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Ritorno in gran spolvero


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Sensei10
Il 19/5/2022 at 09:24, Naught ha scritto:

non era la sigaretta, ma quello che io riversavo nella sigaretta. 

Sì, esatto. Il meccanismo è lo stesso. Ma è tremendamente difficile smettere di farlo funzionare. 

Mi aggancio a questo thread per una cosa che mi è successa stamattina e mi ha sorpreso, purtroppo, in negativo.

La famigerata ex che mi ha portato qui, ormai un anno che è finita del tutto, escludendo una parentesi invernale in cui non è accaduto nulla a parte un incontro "per parlare" (di cosa, ancora oggi, non l'ho capito). Stamattina mi chiama per fare colazione al bar un conoscente comune, ricordo che lavoriamo in due posti diversi ma per lo stesso datore. Ho occasione di vederla fugacemente ogni tanto ma, a parte il ciao di rito veloce, non ci diciamo più niente. Indolore, insomma, ognuno è preso da altri pensieri, specialmente sul lavoro e insieme ad altra gente. Ma questa mattina... Arrivo in questo bar, saluto i due-tre presenti di buon umore, mi volto e me la trovo ad un metro con un sorriso a 380 denti che esclama "Ma ciao!". Era lì e mentre mi avvicinavo non me ne ero accorto. I colleghi non sanno nulla di noi, quindi è da escludere una mossa riconciliatrice o da stronzi. Anzi, per loro siamo in ottimi rapporti professionali. Non credo che si sia percepito il mio disagio, ma ho chiacchierato un po' con il tizio che mi aveva invitato, un paio di minuti di autentico caos in cui faceva battute a cui non rispondevo. Lei nel frattempo chiacchierava con gli altri come se niente fosse. Mi sembra anche di aver sentito un "come stai?" quando sono arrivato ma non posso giurarlo, perché l'ho praticamente e volutamente ignorata dopo il saluto. Ma questo saluto, beh, così squillante, che io ho sentito indifferente, menefreghista, pieno di falsa gentilezza, mi ha rovinato la giornata. Il bello è che ci ha tenuto a replicarlo quando mi sono allontanato, alla fine. Non mi interessa di lei, di quel che fa, non voglio che torni, non so cosa dirle. Ma alla luce della mia reazione, il problema è squisitamente mio. Perché in questi mesi ho fatto molte cose, dalla ripresa dei miei interessi alla vita sociale e alle conoscenze con le altre donne. E ho smesso di pensarla se non per brevissimi istanti subito dopo gli incontri casuali. Sto bene, da un certo punto di vista molto meglio, anzi. Anche lei, ora, dopo un periodo non esaltante per via di alcune difficoltà private. Sono felice se ha trovato qualcuno, se è innamorata, se è in pace. Eppure quei cinque secondi mi hanno infastidito parecchio. Quindi qualcosa ancora non va. E siamo ultraquarantenni, non teenager. Poi uno potrà dire che era una recita per mostrarsi iperfelice e figa, onestamente un saluto così accorato da lei non lo ricevevo dai tempi in cui cominciavamo ad uscire. Intanto però l'ho subìto, e non so darmi una spiegazione.

No, decisamente non va. 

 

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MF22
Inviato (modificato)
Il 20/5/2022 at 21:04, Sensei10 ha scritto:

Sì, esatto. Il meccanismo è lo stesso. Ma è tremendamente difficile smettere di farlo funzionare. 

Mi aggancio a questo thread per una cosa che mi è successa stamattina e mi ha sorpreso, purtroppo, in negativo.

