 

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Maldoner
11 minuti fa, Boulevard ha scritto:

basata su forze inreali (fondamentalmente create da noi) prendano il controllo

Non ho capito questa parte.

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Boulevard
Inviato (modificato)

Sto rileggendo il "potere di adesso" con più attenzione e mi sto rendendo piano piano sempre più consapevole e sforzando di non vagare con la mente e vivere il presente.

Ora (non ce lo fossi anche prima) sono cosciente di tutto questi schemi disfunzionali dell'ego/mente, di non essere quei pensieri/emozioni.

(detto da uno che qualche anno fa aveva difficoltà a dormire e quasi sveniva dall'ansia immotivata, se ce la sto facendo io, che ero davvero un caso disperato e pensavo di morire vergine e senza mai baciare mai una donna (primo bacio a 21 anni...e sono di bell'aspetto) ce la possono fare tutti.)

non è facile, è un lavoro su stessi non indifferente, ma va fatto.

è bello vedere da fuori, distaccarsi dai proprio pensieri, bisogna abituarsi a farlo.

da poco ho avuto anche dei momenti dove ho staccato per pochi secondi del tutto la mente ed è stato stranissimo quanto bello, ho sentito come un silenzio profondo contornato da tutti i rumori che mi circondavano, dal traffico, dalle altre persone che parlano, dagli uccellini.

Modificato da Boulevard
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Boulevard
Inviato (modificato)
42 minutes ago, Boulevard said:

Volontà che andrebbe messa fra mille virgolette, mediata da una mente razionale in preda al nulla e alle idee allogene che, latrando, la mordono

 

 

30 minutes ago, Maldoner said:

Non ho capito questa parte.

allora premesso che sono ignorante nel mio piccolo e probabilmente il buon @sasa4 ti saprà spiegare meglio e con le parole giuste..ma ci provo..

Tu pensi che sia la tua volontà che ti fa fare delle cose/non fare delle cose (anche il non fare è una forma di fare)

ma non sei tu, cioè si sei tu, ma è il tuo riflesso, il tuo falso sè, come quando indichi la luna in una pozzanghera, si è la luna, ma allo stesso tempo non lo è. 

non si può dire che sia la tua volontà, perchè fondalmente lo è ma non lo è.

la mente razionale è come un mostro che esiste nella tua  (nostra) testa che ti vuole mangiare e ci abbaia cose e ci impaurisce, che si tramuta in ansia.

bisogna capire che quella è un'illusione e non indentificarsi con essa.

come la paura. 

un po come quando da piccolo avevo paura di spegnere la luce per dormire dopo aver visto un film semi-horror, o qualche scena strana, alla tv.

in quel buio, la mente ci sguazza, ma se accendi la luce ti accorgi che non c'è nessun mostro, ma sei tu stesso che riempie quella stanza buia di mostri.

lo stesso fa la mente razionale, è in preda al nulla se ci pensi, ma allo stesso tempo siamo noi a crearlo, quel nulla.

quando cresci (si spera :D) non hai più bisogno di lasciare la luce del comodino accesa per dormire, perchè sei consapevole che non c'è nessun motivo per avere paura e solo il pensare al fatto di avere una paura così ridicola, ti strappa una risata.

è cambiato qualcosa in quella stanza? no, assolutamente, ma è cambiata la sua percezione all'interno della tua mente, la tua realtà è cambiata e questa non può fare altro che piegarsi al tuo volere, ergo non avere più paura.

non è a convivere con la paura, è capire che queste non esistono (ovviamente ci sono paure che esistono e fanno bene ad esistere, però stiamo parlando di paure fitizzie)

comunque spero  di non aver fatto un minestrone ahahah

 spero che comunque tu abbia capito meglio il concetto, se no, sicuramente altri utenti più preparati di me ti sapranno chiarire meglio le idee.

 

Modificato da Boulevard
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Maldoner

Ho capito cosa intendevi.

Non mi era chiara proprio quella parte che avevo citato.

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^'V'^
Il 24/5/2020 alle 21:07 , Boulevard ha scritto:

chi è il colpevole?

Ci provo, ad essere io, ma fanno tutto da soli e mi godo il frutto insperato senza fatica. 

Son felice da matti ogni giorno, è sempre natale e ricevo regali da ogni lato. 

Regali che nemmeno sento di meritare in pieno, perché non ci ho appoggiato del peso facendo giogo. 

Sul collo di quei bovi bastardi. 

 

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^'V'^
Il 8/7/2020 alle 22:11 , Boulevard ha scritto:

quando cresci (si spera :D) non hai più bisogno di lasciare la luce del comodino accesa per dormire, perchè sei consapevole che non c'è nessun motivo per avere paura e solo il pensare al fatto di avere una paura così ridicola, ti strappa una risata.

Motivi ci sono. 

E' bene che lo ricordino. 

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