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Voglio fare tanto sesso (di qualità) ma questa società mi crea non pochi problemi?


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So che la domanda sembra strana, che fa più figo dire che “la colpa è sempre nostra”, che “se vuoi una cosa te la prendi ed il resto sono solo scuse”, eppure, pur avendo oggettivamente tutto (bell’aspetto a detta generale, socialità, indipendenza economica) mi rendo conto di non riuscire a sfruttare al meglio il mio potenziale, pur mettendomi in gioco.

Perché? Non l’ho ancora capito sinceramente, e sembra nemmeno chi mi sta attorno.

Ciò che mi sorprende e spaventa di più è la differenza tra la percezione che gli altri hanno nei miei confronti (festaiolo, socievole, bel ragazzo, uno che scopa quando vuole) e le reazioni concrete quando poi mi metto in gioco.

Non so spiegarlo, ma è come se ci fosse una specie di “muro” tra me e le persone di qua, qualcosa che non riesco ad identificare e che nemmeno gli altri sanno spiegare se non con frasi vaghe e contraddittorie (“a pelle”, “c’è qualcosa di molto particolare in te”) o con reazioni di autodifesa non meglio specificate.

Non sono un belloccio che se la tira, anche se a detta generale appaio sicuro di me, forse troppo. Quando esco mi accorgo di ricevere sguardi ed attenzioni, mi accorgo di essere fissato dalle donne e se voglio faccio amicizia con chiunque e approccio qualsiasi ragazza. Diverse volte sono riuscito, assieme ad amici, a “monopolizzare” la serata o il locale in cui eravamo, ma spesso quando è il momento di andare al sodo sembro visto più come quello da “neutralizzare”, da “punire”, da “rimettere al proprio posto”.

Quando approccio in modo diretto o spinto succedono cose strane, alcuni emulano, o aspettano che me ne vada per provarci loro e le reazioni delle tipe sono in alcuni casi sconcertanti (approcciarmi di loro iniziativa mostrando interesse chiaro e lasciandomi il contatto, per poi non rispondere, non salutarmi o addirittura mostrare timore la volta successiva, usarmi come arma per avere attenzioni del momento o per far ingelosire il tipo di turno, partire subito in modalità “attacco” come a voler testare le mie reazioni, ecc).

Nell’anno appena trascorso ho scopato una quindicina di ragazze (non per mia scelta, è ben al di sotto della mia volontà dato che scoperei ogni giorno), alcune anche molto belle, ma mai serenamente e con un “pre” tranquillo e lineare. Quasi tutte ons da impulso o roba di una/due notti e praticamente tutte le tipe si sono poi rivelate instabili, iper-promiscue, dentro giri strani o escluse dai principali social circles per motivi anche qui non noti. Quasi tutte più grandi di me (anche questo penso sia emblematico).

Noto che alcuni miei amici, anche meno belli/sicuri/estroversi, pur facendo le stesse cose hanno un impatto “energetico” diverso, più per un effetto alone percepito che per loro doti particolari.

Io sono molto libero, indipendente, rispetto tutti, ma non seguo gli schemi relazionali “classici” e non sono suscettibile al giudizio sociale. La città in cui vivo è abbastanza complicata e chiusa e forse questo mio “non seguire le regole” disturba e crea un circolo vizioso (oggi mi sento in lotta con la mia città, sono in giro tutte le sere, ci provo serenamente con più ragazze e questo ha contribuito a crearmi una brutta nomea che alimenta il circolo vizioso). In altre città ho avuto meno problemi, in altre ancora ho percepito più o meno le stesse “vibes”. È bizzarro.

Sono il tipo che va in giro da solo senza problemi e approccia a freddo al pomeriggio, senza bisogno di essere ubriaco marcio per poi giocare a “fare finta di niente”, il tipo che va in un locale anche in solitaria e va diretto al sodo se gli interessa una. Il tipo che non finge.

Voglio solo vivere la vita che desidero senza esasperazioni, stupidità e fraintendimenti, avere un ruolo “riconosciuto”, fare tanto sesso e non sentirmi dire che sono figo, simpatico e socievole per poi vivere esperienze e situazioni da vero e proprio outsider.

