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Se in una piramide non puoi salire, esci e cambia piramide


.E.

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anche io sto pensando che la vita in un paesino di provincia mi sta stretta , pur avendo fatto le mie esperienze all'estero e le mie esperienze prima di sistemarmi in ambito lavorativo sto qui sostanzialmente perché sono una brava figlia e per stare vicino ai miei genitori . Quando ero più giovane per evadere andavo a farmi la stagione nei villaggi turistici e riprendevo in autunno una vita misera piatta senza stimoli mentre per me quei 4 mesi fuori erano puro ossigeno.

Ora sono un'impiegata e sono anche fortunata perché ho la possibilità di portare avanti la mia passione per la scrittura che mi permette di scrivere articoli di musica per diversi siti divertendomi tenendomi lontana dalle cose brutte della vita

ma se non dovessi più avere la possibilità di scrivere mi trasferirei a Londra o in qualche altro posto che può stimolare la parte della mia personalità più creativa

credo che l'unica sia farti strada attraverso un percorso lavorativo che ti permetta di arrivare in una qualche sede all'estero

Modificato da Minypony
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31 minuti fa, thehappyunicorn ha scritto:

Voglio solo dire una cosa.

È facile pensare che il problema sia l'Italia. Poi vai così in 'altro posto' ed è altrettanto facile che il problema ora diventi proprio 'altro posto' . Diventa la classica lamentela. Per dirla con Seneca: puoi andare dove ti pare, ma sarai sempre in compagnia di te stesso.

Due cose di 'altro posto' molto molto importanti:

1 ci sono settori specifici dove il lavoro all'estero in determinati campi è più abbondante. Lì prendi e vai

2 il fattore avventura. Provare qualcosa di nuovo. Mettersi alla prova. Imparare una lingua e una cultura 

Queste due cose sono il meglio che 'altro posto ' ti possa dare.

Andare in 'altro posto' per poi cominciare a parlare male di 'altro posto' è un classico dei classici. Lì bisogna tornare a Seneca e assimilare bene quel concetto. Non serve andare in 'altro posto' per capire se sia questo il caso. Ma uma volta capito andare via è una esperienza.

Italia , così come 'altro posto' , hanno in sé enormi vantaggi e enormi svantaggi. Sta a te con il dito scavare dalla parte enormi vantaggi e interrare con il dito la parte enormi svantaggi, per quanto possibile.

'Altro posto' non è un posto magico dove trovi di colpo la felicità.

'Altro posto' è solo, come il nome dice, un altro posto. Se ci vai per i primi due punti che elencavo, 'altro posto' è magico, perché la magia la porti tu. Se ti aspetti che sia 'altro posto' a dare di colpo a te la magica che in Italia mai hai trovato, magia psicologica intendo, devi leggere Seneca. E poi vedere se 'altro posto' sia la vera soluzione. Che invece può essere 'altro me'.

Spero si capisca.

Non mi riferisco a te in particolare. Sono dinamiche che conosco fottutamente bene. Io di 'altri posti' ne ho vissuti parecchi. 

Il contrario dei sognatori di 'altro posto' come posto dove la magia ti accoglierà a braccia aperte, sono i mammoni di 'nessun posto'. Sia gli uni che gli altri denotano decadenze psicologiche. Ma fortunatamente facilmente curabili. Tutti abbiamo decadenze psicologiche. Bisogna lavorarci solo su, con onestà

Ciao 

Concetto il tuo, sul quale rifletto anch'io spesso; vivo da anni in un paesino di poche anime e vita. 

Sarà che voglio provare.

Comunque ti ringrazio.

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35 minuti fa, Minypony ha scritto:

anche io sto pensando che la vita in un paesino di provincia mi sta stretta , pur avendo fatto le mie esperienze all'estero e le mie esperienze prima di sistemarmi in ambito lavorativo sto qui sostanzialmente perché sono una brava figlia e per stare vicino ai miei genitori . Quando ero più giovane per evadere andavo a farmi la stagione nei villaggi turistici e riprendevo in autunno una vita misera piatta senza stimoli mentre per me quei 4 mesi fuori erano puro ossigeno.

Ora sono un'impiegata e sono anche fortunata perché ho la possibilità di portare avanti la mia passione per la scrittura che mi permette di scrivere articoli di musica per diversi siti divertendomi tenendomi lontana dalle cose brutte della vita

ma se non dovessi più avere la possibilità di scrivere mi trasferirei a Londra o in qualche altro posto che può stimolare la parte della mia personalità più creativa

credo che l'unica sia farti strada attraverso un percorso lavorativo che ti permetta di arrivare in una qualche sede all'estero

Ma a Londra ci hai vissuto?

Hai esperienze all'estero?

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6 minuti fa, .E. ha scritto:

Ma a Londra ci hai vissuto?

Hai esperienze all'estero?

ho vissuto ad Oxford per un pò ma ero studentessa

non è tutto oro ciò che appare.

L'italia ha i suoi problemi ma la vita all'estero ne ha altrettanti

in italia abbiamo il lusso della sanità pubblica che non è da sottovalutare all'estero se non hai un buon lavoro con assicurazione compresa sei in mezzo ad una strada e devi arrangiarti a pagare tutto di tasca tua.

Modificato da Minypony
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thehappyunicorn
1 minuto fa, .E. ha scritto:

Sarà che voglio provare

Devi provare, devi farlo. Il problema di scrivere post è la difficoltà di esprimere un concetto accuratamente.

Io sono pro allontanamento dalla terra di origine. Non mi fraintendere. 

Quella di andarsene è una esperienza obbligatoria nella vita. E onore a chi va, rispetto a chi, bloccato dalla paura, resta.

Il mio è solo un avvertimento su come inquadrare la cosa perché, come per le donne, è facile idealizzare un luogo dove non si è. A me non manca particolarmente l'Italia, ma come scrivo e parlo in italiano, non posso nemmeno lontanamente pensare di arrivare a farlo in altre lingue. Parlo proprio di finezza di linguaggio. Le mie interazioni sono di livello inferiore da molti anni. Però io sono l'esotico, quello con l'accento, lo sotaque, sono il 'ragazzo italiano'. E non ho remore ad usare tale fatto, aldilà della mia minore finezza linguistica. 'Ma in Italia fate tutti così?!' Scandalizzate ed eccitate

C'è una famosa canzone di un artista portoghese (morto di SIDA), António Variações, che bene descrive il pericolo in queste cose. Te la faccio breve, 

"Io sto bene solo dove non sono,

Perché io voglio andare solo dove non vado"

Ma un sacco di canzoni sue sono perfette. Ce n'è una proprio sulla seduzione costante e ossessiva (lui era gay). Ma sono perfette nello descrivere lo sgomento, non nel risolverlo. Quello è con i greci. 2000 fottuti anni fa

 

 

Esta insatisfação
Não consigo compreender
Sempre esta sensação
Que estou a perder

Tenho pressa de sair
Quero sentir ao chegar
Vontade de partir
P'ra outro lugar

Vou continuar a procurar
O meu mundo
O meu lugar
Porque até aqui eu só

Estou bem aonde eu não estou
Porque eu só quero ir
Aonde eu não vou

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