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Aziende che non trovano personale, gente che se ne va, salari che non aumentano....che succede al mercato del lavoro in Italia?


newcome

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Ciò che ho sentito succedere negli ultimi tempi in Italia riguardo al mercato del lavoro.

Mi piacerebbe ragionarci sopra insieme.

Eventualmente smentire quali di questi punti sia falso, e parlare di ciò che sta succedendo effettivamente.


1) Rispetto a 10 anni fa la disoccupazione è nettamente in calo.

2) Il rdc è stato istituito (anche se probabilmente verrà tolto invece che migliorato), ed è stato ciò che ha evitato che molta gente andasse a lavorare per 3€ l'ora a nero....perché a sto punto meglio stare a casa.

3) I vecchi vanno in pensione o crepano, e dovrebbero in teoria essere rimpiazzati da giovani....ma l'Italia è un paese vecchio, in cui quelli che oggi hanno 20 anni, sono molti meno della generazione dei boomer.

4) Si sente dire che molte aziende siano alla ricerca di personale, che però non trovano...

5) Il sud si spopola, principalmente per trasferimenti verso il nord Italia, o all'estero.

6) Avere un contratto diretto con una ditta sta diventando pressoché impossibile, soprattutto in fabbrica o in grosse ditte si rimane con agenzia.

7) I salari sono praticamente fermi all'entrata dell'Italia nell'€....con una perdita di potere d'acquisto spaventosa..

8) Tranne poche città, i prezzi degli immobili sono scesi, e non è difficile trovare anche begli appartamenti sotto i 100k.

9) Turismo nel nostro paese in aumento.

10) Boom di partite iva con flat tax a 65k di fatturato annuo....per la serie "se ne devo guadagnare 1200 da dipendente spaccandomi il culo, piuttosto avvio qualcosa e magari ne tiro fuori di più"

11) Negli stabilimenti balneari, bar, ristoranti, hotel, non vuole lavorare più nessuno...


Questo è bene o male ciò che si sente dire ultimamente...

Alcune cose sono vere e verificabili da tutti nel quotidiano.

Ad esempio se vai ad un colloquio con una grossa industria ti faranno passare dall'agenzia interinale...

Se ti fai un giro al mare, soprattutto in Toscana, Romagna, Veneto, cercano personale un po' dappertutto...

Poi boh, un casino di negozi chiudono e le città si riempiono di spazi vuoti.


Insomma è in corso una sorta di rimescolamento delle carte....forse in parte causato anche al covid e alla successiva ripartenza (ipotizzo io)....e dai ritardi che la Cina ha nel fornire certi prodotti.

E questo fa sì che i dipendenti, seppur non dal punto di vista economico, stiano riprendendo però un minimo di potere contrattuale...

Per la serie "se mi tratti male, pianto li il lavoro a metà, me ne vado e domani ne ho un altro"....

Oppure succede che quei minchioni degli stabilimenti balneari che ti fanno lavorare 30gg al mese per 1300€ (quando hanno voglia di pagarti), abbiano dei problemi a trovare gente.

 

Ditemi che ne pensate.

Anche in base alla vostra località di residenza, e alle vostre esperienze.


Io lavoro nello stesso posto da un decina di anni e non sto cercando altrove, per cui mi baso più che altro su esperienze di amici e analisi di dati.

Modificato da newcome
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DelVecchio54

1) disoccupazione in calo per meri tecnicismi statistici e per esplosione di contratti precari

2)il rdc ha si evitato lo sfruttamento ma è in linea col pensiero dei liberisti Hayekiani: evitare che i disperati si scaglino contro le classi più abbienti e soprattutto che gli stati non intervengano con investimenti pubblici che alterino  ( secondo la loro visione) il “naturale riequilibrio del mercato del lavoro “.

3) c’è una correlazione tra bassi salari/precarizzazione e nascite. 

4)le società liberiste necessitano di bassi salari e disoccupazione strutturale.

L’eurozona si fonda su questi due aspetti con in più una moneta unica (cambio fisso) che esaspera il tutto.

5)il sud è dall’unificazione che si spopola. Il fatto è che ora anche il nord sta subendo le stesse dinamiche.

6)vedi punto 4

7)vedi punto 4

8) deflazione. L’attacco alle case italiane è un vecchio pallino dei paesi nordici.

