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Sui rapporti uomo - donna nella società post-femminista


tizzone

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Maximilian2
Il maschio ha il ruolo marginale del fuco nel gioco della vita. Per questo si è dovuto costruire la religione, le leggi, la filosofia (conosci una donna filosofa?) per sentirsi pari alla donna e controllare (anche soggiogandola e sottomettendola) la sua forza vitale e animale.

Un nome su tutte: Hannah Arendt. Sono esistite donne filosofe (giuriste, scrittrici, poetesse) fino all'antichità. Solo che allora la donna non contava niente nella società, per questo del prodotto intellettuale femminile ci è arrivato davvero poco. Davvero, certe teorie strampalate (come quella di Fini, davvero un PICCOLO intellettuale) lasciano il tempo che trovano.

Chiunque conosca la storia si renderà conto che per millenni la donna è stata emarginata, non era niente per l'uomo. Certo, c'era un certo timore che la portava a "ingabbiarla", ma di qui a parlare di complesso d'inferiorità dell'uomo ce ne corre...ma tanto eh.

Modificato da Maximilian2
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help4desk

Rispetto l'opinione pittoresca di Massimo Fini, ma a mio avviso non è tanto questione di equilibri o di ruolo, ma della nascita del cosiddetto "Nice guy".

Dal secondo dopoguerra in poi, nei paesi anglosassoni, in giappone e anche in europa (eccetto i paesi molto mediterranei) la gran parte degli uomini è stata letteralmente cresciuta da donne, che ne hanno smussato tutti gli aspetti più maschilisti in favore di un nuovo maschio più femmineo, meno sicuro di sè, meno virile, più gentile e quindi meno in linea con la propria fondamentale essenza.

(cfr. "Nice guy" su wikipedia o "Nice guy syndrome").

Le donne si sono quindi viste, decennio dopo decennio, smarrite di fronte ad un nuovo tipo di maschio senza più intraprendenza nè sicurezza. Al punto da richiedere da parte loro uno sforzo per prendere gran parte dell'intraprendenza che era tipica del carattere mascolino.

Ed eccoci alla nostra nuova realtà, specialmente in Italia ma anche in Germania o Svezia, con donne mediamente più forti degli uomini i quali presentano caratteristiche caratteriali spesso effemminate.

Un altro punto sul campo è la maturità dell'uomo. Non sono generalmente d'accordo con Nietzsche ("dentro ogni uomo c'è sempre un bambino che vuole sempre giocare" se l'ho interpretata correttamente), e seguo invece l'idea di David Deangelo ("On being a man") e David Deida ("Way of the superior man").

Perchè l'uomo nasca, il ragazzo deve morire.

C'è una fase della maturità dell'uomo che è stata saltata nelle ultime generazioni: la fase dell'iniziazione, in cui si diventava adulti dimenticando il periodo del gioco.

Era il momento dell'ingresso nella vita adulta, spesso suggellata dalla morte del padre, in cui ci si prendeva le proprie responsabilità e si chiudeva una fase della propria esistenza.

Chiudere la fase di ragazzo per ogni uomo cresciuto è fondamentale.

Altrimenti, l'uomo si troverà sempre con sindromi da bambinetto viziato mai cresciuto (bullismo, tirannia, piagnonisteo, debolezza, manipolazione, arroganza, etc.).

(sì, molti dei principali personaggi pubblici in italia, lo capite da voi, sono ancora sotto sotto dei bambinetti e non sono mai diventati realmente uomini).

Sta a noi capire questo e lavorarci personalmente: la società su questo poco può fare.

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Maximilian2
Un altro punto sul campo è la maturità dell'uomo. Non sono generalmente d'accordo con Nietzsche ("dentro ogni uomo c'è sempre un bambino che vuole sempre giocare" se l'ho interpretata correttamente), e seguo invece l'idea di David Deangelo ("On being a man") e David Deida ("Way of the superior man").

Perchè l'uomo nasca, il ragazzo deve morire.

Dipende di cosa parliamo...a mio parere Nietzsche parlava di qualcosa di instintivo che rimane comunque con la maturità. Pensiamoci bene: il tifo da stadio (con insulti a squadre avversarie, gioie puerili per una buona azione) cos'è? Infantilismo. Il gioco d'azzardo, l'illusione di poter vincere grosse cifre col poter, casino? Infantilismo. E' il lato bambino che è dentro di noi che viene fuori. E potrei fare decine di altri esempi...in fondo anche questa voglia insita nell'uomo TOTALMENTE IRRAZIONALE di vincere, primeggiare, Ma questo "bambino" a mio parere non pregiudica di per sè la maturità di un uomo. Tutto questo IMHO.