Ultimamente ho iniziato a provare una frustrazione legata al tempo che passa, al pensiero che questa città/società mi sta rubando degli anni della mia giovinezza senza lasciarmi condurre la vita che vorrei in modo sereno, nonostante i miei investimenti di tempo/energia/soldi.

Di recente ho proprio pubblicato una domanda legata al “trash” che la società sembra imporre oggi per arrivare a scopare, soprattutto in contesti come i locali (casino, gelosie, alcol, droghe, risse, esasperazione).

Per voi è sufficiente discostarsi un pelo dalla norma, pur avendo apparentemente tutto, per avere già delle difficoltà nelle relazioni, o c’è dell’altro?

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Thetraveller87
10 ore fa, m_a_t_t ha scritto:

Quasi tutte ons da impulso o roba di una/due notti e praticamente tutte le tipe si sono poi rivelate instabili, iper-promiscue, dentro giri strani o escluse dai principali social circles per motivi anche qui non noti.

Spiega un po' meglio questo punto..

Riesci a fare una lista delle tipologie di donne che tiri su di solito con relativa descrizione specifica...

Racconta qualche anneddoto

10 ore fa, m_a_t_t ha scritto:

provo serenamente con più ragazze

Provarci a tappeto con tutte non è mai una bella idea... ti fai la nomea di quello che ficcherebbe anche in un sacco della spazzatura

Devi fare selezione

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10 ore fa, m_a_t_t ha scritto:

So che la domanda sembra strana, che fa più figo dire che “la colpa è sempre nostra”, che “se vuoi una cosa te la prendi ed il resto sono solo scuse”, eppure, pur avendo oggettivamente tutto (bell’aspetto a detta generale, socialità, indipendenza economica) mi rendo conto di non riuscire a sfruttare al meglio il mio potenziale, pur mettendomi in gioco.

Perché? Non l’ho ancora capito sinceramente, e sembra nemmeno chi mi sta attorno.

Ciò che mi sorprende e spaventa di più è la differenza tra la percezione che gli altri hanno nei miei confronti (festaiolo, socievole, bel ragazzo, uno che scopa quando vuole) e le reazioni concrete quando poi mi metto in gioco.

Non so spiegarlo, ma è come se ci fosse una specie di “muro” tra me e le persone di qua, qualcosa che non riesco ad identificare e che nemmeno gli altri sanno spiegare se non con frasi vaghe e contraddittorie (“a pelle”, “c’è qualcosa di molto particolare in te”) o con reazioni di autodifesa non meglio specificate.

Non sono un belloccio che se la tira, anche se a detta generale appaio sicuro di me, forse troppo. Quando esco mi accorgo di ricevere sguardi ed attenzioni, mi accorgo di essere fissato dalle donne e se voglio faccio amicizia con chiunque e approccio qualsiasi ragazza. Diverse volte sono riuscito, assieme ad amici, a “monopolizzare” la serata o il locale in cui eravamo, ma spesso quando è il momento di andare al sodo sembro visto più come quello da “neutralizzare”, da “punire”, da “rimettere al proprio posto”.

Quando approccio in modo diretto o spinto succedono cose strane, alcuni emulano, o aspettano che me ne vada per provarci loro e le reazioni delle tipe sono in alcuni casi sconcertanti (approcciarmi di loro iniziativa mostrando interesse chiaro e lasciandomi il contatto, per poi non rispondere, non salutarmi o addirittura mostrare timore la volta successiva, usarmi come arma per avere attenzioni del momento o per far ingelosire il tipo di turno, partire subito in modalità “attacco” come a voler testare le mie reazioni, ecc).

Nell’anno appena trascorso ho scopato una quindicina di ragazze (non per mia scelta, è ben al di sotto della mia volontà dato che scoperei ogni giorno), alcune anche molto belle, ma mai serenamente e con un “pre” tranquillo e lineare. Quasi tutte ons da impulso o roba di una/due notti e praticamente tutte le tipe si sono poi rivelate instabili, iper-promiscue, dentro giri strani o escluse dai principali social circles per motivi anche qui non noti. Quasi tutte più grandi di me (anche questo penso sia emblematico).

