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Spillover, o l'origine del Covid-19.


ArmandoBis

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ArmandoBis

Spillover è il titolo di un libro del giornalista e naturalista David Quammen uscito nel 2012.

Il significato del termine (letteralmente: traboccamento) è subito messo in chiaro nel sottotitolo: le infezioni animali e la prossima pandemia umana.

La copertina è uno sfondo nero, con due puntini rossi in alto. Sono gli occhi di un simpatico pipistrello che ci viene incontro ad ali spiegate.

La tesi del libro è espressa con estrema chiarezza già nel primo capitolo.

Dall'inizio degli anni '60 si sono già verificate nel mondo tredici zoonosi, cioè malattie il cui agente patogeno ha fatto un salto di specie, da un ospite in genere animale all'uomo.

La più nota è l'Aids, che ha causato circa trenta milioni di morti.

Eppure, secondo l'autore, questi eventi non sono né naturali, né ineluttabili, ma frutto della sistematica distruzione degli ecosistemi, che mettono in contatto con l'uomo virus, batteri, funghi, protisti, prioni, vermi sconosciuti fino a ieri, patogeni che  conducevano un'esistenza tranquilla all'interno di un ospite con il quale avevano convissuto per migliaia di anni, se non di più. 

Perduta la loro nicchia ecologica questi patogeni hanno la scelta fra morire o trovare un nuovo ospite, preferibilmente un essere piuttosto mobile, che li porti in giro il più possibile, per trovare l'ambiente più favorevole, se già lui stesso non offre un terreno adeguato.

Gli scienziati che si occupano di questi temi hanno coniato la sigla NBO, che sta per Next Big One, cioè il prossimo grande evento, la prossima epidemia, che produrrà per forza di cose un elevato numero di morti a causa della stretta interconnessione dovuta a una sfrenata globalizzazione.

Come sarà il prossimo Big One, si domanda Quammen.

"Sarà causato da un virus? Si manifesterà nella foresta pluviale o in un mercato cittadino della Cina meridionale? Farà trenta, quaranta milioni di vittime?" (Spillover, pag. 45)

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ArmandoBis

Il secondo capitolo è dedicato a Ebola.

A quanto pare, la malattia colpisce i gorilla, e quindi si trasmette all'uomo, limitatamente alle zone in cui vi è interazione fra le due specie. (In alcuni casi documentati, il contagio è avvenuto mangiando la carne di animali morti.)

L'indice di mortalità è elevatissimo: fra il 60% e il 75%.

Questo elemento, unito alla rapidità con cui si viene contagiati, sembra limitare fortemente la diffusione del virus.

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5 ore fa, ArmandoBis ha scritto:

Eppure, secondo l'autore, questi eventi non sono né naturali, né ineluttabili, ma frutto della sistematica distruzione degli ecosistemi, che mettono in contatto con l'uomo virus, batteri, funghi, protisti, prioni, vermi sconosciuti fino a ieri, patogeni che  conducevano un'esistenza tranquilla all'interno di un ospite con il quale avevano convissuto per migliaia di anni, se non di più. 

Ecco. Ma questa è cosa in realtà nota e risaputa nell'ambiente scientifico. Risparmio righe su righe di mia personale indignazione riguardo ai cambiamenti climatici e alla fine della specie umana (da notare: della specie umana, non di certo del mondo - il mondo inteso come "pianeta Terra" morirà tra un bel po' di tempo, gli unici a rimetterci saremo noi) che ci stiamo auto-infliggendo; ma nel futuro ci aspettano per forza di cosa eventi peggiori di questa pandemia. Ripeto: è cosa nota nell'ambiente scientifico, è fondamentalmente il problema alla base. Arginare il resto serve a poco.

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Back Door Man
5 hours ago, ArmandoBis said:

Si manifesterà nella foresta pluviale o in un mercato cittadino della Cina meridionale?

Ci ha azzeccato col mercato zozzo dei cinesi.

"It comes from China" *

 

* Era tanto che volevo dirlo anch'io 😎

 

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ArmandoBis
10 minuti fa, Back Door Man ha scritto:

Ci ha azzeccato col mercato zozzo dei cinesi.

