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Mi sento inutile, non so più cosa fare per aiutare la mia ragazza


Benkei18

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Benkei18

Ciao a tutti,

apro questa discussione perchè seppur non frequenti più questo forum come una volta ho sempre trovato un supporto e mi piacerebbe avere un parere ''esterno'' di quella è che la relazione che sto vivendo.

Ho 29 anni e ho iniziato una relazione con questa ragazza (25 anni) nel 2019, andiamo verso i 3 anni di relazione. Fin da subito sono stato colpito dalla persona che è, dalla sua bellezza e intelligenza ma ho sempre percepito molta sofferenza celata dietro di lei. In effetti i primi mesi sono stati veramente idilliaci, stavo molto bene ma col passare del tempo ho sempre più conosciuto la persona e mi ha rivelato diversi traumi che ha subito nel corso della vita. Io stesso pensavo di aver superato molte difficoltà nella mia vita ma non so come sarei potuto diventare se avessi patito le stesse cose. Ho sempre avuto un enorme rispetto per lei e per la sfide che ha affrontato, l'ho sempre amata e rispettata.

I primi problemi sono nati con la pandemia, a partire dal primo lockdown da parte sua ho visto aumentare sempre di più momenti di apatia assoluta e di scarsa fiducia nei miei confronti. In effetti i primi tempi immaginavo che ciò fosse dovuto dal suo passato e dal fatto che io fossi una persona molto riservata, mentre lei è sempre stata molto sincera su come si sentisse e se ci fossero dei problemi con me o con altre persone della sua vita. Ho cercato di essere più trasparente, di essere più comunicativo e devo dire che anche grazie alla riapertura graduale del paese e la ripresa della nostre vite e della nostra relazione le cose stavano andando anche meglio di prima. Nel frattempo, nel corso dell'estate del 2020, era anche soddisfatta perché avrebbe potuto riprendere in presenza l'ultimo anno della magistrale, avrebbe ripreso le uscite con le amiche e sembrava che le cose stessero tornando al loro posto. Inutile che dire che con il secondo lockdown dell'autunno del 2020 tutto è crollato e precipitato. In tutto questo io cercavo di essere di supporto, di capire e nel tempo in cui non dovevo lavorare cercavo di starle accanto in ogni momento. 

Nel corso del mese di dicembre 2020 il tutto è peggiorato decisamente, l'apatia è tornata a divorarla e i pensieri sul suicidio erano sempre presenti, tanto che ero terribilmente spaventato. Sapevo già che negli anni della adolescenza era stata seguita da una psicologa, la cosa le era stata di aiuto ma probabilmente una serie di circostanze aveva fatto riemergere demoni del passato. Per questo motivo ha iniziato a frequentare un percorso di psicoterapia durante il quale le è stata diagnosticata la depressione, tuttavia nel corso dei mesi successivi si sono visti notevoli miglioramenti. Ho visto diversi cambiamenti tanto è vero che poi nel corso dei mesi successivi mi sentito io ''indietro'' emotivamente, la vedevo molto più sicura dei propri mezzi. Unico lato negativo è stato l'aumento del controllo nei miei confronti, soprattutto dopo che la mia ex ha cercato di ricontattarmi e io prontamente le ho detto che l'avrei ignorata, in generale la paura che io la tradissi nonostante non avessi fatto nulla è aumentata. Sono anche arrivato al punto che ho preferito evitare di parlare di eventuali dialoghi avuti con colleghe più o meno mie coetanee per paura che lei potesse stare male.

Successivamente ho ricevuto la ''bella'' notizia che la mia posizione lavorativa sarebbe stata ''soppressa'' per spostarla all'estero, in sostanza ho preso la palla al balzo, oltre per cercare una nuovo posto di lavoro, per frequentare anche io un percorso psicologico. In parte perché mi trascinavo alcune problematiche da anni e in parte perché sentivo di volere fare uno step emotivo in modo da poter essere una persona e un compagno sempre migliore. Il percorso è andato così così, mi è stato solo in parte utile nel frattempo però ho trovato una nuova posizione lavorativa nella quale mi trovo tuttora. 

