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In questi mesi mi sono data da fare


Minypony

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1 ora fa, Celeste ha scritto:

Sono d’accordo con te, molto d’accordo. E ove sia possibile, investo del tempo per spiegarmi, per far chiarezza...ma nemmeno io sono stata abituata all’ascolto di feedback onesti e sinceri...Direi, per nulla. 
E in realtà avrei anche le spalle abbastanza larghe per reggerli. Eppure...

Non escludo che questo comportamento si riscontri anche negli uomini… solo che io approcciando le ragazze lo riscontro in loro…

e al momento mi é capito solo una volta che qualcuna mi dicesse le cose come stavano (vado a memoria)… ho apprezzato, sono stato male, ma ho apprezzato…

Sarò un filino sensibile (o con le “spalle strette”) ma guardate che fare il primo passo e collezionare rejection non é per tutti uno sport divertente, quindi, risparmiare tempo e ferite emotive é sempre apprezzato.

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senza nome
13 minuti fa, Venusda ha scritto:

Non escludo che questo comportamento si riscontri anche negli uomini… solo che io approcciando le ragazze lo riscontro in loro…

e al momento mi é capito solo una volta che qualcuna mi dicesse le cose come stavano (vado a memoria)… ho apprezzato, sono stato male, ma ho apprezzato…

Sarò un filino sensibile (o con le “spalle strette”) ma guardate che fare il primo passo e collezionare rejection non é per tutti uno sport divertente, quindi, risparmiare tempo e ferite emotive é sempre apprezzato.

Il punto è che non te le risparmi.

Se molte dicessero la verità, al di là della fiera dell'assurdo, spesso staresti anche (più) male:

"no con te sono uscito solo per fare ingelosire quello, che poi non mi ha pensato lo stesso allora ciao anche a te"

" Mi sembrava che tu avresti avuto un maggiore impatto nella mia vita a livello social proof, invece non è cambiato nulla allora ciaone"

"Le mie amiche dicono che sei brutto, allora ciaone, a me però piacevi, ma soffro troppo la pressione sociale"

Ecc.ecc

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Sensei10
1 ora fa, Minypony ha scritto:

la parola relazione mi spaventa

E allora che hai imparato? 

A scappare via sono buoni tutti. A nascondersi dietro ad un dito, non ne parliamo neanche. 

Sai chi era Walter Model? Fu un tattico geniale, uno dei migliori strateghi militari  - forse il migliore - che il ventesimo secolo ricordi. Ma, come tutti gli esseri umani, aveva un punto debole. Non era ferrato nell'attacco, bensì nella difesa. L'organizzazione della difesa lo rese celebre a tal punto che fu costretto a rintanarsi in un'operazione disperata. Alla fine, pur di rimanere fedele ai suoi ideali, vista l'imminente capitolazione, si uccise. Non sappiamo cosa gli avrebbe riservato il destino se si fosse arreso (il processo di Norimberga, okay, ma vai a capire). Sta di fatto che se avesse dedicato il suo acume a studiare gli attacchi, forse la sua fine sarebbe ancora più gloriosa. E sto parlando di un convinto nazista, non di un chierichetto. 

Fai bene ad avere dei timori. Ma non rinunciare.

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8 minuti fa, senza nome ha scritto:

Il punto è che non te le risparmi.

Se molte dicessero la verità, al di là della fiera dell'assurdo, spesso staresti anche (più) male:

"no con te sono uscito solo per fare ingelosire quello, che poi non mi ha pensato lo stesso allora ciao anche a te"

" Mi sembrava che tu avresti avuto un maggiore impatto nella mia vita a livello social proof, invece non è cambiato nulla allora ciaone"

"Le mie amiche dicono che sei brutto, allora ciaone, a me però piacevi, ma soffro troppo la pressione sociale"

Ecc.ecc

Non ci sono arrivato a questo livello di profondità… appena avrò modo di toccare con mano quanto da te detto avremo modo di confrontarci…

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Sensei10
11 minuti fa, senza nome ha scritto:

Il punto è che non te le risparmi.

Se molte dicessero la verità, al di là della fiera dell'assurdo, spesso staresti anche (più) male:

"no con te sono uscito solo per fare ingelosire quello, che poi non mi ha pensato lo stesso allora ciao anche a te"

" Mi sembrava che tu avresti avuto un maggiore impatto nella mia vita a livello social proof, invece non è cambiato nulla allora ciaone"

"Le mie amiche dicono che sei brutto, allora ciaone, a me però piacevi, ma soffro troppo la pressione sociale"

Ecc.ecc

Qui conta il carattere. 

Meglio un calcio sulle gengive di uno schiaffo invisibile, almeno sai perché ti ritrovi a terra.

E comunque c'è sempre la possibilità di un secco "no, grazie" che già dice tutto.

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1 ora fa, Venusda ha scritto:

Sarò un filino sensibile (o con le “spalle strette”) ma guardate che fare il primo passo e collezionare rejection non é per tutti uno sport divertente, quindi, risparmiare tempo e ferite emotive é sempre apprezzato.