"It comes from China" *

 

* Era tanto che volevo dirlo anch'io 😎

 

Io uguale.

L'ho anche detto in tempi non sospetti: i cinesi stanno rompendo i coglioni.

Comunque, il problema è che i pipistrelli vengono da un'altro ambiente. Non è come con i maiali, con cui ci convivi da migliaia di anni.

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ArmandoBis
32 minuti fa, Wanda ha scritto:

Ecco. Ma questa è cosa in realtà nota e risaputa nell'ambiente scientifico. Risparmio righe su righe di mia personale indignazione riguardo ai cambiamenti climatici e alla fine della specie umana (da notare: della specie umana, non di certo del mondo - il mondo inteso come "pianeta Terra" morirà tra un bel po' di tempo, gli unici a rimetterci saremo noi) che ci stiamo auto-infliggendo; ma nel futuro ci aspettano per forza di cosa eventi peggiori di questa pandemia. Ripeto: è cosa nota nell'ambiente scientifico, è fondamentalmente il problema alla base. Arginare il resto serve a poco.

Effettivamente non avevo pensato al cambiamento climatico e agli effetti di rimescolamento che non riguardano solo il regno vegetale.

Vent'anni fa comprai una casa con terreno e bosco in collina.

La prima cosa che chiesi fu: ci sono le zanzare?

No, mi fu risposto. È troppo in alto. Ci sono i pappataci.

A dir la verità, i pappataci non sono mai riuscito a inquadrarli bene. Come dice il nome, stanno zitti. Invece, nonostante gli 800 metri, qualche zanzara ogni tanto si vedeva, ma erano diverse da quelle di città, più grosse e lentissime, le ammazzavi con le mani senza fatica.

Poi, all'improvviso, nel periodo caldo, da un paio d'anni a questa parte, è arrivata la zanzare tigre.

Se fai un lavoro all'aperto, non puoi fermarti un secondo, perché altrimenti ti divorano.

Non so quanto il rimescolamento climatico possa incidere a livello di epidemie.

Comunque, sono convinto anch'io che il cambiamento climatico in sé stesso sia la cosa più pericolosa destinata a capitarci.

Gli attuali flussi migratori ci apparanno futili alla luce di quello che succederà in futuro.

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Back Door Man

Anche lo spostamento di animali da un continente all'altro ha conseguenze.

Il caso più famoso è quello del gambero killer.

E sulla costa toscana è arrivato negli anni 90 un insetto roditore del legno che è stato trasportato lì insieme a del legname proveniente dal Canada.

Ha attaccato i pini sul mare e ha rovinato il settore della raccolta dei pinoli.

Poi ci sono le tartarughe del Luna Park che venivano dalla Thailandia (low cost) che sono diventate giganti e le trovi sul lago dell'Accesa.

Non fanno niente ma mettono paura.

 

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Back Door Man
3 minutes ago, Back Door Man said:

Anche lo spostamento di animali da un continente all'altro ha conseguenze.

Il caso più famoso è quello del gambero killer.

E sulla costa toscana è arrivato negli anni 90 un insetto roditore del legno che è stato trasportato lì insieme a del legname proveniente dal Canada.

Ha attaccato i pini sul mare e ha rovinato il settore della raccolta dei pinoli.

Poi ci sono le tartarughe del Luna Park che venivano dalla Thailandia (low cost) che sono diventate giganti e le trovi sul lago dell'Accesa.

Non fanno niente ma mettono paura.

 

Mi sembra che nel caso del gambero killer c'entri anche il cambiamento climatico.

I gatti a pelo lungo, discendenti del gatto Siberiano, sono in America grazie ai vichinghi, che li tenevano nelle navi per fargli ammazzare i topi.

 

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ArmandoBis
18 ore fa, Back Door Man ha scritto:

Mi sembra che nel caso del gambero killer c'entri anche il cambiamento climatico.

