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Storia di un threesome: il reo, il giudice e il boia


Gianilo

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Gianilo
Inviato (modificato)
Il 5/6/2022 at 12:42, Gianilo ha scritto:

Qualche giorno fa, all'alba come da tradizione, si è consumata l'ennesima esecuzione capitale.

Lì tra il pubblico curioso si vociferava che il condannato, stavolta, se l'è proprio meritata. 

Errori. Volontà di Potenza. Amore sconfinato.

Questi i tre reati capitali. Che ne bastava uno con una giudice a presiedere il tribunale.

Breve sintesi degli accadimenti e della sentenza fatale (ma prevedibile).

Il Reo perde la testa per la Giudice. Difficoltà iniziali, resistenze simboliche. Il condannato conduceva una vita sessuale piuttosto vitale. La Giudice ne è naturalmente attratta. Ne nasce una ltr di buonissima qualità. Tra le altre la giudice spicca per intelligenza emotiva, curiosità,  buona connessione con la realtà  (straniera con figlia avuta da giovanissimissima). Qualità estetiche notevoli.

La relazione procede per lungo tempo con un coinvolgimento pesante del reo. Si sconfina in un portato emotivo importante. Primo reato accertato.

Ma si è in Team. Momento prezioso. 

Prime volontà di sperimentare insieme i confini della sessualità della Giudice. Esperire finalmente la bisessualità. Provare MMF.

Il reo è entusiasta essendo uno spirito sperimentatore e felice di condurre il Gioco d'avventura. L'idea. Un sodale. Un caro amico. Una persona affine. Quello con cui esci il weekend. Quello con cui ti rilassi dopo il lavoro.

Perché no. La cosa è gestibile. Il reo organizza tutto con scaltro entusiasmo.

Far succedere cose Belle alle persone che ama.

Ma non si cura delle potenziali conseguenze. Puro delirio da hyubris. Secondo reato.

Esperienza duretta ma affascinante. La giudice apprezza inebriata. 

Anche il boia, ovviamente.

Passano mesi di alti e bassi. Il giudice cerca sicurezze dalla relazione. Fa delle richieste. Ormai ci si frequanta da molto. Ancora la stessa scena vissuta e rivissuta con altre donne in precedenza.

Il Reo ama la Giudice.

La giudice rompe. Le esigenze centrifughe del reo non sono più accettate dalla Corte.

Il reo prova a ricucire. Ritorni e riaddii. Su e giù.

Il reo a questo punto si vede animato da un Amore completo e continua a sostenere la giudice nella vita. La tiene nel proprio social circle, le dà una mano se necessario. Anche quando la giudice sembra non averne bisogno. In realtà il Reo riconosce alla giudice una forza d'animo e un passato esperienziale totalmente meritevoli di tutto l'amore di cui dispone. Passano dei mesi. 

La Giudice cambia lavoro. C'è una occasione nella azienda di proprietà del Boia. Cazzo, bello. Il Reo è felice di creare connessioni a rete win win per le persone a lui vicine.

Patto verbale tra sodali.

"Se scatta qualcosa io sono qui ad ascoltare e comprendere."

"Certo, siamo nel cerchio Sacro della condivisione trio."

Continuano frequentazioni di gruppo (tutti nello stesso social circle).

E anche incontri davanti a un bicchiere di vino tra i tre protagonisti. Diverse volte.

Festa di compleanno di una amica. Tutti presenti. Serata alcolica. Si torna a casa nella notte.

Il reo, la giudice e il Boia. 

Ipotesi trio. Why not, pensa il reo disposto a soffrire nel vederla appagata da un altro pur di stilllare un momento di agognatissima felicità ritrovata con lei. Freddo il Boia.

Si beve qualcosa. È tardi. La giudice "è stanca". Sussurra all'orecchio del Reo che le circostanze sono cambiate. In coppia era un gioco. Di coppia. Ora non sarebbe così intrigante.

Il Reo si allontana facendosi promettere che la giudice non si metterà alla guida per tornare subito a casa. Non è nelle condizioni. Si assicura che il Boia sia d'accordo. E che non la lasci andare. 

Il reo torna a casa.

Era l'alba quando è arrivato a casa. Alle sei era al letto. Ora di ghigliottina.

Vi risparmio dettagli perniciosi e le conseguenti vicende. L'elemento di deliziosa brutalità è che prima della confessione del sodale Boia  (venuta un paio di settimane dopo), il Reo aveva confidato alla Giudice, in un momento di fragilità, che non riusciva più a starle a distanza. Che quella distanza era come sadico stillicidio per la sua anima.

La liaison durava da un po'. Sembra non realizzata fino a un certo punto. Poco importa allo stato attuale delle cose.

