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[LIBRO] Dale Carnegie, Come trattare gli altri e farseli amici


snake

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MissClio

ahahahaha.. e stai calma! vuoi che ci vediamo stasera così passa tutto?

Modificato da MissClio
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Stormer

Libro letto ancora anni fa, ma che dove decisamente riprendere in mano! Ottima lettura, soprattutto se nella quotidianità, lavoro, ecc vi trovate a che fare con gente intrattabile.. oltre che per il game, chiaramente

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Gabbo

Come detto precedentemente: utile per le amicizie, dannoso per l'attrazione.

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themask

Per sbaglio qualche settimana fa , ho comprato il libro di Dale Carnagie rivisitato da <non mi ricordo chi> che si intitola Come trattare gli altri e farseli amici NELL'ERA DIGITALE. Sostanzialmente, riprende i concetti del libro originale ma attualizzati con FACEBOOK, TWITTER ecc.

Avevo letto anche le prime 100 pagine del libro originale. Per ora, sono a pagina 80 circa del nuovo.

Sono solito sottolineare le parti più interessanti e importanti di qualsiasi libro io legga per poi potermele riprendere velocemente.

Alla luce di questo lavoro di evidenziazione, devo dire che le parti interessanti sono veramente pochissime. Mi sembrano consigli abbastanza scontati. Anzi ho imparato più cose sulla vita di Lincoln che su come trattare gli altri!

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Phoenix10

Come detto precedentemente: utile per le amicizie, dannoso per l'attrazione.

Dipende.

Per l'approccio a freddo: vanno scisse le cose che possono essere comunque utili per l'attrazione, da quelle che invece dirigono nella friendzone o nel disinteresse totale.

Per l'approccio a caldo: ponendo che il libro di Dale Carnagie sia utile solo per le amicizie, è indirettamente utile per conoscere nuove donne tramite i nuovi amici.

Mi sto purtroppo accorgendo (per quelle che sono le mie frequentazioni e da quello che mi raccontano altri) che molti fanno game con spirito individualistico, persino quando sono in gruppo.

In pratica:

-si fa game di gruppo per---->imparare a farlo da soli

-si fa game da soli per------->imparare a farlo da soli

Questo significa precludersi tantissime occasioni per incontrare altre donne e nuovi amici (vanno in fumo opportunità di relazioni sentimentali, di amicizia, di lavoro, di affari, così' come per conoscere posti nuovi e interessi nuovi).

Il libro di Dale Carnagie può essere un'ottima fonte di ispirazione per instaurare e migliorare i rapporti con gli altri, al fine di alimentare il fuoco di due aspetti che possono incrementare esponenzialmente la vitalità del proprio game e di divertimento con gli amici:

1. social proof

2. game di squadra

Esempi:

"Colonizzare" un pub conoscendo e facendo amicizia (gradualmente) con lo staff e i clienti, incrementa il social proof, e quindi il valore verso le altre donne (lo si può fare anche da soli, ma in gruppo è un'operazione decisamente più efficace), al punto che potrebbero essere loro a inserirsi spontaneamente nelle discussioni o ad aprirci direttamente.

Il game di squadra è un game che i natural fanno da sempre.

Capita di vedere un gruppetto di amici natural in cui l'alpha del gruppo svolge la funzione di "ariete" per aprire i set. L'alpha aumenta il proprio valore davanti ai suoi amici e alle donne; gli amici dell'alpha godono della luce riflessa dal medesimo, acquisendo anch'essi valore nei confronti del set (che comunque dovranno poi mantenere e sviluppare durante l'interazione).

Un gruppo di player può fare lo stesso tipo di game di squadra, in modalità "natural" od organizzandosi da bravi PUA.

Un gruppo di sei player, se unito, può aprire un set da 6 o più (escludendo un set da 7) con una difficoltà decisamente minore rispetto a quanto non farebbero se divisi in minigruppi da due che aprono set da due (nonostante la parità numerica).