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tizzone

Molto interessante. Ecco, è una prospettiva diversa ma non credo che sia così in contrasto con quella di Fini, anzi penso che sia la faccia della stessa medaglia.

Sono in disaccordo sul discorso della maturità, però. L'infantilismo di Niezche non ha nulla a che vedere con l'immaturità. La maturità e questo "infantilismo ontologico", passatemi l'espressione, non sono in antitesi.

Pensate alla guerra, che è il gioco per antonomasia, in fondo. Un "gioco crudele di adolescenti", come dice Cardini.

Rispetto l'opinione pittoresca di Massimo Fini, ma a mio avviso non è tanto questione di equilibri o di ruolo, ma della nascita del cosiddetto "Nice guy".

Dal secondo dopoguerra in poi, nei paesi anglosassoni, in giappone e anche in europa (eccetto i paesi molto mediterranei) la gran parte degli uomini è stata letteralmente cresciuta da donne, che ne hanno smussato tutti gli aspetti più maschilisti in favore di un nuovo maschio più femmineo, meno sicuro di sè, meno virile, più gentile e quindi meno in linea con la propria fondamentale essenza.

(cfr. "Nice guy" su wikipedia o "Nice guy syndrome").

Le donne si sono quindi viste, decennio dopo decennio, smarrite di fronte ad un nuovo tipo di maschio senza più intraprendenza nè sicurezza. Al punto da richiedere da parte loro uno sforzo per prendere gran parte dell'intraprendenza che era tipica del carattere mascolino.

Ed eccoci alla nostra nuova realtà, specialmente in Italia ma anche in Germania o Svezia, con donne mediamente più forti degli uomini i quali presentano caratteristiche caratteriali spesso effemminate.

Un altro punto sul campo è la maturità dell'uomo. Non sono generalmente d'accordo con Nietzsche ("dentro ogni uomo c'è sempre un bambino che vuole sempre giocare" se l'ho interpretata correttamente), e seguo invece l'idea di David Deangelo ("On being a man") e David Deida ("Way of the superior man").

Perchè l'uomo nasca, il ragazzo deve morire.

C'è una fase della maturità dell'uomo che è stata saltata nelle ultime generazioni: la fase dell'iniziazione, in cui si diventava adulti dimenticando il periodo del gioco.

Era il momento dell'ingresso nella vita adulta, spesso suggellata dalla morte del padre, in cui ci si prendeva le proprie responsabilità e si chiudeva una fase della propria esistenza.

Chiudere la fase di ragazzo per ogni uomo cresciuto è fondamentale.

Altrimenti, l'uomo si troverà sempre con sindromi da bambinetto viziato mai cresciuto (bullismo, tirannia, piagnonisteo, debolezza, manipolazione, arroganza, etc.).

(sì, molti dei principali personaggi pubblici in italia, lo capite da voi, sono ancora sotto sotto dei bambinetti e non sono mai diventati realmente uomini).

Sta a noi capire questo e lavorarci personalmente: la società su questo poco può fare.

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tizzone

Non so se il complesso di inferiorità sia una esagerazione, però elementi di verità nella tesi ci sono...

Beh, certo, la Arendt. Ma si tratta di una mosca bianca e, comunque, molto recente (è morta negli anni 70, se non sbaglio). D'altronde, mentre noi leggiamo il Corriere della Sera o la Gazzetta dello Sport, loro stanno dal parrucchiere a guardare le figure su Novella 2000....cosa cazzo può mai fregare loro del significato della vita? Hai mai provato a parlare di massimi sistemi con una donna? Beh, se sì, i risultati li conosci bene...ma non perchè siano stupide...è che a loro proprio non frega un cazzo, mentre noi siamo capaci di fare le 5 di mattina con un amico a parlare di politica, di filosofia, di religione....loro possono seguire il discorso al massimo per un'ora, poi magari ti interrompono chiedendoti se ti piace lo smalto che hanno messo (il che, detto per inciso, le rende così uniche e anche attraenti...se non fossero un pò frivole sarebbero davvero insopportabili).