La famigerata ex che mi ha portato qui, ormai un anno che è finita del tutto, escludendo una parentesi invernale in cui non è accaduto nulla a parte un incontro "per parlare" (di cosa, ancora oggi, non l'ho capito). Stamattina mi chiama per fare colazione al bar un conoscente comune, ricordo che lavoriamo in due posti diversi ma per lo stesso datore. Ho occasione di vederla fugacemente ogni tanto ma, a parte il ciao di rito veloce, non ci diciamo più niente. Indolore, insomma, ognuno è preso da altri pensieri, specialmente sul lavoro e insieme ad altra gente. Ma questa mattina... Arrivo in questo bar, saluto i due-tre presenti di buon umore, mi volto e me la trovo ad un metro con un sorriso a 380 denti che esclama "Ma ciao!". Era lì e mentre mi avvicinavo non me ne ero accorto. I colleghi non sanno nulla di noi, quindi è da escludere una mossa riconciliatrice o da stronzi. Anzi, per loro siamo in ottimi rapporti professionali. Non credo che si sia percepito il mio disagio, ma ho chiacchierato un po' con il tizio che mi aveva invitato, un paio di minuti di autentico caos in cui faceva battute a cui non rispondevo. Lei nel frattempo chiacchierava con gli altri come se niente fosse. Mi sembra anche di aver sentito un "come stai?" quando sono arrivato ma non posso giurarlo, perché l'ho praticamente e volutamente ignorata dopo il saluto. Ma questo saluto, beh, così squillante, che io ho sentito indifferente, menefreghista, pieno di falsa gentilezza, mi ha rovinato la giornata. Il bello è che ci ha tenuto a replicarlo quando mi sono allontanato, alla fine. Non mi interessa di lei, di quel che fa, non voglio che torni, non so cosa dirle. Ma alla luce della mia reazione, il problema è squisitamente mio. Perché in questi mesi ho fatto molte cose, dalla ripresa dei miei interessi alla vita sociale e alle conoscenze con le altre donne. E ho smesso di pensarla se non per brevissimi istanti subito dopo gli incontri casuali. Sto bene, da un certo punto di vista molto meglio, anzi. Anche lei, ora, dopo un periodo non esaltante per via di alcune difficoltà private. Sono felice se ha trovato qualcuno, se è innamorata, se è in pace. Eppure quei cinque secondi mi hanno infastidito parecchio. Quindi qualcosa ancora non va. E siamo ultraquarantenni, non teenager. Poi uno potrà dire che era una recita per mostrarsi iperfelice e figa, onestamente un saluto così accorato da lei non lo ricevevo dai tempi in cui cominciavamo ad uscire. Intanto però l'ho subìto, e non so darmi una spiegazione.

No, decisamente non va. 

 

Sono pienamente d'accordo quando dici che il problema sia squisitamente nostro e rivedo in quello che dici molte analogie. Il meccanismo alla base non mi è chiaro e non mi è mai stato chiaro, anche nelle relazioni precedenti.

Mi è venuto in mente proprio rileggendo i vostri messaggi, nel punto in cui mi veniva fatto notare di aver iperanalizzato tutto tranne il fatto che sia fidanzata. Io non lo so nemmeno se sia fidanzata, se si sia lasciata, se si stia sposando o chessò.
Quando ha avuto l'occasione di dirmelo (quella volta in cui ci siamo incontrati per dirle che ero interessato a lei), anche solo per sbolognarmi, non mi disse niente e sviò il discorso. E probabilmente per non farmi star male.

Tuttavia, non è questo il punto. Il punto è che io non provo nemmeno invidia o gelosia verso la persona specifica che se la porta a letto, fosse bello, brutto, un criminale, un premio Nobel. Io soffro a pensare che qualcuno abbia fatto qualcosa meglio di me e sappia fare qualcosa che io non so fare.

Per di più, ho una fluttuazione degli stati d'animo che mi porta perennemente a girare intorno alla questione. Magari mi leggete qui, quando sono nei momenti no e quelli sono i momenti in cui vorrei sparire, penso sia giusto lasciar perdere tutto e dirle che è giusto ci allontaniamo.
Poi non ci sentiamo per una decina di giorni, magari in quella settimana mi sono visto con un'altra ragazza o sono stato all'estero a pensare ad altro, sono più tranquillo e mi trovo in condizioni più consone dal punto di vista mentale per cui riesco a mantenermi lucido e calmo ed è lì che parte il motorino del "se non faccio niente non succede niente, quindi le chiedo di vederci e la bacio". Io temo me stesso e ho paura che qualora freezassi, dopo qualche settimana arriverei a farmi questa stessa domanda.
E rimango sempre a metà, a chiedermi cosa debba fare per conquistarla: se devo fare come se niente fosse oppure se devo dirle che sia giusto allontanarsi. 

