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L'orrore...L'orrore...


BANE

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sebino
6 minuti fa, Edo ha scritto:

credo tu abbia sbagliato a quotarmi ma ti riferisci al post di giraluna

Si ho sbagliato.

@Giraluna la domanda era per te.

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Unbreakable
4 ore fa, Giraluna ha scritto:

Perché non sono state educate ad essere donne. 

Prova a pensarci un attimo. Non so se tu abbia sorelle, ma comunque osserva le tue amiche o le ragazze dei tuoi amici, di quante puoi effettivamente confermare che siano femmine educate al loro ruolo?

E non parlo solo di dire grazie, prego, di chiedere scusa, di non dire parolacce e stare in tiro, pronte al sesso. Mi riferisco al mantenimento del loro posto.  

Ad un occhio attento e col senno del poi, ho sabotato un solo rapporto, prima di entrare qui dentro. Poi ... È stato tutto un sapere già che mi avrebbero sabotata prima o dopo il rapporto. Ed è accaduto puntualmente, anche in """"""amicizia""""""". 

Quando dici ad una donna di starsene al suo posto si figura un cane che va messo a cuccia. Ma non è nulla di tutto questo. 

Restare al proprio posto, per mia stessa esperienza, significa:

- aver smesso di sabotare;

- di provare invidia (che poi invidia di cosa non so ... ero proprio rincoglionita);

- aver smesso di negare a me stessa che erano problemi miei e non loro;

- lasciare ampio spazio solo al rapporto fra me e lui ed alle possibilità (a non temerle più che altro);

- aver imparato a dubitare, a chiedere;

- aver smesso di sospettare;

- aver iniziato a sorridere come si deve;

- non avere più bisogno di attenzioni perenni;

- a non sfidare un maschio con atteggiamento da "io non me ne sto zitta".

In questi giorni, ma anche ben prima, sto raccogliendo i frutti di questo mantenimento del mio posto; ora ad esempio so riconoscere l insolenza e l indolenza. Non le adotto io in primis. 

Perché in qualche modo cercavo proprio questo quel giorno in cui chiesi di essere guidata. Volevo essere donna. E non un fantoccio che cammina per strada millantando di appartenere al mio genere. 

Chiariamoci: ho ancora scatti, mi infervoro, commetto errori. Sono umana, dopotutto, che non smette d imparare. Però è proprio perché voglio imparare che sto educando me stessa al ruolo per cui sono deputata. La donna. 

Tutte quelle che non sono in grado di capirlo e che si rovinano giorno dopo giorno non sanno cosa si perdono.  

Non so se ti sia mai capitato di incontrare una che sappia stare al suo posto o se ne hai guidata una in tal senso. I vantaggi che si ottengono in proporzione al ruolo che rispetti sono incommensurabili. 

Non c è modo di poter dubitare. E se anche sorge il dubbio dietro un certo comportamento, non sei più lì a farlo presente da sciocca che cerca di negare a se stessa, ma con la complicità di chi ha riconosciuto di essere diversa dal maschio. 

Con diversa non intendo che siamo stupide. Ma innegabilmente ci sono dei gap che ci mettono a sfavore. Per biologia. Mica per la società. Questa semmai ci ha portato a pensare ingenuamente di essere superiori. 

Il detto "Dietro un grande uomo c è sempre una grande donna" viene mal interpretato odiernamente. Si fa passare il messaggio che sia la donna a fare tutto o l uomo non sarebbe tale. Si scorda che è proprio restandosene dietro mentre lui fa il suo che si può fare la donna. Ma resta sempre il maschio l individuo che può fare la differenza: a volte verrebbe da schiaffeggiarle per la loro insolenza; a volte scatenano reazioni davvero al limite. Ma molto appunto si trattengono.  

La maggior parte di noi donne crede di essere un bulldozer con la figa e che i maschi siano migliori grazie a loro. Questa non è complicità. È solo un gioco al massacro. E chi ne esce più distrutto è sempre l uomo. 

Perché? 

Perché la donna non può essere realmente punita. 

Molte non riconoscono minimamente quando sono insolenti o fuori luogo o ... fuori posto. 

E allora cosa ci resta da fare? Cosa vi resta da fare?