Lascio stare la poesia, perchè quella può essere benissimo partorita da donne (in quanto esseri emotivi e emozionali - basti citare Saffo, che benchè lesbica, era femmina eccome). Mi sfugge però il nome di giuriste di epoca antica, mediovale e anche moderna (escludendo forse i giudici della Corte suprema americana)....il che, conferma in parte la teoria di Fini: la legge infatti, è quanto di più razionale vi sia, anche più della matematica...La legge è rigore, è ordine, è la struttura che si dà una società in un dato momento storico. Per la donna, che è forza vitale e irrazionalità, è il concetto stesso di norma che è assurdo. A tal proposito, Fini fa l'esempio del poker...perchè alle donne non interessa? (almeno alla maggior parte, tralasciando quelle che giocano solo per scimmiottarci)... Beh, perchè nel poker ci sono delle regole, e la donna le regole non le capisce, è insofferente ad esse (inoltre, nel poker si sta in silenzio, cosa impossibile per qualsiasi donna :ROTFL: )

Tanto è vero che per secoli la regola è stata: "La natura ha dato un tale potere alle donne che la legge ha giustamente deciso di dargliene poco" (cit. Samuel Johnson). Noi studiosi di seduzione non possiamo negare che, da un punto di vista biologico, sia così. E' l'uomo a chiedere, è lui che si trova in uno stato needy, è lei che decide (quindi ha potere). Ora, tutti i discorsi sul Forum, mirano proprio a superare questa condizione di inferiorità e a invertire le posizioni, almeno nel corteggiamento.

Ma ora che la massima di Johnson non è più vera, si vedono i risultati nefasti...nefasti per la società, non certo per noi che, anzi, traiamo vantaggio da questo caos.

Come dice Franco nel suo manuale di seduzione, "Viviamo in un'epoca buia per i mariti e i padri, in un secolo d'oro per i playboy"....ma siamo sicuri che, alla fine della fiera, siamo noi per primi contenti di tutto ciò? Io sargio, mi diverto, sto bene, ci gioco, a volte le chiudo, altre volte no e mi faccio una risata sargiandone altre 10....eppure più le conosco e più mi chiedo se mai troverò una su cui valga la pena investire...insomma, il panorama è abbastanza desolante, IMHO.

Un nome su tutte: Hannah Arendt. Sono esistite donne filosofe (giuriste, scrittrici, poetesse) fino all'antichità. Solo che allora la donna non contava niente nella società, per questo del prodotto intellettuale femminile ci è arrivato davvero poco. Davvero, certe teorie strampalate (come quella di Fini, davvero un PICCOLO intellettuale) lasciano il tempo che trovano.

Chiunque conosca la storia si renderà conto che per millenni la donna è stata emarginata, non era niente per l'uomo. Certo, c'era un certo timore che la portava a "ingabbiarla", ma di qui a parlare di complesso d'inferiorità dell'uomo ce ne corre...ma tanto eh.

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BlacKing

Il libro in realtà parla di erotismo. E il sottotitolo è molto esplicativo: "Manuale contro la donna a favore della femmina". E' un libro che non definirei maschilista, ma spiega come il femminismo abbia cambiato i rapporti tra sessi e come, in ultima analisi, sia stato usato e incoraggiato dalle classi dominanti (i padroni) per dimezzare il costo del lavoro.

Ora, non prendo per buono tutto quello che dice, ma visto che in questo forum parliamo di seduzione, penso che sia giusto avere consapevolezza di come i modelli siano cambiati e perchè. D'altronde se siamo membri di questo forum è proprio perchè nella società moderna il rapporto tra i sessi è molto più complicato di un tempo. Non credo che i nostri nonni avrebbero avuto bisogno di forum e manuali per scopare!!!

Detto questo, è chiaro che io sia felice di capire certe dinamiche e di avere iniziato un percorso da seduttore.

Ciò non toglie che sono d'accordo con l'autore quando dice che le donne di oggi sono molto meno femmine di quelle di un tempo. E lo dico con cognizione di causa. Sì, ci sbattiamo un sacco per chiuderle, stiamo bene in quei momenti, ma poi?

Beh, di tutte le donne che ho avuto ci fosse stata una davvero interessante!!! Dopo qualche mese (nei pochi casi in cui sono arrivato a tanto) a parte la fica ci sono stati davvero pochi motivi che mi abbiano trattenuto dal mandarle a quel paese...

Poi, nella mia visione, incide sicuramente il fatto che, per il lavoro che faccio, sono costretto ad essere più che altro un sargiatore sociale, e nel mio ambiente è pieno di 30 sfigate con il portafogli pieno e il letto vuoto, tipo la mia amica...onestamente, io non provo attrazione per questo genere di donna e non capisco perchè dovrei sbattermi per scopare una che non mi fa drizzare il pelo e che ai miei occhi è una macchietta patetica alla sex and the city...Infatti spesso mi rendo conto che loro sono attratte da me (grazie al forum ormai ho interiorizzato abbastanza alcuni concetti) ma proprio perchè capiscono che non ho alcun interesse.

