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Punire è Premiare


^'V'^

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Boulevard
On 7/30/2019 at 12:39 AM, ^'V'^ said:

Che sta benissimo da sola, lo dice anche lei, che vuole accanto un ragazzino femminilizzato che invece di parlare poco e riguardo a fatti, ciarla del nulla parlando con sconosciuti di persone non presenti come una donna. 

Poiché sta benissimo da sola, potrà iniziare ad allenarsi a nutrire piccioni con il pane che le avanza dalla dieta che le consiglia chi le fa compagnia dalla televisione, poi i gatti del quartiere, poi potrà accoglierne in casa due, ma non c'è due senza tre, e potrà avere un domani dieci gatti per casa, sei canarini che rompono le palle strillando la loro prigionia, le sue gocce per non sentirli piangere e poter dormire e potrà scrivere sul facebook che ci sarà a quei tempi, che lei vuole un vero uomo, uno che faccia discorsi triviali, che sappia essere damigella di compagnia e che giochi coi suoi amichetti a vestire le bambole, soprattutto uno che scelga una sola donna e le faccia da servo a vita rifiutando e reprimendo il suo PRIMO drive, sistema motivazionale come uomo, che è quello di fare fatti per fare femmine. 

E' la sua libera volontà, lo ha lasciato per iscritto a scanso di equivoci. 

Il mio parere è che rispettare la libera volontà delle persone è una fonte di autoerotismo fenomenale. 

Molti pensano che il sadismo abbia a che fare con la coercizione, la costrizione o con la violenza. 

Ma quella è psicopatia, lack of empathy, non sadismo, l'empatia ci preclude quella via di piacere. 

Il vero sadismo, quello divino, è la masturbazione compiaciuta nell'osservare gli effetti, nelle persone attorno a noi, della loro libera volontà.

Volontà che andrebbe messa fra mille virgolette, mediata da una mente razionale in preda al nulla e alle idee allogene che, latrando, la mordono

Il libero arbitrio è uno sborratoio, per chi impara ad apprezzarne il retrogusto. 

Assolutamente un sapore agrodolce, non dolce.

Vi è infatti una perdita propria personale, nel lose lose che le persone inscenano ogni giorno. 

Ma bisognerebbe combattere quel sapore agro cercando con impulsi continui di strappare qualche goccia di dolcezza alla vita, più che cercando di intervenire nella libera volontà di chi "ha già capito tutto della vita e sa cosa vuole perché non è stupida". 

C'è dolcezza da strappare alla vita, alla musica, all'arte, all'esplosione di amore che ti sboccia nel cuore quando una persona che non avresti pensato potesse capire, capisce, e c'è dolcezza da suggere avidamente dalla scivolata cronica, dalla volontaria auto sconfitta personale di chi ti danneggia e danneggia la propria vita con le sue mani, le sue pregiatissime mani che avresti baciato piegato su un ginocchio. 

Ti racconto una storia dolce. Non agrodolce. Di quelle che con un atto di Volontà si strappano ad una vita infame con chi è più debole. 

Non una storia sulla libera volontà, ma una storia su quando la libera volontà può renderci degni di un disegno più grande. 

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Due anni fa a furia di passare di fronte ad un negozietto di cazzate per turisti, accesi di desiderio e di passione una mia coetanea brutta, grassa, molto, molto grassa, con la faccia da depressa cronica che ci lavorava. 

Se non ti basta che fosse brutta, il suo viso a livello osseo mi ricordava un compagno di classe maschio delle medie, il quale mi faceva schifo perché era un ciccione sudato puzzolentissimo. 

Allora era un anno che non faceva sesso con suo marito, e non ne faceva con nessun altro. Il wiskey la aiutava a non pensarci troppo. 

Quando rilevai per strada Yubita, inviato dalla Santisima Muerte a prendere per i ciuffi una che la stava fissando troppo a lungo, lei era lì accanto, e la conosceva. 

Vide che Yubita era più bella, con le tette più belle, più in forma di lei, e fece finta di niente per un anno e mezzo ogni volta che ci vedeva passare, ci offriva anche un cicchetto con lei, e io, da cuore a cuore, la sentivo gridare. 

Poi lascia quel lavoro, termina col marito, non in modo indolore o privo di costi e problemi coi muri, e non la vedo più. 

La rivedo alcuni giorni fa, che ha appena conosciuto una molto bella e stanno parlando delle loro cose tra donne, la sua sfiga vuole che quella tipa molto bella che si è messa accanto, io l'abbia conosciuta pochi giorni prima... e finirò per scoparla a nastro da mercoledì a giovedì. 

Quando la rivedo, però, lei ha perso 20 kg, che nel mucchio si notano appena, ma si vede l'impegno, la voglia di rinascere... di vivere. 

Mi allontano con poco garbo, non voglio che la bella figa mostri davanti ai suoi occhietti che non sanno nascondere la passione, che io e lei stiamo entrando in sintonia. 

Ma si vede benissimo e sento di averle fatto ancora male. Un male che lei non ha scelto, non si è autoinflitta, e che mi avvelena come parte del tutto. 

Poi ripasso una sera e loro due sono al tavolino di un kebabbaro, mi invitano a sedermi, ma trovo un pretesto verissimo "voglio ballare" ed ejecto quella situazione mortale di sofferenza gratuita per lei. 

Dopo due anni, arriviamo a Ieri. 

Benché non avessi i soldi per un'acqua da mezzo, e benché muova in territorio ostile, "italiani a casa game", senza contatti e senza nemmeno la macchina, questo era il mio tavolo VIP, dietro la consolle, con 4 calciatori di serie A ospiti riconoscenti, della festa più esclusiva ed innovativa della mia isola. 

