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Adesso rifletto e STO MALE !


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ArmandoBis
19 ore fa, Andreuccio ha scritto:

“ A meno di particolari vincoli, dopo un po’ di tempo le relazioni finiscono” . Quindi dovremmo intraprendere ogni relazione con la consapevolezza che prima o poi finirà ? Non esiste forse chi invece intraprende una relazione, si sposa e ci sta insieme tutta la vita ? 
Non mi trovo d’accordo con te, mi dispiace . Aggiungo anche che confrontarmi e discutere di determinate cose qui sul forum mi sta aiutando parecchio, ho trovato tanti consigli utili e non vedo dove ci siano state cose ripetitive . 
Grazie comunque per la tua opinione . 

Poni una questione interessante.

Allora, senza voler fare della filosofia, cioè senza cercare di immaginare come le cose dovrebbero essere e perché, l'esperienza ci ha insegnato che relazioni che durano tutta la vita con immutata soddisfazione di entrambi esistono, ma sono rare.

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Doom Head
On 7/6/2020 at 1:42 AM, Andreuccio said:

Lei ha 23 anni ,io 26 se può essere un dato interessante da fornire.

Non è interessante, è praticamente tutto.

In un altro topic si parlava dell'età statistica che un target femminile dovrebbe avere per iniziare una relazione e la tua ex è ancora sotto.

Detto questo, la tua storia, è lo stesso film mio e di qualche altro milione di tizi, quindi sei in buona compagnia.

Purtroppo certi meccanismi li conosciamo bene ma non sapremo mai il processo mentale dell'autodistruzione.

Il copione? Lo stesso: ragazza che cambia città, trova un nuovo lavoro e la prima cosa che fa fuori è il fidanzato che si è sbracciato fino al limite della decenza per lei.

Riconoscenza? Non c'è e a 23 anni è una costante e non mi si venga a dire che non è tipica di un universo prettamente femminile perché altrimenti ci stiamo a raccontare le favole; io, così come altri stronzi che ho conosciuto, la prima volta che partii all'estero da giovanissimo (Austria) per farmi il culo in fabbrica, non ho mollato la fidanzata del "paesello" nonostante nuove amicizie, nuove persone da incontrare e nuove esperienze da provare. Nossignore, perché il "ti amo" non lo si dice alla leggera e racchiude determinate responsabilità; non condividere? Allora non ditelo, non accettate l'aiuto di un povero stronzo che ci è cascato ed imparate sin da subito a fare da sole. Invece, la storia della vita, ci mostra lo stesso copione: si parte per un nuovo lavoro, nuova vita, magari c'è qualche tizio carino che mi fa il filo... Cazzo! devo liberarmi di quella zavorra, quel piccolo idiota campagnolo che s'è pure fatto il culo per mandare avanti la nostra relazione...mmm ma come posso fare? Uh ideona: faccio in modo di portarlo al collasso così da far ricadere la colpa su di lui... che ideona, sul serio, ma come fanno gli stolti a definirci "sesso debole"?

Carissimo, un'altra cazzata che hai fatto (perché non è stata l'unica) è stata quella di controllare i suoi social post rottura: che ti aspettavi di trovare? Una donna in lutto? Una serie di post del tipo "Soffro..."? Nooo, stai proprio out, ovviamente l'ostentazione della sua nuova e perfetta vita. Si è levata dai coglioni te, perché mai dovrebbe essere in lutto? Anzi sorrisi, allegria, ah ci sono pure dei fighi che mettono i like, dai, andiamo a ricambiare perché Get the party started.

Cosa devi fare ora? Riprendere in mano la tua vita e cancellare mentalmente il passato.

Hai visto, hai vissuto e ora sai... la prossima volta cerca di non ripetere l'errore dando tutto senza ottenere nulla in cambio.

"Prima vedere cammello"

20 hours ago, Andreuccio said:

Quindi dovremmo intraprendere ogni relazione con la consapevolezza che prima o poi finirà ?

No! O meglio, non sempre.

Innanzitutto devi imparare a non dare nulla per scontato nella vita e dopo devi imparare ad individuare la persona che condivide i tuoi propositi.

E per propositi non significa un "ti amo" dopo 8 mesi; parlo di azioni concrete.

