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Sono invidioso della mia ex


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Thorp
2 ore fa, antares1 ha scritto:

Ciao a tutti.

La mia è una confessione, una presa di coscienza di ciò che mi affligge e vorrei superare, ne soffro molto. 

Ho avuto una relazione tossica, o disfunzionale, per 6 anni. Lei fissata per me, io sfuggente. La sopportavo per non più di 2 giorni poi dovevo assentarmi fino alla settimana successiva. Avanti così per circa 6 anni, in cui lei ha sperato nel consolidarsi della relazione e quindi in un mio cambiamento, mentre a me stava bene così : 2 giorni a settimana, cioè weekend insieme poi fino al weekend successivo mi negavo. Non la ho mai "tradita", se si può dire ( nel senso che non ho accettato una relazione ufficiale dichiarata, ma di fatto, in modo anomalo , lo è stata.). Poi lei si è giustamente stancata e ha chiuso definitivamente dopo esserci lasciati e riallacciati svariate volte. Di lei fondamentalmente non sopportavo il suo modo di fare, il suo carattere egocentrico ( sue insicurezze) che voleva essere sempre al centro dell' attenzione. Mi prendeva molto sessualmente e mi dava affetto, considerazione, ma a livello estetico non mi piaceva abbastanza. Sono rimasto in questo gioco perché alla fine fine mi stava bene e mi dava sicurezza. Lei, allo stesso tempo , avrà avuto i suoi motivi per stare con me, nessuno l' ha costretta e non sono stato manipolatore, a differenza sua che tendeva ad essere manipolatrice per tenermi legato a lei. Siamo entrambi abbondantemente quarantenni. Io direi una coodipendenza affettiva. Entrambi abbiamo insicurezze e sensi di inferiorità, bassa autostima dovute a famiglie svalutanti. Questo è quanto.

Ora, da tre mesi lei ha chiuso. Mi sta facendo freezer e no contact assoluto. Nel nostro circolo sociale mi evita appositamente. 

Ora, per assurdo, soffro della mancanza di una relazione disfunzionale e di una donna che non mi piaceva abbastanza e che sentivo soffocante. Soffro della mancanza del suo affetto e della sua considerazione. E ancora più assurdo, il fatto che lei si sia evoluta ed uscita dalla sua confort zone, che stia facendo un sacco di cose nuove da sola, viaggi in solitaria, social network ecc mi crea un po' di invidia, ma soprattutto mi fa rendere conto invece di quanto io sia più incapace di uscire dalla mia confort zone e fare quello che vorrei. Mi sento inferiore a lei da questo punto di vista, se proprio vogliamo farne un discorso di potere e rivalsa. Ma non è tanto questo. Ė proprio il fatto che mi specchio in lei e vedo , nella sua determinazione ed intraprendenza, la mia indolenza e poca efficacia. Il mio dolore ė proprio dovuto al fatto che mi specchio nelle persone con cui ho una relazione , pur tossica che fosse. E vedo in loro quello che non riesco ad essere io e che vorrei invece essere. Mi sento in svantaggio. Prima ero quello dominante, il premio. Ora sono il narciso caduto, che si adagiava sugli allori con la pappa pronta, ed ora piange per le attenzioni che non riceve più e non si sbatte per reagire e ottenere i risultati che lei invece ottiene. È chiaro che una donna, anche se non bella, basta che sia un minimo femminile ed estroversa e ne trova finché vuole, mentre noi maschietti dobbiamo sbatterci per una anche brutta. Ma proprio mi sono fissato, non tanto su lei, non voglio riavere lei, ma invidio e mi sento ora inferiore per la sua capacità di azione.

Sono stato sincero con voi, so che potrei essere giudicato come un mezzo uomo senza spina dorsale. Ma qui non siamo per giudicarci, siamo qui per darci una mano. E vi chiedo consigli. 

Grazie

Prenditi del tempo,che non sia poco,ti aiuterà a capire cosa realmente vuoi.Quasi sicuramente non eri pronto.inteso come maturità,forse proprio perchè ancora oggi non sai ancora cosa vuoi realmente sia da te che da una relazione.Purtroppo quando si è in coppia,per l'appunto, si deve anche cominciare a ragionare in due o anche per due e questo concetto,che giudico basilare, va considerato.

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antares1
41 minuti fa, gelsomino ha scritto:

Lei sa tutto quello che ti passa per la testa,, e ti farà impazzire!