Le donne sentono meno pressione e un'atmosfera più scanzonata quando c'è un folto gruppo di amici a conoscerle (purché le donne non siano in inferiorità numerica, generando altrimenti uno sgradevole effetto branco che spesso le allontana).

Nei set seduti ai tavolini di un pub: aprire un tavolo da soli è più arduo in confronto a un'apertura spalleggiati da un amico. Con un amico riceviamo la sua carica d'energia e abbiamo un minimo di social proof davanti alle tipe sedute al tavolo che abbiamo addocchiato.

Per fare cose simili ci vuole però spirito di gruppo e un interesse naturale a creare e migliorare amicizie.

Il libro di Dale Carnagie lo vedo quasi fondamentale per sviluppare al meglio queste capacità, in combinazione con altri libri che lavorano sull'automiglioramento (No More Nr Nice Guy, I Sei Pilastri dell'Autostima...).

In caso contrario, questi sono gli effetti che ho visto:

-tipo di game molto sacrificato, solo all'aperto e in un numero ristretto di zone (solitamente piazze molto grandi).

obiettivo ideale: fare game in qualsiasi posto: piazze, vie, vialoni, negozi, centri commerciali, supermercati, librerie, biblioteche, discoteche (in pista e fuori pista), fermate del bus ecc.

-frame stritolato: si esce solo per fare game; se si esce per fare altro, allora si fa solo altro

obiettivo ideale: uscire per fare game ma fare anche altro; uscire per fare altro ma fare anche game. Il game deve entrare nel sangue, al punto da annullare la distinzione tra uscire per sargiare e uscire per fare altro.

E' ovvio che organizzando un'uscita con amici PUA si esce a rimorchiare, ma è controproducente essere schiavi del game a prescindere.

-assenza di rapporti veri tra i player: si esce insieme per sargiare, ma non si sviluppa alcun rapporto d'amicizia, se non a livelli superficiali. E' paradossale, perché conosco persone che si frequentano da anni e sono sinceramente amici parlando quasi esclusivamente di donne, calcio, auto e barbecue (tutti argomenti che mi interessano, soprattutto il primo. Giusto un pelo...) e i cui spostamenti sono tra bar e discoteca. Mentre con diverse persone che fanno game (fortunatamente non tutte, ma un consistente numero) con cui ci si confronta sul proprio passato, le proprie paure, e le proprie ambizioni...c'è come una barriera invisibile difficile da abbattere per aprire queste persone.

Non che ci sia molto da stupirsi. Detto dal sottoscritto che era un ex beta (ma beta profondo), chi inizia a fare game è quasi sempre una persona beta (con tutte le sfumature di grigio di ogni singolo caso), e per quanto ci si depuri col tempo dai tratti di questa personalità per far spazio a quelli alpha, i rimasugli beta non mancano di incidere fastidiosamente nel presente fino a quando non vengono eliminati del tutto (o quantomeno intorpiditi).

Rimasugli che creano un blocco nello sviluppo delle relazioni sociali, pure tra "colleghi" PUA (a tal riguardo, addirittura PUA espertissimi presentano carenze del genere che li conduce ad avere sì uno stuolo di ammiratori, ma amicizie totalmente o quasi inesistenti).

Mi spiace molto quando vedo un player nella media o inesperto che conosce un PUA di livello avanzato che, anzichè pensare a un'amicizia disinteressata, inizia a tempestarlo di domande sulla seduzione come se fosse un corso a pagamento (e ricordiamoci comunque che anche i corsi a pagamenti sono svolti da persone, non da robot). In una circostanza simile, si evince che il player vuole solo apprendere qualcosa per sé, mentre il PUA deve constatare tristemente che molti di quelli che lo vogliono conoscere sono solamente interessati alle nozioni che può dispensare (c'è poco da stupirsi quando un PUA esperto non vuole uscire con i meno esperti).

obiettivo ideale: uscire con altri player evitando il game di gruppo individuale, ma per crearsi amicizie vere. Riscoprire il piacere di conoscere altri con interessi in comune ed esperienze di vita simili, abbattendo le barriere che si innalzano per la paura di essere giudicati e di sentirsi inferiori.