Io, ragazzi, lo so che è giusto allontanarsi. O meglio, lo sa la maggior parte di me.

In qualsiasi rapporto in cui c'è affetto ma non attrazione, è oggettivamente la cosa migliore. Perchè non ha senso sentirsi a cadenza regolare per chiedersi come va da mesi o anni: è ovvio che se non sia successo niente in tutto il tempo precedente, la probabilità che succeda qualcosa è pari a quella che gli astri si allineino aka la vedi un giorno in cui è giù, sei in un locale e avete bevuto, ci provi con un'altra, le parte il pallino, ti tocca due volte in più per la prima volta con gli occhi da cerbiatta ed è un attimo. Può succedere? Sì, ma a che prezzo.
Ed è anche oggettivamente corretto per la dinamica stessa dell'attrazione: ad ora non esiste e mantenendo questa linea di contatto perpetuo non può incrementare, per cui l'assenza e l'allontanamento stesso scaccia via molte delle debolezze rivelate, mette un po' di pepe, se c'è stata anche solo una condivisione di qualcosa è matematico che ad un certo punto si chieda il perchè. Per di più, se in quella fase piazzi qualche storiella, qualche ragazza carina...ecco, il pepe.

Ma ho l'altra parte di me che incessantemente si accende per dirmi di fare qualcosa di concreto adesso, perchè se non faccio niente non succede niente.

 



Adesso, in ogni caso, mi prendo una pausa da lei e vediamo come va. Mi sforzerò di giorno in giorno di non pensarci.

Se mi scriverà, vedrò se è il caso di prendere la situazione in mano e dirle, con l'equilibrio e la forza che spero finalmente di avere, che è giusto allontanarsi e che, nonostante tutto, per quello che riguarda suo papà rimarrò a disposizione e non le farò mancare il mio supporto.


 

Modificato da MF22
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PapuPetagna
47 minuti fa, MF22 ha scritto:

Sono pienamente d'accordo quando dici che il problema sia squisitamente nostro e rivedo in quello che dici molte analogie. Il meccanismo alla base non mi è chiaro e non mi è mai stato chiaro, anche nelle relazioni precedenti.

Mi è venuto in mente proprio rileggendo i vostri messaggi, nel punto in cui mi veniva fatto notare di aver iperanalizzato tutto tranne il fatto che sia fidanzata. Io non lo so nemmeno se sia fidanzata, se si sia lasciata, se si stia sposando o chessò.
Quando ha avuto l'occasione di dirmelo (quella volta in cui ci siamo incontrati per dirle che ero interessato a lei), anche solo per sbolognarmi, non mi disse niente e sviò il discorso. E probabilmente per non farmi star male.

Tuttavia, non è questo il punto. Il punto è che io non provo nemmeno invidia o gelosia verso la persona specifica che se la porta a letto, fosse bello, brutto, un criminale, un premio Nobel. Io soffro a pensare che qualcuno abbia fatto qualcosa meglio di me e sappia fare qualcosa che io non so fare.

Per di più, ho una fluttuazione degli stati d'animo che mi porta perennemente a girare intorno alla questione. Magari mi leggete qui, quando sono nei momenti no e quelli sono i momenti in cui vorrei sparire, penso sia giusto lasciar perdere tutto e dirle che è giusto ci allontaniamo.
Poi non ci sentiamo per una decina di giorni, magari in quella settimana mi sono visto con un'altra ragazza o sono stato all'estero a pensare ad altro, sono più tranquillo e mi trovo in condizioni più consone dal punto di vista mentale per cui riesco a mantenermi lucido e calmo ed è lì che parte il motorino del "se non faccio niente non succede niente, quindi le chiedo di vederci e la bacio". Io temo me stesso e ho paura che qualora freezassi, dopo qualche settimana arriverei a farmi questa stessa domanda.
E rimango sempre a metà, a chiedermi cosa debba fare per conquistarla: se devo fare come se niente fosse oppure se devo dirle che sia giusto allontanarsi. 

