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Quando le canzoni assumono un significato


vol-à-voile

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gelsomino
13 minuti fa, vol-à-voile ha scritto:

È già da un po’ che le canzoni non mi parlano più e sinceramente mi sento mentalmente molto meglio

a me questa continua a parlarmi da sempre e per sempre ...😁 

 

 

 

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Giraluna
20 ore fa, vol-à-voile ha scritto:

cercare di rispettarti di più 

Mica ci siamo offesi 😕

Se non vuoi o non pensi che il mio contenuto possa servire, non mi stai mancando di rispetto. 

Ci si manca di rispetto più spesso, in generale, quando ci si mente o si nascondono le cose. Non è questo il tuo caso. 

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  • 5 settimane dopo...
vol-à-voile

Torno qui credo per l’ultima volta su questo topic, per raccontarvi come procede il mio cammino.

Continuo i miei incontri fissi con la psicoterapia, confermo che sarà la psicoterapeuta o sarò io che mi sono lasciato andare ma vedo grandi progressi a livello di comprensione di me stesso tramite ragionamenti logici che la psicoterapeuta mi sta portando a mandare avanti.

Diciamo che almeno non mi sento senza obiettivi o mete come magari avevo affermato ad inizio topic. Ora capisco bene su cosa devo lavorare e - con mia somma sorpresa- mi sono anche reso conto che il livello di autostima sul lavoro è un gran caposaldo da cui prendere esempio o trarre vantaggio per aiutare anche quella del mio io più privato.
C’è una grossa parte di me che non accetta la vecchiaia, il proprio corpo, il proprio modo di fare da burlone nonostante l’età e gioco-forza tendo sempre a sopprimere ogni mio malessere al riguardo per non sembrare un adolescente.

 

Dal punto di vista di pensieri sulla mia ex, ho netti miglioramenti anche se il pensiero di averle causato del male ahimè tarda a svanire. Addirittura ogni tanto finisco nella cartella di foto nascoste vedendo video o foto e non nego che una lacrimuccia nostalgica mi è scesa, ma questione di pochi secondi.

 

Sono inoltre ultimamente uscito con una collega italiana con cui feci un corso a Milano lo scorso Maggio, ci siamo riacchiappati qui a Lisbona perché lei ora vive e lavora qui e quando arrivai mi ricontattò per andare a prendere un aperitivo. Un fisico da 10, palestrata super in forma. Io non ho mai avuto nessun particolare interesse più che altro perché le interazioni a Milano erano minime e anche perché - torniamo al discorso di prima - davo per scontato giocasse in un’altra lega rispetto a me.
Una sera, dopo l’ennesimo aperitivo in gruppo, finiamo in una discoteca, mi si avvicina e mi dice:

”Sai mi piacerebbe vedere il vostro hotel” (sono in un hotel dato che starò qui sino a gennaio per poi tornare al mio posto di lavoro in Spagna)

”Si? Beh vieni quando vuoi dai, ci contatti e ci facciamo una cosa da bere”

”Eh ma poi dove rimango a dormire?”

Io, in modalità naive assolutamente ignaro “c’è ******* che conosci bene no? (Un collega amico suo gay)”

Mi guarda stranita, sorride e si dilegua.
Ognuno poi torna a casa e mentre stavo dormendo mi arriva un suo messaggio: “vengo in hotel se posso rimanere in camera tua”.

Dal giorno dopo poi cominciamo a parlare in maniera più privata, ci siamo visti diverse volte, finiti a letto anche diverse volte ma sinceramente se il fisico è da 10, onestamente la prestazione sessuale mi ha abbastanza deluso, molto noioso il tutto. Sarà perché forse sono ancora un po’ apatico o forse perché non la vedo come una persona interessante, non so perché. Sta di fatto che la cosa non mi stimola molto e difatti penso che invece di aspettare di andarmene definitivamente fra una settimana (e fare quindi il codardo), sarò diretto e le dirò che è meglio lasciar stare per il bene di entrambi.

 

Detto questo ultimo aneddoto, credo che al momento non ho più nulla da raccontare.

Felice Natale passato a tutta la community 

Modificato da vol-à-voile
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angela2222

La tua psicologa ti ha mai parlato del Doc da relazione

Avendo esperienze in merito, leggere alcune delle cose descritte da te, mi ha fatto pensare a quello.

Del resto non lo so, sono del parere che è inutile e deleterio cercare per forza di dare un significato profondo a qualcosa. Perché la vita è priva di senso alcuno… siamo noi a doverglielo dare, per distrarci da questo vuoto cosmico.

Comunque sei giunto a questa conclusione dopo un’attenta analisi introspettiva, per cui ti sento abbastanza sicuro. Inoltre la terapia non può che farti bene.

Buona vita 🤍 

 

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  • 2 settimane dopo...
Estrella
Il 27/12/2022 at 18:08, vol-à-voile ha scritto:

 

 

Dal punto di vista di pensieri sulla mia ex, ho netti miglioramenti anche se il pensiero di averle causato del male ahimè tarda a svanire. Addirittura ogni tanto finisco nella cartella di foto nascoste vedendo video o foto e non nego che una lacrimuccia nostalgica mi è scesa, ma questione di pochi secondi.

 

 

Le avresti fatto più male rimanendo insieme a lei...Non farti distruggere dal senso di colpa, è inutile e serve solo a procrastinare malesseri. Buon tutto 😉

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vol-à-voile
11 ore fa, Estrella ha scritto:

Non farti distruggere dal senso di colpa, è inutile e serve solo a procrastinare malesseri.