Sopravvivere e per quanto sia possibile, lavorare affinché non venga perpetrato il diritto alla sofferenza gratuita nel limiti di una società come la nostra. 

Grazie, hai espresso tutto quello che cerco in una donna e che finora non riuscivo a verbalizzare neanche a me stesso.

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Giraluna
1 ora fa, sebino ha scritto:

cosa vuol dire che hai smesso di sabotare ed imparato a dubitare? Puoi essere più specifica?

La donna ha un meccanismo preciso per sabotare. 

Il cosi detto: if > then.

Se lui hai fatto/detto/ questo, allora significa che. 

Più comunemente chiamato QUINDI mi vuoi dire che TU ecc. 

Sulla base di questo assunto la donna è convinta di aver capito l uomo che ha di fronte. Puoi scriverle lo que te agradece, ma lei si è già fatta i suoi costrutti. Senza neanche porsi il dubbio, ossia: ma siamo sicuri che sia così? Uhm boh. Proviamo a chiedere, cortesemente e timidamente, se può spiegarmi alcuni suoi atteggiamenti che non capisco. 

Anche qui ti va di lusso se trovi quella che te lo chiede senza secondi fini dato che alcune ti lanciano la provocazione nascosta dietro la domanda sempre tutto perché hanno già il loro film in testa. 

Sanno tutto loro su di te e magari puzzano ancora da latte o hanno evidenti lacune da lavorare in psicoterapia. 

Credono di detenere il controllo perché hanno la figa. Finché non trovi un maschio sicuramente hai potere, ma con un maschio di fronte sei chi dovresti essere, una donna che dovrebbe essere sua complice. 

Non è che essere maschio significa avere la clava e dirmi prepararmi una bistecca di brontosauro. Ed essere donna che sto a casa a fare la maglia nella trepidante attesa che torni a comandarmi. 

Significa esserere mutualmente complici.

Io uomo ho queste responsabilità e tu donna le tue. 

Invece se fai presente ad una donna che si è comportata da sciocca/pazza/bambina, non per forza con toni giudicanti bensì tolleranti, negherà nella maggior parte dei casi. 

Io non ho fatto così. SEI TU che ecc. 

Nel mio caso invece, mi riferivo a quel famoso episodio prima di iscrivermi. Volli togliere di mezzo una figa che non si scopava più facendole indirettamente sapere (usando una amica in comune fra me, lei ed il tipo che sapevo avrebbe spifferato tutto) che mi scopavo il tipo, per avere meno concorrenza. 

Altri tipi di sabotaggio sono appunto questi:

- comunicare alla ecs che lei è la tipa che vi state scopando > non lo avrai mai come lo sto avendo io;

- tentare di far recepire alla tipa che vi state scopando che c è l intenzione di incontrarsi anche con lei > ci sono anche io bella, stat accort!

- tentare di trasformarsi nella figa che vorrebbe per spodestare le rivali;

- parlare male di lui per evitargli scopate > o lo scopo io o non lo scopa nessuna; oppure nel caso in cui sia stata rifiutata per mancata attrazione da parte di lui, provare a metterlo contro i suoi amici.

A volte si sfiora anche il danno economico, se sono proprio completamente perse nel loro brodo di pollame. 

Per gli altri utenti maschi: se ho dimenticato qualcosa o qualcosa va aggiustato mi si faccia presente.  

Ormai sono cose che non facendo più parte della mia vita tendo a ricordare solo all occorrenza per scansare certe situazioni. Perciò posso non essere stata precisissima.  

Modificato da Giraluna
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Gainsbourg

E' un post molto lucido il tuo.

Se posso aggiungere, lo "stare al proprio posto"

che hai descritto meravigliosamente

purtroppo

non è solo un affare femminile

ma riguarda moltissimi maschi 

che ancora devono 

diventare uomini

 

 

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what_else
1 ora fa, ^'V'^ ha scritto:

Certo. 

Per te è diverso se sai che è tutto un gioco e non riconosci che gli altri sentono male perché sono giocattoli. 

Se gli altri non sentono niente di cui ti possa preoccupare e non ci sono conseguenze per te, allora danni e danni. 

Se invece è tutto vero, le persone sanguinano, ci sono conseguenze nel rapporto con te stesso, gli altri, il mondo, allora hai dei freni inibitori. 