Io, ragazzi, lo so che è giusto allontanarsi. O meglio, lo sa la maggior parte di me.

In qualsiasi rapporto in cui c'è affetto ma non attrazione, è oggettivamente la cosa migliore. Perchè non ha senso sentirsi a cadenza regolare per chiedersi come va da mesi o anni: è ovvio che se non sia successo niente in tutto il tempo precedente, la probabilità che succeda qualcosa è pari a quella che gli astri si allineino aka la vedi un giorno in cui è giù, sei in un locale e avete bevuto, ci provi con un'altra, le parte il pallino, ti tocca due volte in più per la prima volta con gli occhi da cerbiatta ed è un attimo. Può succedere? Sì, ma a che prezzo.
Ed è anche oggettivamente corretto per la dinamica stessa dell'attrazione: ad ora non esiste e mantenendo questa linea di contatto perpetuo non può incrementare, per cui l'assenza e l'allontanamento stesso scaccia via molte delle debolezze rivelate, mette un po' di pepe, se c'è stata anche solo una condivisione di qualcosa è matematico che ad un certo punto si chieda il perchè. Per di più, se in quella fase piazzi qualche storiella, qualche ragazza carina...ecco, il pepe.

Ma ho l'altra parte di me che incessantemente si accende per dirmi di fare qualcosa di concreto adesso, perchè se non faccio niente non succede niente.

 



Adesso, in ogni caso, mi prendo una pausa da lei e vediamo come va. Mi sforzerò di giorno in giorno di non pensarci.

Se mi scriverà, vedrò se è il caso di prendere la situazione in mano e dirle, con l'equilibrio e la forza che spero finalmente di avere, che è giusto allontanarsi e che, nonostante tutto, per quello che riguarda suo papà rimarrò a disposizione e non le farò mancare il mio supporto.


 

Posso dire una cosa fuori dal coro? Io non ci vedo tutto questo opportunismo da parte di lei.

Non ho capito in che modo tu c’entri con la terapia del papà (cioè se sei proprio il medico di riferimento oppure un amico a cui chiede consigli), ma in ogni caso resta una persona disorientata che sta affrontando una situazione difficile.

Non è interessata a te. Hai capito se per via dell’aspetto fisico oppure c’è feeling solo da parte tua?

In un contesto del genere, dal momento che non ti corrisponde dovrebbe rivolgersi a un altro oncologo?

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MF22
Inviato (modificato)
1 ora fa, PapuPetagna ha scritto:

Posso dire una cosa fuori dal coro? Io non ci vedo tutto questo opportunismo da parte di lei.

Non ho capito in che modo tu c’entri con la terapia del papà (cioè se sei proprio il medico di riferimento oppure un amico a cui chiede consigli), ma in ogni caso resta una persona disorientata che sta affrontando una situazione difficile.

Non è interessata a te. Hai capito se per via dell’aspetto fisico oppure c’è feeling solo da parte tua?

In un contesto del genere, dal momento che non ti corrisponde dovrebbe rivolgersi a un altro oncologo?

Non ho mai pensato fosse opportunista, le ho fatto capire io che sarei stato disponibile ad aiutarla come ho sempre fatto con tutti. Perchè è il mio lavoro e perchè, appunto, la conosco. Ho fatto così in altre occasioni, semplicemente, qui è diverso perchè lei mi piace.

Nemmeno ho mai visto un comportamento approfittatorio nei miei confronti. Anche quando le dissi che mi piaceva, precisai che da parte sua non c'erano mai state fonti di fraintendimento e che non doveva sentirsi in colpa di nulla.

