Vai al contenuto

Esperienze in Irlanda?


Levon

Messaggi raccomandati

Back Door Man
Il 17/3/2022 at 10:34, Levon ha scritto:

alcolici

Già che ci siamo...


Ultimo assaggio piaciuto:

20220318_105138.jpg.1c6eb49e2a69a6fc59a5ae203d1555f6.jpg

Anís Seco - Made in Chinchón

 

 

Spoiler

A dirla tutta quando ho sentito l'odore dell'anice ☹️ ho pensato che mi avevano incxxxxx 😡 perché avevo chiesto Aguardiente seco e non Anís, ma mi sono ricreduto subito.

Il sapore è secco, l'aroma è light, buono, e invoglia a volerne di più.

Un prodotto nazionale, iberico e barato, a mio parere migliore dei vari Cognac francesi di fascia cheap.

Da provare.

 

  • Wow 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Levon
Il 18/3/2022 at 10:30, Back Door Man ha scritto:

Già che ci siamo...


Ultimo assaggio piaciuto:

20220318_105138.jpg.1c6eb49e2a69a6fc59a5ae203d1555f6.jpg

Anís Seco - Made in Chinchón

 

 

  Nascondi Contenuti

A dirla tutta quando ho sentito l'odore dell'anice ☹️ ho pensato che mi avevano incxxxxx 😡 perché avevo chiesto Aguardiente seco e non Anís, ma mi sono ricreduto subito.

Il sapore è secco, l'aroma è light, buono, e invoglia a volerne di più.

Un prodotto nazionale, iberico e barato, a mio parere migliore dei vari Cognac francesi di fascia cheap.

Da provare.

 

Mai visto in vita mia! Probabile che sia uno di quei prodotti disponibile solo in loco. C'è un motivo particolare per cui l'Anís è un'esperienza diversa rispetto ad altri liquori e alcolici?

Link al commento
Condividi su altri siti

Back Door Man
37 minuti fa, Levon ha scritto:

C'è un motivo particolare per cui l'Anís è un'esperienza diversa rispetto ad altri liquori e alcolici?

Una cosa più personale che altro.

In passato, tanti anni fa, avevo assaggiato liquore all'anice e avevo sviluppato una certa avversione per i liquori all'anice.

L'aroma per me è troppo forte. In linea generale non mi piacciono liquori dolci e / o eccessivamente aromatici. Preferisco whisky e cose di sapore secco.

L'Anís seco de Chinchón fa eccezione. L'aroma è molto light, tanto da invogliare a berne ancora.

Nel frattempo ho visto sul banco del bar che c'è anche l'Anís dolce, stessa marca.

 

Link al commento
Condividi su altri siti

Back Door Man
Il 18/3/2022 at 11:30, Back Door Man ha scritto:

Già che ci siamo...

War.
È tempo di autarchia.

Ho acquistato Aguardiente de Orujo per procedere ad assaggio patriottico.

👇

20220320_154526.jpg.72b5a052794272a5899505a8d292b1fb.jpg


(Già spiegato che non conviene comprare cose di importazione)

 

Autarchia: 

👇

"l'autosufficienza economica di uno Stato, raggiunta tramite l'indipendenza assoluta o relativa dalla produzione estera."

 

616px-Tele.JPG

 

"Un esempio di autarchia economica può essere individuato nell'Italia fascista e nella Germania nazista. Infatti, il clima teso delle relazioni internazionali e il pericolo di una imminente dichiarazione di guerra spinse diversi Paesi ad accogliere il principio economico in base al quale una nazione deve essere in grado di produrre autonomamente tutto ciò di cui ha bisogno senza dipendere in alcuno modo da economie estere. 