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Non solo. Ma la tipa cui sto regalando un chupa chups - che non si vede se non negli effetti - non è una tipa a caso, ma una con gli occhi vispi da uccellino che era al tavolo dei più loschi della zona, di cui già ho accennato in altro thread (ovviamente ne sono successe di cotte e di crude da allora, sono passati 15 giorni se non sbaglio, anche se sei li ho passati fuori isola, per cui nove giorni, e ne succedono di cose, per chi non ha bisogno di riposare il settimo, comprese una macchina incendiata, fighe slamate tra di loro con sangue ovunque, polizia e fine festa, una casa devastata, una che mi chiede aiuto contro il suo ex e un ex incursore del Nono che mi dice di stare attento perché quella (che mi ha chiesto aiuto) mi mette nei guai con i più cattivi, e io che allora sorrido e ringrazio per l'informazione su chi sia il mio trojan... Lei. )

La festa a mezzanotte termina lì in quel locale e si sposta in un altro. Le cose belle succedono, se devono succedere, nella fase due, dopo la mezzanotte e soprattutto a chiusura. 

Ho lavorato sodo, ho fatto i compiti, ho mosso, dato lenza e lavorato di mulinello, per arrivare a quel chupa chups e delle persone cattivissime, grosse, tatuate, conosciute, coperte ed armate ma in fondo innocenti e naive nel loro copione da bad boy, hanno rischiato di finire contro di me, senza comprendere la profondità abissale delle conseguenze. 

Ho chiesto lo sconto, per quel chupa chups, perché non li avevo per pagarlo a prezzo pieno. 

Ho lavorato sodo per usare la sola politica e conoscenza dell'animo umano, in modo cruelty free che non mi è del tutto spontaneo, ma lo Voglio, per essere ieri ( e tutte le domeniche estive passate a parte una Santiago Game) al tavolo più importante della festa più importante, con il ringraziamento dell'organizzatore per esserci.

Ieri ho anche number chiuso una fidanzatissima per cui mi taglierei subito quattro dita, cinque se in coppia con amica pari livello. 

Non una a caso, una che vidi due anni or sono passare fuori da un centro commerciale e solo ricordandomi il suo viso cercai tutte le foto di tutte le serate di tutta l'isola, tutti gli instagram, tutti i facebook, tutto per giorni e giorni, fino a trovarla. 

Poi ci parlammo un po' su insta, dopo che ebbi reso presentabile il mio al suo extra level, ma non voleva darmi il numero che il fidanzato la ammazza, poi quando ebbi la possibilità di un pretesto per vederci, dopo un anno e mezzo che la pensavo almeno una volta al giorno, non avevo i soldi per quel piccolo progetto-pretesto. 

E ieri era lì. 

E anche un'altra domenica, in cui avevo un po' bevuto e non seppi stare troppo nei binari con lei, credendo di aver bruciato il mio sogno. 

E ieri era lì, e l'ho number chiusa. 

Non che mi aspetti che quel numero la tiri in casa mia per me, ma era un momento miliare, per me. 

E lo era quel chupa chups che non si vede in foto. 

Ed era importante anche che non ci fosse una che da quasi una settimana mi chiedeva di esserci, lì con me, ma che all'ultimo aveva avuto casino assurdo di ex per casa. (kilombo = casino).

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Il fatto che lei sia una donna e non una macchina da sesso e io un uomo e non un bancomat, è la piccola dolce, meritata vendetta per essere stato lasciato ben due volte a metà, perché lei non è una macchina da sesso. 

Una volta proprio per ore, l'ho lasciata in pace perché era stanca e dormiva e comunque uno shot fatto molto bene già c'era stato, un'altra volta ci stava provando "io son già venuta troppe volte, ora ho voglia di una doccia, non di scopare, fatti una sega in caso" ma le ho spiegato di non azzardarsi, davvero, non è situazione, persona sbagliata, bandiera sbagliata alla parete. 

Così mi ha finalizzato rompendo un po' i coglioni e ripetendo ancora che è una donna e non una macchina da sesso. 

Le spiegai che se lei non mi serve all'unica cosa cui mi serve, io poi non ci sono quando servo a una delle mille cose cui so porre soluzione, sia chiaro. 

Dato che c'è un solo motivo per cui mi avvicino e cerco, e ce ne sono mille mila, uno al giorno, per cui poi mi scassano i maroni. 

Nemmeno due giorni dopo ha capito di cosa parlassi, e così non era con me al tavolo... 

E lei è quella che era bellissima ed in compagnia della brutta grassa "segretamente" trafitta da me. 

La festa si sposta verso l'altro locale. 

Ho lavorato sodo per quel chupa chups. Perché lei fosse lì, lì a sorridermi. Sono successe cose e cose, però il chupa chups da solo non funziona, serviva lavorare alla seconda parte della festa. 

E poi ancora. 

Ho lavorato sodo per quel number close. Due anni, ho lavorato per quel number close che però da solo non funziona, serviva essere alla seconda parte della festa.

E poi ancora.

Ho tardato tanto per mancanza di prospettive e fondi, in questi due anni, che quando l'ho trovata dopo giorni o settimane di ricerche visuali, era mora, perfetta, single. Quando sono riuscito a farmi da lei rispondere, si era fatta bionda (preferisco mora) ed era superfidanzata con uno gelosissimo. (E, a giudicare dai viaggi che fanno, anche solvibile e generoso). 

La festa si sposta verso l'altro locale ed io con diverse drink in tasca e la bottiglia al tavolo ho bevuto un solo vodka redbull, per essere padrone di ogni angolo visuale, di ogni istante, di ogni interazione nascosta e gioco di sguardi a metri.  

Non come l'altra volta che lei è arrivata dal blu quando io ormai avevo fatto un brindisi dietro l'altro e non calibravo al millimetro. 

Nello spostarci verso l'altro locale, per la strada, incrocio la brutta e grassa.

Vestita in modo dimesso, lo sguardo che grufola il terreno in cerca di speranza persa da qualcuna più bella, le chiedo dove vada, mi dice che voleva andare a quella festa dove ero appena stato, ma non aveva trovato un invito. Li ho avuti per primo dal gestore, gli inviti, appena furono stampati. 

Le chiedo cosa cerchi per terra con quegli occhietti  e glieli fisso come madre e padre celesti sposati al Rosso che giocano al poliziotto buono senza il cattivo. 

I miei occhi stanno dicendo... "solo la verità, senza giudizio, senza condanna, solo la verità ti libererà da queste catene". 

Lei mi guarda, dice "cerco di essere scopata... " poi si volta imbarazzatissima verso un lato della strada. 