Rimane l'Amore (quello che fa sentire al Reo il viscerale desiderio che la Giudice che lo ha condannato a quella sentenza spietata abbia tutto quello che cerca nella vita. Tutto quello che lo stesso Boia può darle. Perché il Boia può. Il reo, no. E davvero sarebbe felice se la giudice e il Boia riuscissero. O ci provassero). Terzo reato. Quello che nessuna Giudice ti perdona.

L'Inganno.

Le colpe del Reo.

E una nuova e sempre bestiale Sofferenza. Brutale. Quella che si fa sentire in ogni fibra. In ogni momento. 

Niente di nuovo sul fronte Occidentale. 

Ma si è un bel po' stanchi. Un bel po'.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Aggiornamento per la folla riunitasi in piazza ad assistere alla esecuzione. Il corpo del reo, al momento della tanto meritata esecuzione, appare in evidente e avanzatissimo  stato di decomposizione: la Giudice e il Boia hanno una relazione clandestina da 4 mesi!!!!

Merda, che bello!

Che divertente ma spietato mattatoio. 

Grazie Vita per le tue feroci ma intelligentissime lezioni. Chapeau!

Modificato da Gianilo
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Giraluna
58 minuti fa, Gianilo ha scritto:

feroci ma intelligentissime

E così venne di nuovo a galla che feroce ed intelligente era anche l indole femminile, che non risparmia alcuna clemenza. La pena è a tratti spietata e senza Dio, a tratti velenosa e urticante. 

Il reo restava in prigione, con la muffa alle pareti ed un misero buco sul terriccio sdrucciolevole come latrina. L acqua era decimata e la razione giornaliera era del pane rancido con una zuppa stinta di bucce di patata. Egli periva di giorno in giorno mentre fuori la bella e il boia conducevano una vita di sfarzi e soddisfazioni. Il tempo scorreva, con le pieghe di nubi minacciose all orizzonte incerto. Un temporale giunse improvviso. La pioggia cadde a scrosci violenti e quasi maledetti. 

Mancava poco che lui uscisse. In cella aveva imparato ad attendere, costretto dalle circostanze ad osservare il mercato dall'unica feritoia che aveva in quel posto dimenticato da ogni divinità. Era proprio da quello scorcio che osservava quei due camminare sorridenti e cordiali in mezzo ad una folla gremita. 

Un giorno, pensava, potrò tornare anche io al mercato e fra i passanti loro non mi riconosceranno tanto sarò cambiato ai loro sguardi distratti ed illesi. La vendetta non era fra i suoi piani, certo è che un sorriso appena accennato comparve sul suo viso prosciugato. Possedeva il furore di chi non ha più nulla da perdere. Il sorriso si allargava fino a diventare quasi una smorfia di piacere.

Era ora di uscire a prendere un po sole. 

Modificato da Giraluna
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Descent
Il 5/6/2022 at 12:42, Gianilo ha scritto:

Qualche giorno fa, all'alba come da tradizione, si è consumata l'ennesima esecuzione capitale.

Lì tra il pubblico curioso si vociferava che il condannato, stavolta, se l'è proprio meritata. 

Errori. Volontà di Potenza. Amore sconfinato.

Questi i tre reati capitali. Che ne bastava uno con una giudice a presiedere il tribunale.

Breve sintesi degli accadimenti e della sentenza fatale (ma prevedibile).

Il Reo perde la testa per la Giudice. Difficoltà iniziali, resistenze simboliche. Il condannato conduceva una vita sessuale piuttosto vitale. La Giudice ne è naturalmente attratta. Ne nasce una ltr di buonissima qualità. Tra le altre la giudice spicca per intelligenza emotiva, curiosità,  buona connessione con la realtà  (straniera con figlia avuta da giovanissimissima). Qualità estetiche notevoli.

La relazione procede per lungo tempo con un coinvolgimento pesante del reo. Si sconfina in un portato emotivo importante. Primo reato accertato.

Ma si è in Team. Momento prezioso. 

Prime volontà di sperimentare insieme i confini della sessualità della Giudice. Esperire finalmente la bisessualità. Provare MMF.

Il reo è entusiasta essendo uno spirito sperimentatore e felice di condurre il Gioco d'avventura. L'idea. Un sodale. Un caro amico. Una persona affine. Quello con cui esci il weekend. Quello con cui ti rilassi dopo il lavoro.

Perché no. La cosa è gestibile. Il reo organizza tutto con scaltro entusiasmo.

Far succedere cose Belle alle persone che ama.

Ma non si cura delle potenziali conseguenze. Puro delirio da hyubris. Secondo reato.

Esperienza duretta ma affascinante. La giudice apprezza inebriata. 

Anche il boia, ovviamente.

Passano mesi di alti e bassi. Il giudice cerca sicurezze dalla relazione. Fa delle richieste. Ormai ci si frequanta da molto. Ancora la stessa scena vissuta e rivissuta con altre donne in precedenza.