Noto che alcuni miei amici, anche meno belli/sicuri/estroversi, pur facendo le stesse cose hanno un impatto “energetico” diverso, più per un effetto alone percepito che per loro doti particolari.

Io sono molto libero, indipendente, rispetto tutti, ma non seguo gli schemi relazionali “classici” e non sono suscettibile al giudizio sociale. La città in cui vivo è abbastanza complicata e chiusa e forse questo mio “non seguire le regole” disturba e crea un circolo vizioso (oggi mi sento in lotta con la mia città, sono in giro tutte le sere, ci provo serenamente con più ragazze e questo ha contribuito a crearmi una brutta nomea che alimenta il circolo vizioso). In altre città ho avuto meno problemi, in altre ancora ho percepito più o meno le stesse “vibes”. È bizzarro.

Sono il tipo che va in giro da solo senza problemi e approccia a freddo al pomeriggio, senza bisogno di essere ubriaco marcio per poi giocare a “fare finta di niente”, il tipo che va in un locale anche in solitaria e va diretto al sodo se gli interessa una. Il tipo che non finge.

Voglio solo vivere la vita che desidero senza esasperazioni, stupidità e fraintendimenti, avere un ruolo “riconosciuto”, fare tanto sesso e non sentirmi dire che sono figo, simpatico e socievole per poi vivere esperienze e situazioni da vero e proprio outsider.

Ultimamente ho iniziato a provare una frustrazione legata al tempo che passa, al pensiero che questa città/società mi sta rubando degli anni della mia giovinezza senza lasciarmi condurre la vita che vorrei in modo sereno, nonostante i miei investimenti di tempo/energia/soldi.

Di recente ho proprio pubblicato una domanda legata al “trash” che la società sembra imporre oggi per arrivare a scopare, soprattutto in contesti come i locali (casino, gelosie, alcol, droghe, risse, esasperazione).

Per voi è sufficiente discostarsi un pelo dalla norma, pur avendo apparentemente tutto, per avere già delle difficoltà nelle relazioni, o c’è dell’altro?

@m_a_t_t tu dici questo: Non so spiegarlo, ma è come se ci fosse una specie di “muro” tra me e le persone di qua, qualcosa che non riesco ad identificare e che nemmeno gli altri sanno spiegare se non con frasi vaghe e contraddittorie (“a pelle”, “c’è qualcosa di molto particolare in te”) o con reazioni di autodifesa non meglio specificate.

Ecco, io posso assicurarti, che nell'ultimo anno sono uscita con ragazzi decisamente molto carini, che sulla carta avevano una buona presa sulla donne, ma che erano fondamentalmente respingenti.

Ebbene sì, senza accorgertene, potresti allontanare le donne anziché sedurle.

Tu ti emozioni?Tu provi qualcosa?

Ricordati che per emozionare gli altri, dobbiamo prima emozionarci noi... è quello che poi passa.

 

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stefania568
10 ore fa, m_a_t_t ha scritto:

So che la domanda sembra strana, che fa più figo dire che “la colpa è sempre nostra”, che “se vuoi una cosa te la prendi ed il resto sono solo scuse”, eppure, pur avendo oggettivamente tutto (bell’aspetto a detta generale, socialità, indipendenza economica) mi rendo conto di non riuscire a sfruttare al meglio il mio potenziale, pur mettendomi in gioco.

Perché? Non l’ho ancora capito sinceramente, e sembra nemmeno chi mi sta attorno.

Ciò che mi sorprende e spaventa di più è la differenza tra la percezione che gli altri hanno nei miei confronti (festaiolo, socievole, bel ragazzo, uno che scopa quando vuole) e le reazioni concrete quando poi mi metto in gioco.

Non so spiegarlo, ma è come se ci fosse una specie di “muro” tra me e le persone di qua, qualcosa che non riesco ad identificare e che nemmeno gli altri sanno spiegare se non con frasi vaghe e contraddittorie (“a pelle”, “c’è qualcosa di molto particolare in te”) o con reazioni di autodifesa non meglio specificate.

