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La terapia serve a qualcosa? Feedback esperienziali only


Gamebred

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Giraluna
Il 7/6/2022 at 14:08, Giraluna ha scritto:

Poi, se il cliente non è adatto al suo indirizzo per x ragioni, non credo si faccia problemi ad evidenziarlo. 

Eh già. 

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  • 4 mesi dopo...
ArmandoBis
Il 3/7/2022 at 13:55, Errenz ha scritto:

Io sono appena uscito da 2 anni di psicanalisi: non avevo problemi gravi, però mi è stato molto utile perché adesso vivo la stessa vita di prima con molta più soddisfazione.

I benefici, però, li ho ottenuti quando, per caso, sono approdato su IS e ho iniziato a leggere un qualche libro sul miglioramento personale e le discussioni sull'inner game.

Penso che la psicoterapia, per me, sia stata molto utile perché molto personalizzata, però io sono molto razionale e quindi leggere dei libri che dessero un nome a certe "dinamiche psicologiche" mi ha aiutato a riconoscerle e affrontarle "di petto" e in modo efficace.

Tuttavia sto leggendo "LACAN - un introduzione a fumetti": sembra che secondo Lacan lo psicoterapeuta non dovrebbe spiegare al paziente le teorie sui suoi disturbi perché questo impedisce che emerga il "desiderio" (non mi dilungo, se vuoi approfondire leggi il libro). Te lo scrivo perché secondo questa teoria il sistema, che mi sembra abbia funzionato per me, è controproducente.

Più semplicemente, fare teoria durante le sedute non ha alcun senso.

La regola fondamentale non va certo in direzione delle teorizzazioni, giuste o sbagliate che siano.

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ArmandoBis

Tornando al titolo del thread, è difficile dare una risposta a una domanda così generica.

Di quale terapia si parla? E per quale problema?

Un tempo le cose erano più facili. In pratica, una cinquantina di anni fa esisteva solo la psicoanalisi, seppure declinata in correnti anche piuttosto diverse (freudiana ortodossa, junghiana, lacaniana).

Poi, con gli anni, sono sorte varie tipologie di psicoterapia che hanno metodi e teorie soggiacenti molto diversi (ad esempio all'inconscio non viene attribuita alcuna importanza).

Il clima culturale, poi, è completamente cambiato. Se prima alla psicoanalisi veniva riconosciuta una capacità interpretativa che investiva addirittura la società intera (le due guerre avevano fatto molto in questo senso) oggi la psicoanalisi viene considerata vecchia e infondata ma soprattutto lunga e costosa rispetto agli incerti risultati che pretende di ottenere a fronte di terapie moderne, rapide e risolutive.

Questa cambio di registro, dovuto all'accento sulla velocità e sull'efficacia delle nuove terapie (alcune si definiscono addirittura "scientifiche" perché certificherebbero i risultati ottenuti) ha avuto come curioso effetto la scomparsa delle nevrosi gravi, del disagio profondo, di tutti quei disturbi inquietanti (depressioni gravi in primis) espunti dall'orizzonte degli eventi e relegati al circuito psichiatrico, dove l'utilizzo del farmaco ci rassicura che non siamo più nel campo della mente, ma del soma, della malattia in ultima analisi organica.

In sostanza, non esistono problemi che non possono essere risolti con una decina di colloqui con un terapeuta (parlo di cose viste e vissute. Per esempio, se i problemi sono di così facile risoluzione, perché non fai un sacrificio e prendi quella tua parente che ormai vive sepolta viva nella sua casa e la porti a calci in culo da un terapeuta per qualche mese?)

La verità è che non esistono informazioni minimamente affidabili su cosa effettivamente facciano le varie scuole psicoterapeutiche. (Un esponente italiano di una scuola che va per la maggiore e fa della brevità un vanto interpellato a proposito di individui con problematiche gravi se l'è cavata dicendo: sottoponiamoli al trattamento standard e poi vediamo quanto dura. È evidente che lui casi di questo genere non li ha mai visti e probabilmente mai li vedrà perché i potenziali pazienti con problemi seri, che non sono stupidi, si autoselezionano.)

