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Garibaldino

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Relazioni sul lavoro

Le relazioni sul lavoro sono complesse. Va capito cosa "rischi" effettivamente nel caso abbiate un rapporto e poi vada male e magari questa parta di testa. Lo dico perché ci sono passato e non è stato piacevole. L'ideale sarebbe andarci a letto prima che lei sia davvero presa di te, in modo da farti un'idea di come sia caratterialmente e poter sempre chiudere la cosa e bollarla come un errore di percorso nel caso lei ti desse segnali di un certo tipo. Fuori dagli ambienti professionali possiamo sbattercene dei rifiuti, o di come reagiscono le donne quando vengono lasciate. Ma dentro un ambiente professionale tutto è molto più delicato e solo tu, che conosci tutte le dinamiche interne e le possibili conseguenze del caso, puoi valutare la situazione.

Il fatto che tu sia impegnato o meno invece sono questioni tue personali e non mi lascerei influenzare da cosa possano pensare gli altri su questo punto.

Situazione relazionale (sessuale)

Parlale apertamente dei tuoi desideri sessuali. Non puoi accettare una situazione di apatia. Ne guadagnerete entrambi.

Situazione relazionale (quotidiano)

Non sono un fan de "gli opposti si attraggono", anzi ogni mia esperienza di vita mi fa credere al "chi si somiglia si piglia". La tua descrizione di lei è tanto desolante quanto deprimente. Non hai nessuna stima della tua partner. Perché ci stai insieme?

Conclusione

A meno che (a) tu non sia un narcisista che tende a esaltare se stesso e a sminuire gli altri e quindi hai estremizzato i due poli nelle tue parole, allora credo che tu sia (b) molto insicuro per essere stato 2 anni all'interno di una relazione che descrivi in questo modo. E penso che non abbia senso proseguirla.

Prossimi passi

Credo che dovresti chiudere la tua relazione, per rispetto verso te stesso in primis. Perché ci credo che, vivendoti in questo modo la tua relazione, desideri fortemente questa A. Poi seguirei i consigli di @paolino21 e @Nila. Sonda altre donne, da uomo single, prima di buttarti in una situazione con un rischio professionale annesso.
 

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  • 3 settimane dopo...
Garibaldino

Vi ringrazio per le risposte. Il periodo delle festività è stato sicuramente utile per trascorrere più tempo con la mia lei e riflettere sulla nostra storia. L’azienda ci ha dato 3 settimane di smart working, quindi non ho avuto alcun contatto con A.

Siamo stati fuori nel paese di lei, lontani dal caos della città e dalla routine giornaliera. Sinceramente non ho sentito nostalgia di A, ed ho trascorso dei giorni sereni che mi hanno fatto apparentemente tornare sui binari della mia storia. Ho cercato di osservarla e capire cosa ci accomuna. Nel precedente messaggio l’ho descritta come un “mostro” cosa che certamente non è. Sicuramente è stato più un mio sfogo, dove ho concentrato tutti i lati negativi tralasciando molte sfumature del suo carattere, quali la dolcezza in primis ed il senso di pace che riesce a regalarmi.

Forse proprio quest’ultimo è ciò che mi ha più spinto verso di lei. Ricordo che quando l’ho conosciuta venivo da un periodo di tempesta, dove mi sono spinto al limite sotto tanti punti di vista. Cercavo stabilità, ero quasi “stufo” di scopazzare a destra e sinistra senza mai fermarmi. Ero un muro, impenetrabile. Trombavo una, chiudevo. Trombavo un’altra e un’altra e un’altra. Chiudevo. Ma sentivo il bisogno di una compagna, perché sentivo di essere arrivato ad un determinato punto della vita in cui era il momento di iniziare a costruire qualcosa.

Sapete quelle stronzate tipo la famiglia, la casa, la coppia, i figli? Le classiche cose da “uomo medio”. Vi state chiedendo se mi reputo un “uomo medio”? No, ovviamente. Ma questa è una mia convinzione, giusto? Chi mai si reputerebbe un uomo medio. 

