Maldoner [Élite] 3637 Inviato 14 Gennaio 2022 Condividi Inviato 14 Gennaio 2022 (modificato) Questi ultimi thread sono pazzeschi. La cosa curiosa è che le cose che stai scrivendo mi vengono spontanee quando sono (leggermente) ubriaco. 19 ore fa, ^'V'^ ha scritto: A parte il tuo esempio diretto, pianti abitualmente in menti fertili dei semi usando storie ed esempi? Aivia come si impara a costruire una storia e a comunicarla? Ne conosco gli elementi (tensione, drammatizzazione, equilibrio e conseguente rottura, climax ecc ecc), riconosco anche il linguaggio evocativo e suggestivo, ma metterlo in pratica risulta difficilissimo, torno automaticamente a una modalità comunicativa indicativa. È solo questione di pratica? Modificato 14 Gennaio 2022 da Maldoner ^'V'^ ha reagito a questo 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Questo è un messaggio popolare. ^'V'^ [Aivia Demon] 160673 Inviato 14 Gennaio 2022 Autore Questo è un messaggio popolare. Condividi Inviato 14 Gennaio 2022 20 minuti fa, Maldoner ha scritto: Questi ultimi thread sono pazzeschi. Aivia come si impara a costruire una storia e a comunicarla? Ne conosco gli elementi (tensione, drammatizzazione, equilibrio e conseguente rottura, climax ecc ecc), riconosco anche il linguaggio evocativo e suggestivo, ma metterlo in pratica risulta difficilissimo, torno automaticamente a una modalità comunicativa indicativa. È solo questione di pratica? Perché devi costruirla quando puoi viverla? E poi... una volta ho sentito dire che ogni persona ha un romanzo da poter scrivere, la differenza tra ognuno e uno scrittore sono tutti i successivi dopo il primo. In questo senso, non so se lo facciano ancora, ma ai tempi delle superiori uno della mia città ebbe un attimo di successo per un "primo romanzo" che fu pubblicato e ci fecero anche il film. Pochi sanno però che non ci prese un soldo, forse dei debiti addirittura. Dato che la casa editrice conosce questo fenomeno secondo cui ognuno, ha un primo romanzo, ma ben pochi possono scriverne diversi altri. Così, il contratto era che loro rischiavano nella stampa e distribuzione del primo, e lui scrittore non ci prendeva quasi niente, centesimi a copia. E che se il primo aveva successo e non era più così rischio pubblicare il secondo e il terzo, sul secondo e il terzo ci guadagnava di più. Il contratto lo obbligava, anche, a produrre un secondo e un terzo con quella casa editrice. Il primo ebbe successo, non ci guadagnò niente. Il secondo e il terzo non li aveva in testa, li dovette fare da contratto, e non piacquero a nessuno, non so se si sia limitato a non prendere un soldo o se abbia dovuto anche contribuire ai costi di stampa e distribuzione floppati. Perché ti dico questo? Perché ogni persona che è arrivata viva a 30-40 anni, ne ha di storie, se solo fai le domande giuste e ascolti invece di giudicarla... ne ha abbastanza per un romanzo di buon successo. Probabilmente non per il secondo e il terzo. Ma... guarda le persone che hai attorno, le battaglie che vivono, gli struggle. Come hanno risolto i problemi più forti di loro, a cosa hanno fatto appello, quali risorse hanno evocato... Puoi avere un intero romanzo di storie da quasi ogni persona, se solo riesci a farle capire che ti interessa. June*, ATTAR, Xeniade e 9 altri ha reagito a questo 2 10 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