Ti sei mai chiesto se per una donna under muro non sembri tutto un gioco? 

E sai cosa sente un tizio che stia sullo spettro di psicopatia e narcisismo a livello femminile medio? 

Che gli altri sono giocattoli. 

Ossia, una femmina in età ancora appetibile crede da un lato che sia tutto un gioco, dall'altro lato che le persone siano strumenti o giocattoli. 

Il fatto che ci siano psicopatici in prigione e pochissime psicopatiche, non è dovuto ad un primato maschile. 

Semplicemente è dovuto al fatto che il maschio che veda tutto come un gioco e gli altri come oggetti, fa dei danni che sono reato, aggressioni, violenze fisiche. 

Quello che tu fai quando sei in un mondo virtuale in cui tutto è un gioco, GTA. 

Il modo pernicioso e viperino di fare danni femminile psicopatico e narcisista, non è quasi mai riconosciuto come reato e quando ci scappa il morto è lui che si è suicidato.

Magari dopo che lei per puro diletto gli rovina la vita sociale, lavorativa e sentimentale da anni. 

Per cui... 

Posto che tu come me sei sano di mente e a chi ha un sistema nervoso centrale non vorresti fare sentire male, non vorresti aprirgli un lanciafiamme contro. 

Diversamente per esempio da Attila che non ha mai costruito niente, mai avuto un disegno, mai ha creato un sogno per i suoi, mai ha gestito il suo impero o dato loro scrittura, sviluppo, istruzione.... Ma è stato solo un predone convinto di essere in GTA, che senza nemmeno strategia o piano aggrediva tutti per ucciderli e saccheggiarli, nemmeno requisiva e gestiva le città conquistate, semplicemente le saccheggiava e uccideva tutti. 

Esattamente come me e te a GTA, o per esempio a hitman fino a che non ho ucciso l'ultimo PNG dell'area non esco dalla missione. 

Ma non vedi, e non vedo, il mondo reale come un gioco e gli altri come privi di sentimenti ed un SNC. 

E lo so per esperienza diretta, di quante volte lavorando mi sono messo contro i colleghi perché colpivano uno che era disarmato o a terra e privo di volontà di continuare. 

Lo so bene che differenza enorme sento tra il gioco dove gli altri sono giocattoli e il mondo reale dove gli altri sentono freddo, paura, fame, dolore come me. 

Lo so io, lo sai tu, non serve educarci in questo punendoci o facendoci aderire al sistema di credenze bislacche di una religione. 

Ma...

Per molte femmine la vita è un gioco e le persone ed i loro sentimenti sono congegni a molla. 

E così ci appaiono psicopatiche. 

E psicopatici appariremmo io e te ai personaggi di GTA se avessero coscienza, perché per noi GTA è un gioco quanto per molte femmine è tutto un gioco il mondo surreale in cui vivono. 

Però... Vedi... Sarebbero davvero psicopatiche se capissero, che la vita reale non è il loro giochetto di attention whoring e che le persone sono vive, se lo capissero ed agissero senza rimorso e godendo dei danni che fanno - per quanto nei loro modi ancora non recepiti dal legislatore e diversi dai modi diretti maschili.

Ma se invece loro credono di essere in un gioco, perché bagni di realtà non ne fanno e nessuno si prende la responsabilità di fargliene, allora stanno giocando, non sono psicopatiche, sono sconnesse. 

Sconnesse dalla realtà. 

Interiore come esteriore. 

Per questo motivo dicevo da qualche parte che farei fare a molte donne un tre annetti di Bosnia anni '90.

Non certo perché auguro loro di finire in una fossa comune. 

Ma perché la dignità regale e la concreta presenza nel real world che ho visto in ragazze che ci sono passate, è dannatamente più simile a me e te nel real world che a me e te dentro GTA. 

Ed è anche questo uno dei motivi per cui nel mondo PUA la parola Game mi dà i brividi. 

Vedere questi maschi che per non scendere in campo coi loro sentimenti, le loro vulnerabilità, la loro sensibilità, cercano di vedere tutto come un giochetto, dove le altre persone sono oggetti, punteggio, strumenti come social connector, dove a venire colpito al cuore non sei tu, ma il burattino che mandi in scena e da cui ti dissoci... 

