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L'orrore...L'orrore...


BANE

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3 ore fa, ^'V'^ ha scritto:

E lo sai, che se i due tipi - appena fidanzato e sposato da 12 anni - fossero sul forum, e io avessi parlato in generale... loro sarebbero qui a scrivere che per loro è diverso, che loro stanno bene con quello che hanno e che il giorno che volessero cambiare chiuderebbero prima la storia... e sotto cinque like di forummine che non hanno capito che siamo in un tendone di fenomeni da baraccone, di martedì grasso. 

Mica solo qui sopra

Io ho smesso comunque di cercare questo famoso ponte il dialogo sincero sempre e comunque perchè sarò egoista ma io alla fine della settimana/mese/anno devo arrivarci vivo per cui in un contesto sociale di questo tipo a fare il clown nel tendone da circo game perchè cazzo se è così e ogni giorno che invecchio mi sembra sempre più così sinceramente anche no....

Prima io poi tutto il resto, spiace ma è così.

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2 minuti fa, Orph ha scritto:

tipo a fare il clown nel tendone da circo game

Perchè è così che alla fine ti fanno sentire come se fossi un matto che va al contrario in autostrada mentre tutti sono dall'altra parte se provi ad essere sincero.

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AALLEEEXXX

Aivia ma cos'è che ti ha salvato dall'essere un criminale/delinquente/fuorilegge? Forse l'amore.

Cioè un maschio adulto non castrato che si sente alle strette, alla fine tenterà qualsiasi cosa per scappare dal dolore e godersi uno sperato spicchio di felicità. Io penso che se fossi nato un pizzico più povero avrei iniziato a spacciare anni fa, ma mi sono fermato in tempo; c'è gente che nasce in condizioni peggiori e boh non si chiede "ma che cazzo sta succedendo qui?"

In generale mi chiedo, anche se forse conosco la risposta, perché nessuno si ribella a vivere una vita di merda se la vita è una sola e non si ha nemmeno la scelta di venire al mondo?

Cioè ci dovrebbe essere almeno un gruppo di maschi per ogni città che incazzato si organizzi e faccia qualcosa, anche qualcosa di insensato, per provare a prendere un po' di figa, potere e aria per sè, ma intendo proprio senza pietà. Invece tutti bravi.

Modificato da AALLEEEXXX
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4 ore fa, Orph ha scritto:

Io ho smesso comunque di cercare questo famoso ponte il dialogo sincero sempre e comunque perchè sarò egoista ma io alla fine della settimana/mese/anno devo arrivarci vivo per cui in un contesto sociale di questo tipo a fare il clown nel tendone da circo game perchè cazzo se è così e ogni giorno che invecchio mi sembra sempre più così sinceramente anche no....

Prima io poi tutto il resto, spiace ma è così.

Beh, giro qui una recente risposta dentro al Clan, in cui mi si chiedeva cosa intendessi in un audio per provare a camminare con le mani sulle pietre, per imparare a farlo poi coi piedi. 

Non so perché ma mi sembra correlato con ciò che andiamo dicendo e con l'orrore. 

 

12 ore fa, ^'V'^ ha scritto:

Da bambino ascoltai un adulto dire a mia madre che lui aveva due dita di tacco, di callo, sotto il piede, perché abituato ad andare per scogli a piedi nudi. 

Mi sembrò logico. 

Poi da grande conobbi una modella albanese cresciuta con le capre e il nonno a piedi nudi per rocce e montagne, altro che gli scogli d'estate, e i suoi piedi erano molto più elastici e morbidi dei miei, altro che due dita di pelle a corazza. 

Erano come i palmi delle mani. 

I piedi nostri non sono piedi, sono una roba piatta abituata a camminare con le suole (e per fortuna sull'asfalto abbiamo le suole, se no lasceremmo a terra la pelle) e non siamo più abituati ad assorbire le irregolarità con la forma del piede. 

Se cammini con le mani sui sassi di fiume, infatti, non ti vengono due dita di callo sul palmo, semplicemente le mani essendo più mobili dei piedi assorbono la forma del sasso e scaricano il peso del corpo su molta più superficie di contatto. 

Se hai camminato tutto l'inverno con le suole rigide su terreni piatti, e ti togli le scarpe d'estate al fiume, i piedi ti fanno malissimo. 

Fanno male per circa una settimana. Intendo che ci devi camminare per una settimana, scalzo sui sassi, perché si abituino. 

Perché sono rigidi stecchiti, per cui tutto il peso del corpo si scarica sui due centimetri quadrati in cui tocchi il sasso. 

E fa male. 

Quello che ti serve non è allora una corazza di cuoio, una pellaccia morta a copertura, due dita di callo. 

