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Nuova conoscenza... (che sento di aver "quasi" sfanculato).


YUSUKE86

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Giraluna
2 minuti fa, Giraluna ha scritto:

Riordinare il caos (o l abisso, ad ognuno le sue semplificazioni) invece vuole dire proprio combinare tutte le sue variabili, riconoscerle in simbiosi con le azioni.

Traduzione: significa proprio essere consci che esiste e che non ci viene presentato in maniera cronologica, ne tanto meno in ordine alfabetico. Ed essere il meno ossessivamente accecati dalla semplificazione e dal controllo.

@Wanda

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Varos

Mi sbaglierò, ma secondo me non devi diventare una macchina (visto che insisti molto su questa dicotomia - essere umano - robot) per prendere qualcosa di buono per te dal forum di italian seduction. Mi sembra che stai facendo crociate verbali su questioni molto astratte.

 

Poi, hai sicuramente bisogno di maggiori interazioni nella vita reale. Più ne hai, meglio sarà. Che poi quesa cosa vale sempre e per tutti.

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2 minuti fa, YUSUKE86 ha scritto:

E per sapere questo, c'è bisogno di "mettere da parte il lato umano"?

Il mettere etichette sta rovinando sempre più il "rapporto/relazioni" con gli altri (al di là dei problemi/disagi personali di ognuno.)

Ora se una persona "vede determinati comportamenti" data da un altra persona, si ricorda (cavolo, ma quel comportamento si rifa molto al "narcisisita patologico") e quindi ferma subito la conoscenza, perchè secondo lui/lei, si trova a che fare con un narcisista.

E' un esempio per farti capire, come i social (e queste etichette), stanno incasinando sempre più il rapportarti con gli altri.

Aspetta, stiamo mischiando i discorsi. Io mi riferivo al tuo post citato in precedenza, in cui c'erano generalizzazioni varie e l'eco del famoso "un tempo si stava meglio", quando
1) oggettivamente non è così
2) è un paragone talmente riduttivo, quello fra i vari periodici storici, che non ha molto senso fare

Riguardo a questo altro discorso, che però non c'entra con lo smettere di essere giudici di ciò che non si conosce, che era ciò a cui prima mi riferivo, posso dire questo: se ho a che fare con una persona i cui comportamenti mi appaiono tossici, me ne allontano. Mi sembra la cosa più naturale del mondo. E' banale istinto di sopravvivenza, lo ha anche l'animale più sfigato e stupido del pianeta. Quindi non capisco il perché di questo esempio

Se i social non ti piacciono, allora smetti di usarli. Sono stata senza per anni e ti assicuro che si vive meglio. Ma non puoi imporre la tua visione e le tue scelte personali anche agli altri, spacciandole per verità assolute. Perché non lo sono

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YUSUKE86
3 minuti fa, Wanda ha scritto:

Aspetta, stiamo mischiando i discorsi. Io mi riferivo al tuo post citato in precedenza, in cui c'erano generalizzazioni varie e l'eco del famoso "un tempo si stava meglio", quando
1) oggettivamente non è così
2) è un paragone talmente riduttivo, quello fra i vari periodici storici, che non ha molto senso fare

Riguardo a questo altro discorso, che però non c'entra con lo smettere di essere giudici di ciò che non si conosce, che era ciò a cui prima mi riferivo, posso dire questo: se ho a che fare con una persona i cui comportamenti mi appaiono tossici, me ne allontano. Mi sembra la cosa più naturale del mondo. E' banale istinto di sopravvivenza, lo ha anche l'animale più sfigato e stupido del pianeta. Quindi non capisco il perché di questo esempio

Se i social non ti piacciono, allora smetti di usarli. Sono stata senza per anni e ti assicuro che si vive meglio. Ma non puoi imporre la tua visione e le tue scelte personali anche agli altri, spacciandole per verità assolute. Perché non lo sono

Ci stavo pensando (gli ho usati per troppi anni, mi ci sentivo "protetto", mi ci rifugiavo.)

Cmq io non ho la verità in tasca, mi sto rendendo conto solo che "il lato umano" sta scomparendo sempre più.

Forse per proprio per questo, che ho iniziato a svegliarmi nel 2021.