Sto cercando di lavorarci sopra, soprattutto noto che mi sento limitato in tutto ciò che faccio.

Settimana scorsa sono uscito con una collega - fidanzata - senza alcuna velleità eh, semplicemente per farci una chiacchiera in completa amicizia. Nonostante le premesse, dentro di me c’era un grillo che diceva di evitare i posti dove lei potrebbe andare e di informare la collega del fatto che mi sentivo un po’ fuoriluogo uscendo con lei giacche chissà cosa avrebbe potuto pensare la mia ex qualora ci fossimo incrociati.

Sono cose con cui sto parlando anche con la psicoterapeuta quindi poco a poco ci stiamo lavorando. Dico poco a poco perché il focus delle mie sessioni al momento sono - giustamente - su altre cose 

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Estrella

 

Diciamo che la chiusura è relativamente fresca quindi c'è necessità di tempo per metabolizzare, però posso dirti che col tuo scegliere per due hai dato ad entrambi l'opportunità di essere felici davvero. Anche a lei. Quindi non darti addosso, capisco che tu le voglia bene e ti preoccupi anche per il suo equilibrio, ma a quello dovrà badare lei non tu. Pensa a te, ora

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vol-à-voile
15 ore fa, Estrella ha scritto:

Quindi non darti addosso

Lo so, sono cosciente di tutto ciò che hai detto ma c’è sempre una parte di me che si lascia andare e nonostante ci stia lavorando, mi da spesso grattacapi. Ma è una questione di tempo, immagino 

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  • 1 mese dopo...
vol-à-voile

Eccomi qua di nuovo, a quasi 4 mesi da quel fatidico 4 novembre.

Che dire, ho avuto diverse occasioni di uscire con ragazze ma ho sempre allungato le conversazioni fino a sfinire le tipe in questione proprio perché onestamente non ho alcun interesse, motivo per il quale ho deciso anche di togliermi un paio di dating app che avevo installato (non nego che mi sentivo/sento tuttora in colpa per non si sa quale motivo per averle utilizzate).

Continuo con le sessioni di terapia e sono tutt’oggi contento di farle perché mi stanno aiutando, anche se mi sento sempre di più “nudo” e vulnerabile: credo che l’ansia sociale mi stia abbastanza attanagliando, quasi 38 anni a breve, nessun figlio, nessuna fidanzata/moglie, amici veramente pochi (non so da quanto tempo non esco il sabato sera) e con una famiglia piccola e distante (vivo all’estero) è abbastanza facile sentirsi spaesati e “fuori luogo” in tutti i sensi, dal figurato al concerto.

Devo essere sincero? Ripenso tanto alla mia ex, a quanto stavo bene con lei, alle piccole cose (mi è appena arrivata una mail di una promozione su profumi e non appena ho visto il suo, irrazionalmente una minifrazione di nanosecondo nel mio cervello ha pensato di comprarglielo) che mi rendevano felice e protetto con lei. Ma ripenso anche all’ansia di alcune giornate in cui non riuscivo ad essere al suo livello di sentimenti e alla frustrazione che ciò ne derivava. Per qualche assurdo motivo nel mio cervello c’è un pensiero secondo cui, chissà, in futuro maturerò qualcosa per lei. Non so cosa faccia, se stia bene o meno e mi piacerebbe tanto saperlo ma so anche che, conoscendo io stesso i postumi post-one itis, sarebbe deleterio per lei.

Per il resto la mia vita scorre: sto esistendo, non sto vivendo.

Fisicamente sto bene e in forma, sembro un ragazzino di 20 anni. Non ho problemi di depressione e non mi sento “infelice” nel vero senso della parola. Mi sento però che qualcosa non va in me o attorno a me.

 

scusate lo sfogo 

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Blego

Ciao @vol-à-voile. Leggo con interesse la tua storia. 

In alcuni tratti mi riconosco. Ho un paio d'anni più di te e ho da poco sfondato il fatidico muro dei 40. Dopo la fine della mia ultima storia, di cui scrissi anche in questo forum un anno fa, ho impiegato mesi a riprendermi anche grazie a dei colloqui con un professionista. Poi piano piano mi sono rimesso in piedi e il dolore acuto delle prime fasi se ne è andato. 

Durante quest'anno sono uscito con varie donne, con alcune delle quali sono finito a letto, ma con nessuna ho davvero sentito la spinta a proseguire o forse non è proprio scattata la scintilla. L'ultima in particolare, a dicembre scorso, dopo poco tempo ha sviluppato un fortissimo feeling nei miei confronti e io mi sono sentito uno strazio a doverle dire che nonostante mi piacesse non riuscivo a provare qualcosa di più nei suoi confronti. 

Il resto della vita procede, non sono depresso o incazzato, il mio lavoro va alla grande, ho acquistato recentemente la mia prima casa e mi sono tolto lo sfizio della macchina che mi piaceva. 

Eppure, a 40 anni e con la quasi totalità degli amici sposati e o con figli, sento forte la pressione sociale e la fatidica domanda: "ma come mai uno come te è single a questa età?" è spesso ricorrente. 
Ovviamente chi glielo va a spiegare che non ci si accontenta della prima che passa e si vorrebbe avere una relazione con certe qualità altrimenti è meglio la singletudine?

Ti scrivo queste righe perché credo di comprendere come ti senti. Purtroppo non ho grandi consigli, perché anche io ci sono in mezzo.

Seguo con interesse la tua evoluzion. 

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