Sentivo che era ora di trovare una strada. Ed ho deciso, senza particolari aspettative, di intraprendere questo percorso con lei. Forse per qualcuno di voi (ed anche per me) sarà scioccante il fatto che non ero innamorato di lei. Si, non ne ero innamorato follemente. Però ho creduto di poterla amare un giorno. Ma questo giorno non è ancora arrivato. Le voglio bene. 

Perché ci sto insieme? Mia insicurezza avete detto. Si, ci può stare. Ma dal mio canto, analizzandomi, direi più che ho paura di accettare una sconfitta. Di dover ricominciare con una nuova persona a ricostruire le fondamenta di un rapporto. Penso e mi sto impegnando a spronare il suo carattere ed a far sì che possa aprirsi con me e mostrarmi quella magia che cerco io nelle persone.

La frase che più mi ha fatto riflettere è stata “non hai nessuna stima di lei”. Si, è vero. Ora come ora se dovessi elencarla fra le persone che stimo la risposta è NO. Mi mancava questo tassello di analisi e l’ho tristemente aggiunto. Dico tristemente perché le persone di cui ho stima, lasciano un segno indelebile in me. Lei questo non riesce a farlo. Ma voglio iniziare a farlo. A guardare meglio tante cose di lei che forse non osservo con attenzione. A stimare quelle piccole cose che fa e che forse non apprezzo come meriterebbe. 

Mi chiedo spesso quale sia la formula del “vissero felici e contenti”. Se la monogamia è soltanto un qualcosa imposto dalla società e che in realtà non funziona assolutamente nella nostra natura. Ne son sempre più convinto. 

Per la cronaca: ho sempre tenuto rapporti in questi due anni con vecchie scopamiche. Ho avuto rapporti extra con 2 di queste, che sono state un po’ la mia salvezza dal punto di vista sessuale. Ora sono 4 mesi in cui ho solo la mia lei, poiché quasi scoperto da un sms whatsapp.
 

Tornando ad A, so perfettamente che si tratta di una infatuazione. Ma appena ci siamo rivisti dopo le feste, ecco tornare in me quel brivido che mi riaccende. Io ci voglio finire a letto con questa a tutti i costi. L’unica briciola di lucidità che mi è rimasta è tentare di preservare il lavoro, quindi cerco di captare segnali come un pivellino. (dai datemi una mano cazzo!)

- mostra segni di imbarazzo. Quando è con me cerca di trattenere quel sorriso spontaneo che ti esce quando hai gli occhi a cuoricino, anche se stai parlando di un funerale. Noto che tende a nasconderlo. Alle volte ride anche se parliamo di cose in cui non è richiesto ridere e sempre quando la guardo dritta negli occhi (succede anche a me all’inverso).

- Il team manager affida all’intero team un progetto da sviluppare in coppia a partire da marzo. Bene. Mio primo pensiero: voglio farlo con lei. Non dico nulla, non le dico o chiedo niente. Non si apre neanche il discorso insieme ad altri. Due giorni dopo, quando l’argomento era un po’ svanito poiché marzo ancora distante, nella solita pausa caffè/sigaretta, mentre parliamo di tutt’altro mi fa: “tu sei in coppia con tizio vero? (dandolo per scontato in quanto siamo amici, ndr)” e ancora, senza darmi nemmeno il tempo di rispondere” Perché io non so con chi farlo, volevo chiederlo a caio”. A quel punto rispondo: “no, sinceramente non ci ho ancora pensato”. E lei: “io pensavo caio, perché è meglio qualcuno con cui abito vicino per qualsiasi cosa (sa perfettamente che io e lei siamo relativamente lontani, ndr)” Fine del discorso.
 