Quello che ti serve è avere piedi avvolgenti e mobili, morbidi e sensibili come le mani. 

La mano molto più del piede può prendere la forma del sasso e scaricare il peso in modo molto molto più distribuito. 

Il piede non diventa come la mano, saremmo quadrimani come certe scimmie, ma di sicuro non era mai stato così stecchito e rigido come negli ultimi tempi. 

Farlo tornare morbido e mobile nei suoi limiti, imitando comunque il concetto della mano, è il modo in cui si insegna ricorda al sistema come affrontare le pietre di realtà. 

La vita infatti non è un cammino liscio e piatto. 

E' molto simile ai sassi di un fiume, nel nostro mondo comunque abbastanza sicuro (levigati dall'acqua). 

Per fortuna non abitiamo in un mondo di rocce taglienti o di carboni ardenti. A volte becchiamo una realtà che fa male, che è più appuntita di altre, ma bene o male non siamo in medioriente in PTSS cronica o in posti invivibili e pieni di orrori, tipo le periferie di Città del Messico dove ogni anno viene ammazzata più gente - tra cui chi ami - che in un anno di guerra in Iraq. 

Anche fossero più taglienti di ciotoli di fiume smussati dall'acqua, i piedi di quella ex pastorella erano abituati alle rocce da capra di montagna, taglienti e dure, ed erano morbidi come le nostre mani. 

Ora, Thick Black è solo il livello dei pastori, dei machiavellici, di chi cerca di avere potere.

Si nasce sottili nel viso e neri nel cuore, egoisti, nel cuore, e la faccia troppo sottile lascia trapelare le emozioni come un giocatore di poker ingenuo. 

Crescendo si mette del callo sul viso, un callo contro alla vita, la faccia tosta appunto. 

Il cuore che era nero, invece, viene dipinto di bianco. 

L'egoismo del bambino cede per debolezza all'egoismo sociale, di gruppo, che lo vuole altruista e buonista a farsi inculare. 

La situazione peggiore, come ti spiegò Lilith durante la tua permanenza, è quella di chi rimane sottile in viso per ingenuità ed inesperienza dei sassi della vita, ma viene dipinto di bianco sul cuore. 

E così, tutti i pastori puntano in segreto a diventare spessi e neri. 

Abbastanza emblematico a tal proposito che Mao si sa per certo si sia formato sulla teoria Thick Black, poi però il partito cinese ha vietato al popolo il libro perché sovversivo. 

E Lilith fece bene ad educarti in quel modo. 

Ma esiste un livello molto più alto. 

Il cuore nero, come quello di un fanciullo (Rabbi, chi è il migliore tra noi discepoli, chi potrà entrare nel regno dei cieli   nella vera vita!? - Ci tra voi ha la qualità del fanciullo 🖤)

Eppure... la vita di un predatore, uno che proprio se le va a cercare, fuori dal conosciuto e mainstream, è più dura della faccia più spessa.

Fare la faccia spessa non la renderà in nessun modo più dura e callosa delle rocce taglienti della vita di un predatore. 

Ma nemmeno più dura dei sassi levigati di un fiume tranquillo. 

Va benissimo crescendo diventare un po' duri e spessi, a furia di esperienze, corazzarsi. 

Ma poi arriva il momento di accogliere, la realtà, più che di corazzarcisi contro. Per la semplice ragione che è più dura di qualsiasi faccia. 

L'invito è dunque ad avere il cuore nero del fanciullo, pulendolo dal bianco posticcio che ci hanno vomitato sopra i dogmi sociali, la morale imposta, il social programming... e ad avere non la faccia più spessa, ma dello spessore di un petalo di rosa. 

Questo è un passo in altra direzione, rispetto alla Thick Black theory. 

Un petalo di rosa è morbido e sottile, però si usa la frase "La tua faccia abbia lo spessore di un petalo di rosa".

Perché non si sta parlando di sottile per inesperienza, ma di spessore. 

Un uomo di spessore. 

Dello spessore di un petalo di rosa. E' un po' diabolica come comunicazione, dato che si usa spessore per indicare qualcosa che è leggero e sottile, ma il peso che ha un singolo petalo di rosa, l'ultima goccia di dolcezza tenuta stretta nel pugno ad ogni costo... E' un peso molto, molto grande, nella sua leggerezza, un petalo è qualcosa che ha un grande spessore. 

E così, mille parole non fanno l'effetto esperienziale di camminare con le mani per capire come i piedi sui sassi non debbano essere più corazzati di pelle morta, ma più morbidi ed avvolgenti. 

I sassi sono più duri, poco da fare, anche la vita lo è. 