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Diagonale
14 minuti fa, Wanda ha scritto:

Perché la realtà è davvero complessa; perché più conosci le cose ed i loro meccanismi, più ti rendi conto della tua ignoranza e che non finirai mai di imparare; addentrandoti scopri che in tutto si nasconde un abisso profondo, anche in te stesso; comprendi che il bisogno di mettere etichette, racchiudere in categorie, nasce solamente dalla paura di ciò che non capisci e vedi diverso da te e, perciò, vuoi sminuire, cercando di averne il controllo. Ecco il perché

Credo sia una normale fase dello sviluppo del cervello, intorno ai 14-16 anni si ragiona per assolutismi, infatti a quell'età si è molto attratti da ideali come il pessimismo cosmico, il socialismo e ci si convince di aver capito tutto.

La normale crescita poi ti porta a 18 anni a capire che non capirai mai un cazzo, e forse se proprio hai voglia di investire altri 10 anni tra uiversità e PhD studiando giorno e notte forse potresti arrivare a capire quasi tutto di un ristretto campo del sapere, quindi tipo lo 0,1% del totale.

Purtroppo in Italia, ma sarà così anche nel resto del mondo, molta gente arresta la propria crescita in quella fase e rimane convinta di aver capito tutto e poi te li ritrovi sempre a tirare fuori il comunismo e la critica alla società capitalista in ogni discussione, senza capire che capitalismo non vuol dire nulla e che la legge, l'economia e la politica la si fa mettendosi lì pragmaticamente e cercando di risolvere e migliorare il sistema man mano che si trovano problemi, non di certo con la bacchetta magica.

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Giraluna
4 minuti fa, YUSUKE86 ha scritto:

il lato umano" sta scomparendo sempre più.

Per me è il contrario. Prima si era più censurati dentro se stessi e al desiderio di apparire e adesso, pure nel dolore, sono uscite parte latenti che di certo fanno comunque parte della propria natura.

Solo che non piacciono. Ciò non toglie che esistessero anche molto tempo fa. 

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58 minuti fa, YUSUKE86 ha scritto:

Che sia troppo impulsivo, ne sono consapevole, resta il fatto che oggi di "umanità" io ne vedo sempre mena.

La massa si sta "unificando" e le "briciole" sempre più messe da parte. (magari sto riparlando per "luoghi comuni").

Il "giustificare" (l'aver tradito la moglie/il marito), lo trovo assurdo.

Con la "scusa" della mentalità aperta, si stanno facendo passare per "bene/giuste", troppe cose scorrette.

 

"Io mi sono rotto le palle di lei" quindi giustamente le metto le corna (trovo una persona, che mi possa dare nuove emozioni).

A me sinceramente, mi fa pensare sta cosa.

Basta "stancarsi" di una relazione/rapporto umano... per sostituirlo con un altro?

Mica le persone sono oggetti.

Ah già, io ho la mentalità chiusa, "l'epoca passata", valori ecc (altre stronzate cit.) insegnate dai nostri genitori.

L'umanità, che fine sta facendo?

Parli spesso di te stesso definendoti “sensibile”, “umano”, dotato di “intelligenza emotiva”...ma, posso permettermi di farti riflettere un momento?

Io tutta questa gran empatia e sensibilità nei confronti dell’umano non la percepisco.

Cioè, sì, in nuce sicuramente hai tutti gli strumenti per far tue certe percezioni. 
 

Peró talvolta appari ancora posizionato al gradino riservato ai bambini.

Dividi schematicamente il mondo in buoni e cattivi - collocando te stesso immancabilmente tra i primi - e non c’è voglia nè interesse di capire, empatizzare, mettersi nei panni dell’altro, di accettare, perdonare...amare.
 

Amare quello che è l’essere umano in tutta la sua complessità (...tu, papà, nonni compresi, perchè le contestuali luci e ombre abitano chiunque). 
 

Pensi che ti sarà mai possibile un giorno commuoverti per una persona che abbia tanto sbagliato? Metterti nei suoi panni e sentire qualcosa smuoversi dentro, pensare “cazzo”. Provare compassione...ma non quella degli Dei che concedono tenerezza perchè a tutto superiori: la compassione degli umani. Che è un po’ come guardare l’altro e dirsi: “ti riconosco. Io sono te”.

Essere mossi a...
A livello figurativo stesso, l’empatia ti si rappresenta come fare un passo in avanti, incontrare l’altro. Moto a luogo.

È significativo, non credi?

Come fai a dirti sensibile e reputare poi Leopardi un miserabile?

Tralasciando la sua rilevante opera in veste di filologo e critico, facendo finta che quest’ultima non esista...anche se fosse stato un incel che Silvia non ha avuto (...mai sentito parlare di espedienti letterari?)...Sarebbe una vita sprecata quella passata a comunicare, trasmettere un sentire mirabile? A raccontare il proprio personale sguardo, vivo e vivido, sul mondo? 
Sul serio ti senti solo di compatirlo e giudicarlo con freddo distacco?