Durante i mesi post perdita del lavoro ho avvertito come una crescente sicurezza da parte sua mentre io mi sentivo sempre più debole, avevo scoperto alcune verità scomode tramite il percorso psicologico e stavo in parte mettendo in discussione la mia vita e la mia famiglia. Durante le vacanze estive del 2021, che apparentemente erano andate molto bene, mi comunica che non le sto dando molto a livello emotivo. In sostanza dopo che eravamo tornati dal viaggio mi ha detto che apprezzava di me tante cose ma che non era sicura che io potessi essere il suo compagno della vita. Ovviamente ci rimango di merda perché mi stavo impegnando con tutto me stesso per poter essere sempre di più una persona migliore ma evidentemente questo non stava bastando. Arriviamo molto vicini alla rottura totale ma le cose ritornano come prima nel giro di poco tempo.

Poco dopo l'inizio del nuovo lavoro cerco una nuova psicoterapeuta, non soddisfatto della precedente esperienza, per cercare di comprendere a tutto tondo me stesso e anche poter avere una visione sulla mia relazione. Nel corso dei due mesi successivi mi sento male, complice anche il fatto che il nuovo lavoro non mi entusiasma, la mia ragazza e la mia famiglia cercano di starmi vicino e le cose vanno meglio fino a novembre del 2021 e interrompo la terapia in quanto arrivo al punto di stare bene con me stesso. Nel frattempo però, anche lei abbandona gradualmente la sua psicoterapeuta perché ritiene non possa darle più nulla e rivedo aumentare il suo terrore di essere tradita. Nel corso del mese di dicembre si presenta la medesima situazione dell'anno precedente, apatia totale e continuo desiderio di farla finita. Io essendo un po' più maturo cerco di affrontare la cosa e starle accanto, nel corso dei mesi successivi le giornata sono state un sali e scendi devastante per me.

L'apatia l'ha accompagnata a fasi alterne e purtroppo ha anche deciso di allontanarsi dalle sue amicizie storiche, dall'altro lato ha anche iniziato a lavorare full time conoscendo anche un paio di persone con le quali sta iniziando ad instaurare un principio di amicizia. Il fatto è che nonostante i suoi traguardi nella vita si sente costantemente vuota, non ha amiche intime con cui potersi confrontare, non ha intenzione di riprendere un percorso di terapia. Io rimango praticamente la sola persona con la quale può parlare dei suoi sentimenti e non è molto bello sentirsi dire dalla propria ragazza un giorno si e uno no che vuole morire, oppure che non trova interessa in nulla. In questo momento tutti i miei tentativi di aiutarla di cercare di farle sviluppare degli interessi sembrano andare a vuoto.

Onestamente non so più cosa fare e nella mia testa ci sono tanti dubbi per il futuro, mi chiedo tutti i giorni cosa potrei fare per aiutare la mia ragazza ma non riesco a trovare una risposta. Mi sento molto inutile e impotente. A volte penso che oltre alla depressione diagnosticata ci possa essere dell'altro perché non riesco a spiegarmi questi cambi di umore repentini e soprattutto una sfiducia tale nei miei confronti. 

Vi chiedo scusa per la lunghezza e vi ringrazio per eventuali pareri o se avete vissuto situazioni simili