Il Reo ama la Giudice.

La giudice rompe. Le esigenze centrifughe del reo non sono più accettate dalla Corte.

Il reo prova a ricucire. Ritorni e riaddii. Su e giù.

Il reo a questo punto si vede animato da un Amore completo e continua a sostenere la giudice nella vita. La tiene nel proprio social circle, le dà una mano se necessario. Anche quando la giudice sembra non averne bisogno. In realtà il Reo riconosce alla giudice una forza d'animo e un passato esperienziale totalmente meritevoli di tutto l'amore di cui dispone. Passano dei mesi. 

La Giudice cambia lavoro. C'è una occasione nella azienda di proprietà del Boia. Cazzo, bello. Il Reo è felice di creare connessioni a rete win win per le persone a lui vicine.

Patto verbale tra sodali.

"Se scatta qualcosa io sono qui ad ascoltare e comprendere."

"Certo, siamo nel cerchio Sacro della condivisione trio."

Continuano frequentazioni di gruppo (tutti nello stesso social circle).

E anche incontri davanti a un bicchiere di vino tra i tre protagonisti. Diverse volte.

Festa di compleanno di una amica. Tutti presenti. Serata alcolica. Si torna a casa nella notte.

Il reo, la giudice e il Boia. 

Ipotesi trio. Why not, pensa il reo disposto a soffrire nel vederla appagata da un altro pur di stilllare un momento di agognatissima felicità ritrovata con lei. Freddo il Boia.

Si beve qualcosa. È tardi. La giudice "è stanca". Sussurra all'orecchio del Reo che le circostanze sono cambiate. In coppia era un gioco. Di coppia. Ora non sarebbe così intrigante.

Il Reo si allontana facendosi promettere che la giudice non si metterà alla guida per tornare subito a casa. Non è nelle condizioni. Si assicura che il Boia sia d'accordo. E che non la lasci andare. 

Il reo torna a casa.

Era l'alba quando è arrivato a casa. Alle sei era al letto. Ora di ghigliottina.

Vi risparmio dettagli perniciosi e le conseguenti vicende. L'elemento di deliziosa brutalità è che prima della confessione del sodale Boia  (venuta un paio di settimane dopo), il Reo aveva confidato alla Giudice, in un momento di fragilità, che non riusciva più a starle a distanza. Che quella distanza era come sadico stillicidio per la sua anima.

La liaison durava da un po'. Sembra non realizzata fino a un certo punto. Poco importa allo stato attuale delle cose.

Rimane l'Amore (quello che fa sentire al Reo il viscerale desiderio che la Giudice che lo ha condannato a quella sentenza spietata abbia tutto quello che cerca nella vita. Tutto quello che lo stesso Boia può darle. Perché il Boia può. Il reo, no. E davvero sarebbe felice se la giudice e il Boia riuscissero. O ci provassero). Terzo reato. Quello che nessuna Giudice ti perdona.

L'Inganno.

Le colpe del Reo.

E una nuova e sempre bestiale Sofferenza. Brutale. Quella che si fa sentire in ogni fibra. In ogni momento. 

Niente di nuovo sul fronte Occidentale. 

Ma si è un bel po' stanchi. Un bel po'.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Descent
Il 5/6/2022 at 14:55, Giraluna ha scritto:

Da quanto è che hai scoperto del boia? 

Perché c è ancora un po' di effetto ficarello.

Grazie a chi? A lei? 

Il boia te l ha messa nel culo. E non è che ha dovuto cercare o fare molto. Gliel hai servita Tu. 

Ci sta che quando avete problemi siete più vulnerabili, ma se veramente tizia meritava il tuo grazie, non si faceva scopare dal boia. Punto. 

C era puzza di farlocca dalla prima riga e se non lo ammetti, finirai da copione con la prossima rincoglionita che si fa scopare da un competitor di livello ... scommetto che il livello è pure più basso del tuo, vero?

Datti un calcio alle palle da parte mia. Con affetto. Perché faccio così con chiunque sia a questo punto. Non ho tanto risparmio nel scrivere parole dure. 

E no, non mi venire a scrivere che non so, che sono un avatar e che non si può capire ecc ecc. Io vedo benissimo che la tizia te l ha ficcata in bocca e poi si è presa il resto.  

Minchia in formissima!

Lo sai che tra le mie fantasie proibite c'è quella di spettegolare insieme a te?

 

 

 

 

  • Abbraccio 1
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Gianilo
Inviato (modificato)
4 ore fa, Giraluna ha scritto:

E così venne di nuovo a galla che feroce ed intelligente era anche l indole femminile, che non risparmia alcuna clemenza. La pena è a tratti spietata e senza Dio, a tratti velenosa e urticante. 

