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Thread per i sopravvissuti a famiglie disfunzionali


Back Door Man

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Vals

Se sei evidentemente dipendente causa età, parlo di ragazzi che ancora non hanno raggiunto i 18 anni, è ovvio che non puoi andare via ma devi cercare di convivere col problema facendo scudo e buon viso a cattivo gioco. 

Se hai raggiunto la maggiore età e continui a starci sotto perché non trovi lavoro, perché devi finire gli studi, perché tutto sommato a casa tua sei pieno di comodità ecc. ecc. ecc. sono solo scuse per la paura di andare via e cavartela da solo.

Se è un lavoro quello che cerchi spostati, cambia città, vai anche a pulire i wc negli autogrill. Sarà sempre più onorevole che stare a casa ricattato da un gruppo di disturbati.

Io ho fatto così e ogni giorno che riesco a cavarmela da solo è una vittoria sul mondo e un premio per me stesso.

La mia famiglia non la nomino neanche, non si festeggiano le vittorie contro le squadre scarse XD

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Back Door Man
11 minuti fa, Vals ha scritto:

Se hai raggiunto la maggiore età e continui a starci sotto perché non trovi lavoro, perché devi finire gli studi, perché tutto sommato a casa tua sei pieno di comodità ecc. ecc. ecc. sono solo scuse per la paura di andare via e cavartela da solo.

Quella degli studi da finire credo sia una trappola grossa.

Penso che sia meglio andare via, arrangiarsi, e poi riprendere gli studi se.

D'accordo che andar via di casa da giovanissimi fa paura a tutti, e più ancora a chi ha una famiglia disfunzionale, perché non gli è stato insegnato niente di utile, però conviene buttarsi.

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Vals
54 minuti fa, Back Door Man ha scritto:

Quella degli studi da finire credo sia una trappola grossa.

Penso che sia meglio andare via, arrangiarsi, e poi riprendere gli studi se.

D'accordo che andar via di casa da giovanissimi fa paura a tutti, e più ancora a chi ha una famiglia disfunzionale, perché non gli è stato insegnato niente di utile, però conviene buttarsi.

Il gap più grande che mi portavo dietro era proprio questo. Inconsciamente, almeno chi è cresciuto col ruolo di capro espiatorio, è stato cresciuto in un clima di deprivazione e dipendenza indotta. Questo rende la vittima schiava anche se le porte di casa sono aperte.

La difficoltà più grande che ho avuto è stata proprio avere fiducia in me stesso e scappare.

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Back Door Man
10 minuti fa, Vals ha scritto:

Il gap più grande che mi portavo dietro era proprio questo. Inconsciamente, almeno chi è cresciuto col ruolo di capro espiatorio, è stato cresciuto in un clima di deprivazione e dipendenza indotta. Questo rende la vittima schiava anche se le porte di casa sono aperte.

La difficoltà più grande che ho avuto è stata proprio avere fiducia in me stesso e scappare.

Anch'io ho paura.

Proprio in questi giorni abbbiamo chiuso la divisione.

Ora ho una casa di proprietà ma non riscuoto più una certa quota di affitto mensile che mi veniva da un immobile che ho ceduto.

E' cominciata una nuova era e i cambiamenti fanno paura.

Al di là di questo da giovanissimo non capivo appieno la famiglia.

In una famiglia sana ti supportano fino a che non ce la fai da solo. In una fam. disfunzionale di brutto non solo si litiga di continuo, ma non ti insegnano a camminare con le tue gambe, anzi lavorano affinché tu resti dipendente.

Nel complesso il gap è enorme.

Nel male un vantaggio l'ho avuto, o meglio un certo svantaggio non mi è toccato.

Credo che l'essere pecora nera e non golden child mi abbia risparmiato il risultato del cosiddetto "falso sé" che è tipico dei golden child: difendono l'indifendibile, sono fotocopie dei narcisisti senior etc.

Like brothers in the stormy night with a wow to defend...

No retreat, baby, no surrender...

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Vals
11 minuti fa, Back Door Man ha scritto:

Anch'io ho paura.

Proprio in questi giorni abbbiamo chiuso la divisione.

Ora ho una casa di proprietà ma non riscuoto più una certa quota di affitto mensile che mi veniva da un immobile che ho ceduto.

E' cominciata una nuova era e i cambiamenti fanno paura.

Al di là di questo da giovanissimo non capivo appieno la famiglia.

In una famiglia sana ti supportano fino a che non ce la fai da solo. In una fam. disfunzionale di brutto non solo si litiga di continuo, ma non ti insegnano a camminare con le tue gambe, anzi lavorano affinché tu resti dipendente.

Nel complesso il gap è enorme.

Nel male un vantaggio l'ho avuto, o meglio un certo svantaggio non mi è toccato.