In Italia fu adottata una politica autarchica come risposta alle sanzioni economiche, come il blocco del commercio d'armi, imposte dalla Società delle Nazioni per l'invasione dell'Etiopia. Vennero a mancare perciò alcuni rifornimenti di materie prime. Anche Mussolini attuò nel suo regime totalitario una politica autarchica. L'efficacia delle sanzioni fu però diminuita dal fatto che esse non riguardavano il petrolio e il carbone, essenziali all'industria italiana, e che diversi Paesi con cui l'Italia aveva intensi rapporti commerciali (per esempio la Germania ed il Giappone), non aderivano alla Società delle Nazioni, e quindi non rispettarono il blocco, mentre altri paesi membri applicarono in modo blando le sanzioni. Il regime fascista, anche per ragioni di propaganda, dette un largo spazio ai "prodotti autarchici". Nacque in questo periodo il modo di dire "roba di prima", volendo indicare la merce di qualità. 
"Prima" non era però inteso come contrazione dell'espressione "prima qualità", ma stava a significare "roba di prima delle sanzioni" - e quindi dell'autarchia, con riferimento iniziale ai tessuti (quelli inglesi erano ritenuti i migliori), poi esteso a tutte le merci e ai cibi. Uno dei prodotti che invece ebbe successo (e difatti esiste tuttora) è il formaggio italico, creato unificando in un unico standard tutti i processi di produzione dei vari formaggi. 

La Società delle Nazioni cancellò le sanzioni dopo soli sette mesi, ma gli effetti politici ed economici sull'Italia proseguirono, grazie all'abile sfruttamento da parte della propaganda fascista, e i programmi autarchici durarono per anni, fino alla fine della seconda guerra mondiale. Un risultato positivo dell'autarchia fu lo sviluppo della ricerca scientifica soprattutto nella chimica (...)"

(Wikipedia)

 

Link al commento
Condividi su altri siti

Wyatt99

@Levonspiegheresti come hai fatto ad espatriare e quali consigli dare per chi vuole espatriare?

Link al commento
Condividi su altri siti

Levon
Inviato (modificato)
2 ore fa, Wyatt99 ha scritto:

@Levonspiegheresti come hai fatto ad espatriare e quali consigli dare per chi vuole espatriare?

Farò del mio meglio 💁🏻‍♂️ se hai/avete domande più specifiche postatele pure! ✌️

La mia esperienza è stata un po' più agevolata rispetto alla norma, forse, per vari motivi:

Spoiler
  • avevo già un lavoro in Italia e mi ero messo soldi da parte per qualsiasi tipo di emergenze.
  • l'azienda che mi ha assunto (Apple) ha provveduto alle spese del viaggio e all'alloggio per il primo mese, mettendomi pure in contatto con un agente immobiliare per trovare una sistemazione definitiva.
    Sembra una roba straordinaria, ma stiamo parlando di una corporazione tra le più grandi al mondo, anche se è comunque un investimento che fanno.
  • Prima di espatriare, mi sono informato un po' su cosa aspettarsi dalla vita in Irlanda: cultura, costo della vita, mentalità, quali stereotipi sono realistici e quali invece no... soprattutto per paesi tanto "distanti" dall'Italia, un po' di studio della destinazione aiuta tantissimo!
  • non sono mai stato una persona follemente innamorata dell'Italia. Apprezzo il mio paese, le persone a volte un po' meno, ma ho sempre avuto il desiderio di uscire e vivere nel mondo. Tutto questo non sarebbe possibile con una mentalità troppo attaccata al proprio paese di nascita, o perlomeno sarebbe una sofferenza.