Il giorno dopo ci arriva una mail chiedendo di comunicare  quanto prima i nomi delle coppie. Colgo la palla al balzo e le dico “hai letto la mail? Ti sei organizzata con caio alla fine?” Lei: “non ancora, pensavo di farlo con te ma tu sicuramente lo farai con tizio”. Io: “No, non lo faccio con tizio. Ma scusa con chi vuoi farlo tu?”. E lei “Io pensavo di farlo con te, però bla bla bla”. (Ma come non ti serviva qualcuno che ti abita vicino?, ndr) E io: “E allora facciamolo insieme.“ 

Vabbè tutta sta sega per dirvi che ha fatto un infinito giro di parole e domande per arrivare a ciò che voleva (e volevo anche io, ma non l’ho mostrato): lavorare insieme, soli io e lei. Ora mi chiedo: ma se tanto ci tenevi perché sono bravo e non c’è nulla sotto, opportunista come è la gente al giorno d’oggi, venivi da me e mi chiedivi semplicemente: lo facciamo insieme? Stop. Invece lei ci ha girato molto intorno, fingendo anche dispiacere per il povero tizio, che ora si sarebbe ritrovato solo senza di me. 
Ora valuterò come approcciarmi in questo periodo che verrà. La situazione mi intriga molto. 
 

Fatemi sapere che ne pensate.
Va beh. Sto alla frutta. Richiamo la scopamica e sto più attento a non farmi beccare. 
 

PS: Credo che in tutta sta storia, alla fine, il mostro sono io… 

Modificato da Garibaldino
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paolino21
3 ore fa, Garibaldino ha scritto:

Invece lei ci ha girato molto intorno, fingendo anche dispiacere per il povero tizio, che ora si sarebbe ritrovato solo senza di me.

Perché le donne vogliono essere deresponsabilizzate, quasi sempre.  Ti sarà sicuramente capitato appena aver finito di trombare una, che si gira e ti fa "hai fatto tutto tu/se questo è successo è tutta colpa tua". Ecco appunto.

Comunque, quello poco risolutivo sei stato tu, dovevi dirlo che lo vuoi fare il progetto con lei. Lei lo deve capire che te la vuoi fare, non lasciare la palla in mano a lei, guida. 

3 ore fa, Garibaldino ha scritto:

Ma scusa con chi vuoi farlo tu?”

Domanda non da uomo. Dovevi dire "facciamolo insieme" e basta, invece di deresponsabilizzarti, che è una cosa che fanno le donne. Correggi il tiro.

3 ore fa, Garibaldino ha scritto:

La situazione mi intriga molto. 

Per me lei ci sta. Però ti devi dare una mossa.

3 ore fa, Garibaldino ha scritto:

PS: Credo che in tutta sta storia, alla fine, il mostro sono io… 

Non esiste un bene/male oggettivo per definirti il mostro, esiste quello soggettivo che crea ognuno di noi da sé. Se ti può interessare, anche nel mio sei un mostro. Francamente non ritengo corretto come stai affrontando questa cosa e come ti nascondi dietro frasi tipo questa:

 

3 ore fa, Garibaldino ha scritto:

Dico tristemente perché le persone di cui ho stima, lasciano un segno indelebile in me. Lei questo non riesce a farlo. Ma voglio iniziare a farlo. A guardare meglio tante cose di lei che forse non osservo con attenzione. A stimare quelle piccole cose che fa e che forse non apprezzo come meriterebbe. 

La parte più dura di me, ti descriverebbe con una semplice emoticon: 🤡.

Stai mentendo a te stesso e lo sai, inoltre perdendo potenzialmente tempo prezioso che potresti passare con persone che veramente possono lasciare un segno indelebile in te. E daresti la stessa opportunità anche alla tua lei, ma se continui a nasconderti e deresponsabilizzarti, il massimo che ti tocca è:

3 ore fa, Garibaldino ha scritto:

Richiamo la scopamica e sto più attento a non farmi beccare. 

Nessuno di noi qui dentro è perfetto, io per primo sono pieno di difetti.

Però proviamoci almeno ad essere onesti con noi stessi.

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Garibaldino

Onesto con me stesso ma allo stesso tempo cerco di mettermi in discussione. Proprio per questo ho scritto che dovrei impegnarmi ad apprezzarla maggiormente.

Una scelta di testa, quanto più di cuore. Il mio cuore ha già parlato e non prova stima per lei. La mia testa mi dice invece che per un rapporto duraturo bisogna lavorare sui tre elementi della coppia: io, lei, noi. L’io è forse la parte più difficile. Dovrei snaturarmi per riuscire ad apprezzare. Addomesticando il mio cuore. 