I gatti a pelo lungo, discendenti del gatto Siberiano, sono in America grazie ai vichinghi, che li tenevano nelle navi per fargli ammazzare i topi.

 

Il libro sostanzialmente si occupa di zoonosi, cioè di malattie causate da interazioni fra uomo e animali.

Il concetto è che questi agenti patogeni vivono bene all'interno di certi animali, al cui ambiente si sono bene adattati.

Circostanze particolari possono costringere questi patogeni a fare il salto dall'animale in questione, detto "ospite serbatoio", all'uomo.

Le circostanze in cui questo avviene sono ogni volta specifiche, ma si possono riconoscere dei pattern ricorrenti.

In genere il meccanismo parte da un'interazione fra l'uomo e ambiente selvatico, spesso dovuta a distruzione ambientale. È ad esempio il caso di un nuovo tipo di malaria, che sta prendendo piede in Asia centrale. Il vettore è una zanzara che, a causa, della deforestazione, sta perdendo i suoi abituali bersagli, rivolgendosi sempre più spesso all'uomo e moltiplicando quindi i tentativi di quello specifico plasmodio - il protista causa della malaria che trova provvisoriamente spazio nella zanzara - di trovare una dimora stabile nell'essere umano.

Il famoso Ebola è anch'esso una zoonosi. Si sa che il virus colpisce gli scimpanzé (in alcune zone dell'Africa sono stati addirittura sterminati), che ce ne sono diverse versioni, alcune più, altre meno virulente e che dalle scimmie si trasmette all'uomo. Non è chiaro se vi sono anche altri "ospiti serbatoio". Devono esserci per forza, visto che i focolai compaiono e scompaiono per lungo tempo, per poi ricomparire. È evidente che nei periodi di calma il virus se ne deve stare tranquillo da qualche parte.

A volte, fra l'animale fonte della zoonosi e l'uomo si interpone un altro animale, è il caso dell'Hendra in Australia, che colpisce i cavalli e, attraverso di loro, l'uomo.

In questo caso il cavallo fa da "ospite di amplificazione" , ciò moltiplica la carica virale rendendola letale per l'uomo (anche se quasi tutti i decessi riguardano i cavalli stessi).

L'"ospite serbatoio" è una particolare razza di pipistrelli detti "volpi volanti". Questi pipistrelli convivono tranquillamente con il virus, ma non è la stessa cosa con il cavallo, che non essendo un animale autoctono ma importato, finiscono con il soccombere all'infezione.

 

Modificato da ArmandoBis
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ArmandoBis

Il libro dedica un intero capitolo alla storia della Sars.

Nonostante mortalità estremamente elevata (i decessi sono circa il 9% dei contagiati), la Sars non è diventata l'epidemia del secolo solo grazie a una circostanza fortunata: il picco di infettività arriva ben dopo l'insorgenza dei sintomi. 

La persona contagiata è di solito bloccata a casa o in un letto d'ospedale, e gli infettati sono quasi sempre parenti, medici, infermieri, compagni di stanza, il che rende relativamente agevole il rintracciamento.

L'influenza spagnola invece presenta un andamento opposto. La fase di maggiore trasmissibilità è quella iniziale della malattia e solo in un secondo momento i sintomi si fanno evidenti.

Quale è stato l'ospite serbatoio della Sars? Ci sono stati diversi indiziati, o accusati e poi scagionati, fra cui una razza di civette. Alla fine il colpevole non è stato trovato, anche perché le autorità hanno imposto un pesante giro di vite alla vendita di specie specie selvatiche nei mercati dell'area di provenienza della malattia.

Curioso che invece questo interrogativo non venga posto nel caso del Covid-19.

Almeno, io non ne trovo traccia sui media, eppure di tempo ne è passato.

Se davvero il virus è una chimera, questo dovrebbe ormai essere un fatto assodato e dimostrato.

Idem se non lo è.

-----+++++------

Interessanti, dopo il caso della Sars, quelli della Febbre Q e della malattia di Lyme (una sindrome abbastanza seria, diffusa anche in Italia e trasmessa dalle zecche) per gli utili insegnamenti che ci dispensano.

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