I consigli che mi sento di dare sono:

  • Andare all'estero con poco o niente in tasca sarebbe un errore. Non è tanto un prepararsi al peggio, ma più un contingency plan per un ritiro strategico e un ritorno all'attacco più in là.
    Poi dipende anche dal posto in cui vai (non tutti i paesi hanno un costo elevato per gli standard italiani) e se riesci a sfruttare la situazione oppure meno (c'è chi riesce a farsi una vita partendo dal nulla), ma io che sono un po' avverso al rischio un minimo di cuscinetto ho voluto averlo.
  • Le grandi compagnie offrono lavori di vario tipo, alcuni terribilmente pallosi, ma hanno anche dei benefit da far venire l'acquolina in bocca. Nello spoiler ho menzionato Apple, ma non è l'unica grande compagnia che ha preso uffici qui in Irlanda - Facebook, Twitter, Google, Amazon, pure TikTok se non sbaglio. La lista è lunga!
    Sicuramente se cercate lavoro in compagnie del genere potrebbe pure essere che abbiano un protocollo apposta per facilitare il trasferimento - non è da poco, affatto, soprattutto per il risparmio a livello di costi.
  • Sempre parlando di lavoro: se avete contatti nel paese di destinazione, tanto meglio. È proprio grazie a un amico di lunga data, trasferitosi qui prima di me, che ho trovato questo lavoro. Di norma sono molto indipendente e voglio guadagnarmi tutto da solo, ma ci sono occasioni in cui avere buoni contatti aiuta parecchio.
  • Un'altra cosa, non essenziale magari ma secondo me molto importante, è che andare in un altro paese per aspettarsi la stessa vita e la stessa cultura che c'è in Italia non ha molto senso. Non siamo in Italia 2, persino la Spagna che ha una mentalità simile ha comunque delle differenze, e il mondo è bello anche per questo.
  • Ripeto: guardate bene l'entità degli stipendi e del costo medio della vita nel paese dove volete andare. Come mi disse una tipa che ho conosciuto a Londra: sì, magari costa tutto di più, ma prendi anche di più (a seconda del lavoro che fai). E viceversa, paesi dove si vive da nababbi con uno stipendio italiano solitamente offrono molto meno a livello di paga...
  • Informatevi sulla necessità o meno di avere un visto, requisiti e tempistiche varie, burocrazia e via dicendo. Non c'è niente di peggio che trovarsi con le braghe calate nel mezzo della procedura e dover annullare tutto, magari rischiando pure di pagare penali per qualsiasi minchiata. Un tale rischio me lo sono corso cercando un'occasione per spostarmi in Canada, ma fortunatamente non è successo nulla. ✌️

L'ideale, infine, sarebbe andare nel paese di destinazione senza dover lasciare indietro troppi affetti. Esclusi i genitori, che solitamente (si spera) vogliono il meglio per i propri figli e figlie e quindi sono disposti a vederli/e emigrare, se avete amicizie e relazioni che non sono disposte o in grado di seguirvi (o almeno di trovare un regolare punto d'incontro) preparatevi a doverle lasciare indietro prima o poi. Questo l'ho imparato a mie spese. 🙁

-

Per adesso non mi viene nient'altro in mente, ma aggiungerò altri punti in questo post (o in uno nuovo) se me ne verranno in mente.
Se avete domande di qualsiasi tipo, farò il possibile per rispondere al meglio 😎

Modificato da Levon
  • Grazie! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Wyatt99
8 minuti fa, Levon ha scritto:

Farò del mio meglio 💁🏻‍♂️ se hai/avete domande più specifiche postatele pure! ✌️

La mia esperienza è stata un po' più agevolata rispetto alla norma, forse, per vari motivi:

  Nascondi Contenuti
  • avevo già un lavoro in Italia e mi ero messo soldi da parte per qualsiasi tipo di emergenze.
  • l'azienda che mi ha assunto (Apple) ha provveduto alle spese del viaggio e all'alloggio per il primo mese, mettendomi pure in contatto con un agente immobiliare per trovare una sistemazione definitiva.
    Sembra una roba straordinaria, ma stiamo parlando di una corporazione tra le più grandi al mondo, anche se è comunque un investimento che fanno.
  • Prima di espatriare, mi sono informato un po' su cosa aspettarsi dalla vita in Irlanda: cultura, costo della vita, mentalità, quali stereotipi sono realistici e quali invece no... soprattutto per paesi tanto "distanti" dall'Italia, un po' di studio della destinazione aiuta tantissimo!
  • non sono mai stato una persona follemente innamorata dell'Italia. Apprezzo il mio paese, le persone a volte un po' meno, ma ho sempre avuto il desiderio di uscire e vivere nel mondo. Tutto questo non sarebbe possibile con una mentalità troppo attaccata al proprio paese di nascita, o perlomeno sarebbe una sofferenza.