Non sono un belloccio che se la tira, anche se a detta generale appaio sicuro di me, forse troppo. Quando esco mi accorgo di ricevere sguardi ed attenzioni, mi accorgo di essere fissato dalle donne e se voglio faccio amicizia con chiunque e approccio qualsiasi ragazza. Diverse volte sono riuscito, assieme ad amici, a “monopolizzare” la serata o il locale in cui eravamo, ma spesso quando è il momento di andare al sodo sembro visto più come quello da “neutralizzare”, da “punire”, da “rimettere al proprio posto”.

Quando approccio in modo diretto o spinto succedono cose strane, alcuni emulano, o aspettano che me ne vada per provarci loro e le reazioni delle tipe sono in alcuni casi sconcertanti (approcciarmi di loro iniziativa mostrando interesse chiaro e lasciandomi il contatto, per poi non rispondere, non salutarmi o addirittura mostrare timore la volta successiva, usarmi come arma per avere attenzioni del momento o per far ingelosire il tipo di turno, partire subito in modalità “attacco” come a voler testare le mie reazioni, ecc).

Nell’anno appena trascorso ho scopato una quindicina di ragazze (non per mia scelta, è ben al di sotto della mia volontà dato che scoperei ogni giorno), alcune anche molto belle, ma mai serenamente e con un “pre” tranquillo e lineare. Quasi tutte ons da impulso o roba di una/due notti e praticamente tutte le tipe si sono poi rivelate instabili, iper-promiscue, dentro giri strani o escluse dai principali social circles per motivi anche qui non noti. Quasi tutte più grandi di me (anche questo penso sia emblematico).

Noto che alcuni miei amici, anche meno belli/sicuri/estroversi, pur facendo le stesse cose hanno un impatto “energetico” diverso, più per un effetto alone percepito che per loro doti particolari.

Io sono molto libero, indipendente, rispetto tutti, ma non seguo gli schemi relazionali “classici” e non sono suscettibile al giudizio sociale. La città in cui vivo è abbastanza complicata e chiusa e forse questo mio “non seguire le regole” disturba e crea un circolo vizioso (oggi mi sento in lotta con la mia città, sono in giro tutte le sere, ci provo serenamente con più ragazze e questo ha contribuito a crearmi una brutta nomea che alimenta il circolo vizioso). In altre città ho avuto meno problemi, in altre ancora ho percepito più o meno le stesse “vibes”. È bizzarro.

Sono il tipo che va in giro da solo senza problemi e approccia a freddo al pomeriggio, senza bisogno di essere ubriaco marcio per poi giocare a “fare finta di niente”, il tipo che va in un locale anche in solitaria e va diretto al sodo se gli interessa una. Il tipo che non finge.

Voglio solo vivere la vita che desidero senza esasperazioni, stupidità e fraintendimenti, avere un ruolo “riconosciuto”, fare tanto sesso e non sentirmi dire che sono figo, simpatico e socievole per poi vivere esperienze e situazioni da vero e proprio outsider.

Ultimamente ho iniziato a provare una frustrazione legata al tempo che passa, al pensiero che questa città/società mi sta rubando degli anni della mia giovinezza senza lasciarmi condurre la vita che vorrei in modo sereno, nonostante i miei investimenti di tempo/energia/soldi.

Di recente ho proprio pubblicato una domanda legata al “trash” che la società sembra imporre oggi per arrivare a scopare, soprattutto in contesti come i locali (casino, gelosie, alcol, droghe, risse, esasperazione).

Per voi è sufficiente discostarsi un pelo dalla norma, pur avendo apparentemente tutto, per avere già delle difficoltà nelle relazioni, o c’è dell’altro?

Non ho capito la domanda vedi che gli altri fanno sesso più di te senza sbatti vari  io avevo un ex che aveva fatto sesso con 50 donne davvero 😦  e era brutto . E il carisma che le faceva attaccare

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Inviato (modificato)
7 ore fa, Thetraveller87 ha scritto:

Spiega un po' meglio questo punto..

Riesci a fare una lista delle tipologie di donne che tiri su di solito con relativa descrizione specifica...

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Provarci a tappeto con tutte non è mai una bella idea... ti fai la nomea di quello che ficcherebbe anche in un sacco della spazzatura

Devi fare selezione

Ciao :)

Grazie per la risposta.

