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Spugna89

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saimont
5 ore fa, dickinson1 ha scritto:

io ne ho sentito molto parlare di questo libro.

E' spesso menzionato nel mondo PUA.

E' davvero interessante come argomentazione ?

Perche' spesso mi prefisso di leggerlo ...

e' facile riassumerlo in poche righe?

Devo dirti la verità, per me è stato cosi travolgente e stravolgente che sono caduto in una leggerissima depressione, e sinceramente penso che  chi lo usa per scopi seduttivi manipola l'effettivo contenuto del libro.

E' facile riassumerlo? Beh, dickinson, credi che se io l'avessi letto in due righe scritto da te, avrei provato questo mix di emozioni?

"Il gene egoista parla del fatto che siamo delle macchine agli ordini dei nostri geni"

Ora, ti consiglio vivamente di lasciare perdere i riassuntini che non servono a niente. Il libro è scritto bene,le pagine scorrono veloci e se ti piace leggere ti consiglio la lettura, traine le tue conclusioni e vivilo a modo tuo.

Comunque, vi è un commento di un ragazzo che è interessante:

Innanzitutto, per chi lo è o per chi lo fa, cioè per chi di questo libro vuole leggere solo il titolo: il "gene egoista" è una metafora. I geni, come viene detto nel libro da Dawkins stesso, non possono sapere niente, non possono prevedere niente e non possono curarsi di niente. Sono oggetti che non hanno coscienza. Il gene egoista è una metafora per far capire al lettore profano l'argomento del libro, e cioè che sono le loro azioni che vengono definite "egoiste" in quanto i geni, facendo parte di un sistema replicativo, è come se agissero per il loro interesse e non quello dell'individuo. In effetti, grazie alla Selezione naturale i geni agiscono "come se" ed hanno effettivamente degli scopi, pur essendo totalmente ignari in senso psicologico. Questa apparenza di scopo (in senso teleologico) è stato prodotto dalla selezione naturale che dà l'impressione di un progetto, che Dawkins chiama nell’orologiaio cieco"progettoide". Il discorso lo chiudo qui.

Il Gene egoista non è una sostituzione al darwinismo, è semplicemente darwinismo che parla però di una visione gene-centrica dell'evoluzione (proposta già da Williams nel 1966). D'altronde Dawkins stesso non trova offensivo essere indicato come ultradarwinista perché egli dice di essere un darwinista ortodosso, e io che sono un biologo, lo (e mi) considero tale. Darwin nel 1859 poneva l'individuo come unità di selezione, ma si trattava di un'epoca dove si poteva al massimo parlare di "caratteri" e non di "geni", peraltro studiati, senza averne consapevolezza da Mendel nello stesso periodo (sebbene l'abate studiasse il loro fenotipo e non propriamente i geni stessi).

Williams nel 1966 aveva già introdotto l'idea che fossero i geni l'unità di selezione, e qui Dawkins affina e radicalizza il concetto introducendo il punto di vista dei geni egoisti, volendo semplicemente dire con questo slogan che sono i geni e non l'organismo ad essere selezionato. Questa idea, tra l'altro, è l'ipotesi di lavoro propria dei genetisti. Dawkins quindi attacca la visione ortodossa della riproduzione della vita, e cioè

organismo->geni->organismo,

che metteva l'accento sull'individuo che produceva altri individui, e la inverte nella formula

geni->organismo->geni,

dove l'organismo è un veicolo e i geni sono i replicatori (questa distinzione esplicita sarà stata descritta a partire dal Fenotipo esteso). In altre parole, gli organismi sono il mezzo con il quale i geni possono replicare se stessi. L'organismo quindi non è il vero replicatore ma lo sono i suoi geni. Questa differenza, oggi tecnicamente accettata, ribalta totalmente la visione classica della centralità dell'organismo, e curiosamente le obiezioni più virulente a questa visione sono di ordine morale più che scientifiche. Il gene quindi, nella metafora usata da Dawkins, è "egoista" perché, ponendo l'accento sulla propria replicazione anche a spesa dell'organismo che lo ospita, si può porre contro l'organismo. Tra l'altro, l'organismo è una struttura transitoria che non potendo durare in modo unitario durante le generazioni, non può essere l'oggetto della selezione naturale, al contrario dei geni, che invece, a livello di sequenza (informazione), hanno una vita potenzialmente immortale.
Ma credo sia meglio leggere tutto il libro che darne qui una spiegazione sommaria, che spero possa interessare il lettore. Qui sono inoltre introdotti i celeberrimi "memi", unità replicative culturali, sebbene oggi il concetto sia stupidamente frainteso dai giornalisti e dai cosiddetti "blogger".

Comunque, il concetto di gene egoista è stato oggi istituzionalizzato ed empiricamente dimostrato con centinaia di esempi nel libro "Geni in conflitto. La biologia degli elementi genetici egoisti" di Burt e Trivers, che però è un testo tecnico di genetica molecolare e che può essere letto solo da biologi di formazione biomolecolare. Trovate la mia recensione su questo libro qui su Amazon.

Il gene egoista è scritto in modo esemplare e riesce ad essere abbastanza complesso ma mai incomprensibile. Questa è una caratteristica della scrittura di Dawkins, che, come disse una volta un recensore su internet, rende più intelligenti dopo la lettura. Un'altra persona diceva che Dawkins renderebbe interessante anche la lista della spesa! Insomma, credo di aver reso l'idea. Non confondiamo però lo scrivere bene come un artificio per persuadere. Il gene egoista è scienza, non filosofia, e i concetti qui esposti sono stati verificati in laboratorio o in natura da scienziati.

Naturalmente il lettore ideale del gene egoista non è per forza un biologo. Deve essere una persona disposta ad indossare "scarpe da corsa mentali", come ama dire Dawkins. Fatto questo, i concetti aderiscono straordinariamente alla struttura mentale delle persone che vogliono conoscere uno dei temi centrali della biologia di oggi, che rimangono attuali a distanza di 40 anni (questo libro è del 1976, ma, a parte qualche considerazione sulla politica inglese, è straordinariamente attuale a livello scientifico).

https://www.amazon.it/egoista-parte-immortale-essere-vivente/dp/8804672021/ref=sr_1_1?s=books&ie=UTF8&qid=1514853813&sr=1-1&keywords=il+gene+egoista+richard+dawkins

 

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Dee

PIMP di Iceberg Slim.
versione italiana IL PAPPA sempre di Robert Beck aka Iceberg Slim. 
 

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  • 1 mese dopo...
sotterfugio

Il credito va ad Aivia (citava questo libro in un suo vecchio post) ma vorrei comunque consigliare Contro l'amore. Una polemica di Laura Kipnis (in inglese: Against love. A polemic).

Molto bello, molto vero.

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  • 2 mesi dopo...
Gattone

Sto leggendo Le vostre zone erronee, molto bello 

Modificato da Gattone
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