Sono totalmente d'accordo, invece, quando dici che se un uomo ha le idee giuste e un buon Inner Game ha automaticamente valore e non ha bisogno di armature sociali (anche se il concetto è ripreso anche dai manuali quando parlano di DHV, in un certo senso) . Ma qui si parla della condizione dell'uomo medio, non di un PUA o di un aspirante tale.

Sulla tua analisi della teoria di Fini sono in disaccordo. E' chiaro che non vi possa essere una dimostrazione scientifica a ciò che dice. Stiamo parlando di filosofia, mica di scienze esatte! Sul fatto che non vi siano stati pensatori che abbiano esplicitamente detto che l'uomo nutre un senso di inferiorità rispetto alla donna, basta citare Nieztche di "Così parlò Zarathustra" - il dialogo con la vecchia che si conclude con: "vai dalle donne? Portati la frusta!" - o Evola, le cui tesi però sono davvero in massimo del maschilismo e sessismo.

Lascio stare poi i pensatori cristiani (Sant'Agostino per tutti) la cui produzione è intrisa di questo senso di inferiorità.

Il fatto che poi si debba continuare a sargiare e chiuderne il più possibile proprio per migliorare se stessi non toglie nulla alla fondatezza dell'analisi dell'autore.

Daltronde, guardati attorno.....quanta gente sui 30, 35 conosci che si sposa o convive? Io li conto su una mano. Pensi che sia per un fattore economico e basta? Non credo. ...Le mie amiche/amici guadagnano tutti abbastanza bene, eppure sono quasi tutti single....

I manuali vanno bene per rimorchiare, ma quando si sceglie di intraprendere una LTR il contesto sociale e storico in cui ci muoviamo ha un peso enorme....per questo credo che avere consapevolezza di come il femminismo abbia snaturato le donne moderne sia importante.

Beh, non credere che al tempo dei nonni gli AFC non ci siano stati. I problemi relazionali sono sempre esistiti per alcuni.

Siamo su questo forum semplicemente perché avendo valutato la qualità del materiale che offre, vogliamo migliorare ancora di più le nostre abilità (poi a ognuno la sua motivazione).

Sull'interesse che nutriamo verso le donne concordo, anch'io raramente mi trovo veramente attratto da qualcuna in un modo più profondo del solito. E' raro, ma succede. Credo che sia un fattore correlato anche con l'intelligenza della persona.

Sulla sua teoria alquanto innovativa, mi permetto di dire che ci sono fatti oggettivi che ci fanno notare come la donna fosse relegata in una condizione di inferiorità sociale, per motivazioni che non hanno a che vedere con complessi degli uomini. Basta studiare la storia, in particolare quella antropologica, per capire come funzionavano i meccanismi sociali del tempo.

Se Fini ha visto nell'uomo contemporaneo un bambino spogliato delle sue armature, ciò non implica che sia sempre stato un bamboccio incapace che si difendeva con un ruolo sociale d'autorità, anche perché in qualche modo questo ruolo deve esserselo guadagnato.

Per quale motivi precisi, al di fuori del legame sentimentale da gestire e condividere e delle ragioni logistiche, portare avanti una relazione dovrebbe essere più difficile da gestire di una ONS? Conosco ragazzi che trovano più facile il contrario.

Sono fatti che dipendono dalle convinzioni che si hanno in testa.

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Jumpy

Hai mai provato a parlare di massimi sistemi con una donna? Beh, se sì, i risultati li conosci bene...ma non perchè siano stupide...è che a loro proprio non frega un cazzo, mentre noi siamo capaci di fare le 5 di mattina con un amico a parlare di politica, di filosofia, di religione....

...ehm... ma che razza di donne frequenti?! ;)

Intendiamoci, molte son davvero così e culturalmente non vanno oltre la triade Sex&City/FaBBioVolo/Modà (se di cultura si può parlare), ma lo stesso, però si potrebbe dire dei maschi: personalmente con molti miei amici quando hai parlato di sport (calcio e Formula1),macchine, donne, il resto è tabula rasa.

Piuttosto noto, come hai accennato, una profonda contraddizione: conosco pochissime donne interessanti perché appassionate a qualcosa (fosse anche il proprio lavoro) o con un talento artistico più o meno spiccato... ma non sono (dovrebbero essere) "esseri più emotivi"?! Mah... qualcosa non torna.