I consigli che mi sento di dare sono:

  • Andare all'estero con poco o niente in tasca sarebbe un errore. Non è tanto un prepararsi al peggio, ma più un contingency plan per un ritiro strategico e un ritorno all'attacco più in là.
    Poi dipende anche dal posto in cui vai (non tutti i paesi hanno un costo elevato per gli standard italiani) e se riesci a sfruttare la situazione oppure meno (c'è chi riesce a farsi una vita partendo dal nulla), ma io che sono un po' avverso al rischio un minimo di cuscinetto ho voluto averlo.
  • Le grandi compagnie offrono lavori di vario tipo, alcuni terribilmente pallosi, ma hanno anche dei benefit da far venire l'acquolina in bocca. Nello spoiler ho menzionato Apple, ma non è l'unica grande compagnia che ha preso uffici qui in Irlanda - Facebook, Twitter, Google, Amazon, pure TikTok se non sbaglio. La lista è lunga!
    Sicuramente se cercate lavoro in compagnie del genere potrebbe pure essere che abbiano un protocollo apposta per facilitare il trasferimento - non è da poco, affatto, soprattutto per il risparmio a livello di costi.
  • Sempre parlando di lavoro: se avete contatti nel paese di destinazione, tanto meglio. È proprio grazie a un amico di lunga data, trasferitosi qui prima di me, che ho trovato questo lavoro. Di norma sono molto indipendente e voglio guadagnarmi tutto da solo, ma ci sono occasioni in cui avere buoni contatti aiuta parecchio.
  • Un'altra cosa, non essenziale magari ma secondo me molto importante, è che andare in un altro paese per aspettarsi la stessa vita e la stessa cultura che c'è in Italia non ha molto senso. Non siamo in Italia 2, persino la Spagna che ha una mentalità simile ha comunque delle differenze, e il mondo è bello anche per questo.
  • Ripeto: guardate bene l'entità degli stipendi e del costo medio della vita nel paese dove volete andare. Come mi disse una tipa che ho conosciuto a Londra: sì, magari costa tutto di più, ma prendi anche di più (a seconda del lavoro che fai). E viceversa, paesi dove si vive da nababbi con uno stipendio italiano solitamente offrono molto meno a livello di paga...
  • Informatevi sulla necessità o meno di avere un visto, requisiti e tempistiche varie, burocrazia e via dicendo. Non c'è niente di peggio che trovarsi con le braghe calate nel mezzo della procedura e dover annullare tutto, magari rischiando pure di pagare penali per qualsiasi minchiata. Un tale rischio me lo sono corso cercando un'occasione per spostarmi in Canada, ma fortunatamente non è successo nulla. ✌️

L'ideale, infine, sarebbe andare nel paese di destinazione senza dover lasciare indietro troppi affetti. Esclusi i genitori, che solitamente (si spera) vogliono il meglio per i propri figli e figlie e quindi sono disposti a vederli/e emigrare, se avete amicizie e relazioni che non sono disposte o in grado di seguirvi (o almeno di trovare un regolare punto d'incontro) preparatevi a doverle lasciare indietro prima o poi. Questo l'ho imparato a mie spese. 🙁

-

Per adesso non mi viene nient'altro in mente, ma aggiungerò altri punti in questo post (o in uno nuovo) se me ne verranno in mente.
Se avete domande di qualsiasi tipo, farò il possibile per rispondere al meglio 😎

Ti ringrazio.