Parli continuamente di umanità.

Ecce homo.

Tu, quindi, non essere un bambino.

 

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YUSUKE86
2 minuti fa, Giraluna ha scritto:

Per me è il contrario. Prima si era più censurati dentro se stessi e al desiderio di apparire e adesso, pure nel dolore, sono uscite parte latenti che di certo fanno comunque parte della propria natura.

Solo che non piacciono. Ciò non toglie che esistessero anche molto tempo fa. 

Forse perchè, iniziando a pensare "in massa" di più a se stessi, si sta perdendo quell'"altruismo" che c'era fino a pochi anni fa?

Che poi la cosa strana... se qualcuno muore  o qualche nazione va a "fuoco". tutti a scrivere su internet/fb "mi spiace, condoglianze alla famiglia" o magari "era buono ecc" (sono concetti generali) tanto per si dice? o magari no... tutti stanno diventando più "empatici"? verso il prox?

Sto discorso mi sembra un po contraddittorio (ma cmq sto dicendo troppe cose senza senso.)

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Doom Head
29 minutes ago, YUSUKE86 said:

E' un esempio per farti capire, come i social (e queste etichette), stanno incasinando sempre più il rapportarti con gli altri.

I social sono uno strumento che appagano l'ego a seconda di chi li usa e di come li usa.

Se non vuoi scendere a compromessi ti stacchi, altrimenti li utilizzi con coscienza cercando di renderti conto che la vita vera è fatta di ben altre sfide rispetto ai like che becchi.

Se ne hai un'autentica avversione allora non ci perdi tempo e non perdi tempo neanche con le persone che ne sono vittime.

Ma aprirei di più la mente, c'è anche chi sa distinguere vita vera da quella online senza venirne influenzata.

Quello che voglio dirti è che a questo mondo siamo tanti e non c'è bisogno di standardizzarsi, basta saper scegliere con chi rapportarsi. Non siamo "unici&speciali", il tuo miglioramento deve cominciare da questa presa di coscienza.

Modificato da Doom Head
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YUSUKE86
6 minuti fa, Celeste ha scritto:

Parli spesso di te stesso definendoti “sensibile”, “umano”, dotato di “intelligenza emotiva”...ma, posso permettermi di farti riflettere un momento?

Io tutta questa gran empatia e sensibilità nei confronti dell’umano non la percepisco.

Cioè, sì, in nuce sicuramente hai tutti gli strumenti per far tue certe percezioni. 
 

Peró talvolta appari ancora posizionato al gradino riservato ai bambini.

Dividi schematicamente il mondo in buoni e cattivi - collocando te stesso immancabilmente tra i primi - e non c’è voglia nè interesse di capire, empatizzare, mettersi nei panni dell’altro, di accettare, perdonare...amare.
 

Amare quello che è l’essere umano in tutta la sua complessità (...tu, papà, nonni compresi, perchè le contestuali luci e ombre abitano chiunque). 
 

Pensi che ti sarà mai possibile un giorno commuoverti per una persona che abbia tanto sbagliato? Metterti nei suoi panni e sentire qualcosa smuoversi dentro, pensare “cazzo”. Provare compassione...ma non quella degli Dei che concedono tenerezza perchè a tutto superiori: la compassione degli umani. Che è un po’ come guardare l’altro e dirsi: “ti riconosco. Io sono te”.

Essere mossi a...
A livello figurativo stesso, l’empatia ti si rappresenta come fare un passo in avanti, incontrare l’altro. Moto a luogo.

È significativo, non credi?

Come fai a dirti sensibile e reputare poi Leopardi un miserabile?

Tralasciando la sua rilevante opera in veste di filologo e critico, facendo finta che quest’ultima non esista...anche se fosse stato un incel che Silvia non ha avuto (...mai sentito parlare di espedienti letterari?)...Sarebbe una vita sprecata quella passata a comunicare, trasmettere un sentire mirabile? A raccontare il proprio personale sguardo, vivo e vivido, sul mondo? 
Sul serio ti senti solo di compatirlo e giudicarlo con freddo distacco?

Parli continuamente di umanità.

Ecce homo.

Tu, quindi, non essere un bambino.

 

Perchè sta frase? Nn la riesco a capire.

Da come scrivete/parlate, sembrate esseri perfetti.

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