Sono a dieci metri dal locale dove ci sarà la seconda parte della festa per cui ho lavorato sodo, e dove ci saranno i due target per me più importanti in tutta l'isola, nella sola situazione in cui possano credere io esista. 

La prendo sotto braccio e le dico... Andiamo. 

"stai dicendo veramente?!" 

"Andiamo, sono due anni che soffri, mi fa troppo male, siamo tutti correlati, non lo hai scelto, non è il frutto di una tua stupida decisione, andiamo da me". 

Per fortuna ha la macchina, se no andare fino da me in versione zingaro disoccupato a piedi come mi tocca in quanto Dark Master sarebbe stato quantomeno ironico. Patetico, sicuramente assurdo. 

Molti qui troveranno altrettanto assurdo, se non conoscono le dinamiche malate di un'isola di bigotti, che sia dovuto andare a piedi ad aspettarla di nascosto in una strada, e poi lei mi abbia raggiunto in macchina. Non per proteggere il mio social proof, cosa comprensibile, ma per non farla devastare socialmente e per sua esplicita richiesta

Andiamo da me e ci farò l'amore tutta notte, poi un po' di dormita accucciolati, e poi di nuovo.

Il minimo, dopo che mi ha detto che l'ultimo anno non ha fatto sesso con suo marito e che dopo... beh, non ce l'ha fatta a farsi toccare da nessuno perché non piace a chi le piace. 

Mi stai dicendo che da oltre un anno non hai coccole? Non dormi abbracciata a un essere cui batte il cuore? 

Da almeno un anno e mezzo, sì, sono sempre sola, soffro, sto cercando in tutti i modi di dimagrire, ce la sto mettendo davvero tutta... 

Poi mi confessa... sono due anni che ogni giorno sogno questo momento, ogni volta che mi masturbo, ogni volta. 

Lo so, le dico. - Certo che lo sapevo -

Io sono due anni che provo lo stesso per una tipa, e anche oggi ho sofferto vedendola. E non solo lei. Sono dannato. 

Però... non sono tipo che possa inginocchiarsi a pregare iddii di poca forza perché mi concedano ciò che desidero, non se io non ho spezzato le catene e concesso a chi è più debole ciò che sogno ricevere. E che non mi costa niente, in fondo. Si tratta di pregare in piedi dei che devono stare al loro posto sulle ginocchia, offendo loro cosa hai fatto, senza nulla chiedere, perché prendano esempio. 

Sei stata vera, ti ho chiesto cosa cercassi e hai trovato da qualche parte dentro di te la forza per dirlo, diretto, semplice, senza giri di parole, senza nascondere ed umiliare il tuo cuore, hai bussato e hai trovato una porta aperta. Non posso essere al di sotto di questo. 

Ma tu adesso potevi essere qui a letto con [Tipa] che è bellissima, secondo me lei ci sta con te [non sa che l'ho scopata e riscopata], lo sospetto perché mi ha parlato malissimo di te e mi ha detto di stare alla larga dall'italiano che è malo. 

Solo che ho molti anni più di lei e lo so cosa significa se un'amica ti dice questo. Lo so che schifo fanno le donne e le loro menzogne e gelosie. 

Potevo essere qui con la gatta, forse con lei, forse con un'altra che sogno da due anni, forse da solo.

Ho scelto di aprire a chi bussava a volto scoperto per mia Libera Volontà, e se tu credi ti veda dall'alto in basso perché hai la panza e io gli addominali scolpiti [isola dei famosi game], chiediti cosa è la vita di un maschio che ha meno soldi e macchina di tutti gli altri, chiediti se io non conosca la tua solitudine, la tua difficoltà a rimediare qualità a letto, la tua tristezza, i tuoi occhi in cerca di speranza o morte rapida, in cerca di un bacio che faccia morire un attimo e lavi via il dolore. 

Conosco i tuoi occhi, li vedo allo specchio, conosco il tuo cuore e non c'è nulla che possa fare per me, ma posso fare molto per chi passa la stessa merda, prima la gente capisce che il regista è Gig Saw, e che se non diamo tutti un dito per salvarci vicendevolmente finiamo squartati malamente nei nostri peggiori incubi, illusi di poter vincere a discapito degli altri... 

Senti, quando ti ho chiesto cosa cercassi, dopo due anni di sofferenza, in riserva stesa di contatto umano, dopo lo stress che passi per dimagrire, hai trovato da qualche parte in te stessa la forza per dire la verità di fronte al massimo carnefice, quello che più desideri e che con una risata o un rifiuto poteva ferirti profondamente. 

Sei stata vulnerabile e degna. 

E io, casomai non lo avessi capito, davanti a questa bellezza mi inginocchio. 

Il mio piano per la serata era di ubriacarmi di wiskey e stare da sola su un muretto a guardare la gente che si diverte ed è corteggiata. 

Lo so. Ma hai permesso alla Verità di connettere cuore e labbra e io, che vivo nella Giustizia, non avrei potuto sopportare la vergogna, la bruttezza e il dolore di lasciare che tanta bellezza e forza stessero su un muretto a bere wiskey, come so che siamo a due staffilettate al cuore che ti infliggo senza volere, e che non avresti retto la terza, e so che così è la vita, e non volevo ferirti, ma ci sono cose che posso scegliere, cose che posso volere, liberamente, senza costrizioni, e quelle, non farle, sì, quello è una vergogna, una colpa, una miseria. 

Poiché vedo nel segreto del tuo cuore, non posso voltarmi mentre vai su quel muretto a sederti, e andare a divertirmi come non avessi visto, come non sentissi. 

Chiunque, si sarebbe fregato di cosa sento e sarebbe andato via. 

No, non chiunque. Cerca e troverai, bussa e ti sarà aperto, nello stesso luogo di potere da cui hai proferito la verità, troverai la costanza e la forza per dimagrire e per sentirti bene con te stessa, quando i tuoi occhi invece di cercare per terra la speranza, dove non si rischia nulla ma non se ne trova, hanno cercato nei miei, terrorizzata dalla mia risposta ma fiera di chi sei e cosa vuoi, tu hai cercato nel posto giusto. Nel posto in cui si trovano i de-sideri. 

Cerca negli occhi della gente.