Ognuno di noi pensa inconsciamente di essere sempre nella parte del giusto. Della vittima. Ma il concetto di giusto è relativo. Anzi se volessi argomentare in poche parole, uno dei miei mantra di vita, mi impone che TUTTO è relativo. 

Non so se questa può essere una soluzione che può portare ad un risultato e aggiungo che sto anche sbagliando il momento. Ed A mi porta via molte energie, quindi il mio focus non è certamente sulla mia lei. Sto sbagliando lo so, ma devo fare qualcosa altrimenti resto in balia della situazione, ammirando da lontano la tempesta che arriva.

Moralmente potrei essere dipinto come un pagliaccio 🤡 ipocrita. Che sta mentendo a se stesso. Il bambino che custodisco in me direbbe questo. L’uomo ha invece imparato che alcuni standard non sono funzionali. Sessualmente l’ho tradita, si. Sono stato con altre. La tradirei ancora, si. Ma non andrei via da lei e mi trovo spesso a interrogarmi. Non l’ho mai tradita sentimentale, è sempre stato un bisogno carnale ed un vantaggio psicologico. Forse A sarebbe un tradimento che si spinge pericolosamente sul sentimentale. 

Vorrei che la mia lei sbocciasse ai miei occhi come il fiore più bello. E invece la confondo, persa in una distesa di margherite. 

Fra i due, l’elemento più forte sono io. Perché ho (anzi avevo, da qualche mese ho smesso) varietà. Il bambino che è in me continua ad essere disgustato da questo, ma l’uomo sa che è necessario. In passato sono stato calpestato per questo errore. Ho sofferto, tanto. Non più e non meno di altri qui, tutti ci siamo passati. Ma il dolore mi ha rafforzato e mi ha reso ciò che sono oggi. Consapevole, se dovessi usare un aggettivo.

Leggo molte storie qui sul forum, tutti in preda al mal d’amore e rivedo il me del passato. Non che io ne sia immune oggi, ma penso di saperci convivere se dovesse capitare. Ho imparato a sanguinare.


Riguardo ad A, penso di essermela giocata bene finora. Lento, molto lento. Una lentezza che potrei pagare. Ma per il resto l’ho incuriosita molto. Apprezza la mia presenza e ne chiede di più. Senza esporsi, cercando di rimanere pulita agli occhi degli altri e del suo lui (deresponsabilizzarsi). 

“Io non ho fatto nulla, dovevamo solo lavorare ad un progetto”

”Se siamo finiti a letto, è solo colpa tua”

Io ho cercato di non farle capire che ci tenevo a lavorare con lei e volevo vedere fin dove si sarebbe spinta. Forse si, inconsciamente è un deresponsabilizzarsi. 

Non le ho chiesto direttamente di lavorarci perché avevo bisogno di captare segnali (sbagliato, ma la delicatezza della situazione lavorativa lo richiedeva) e questa era l’occasione che attendevo. Ora va premiata, bastone e carota. Partita aperta. Una delle fasi che amo di più con le donne, il gioco iniziale. 
 

PS: Adesso cambio nome al post, lo chiamo “Caro Diario”. Mi fa bene scrivere qui, non riesco ad esprimere la mia complessità in altro modo. E trovo conforto e spunto dalle vostre articolate, dure e complesse parole. Grazie a tutti. 

Modificato da Garibaldino
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  • 2 mesi dopo...
Garibaldino
Inviato (modificato)

Situazione con A. congelata e non so più come sbloccarla. Sto perdendo la partita, sto perdendo tempo e sto investendo più del dovuto in un qualcosa che temo sia solo nella mia testa.

Stiamo lavorando da qualche settimana al progetto e stiamo passando molto più tempo insieme. L’intesa con A credo sia reciproca e la confidenza pian piano aumenta. Abbiamo avuto modo di scambiarci anche il telefono, ma le conversazioni sono sintetiche ed essenziali, circoscritte all’ambito lavorativo. Di persona ridiamo spesso, questo sì. 