Sembrerà ipocrita, ma ti confesso che per me è un bagaglio vedere il dolore nell’altro, la sua delusione. Le aspettative e la speranza che comunque mantiene, nonostante la chiarezza del “Discorso”. E ció con sfumature diverse, a seconda del grado di intimità raggiunto: dal disappunto meramente narcisistico fino alla visione di segni di una ferita che in parte non si rimarginerà mai. 
Ecco, per me è pesante da reggere tutto questo. Ha un impatto su di me. Ove possibile, non ho voglia di essere responsabile di certi pesi. A volte è inevitabile: il rischio zero non esiste. O divento un robot che sottostà alle volontà e umori dell’altro oppure mi chiudo in un eremo eliminando qualunque interazione sociale.

Comunque l’interesse a non causare ferite - di qualunque entità esse siano - è anche mio, credimi. 
E non credo sia solo empatia...è proprio un nodo alla gola che poi diventa difficile da sciogliere. 
 

E quindi l’attenzione al risparmiare tempo e ferite all’altro è massima, almeno da parte mia. 
 

Non penso di essere l’unica al mondo a comportarsi così...

Modificato da Celeste
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Sensei10
9 minuti fa, Celeste ha scritto:

Sembrerà ipocrita, ma ti confesso che per me è un bagaglio vedere il dolore nell’altro, la sua delusione. Le aspettative e la speranza che comunque mantiene, nonostante la chiarezza del “Discorso”. E ció con sfumature diverse, a seconda del grado di intimità raggiunto: dal disappunto meramente narcisistico fino alla visione di segni di una ferita che in parte non si rimarginerà mai. 
Ecco, per me è pesante da reggere tutto questo. Ha un impatto su di me. Ove possibile, non ho voglia di essere responsabile di certi pesi. A volte è inevitabile: il rischio zero non esiste. O divento un robot che sottostà alle volontà e umori dell’altro oppure mi chiudo in un eremo eliminando qualunque interazione sociale.

Comunque l’interesse a non causare ferite - di qualunque entità esse siano - è anche mio, credimi. 
E non credo sia solo empatia...è proprio un nodo alla gola che poi diventa difficile da sciogliere. 
 

E quindi l’attenzione al risparmiare tempo e ferite all’altro è massima, almeno da parte mia. 
 

Non penso di essere l’unica al mondo a comportarsi così...

Scusa, però fammi capire.

Stai dicendo che ti fa soffrire vedere un altro soffrire? 

Si chiama compassione. Nobile, ma forse non così richiesta né necessaria tra esseri umani

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senza nome
1 ora fa, Sensei10 ha scritto:

Qui conta il carattere. 

Meglio un calcio sulle gengive di uno schiaffo invisibile, almeno sai perché ti ritrovi a terra.

E comunque c'è sempre la possibilità di un secco "no, grazie" che già dice tutto.

Tanto quanto ti ribalzano è al 99% perché qualcosa è sbagliato in te-almeno nella loro percezione.

Cosa sia, tranne assolutismi, è (spesso) abbastanza indifferente.

A volte potrebbe essere anche rilevante ,ma non puoi farci nulla comunque.

Se anche fosse stato un atteggiamento e magari ti dicesse che il problema è che non l'hai baciata dopo 2h che vi conoscevate, non vuol dire nulla, in quanto se pur apprendi la lezione e non la ripeti con quella dopo, magari proprio quella dopo voleva essere baciata alla 3 uscita e quindi hai nuovamente sbagliato.

È troppo caotico il reale, soprattutto quello che coinvolge i sentimenti, i generi, il sesso e per quello molti discorsi mi fanno sorridere e soprattutto trovo assurdo i limiti (mentali e fisici) che tanti si pongono ex ante(alle situazioni).

In ogni caso, purtroppo quando veniamo rifiutati ci sentiamo male, fino a "moltissimo male", fino a "morire" in alcune specifiche situazione. La spiegazione del di lei gesto, anche fosse reale, potrebbero attenuare il dolore delle volte, altre corroborarlo, ma quel sentire di sofferenza di base rimarrebbe. È fisiologico.

 

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27 minuti fa, Sensei10 ha scritto:

Stai dicendo che ti fa soffrire vedere un altro soffrire? 

A te no?

Io non ho la palla magica, quindi oggi potrei essere sinceramente innamorata e un domani no. Fa parte del rischio... Allo stesso modo, solo frequentandoti potró capire se l’interesse superficiale possa evolvere in altro, eccetera. È fisiologico che le aspettative dell’altro possano essere deluse. D’altra parte accade continuamente anche a noi stessi! 

Peró ecco, se vedo lo sbocciare di un sentimento e io so già - perchè lo so - che da me non si potrà avere molto, taglio, anzichè prolungare la mia piacevole e stucchevole sosta. Contenimento dei danni.

Ancor peggio, tutte le varie azioni manipolatorie, del tipo “uscire con uno solo per far ingelosire un altro”, sono ovviamente da me bandite. 
 

Comunque sì, è doloroso vedere l’altra persona soffrire, essere appesantita per causa tua. E la mia forse non è nemmeno compassione, ma un sentimento del tutto egoistico: io questa responsabilità non la voglio. 
Mi addolora rivedere i volti di tutte le persone che ho fatto star male...e comunque dover essere più forte del desiderio di accontentare l’altro, e tirare dritto con i paraocchi, muoversi con fermezza “crudele” verso la tua, di salvezza. 
Sono sensazioni che - se posso - evito di rivivere.

O moriró di crepacuore. Io un’altra faccina triste e delusa forse non la reggo. Credó che ad un certo punto sarà semplicemente troppo.

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