Ce ne sono di ancora vivi, non tutto è perduto, ci sono persone che si accorgono che esisti, perché esistono, ora che il tuo sguardo è un po' cambiato impercettibilmente, ora che hai conosciuto il sogno, la speranza, porta a costoro il mio messaggio, se li incontri, cercali in ogni sguardo, guardali negli occhi e loro ti riguarderanno sorpresi, perché il mio messaggio nei tuoi occhietti è che la resistenza.... vive. Che gli dei possono sanguinare, che non siamo schiavi di principi immutabili. Che ci sono sacche ribelli di esseri umani pronte a riprenderci la nostra dignità di primi tra pari nel regno animale. 

Per regalarla ai bambini. 

Bambini che non hanno mai conosciuto la Verità, la Giustizia, la Bellezza, il senso di Possibilità. Oggi, ogni bambino che incontrerai, le conoscerà nei tuoi occhi. Non andare a casa, non ti rintanare col tuo tesoro e i tuoi ricordi. 

C'è una bambina da qualche parte... lei non sa che un domani potrebbe essere su un muretto a scolarsi del wiskey, non sa che quei chili che sta mettendo su potranno solo peggiorare, sa solo che la gente è cattiva e prende in giro. 

Vai a cercarla negli occhi di tutte le bambine che incroci, cerca i suoi occhi un istante e soffia nel suo cuore la speranza. Non ti chiudere in casa oggi, sei un messaggio vivente, per alcuni giorni, vai e fai sapere che i ribelli sono vivi, lo dirò al loro cuore col tuo sorriso. 

Vai. 

Mi dai il tuo numero? 

No, troppo intimo, solo perché siamo stati a letto... 

Ok... 

Dai, scherzo, ma non serve il numero. Sei già firmata, se alcuni tipi di persone riceveranno il messaggio, il messaggio dovrà tornare indietro in modo circolare, e non ti serve il mio numero per incontrarmi per caso quando il messaggio decide sia il caso di tornare con qualche risposta al mittente.

Ci incontreremo per strada allora? 

Non se mi cerchi per terra, cerca negli occhi delle persone, cerca chi è ancora vivo e lì mi troverai, soffia una carezza nel cuore di una bambina, e lì mi toccherai. 

Allora il caso farà le eccezioni del caso. 

Ma come fa il caso a fare eccezioni. 

Quando la causa è più forte del caso, quando la verità è più forte della paura... voglio dire... ma tu ti ricordi di me? 

Certo, ti ho conosciuto due anni fa e mi hai fulminato. 

No, non metafore, stai coi piedi per terra, ti ricordi di me? 

Venisti brutta e vecchia a bussare al mio castello, ero ricco e potente, ti guardai dall'alto in basso e non ti aprii, mi feci una risata della rosa che tu mi porgesti per poter entrare, ti ricordi che allora ti manifestasti per la fata divina che eri, mi trasformai in un mostro, in una bestia, e che stavo impazzendo di dolore fino all'ultimo petalo? 

Ti ricordi di quando mi condannasti ad apparire come un mostro e a non poter essere amato in quanto tale, ti ricordi la realtà, o hai perso completamente il contatto con il mondo reale e sei convinta di essere una tipa sovrappeso che camminava ieri sera triste in una strada... 

Credi forse ci fosse, allora come ora, differenza tra il tuo vissuto emotivo come brutta e vecchia e il mio come mostro aggrappato all'ultimo petalo in cerca d'amore? 

Hai bussato ai miei occhi e ho aperto, avevi freddo dentro fino alle ossa, e fame, ho aperto. La verità occhi negli occhi, la rosa, il Predator Graal non l'ho deriso, ti ho aperto. 

E' tana libera tutti, capisci? Porta quel messaggio, chi deve capire capirà, stiamo combattendo fino all'ultimo petalo, la resistenza è viva. Vai! 

- Non so più cosa è reale. 

Era ora, cazzo. E' una vita che usi brandelli di verità oggettive raccolte per terra per raccontarti delle menzogne, vai, cercami negli occhi delle persone, vai con questo sorriso, la Verità come rosa, di petali la dolcezza, bussa e ti sarà aperto. 

 

 

 

 

Sarà la quarta/quinta volta che torno a leggermi questo racconto...

Di una bellezza che toglie il fiato.

 

 

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  • 2 settimane dopo...

Ovviamente, lo stesso si applica ai maschi quando dopo trenta stronzate subite da donne sbottano e dandole più attenzioni che ad un cartellone di La Perla Lingerie, le dicono che ha rotto il cazzo. 

Lei sta imparando ad un livello molto profondo, che per ottenere attenzioni indivise basta rompere il cazzo con le sue subumanità per trenta volte. 

(Premiare i comportamenti autorizzati, ignorare i comportamenti non autorizzati)  cit.

 

@^'V'^ ricopio un frammento di un tuo post dal diario di Mr. Cacciatore molto interessante ma che mi fa venire un quesito:

Ho in questi mesi un amico che è impelagato con una tipa che ha esattamente il modus operandi descritto sopra e lui risponde nella medesima maniera (dopo le 30 volte sbotta che neanche un pazzo scrivento atrocità urlandole scenate e drama drama... lei ottenuto quel che le serviva (il drama un motivo per confidarsi con i suoi zerbini dicendo che lui la tratta male che non la merita e le solite stronzate) si placa e vanno avanti un altro pò mentre lei si ricarica a molla e il ciclo si ripete (fosse uguale ok, il problema è che peggiora).

La domanda è:

Esiste un modo con una cosi disfunzionale di farla smettere? 

Perchè la cosa interessante (e da qui la domanda) è che se al contrario lui fa come dovrebbe e come mi aspetterei pure io (premia comportamenti autorizzati e ignora quelli non autorizzarti) lei perde interesse si comincia ad annoiare comincia a scopare l'universo mondo insomma alza la posta e contemporaneamente lo caga di meno.

Cioe sembrerebbe strutturata in un unico modo possibile:

Alti e bassi emozionali scarica di drama e ripetere ciclo.

Ora io personalmente avrei gia foldato, ma visto che queste tipe esistono e ci sono persone che ci hanno a che fare esiste una maniera per gestirle senza rientrare nello schemino sopra (che ho sempre ritenuto valido) visto e considerato che ignorare a loro genera disinteresse?