Mi dà i brividi, la dissociazione, il livello di narcisismo patologico e la lack of empathy, unita alla lack of balls che vanno a braccetto con questo ideale di "game" sono niente meno che il dark side della femminilità sconnessa, dalla realtà interiore ed esteriore. 

Io quanto hai descritto l'ho trovato spesso anche in maschi, non solo donne.

E le persone più empatiche che conosco, sono donne, le mie tre migliori amiche. Ciò che le accomuna è di aver sofferto tanto nella loro vita.

Non ne farei tanto una questione di uomini e donne, quanto più di comprendere quello che il prossimo sente, in base alle proprie esperienze.

 

 

 

 

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Gainsbourg
2 hours ago, Gainsbourg said:

E' un post molto lucido il tuo.

Se posso aggiungere, lo "stare al proprio posto"

che hai descritto meravigliosamente

purtroppo

non è solo un affare femminile

ma riguarda moltissimi maschi 

che ancora devono 

diventare uomini

 

 

ho fatto casino coi quote, ma il post qui 

sopra era un riferimento a @Giraluna

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Giraluna
2 minuti fa, Gainsbourg ha scritto:

ho fatto casino coi quote, ma il post qui 

sopra era un riferimento a @Giraluna

Penso che il nocciolo sia cosa fanno i due generi. 

Personalmente non ho ancora incontrato un maschio che si mette a sabotare come fa una figa (vedi post a sebino).

Forse un tantino propensi a fare i pavoni. Un po come certi utenti che pensano di fare i fighi su un forum di seduzione venendo qui ad insegnare anziché portare la propria esperienza. 

Non sto sostenendo che non esistano maschi acerbi, non ancora uomini come scrivi, ma che lo stile nell esserlo sia molto diverso da quello di una femmina. 

Come scrissi in un altro post, voi maschi nascete già nella giungla. Noi sulle casette in cima agli alberi, che dovete raggiungere adottando dei sistemi per neutralizzare gli altri rivali. 

Perciò già ad esempio alle elementari sapete che sarà dura. In qualche modo lo sapete anche se siete ancora piccoli per realizzarlo. 

Noi invece nascendo in quelle casette siamo fuori dai giochi finché non accade qualcosa che ci scuote. Ho scritto scuotere, ossia che ci da un attimo il sentore che la casetta non è poi così bella o forte o il luogo adatto a noi. Poi ognuna sceglie se scendere giù e stare nella giungla o rimanersene lassu. 

Ma questo (lo scossone) nel migliore dei casi accade se la tipa esce di casa a 18 anni o fa esperienze all estero in età ancora modellabile, che se non erro scade a 21 anni. 

Se fino ad allora invece è sempre rimasta in casa, la sua insolenza ed impudenza saranno proporzionate a quanto può realmente permettersi di fuggire da quella gabbia dorata e scendere nella giungla: meno ne ha più intollerante diventa. 

I maschi proprio perché non sono  tutelati come una donna, nonostante possano risultare immaturi, hanno un cip interno che li fa realizzare quanto possono permettersi di osare. 

Le donne, nella maggior parte dei casi, invece no. Fanno e disfano perché sono più tutelate ed osano molto di più.

Questa cosa a livello psicologico fa e crea un divario enormemente diverso tanto che alcune credono di poter dare consigli non richiesti ad un maschio connesso. 

Ovviamente non tutte sono così. Come non tutti i maschi sono uomini fatti e si comportano discutibilmente. Tuttavia la maggior parte che si comporta piu disfunzionalmente è la parte che può permetterselo. Non si può ignorare che sia la parte con meno responsabilità e più tutelata, anche se magari si desidera esorcizzare la cosa e portarla ad un livello paritario.

Non esiste parità quando la donna può permettersi tanta libertà e non venire almeno sgridata che poi partono tutte dinamiche che al contrario non avrebbero dato lo stesso risultato. 

Piace crederlo, ma le credenze non sono la realtà. 

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Electra
3 ore fa, Gainsbourg ha scritto:

non è solo un affare femminile

ma riguarda moltissimi maschi 

In che modo li riguarda? 

Comunque @Giraluna lo "starsene al proprio posto" non credi possa dipendere anche dall'indole di una persona? Oltre che al vissuto ovviamente 

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