 

 

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Doom Head
On 7/7/2020 at 12:57 PM, Gigio130 said:

Sarebbe bello poterne parlare con i nostri bis e trisnonni e più in giu' ancora per capire loro come se la passavano perché di certo, i nostri genitori/nonni non ci hanno capito molto post 68, femminismo, etc.

 

On 7/7/2020 at 11:45 AM, Gigio130 said:

all'insorgere delle prime difficoltà lavorative, imparai che non appena tentavo di confidarmi con lei o cercavo un po' di conforto (invece che aiutare e confortare io lei come avveniva nel 99% dei casi) ricevevo solo calci nei denti, frasi tipo sei noioso, che problemi da sfigato, cambia lavoro, se continui ad annoiarmi con queste cose cambio fidanzato..

Ai tempi dei miei nonni, non era usanza parlare dei "propri problemi".

Si tendeva ad apparire sempre forti e onnipresenti nella famiglia.

Il cambio di modulo, la nostra voglia di sfogare i nostri scazzi, ha portato alla rovina del rapporto di coppia in quanto la pretesa di comprensione si è trasformata in indice di debolezza.

Ai tempi dei nonni la debolezza in un uomo non doveva esistere, persino piangere per una perdita doveva avvenire privatamente lontano dagli occhi di tutti.

Oggi tendiamo al dramma, all'esternare costantemente sentimenti conditi dalla disperazione e dalla frustrazione ed ecco i risultati.

Inoltre, ai tempi dei nonni non esistevano tutti gli scazzi dell'epoca social che danno 10-100-1000 alternative: in pratica un centro commerciale di persone da poter prendere, sostituire, gettare per poi passare a quella successiva.

Ps: solo io smadonno quando devo quotare più interventi da pagine diverse?

Modificato da Doom Head
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Apollo90
1 ora fa, Doom Head ha scritto:

Ps: solo io smadonno quando devo quotare più interventi da pagine diverse?

😂

1 ora fa, Doom Head ha scritto:

Ai tempi dei miei nonni, non era usanza parlare dei "propri problemi".

Si tendeva ad apparire sempre forti e onnipresenti nella famiglia.

Il cambio di modulo, la nostra voglia di sfogare i nostri scazzi, ha portato alla rovina del rapporto di coppia in quanto la pretesa di comprensione si è trasformata in indice di debolezza.

In linea di massima sono d'accordo anche se il ragionamento è un po' semplificato.
La società nel bene o nel male si è evoluta, andando a modificare gli equilibri acquisiti.
Il welfare ha portato molte cose positive ma c'è anche il rovescio della medaglia: ora si suppone che sia tutto dovuto.
Non si è più abituati a lottare per ottenere ciò che si desidera.

Il pensiero comune è "se desideri fortemente una cosa l'otterrai", quando la realtà dei fatti è "se desideri fortemente una cosa lotterai, altrimenti nisba".

Da qui i forti squilibri emotivi che caratterizzano le persone senza palle, senza bussola.
Da qui anche l'incapacità di accettare il fallimento come fine per raggiungere la meta, ovvero l'opportunità di capire che forse per raggiungere la vetta bisogna cambiare sentiero.
Da qui, infine, la tendenza a mollare l'osso perché la meta sembra irraggiungibile. La frustrazione dell'individuo, che si ripercuote sui rapporti personali e di coppia. L'astio verso chi ottiene successo, lo sminuire i risultati altrui. L'invidia. O semplicemente l'accettare che non si può avere tutto come ci dicono i media.

Gli stessi media che ci dicono che dobbiamo avere l'auto nuova, la casa domotica, lo smartphone tecnologico, la TV da 150 pollici, le scarpe di marca, il cane di razza.
Nuove esigenze portano a nuove frustrazioni.

Tutto questo, e non solo questo, ha reso più difficili i rapporti interpersonali.
Potremmo scriverne per delle ore.
Potremmo scrivere che si stava meglio quando si stava peggio.
Io dico che si sta meglio ora, se ci si ricorda come si stava prima.

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principemassa
48 minuti fa, Doom Head ha scritto:

Ps: solo io smadonno quando devo quotare più interventi da pagine diverse?

Sei in buona compagnia😁

1 ora fa, Doom Head ha scritto:

Riconoscenza? Non c'è

Non solo non c'è riconoscenza, ma si tramuta proprio nell'opposto. Per quello continuiamo a ripetere, a chi viene mollato, di valutare bene la situazione, perchè se dopo che ti sei fatto il culo quadro per tenere in piedi la relazione e far star bene la partner, questa ti scarica come il bidone dell'umido il giorno della raccolta differenziata, allora, da quel momento, quella persona non merita più nulla.