 

Modificato da Orph
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^'V'^
1 ora fa, Orph ha scritto:

Ovviamente, lo stesso si applica ai maschi quando dopo trenta stronzate subite da donne sbottano e dandole più attenzioni che ad un cartellone di La Perla Lingerie, le dicono che ha rotto il cazzo. 

Lei sta imparando ad un livello molto profondo, che per ottenere attenzioni indivise basta rompere il cazzo con le sue subumanità per trenta volte. 

(Premiare i comportamenti autorizzati, ignorare i comportamenti non autorizzati)  cit.

 

@^'V'^ ricopio un frammento di un tuo post dal diario di Mr. Cacciatore molto interessante ma che mi fa venire un quesito:

Ho in questi mesi un amico che è impelagato con una tipa che ha esattamente il modus operandi descritto sopra e lui risponde nella medesima maniera (dopo le 30 volte sbotta che neanche un pazzo scrivento atrocità urlandole scenate e drama drama... lei ottenuto quel che le serviva (il drama un motivo per confidarsi con i suoi zerbini dicendo che lui la tratta male che non la merita e le solite stronzate) si placa e vanno avanti un altro pò mentre lei si ricarica a molla e il ciclo si ripete (fosse uguale ok, il problema è che peggiora).

La domanda è:

Esiste un modo con una cosi disfunzionale di farla smettere? 

Perchè la cosa interessante (e da qui la domanda) è che se al contrario lui fa come dovrebbe e come mi aspetterei pure io (premia comportamenti autorizzati e ignora quelli non autorizzarti) lei perde interesse si comincia ad annoiare comincia a scopare l'universo mondo insomma alza la posta e contemporaneamente lo caga di meno.

Cioe sembrerebbe strutturata in un unico modo possibile:

Alti e bassi emozionali scarica di drama e ripetere ciclo.

Ora io personalmente avrei gia foldato, ma visto che queste tipe esistono e ci sono persone che ci hanno a che fare esiste una maniera per gestirle senza rientrare nello schemino sopra (che ho sempre ritenuto valido) visto e considerato che ignorare a loro genera disinteresse?

 

 

Fatta l'assennata premessa che l'unica cosa che quella smette di fare è di scopare appena ha un tetto sulla testa o, peggio, un anello. 

Fatta questa premessa. 

Poi lui è libero di sopportare quanto può se gli piace farcirla, fino a che gli piacerà. 

Spoiler

 

Lei pare essere una ragazza che ha avuto come figura di riferimento un adulto maschio, il padre forse. 

Porta le ballerine, le superga o le all star al posto del tacco 12? 

Giudica il maschio per come si comporta con le femmine, e si sente in diritto di valutare e giudicare tutti i maschi che passano per la sua vita, in cui cerca il modello che non è stato il padre (o altro adulto maschio di riferimento). 

Si crea in lei una paura (non la decide e non può farci molto) di agganciarsi a tutto ciò che ha criticato del maschio adulto di riferimento, trovando individui significativi che hanno gli stessi difetti e vizi comportamentali. 

Allora cerca uomini che abbiano un modello completamente diverso, criticando molto come il maschio che ha per le mani si relaziona con le donne. 

Essendo un suo dramma solcato molto profondamente, il primo passo sarebbe quello di accompagnarla nel ridurre il conflitto con questa figura di attaccamento e riferimento maschile. 

In una situazione analoga, ad esempio, mi premurai di comprare un bel giubbotto invernale per il padre che non aveva soldi e stava in una casa tipo squatter, poco meglio... e lei aveva il terrore, non l'odio, ma il terrore di vederlo dopo anni, messo così. 

Le dissi che ci sarei stato io. Lei mi disse che il padre era pazzo, e mi avrebbe accoltellato, capendo che la chiavo. 

Le spiegai che io sarei stato per suo padre, quello che le ha portato sua figlia da vedere per natale. 

Alla fine, la convinsi, aveva paurissima, ma c'ero io vicino. 

Non dimenticherò mai il sorriso di lei verso di me mentre lo abbracciava e il grazie sulla bocca di suo padre e negli occhi... per avergliela portata per natale. 

Questo ridusse molto il conflitto, non lo azzerò. Ma lo ridusse molto. 

Quando si riduce il conflitto, si riduce il criterio di selezione. Che non è più "ti vado a contare i peli" ma diventa "qualcosa te la faccio passare, ti accetto di più". 

Però ha bisogno di una donna.

Io posso fungere da pilastro istituzionale, così come il padre lo è stato in modo difettoso (per lei), e mi cagherà il cazzo ogni volta che le sembra che io abbia un comportamento del padre, il che a volte è anche solo pensare ai fatti miei e non dare attenzioni... cosa che impara ad accettare.... e posso fare da palo per l'edera, in modo direttamente proporzionale alla sua accettazione dell'adulto maschio di riferimento...

E questo può veicolarsi anche con l'abbigliamento. 

Se mi metto la giacca e la camicia, ecco che divento per lei più facilmente la figura istituzionale che le mancava. Forse il padre in giacca lo ha visto ad un qualche matrimonio altrui, ma per il resto vasco rossi style. 

Ma le serve la verifica di una donna trasgressiva rispetto alla mia istituzionalità ed affidabilità. 

Una donna che le chieda continuamente cosa ne pensi di Diego, di Massimo, di me, insomma che le permetta di giudicare. Di giudicare i maschi. 

Che le chieda se Aivia secondo lei, o Marco, si è comportato bene o male. 

Ora lei sta forse mancando di quell'amica femmina con cui si dicono i segreti, e sfoga i suoi giudizi sul maschio verso i suoi amici zerbini perché di fatto sono delle donne. 

Ma loro non sanno che domande farle per potenziarla. 

La donna trasgressiva, infatti, poiché è un pupazzo ventiloquo, deve ad un certo punto chiederle "Ma secondo te ha fatto bene Aivia a dirmi di no su quella cosa?" 

Ora... lei cosa è. E' una persona che ha come riferimento un maschio, ed è un maschiaccio che dice no. Che vuole litigare, opporsi. 