Te l'ho domandato perché sono uno studente universitario di Economia, e qui in Italia non ci voglio stare.

Ho bisogno però di qualcosa in mano per potermi presentare alle aziende, perciò sto vedendo dei tirocini. Degli affetti, come hai detto, solamente i genitori. E so bene che se dovessi andar via, non troverei un Italia 2. Il problema è cosa presentare alle aziende e come fare per poter avere delle capacità per l'azienda.

E per non parlare dell'inglese: l'ho capisco e lo studio, ma non posso praticarlo ogni giorno.

Link al commento
Condividi su altri siti

Wyatt99
4 ore fa, Levon ha scritto:

Se avete domande di qualsiasi tipo, farò il possibile per rispondere al meglio 😎

Si, ne ho una e mi è venuta or ora.

Domanda brucia pelo: pensi che convenga finire la triennale e buttarsi nei tirocini in paesi europei? Sono intenzionati a farli, però valuto anche la magistrale.

Link al commento
Condividi su altri siti

Levon
Inviato (modificato)
4 ore fa, Wyatt99 ha scritto:

Ti ringrazio.

Te l'ho domandato perché sono uno studente universitario di Economia, e qui in Italia non ci voglio stare.

Ho bisogno però di qualcosa in mano per potermi presentare alle aziende, perciò sto vedendo dei tirocini. Degli affetti, come hai detto, solamente i genitori. E so bene che se dovessi andar via, non troverei un Italia 2. Il problema è cosa presentare alle aziende e come fare per poter avere delle capacità per l'azienda.

E per non parlare dell'inglese: l'ho capisco e lo studio, ma non posso praticarlo ogni giorno.

La preparazione accademica conta fino a un certo punto, l'esperienza pure fa tanto e questo è il motivo per cui nei prerequisiti rompono abbastanza le scatole. Io però non avevo esperienza pregressa nel mio ruolo (né era richiesta, il dipartimento dove lavoro aveva aperto da pochissimo), penso di essere stato fortunato che le capacità necessarie erano le stesse che avevo nella posizione precedente.

Penso che in un certo senso conti anche quanto si è "affini" all'azienda che dovrebbe assumerti e se riuscite ad avere una certa "comunanza" di obiettivi - per spiegarmi meglio, immagino che un'azienda preferisca una persona che si appassioni al lavoro offerto ad una che si candidi solo per avere uno stipendio. Nel mio caso, ho passato del tempo a conoscere meglio la Apple: i prodotti che offre, il messaggio dietro al brand, se ci sono dei valori in particolare a cui tiene. Ho fatto il possibile per rendermi non solo una persona capace per il lavoro che mi offrono, ma anche con una visione simile alla loro, del tipo "ehi, non sono solo bravo a fare quello che mi chiedete, ma la pensiamo anche allo stesso modo, wink wink".
(poi potrebbe essere inutile, però se funziona vale la pena tentare)

A questo proposito, dunque, se ti interessa una posizione in particolare, inizia conoscendo meglio chi ti potrebbe assumere (nel senso di azienda, non persona), vedendo qual è il set di valori che rappresenta (e quanto ti ci ritrovi) e rendendoti indispensabile ai loro occhi.
Hai detto che studi Economia. Hai già un obiettivo a livello professionale e/o un'idea di quali mansioni vorresti ricoprire?

(un'altra cosa: per il CV, personalmente eviterei l'Europass, ma so che alcune aziende lo richiedono. Valuta tu come muoverti qui, io è da un po' che non lo uso più...)

48 minuti fa, Wyatt99 ha scritto:

Si, ne ho una e mi è venuta or ora.

Domanda brucia pelo: pensi che convenga finire la triennale e buttarsi nei tirocini in paesi europei? Sono intenzionati a farli, però valuto anche la magistrale.

