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Il limite tra perversione e trauma


Lord98

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Crescendo63
6 hours ago, Lord98 said:

Ti dirò che, ad essere del tutto sincero, questa componente sadica di cui parli è in parte presente in me.

Tieni conto che una certa parte di "sadismo" è normale in una persona, anche senza risvolti patologici. Una certa aggressività è parte dell'eros.

Può nascere sia da giochi di potere, che da frustrazioni subite, che da esperienze con i genitori.

L'essenziale è che uno sia capace di gestire questa parte, e che consideri sempre l'altra persona.

 

Quote

Inizia ad ispirarmi un po' meno quando una persona mi chiede di essere abusata fuori dal letto, e di picchiarla/insultarla nella vita di tutti i giorni... in questo caso mi spaventerebbe.

Uno dei criteri fondamentali del mondo BDSM (e che lo distingue da abusi e cose da reato), è l'importanza del consenso: ovvero, qualsiasi attività è ok purché avvenga fra adulti consenzienti (se invece c'è un minore o manca il consenso, non è più BDSM ma abuso, con quanto ne consegue).

Ne deriva che una persona sottomessa, o schiava (per sua scelta), può gradire gli abusi, o l'umiliazione, o le percosse. Così come qualcuno ama mangiare insetti, o peperoncino ultra-piccante... e finché lo sceglie liberamente, e ne è contento, è tutto ok.

Naturalmente il consenso dev'esserci da entrambe le parti: sia il sub (submissive) che il Dom (dominante) hanno i loro limiti, che vanno sempre rispettati.

 

Il problema nasce quando il consenso manca (o i limiti non vengono rispettati), oppure la persona si sente male dopo l'esperienza: questo indica che qualcosa non funziona, e va chiarito. Ma, per dire, tanti/e sub sono orgogliosi dei lividi che rimangono sul loro corpo dopo una sessione; questo sentirsi bene DOPO è il segnale che l'esperienza è stata positiva per loro.

Viceversa, una persona squilibrata magari certa una certa esperienza, ma dopo averla vissuta entra in conflitto o sta male o ha reazioni negative. In questi casi è probabile che non si tratti più di parafilia (che è, essenzialmente, un gioco divertente per chi la pratica) ma qualcosa di più insano.

Quello che voglio dire è che non conta tanto il COSA si fa, quanto la consapevolezza e il COME lo si vive. Per qualcuno una sculacciata è un affronto gravissimo; per un altro i calci nei genitali sono una libidine. De gustibus :-)

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Lord98

@Crescendo63 Ti ringrazio nuovamente per le info, mi rendo conto di non conoscere nulla di questo mondo!

Vediamo come proseguono le cose con questa ragazza di cui parlavo! Lei, che a quanto ho capito ha già una certa esperienza, mi ha infatti anticipato che deve fidarsi al 100% di me prima di poter sperimentare certe cose. Insomma, nelle tue parole ritrovo le sue...

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sedlex

fatti questa esperienza....lei è il riflesso di come è stata trattata fin dalla piu tenera eta,l'indole è quella.

ad una ragazza siciliana,che poi non ho potuto vedere ,a milano,causa chiusura,piaceva da morire essere umiliata...io le dicevo che era carina e lei diceva di essere lo scopettino del cesso(forse a causa di un padre violento o che la denigrava in continuazione). Piu la trattavo bene piu si allontanava,piu la stuzzicavo e piu si avvicinava....

li per li ero spiazzato ,però mi eccitava la cosa...ovviamente tenendo presente determinati limiti che è difficile tenere bada quando sei trasposrtato dall'eros e dall'eccitazione...

Modificato da sedlex
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