Può mai giudicare negativamente allora la sua stessa immagine allo specchio, Aivia che dice no? 

Dirà che Aivia ha fatto bene. 

E in questo momento io acquisisco potenziale emotivo per stimolarla più profondamente. 

Ma c'è un altro specchio. 

Anche la donna trasgressiva che è sotto opposizione e No da Aivia, è uno specchio, perché lei vuole opporsi ad Aivia, come la donna trasgressiva. Per cui anche lei acquisisce potenziale. 

Se la donna trasgressiva invece le chiede se Aivia ha fatto male a dirle di Sì, per qualcosa, ad essere non contrapposto ma complementare, lei non saprà cosa dire poi dirà che dipende, poi le scapperà detto qualcosa contro Aivia. E avremo perso entrambi potenziale. 

Ad esempio le due comari andranno a vedere un film, e pupazzo ventriloquo trasgressiva, non le chiederà com'era il film, ma come giudica l'attore, maschio. 

Questo le dà potenziale emotivo su di lei. 

Perché le permette di essere giudice dei maschi e di come si comportano. 

Poi io dico a pupazzo ventriloquo trasgressiva che con lei ho chiuso, che è una brutta persona e bla bla. 

Allora il soggetto emotivamente è stimolatissima, perché vede la contrapposizione del maschio e della donna, che è ciò che cerca, lo specchio simmetrico di lei. 

Poi logicamente può pure dire che sono un maleducato, ma non ce ne frega niente. 

Si sta costruendo potenziale. 

Allora la trasgressiva pupazzo, le dirà "ma secondo te ha fatto bene Aivia a comportarsi così, a sfancularmi" 

E il soggetto dirà che sono un maleducato, un burbero. A parole. Ma in profondità sentirà "uhm... però sai... può darsi che sia colpa tua, troia". 

Sia io che pupazzo ventriloquo, avremo preso più potenziale emotivo. 

Ora, parliamo dei fiumi. 

Se un fiume scorre giù da una montagna, hai voglia a fermarlo opponendo resistenza. 

Ovviamente, la neuroplasticità su cui si basa "punire è premiare" ci indica di scavare con pazienza e ripetizione lì dove preferiamo che passi l'acqua, rinforzando il percorso neuronale gradito, e lasciando piano piano appassire quello sgradito. 

Eppure. 

Se una bambina incontra nel sentiero un serpente che scatta e la pizzica fortissimo alla gambetta, e lei viene portata all'ospedale e si spaventa molto... 

Allora non c'è bisogno di vedere cento serpenti saltar fuori dai cespugli con la ripetizione... per creare un percorso neuronale che sia un letto di fiume profondamente scavato. 

Quando vedrà un serpente... scatterà. Serpente--scatto avranno un percorso solcato in un unica esposizione. 

Perché? 

Perché non è solo la ripetizione a dare plasticità neuronale e a solcare nuovi percorsi, ma è anche il picco emotivo. 

A cosa serve allora che io e la femmina di verifica, la trasgressiva che è contrapposta a me, il mio pupazzo ventriloquo, abbiamo costruito un forte potenziale di risposta emotiva? 

Esatto. 

A poter, in combo, avere un impatto molto forte quando premiamo i comportamenti graditi. 

Non forte quanto un serpente che ti morde, sia chiaro. 

Ma molto molto più forte di quel me che, giudicato e tiranneggiato dai suoi metri di valutazione dei maschi in base a quanto si avvicinano al modello difettoso del maschio di riferimento, avrebbe potuto incidere. 

Riassumendo: si trova di meglio a 100 euro. Quanto sbatto. 

Solo per amore ci si può sbattere tanto. 

Non confondiamo però l'amore con il desiderio. 

 

 

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3 ore fa, ^'V'^ ha scritto:

Riassumendo: si trova di meglio a 100 euro. Quanto sbatto. 

Solo per amore ci si può sbattere tanto. 

Non confondiamo però l'amore con il desiderio. 

Concordo ma sai uno sono un amante delle dinamiche sociali e il tipo è un amico mi interessava approfondire.

Tutto il resto è incredibilmente interessante e sta cosa della "triade" la ritrovo spesso sulla mia strada (inconsciamente su soggetti simili a questo quando giravo con pivot trasgressiva come spalla attraevamo tipo miele tipe del genere, mi stanno tornando un pò di conti anche su robe mie quindi grazie doppio).

Nello specifico ti aggiungo alcune precisazioni:

4 ore fa, ^'V'^ ha scritto:

Lei pare essere una ragazza che ha avuto come figura di riferimento un adulto maschio, il padre forse. 

Si terribilmente vero, il padre è un professionista molto affermato ma viveur all'ennesima potenza molto giovanile comunque poco presente, ma non in conflitto diretto.

In conflitto diretto è la madre, ex fricchettona libertina che è diventata una borghese repressa dopo "il muro".

4 ore fa, ^'V'^ ha scritto:

Porta le ballerine, le superga o le all star al posto del tacco 12? 

Qui c'è una interessante dicotomia nel soggetto che è comunque potenzialmente molto "potente" classe 1999 nella "normalità" se non stimolata è molto da all star/anfibi poco femminile,

se "in caccia" è capace di uscire in tacco 12 tubino nero calze a rete autoreggenti a vista col suo metro e 80 e capelli lunghi fino al culo.... roba che vabbe lo sai.

Io le dico (io la foldai perchè appunto ci nasavo comportamenti da troppo sbattimento tempo fa ma siamo rimasti in buoni rapporti visto che il tipo glielo presentato io, avvertendolo del rischio ma vabbè ci è finito dentro) che è il suo vestito da supereroe quando vuole allontanare la gente da lei si mette sul palco per non essere vista davvero.

4 ore fa, ^'V'^ ha scritto:

Si crea in lei una paura (non la decide e non può farci molto) di agganciarsi a tutto ciò che ha criticato del maschio adulto di riferimento, trovando individui significativi che hanno gli stessi difetti e vizi comportamentali. 

Allora cerca uomini che abbiano un modello completamente diverso, criticando molto come il maschio che ha per le mani si relaziona con le donne.

Su questo si e no, predomina un comportamento da "mi eccito per comportamenti di tipo abusivo" e mi disinteresso sostanzialmente altrimenti.