Lo ha fatto qualche tempo fa. È molto brava. Sa benissimo cosa mi passa per la testa, mi sono aperto molto con lei in maniera trasparente, anche se lei a tratti mi sembrava un' attrice, molto atteggiata. Ha giocato sulla gelosia, facendo anche la gatta morta con alcuni miei amici. In altri periodi invece mi faceva una sorta di love bombing a distanza, mentre era in viaggio per i cazzi suoi. Sì, intenzionalmente o no ha cercato di farmi schizzare di testa, non so se per vendetta, pomparsi l' ego o per riconquistarmi betizzato...fatto sta che c' ê riuscita a farmi schizzare e sono ancora instabile. Ora invece sta facendo un no contact assoluto, penso che il voler farmi impazzire ancora non le interessi più e abbia voltato pagina definitivamente . Speriamo. Un mio amico per farmi dispetto mi ha girato una sua foto che ha trovato nei social : lei in vacanza, stile vita nuova, ma mi è parso di cogliere  un po' di sofferenza e ferita nella sua espressione. Ti dirò, mi ha fatto male quella foto. Da un lato perchè mi ha dato idea di averla perduta, dall' altro perchè mi ha fatto invidia che si riesca a fare una nuova vita e io no, ma mi ha fatto male anche aver notato nella foto un' espressione allo stesso tempo ferita, e mi dispiace. In fondo, si vede che le ho voluto e le voglio molto molto bene. 

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Devilboss

Non cadere nella sua trappola meschina.

Ascolta i nostri consigli.

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ArmandoBis
8 ore fa, antares1 ha scritto:

Ci teneva insieme, oltre un sentimento sincero di affetto, un' altrettanto forte reciproca dipendenza affettiva. La differenza ė che io ero il suo obiettivo di relazione stabile, e lei invece non era il mio. Lei si ė data da fare per avere me, e io invece ero passivo nella relazione. Tipico del mio carattere, passivo aggressivo. Ora, questa cosa secondo me è patologica dall' evidenza della nostra ltr e per come sto adesso. È evidente una mia forte insicurezza, dipendenza emotiva, bassa autostima, che mi portano a non agire e a guardare indietro. La paura del giudizio che mi porta a tentennare e ad aver paura di approcciare, la mia difficoltà ad uscire dalla zona di confort. Tutto questo mi porta a non avere la mentalità del premio, ma a sperare che qualcuna mi scelga..E al di là del sarge, vorrei risolvere questi problemi che sono alla base del mio disagio a 360 gradi. Mi sono rivolto a tanti psicologi, prima e durante questa ltr disfunzionale, come lo sono state altre, ma non ho mai trovato un risultato apprezzabile. 

Si vede che hai una capacità analitica molto acuta ed esercitata.

Il punto è, come dici tu, il tuo carattere passivo aggressivo.

Ma potrebbe essere qualsiasi altra problematica, ce ne sono centomila.

Tutte però hanno in comune una cosa, ci impediscono di avere dei rapporti sereni e appaganti.

Come si può intervenire? Se buona parte delle persone ritiene utile una psicoterapia, sulla scelta dell'indirizzo le opinioni possono divergere parecchio.

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Scannachiappolo
22 ore fa, antares1 ha scritto:

Ciao a tutti.

La mia è una confessione, una presa di coscienza di ciò che mi affligge e vorrei superare, ne soffro molto. 

Ho avuto una relazione tossica, o disfunzionale, per 6 anni. Lei fissata per me, io sfuggente. La sopportavo per non più di 2 giorni poi dovevo assentarmi fino alla settimana successiva. Avanti così per circa 6 anni, in cui lei ha sperato nel consolidarsi della relazione e quindi in un mio cambiamento, mentre a me stava bene così : 2 giorni a settimana, cioè weekend insieme poi fino al weekend successivo mi negavo. Non la ho mai "tradita", se si può dire ( nel senso che non ho accettato una relazione ufficiale dichiarata, ma di fatto, in modo anomalo , lo è stata.). Poi lei si è giustamente stancata e ha chiuso definitivamente dopo esserci lasciati e riallacciati svariate volte. Di lei fondamentalmente non sopportavo il suo modo di fare, il suo carattere egocentrico ( sue insicurezze) che voleva essere sempre al centro dell' attenzione. Mi prendeva molto sessualmente e mi dava affetto, considerazione, ma a livello estetico non mi piaceva abbastanza. Sono rimasto in questo gioco perché alla fine fine mi stava bene e mi dava sicurezza. Lei, allo stesso tempo , avrà avuto i suoi motivi per stare con me, nessuno l' ha costretta e non sono stato manipolatore, a differenza sua che tendeva ad essere manipolatrice per tenermi legato a lei. Siamo entrambi abbondantemente quarantenni. Io direi una coodipendenza affettiva. Entrambi abbiamo insicurezze e sensi di inferiorità, bassa autostima dovute a famiglie svalutanti. Questo è quanto.