Credo che l'essere pecora nera e non golden child mi abbia risparmiato il risultato del cosiddetto "falso sé" che è tipico dei golden child: difendono l'indifendibile, sono fotocopie dei narcisisti senior etc.

Like brothers in the stormy night with a wow to defend...

No retreat, baby, no surrender...

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Pensa che mia madre ha deciso tutto per me. Non mi ha mai lasciato libero neanche quando mi trovavo nell’età dove ormai la presenza fissa di un genitore è inopportuna (oltre che ridicola), decideva addirittura che sport avrei potuto praticare e quale no. Un dominio totale.

Oggi, a tratti, ho quasi vergogna di averle lasciato tanto spazio. Poi mi rendo conto che le reazioni da parte mia ci sono state e tante. Forse anche per questo motivo le sue vendette mi hanno fatto così male e, nonostante la mia odierna lucidità, continuo a ripetere che è difficilissimo comprendere queste dinamiche dall'interno quando soprattutto ci sei nato. Difficilissimo.

È ovvio che dietro questi atteggiamenti c’è sempre una forma di controllo/potere ma anche insicurezze che vengono esorcizzate quando possono lamentarsi di te col mondo intero e sentirsi giudicanti e non giudicati.

Purtroppo madre natura concede il diritto di prole a chi ha un organismo sano... se avesse selezionato anche le persone psicologicamente sane oggi non sarei qui a scrivere su questo forum.

Back devi entrare nell’ordine di idee che qualsiasi sacrificio farai per tenerli lontani dalla tua vita sarà sempre meglio che essere esposti alla loro influenza negativa e castrante.

Farai qualche sacrificio in più senza i soldi di quel fitto. Tutta salute per te intanto. 

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Back Door Man
21 minuti fa, Vals ha scritto:

Pensa che mia madre ha deciso tutto per me. Non mi ha mai lasciato libero neanche quando mi trovavo nell’età dove ormai la presenza fissa di un genitore è inopportuna (oltre che ridicola), decideva addirittura che sport avrei potuto praticare e quale no. Un dominio totale.

Oggi, a tratti, ho quasi vergogna di averle lasciato tanto spazio. Poi mi rendo conto che le reazioni da parte mia ci sono state e tante. Forse anche per questo motivo le sue vendette mi hanno fatto così male e, nonostante la mia odierna lucidità, continuo a ripetere che è difficilissimo comprendere queste dinamiche dall'interno quando soprattutto ci sei nato. Difficilissimo.

Ci ho riflettuto. Anch'io mi rimproveravo di non essere stato sufficientemente ribelle (anche se ero ribelle, eccome...).

E' opinione comune della maggioranza dei terapeuti e dei sopravvissuti che bambini e adolescenti non abbiano gli strumenti per opporsi alla tirannia genitoriale. Si tira a campare, siamo fatti per sopravvivere. E sopravvivere è l'unico risultato ottenibile.

Poi ci si ferma un po' a riflettere.

Per quanto riguarda interno ed esterno è difficile anche per gli esterni capire. Ci si può capire appieno solo fra survivors o con i terapeuti, forse.

Mi ha aiutato tantissimo leggere Eric Berne.

L'argomento è tabu per molti terapeuti e parte della psichiatria e della psicologia; Berne invece lo affronta coraggiosamente.

E poi Eric Berne non si è occupato solo di questo: è un autore che consiglio a tutti.

21 minuti fa, Vals ha scritto:

È ovvio che dietro questi atteggiamenti c’è sempre una forma di controllo/potere ma anche insicurezze che vengono esorcizzate quando possono lamentarsi di te col mondo intero e sentirsi giudicanti e non giudicati.

Come dire che i figli ci sono apposta... Purtroppo è così.

21 minuti fa, Vals ha scritto:

Tutta salute per te intanto. 

Sì. Sto molto meglio da quando ho tagliato i ponti.

Ho smaltito tanto, e ancora ce n'è. E sto progettando di andare a vivere altrove.

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Vals

Io sono riuscito a comprendere tanto proprio grazie alla terapia. Se avessi avuto un terapeuta negazionista probabilmente ci sarei rimasto sotto a vita.

Da quando ho compreso questa maledetta dinamica ho trovato una resistenza fortissima da parte di tutta la mia famiglia. Ho inquadrato tutte le problematiche latenti dei miei genitori e quando ho provato a parlarne sono letteralmente usciti pazzi. Negavano evidenze e facevano resistenza.

Sembravano i mafiosi che devono far fuori il testimone scomodo che ormai sa troppo.

Leggerò questo autore, grazie per la segnalazione.

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drake00
4 ore fa, Back Door Man ha scritto:

Questa non l'ho capita. Paradosso, problemi interni e esterni... Che significa?