Il volto ritorna pertanto trasparente. Occhi che non sanno nascondere l'amore. Occhi che non sanno più negare la meraviglia, occhi che guizzano vivi verso le possibilità. 

Ma è uno step successivo al tipo di sottigliezza che ha il giovane ingenuo, a cui la vita sostituisce un po' di corazza, e lo step successivo è accettare la vulnerabilità e gettare la corazza così come le mani di vernice bianca sul cuore nero. 

Sei nato col cuore nero e con il volto sottile. 

E non morirai col cuore bianco sborrato dalla gente e il volto inspessito ed inaridito da una vita di pietre. 

 

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4 ore fa, Orph ha scritto:

Perchè è così che alla fine ti fanno sentire come se fossi un matto che va al contrario in autostrada mentre tutti sono dall'altra parte se provi ad essere sincero.

Quando ci penso mi viene sempre in mente la famosa scena di matrix della pillola, in particolare la frase di Morpheus:

"Ti sto offrendo solo la verità. Ricordalo. Niente di più."

Però quest'immagine si fonde ad un'altra, quello che c'è scritto nei muri di marmo della CIA:

"And ye shall know the truth and the truth shall make you free"

Modificato da OdetoJoy
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56 minuti fa, OdetoJoy ha scritto:

Quando ci penso mi viene sempre in mente la famosa scena di matrix della pillola, in particolare la frase di Morpheus:

"Ti sto offrendo solo la verità. Ricordalo. Niente di più."

Però quest'immagine si fonde ad un'altra, quello che c'è scritto nei muri di marmo della CIA:

"And ye shall know the truth and the truth shall make you free"

Sì, un'esegesi non assurda di quel versetto vede, nella parola "libero", lo stato civile. 

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1 ora fa, AALLEEEXXX ha scritto:

Aivia ma cos'è che ti ha salvato dall'essere un criminale/delinquente/fuorilegge? Forse l'amore.

 

 

Credo il rimorso, la relazione con me stesso, poiché quando da bambino andai con mio cugino a pescare nel laghetto dove non si poteva, in seguito mi sentii così male che volevo costituirmi, ma avrei messo nei guai anche lui e non era giusto, per cui evitai ma evitai anche di espormi di nuovo a quella sensazione terribile che si ha quando si cammina al di fuori di una mulattiera solcata dagli allevatori.... 

 

 

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Il 10/6/2012 alle 12:44 , BANE ha scritto:

Qualche anno fa,durante una bellissima sessione di pesi in palestra,parlavo del più e del meno con un personaggio di 44 anni,single,totalmente incapace con le donne.Uno di quelli che nel "game" di strada non riuscirebbe a rimediare nemmeno le bambolone in saldo,per intenderci.Nemmeno i catenacci.

Tra un contesto e l'altro esce fuori il discorso dei siti di incontri,nei quali mi dice essere iscritto,dove riesce ad uscire con 2/3 donne alla settimana,in media.Rimango basito e approfondisco il discorso.Mi dice cose alle quali ovviamente non riesco a credere...

Chissà oggi, nel 2019 come se la passa questo tizio.

Sarebbe bello anche un giudizio dell'autore del post a distanza di sette anni, per vedere come la pensa oggi, cosa è cambiato, come è mutata la sua vita...

 

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1 ora fa, AALLEEEXXX ha scritto:

Cioè un maschio adulto non castrato che si sente alle strette, alla fine tenterà qualsiasi cosa per scappare dal dolore e godersi uno sperato spicchio di felicità. Io penso che se fossi nato un pizzico più povero avrei iniziato a spacciare anni fa, ma mi sono fermato in tempo; c'è gente che nasce in condizioni peggiori e boh non si chiede "ma che cazzo sta succedendo qui?"

In generale mi chiedo, anche se forse conosco la risposta, perché nessuno si ribella a vivere una vita di merda se la vita è una sola e non si ha nemmeno la scelta di venire al mondo?

Cioè ci dovrebbe essere almeno un gruppo di maschi per ogni città che incazzato si organizzi e faccia qualcosa, anche qualcosa di insensato, per provare a prendere un po' di figa, potere e aria per sè, ma intendo proprio senza pietà. Invece tutti bravi.

Questo era il grande terrore dei figli di Adamo che vivevano in quel di Gubbio. 

Poi un uomo che ricordava di quando avevamo una sola voce e un solo verbo, un uomo che ha dato il via alla poesia italiana, venne a parlare disarmato e senza corazze. 

Io non me lo dimenticherò mai, che un figlio di Adamo ricordava il parlare tra uomini, il win win, il rimangiarsi l'ombra collettiva. 

Ed Egli parlò così: 

 

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