9)essendo il paese più bello del mondo è abbastanza scontato ,ma con la de industrializzazione in atto,si rischia il declassamento da potenza manifatturiera a paese a vocazione turistica.  

10) concordo

11)vedi punto 4

 

Il covid ha sancito l’ impresentabilità (se mai ce ne fosse bisogno) della cosiddetta globalizzazione di stampo Ricardiana.Fare di un unico paese la fabbrica del mondo non è stata un gran idea. 
 

Scusami ti ho risposto molto velocemente in pausa a lavoro😂

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DelVecchio54

Mi ero dimenticato di rispondere alla tua

domanda “che succederà al mercato del lavoro in Italia”.

Il nord Italia è già dentro una de industrializzazione ( abbiamo perso il 20% più o meno della nostra capacità produttiva negli ultimi 10 anni): le aziende che rientrano nella catena del valore tedesca e che possono ancora abbattere il costo della manodopera resteranno a galla (ovviamente quelle vocate all’export).

Il resto verrà spazzato via, sopratutto se operava nell’ambito della domanda interna.

Il sud Italia è già morto purtroppo.

Il consolidamento fiscale in atto ai danni del bel paese non lascia spazio a chissà quale scenario.

Precarizzazione, disoccupazione strutturale e salari stagnanti segneranno l’ennesimo decennio, perso ad inseguire un sogno europeo rimasto tale ,solo per chi non vuole vedere oltre il proprio naso.

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mrjako
17 minuti fa, DelVecchio54 ha scritto:

Mi ero dimenticato di rispondere alla tua

domanda “che succederà al mercato del lavoro in Italia”.

Il nord Italia è già dentro una de industrializzazione ( abbiamo perso il 20% più o meno della nostra capacità produttiva negli ultimi 10 anni): le aziende che rientrano nella catena del valore tedesca e che possono ancora abbattere il costo della manodopera resteranno a galla (ovviamente quelle vocate all’export).

Il resto verrà spazzato via, sopratutto se operava nell’ambito della domanda interna.

Il sud Italia è già morto purtroppo.

Il consolidamento fiscale in atto ai danni del bel paese non lascia spazio a chissà quale scenario.

Precarizzazione, disoccupazione strutturale e salari stagnanti segneranno l’ennesimo decennio, perso ad inseguire un sogno europeo rimasto tale ,solo per chi non vuole vedere oltre il proprio naso.

Recap triste e veritiero purtroppo, Barnard l'aveva già previsto oltre 10 anni fa nel suo ''il più grande crimine''

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DelVecchio54
1 ora fa, mrjako ha scritto:

Recap triste e veritiero purtroppo, Barnard l'aveva già previsto oltre 10 anni fa nel suo ''il più grande crimine''

Pensa..Barnard se n’era accorto e tutti gli economisti main stream continuano a nascondere la testa sotto la sabbia.

La loro fede verso la scienza dell’800 è da considerarsi un crimine contro l’umanità 

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Il 11/1/2023 at 19:56, DelVecchio54 ha scritto:

1) disoccupazione in calo per meri tecnicismi statistici e per esplosione di contratti precari

2)il rdc ha si evitato lo sfruttamento ma è in linea col pensiero dei liberisti Hayekiani: evitare che i disperati si scaglino contro le classi più abbienti e soprattutto che gli stati non intervengano con investimenti pubblici che alterino  ( secondo la loro visione) il “naturale riequilibrio del mercato del lavoro “.

4)le società liberiste necessitano di bassi salari e disoccupazione strutturale.

L’eurozona si fonda su questi due aspetti con in più una moneta unica (cambio fisso) che esaspera il tutto.

5)il sud è dall’unificazione che si spopola. Il fatto è che ora anche il nord sta subendo le stesse dinamiche.

8) deflazione. L’attacco alle case italiane è un vecchio pallino dei paesi nordici.

 

Il covid ha sancito l’ impresentabilità (se mai ce ne fosse bisogno) della cosiddetta globalizzazione di stampo Ricardiana.Fare di un unico paese la fabbrica del mondo non è stata un gran idea. 


Il linea generale sono d'accordo con il senso del tuo discorso.

Vorrei però commentare alcuni punti, o piccoli dettagli..

