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Il limite tra perversione e trauma


Lord98

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Giòbi Gioba
8 minuti fa, Doom Head ha scritto:

Ormai dire di essere veneti è come dire di avere una mazza di 33 centimetri.

Comunque, io la butto là, non è che sta 19enne sia un fake o una che vuole prendere per il culo?

Magari ti ha scritto quelle cose solo per vedere la tua reazione.

Per me è un fake.Hai fatto qualche scopata ultimamente?(Test)

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46 minuti fa, Riple ha scritto:

 

Il dare piacere alla partner è più una conseguenza se sto facendo bene il ruolo che la natura mi impone, e la donna allineata alla natura femminile, lo capisce e lo apprezza e prova a sua volta piacere.

Ma, se così fosse, probabilmente non ti rinfaccerebbero (al di là che rinfacciare qualcosa a letto è davvero brutto) di non dar loro piacere. 

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5 minuti fa, Riple ha scritto:

Corretto e ci mancherebbe.  Ma non puoi negare la componente animale nel sesso. E la natura animale è tutto tranne che altruista o egualitaria. È utilitaristica.

Non la nego, anzi. La sento sulla pelle e mi piace. 

Però ho avuto esperienze con ragazzi che avevano proprio voglia di farmi impazzire. Il mio piacere non era conseguenza di qualcosa, ma volontà e istinto loro che prendeva in quei casi il sopravvento in questo modo

Non é sempre così eh. Ma mi é successo 

 

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Riple
4 minuti fa, Brendaaa ha scritto:

Ma, se così fosse, probabilmente non ti rinfaccerebbero (al di là che rinfacciare qualcosa a letto è davvero brutto) di non dar loro piacere. 

Non ho scritto che mi rinfacciavano di non dare piacere. Rileggi bene. Razionalizzavano delle richieste sulla base di un egualitarismo sessuale inesistente.

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Riple
11 minuti fa, Alexis2 ha scritto:

Il mio piacere non era conseguenza di qualcosa, ma volontà e istinto loro che prendeva in quei casi il sopravvento in questo modo

L'input maschile è utilitaristico. Il piacere femminile che monta e si fa palese aumenta quello maschile e lo induce a meglio performare, che a sua volta procura maggior piacere alla partner. Un circolo virtuoso e win-win.

Impossibile che un uomo abbia a priori l'istinto di dar piacere. Possiamo crederlo o convincercene, ma non esiste nell'unico ambito ancora naturale che ci è concesso come umani.

Con questo non voglio convincerti, e ci sta restare delle proprie opinioni.

Modificato da Riple
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6 minuti fa, Riple ha scritto:

L'input maschile è utilitaristico. Il piacere femminile che monta e si fa palese aumenta quello maschile e lo induce a meglio performare, che a sua volta procura maggior piacere alla partner. Un circolo virtuoso e win-win.

Impossibile che un uomo abbia a priori l'istinto di dar piacere. Possiamo crederlo o convincercene, ma non esiste nell'unico ambito ancora naturale che ci è concesso come umani.

Con questo non voglio convincerti, e ci sta restare delle proprie opinioni.

Non hai mai voglia di darle piacere? Farla impazzire e basta

Non di scopartela

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Riple
2 minuti fa, Alexis2 ha scritto:

Non hai mai voglia di darle piacere? Farla impazzire e basta

Non di scopartela

Certo che a volte ho voglia solo di darle piacere, giocarci e farla impazzire. Ma non certo durante la penetrazione, dove prevale la componente biologica.

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L'intesa sessuale è anche la predisposizione a cercare il piacere dell'altro così come si ricerca il proprio. Dedicarsi al partner facendo montare il piacere fino alla penetrazione è importante tanto quanto quest'ultima. 

L'istinto predatorio e utilitaristico per dare soddisfazione al maschio può essere anche prendere la donna da dietro senza ancora nessuna eccitazione e finire in pochi colpi. 

Attenzione a fare di questa retorica del maschio delle caverne e degli imperativi biologici la verità assoluta. 

O ad addossare le responsabilità esclusivamente alle donne " che non sono connesse". 

 

Modificato da newpil
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Molchat
21 ore fa, Lord98 ha scritto:

Mi chiedo: qual è il confine tra una perversione e un desiderio frutto di un trauma?

Avete avuto a che fare con situazioni simili? È possibile ricavarci qualcosa di "sano" o e meglio prendere le distanze?

Domandona, davvero.

Penso a una ragazza milanese, mia coetanea, che frequentai per tre mesi circa. Ci siamo piaciuti all'istante, andavo a trovarla quando avevo un weekend libero.

La prima volta, a casa sua, il tempo di un caffè ed eravamo già a letto, svestiti e pronti all’azione.
Un attimo prima di farlo, mi disse sottovoce: "non mi picchi vero?".
Ma boh, in quel momento non ci pensai, non dissi nulla...forse perché pensavo solo a concludere.

Dopo quella volta, a letto giocavamo più spesso. Cambiavamo i ruoli, ma una volta sopra di me, mentre mi teneva fermo, non riusciva neanche a darmi uno schiaffo. Con le parole sì, si calava bene nella parte da dominatrice, ma oltre quel punto non riusciva ad andare. Si metteva in condizione di essere sottomessa, umiliata, preferiva così.
Ci ho provato un paio di volte a metterla a suo agio, ma niente.
Io, intanto, imparavo tutti i cromatismi delle sue chiappe, dal rosa pallido al rosso peperone.

Ma fuori dalle lenzuola mi andò male, perché era quel tipo di persona che amava discutere di ogni cosa, anche quando tutto andava bene o l'argomento in sé era insignificante.
Se si litiga 24/7, poi pensano sia vero amore. Quando la conobbi, avevo compreso solo in parte questo suo lato polemico, ma non pensavo fosse così estremo...e non avevamo nemmeno parlato di religione o politica!

C'è da dire che almeno non era il tipo che teneva il muso. Lite finita, amici come prima.  

Quello che mi faceva pensare è che il più delle volte non voleva altro che sentirsi dire che aveva ragione, specie quando invece aveva torto marcio.
Una volta capito l’errore, si incantava per qualche secondo, per poi dirmi "scusa scusa scusa, puniscimi” o “ho sbagliato, sculacciami ho sbagliato!" ma senza usare un tono suadente o di sfida, regredendo proprio come una bambina.
 
Non ne sono sicuro, ma azzardo sia lo stesso tono con cui mi chiedeva quel giorno di non picchiarla.

Quello che ricordo è che non ha avuto un ex manesco prima di conoscermi. Però suo padre, lo nominava ogni tanto le prime volte che parlavamo. Secondo me lo adorava, ma le piaceva anche raccontarmi di quanto poteva essere stupido in certe occasioni. La madre no, mai una parola.

Forse avrei fatto meglio a parlarne subito con lei di questi suoi cambi repentini di umore, ma all’epoca pensavo usando solo il cazzo e non volevo altre complicazioni, oltre a quelle che avevo già. Alla fine, ho scelto di scappare.

Non so quanto possa esserti d’aiuto, ma questa è stata la mia esperienza.

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