Il padre è seguito presso un altro centro con cui collaboro, non è buona norma seguire pazienti che si conoscono personalmente per ovvie implicazioni.
Il nostro rapporto è fondato su un bisogno di supporto e di qualcuno che le dia indicazioni/traduzioni su quello che viene fatto da qualcuno che sa cosa si sta facendo, con la conseguenza che con il tempo ha iniziato ad aprirsi di più dal punto di vista dei suoi stati d'animo.
So bene cosa vuol dire avere un rapporto esclusivamente professionale con un medico che, soprattutto, ti segue per una patologia potenzialmente grave e per un periodo di tempo: devi attenerti alle mezze frasi, ai 20 minuti della visita in ambulatorio e alle mail. E questo è giusto da parte del professionista perchè devi tenere lo stesso livello di coinvolgimento con tutti i tuoi pazienti, mi comporto anche io così quando mi è richiesto.
Diverso è quando hai qualcuno a cui puoi rivolgerti chiedendo le stesse cose che chiederesti al tuo medico, ma da cui sai potrai ricevere una risposta più esaustiva e più empatica. 

Apro una parentesi: la frase per cui fare il medico sia una missione è retorica, non ha senso ed è pure falsa. Nessun medico, nessuno, fa il medico per gli altri o per salvare il mondo.
Fatta questa premessa, ognuno sceglie di agire professionalmente come crede e non biasimo nessuno dei colleghi.
Se una persona che conosco mi dice di avere un parente con una malattia di mia competenza, io credo sia giusto dire qualcosa in più. Se è questo comportamento a limitarmi la possibilità di avere una relazione sessuale, pace e amen. Ci sono cose che vanno oltre. 
Tradotto: non le toglierò mai il supporto, quando ne avrà bisogno.

Il problema qui è esclusivamente mio, perchè qualsiasi contatto al di fuori di quello inerente alla situazione va a spingere sull'attrazione che provo per lei.

Per quanto riguarda l'ultima domanda: credo di non piacerle per l'aspetto fisico. Non ne abbiamo mai parlato, comunque, e nemmeno sono ritornato sul discorso da quella volta un paio di mesi fa.

 

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ArmandoBis
Il 20/5/2022 at 00:07, gelsomino ha scritto:

Lusingato ,ma questa captatio benevolentiae ,non ti "salverà" comunque... 😈

Vado OT.

Per completare la tua formazione culturale, devi assolutamente vedere un film uscito nel lontano 1975.

Si tratta di "Mandingo".

All'epoca venne lanciato in Italia come se fosse un film erotico nella scia dei Decameroni vari, invece a quanto pare è un film di denuncia che all'epoca fece molto clamore negli Usa.

Il film ha anche un sequel, Drum, l'ultimo mandingo.

Non farteli sfuggire!

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  • 4 settimane dopo...
MF22

Ciao ragazzi, scrivo per aggiornare sul fatto che non ci sia nulla da aggiornare. E va benissimo così.

Non ho più sue notizie da un mese, su per giù. Poco, per quanto insignificante, per me è importante. 

Una sera, mentre stavamo parlando, l'ho interrotta per dirle che:
"Stavo pensando una cosa nel viaggio di ritorno quindi prima che mi passi il pensiero eccolo qui: ad un certo punto ho avuto un pelo di timore che la situazione di tuo papà non andasse per il meglio quindi ci tengo a dirti sono molto contento che le cose abbiano preso la giusta strada"
"Non me l'avevi mai detto...perchè hai voluto dirmelo?"
"Perchè non mi piace trattenermi e quindi volevo dirti che sono contento"

Due scambi di battute rapidi, buonanotte reciproco e fine. Da quel momento calma piatta.

Con i miei toni un po' impacciati, in fondo era il modo per dirle che avevo bisogno di allontanarmi. Non credo l'abbia tradotta in quel modo, fa nulla. Fatto sta che da allora nessuno dei due ha più cercato l'altro.

Suo papà sta bene, non ho bisogno di prendermene cura una volta a settimana. Farà i controlli fra qualche settimana e lì le scriverò per accertarmi che sia tutto ok, senza una virgola in più.

Non posso dire di essere stato sempre tranquillo in queste settimane, oggi avevo una voglia matta di scriverle che avevo voglia di vederla ed è forse il motivo per cui sono qui stasera. Mi sono lucidamente contenuto.

Era giusto che ci allontanassimo, un velo di tristezza rimane ma, ragazzi, è per un bene maggiore. 

Ricordatevi, sempre:


 

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