Se ne hai la possibilità e i mezzi, penso che un tirocinio in un paese europeo sia un'ottima idea. Come esperienza lavorativa, ma anche come esperienza di vita. Io al tuo posto sarei stato incline a scegliere questa strada. Assicurati però che sia pertinente al percorso che vuoi seguire (perdonami l'ovvietà).
Soprattutto, avrai da trovare un posto dove stare e le spese le devi sostenere in qualche maniera - magari è un tirocinio pagato, oppure ti offrono una borsa di studio o una sovvenzione simile, ma non escludere che possa servirti un lavoretto on the side. Alcuni paesi in Europa hanno un'abbondanza notevole di lavoro, quindi in base a dove andrai potresti non avere alcuna difficoltà da quel punto di vista.

La magistrale non è una cattiva idea, soprattutto se è inerente al tuo obiettivo lavorativo, ma non dev'essere per forza in Italia (nella tua situazione avrei visto anche le magistrali all'estero) e comunque è una condizione necessaria per una posizione di rilievo. Io, ad esempio, non l'ho fatta, al massimo ho seguito un master in filmmaking dopo la mia triennale (utile se riuscirò ad iniziare una carriera in tale ambito, ma altrimenti inutile).
Volendo recuperare con l'educazione e/o integrarla con corsi extra su tematiche e capacità che mi torneranno utili in futuro, posso farlo eventualmente anche adesso (e un mio conoscente ha seguito corsi a 43 anni, per dirti). Prima lo fai meglio è, ma puoi dare priorità ai tirocini e al lavoro se questi siano più utili al tuo scopo.

Qualsiasi strada tu scelga, inizia a informarti da adesso sulle possibilità (ma probabilmente hai già provveduto! 😁).

Modificato da Levon
Link al commento
Condividi su altri siti

Wyatt99
7 minuti fa, Levon ha scritto:

Hai detto che studi Economia. Hai già un obiettivo a livello professionale e/o un'idea di quali mansioni vorresti ricoprire?

No, sinceramente. Perché pensavo di trovare la giusta mia strada in questi anni di uni, ma ancora No. 

Mi hai dato spunti veramente belli ed interessanti. Salvo il tuo post. Uno dei pochi che mi ha veramente toccato nel profondo.

8 minuti fa, Levon ha scritto:

enso che in un certo senso conti anche quanto si è "affini" all'azienda che dovrebbe assumerti e se riuscite ad avere una certa "comunanza" di obiettivi - per spiegarmi meglio, immagino che un'azienda preferisca una persona che si appassioni al lavoro offerto ad una che si candidi solo per avere uno stipendio. Nel mio caso, ho passato del tempo a conoscere meglio la Apple: i prodotti che offre, il messaggio dietro al brand, se ci sono dei valori in particolare a cui tiene. Ho fatto il possibile per rendermi non solo una persona capace per il lavoro che mi offrono, ma anche con una visione simile alla loro, del tipo "ehi, non sono solo bravo a fare quello che mi chiedete, ma la pensiamo anche allo stesso modo, wink wink".
(poi potrebbe essere inutile, però se funziona vale la pena tentare)

Cavolo che bel consiglio. Mi piace, non è male! 

8 minuti fa, Levon ha scritto:

inizia a informarti da adesso sulle possibilità (ma probabilmente hai già provveduto! 😁).

Esattamente, esattamente.

Ho visto proposte di lavoro, ho visto cosa richiedono. Stavo pensando di iniziare a usare i programmi che richiedono di base, solamente per farci il callo. Cosa ne pensi?

9 minuti fa, Levon ha scritto:

La magistrale non è una cattiva idea, soprattutto se è inerente al tuo obiettivo lavorativo

Non so, la vedo come una perdita di tempo rispetto a trovare un lavoro.

Ho ancora tante domande, ma voglio lasciare il prima possibile il mondo accademico.

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un membro per lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora
×
×
  • Crea Nuovo...