Sto tentando di lanciarle piccoli segnali per non espormi troppo, segnali che però non vedo mai cogliere da parte sua. Ed ahimè questo mi sta facendo desistere dal continuare perché capisco come tutto questo stia diventando per me un impegno mentale non indifferente.

Spesso nomina il suo lui, a differenza mia che non nomino (quasi) mai la mia compagna. Non ritengo necessario sottolineare la sua esistenza, mentre lei è sempre pronta a dire “ah questo lo fa anche Pippo”, “ah io e Pippo lo facciamo sempre questo”, “io e Pippo abbiamo visto quel film”. Io generalmente parlo sempre in prima persona quando racconto fatti extra-lavorativi. Diciamo che lei invece lo nomina sempre trasmettendo la positività del loro rapporto (decennale).

Purtroppo a me piace, ma son sempre più convinto che la cosa sia unilaterale (Si, momento down. Fatemi piangere).

Penso anche di star muovendo le corde giuste per sedurla (si, lentamente), ma la tipa non cede. E io come un coglione continuo ad investire in questa battaglia persa. Di base, tutto si riduce al fatto che in lei non è scattato quel che è scattato in me quando l’ho conosciuta. 

 

 

Modificato da Garibaldino
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Ivan39
Il 15/3/2023 at 20:38, Garibaldino ha scritto:

Situazione con A. congelata e non so più come sbloccarla. Sto perdendo la partita, sto perdendo tempo e sto investendo più del dovuto in un qualcosa che temo sia solo nella mia testa.

Stiamo lavorando da qualche settimana al progetto e stiamo passando molto più tempo insieme. L’intesa con A credo sia reciproca e la confidenza pian piano aumenta. Abbiamo avuto modo di scambiarci anche il telefono, ma le conversazioni sono sintetiche ed essenziali, circoscritte all’ambito lavorativo. Di persona ridiamo spesso, questo sì. 

Sto tentando di lanciarle piccoli segnali per non espormi troppo, segnali che però non vedo mai cogliere da parte sua. Ed ahimè questo mi sta facendo desistere dal continuare perché capisco come tutto questo stia diventando per me un impegno mentale non indifferente.

Spesso nomina il suo lui, a differenza mia che non nomino (quasi) mai la mia compagna. Non ritengo necessario sottolineare la sua esistenza, mentre lei è sempre pronta a dire “ah questo lo fa anche Pippo”, “ah io e Pippo lo facciamo sempre questo”, “io e Pippo abbiamo visto quel film”. Io generalmente parlo sempre in prima persona quando racconto fatti extra-lavorativi. Diciamo che lei invece lo nomina sempre trasmettendo la positività del loro rapporto (decennale).

Purtroppo a me piace, ma son sempre più convinto che la cosa sia unilaterale (Si, momento down. Fatemi piangere).

Penso anche di star muovendo le corde giuste per sedurla (si, lentamente), ma la tipa non cede. E io come un coglione continuo ad investire in questa battaglia persa. Di base, tutto si riduce al fatto che in lei non è scattato quel che è scattato in me quando l’ho conosciuta. 

 

 

Ho letto la storia e, se permetti, voglio dirti: mi sembra tu ti stia comportando da adolescente insicuro. Tanto tanto fumo, ma niente arrosto. Ti piace A? Vuoi scopartela (tue parole)? Allora fai il passo decisivo: invitala ad un aperitivo, una passeggiata o altro. Fai kino e tasti la situazione. Risponde positivamente? Spingi. Altrimenti significa che non ci sta e chiudi la questione. Sò che è banalissimo quanto ti sto dicendo, ma è è altrettanto giusto. Come pensi di smuovere la situazione se non fai praticamente niente? Le stronzate lavorative non contano, soprattutto se dici che non vai mai oltre e ti limiti a comportarti come un collega, appunto. 

Sei insicuro perchè non sai che fare con la tua compagna? E allora rifletti, metti ordine e capisci cosa vuoi. Stai vagando senza meta, rovinando le cose sia da una parte che dall'altra.

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