In parole brutte l'hai nel culo. Qualsiasi cosa fai ti si ritorce contro.

E' una cosa che si può reggere solo per un breve periodo.

Dopo un po' se ne va la sanità mentale.

E' facile da capire, e anche per questo mi sorprende quanto ha scritto drake00:

"credo sia un passo che convenga fare quando fuggi dai problemi (esterni) ma hai già risolto gli altri problemi (interni)."

E' evasione dal carcere. Va fatta appena possibile. Perdere tempo porta alla pazzia (*) e al fallimento nella vita.

(*) Come Billy Hayes (Brad Davis) in Midnight Express (Fuga di mezzanotte)

Fuga_di_mezzanotte.jpg

In foto Billy impazzito prima della fortuita evasione.

Forse non l’hai capita perchè mentre scrivevo pensavo, molto egoisticamente, alla mia situazione.

Proprio quella situazione di dipendenza causa studi... se vado fino in fondo in ciò che voglio fare, ho bisogno di minimo 3 anni, massimo 4. Non è poco, però se va bene sto nell’Olimpo. 
Meglio 3 anni di sofferenze per un obiettivo ambizioso o la mediocrità per un lungo periodo?

Ecco perché speravo di risolvere i miei problemi (interni) in attesa di sfuggire da quelli esterni (l’ambiente familiare). 

Ma intendevo anche dire che forse è meglio andarsene quando si ha già una buona dose di fiducia in se stessi, d’accordo che è un salto nel vuoto per chiunque ma meglio farlo se il cervello funziona a 30 invece che 20

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Vals
15 minuti fa, drake00 ha scritto:

Forse non l’hai capita perchè mentre scrivevo pensavo, molto egoisticamente, alla mia situazione.

Proprio quella situazione di dipendenza causa studi... se vado fino in fondo in ciò che voglio fare, ho bisogno di minimo 3 anni, massimo 4. Non è poco, però se va bene sto nell’Olimpo. 
Meglio 3 anni di sofferenze per un obiettivo ambizioso o la mediocrità per un lungo periodo?

Ecco perché speravo di risolvere i miei problemi (interni) in attesa di sfuggire da quelli esterni (l’ambiente familiare). 

Ma intendevo anche dire che forse è meglio andarsene quando si ha già una buona dose di fiducia in se stessi, d’accordo che è un salto nel vuoto per chiunque ma meglio farlo se il cervello funziona a 30 invece che 20

Conosci tu la tua situazione attuale e quali equilibri ci sono.

Però lascia che ti scriva una cosa... la mediocrità per un lungo periodo solo perché non hai preso un pezzo di carta firmata da un imbecille seduto su una poltrona non significa niente.

Sei un mediocre perché sei un mediocre. Sei in gamba perché sei in gamba.

Se sei un mediocre e ti laurei sarai semplicemente un mediocre laureato. La laurea non purifica gli idioti di colpo, anzi, li rende ancora più idioti perché pensano di valere qualcosa.

Ne ho visti tanti di dottori imbecilli patentati. La cosa è semplicemente ufficiale.

Con questo non voglio incitarti a lasciare gli studi, per carità. Anche io sono laureato.

Ma se una persona brilla di suo... brillerà di suo laureata e senza laurea... solo tu sai se sei destinato a grandi cose o se sei destinato a grandi aspettative perennemente rinviate.

Ma se pensi che la tua situazione in famiglia sia simile a quella che ho vissuto io... onestamente preferirei pulire i pavimenti di notte, studiare di giorno e dormire in un buco senza finestre pur di stare lontano da quei casini.

 

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Back Door Man
27 minuti fa, drake00 ha scritto:

Meglio 3 anni di sofferenze per un obiettivo ambizioso o la mediocrità per un lungo periodo?

Rispetto le tue idee, però non mi torna questo presupposto. Dove sta scritto che vivrai in mediocrità per un lungo periodo?

L'hai pensato tu, che in parte significa avere deciso che sarà in quel modo (la famosa profezia che si autoavvera).

31 minuti fa, drake00 ha scritto:

Ma intendevo anche dire che forse è meglio andarsene quando si ha già una buona dose di fiducia in se stessi, d’accordo che è un salto nel vuoto per chiunque ma meglio farlo se il cervello funziona a 30 invece che 20

E quest'altro ragionamento mi pare fallace. Pensi che la tua fiducia in te stesso aumenti stando a casa e studiando? E che il cervello ti funzioni meglio fra tre anni o quattro?

Secondo me stai solo rimandando.

Poi dipende da quanto malessere c'è in casa. Se ci stai tutto sommato bene (allora stacci e studia) o se se ci stai male (e allora starci altri 3 anni è pericoloso).

Quanto più si è giovani e quanta più energia disponibile abbiamo. E viceversa.

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