1 ora fa, Doom Head ha scritto:

Nooo, stai proprio out, ovviamente l'ostentazione della sua nuova e perfetta vita. Si è levata dai coglioni te, perché mai dovrebbe essere in lutto? Anzi sorrisi, allegria, ah ci sono pure dei fighi che mettono i like, dai, andiamo a ricambiare perché Get the party started.

Tutto verissimo! Proprio per questo non c'è motivo di vedere i social. Non si troverà MAI una ragazza che pubblicherà il suo malessere derivante da aver lasciato il suo ragazzo. Primo perchè essendo lei ad aver preso la decisione deve, comunque, dimostrare di essere forte ed aver fatto la scelta giusta...che lei sta bene e si è liberata, come dici tu, di un peso morto e basta. Secondo perchè è anche un modo per dire "ehi, sono tornata in piazza, guardate come la mia vita è bella, sono una donna appetibile, desiderabile e felice". Terzo perchè in un primo momento davvero non starà male (se mai, se proprio proprio, il suo malessere spunterà nel tempo...e to! guarda che proprio a quel punto rispunta come un funghetto in agosto dopo una giornata di pioggia...)

1 ora fa, Doom Head ha scritto:

Ai tempi dei nonni la debolezza in un uomo non doveva esistere, persino piangere per una perdita doveva avvenire privatamente lontano dagli occhi di tutti

E ci sono ancora molte ragazze/donne che ritengono che l'uomo debba essere tale. Da una parte sono progressiste, quindi esigono/desiderano l'uomo empatico, che sappia mostrare le proprie debolezze, dall'altra richiedono "l'uomo roccia", quello che passa sopra tutto come un treno a tutta velocità.

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principemassa
20 minuti fa, Apollo90 ha scritto:

Nuove esigenze portano a nuove frustrazioni.

Tutto questo, e non solo questo, ha reso più difficili i rapporti interpersonali.

Ehggià! E qui ritengo il problema sia anche delle persone che si fanno fortemente influenzare da tutte queste bombe mediatiche. Donne, per esempio, che vogliono accanto a loro l'uomo che sappia soddisfare tutti i loro desideri, anche i più improponibili. Il problema è che i desideri, come tali, sono mutevoli e, dunque, se fondi un rapporto sulla sola soddisfazione degli stessi è ovvio che, prima o poi, non sarà più sufficiente la relazione che vivi, perchè il tuo partner non potrà mai essere in grado di appagare tutta la fame che hai. Ecco, dunque, che allora ti rivolgerai altrove...trovi uno nuovo che: "Oh cavolo, ma questo qui è in grado di darmi x e il mio fidanzato no". E così avanti per un ciclo che, probabilmente, si interromperà solo quando decideranno di fare un figlio. A quel punto l'insoddisfazione resterà ma, per quelle che hanno ancora l'ideale della famiglia felice del Mulino Bianco, si terrà tale partner, vivendo in una continua frustrazione o adattandosi, comunque, alla situazione.

E, non per salvare la nostra categoria, noto come siano sempre più le donne a vivere in questo modo, nell'incapacità di accettare che le relazioni presentano comunque anche grosse difficoltà che è necessario superare e non schivare, scappando. Penso che forse ciò derivi anche dall'evoluzione di genere, essendo state le donne, per lungo tempo, sottomesse e dunque, alcune di loro, vogliono ora essere a tutti i costi ribelli (dico questa cosa a ragion veduta dato che due mie ex ragionavano proprio così). Perchè, purtroppo, a volte la ribellione viene confusa con la libertà

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Apollo90
13 minuti fa, principemassa ha scritto:

E ci sono ancora molte ragazze/donne che ritengono che l'uomo debba essere tale. Da una parte sono progressiste, quindi esigono/desiderano l'uomo empatico, che sappia mostrare le proprie debolezze, dall'altra richiedono "l'uomo roccia", quello che passa sopra tutto come un treno a tutta velocità.

Proprio per questo dico che potremmo parlare per delle ore riguardo l'argomento.