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free_dom

ciao @Benkei18... ho più o meno la tua età, ho letto la tua storia ed ho deciso di risponderti perchè ho vissuto purtroppo un'esperienza simile... ormai un anno e mezzo fa, il mio ex mi ha lasciata dopo 6 anni e mezzo insieme. Sai, ad inizio 2020, dopo la scomparsa del suo migliore amico, ha iniziato a soffrire di ansia, ma la situazione era ancora più o meno sotto controllo, poi piano piano la situazione è peggiorata (il primo lockdown non ha fatto altro che peggiorare la situazione), l'ansia è arrivata a manifestarsi con attacchi di panico. Il vero grande motivo di tutto ciò è che ha iniziato a mettere in crisi tutta la sua vita, il suo percorso di studi, il non riuscire a trovare un lavoro da lui veramente desiderato. Inutile dirti che tutto ciò ha influito sulla nostra relazione, poco prima dell'estate 2020 mi confessa di voler andare da uno psicologo...inizialmente sembrava aiutarlo, poi ad un certo punto la psicoterapia era quasi ininfluente (tornati attacchi di panico anche più forti). Non voglio dilungarmi oltre perchè non voglio ricordare. Piano piano nel corso di quei mesi, gradualmente, ha iniziato ad allontanarsi dagli amici (e lui ne aveva tanti, tanti gruppi di amicizie), ha ristretto la cerchia a due-tre amici di vecchia data, e a me. Alla fine dell'estate 2020 la cosa è appunto peggiorata ulteriormente, ha deciso di tagliare fuori anche me, chiedendomi prima una pausa (che in sostanza era l'anticipo della fine) mi ha detto anche che il sentimento era cambiato e che non si sentiva più alla mia altezza nè in grado di poter stare con me, che non stava bene, parlava di un "mostro dentro" che non riusciva a scacciare.  Quindi poi dopo la "pausa" mi ha lasciata definitivamente. 

è stata dura ma ho capito che io non potevo farci nulla. 

@Benkei18 aggiungo che in questo anno e mezzo mi ha cercata una sola volta per il mio compleanno, io gli ho risposto "male" per ragioni che non ti sto a raccontare perchè è troppo lunga, e lui ha avuto anche la faccia di parlarmi in toni nervosi e inutili, quasi come la "colpevole" fossi io. Tempo fa si è riattivato un account social che aveva disattivato, quindi me lo sono trovata nei contatti, averlo nei contatti non mi faceva bene, quindi dopo un tot di giorni l'ho eliminato. Casualmente lui il giorno dopo si è impostato il profilo privato, atteggiamenti infantili e inutili che per me non hanno alcun senso.  

Tutto per dirti che per quanto ti impegni, non puoi fare nulla per il "problema" della tua ragazza. Ci ho messo un pò a capirlo (anche io pensavo di poterlo "aiutare"), ma è così. Solo lei può farcela, ma con se stessa.

Modificato da free_dom
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maidiremai

ma voi cosa intendete per psicoterapeuta?

 

avere un disagio e delle difficoltà da superare è un conto, e avere disturbi gravi è un altro

avere un supporto è un conto, farsi curare è un altro   

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Devilboss

Che la pandemia abbia un po’ incrinato i rapporti di coppia sopratutto quelli distanti e non conviventi è un dato di fatto, però il modo per vedersi e sentirsi si trovava.

Secondo me l’aiuto serve più alla tua ragazza, visto quello che leggo (pensare al suicidio) meglio non sottovalutare questi problemi e affrontarli seriamente.

 

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Benkei18
Il 17/4/2022 at 23:18, free_dom ha scritto:

ciao @Benkei18... ho più o meno la tua età, ho letto la tua storia ed ho deciso di risponderti perchè ho vissuto purtroppo un'esperienza simile... ormai un anno e mezzo fa, il mio ex mi ha lasciata dopo 6 anni e mezzo insieme. Sai, ad inizio 2020, dopo la scomparsa del suo migliore amico, ha iniziato a soffrire di ansia, ma la situazione era ancora più o meno sotto controllo, poi piano piano la situazione è peggiorata (il primo lockdown non ha fatto altro che peggiorare la situazione), l'ansia è arrivata a manifestarsi con attacchi di panico. Il vero grande motivo di tutto ciò è che ha iniziato a mettere in crisi tutta la sua vita, il suo percorso di studi, il non riuscire a trovare un lavoro da lui veramente desiderato. Inutile dirti che tutto ciò ha influito sulla nostra relazione, poco prima dell'estate 2020 mi confessa di voler andare da uno psicologo...inizialmente sembrava aiutarlo, poi ad un certo punto la psicoterapia era quasi ininfluente (tornati attacchi di panico anche più forti). Non voglio dilungarmi oltre perchè non voglio ricordare. Piano piano nel corso di quei mesi, gradualmente, ha iniziato ad allontanarsi dagli amici (e lui ne aveva tanti, tanti gruppi di amicizie), ha ristretto la cerchia a due-tre amici di vecchia data, e a me. Alla fine dell'estate 2020 la cosa è appunto peggiorata ulteriormente, ha deciso di tagliare fuori anche me, chiedendomi prima una pausa (che in sostanza era l'anticipo della fine) mi ha detto anche che il sentimento era cambiato e che non si sentiva più alla mia altezza nè in grado di poter stare con me, che non stava bene, parlava di un "mostro dentro" che non riusciva a scacciare.  Quindi poi dopo la "pausa" mi ha lasciata definitivamente. 