Creando un rapporto vero con altri player si aprono nuove amicizie, l'esperienza aumenta più velocemente e si buttano le basi per un vero game di squadra.

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Gabbo

Dipende.

Per l'approccio a freddo: vanno scisse le cose che possono essere comunque utili per l'attrazione, da quelle che invece dirigono nella friendzone o nel disinteresse totale.

Per l'approccio a caldo: ponendo che il libro di Dale Carnagie sia utile solo per le amicizie, è indirettamente utile per conoscere nuove donne tramite i nuovi amici.

Mi sto purtroppo accorgendo (per quelle che sono le mie frequentazioni e da quello che mi raccontano altri) che molti fanno game con spirito individualistico, persino quando sono in gruppo.

In pratica:

-si fa game di gruppo per---->imparare a farlo da soli

-si fa game da soli per------->imparare a farlo da soli

Questo significa precludersi tantissime occasioni per incontrare altre donne e nuovi amici (vanno in fumo opportunità di relazioni sentimentali, di amicizia, di lavoro, di affari, così' come per conoscere posti nuovi e interessi nuovi).

Il libro di Dale Carnagie può essere un'ottima fonte di ispirazione per instaurare e migliorare i rapporti con gli altri, al fine di alimentare il fuoco di due aspetti che possono incrementare esponenzialmente la vitalità del proprio game e di divertimento con gli amici:

1. social proof

2. game di squadra

Esempi:

"Colonizzare" un pub conoscendo e facendo amicizia (gradualmente) con lo staff e i clienti, incrementa il social proof, e quindi il valore verso le altre donne (lo si può fare anche da soli, ma in gruppo è un'operazione decisamente più efficace), al punto che potrebbero essere loro a inserirsi spontaneamente nelle discussioni o ad aprirci direttamente.

Il game di squadra è un game che i natural fanno da sempre.

Capita di vedere un gruppetto di amici natural in cui l'alpha del gruppo svolge la funzione di "ariete" per aprire i set. L'alpha aumenta il proprio valore davanti ai suoi amici e alle donne; gli amici dell'alpha godono della luce riflessa dal medesimo, acquisendo anch'essi valore nei confronti del set (che comunque dovranno poi mantenere e sviluppare durante l'interazione).

Un gruppo di player può fare lo stesso tipo di game di squadra, in modalità "natural" od organizzandosi da bravi PUA.

Un gruppo di sei player, se unito, può aprire un set da 6 o più (escludendo un set da 7) con una difficoltà decisamente minore rispetto a quanto non farebbero se divisi in minigruppi da due che aprono set da due (nonostante la parità numerica).

Le donne sentono meno pressione e un'atmosfera più scanzonata quando c'è un folto gruppo di amici a conoscerle (purché le donne non siano in inferiorità numerica, generando altrimenti uno sgradevole effetto branco che spesso le allontana).

Nei set seduti ai tavolini di un pub: aprire un tavolo da soli è più arduo in confronto a un'apertura spalleggiati da un amico. Con un amico riceviamo la sua carica d'energia e abbiamo un minimo di social proof davanti alle tipe sedute al tavolo che abbiamo addocchiato.

Per fare cose simili ci vuole però spirito di gruppo e un interesse naturale a creare e migliorare amicizie.

Il libro di Dale Carnagie lo vedo quasi fondamentale per sviluppare al meglio queste capacità, in combinazione con altri libri che lavorano sull'automiglioramento (No More Nr Nice Guy, I Sei Pilastri dell'Autostima...).

In caso contrario, questi sono gli effetti che ho visto:

-tipo di game molto sacrificato, solo all'aperto e in un numero ristretto di zone (solitamente piazze molto grandi).

obiettivo ideale: fare game in qualsiasi posto: piazze, vie, vialoni, negozi, centri commerciali, supermercati, librerie, biblioteche, discoteche (in pista e fuori pista), fermate del bus ecc.

