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Una via d'uscita


sotterfugio

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Doom Head
21 minutes ago, sotterfugio said:

Vi siete mai ritrovati nella situazione di non riuscire più a sopportare (a livello fisico e mentale) il lavoro che facevate? Come vi siete comportati? Avete mollato tutto o avete tenuto duro? 

Ho fatto lavori dove facevo 10 ore quotidiane più i turni di notte, dormendo solo un paio d'ore ed essendo praticamente sempre disponibile in caso d'emergenza. Ovviamente se lo fai per anni, non reggi; ma in quel periodo mi interessava fare soldi e il lavoro, comunque, non mi dispiaceva. Sono quel tipo di lavori che fai da giovane, a 25-26-27 anni i soldi extra fanno comodo e nel bene o nel male non sei fatto di cristallo; dopo i 30 comincia a diventare pesante e cerchi altro.

Io più che altro, ti metto nell'ottica: se hai la possibilità di rendere speculativa l'altra attività, allora vai avanti nella tua impresa; ma renditi conto che levandoti quell'unica fonte di reddito, puoi anche fare il lavoro più figo del mondo, mangerai sempre un giorno sì e due no. Pensaci bene.

Se sei ricco di famiglia, cancella tutto ciò che ti ho scritto sopra; puoi tentare  di fare quello che vuoi, anche l'astronauta o il collaudatore di materassi.

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sotterfugio
Inviato (modificato)
7 ore fa, Doom Head ha scritto:

Ho fatto lavori dove facevo 10 ore quotidiane più i turni di notte, dormendo solo un paio d'ore ed essendo praticamente sempre disponibile in caso d'emergenza. Ovviamente se lo fai per anni, non reggi; ma in quel periodo mi interessava fare soldi e il lavoro, comunque, non mi dispiaceva. Sono quel tipo di lavori che fai da giovane, a 25-26-27 anni i soldi extra fanno comodo e nel bene o nel male non sei fatto di cristallo; dopo i 30 comincia a diventare pesante e cerchi altro.

Io più che altro, ti metto nell'ottica: se hai la possibilità di rendere speculativa l'altra attività, allora vai avanti nella tua impresa; ma renditi conto che levandoti quell'unica fonte di reddito, puoi anche fare il lavoro più figo del mondo, mangerai sempre un giorno sì e due no. Pensaci bene.

Se sei ricco di famiglia, cancella tutto ciò che ti ho scritto sopra; puoi tentare  di fare quello che vuoi, anche l'astronauta o il collaudatore di materassi.

Il discorso economico è la parte più spinosa dell'intera faccenda, quella del traduttore non è un'attività redditizia (almeno per me, almeno per ora) ed è una cosa che svolgo per piacere personale e per la soddisfazione che riesce a darmi. Quindi sì, se mollassi il lavoro mi ritroverei senza una fonte di guadagno immediata ma sarebbe un rischio calcolato (?), probabilmente con i soldi che ho ora riuscirei a pagarmi un po' di tasse ed eventualmente l'affitto in una capanna. Vorrei anche cambiare ambiente, tirarmi fuori da quella puttana della zona comfort. 

Tu quando lavoravi così tanto vivevi in un ambiente che ti consentiva di staccare un po'? Eri soddisfatto della tua vita extra-lavorativa? Scusa le domande personali, sono solo curioso di sapere se qualcun'altro è passato nella mia situazione. Io non sono più molto felice di fare quello che faccio. 

Grazie. 

Modificato da sotterfugio
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Doom Head
44 minutes ago, sotterfugio said:

Tu quando lavoravi così tanto vivevi in un ambiente che ti consentiva di staccare un po'? Eri soddisfatto della tua vita extra-lavorativa? Scusa le domande personali, sono solo curioso di sapere se qualcun'altro è passato nella mia situazione. Io non sono più molto felice di fare quello che faccio. 

All'epoca avevo una convivenza, eravamo entrambi lavoratori con turni da schiavi, quindi l'ambiente quotidiano lo si viveva poco.

Per quanto riguarda la vita extra lavorativa, uscivo come tutti quelli della mia età durante il weekend, ma il lavoro aveva comunque la priorità; se ero con amici in un locale ed arrivava una chiamata d'emergenza, tenevo conto che dovevo mollare tutti per correre.

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Riple
10 ore fa, sotterfugio ha scritto:

Vi siete mai ritrovati nella situazione di non riuscire più a sopportare (a livello fisico e mentale) il lavoro che facevate? Come vi siete comportati? Avete mollato tutto o avete tenuto duro? 

Mi sembra evidente che sei arrivato al capolinea con questo lavoro che ti stai facendo piacere. Dall'altra parte l'attività di traduttore attualmente è poco più di un hobby.

Se vogliamo trovare un compromesso tra realismo e perseguimento dei sogni, visto che non sei ricco di famiglia, per me l'unica strada è impegnarti a cercare un altro lavoro, anche trasferendoti se ne hai la possibilità. Resisti finchè non trovi di meglio. L'età che hai ti permette ancora di entrare in settori anche non attinenti al tuo percorso di studi, che, devo dirtelo, resta uno dei meno spendibili sul mercato del lavoro (per intenderci un diplomato in ambito tecnico ha più mercato).