1) Vero...il lavoro che si trova è spesso precario e probabilmente è una fase.
Però c'è anche da considerare una cosa, e cioè che l'Italia è un paese vecchio...
In un ciclo normale chi muore o va in pensione, viene sostituito da nuove generazioni, che ad oggi non esistono...
Quelli che oggi hanno 20-25 anni e sono in età lavorativa fanno già parte del periodo in cui non si facevano più figli....
Per cui se sei un ristorante e cerchi 2 camerieri, ti rivolgerai principalmente a gente sotto i 30 anni....
Perché i cinquantenni hanno già posti fissi, e magari non cercano niente...mentre la generazione under30 è composta da meno persone di quelle che servirebbero per il ricambio generazionale.
Per cui, o non vengono a lavorare preferendo altri lavori, o li devi pagare di più...
Si spera che ciò, a lungo andare, faccia aumentare un minimo i salari e migliorare le condizioni di vita dei dipendenti stessi...
Ho amici per esempio che mi dicono  "nel 2010 dove lavoravo non c'era lavoro, ma c'era la fila di gente che si proponeva...chi lavorava veniva trattato male e spremuto come un limone e doveva stare zitto....oggi se i capi trattano male qualcuno o non lo pagano abbastanza, il giorno dopo non si presenta nemmeno e va altrove"

2) Vero....però, come detto nel post originario, fa comunque piacere sapere che chi vuole prenderti per il culo a 3€ l'ora, non troverà più personale....
Facendo un bilancio, vedo più lati positivi che negativi....
Anche perché l'Italia non è la Francia in cui la gente scende in piazza e si incazza, sappiamo bene che nessuno in Italia si scaglierà contro nessuno. 

4) Liberiste al 100% o al 20% è comunque così....non c'è fisiologicamente lavoro per tutti, o comunque non tutti possono essere sempre integrati nel mercato del lavoro...
Lo vedo anche in azienda dove lavoro, o lo puoi osservare tra le tue conoscenze o ex colleghi....
C'è gente che non sa fare un cazzo...
Non parla correttamente l'Italiano, figuriamoci lingue straniere...
Gente che magari ha atteggiamenti del cazzo, e su 2 ore che lavora, rompe le palle per le restanti 6 ore...
In generale, te queste persone le assumeresti? Che valore aggiunto portano in un'azienda?

5) Vero...al sud i paesini sono vuoti...a parte qualche pensionato ex emigrato, seduto sulle panchine a guardare chi passa, e al nord tra calo delle nascite ed emigrazione, succede qualcosa di simile.
A mio avviso però non è tutto estremamente negativo, nel senso che con i 60,4 milioni che eravamo nel 2014, non c'erano opportunità e lavoro per tutti per quello che è il sistema economico attuale...
L'equilibrio demografico era già stato sfalsato...
Togliere qualche "vecchio" per cause naturali o covid, e vedere qualche giovane che va in Germania, crea meno concorrenza nel mercato del lavoro e aiuta a "respirare"...è cinico e brutto da dire, ma si ritroverà un equilibrio demografico.
Sono belli quei paesi africani in cui l'età media è bassa e vedi tanti giovani-bambini, ma se non ci sono opportunità lavorative, saranno giovani e adulti disoccupati.

8) Qui tendo a non essere d'accordo.
Nei paesi, anche i più merdosi, dove la popolazione aumenta e vengono di conseguenza implementate le infrastrutture statali; il valore degli immobili aumenta o rimane stabile.
E' chiaro che se in un paesino, ci sono decine di appartamenti vuoti, i paesini sono mal collegati e mal collegati alle città, non c'è una grossa fabbrica nei dintorni; quegli appartamenti non varranno niente.
Più che un intervento mirato dei paesi nordici, ci vedo un fatto demografico e di normale andamento del mercato.
A Milano il valore degli immobili cresce, perché sta diventando sempre di più il centro di ogni attività...mentre in provincia, per ogni anziano che muore o persona che va all'estero, ci sono meno trentenni che vogliono comprare casa.
E tante case vuote, vogliono dire tanta offerta e poca domanda.

 


Riguardo al covid, sono d'accordo....
La Cina, Taiwan, e altri paesi asiatici, si sono rivelati inaffidabili al primo scossone.
Chissà che i loro lockdown e l'inevitabile riassorbimento di Taiwan nella RPC, non riportino un bel po' di prodotti in produzione nuovamente nel vecchio continente.

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