Le tipe più “comuni” che mi fanno capire di essere interessate in modo chiaro (ad es. appostandosi vicino, sguardi, contatto fisico, inviti a fare passeggiate) sono spesso ragazze sotto il mio target estetico, per cui oltre a non cagarle mi generano anche del fastidio.

Le donne che “tiro su” (quelle con cui alla fine accetto di andare) sono sicuramente più grandi di me di età (non ragazzine), di estetica sopra la media, ma con personalità fuori dagli schemi, emozionalità intensa/borderline, femminilità marcata, apparente bisogno di comprensione/sicurezza/punti fermi, forte istinto materno, oppure tipe appartenenti a circuiti “a sé stanti” come escort (di estetica top ma non di mio interesse), ex ballerine, donne in carriera, tipe sposate. Queste ultime sembrano idealizzarmi in modo immediato e per loro divento una specie di magnete, qualsiasi cosa dica o faccia.

Tutte le altre (parlo di quelle che mi possono interessare davvero, di aspetto sopra la media) mettono in atto comportamenti strani.

Più vado avanti e più mi accorgo che sembra sia un reato essere diretti e sinceri, in un mondo dove la gente preferisce drogarsi e fare giochetti anziché scopare e/o innamorarsi.

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Inviato (modificato)
6 ore fa, Nova87 ha scritto:

@m_a_t_t tu dici questo: Non so spiegarlo, ma è come se ci fosse una specie di “muro” tra me e le persone di qua, qualcosa che non riesco ad identificare e che nemmeno gli altri sanno spiegare se non con frasi vaghe e contraddittorie (“a pelle”, “c’è qualcosa di molto particolare in te”) o con reazioni di autodifesa non meglio specificate.

Ecco, io posso assicurarti, che nell'ultimo anno sono uscita con ragazzi decisamente molto carini, che sulla carta avevano una buona presa sulla donne, ma che erano fondamentalmente respingenti.

Ebbene sì, senza accorgertene, potresti allontanare le donne anziché sedurle.

Tu ti emozioni?Tu provi qualcosa?

Ricordati che per emozionare gli altri, dobbiamo prima emozionarci noi... è quello che poi passa.

 

Ciao :)

Grazie per la risposta.

Può essere come dici tu, ma di esperienze e di situazioni ne ho vissute veramente tante e se c’è una cosa che oggi mi è chiara è che le persone proiettano sull’altro quello che vogliono vedere (spesso non rappresentante la realtà). Un’altra cosa che ho capito è che non si può avere il controllo su questi meccanismi, non dipendono da noi.

Evidentemente, più che essere io il “respingente” (ti assicuro che sono una persona molto aperta e solare) il mix di stimoli (fisici, vocali, emozionali, non so) che vado ad innescare induce molte ragazze/persone a proiettare qualcosa di distorto, senza però prendersi la briga di andare oltre.

Esempio lampante è che praticamente tutti non sanno oggettivare “cosa” non piaccia o crei fastidio, razionalizzando percezioni proprie (ad es “sei molto diretto”, “lo sguardo”) per poi cadere in contraddizione non appena un’altra persona dice o fa le medesime cose :)

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7 ore fa, Nova87 ha scritto:

Tu ti emozioni?Tu provi qualcosa?

 

Certo che mi emoziono, e anche molto.

Ho sempre trovato irritante la “regola non scritta” che prevede sia l’uomo colui che deve essere all’altezza/saper indurre/saper generare/saper far provare determinate emozioni.... emozioni che poi sono autoindotte e percepite a tornaconto.

Può esistere anche il contrario, visto che si gioca ad essere super aperti oggi, non per forza l’uomo la parte che si offre e la donna la parte passiva che assorbe per poi tirare un “giudizio supremo” 😄

Se il mio “essere me stesso” viene letto come respingente, con tutta l’umiltà del mondo il problema non è più solo mio.

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Julian89

Da come ti descrivi, sembri essere il classico bad boy.

Notoriamente il bad boy è molto attraente, ma ha problema di fondo: non ispira fiducia.

Non mi sorprende che tu abbia scopato soprattutto in situazioni estemporanee, per così dire, come ONS et similia. E non mi sorprende che tu abbia attratto bad girls, le tue equivalenti al femminile.