^'V'^ [Aivia Demon] 160673 Inviato 14 Gennaio 2022 Autore Condividi Inviato 14 Gennaio 2022 17 minuti fa, Maldoner ha scritto: Aivia come si impara a costruire una storia e a comunicarla? Ora son di corsa con la spesa del bar, più tardi te ne regalo una che ho imparato ieri da Katana, di storie vere che danno esempi formativi. Maldoner ha reagito a questo 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Questo è un messaggio popolare. ^'V'^ [Aivia Demon] 160673 Inviato 14 Gennaio 2022 Autore Questo è un messaggio popolare. Condividi Inviato 14 Gennaio 2022 Tutto è nato con una gonna che ieri ho apprezzato in lei, e che mi ricordava una gonna da tennista, per quanto blu, colore demenziale, che usava al lavoro quando la conoscevo da poco. Così, mi ha raccontato la storia di quella gonna al lavoro, e di come era diventata coordinatrice dell'entertainment di tre, alberghi. Non è un punto da poco perché ho esperienza diretta dei tre maschi che oggi sono a coordinare ognuno dei tre alberghi, che la chiamano per chiedere dritte e le chiedono come cazzo facesse a gestire quell'albergo, e lei ne gestiva tre, compreso quello, e prima del covid, ossia con tre volte più clienti. Tutto gira intorno a quella gonna, da tennista e lei prima di conoscere me era una maschiaccia, non una da gonna, perché non aveva né famiglia né alcun palo cui reggersi e doveva stare undercover allo zoo tra gli umani. La situazione che trovò come coordinatrice nel primo albergo, fu che le femmine erano vestite da frocio, con delle magliette azzurre larghette tipo le magliette della frutta stampate con il logo dell'entertainment. Invece della gonna, avevano dei pantaloncini da ciclista corti, che ognuna di loro trovava scomodissimi perché erano di quelli dei poveri e avevano le cuciture fatte da qualche cinese drogato. I maschi erano vestiti da idioti, da ritardati, tipo boy scout. Ora, quando si tratta di vita reale e risultati reali, ossia nel business dove le cose devono funzionare, non si può mai adottare il puto di vista demenziale di certa politica, secondo cui è normale che le fighe debbano sembrare dei maschi, e i maschi debbano sembrare idioti per incontrarsi a metà strada. L'albergo - dato che rispondiamo tutti a leggi biologiche che nessuna politica per le masse e nessuna cultura può sovrascrivere - dava loro ogni giorno da mangiare un pasto per cani, e lei notava che il buffet per i clienti buttava via ogni giorno un sacco di ciibo per umani. Inoltre, dato che prendi d'istinto sotto gamba una femmina coi pantaloncini e un maschio vestito da boy scout o da ritardato, per risparmiare sui camerieri davano a quelli dell'entertainment compiti aggiuntivi da camerieri, tipo l'accoglienza in sala per il pranzo, o le pulizie. Questo non solo aumentava le ore che questi ragazzi e ragazze lavoravano a parità di stipendio, ma inoltre abbassava un bel po' la qualità dell'entertainment. Se tu questa sera devi fare un ballo, e invece di provare la coreografia sei a fare il cameriere... le recensioni negative per l'entertainmente sono meritate, quando ballate a caso e ognuno sbaglia la coreo. Bene, lei si rese conto che servisse un uomo forte per obbligare il management, insomma i piani alti dell'agenzia di entertainment, a dare dignità maschile e femminile ai ragazzi e alle ragazze, ma si rese anche conto che se un uomo giusto, savio, va dicendo che le fighe le vuole in minigonna da tennista che si possa sperare di vedere le mutandine, e i maschi li vuole con un abito che denoti competenza e decenza intellettuale, lo avrebbero arso vivo in questa psicosi collettiva antibiologica in cui viviamo. Si rese conto che solo una donna, essendoci 5 o 6 tipi di femminismo che dicono ognuno il contrario dell'altro, poteva iniziare una guerra per dare alle femmine la dignità di una gonna corta, ai maschi la dignità di non essere vestiti da idioti, ma da professionisti. Così, per sei mesi, combatté il sistema, chiedendo la gonna per le femmine e un dress code da uomo competente e non da ritardato per i maschi. Per farlo copincollò, nelle mail alla direzione generale, slogan femministi e demenzialità che lei sapeva funzionare, ma in cui credeva quanto un biologo serio crede nel veganesimo. Sapendo di essere l'unica, in quanto manager donna, a poter forzare le fighe a stare in minigonna con appelli alla libertà femminile, dato che