è stata dura ma ho capito che io non potevo farci nulla. 

@Benkei18 aggiungo che in questo anno e mezzo mi ha cercata una sola volta per il mio compleanno, io gli ho risposto "male" per ragioni che non ti sto a raccontare perchè è troppo lunga, e lui ha avuto anche la faccia di parlarmi in toni nervosi e inutili, quasi come la "colpevole" fossi io. Tempo fa si è riattivato un account social che aveva disattivato, quindi me lo sono trovata nei contatti, averlo nei contatti non mi faceva bene, quindi dopo un tot di giorni l'ho eliminato. Casualmente lui il giorno dopo si è impostato il profilo privato, atteggiamenti infantili e inutili che per me non hanno alcun senso.  

Tutto per dirti che per quanto ti impegni, non puoi fare nulla per il "problema" della tua ragazza. Ci ho messo un pò a capirlo (anche io pensavo di poterlo "aiutare"), ma è così. Solo lei può farcela, ma con se stessa.

In effetti ci sono dei punti in comune, però io ancora non riesco a rassegnarmi al non fare nulla.. 

 

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Benkei18
Il 18/4/2022 at 09:09, maidiremai ha scritto:

ma voi cosa intendete per psicoterapeuta?

 

avere un disagio e delle difficoltà da superare è un conto, e avere disturbi gravi è un altro

avere un supporto è un conto, farsi curare è un altro   

Psicoterapeuta dovrebbe essere uno specialista in gradino superiore allo psicologo, dovrebbe essere specializzato in terapie diverse a seconda della propria formazione. Non può prescrivere farmaci rispetto ad esempio uno psichiatra

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Benkei18
Il 18/4/2022 at 13:48, Devilboss ha scritto:

Che la pandemia abbia un po’ incrinato i rapporti di coppia sopratutto quelli distanti e non conviventi è un dato di fatto, però il modo per vedersi e sentirsi si trovava.

Secondo me l’aiuto serve più alla tua ragazza, visto quello che leggo (pensare al suicidio) meglio non sottovalutare questi problemi e affrontarli seriamente.

 

Infatti è proprio perché non ho mai sottovalutato la cosa che mi sento impotente e spaventato onestamente. L'unica cosa che al momento sto pensando è di starle vicino e cercare di fare in modo che definisca anche altre ''aree" della propria esistenza. 

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maidiremai
7 minuti fa, Benkei18 ha scritto:

Psicoterapeuta dovrebbe essere uno specialista in gradino superiore allo psicologo, dovrebbe essere specializzato in terapie diverse a seconda della propria formazione. Non può prescrivere farmaci rispetto ad esempio uno psichiatra

appunto a questo mi riferivo; non so quali valutazioni abbia fatto lo psicoterapeuta, ma detta così mi meraviglia che non sia stato lui a perorare l'assistenza psichiatrica. Pensieri di morte e suicidio, attacchi di panico, sono sintomi di depressione e disturbi gravi che possono richiedere appunto terapia anche farmacologica. Sennò è come andare dal fisioterapista con la gamba rotta. Prima ti fai operare/ingessare e poi riabilitare. Non solo l'uno o l'altro, non se ne esce.       

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