Ad ogni modo ritengo che mostrare le proprie debolezze pur restando come dici "l'uomo roccia", sia indice di una personalità equilibrata.
L'emotività non può condizionare ogni singolo aspetto della vita, come non è sano non concedersi mai un momento di riflessione.

Puoi affrontare il mare in tempesta  -e preoccuparti per questo- ma devi essere consapevole che la nave (tu) non colerà mai a picco se non lo vuoi.

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Doom Head

Per non finire dritto all'inferno, eviterò di quotarvi ma vi citerò rispondendo al vostro ultimo post (indirizzato a me):

@Apollo90

Sì, in effetti si sta meglio ora, tuttavia volevo ripercorrere brevemente la figura dell'uomo d'altri tempi.

Chiaramente se lo adattassimo ai giorni nostri, potrebbe essere un ottimo esperimento.

@principemassa

Nessuna riconoscenza e, anzi, azzeramento totale del passato: come se quella persona che ti è stata accanto non fosse mai esistita. Visto, vissuto e imparata la lezione. Chi lo capisce è già un passo avanti agli altri.

Sì, i social sono da abolire dopo una rottura; anzi, per non cadere in tentazione, io ho cominciato a bloccare proprio per evitare di cascarci per caso.

In realtà, tutte loro si mostrano iper felici quando la rottura che tanto auspicavano avviene a discapito del partner; quando sono loro ad essere mollate, distruggono le palle ai propri followers con quelle frasi scritte su schermo nero su come non ci si debba fidare di nessuno, su quanto conti essere se stessi, citazioni di frasi di Fabio Volo e altre amenità allegate. In pratica il bue che da del cornuto all'asino ma vabbè...

Le ragazze-donne vogliono -al femminile- "la botte piena e la moglie ubriaca": da una parte il progressismo dove non posso permettermi neanche di chiederle "Con chi esci stasera?" perché altrimenti divento troppo pressante-possessivo etc, ma devo allo stesso tempo essere un Gregory Peck tutto d'un pezzo pronto ad apparire sempre uno che i cazzi suoi sono solo suoi e quelli di lei anche miei. Troppo comodo ma (anche in questo caso) vabbè...

Modificato da Doom Head
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Apollo90
5 minuti fa, principemassa ha scritto:

E, non per salvare la nostra categoria, noto come siano sempre più le donne a vivere in questo modo, nell'incapacità di accettare che le relazioni presentano comunque anche grosse difficoltà che è necessario superare e non schivare, scappando.

Perché ad un certo punto anche la donna è stata chiamata a smettere di subìre ed a prendersi delle responsabilità.
Come periodo storico possiamo individuare gli anni '70 come grosso enorme deus ex machina dei problemi relazionali, con la nascita del diritto di famiglia.

Inutile girarci molto attorno, l'uomo DI NORMA è un essere psico-comportamentalmente pragmatico.
La donna DI NORMA è un essere maggiormente emotivo.
Sottolineo DI NORMA, per non essere preso a male parole da chi non si riconosce in questo schema.

Dagli anni '70 abbiamo cominciato a mischiare un po' le carte in tavola, ed eccoci qui sul forum di IS.

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Doom Head
17 minutes ago, principemassa said:

E, non per salvare la nostra categoria, noto come siano sempre più le donne a vivere in questo modo, nell'incapacità di accettare che le relazioni presentano comunque anche grosse difficoltà che è necessario superare e non schivare, scappando.

Voglio farmi del male quotandovi:

In realtà parliamo di una fascia ampia dove appunto avviene ciò che dici tu.

E se ci sono problemi, si scarica la colpa sull'altro e si scappa.

Un copione che in una fascia d'età compresa tra i 18-25 accade spessissimo, più avanti (fortunatamente) il fenomeno si affievolisce ma emergono altre problematiche.

La realtà è che siamo esseri che hanno smesso di lottare. Siamo arrendevoli nella maggior parte dei casi.

6 minutes ago, Apollo90 said:

Dagli anni '70 abbiamo cominciato a mischiare un po' le carte in tavola, ed eccoci qui sul forum di IS.

Ti meriti il cuore ❤️

Molto vero: questi non sono problemi di oggi, ma il risultato di un cambio di registro avvenuto nel passato dando troppa fiducia al libero arbitrio umano.

Non siamo capaci di darci un minimo di "regole" comportamentali e quindi va tutto a puttane ogni volta che dobbiamo fare di testa nostra.

E per "noi" intendo società.

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