Il reo restava in prigione, con la muffa alle pareti ed un misero buco sul terriccio sdrucciolevole come latrina. L acqua era decimata e la razione giornaliera era del pane rancido con una zuppa stinta di bucce di patata. Egli periva di giorno in giorno mentre fuori la bella e il boia conducevano una vita di sfarzi e soddisfazioni. Il tempo scorreva, con le pieghe di nubi minacciose all orizzonte incerto. Un temporale giunse improvviso. La pioggia cadde a scrosci violenti e quasi maledetti. 

Mancava poco che lui uscisse. In cella aveva imparato ad attendere, costretto dalle circostanze ad osservare il mercato dall'unica feritoia che aveva in quel posto dimenticato da ogni divinità. Era proprio da quello scorcio che osservava quei due camminare sorridenti e cordiali in mezzo ad una folla gremita. 

Un giorno, pensava, potrò tornare anche io al mercato e fra i passanti loro non mi riconosceranno tanto sarò cambiato ai loro sguardi distratti ed illesi. La vendetta non era fra i suoi piani, certo è che un sorriso appena accennato comparve sul suo viso prosciugato. Possedeva il furore di chi non ha più nulla da perdere. Il sorriso si allargava fino a diventare quasi una smorfia di piacere.

Era ora di uscire a prendere un po sole. 

Quanta gratitudine c'è in nella lacrima di commozione che mi ha bagnato lo schermo? 

Tanta te ne devo. 

Modificato da Gianilo
  • Cuore Nero 1
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gelsomino
8 ore fa, Gianilo ha scritto:

la Giudice e il Boia hanno una relazione clandestina da 4 mesi!!!!

Chi ti ha fatto la soffiata una donna?

Quella che definiresti un amica?

 

 

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Giraluna

Mi chiedo (retoricamente) cosa possa muovere l umor e l altre fighe a crogiolarsi in queste fitte storie lugubri e clandestine. Molto probabilmente la promessa di un eternità votata al pentimento, ricolma di sculacciate e tirate di capelli all inno "sei la mia troia". 

Ottengono tutto e poi crollano nel pozzo, incastrate fra quindici centimetri di oscura lussuria, mentre la corda di salvataggio si consuma. Possono ancora salire e lo sanno, tuttavia la tentazione di rimanere lì, accovacciate coi polmoni in decompressione è più rassicurante. E ci rimangono, giurando intrinsecamente che l'uomo al di là del pozzo non può valere più di quello all interno. 

Intanto che la notte cala incominciano ad affogare in un bagno di piacere e godimento, senza sapere che un giorno anche quell'ossigeno che ora pare loro scontato diverrà una merce rara di scambio; forse più di quella corda e quell uomo in vigile attesa. 

Creature mistiche, le donne. Eppure semplici e quasi banali. 

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  • Cuore Nero 1
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Cruscone

E` la prima volta che ti leggo

Che eta` avete? 30/45?

Prima poi queste storie hanno sempre un fine

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stefania568
Il 5/6/2022 at 13:00, Giraluna ha scritto:

No senti, scusa ... Con tutto il rispetto per l enorme bellezza suicida del post, che vorrebbe da me una risposta altrettanto incorniciata, non ce la faccio a mantenere il garbo quando leggo cose di questo genere:

Come caspita siete abituati????!!!! 

Capisco l emporwerment femminile ecc ecc. Non fare i badanti preoccupati!!!

Le palle!!! Le palle!!! Tirate fuori le palle!!! Non siete i loro padri!!!! Uno stra cacchio di pelo di figa non può rincoglionirvi così!!! 

Ok, date loro una mano, finché ve la danno e c è condivisione, ma poi basta. Si arrangino, per l amor del cielo. È già la ennesima che sento ubriacarsi e che ha bisogno di essere "monitorata". 

Non venirmi a scrivere che era solo un po' alticcia ed hai voluto gonfiare un po' tu per circostanziare il reato. Non vi accorgete di che razza di fine fate ogni sacrosanta volta. E se te ne accorgi, e lo accetti, la domanda è spontanea: di cosa cribbio vuoi essere stanco?

Se vuoi porci un limite, incomincia ad infilare (non il cazzo del boia e neanche il tuo) il bastone nell ingranaggio; poi toglilo e fai girare tu la ruota (non il Boia; non la Giudice). 

Perdona davvero. Non è più tollerabile un atteggiamento del genere. Sarei un ipocrita a valorizzare te e spergiurare lei come la classica donna che fa le solite cose. Sii il padrone e non il reo. 

Non mi piace chi scrive peggio di me

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Giraluna
1 minuto fa, stefania568 ha scritto:

Non mi piace chi scrive peggio di me

E allora perché lo ribadisci a me, che scrivo virgole e congiuntivi corretti rispetto a te? 

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