L'unico modo che avete a disposizione è studiare e chiedere a persone di cui vi fidate un resoconto della loro esperienza. Quando avrete raccolto parecchi resoconti di questo tipo potete farvi un'idea più o meno chiara delle opzioni a vostra disposizione (tenete conto che se ritenete un tipo di psicoterapia adatto al vostro specifico problema, poco o nulla sapete sui terapeuti a cui potete rivolgervi, a meno che amici fidati garantiscano per loro).

Se posso permettermi di criticare il taglio di questo thread, mi sembra che il filone comune presuppone che quasi tutti i problemi o non sono problemi, o sono cose semplici, risolvibili in poche decine di incontri con un professionista.

Questo modo di pensare viene praticamente imposto dalla propaganda delle nuove scuole terapeutiche, in sintonia con la cultura del self help, che presuppone un potere quasi taumaturgico dell'individuo nel plasmare se stesso e decidere il proprio destino.

Le cose non stanno proprio così.

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ArmandoBis
2 minuti fa, ArmandoBis ha scritto:

.

 

Modificato da ArmandoBis
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1 ora fa, ArmandoBis ha scritto:

In sostanza, non esistono problemi che non possono essere risolti con una decina di colloqui con un terapeuta

Grazie al cielo esistono terapeuti dotati di onestà intellettuale (come il dottor Grillini) che invece non hanno problemi ad ammettere che la terapia non può aiutare quando le problematiche sono oggettive e all'esterno. 

 

Ritorno sempre a leggere il bellissimo intervento del mai abbastanza compianto dottor leaving in questo thread comunque ❤️

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mrjako
56 minuti fa, ArmandoBis ha scritto:

Un esponente italiano di una scuola che va per la maggiore e fa della brevità un vanto interpellato a proposito di individui con problematiche gravi se l'è cavata dicendo: sottoponiamoli al trattamento standard e poi vediamo quanto dura. È evidente che lui casi di questo genere non li ha mai visti e probabilmente mai li vedrà perché i potenziali pazienti con problemi seri, che non sono stupidi, si autoselezionano

Se parli di G.N. mi sembra che recentemente abbia detto che lui lavora ormai da un po' di tempo solo con i casi "più estremi"

Sempre secondo lui, l'efficacia e l'efficienza (durata media di 7 sedute per la soluzione del problema) del suo metodo è addirittura superiore a quello della terapia cognitivo-comportamentale in alcuni disturbi tra cui quelli fobici, DOC, binge-eating ecc

 

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ArmandoBis
5 minuti fa, mrjako ha scritto:

Se parli di G.N. mi sembra che recentemente abbia detto che lui lavora ormai da un po' di tempo solo con i casi "più estremi"

Sempre secondo lui, l'efficacia e l'efficienza (durata media di 7 sedute per la soluzione del problema) del suo metodo è addirittura superiore a quello della terapia cognitivo-comportamentale in alcuni disturbi tra cui quelli fobici, DOC, binge-eating ecc

 

Non credo che Nardone li abbia mai visti dei casi estremi. Per casi estremi non mi riferisco a fobie o altri comportamenti ben confinati, ma di persone interiormente minate. Quelle che sono state scaricate agli psichiatri, farmacotizzate e silenziate. Conosco persone che negano l'esistenza di disturbi psichici gravi (anche se li hanno nella propria famiglia) perché si deve mantenere la finzione che bastano quattro o cinque sedute per risolvere qualunque problema.

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  • 1 mese dopo...

La mia esperienza con la terapia é stata ed é positiva: ho iniziato che ero arrabbiato con il mondo per come giravano le cose con le ragazze e con le persone in generale e adesso mi sento molto più libero è sicuro… certo ho ancora del lavoro da fare per superare alcune insicurezze, ma rispetto a come sono partito non c’è paragone, adesso ho una ragazza alla quale voglio bene e viceversa e comunque sono sereno nell’approccio con l’altro sesso.