Come dice Franco nel suo manuale di seduzione, "Viviamo in un'epoca buia per i mariti e i padri, in un secolo d'oro per i playboy"....ma siamo sicuri che, alla fine della fiera, siamo noi per primi contenti di tutto ciò? Io sargio, mi diverto, sto bene, ci gioco, a volte le chiudo, altre volte no e mi faccio una risata sargiandone altre 10....eppure più le conosco e più mi chiedo se mai troverò una su cui valga la pena investire...insomma, il panorama è abbastanza desolante, IMHO.

IMHO, come più volte ho ribadito, incide il contesto in cui ti muovi: in una discoteca è ovvio imbattersi un HB frivole e ignorantelle, la situazione è un po' meglio in pub e simili... ma a 'sto punto è meglio avventurarsi nello street.

Mi sto rendendo conto, forse già l'ho scritto da qualche altra parte, che le HB "migliori" la sera raramente escono, devi andartele a stanare, interessarle puntando su eventuali passioni comuni.

Un'HB per la quale val la pena investire, IMHO, non la trovi a ciondolare in giro per locali, la trovi piuttosto in palestra/piscina, seguire qualche corso, ad una mostra, ad un concerto, durante un viaggio.

Mi rendo conto che dopo tanti abbagli e delusioni prese si ha la tendenza a catalogare ed a fare di tutte le erbe un fascio... ma, almeno noi qui dentro, cerchiamo di andare oltre ;)

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nathan

in questo testo sembra che l'uomo sia inferiore sotto qualsiasi aspetto di natura.

io direi che in natura ognuno al suo ruolo non c'è un superioe e un inferiore, (io penso che la donna comandi in casa e l'uomo fuori casa).

è la cultura femminista degli anni 70 che ha aumentato a dismisura il numeo degli afc, e di sicuro non è stato in ritorno allo stato naturale delle cose.

questo è un male sia per gli uomini che per le donne che si ritrovano in una parte che non le appartiene.

non ci sono vittime ne carnefici, l'uomo si sente inferiore e la donna smarrita e senza protezione e tenta di essere maschio e femmina allo stesso tempo.

secondo me per liberarsi da i blocchi mentali imposti dalla cultura basterebbe liberare i propri istinti e la nostra virilità come ci insegna questo forum. ^^

di natura non siamo dei bambini smarriti, ma degli uomini che sanno affrontare il mondo ..

ps: tralaltro massimo fini è un giornalista che non mi è mai piaciuto, o letto qualche suo libro e secondo me non ne azzecca mai una ^^

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tizzone

Ragazzi,

Chiaramente quella di Fini è solo una teoria. Tanto è vero che nella postfazione al libro, l'autore (che è Crisè) si dice in disaccordo con Fini sul ruolo marginale dell'uomo nella formazione della vita, che è un pò quello che sostiente BlackKing.

Io trovo che chi è intervenuto nella discussione abbia dato contributi molto interessanti e, pur nella diversità delle opinioni, in molti ho trovato spunti più che condivisibili.

Tuttavia torno ad evidenziare lo scopo della discussione (almeno, quello che secondo me è importante al di là di come la si pensi in merito): Il femminismo ha sicuramente portato a un ribaltamento di ruoli che, oggi come oggi, pone l'uomo in una situazione molto difficile, soprattutto quando si parla di LTR e matrimonio. Che si sia PUA o AFC, secondo me,questa è una consapevolezza che dovremmo avere tutti.

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  • 9 mesi dopo...
^'V'^

Essendo cresciuto con una madre militante femminista che aveva abbandonato mio padre, ho letto così tanti testi sui ruoli, contro il femminismo, ho versato in passato così tanti fiumi d'inchiostro virtuale su questi temi che, paradossalmente, non ne posso più.

Tralascerò quindi qualsiasi commento sul femminismo o i ruoli di genere ecc.

Voglio soltanto puntualizzare due cose a cui non si pensa spesso:

1- sono solo 10'000 anni che esiste l'agricoltura, e quindi la stanzialità, sono solo 10'000 anni che è nato il concetto di guerra di eserciti, di territorio da difendere o conquistare. In questi 10'000 anni il nostro DNA è cambiato solo dello 0,03%

Non c'è nessun motivo biologico per cui l'uomo dovrebbe essere uomo solo se fa la guerra con lancia e scudo o lavora i campi.