Ora, da tre mesi lei ha chiuso. Mi sta facendo freezer e no contact assoluto. Nel nostro circolo sociale mi evita appositamente. 

Ora, per assurdo, soffro della mancanza di una relazione disfunzionale e di una donna che non mi piaceva abbastanza e che sentivo soffocante. Soffro della mancanza del suo affetto e della sua considerazione. E ancora più assurdo, il fatto che lei si sia evoluta ed uscita dalla sua confort zone, che stia facendo un sacco di cose nuove da sola, viaggi in solitaria, social network ecc mi crea un po' di invidia, ma soprattutto mi fa rendere conto invece di quanto io sia più incapace di uscire dalla mia confort zone e fare quello che vorrei. Mi sento inferiore a lei da questo punto di vista, se proprio vogliamo farne un discorso di potere e rivalsa. Ma non è tanto questo. Ė proprio il fatto che mi specchio in lei e vedo , nella sua determinazione ed intraprendenza, la mia indolenza e poca efficacia. Il mio dolore ė proprio dovuto al fatto che mi specchio nelle persone con cui ho una relazione , pur tossica che fosse. E vedo in loro quello che non riesco ad essere io e che vorrei invece essere. Mi sento in svantaggio. Prima ero quello dominante, il premio. Ora sono il narciso caduto, che si adagiava sugli allori con la pappa pronta, ed ora piange per le attenzioni che non riceve più e non si sbatte per reagire e ottenere i risultati che lei invece ottiene. È chiaro che una donna, anche se non bella, basta che sia un minimo femminile ed estroversa e ne trova finché vuole, mentre noi maschietti dobbiamo sbatterci per una anche brutta. Ma proprio mi sono fissato, non tanto su lei, non voglio riavere lei, ma invidio e mi sento ora inferiore per la sua capacità di azione.

Sono stato sincero con voi, so che potrei essere giudicato come un mezzo uomo senza spina dorsale. Ma qui non siamo per giudicarci, siamo qui per darci una mano. E vi chiedo consigli. 

Grazie

Ho letto il post iniziale... Ebbene...

Ti capisco.

Sono stato a lungo così anch'io, come te. Ho avuto ragazze come questa, sono stato come questa, sono stato come te.

Non sei un narciso, o meglio dire... Tutti abbiamo dei tratti, chi più, chi meno, ma la tua visione è molto giudicante ed autosvalutante, non proprio quella del narciso.

È una visione utile, perché il primo passo per risolvere un problema è averlo davanti agli occhi, vederlo.

Pensavo di esserlo anch'io, quando mi è successa una cosa analoga. Son stato in terapia per un anno, ci vado ancora, e mi hanno trovato dei tratti borderline.

Ti posso dire che un anno di terapia è funzionato alla grande. Te lo consiglierei anche a te. Perché non si parla tanto di andare a figa qui, questi fatti sono semplicemente la punta dell'iceberg di modi di vivere, vedersi, agire e pensare disfunzionali che trovano terreno fertile anche in altre situazioni.

Qui ti possiamo dire tante cose, ma dal mio punto di vista il dirti "esci, trova altre, fatti degli hobby" è un palliativo momentaneo: lo farai, starai meglio, troverai un'altra, andrai avanti altri 6 anni, poi tornerai al punto di prima.

Trovati una brava persona che ti segua. Da come scrivi, secondo me sei una sorta di Lamborghini con il freno a mano tirato. Trova qualcuno che aiuti a sbloccarlo :)

  • Grazie! 1
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antares1

Penso che non avendo io risolto dipendenze affettive antiche, sensi di colpa, sensi di inadeguatezza, un accudimento invertito nei confronti di mia madre ( il figlio che si fa carico degli stati emotivi della madre) tutto questo mio carico irrisolto sia stato ulteriormente amplificato e risvegliato da questa relazione disfunzionale. Mi ha ulteriormente messo a nudo dei nervi scoperti. Ne esco molto provato e ulteriormente  indebolito rispetto a prima.

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