-frame stritolato: si esce solo per fare game; se si esce per fare altro, allora si fa solo altro

obiettivo ideale: uscire per fare game ma fare anche altro; uscire per fare altro ma fare anche game. Il game deve entrare nel sangue, al punto da annullare la distinzione tra uscire per sargiare e uscire per fare altro.

E' ovvio che organizzando un'uscita con amici PUA si esce a rimorchiare, ma è controproducente essere schiavi del game a prescindere.

-assenza di rapporti veri tra i player: si esce insieme per sargiare, ma non si sviluppa alcun rapporto d'amicizia, se non a livelli superficiali. E' paradossale, perché conosco persone che si frequentano da anni e sono sinceramente amici parlando quasi esclusivamente di donne, calcio, auto e barbecue (tutti argomenti che mi interessano, soprattutto il primo. Giusto un pelo...) e i cui spostamenti sono tra bar e discoteca. Mentre con diverse persone che fanno game (fortunatamente non tutte, ma un consistente numero) con cui ci si confronta sul proprio passato, le proprie paure, e le proprie ambizioni...c'è come una barriera invisibile difficile da abbattere per aprire queste persone.

Non che ci sia molto da stupirsi. Detto dal sottoscritto che era un ex beta (ma beta profondo), chi inizia a fare game è quasi sempre una persona beta (con tutte le sfumature di grigio di ogni singolo caso), e per quanto ci si depuri col tempo dai tratti di questa personalità per far spazio a quelli alpha, i rimasugli beta non mancano di incidere fastidiosamente nel presente fino a quando non vengono eliminati del tutto (o quantomeno intorpiditi).

Rimasugli che creano un blocco nello sviluppo delle relazioni sociali, pure tra "colleghi" PUA (a tal riguardo, addirittura PUA espertissimi presentano carenze del genere che li conduce ad avere sì uno stuolo di ammiratori, ma amicizie totalmente o quasi inesistenti).

Mi spiace molto quando vedo un player nella media o inesperto che conosce un PUA di livello avanzato che, anzichè pensare a un'amicizia disinteressata, inizia a tempestarlo di domande sulla seduzione come se fosse un corso a pagamento (e ricordiamoci comunque che anche i corsi a pagamenti sono svolti da persone, non da robot). In una circostanza simile, si evince che il player vuole solo apprendere qualcosa per sé, mentre il PUA deve constatare tristemente che molti di quelli che lo vogliono conoscere sono solamente interessati alle nozioni che può dispensare (c'è poco da stupirsi quando un PUA esperto non vuole uscire con i meno esperti).

obiettivo ideale: uscire con altri player evitando il game di gruppo individuale, ma per crearsi amicizie vere. Riscoprire il piacere di conoscere altri con interessi in comune ed esperienze di vita simili, abbattendo le barriere che si innalzano per la paura di essere giudicati e di sentirsi inferiori.

Creando un rapporto vero con altri player si aprono nuove amicizie, l'esperienza aumenta più velocemente e si buttano le basi per un vero game di squadra.

Condivido quello che hai detto ma forse non mi sono spiegato bene io:

I concetti espressi nel libro sono utili per alimentare/rafforzare ogni tipo di amicizia che poi sia indirettamente favorevole alla conoscenza di ragazze ed avere ai loro occhi un grande impatto iniziale dato dal valore dell'appartenenza di quella cerchia sociale non c'è alcun dubbio.

Mi riferivo all'interazione diretta con i propri target, non si può pensare di comportarsi con una ragazza che si vuole attrarre come ci si comporterebbe con un amico/a.

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Phoenix10

Condivido quello che hai detto ma forse non mi sono spiegato bene io:

I concetti espressi nel libro sono utili per alimentare/rafforzare ogni tipo di amicizia che poi sia indirettamente favorevole alla conoscenza di ragazze ed avere ai loro occhi un grande impatto iniziale dato dal valore dell'appartenenza di quella cerchia sociale non c'è alcun dubbio.

Mi riferivo all'interazione diretta con i propri target, non si può pensare di comportarsi con una ragazza che si vuole attrarre come ci si comporterebbe con un amico/a.

Per fare attrazione no.

Per comfort e rapport può servire.

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