Tuttavia, al di là di quello che la terapia mi ha aiutato ad essere e ad ottenere, penso che per chi legga la cosa importante sia sapere questo (da parte mia): la terapia ti aiuta a capire che non esiste un percorso standard per tutti e che ognuno ha obiettivi diversi e modi per raggiungerli altrettanto diversi. Paragonarsi agli altri é umano ma farlo in maniera ossessiva non ha senso.

Io sto facendo la terapia cognitivo-comportamentale e mi trovo molto bene perché la trovo pratica. Per lavoro do uno sguardo anche ad altri approcci, come la psicodinamica che trovo affascinante, ma non avendola provata non posso dare un parere.

Modificato da Venusda
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42 minuti fa, Venusda ha scritto:

mi sento molto più libero è sicuro…

 

43 minuti fa, Venusda ha scritto:

rispetto a come sono partito non c’è paragone

Ti andrebbe di sviluppare questi passaggi, quando hai tempo e voglia?

Perché purtroppo tante persone sono rimaste scottate/deluse dalla terapia e li aiuteresti molto se fossi un po' più specifico, e approfondito.

Niente di trascendentale, basta che per esempio tu dica che mentre prima facevi A e ottenevi il risultato B, di cui eri insoddisfatto...adesso invece fai C e ottieni il risultato D.

Perché purtroppo dal tuo feedback sembra tu semplicemente ti sia sfogato da un professionista (che è comunque una cosa utile eh, assolutamente).

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1 ora fa, Gamebred ha scritto:

 

Ti andrebbe di sviluppare questi passaggi, quando hai tempo e voglia?

Perché purtroppo tante persone sono rimaste scottate/deluse dalla terapia e li aiuteresti molto se fossi un po' più specifico, e approfondito.

Niente di trascendentale, basta che per esempio tu dica che mentre prima facevi A e ottenevi il risultato B, di cui eri insoddisfatto...adesso invece fai C e ottieni il risultato D.

Perché purtroppo dal tuo feedback sembra tu semplicemente ti sia sfogato da un professionista (che è comunque una cosa utile eh, assolutamente).

Certamente, allora essendo su un forum di seduzione mi soffermo sulla parte “ragazze” tralasciando altri aspetti tipo “famiglia”.
 

La mia situazione era questa: non avevo successo con le donne perché non ci provavo nemmeno o lo facevo in modo poco funzionale alla mia personalità. Tutto questo derivava da convinzioni sbagliate che avevo, es. “alle ragazze piacciono i leader, chi si mette in mostra, gli estroversi, chi ha un fisico possente, ecc… tutto questo mi portava a sentire di non avere le carte in regola per avere una ragazza. Insomma il problema più grande erano le distorsioni cognitive (ovvero inferenze scorrette sulla realtà) che mi portavano ad avere comportamenti di evitamento o comunque con un mindset poco funzionale per raggiungere “l’obiettivo”.

Con lo psicologo abbiamo affrontato, di seduta in seduta, di esperienza in esperienza, questi aspetti, allargando la prospettiva che avevo su quanto accadeva, in quanto io le davo sempre e comunque un significato negativo.

Attenzione! Tutto questo non vuol dire che ci siano le ragazze a cui piacciano le categorie di cui sopra, ma generalizzare ed avere una visione a tunnel può essere pericoloso, perché ci si impantana nel proprio fango in questo modo.

Nel mio caso succedeva dunque che comunque io agivo nel provarci e poi con il terapeuta ristrutturavamo quanto accaduto, ovvero leggevamo in chiave meno monotematica la realtà, aprendoci ad altre interpretazioni di quanto accadesse.

Ovviamente questo é un tipo di lavoro che riguarda la mia struttura di personalità e le fragilità che le appartengono (fermo restando che ognuno é unico e irripetibile e quindi va strutturato il percorso sulla singola persona).

Spero di essere stato chiaro, per altre cose chiedete pure.

 

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