E' decisamente attratta da chi la caga poco, le scopa a sfregio davanti altre... cose cosi', per avere interesse è un lavoro a tempo pieno.

Vabbe autostima bassa (nonostante sia molto attraente) episodi di anoressia/bulimia questioni di autolesionismo (leggero)...

Il pacchetto completo insomma

Analisi ottima ci rivedo un sacco di cose comunque.

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^'V'^
7 minuti fa, Orph ha scritto:

Vabbe autostima bassa (nonostante sia molto attraente) episodi di anoressia/bulimia questioni di autolesionismo (leggero)...

🙂

 

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3 minuti fa, ^'V'^ ha scritto:

🙂

 

Si è una figa atomica ma non credo di avergli fatto un buon regalo a presentargliela (anche se avvertito prima del pericolo)... forse mi sento in colpa per questo chiedo parere😂

La domanda è tipo:

HAI PER LE MANI UNA FIGA ATOMICA PERO' SI E' ROTTA E MANCA DI MANUALE DELLE ISTRUZIONI.... COME LA AGGIUSTO?

😋

Modificato da Orph
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^'V'^
7 ore fa, Orph ha scritto:

Si terribilmente vero, il padre è un professionista molto affermato ma viveur all'ennesima potenza molto giovanile comunque poco presente, ma non in conflitto diretto.

In conflitto diretto è la madre, ex fricchettona libertina che è diventata una borghese repressa dopo "il muro".

Certo, non è in conflitto col padre, è la figura di riferimento, e proprio per questo è in conflitto con i difetti che lei ci ravvisa. 

 

7 ore fa, Orph ha scritto:

Su questo si e no, predomina un comportamento da "mi eccito per comportamenti di tipo abusivo" e mi disinteresso sostanzialmente altrimenti.

E' decisamente attratta da chi la caga poco, le scopa a sfregio davanti altre... cose cosi', per avere interesse è un lavoro a tempo pieno.

Certo, lei ne ha paura, di agganciarsi, e cerca chi non ha quei difetti, ma di fatto ci si aggancia ed è proprio ciò che la aggancia. 

"Si crea in lei una paura (non la decide e non può farci molto) di agganciarsi a tutto ciò che ha criticato del maschio adulto di riferimento, trovando individui significativi che hanno gli stessi difetti e vizi comportamentali. 

Allora cerca uomini che abbiano un modello completamente diverso, criticando molto come il maschio che ha per le mani si relaziona con le donne."

Le basterebbe trovare uno che sia il contrario del padre, ma non può, perché c'è potenziale emotivo, allora si aggancia a tipi che la cagano poco come lui, per rompergli il cazzo poi a sbotti che la caga poco, ed è agganciata a come lui si comporta con altre donne, perché il riferimento è padre che probabilmente ne faceva, e lei questa cosa la vuole criticare e sistemare, ci vede un difetto, ma è ciò che la aggancia e che la stimola. 

Infatti lei non deve sistemare gli uomini, (si aggancia a uomini che le fanno rivivere la situazione, ma poi gli scassa il cazzo) ma deve abbassare il conflitto con la figura di riferimento, accettando che gli uomini sono uomini. 

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^'V'^
59 minuti fa, ^'V'^ ha scritto:

 ma deve abbassare il conflitto con la figura di riferimento, accettando che gli uomini sono uomini. 

Che poi è un dramma speculare, simmetrico, a quello che devono digerirsi in questa vita molti utenti, nell'accettare che le donne sono donne, comprese la mamma, la sorella e la fidanzata. 

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3 minuti fa, ^'V'^ ha scritto:

Che poi è un dramma speculare, simmetrico, a quello che devono digerirsi in questa vita molti utenti, nell'accettare che le donne sono donne, comprese la mamma, la sorella e la fidanzata. 

Non so se escludi quelli con complesso santa puttana uomini che non accettano che le donne sono donne ne vedo meno.

Cioè al di là di quelle che come in questo caso hanno anche qualche drama in più e episodi del passato particolari anche la quasi totalità del resto del mondo femminile fatica veramente tanto per comprendere che gli uomini sono uomini.

Pero forse è un bias mio di percezione di genere non so 🤷‍♂️ 

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^'V'^
Il 22/8/2019 alle 16:25 , Baldassarre Chrisanti III ha scritto:

Mi inserisco nella discussione, dopo aver letto tutto il post in una settimana.

Avrei una domanda per ^'V'^... Ma quindi, l'atteggiamento giusto nei confronti di tutti, non solo delle donne che ci interessano, sarebbe quello di portare valore e di avere valore? Scusa il paragone forse sciocco, in molti casi io ho pensato di agire come se io fossi il principe di me stesso, e qualsiasi cosa possa accadere nella vita, dal rifiuto di una ragazza che mi piace dopo un approccio a freddo, oppure cose più gravi come la perdita di un lavoro o di un familiare, io avrò come principe sempre il mio castello ad aspettarmi, anche se in quel momento dista mille miglia, e io so che c'è. E al suo interno c'è la principessa. E con questo non voglio dire che ho bisogno di una principessa per essere felice, ma di un'idea che in quel momento è incarnata da una figura che rappresenta la bellezza totale a cui potenzialmente ognuno di noi può ambire.

Non lo so... in questo c'è però il limite tangibile che da soli può capitare di non farcela, ma allo stesso tempo è proprio la forza della solitudine che può attirare l'aiuto del gruppo.

Forse ho detto una marea di stronzate, non lo so, ma da quando ho letto per la prima volta il manuale Social Circle, sentivo di non capirlo ma che c'era un mondo dietro. I video di ^'V'^ dopo mi hanno aiutato a comprendere certe realtà.

E questo non vorrei che esulasse dall'argomento principale del post: Punire è Premiare... se io agisco nell'interesse di tutti, e sgrido un bambino perché ha attraversato la strada senza guardare, correndo il rischio di essere investito, lui potrebbe sentirsi attaccato dalle mie parole, anche se agisco a fin di bene? Se io non sono minimamente disposto a tollerare una cosa, seppur minima, di una ragazza, e sono disposto a perderla soffrendo entrambi, è comunque la cosa giusta? Se agisco ricordandomi di quel castello e di quella principessa?