Un lupo è affascinante, attrae ... ma fa paura.

Sai cosa affascina ma fa meno paura? Un lupo travestito da agnello.

Con questo non voglio dire che devi cambiare te stesso. Devi solo imparare a camuffarti un po'.

Essere sempre diretti, sinceri, brutali, ti categorizza in un unico modo. Prova invece un approccio differente, più "morbido", meno aggressivo, più sottile, più sotto la soglia dei radar, e vedi come va.

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Inviato (modificato)
1 ora fa, Julian89 ha scritto:

Da come ti descrivi, sembri essere il classico bad boy.

Notoriamente il bad boy è molto attraente, ma ha problema di fondo: non ispira fiducia.

Non mi sorprende che tu abbia scopato soprattutto in situazioni estemporanee, per così dire, come ONS et similia. E non mi sorprende che tu abbia attratto bad girls, le tue equivalenti al femminile.

Un lupo è affascinante, attrae ... ma fa paura.

Sai cosa affascina ma fa meno paura? Un lupo travestito da agnello.

Con questo non voglio dire che devi cambiare te stesso. Devi solo imparare a camuffarti un po'.

Essere sempre diretti, sinceri, brutali, ti categorizza in un unico modo. Prova invece un approccio differente, più "morbido", meno aggressivo, più sottile, più sotto la soglia dei radar, e vedi come va.

Grazie per la risposta.

Se fosse vero quello che dici (e fosse percezione generale condivisa) farei 2/3 ons a settimana almeno, che non porterebbero a niente comunque, ma il quantitativo sarebbe molto maggiore, io sarei appagato e la percezione degli altri nei miei confronti sarebbe più chiara e lineare. Da lì mi potrei gestire ed indirizzare. Qui invece abbiamo tutto e il contrario di tutto.

Per qualcuno sono un bravo ragazzo (“e si vede!”), da qualcuno sono percepito come bad boy (“e si vede!”), per qualcuno sembro gay/bisex non dichiarato (“e si vede!”), a volte vengo percepito come ambiguo (“io sono avanti è difficile che mi sbagli” 😉)

Osservo una marea di idioti/e convinti di sapere, di conoscere in nome di percezioni, di doti non meglio precisate. In realtà è tutto banale e contraddittorio e quando tiro fuori le cose a fatti la gente schizza male e va in difesa o diventa aggressiva.

In questi ultimi anni, tuttavia, un’idea me la sono fatta; penso che molto dipenda dallo stereotipo a cui rimanda il mix tra il nostro aspetto/modo di fare e la percezione altrui. Quando viene a mancare la possibilità di “collocare” una persona ecco che partono gli scompensi.

Ho amici “bad boy” che pur essendo direttissimi e spinti attivano meccanismi diversi e feedback più limpidi. Quello che io ricevo dall’esterno è più esasperato, una sorta di continuo “amore-odio-attrazione-evitamento”, e percezioni tutte diverse.

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2 ore fa, m_a_t_t ha scritto:

Certo che mi emoziono, e anche molto.

Ho sempre trovato irritante la “regola non scritta” che prevede sia l’uomo colui che deve essere all’altezza/saper indurre/saper generare/saper far provare determinate emozioni.... emozioni che poi sono autoindotte e percepite a tornaconto.

Può esistere anche il contrario, visto che si gioca ad essere super aperti oggi, non per forza l’uomo la parte che si offre e la donna la parte passiva che assorbe per poi tirare un “giudizio supremo” 😄

Se il mio “essere me stesso” viene letto come respingente, con tutta l’umiltà del mondo il problema non è più solo mio.

No no assolutamente, è un discorso che vale in generale, quello sulle emozioni.

Si gioca in due😉

Dalle tue parole percepisco come possa esserci un qualcosa che blocca l'interazione, non si tratta di essere o meno se stessi, si tratta di capire meglio se delle parti di te, inconsciamente, fanno sí che si creino delle barriere.

È difficile da comprendere come concetto, ma può succedere ed è il motivo per cui, chi ti incontra, magari, non riesce a spiegarti a parole, ciò che prova rapportandosi a te.

 

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