Come cacciatori raccoglitori essere uomini richiedeva una diversa gestione dei ruoli, e... casomai non ce ne fossimo accorti del tutto...

nel 2012 solo il 2% della popolazione lavora nell'agricoltura, inoltre i territori non sono più difesi se non da regolamenti sull'immigrazione.

Per un agricoltore i figli sono braccia per i campi, per un cacciatore sono bocche da sfamare.

Per noi i figli sono tornati ad essere bocche da sfamare, il nostro lavoro ha molto più a che fare con la caccia (di contratti, di nuovi clienti, di uno stipendio, di obiettivi ecc) che con l'aratura a braccia.

Siamo tornati in linea con la nostra natura biologica ed è normale che ruoli imposti in questi 10'000 anni si siano sgretolati (il femminismo non ha sgretolato nulla, semplicemente ha puntato i riflettori sulla cosa, che già era in atto.)

I ruoli imposti nei 10'000 anni passati non erano a vantaggio del maschio, solo, perché le donne avessero da mangiare era necessario che qualcuno difendesse e conquistasse terreno e lavorasse la terra.

Anche la guerra, oggi, è tornata ad essere caccia.

Non ci sono eserciti che si affrontano a spinta su un campo in estate, ma persone che vanno a caccia di persone con mezzi più o meno tecnologici.

E' un po' come la caccia al cervo, solo che il cervo è armato a sua volta. Comunque è caccia, non il concetto di guerra che è nato ed è morto col neolitico e la rivoluzione agricola.

2 - non esiste la polarità maschio-femmina

le prime forme di vita erano "femmina" anche se non si chiamavano così perché non ancora contrapposte al maschio.

Si riproducevano da sole, ad esempio per partenogenesi come le amebe.

Nella corsa alla sopravvivenza e riproduzione, succedeva che le forme di vita più grandi (congregazioni di cellule unite allo scopo di avere maggior successo di sopravvivenza e riproduzione, come siamo noi) mangiavano le più piccole.

Nacque così una corsa alle dimensioni... che però evidenziò un difetto.

Quando una forma di vita era molto grande, una forma di vita molto piccola poteva fotterla (virus, batteri, miceti).

Nacque così il sistema immunitario.

Ma non serviva a nulla.

Perché riproducendosi per autoclonazione, il sistema immunitario era sempre uguale, e se un batterio riusciva a fregarlo, aveva fregato tutti gli appartenenti a quel ceppo.

Ecco che in natura fece capolino l'esigenza di differenziare il sistema immunitario, si venne a formare il maschio.

Le femmine, riproducendosi coi maschi, mischiavano il genoma ed ottenevano diverse combinazioni del sistema immunitario.

Quando ancora oggi dicono che uno gli piace a pelle, e sostengono che sia sesto senso femminile, la verità è che il loro organo vomeronasale ha captato l'odore di un MHC (Complesso maggiore di istocompatibilità) complementare al loro.

Ed ecco perché tutti i mariti sono cornuti se in paese arriva uno straniero.

Siccome nella pancia della mamma l'ontogensi ripercorre la filogenesi e il bambino ripercorre le tappe evolutive nel formarsi, dobbiamo sapere che la matrice del corpo umano è femmina, (la chiamiamo femmina solo per contrapposizione al maschio, ma non c'è contrapposizione, solo complementarietà funzionale), e che se nasce una femmina, si ferma a quello stadio, mentre se ha un cromosoma Y, ci saranno delle increzioni di testosterone che colpiranno prima l'ipotalamo per determinarne il genere cerebrale, poi il corpo per determinarne la differenziazione sessuale.

Quello che noi maschi siamo, è femmine con un'aggiunta di testosterone.

Non siamo il loro contrario, non siamo il nemico.

Loro ci hanno fatto perché fossimo più forti per proteggerle, portare a casa cinghiali, preselezionarci fra noi in modo che potessero scegliere i migliori, ci hanno fatto per differenziare il sistema immunitario e questa strategia ha permesso a tutte le forme di vita a riproduzione sessuata di essere ancora qui a vivere nonostante le dimensioni.

Nella nostra natura c'è il bisogno di essere scelti, il bisogno di competere fra noi, di metterci in mostra, di lavorare per loro, di proteggerle non sappiamo neanche più bene da cosa, e il nostro corpo è semplicemente il loro, con le stesse ghiandole mammarie, soltanto una diversa stimolazione ormonale ha comportato lo sviluppo di alcune parti in modo diverso, in parte nella pancia, in parte nell'adolescenza.

Non c'è nessun nemico.

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