Se escludiamo le basi, la forma fisica e la preparazione fondamentale, addestramento, equipaggiamento e priorità sono dipendenti dalla missione. 

Se ad esempio la tua missione è tornare dalla tua famiglia e proteggerla, allora se un tizio ti insulta in un bar, spiegargli in malo modo chi sia il duro del quartiere esula dalle tue priorità di ingaggio. 

Se ti butti di testa in tutte le discussioni con la gente che ti frega il parcheggio e scendi con la chiave inglese, stai mettendo a rischio la missione. 

Tornare dalla tua famiglia, non in carcere e non in ospedale, e proteggerla. 

Se invece la tua missione riguarda il combattere il crimine secondo tue metriche di giudizio rigido, e farlo mediante l'assunzione di allucinogeni e anestetici per cavalli emettendo il verso di un gufo, allora tipo Batman ci sta che ti butti di testa in tutte le cose che non sono cazzi tuoi e che alzi le mani sulle persone che non rispondono alle tue logiche. 

Questa missione sembra ridicola, ma molto più patetici sono gli uomini che non sanno quale sia la loro missione. 

Perché nessun equipaggiamento, addestramento e regole di ingaggio sono sensate a quel punto. 

Egli è come la pallina del flipper che sbatte da uno stimolo all'altro in modo reattivo e mai attivo. 

Uno lo insulta, e lui ci si azzuffa, uno è arrabbiato con il governo che gli ha comminato una multa enorme senza senso per cui gli hanno messo la casa all'asta e la moglie lo ha lasciato "ma non per quello", e gli risponde male per una precedenza non data, allora lui scende con la chiave a L delle ruote per dargli una bella lezione e spaccargli quella testa da figlio di puttana. 

E così si trascina la mesta vita di quelli che non hanno un padrone. 

Che sia interno o esterno, Egli ti affida missioni. 

E a partire da una base tenuta efficiente e un continuo lavoro sui fondamentali, è dalla missione che nascono le scelte di equipaggiamento, addestramento, le regole di ingaggio. 

Cita

se io agisco nell'interesse di tutti, e sgrido un bambino perché ha attraversato la strada senza guardare, correndo il rischio di essere investito, lui potrebbe sentirsi attaccato dalle mie parole,

 

Se la tua missione riguarda l'essere amico dei bambini ed incarnare quell'archetipo materno e propositivo che tanto ti mancò, allora è corretto porsi il problema che poi il bambino potrebbe risentirsi per le parole ruler. 

Se la tua missione è fare da palo per quella piccola edera, in modo istituzionale ed essere un esempio di retto comportamento ed il ruler per quell'essere, allora di come reagirà alle tue parole non ti interessa niente, ma ti interessa che non se lo dimentichi e che riceva uno shock calibrato. Che è meglio di essere falciato sulla statale inseguendo un pallone supertele. 

 

Cita

Se io non sono minimamente disposto a tollerare una cosa, seppur minima, di una ragazza, e sono disposto a perderla soffrendo entrambi, è comunque la cosa giusta?

Se la tua missione riguarda l'educazione delle donne secondo la tua personale visione della disciplina, e il farlo mediante un'assunzione calibrata di psilocibina e proiezione di film con persone felici perché seguono le tue regole, allora è giusto operare nella direzione di scolpire le donne come dici tu. 

Se la tua missione riguarda l'essere felice sul medio lungo periodo, già perdere tempo a reagire a come sono fatte diversamente varie donne, è peggio che scendere dalla macchina e litigare per il parcheggio sotto la pioggia. 

 

Cita

In molti casi io ho pensato di agire come se io fossi il principe di me stesso, e qualsiasi cosa possa accadere nella vita, dal rifiuto di una ragazza che mi piace dopo un approccio a freddo, oppure cose più gravi come la perdita di un lavoro o di un familiare, io avrò come principe sempre il mio castello ad aspettarmi, anche se in quel momento dista mille miglia, e io so che c'è. E al suo interno c'è la principessa. E con questo non voglio dire che ho bisogno di una principessa per essere felice, ma di un'idea che in quel momento è incarnata da una figura che rappresenta la bellezza totale a cui potenzialmente ognuno di noi può ambire.

Se il ripiegamento in un bene immaginario rifugio, un luogo di bellezza e perfezione dove tu sei atteso da una principessa, e dove hai un castello, ti aiuta a sorvolare sulle pressioni laterali del percorso, reagendo meno, dobbiamo capire se 

  •  Questa non sia una fuga, una difesa, più che una missione concreta.

Una missione ti modifica i parametri di ingaggio e reattanza, ma perché sei focalizzato su una linea, non perché cerchi di non reagire: se devo difendere il presidente e la folla lo sta accerchiando, ma mentre lo raggiungo uno mi spinge e mi dice "stronzo", io nemmeno lo cago, e non perché mi immagino che da qualche parte sono il principe di un castello con 3 principesse, ma perché non è prioritario ai fini del compimento della missione. 

 

  •  L'idealizzazione di principi, castelli e principesse non diventi metro di giudizio molto aspro e tagliente su tutte quelle donne che fanno quel che possono per sopravvivere e non sono principesse immacolate in un castello. Essendo un ideale irraggiungibile, si corre il rischio di tranciare e macinare sul percorso tutte le persone che non rientrano in canoni assoluti ed archetipici di perfezione, ma a volte, anche se più raramente, nemmeno noi siamo degni di un tale celestiale scenario di perfezione. Insomma... chi ci è già passato, in tutte le esperienze, e tutto sa... tutto perdona. 

 

  • Il prendere un immaginario idealizzato come missione non si riveli essere poi la fonte delle maggiori frustrazioni nella vita, infatti è molto difficile discriminare le regole di ingaggio e reazione in base a "questo mi porta più vicino al castello sulle nuvole dove c'è una principessa che aspetta chiusa nella torre senza instagram?" è una non domanda che porta tutto sul piano mentale, annullando di fatto il senso stesso della missione e riportando il dreamer nella condizione di pallina del flipper, sbalzata ora a destra ora a sinistra dai comportamenti delle altre persone e dell'ambiente operativo. 

 

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