 

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Back Door Man
11 ore fa, sotterfugio ha scritto:

P. S. 

Lavoro 9 ore al giorno e, considerando che quando arrivo a casa il più delle volte mi metto a tradurre, non ho molta energia per fare altro. Vi siete mai ritrovati nella situazione di non riuscire più a sopportare (a livello fisico e mentale) il lavoro che facevate? Come vi siete comportati? Avete mollato tutto o avete tenuto duro? 

P. P. S

Grazie per la risposta. 

 

Qualche riflessione sparsa:

Se il lavoro non ti piace e ti stressa prima o poi dovrai lasciarlo, è solo questione di tempo.

Per un po' reggi, poi schianti. E ti conviene mollare prima di schiantare. Un eventuale burn out ti rovinerebbe.

Non sono sicuro che serva una scuola specifica per fare traduzioni, in ogni caso puoi cercare informazioni in merito.

E 10 k sono un po' pochi, ma quasi sufficienti per andare a vivere da un'altra parte: 3 mesi di affitto anticipato a mo' di cauzione, un po' di soldi per vivere e cerchi lavoro.

Ti converrebbe andare a vivere in città, dove ci sono opportunità. Non certo in campagna o in paesi.

Non potresti tradurre a tempo pieno una volta mollato il lavoro? Se non puoi farlo ti serve un lavoro di base per vivere, e le traduzioni le fai come secondo lavoro. E' sulla scuola che mancano info.

In ogni caso cambiare ambiente e lavoro dovrebbe darti una bella carica. Considera che non potrai reggere per molto tempo ancora il lavoro che non ti piace: ti consiglio di pianificare e agire in tempo.

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sotterfugio
Inviato (modificato)
5 ore fa, Doom Head ha scritto:

All'epoca avevo una convivenza, eravamo entrambi lavoratori con turni da schiavi, quindi l'ambiente quotidiano lo si viveva poco.

Per quanto riguarda la vita extra lavorativa, uscivo come tutti quelli della mia età durante il weekend, ma il lavoro aveva comunque la priorità; se ero con amici in un locale ed arrivava una chiamata d'emergenza, tenevo conto che dovevo mollare tutti per correre.

Chiarissimo, ti ringrazio. 

 

3 ore fa, Riple ha scritto:

Mi sembra evidente che sei arrivato al capolinea con questo lavoro che ti stai facendo piacere. Dall'altra parte l'attività di traduttore attualmente è poco più di un hobby.

Se vogliamo trovare un compromesso tra realismo e perseguimento dei sogni, visto che non sei ricco di famiglia, per me l'unica strada è impegnarti a cercare un altro lavoro, anche trasferendoti se ne hai la possibilità. Resisti finchè non trovi di meglio. L'età che hai ti permette ancora di entrare in settori anche non attinenti al tuo percorso di studi, che, devo dirtelo, resta uno dei meno spendibili sul mercato del lavoro (per intenderci un diplomato in ambito tecnico ha più mercato).

 

 

2 ore fa, Back Door Man ha scritto:

Qualche riflessione sparsa:

Se il lavoro non ti piace e ti stressa prima o poi dovrai lasciarlo, è solo questione di tempo.

Per un po' reggi, poi schianti. E ti conviene mollare prima di schiantare. Un eventuale burn out ti rovinerebbe.

Non sono sicuro che serva una scuola specifica per fare traduzioni, in ogni caso puoi cercare informazioni in merito.

E 10 k sono un po' pochi, ma quasi sufficienti per andare a vivere da un'altra parte: 3 mesi di affitto anticipato a mo' di cauzione, un po' di soldi per vivere e cerchi lavoro.

Ti converrebbe andare a vivere in città, dove ci sono opportunità. Non certo in campagna o in paesi.

Non potresti tradurre a tempo pieno una volta mollato il lavoro? Se non puoi farlo ti serve un lavoro di base per vivere, e le traduzioni le fai come secondo lavoro. E' sulla scuola che mancano info.

In ogni caso cambiare ambiente e lavoro dovrebbe darti una bella carica. Considera che non potrai reggere per molto tempo ancora il lavoro che non ti piace: ti consiglio di pianificare e agire in tempo.

Cercherò di impormi un ultimatum e di prendere una decisione entro la fine dell'anno (al massimo). A un cambio di lavoro o ad un'eventuale ripresa degli studi devo fare coincidere anche un cambio di città/regione, come avete fatto giustamente notare. Non avrebbe senso mollare tutto per poi essere assunto in un altro posto a 10 km di distanza. La prospettiva comunque mi spaventa e mi vergogno ad ammettere che non ho mai avuto grandi esperienze di vita in fatto di indipendenza. 

Purtroppo, quando mi iscrissi a Lingue, ero già consapevole della poca spendibilità del mio corso di studi e probabilmente ho sbagliato a non stringere i denti per gli altri due anni di magistrale. La cosa che fa più male è avere finalmente trovato un qualcosa che mi accende pur sapendo che non potrà mai darmi da vivere. Un lavoro (diverso), per ora, sembra una scelta quasi obbligata. Non escludo nemneno di mollare il lavoro e poi, solo a mente libera, pianificare un percorso. Sono un po' stanco. 

Devo riordinare le idee, proverò a tenervi aggiornati. Vi ringrazio infinitamente per il vostro tempo e i vostri consigli. 

Modificato da sotterfugio
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