tutti conosciamo almeno un uomo serio, e savio, finito nella cronaca per aver preteso dalle sue assistenti o dipendenti una chiara femminilità nel vestiario. Non fu facile, ma vinse. Le fighe avevano la mini da tennista e invece di quella maglia da bambino ritardato ne avevano una in microfibra attillata senza maniche, che non faceva perdere tempo a capire la forma del seno. I maschi avevano pantaloni corti da scout per il giorno e lunghi come dress code per l'orario apericena. Così le fu più facile dire ai proprietari dell'hotel che mangiare quel mangime da cani non aveva senso, con tutto il lavoro in più che costava alla cucina e tutto il cibo che buttavano a fine buffet. Perché le femmine e i maschi avevano un dress code che andava bene per la cena con i clienti. Non fu facile nemmeno lato coordinatrice, per più di un mese dovette lasciare senza cena al buffet, ossia senza cena, il maschio che si presentava al ristorante vestito da boy scout come nel pomeriggio o la femmina che veniva vestita da maschio e si aspettava di poter stare tra le persone normali a mangiare. Le persone non vogliono essere odiate, e le femmine ancora meno dei maschi. Non fu facile tenere la linea dura e mandare a casa senza cena i maschi vestiti da ritardati incompetenti e le femmine vestite da maschio ritardato con le tette. Ma iniziarono a volare recensioni a cinque stelle per l'hotel di cui lei gestiva l'entertainment, con chiari e ripetuti riferimenti alla serietà e capacità dell'entertainment. Questo significa business, significa che quell'hotel inizia a guadagnare più soldi degli hotel dove funziona secondo politica democratica per giocattoli a molla. Non solo l'entertainment era più gradito dai clienti, non solo potevano mangiare meglio e con più dignità, ma in più, se un un uomo ha i pantaloni lunghi e la testa alta, e una donna ha la gonna, non ce la fai a dirgli di fare gli sguatteri e i camerieri. Per cui, smisero di fargli fare compiti esterni alla Job Description, così ebbero tempo per preparare l'entertainment, e lo ebbero lavorando anche meno ore al giorno, così l'entertainment finalmente funzionava (secondo le recensioni delle famiglie di clienti). Siccome l'hotel che lei gestiva faceva più soldi ed era più soddisfatto degli altri hotel, la vollero altrove a gestire, ma nessuno voleva mollarla, così si trovò a gestire 3 hotel. I quali furono quelli che, prima del covid, funzionavano meglio dei pari stella e pari zona. Questa era la storia di quella gonna da tennista che vidi le prime volte che andavo a prenderla in moto dopo il lavoro, la sera prima del suo day off, e che mi piaceva. E' la storia di una battaglia, che segue la regola musulmana "vi invaderemo con le vostre leggi e vi comanderemo con le nostre", ossia, la storia che perché una cosa funzioni deve rispettare la biologia, e che se un maschio prova a dire che vuole le fighe in minigonna, lo massacrano e dicono che odia le donne, mentre se lo fa una donna usando slogan femministi, "loro" devono chinare il capo. Xeniade, Trilly, Gianilo e 16 altri ha reagito a questo 5 14 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Maldoner [Élite] 3637 Inviato 15 Gennaio 2022 Condividi Inviato 15 Gennaio 2022 20 ore fa, ^'V'^ ha scritto: Tutto è nato con una gonna che ieri ho apprezzato in lei, e che mi ricordava una gonna da tennista, per quanto blu, colore demenziale, che usava al lavoro quando la conoscevo da poco. [...] Questa post mi ha fascinato e incuriosito, stimolato e istruito. Fa venire voglia di conoscere quella creatura che si vede di sfuggita su Eudaimonia, sembra sempre così calma e tranquilla, anche leggermente timida, trasmette molta femminilità (c'è anche da considerare il gran bel culo). ^'V'^ e Nova87 ha reagito a questo 2 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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