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Punire è Premiare


^'V'^

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yurion

Il problema di studiare molte cose è che non sai più nulla.

L'ideale sarebbe studiare un solo testo e crederci.

E' una battuta, ovviamente, nemmeno troppo velata, sui religiosi.

Ogni approccio psicologico ed ogni orientamento o scuola di pensiero hanno una loro visione della cosa.

Un seguace di Erick Berne potrà dirti che lei non è passata alla configurazione adulta della personalità

Un sostenitore della teoria dell'attaccamento di Bowlby - Ainsworth ti dirà che dipende da forme di deficit parentale esperite a ripetizione nell'infanzia.

Uno studioso di psicologia clinica o uno psichiatra si informerà sull'età in cui ha smesso di pisciarsi a letto, su eventuali precedenti di piromania casalinga, su crudeltà verso gli animaletti, per incasellarla a qualche livello nella psicopatia.

Un seguace della setta psicanalitica ti dirà che è stata violentata da un drago mitologico ma se lo è dimenticata ed ha formato un Io debole ed un Super Io tirannico.

Un altro psicologo, come un Gestaltista, potrà dirti che molto probabilmente deriva da una famiglia di livello sociale-economico-culturale modesto, con precedenti psichiatrici in almeno un membro, frequenti problemi di alcolismo e separazioni.

Un neuroscienziato ti dirà che ci sta lavorando, ma non per aiutarla nella vita, quanto per definire le anormalità specifiche nella materia bianca ed aiutarla in sede giudiziaria se combina qualcosa.

Più cerchi di capire i punti di vista di ogni orientamento, meno cose sai.

Ma su una cosa sembra esserci concordanza di osservazioni su alcuni fronti, soprattutto da parte della teoria dell'attaccamento:

Se trovano un uomo in grado di prendersi cura di loro e di fornire loro un appoggio mentale totale, intorno ai 40-50 anni possono vivere con dignità come donne normali.

Ora, il problema è che capire le cause, ove ve ne fossero, è un esercizio di pura accademia. Bisognerebbe capire cosa fare per fixare il problema, e che io sappia non conosco nessun professionista che mi abbia detto di esserne in grado.

So che con loro le punizioni non ottengono effetti se non quello di fargli del male inutile, è come picchiare un cane perché deve annusare a terra.

So che non possono esimersi da comportamenti manipolatori, so che quando si trovano a desiderare qualcosa, purtroppo, hanno bisogno di soddisfazione immediata, non tollerano minime dosi di frustrazione e se il beneficio immediato vine meno possono diventare impulsive ed aggressive contro se stesse o contro gli altri. Stiamo parlando di bisogno, non di desiderio. Come la fame d'aria sott'acqua.

So che non provano senso di colpa oppure, quando lo provano, ha un'intensità tale da essere irreparabile, per cui quando si comportano di merda con te e fai loro capire quanto male ti hanno fatto, o non ne sono interessate, o se lo sono si sentono nell'impossibilità di riparare e per proteggersi da quel dolore faranno cose che conducano alla rottura completa del rapporto.

So che sono spesso annoiate, disinteressate da qualunque attività che non dia benefici immediati, estremamente dipendenti dagli altri. Entrambi questi fattori sono causa di un calo dell'autostima che le porta spesso a stati depressivi che puntano verso il consumo di droghe o l'ideazione suicidaria. Tenderanno a dare agli altri ogni colpa del loro malessere. Tutto ciò che fai non basta mai.

Per qualche motivo sono in grado di scrivere su un foglio, dopo ore di litigata, quali siano le conseguenze probabili delle loro possibili azioni o scelte, ma operano sempre come se non capissero le implicazioni di ciò che fanno, creando danni e gettando veleno senza avere lo scopo di danneggiare davvero.

Sono impulsive, aggressive, instabili. Hanno una miccia cortissima, la minima negazione di attenzioni o di ciò che vogliono le porta ad una violenta scarica comportamentale impulsiva che prende il sopravvento sul pensiero.

Questo deve essere rimarcato, perché ho passato di recente un anno, a difendere l'operato di una ragazza del genere di fronte ad un'altra che mi continuava a dire come secondo lei calcolasse le cose per fare del male a gratis.

Detto tutto questo, fino a che le neuroscienze non ci daranno dati tangibili, avremo solo supposizioni e correlazioni deterministiche causali non sempre vere ed attendibili ( ad esempio non tutte le ragazze con un passato del genere sono così, e non tutte quelle che sono così hanno un passato simile).

Quello che ci importa capire davvero è che non si fixa.

Punirla non serve a nulla, se non a ferirla in modo disumano (come picchiare un disabile perché non cammina).

Toglierle attenzioni può dar luogo a risposte diverse di caso in caso, a seconda di quale sia il suo bisogno in quell'istante, (se il suo bisogno in quell'istante sono le attenzioni, reagirà con rabbia, se il suo bisogno è qualcos'altro che vuole, risponderà bene alla mancanza di attenzioni a patto che stia riuscendo ad ottenere ciò di cui ha bisogno) Questo genererà una percezione distorta in noi, vedendola agire un buon comportamento quando le togliamo attenzioni, penseremo che Aivia aveva ragione.

Invece si tratta di un risultato volatile, che in nessun modo la educa o ne cambia il comportamento futuro, e che era dovuto soltanto al fatto che in quel momento volesse altro dalle attenzioni.

In misura direttamente proporzionale alla qualità dei pompini e alla forma del culo, a volte ci sentiremo salire nel petto una sorta di martirizzante sentimento di volerle aiutare anche a vita, riempiendo i loro vuoti con impegno e coraggio.

E' lodevole, e ci rende dissimili dalle bestie, ma ricordiamo con oggettività che se riusciranno a stabilizzarsi sarà intorno ai 40-50, e chiediamoci se allora la forma del culo sarà ancora la stessa e se possa valere la pena di vivere conflitti continui e drammi, litigate e prese per il culo, tradimenti e ricatti per i figli, fino ai loro 40-50 anni.

Anche le loro storie di vita difficile nell'infanzia, potranno avere un peso in questo sentimento di pietà e di buon samaritanesimo.

Se davvero non ci si può esimere dal volerle aiutare, le si tratti come immigrati sgraditi: aiuti sì, ma a casa loro.

Gli si versino allora denari ogni mese ma ci si premuri che siano spesi per loro e mai dati in mano a loro, perché li spenderebbero nei modi più stupidi e infantili, quando non in droghe a dosi sempre maggiori.

Lo si faccia in forma anonima, perché se fiutano di poter prendere 5, vorranno ricattare per estorcere 10.

Non si neghi mai loro l'amore nemmeno per un momento.

Perché non capiscono nulla di ciò che fanno.

Per meglio rispondere alla tua domanda,

Bisogna far notare che non siamo in un clima politico che favorisca gli studi divisi per genere.

Per studiare le donne che si comportano in quel modo qualcuno dovrebbe urlare che l'imperatore è nudo, qualcuno dovrebbe prendersi la responsabilità politicamente scorretta di affermare che ci sono moltissime donne così e chiedere fondi per indagarne le cause.

Questo qualcuno sarebbe crocifisso dall'opposizione politica che lo strumentalizzerebbe per far notare come la sua università usi finanziamenti pubblici dei contribuenti per creare pregiudizi di genere, peraltro in molti stati questo è proprio vietato per legge, indagare differenze di genere che possano portare ad identificare un problema di alcune donne.

capisco..... tragedia

effettivamente hai ragione,bloccano le voci fuori dal coro..

posso capire in italia che c'è una chiusura su tante cose figuriamoci in un argomento cosi spinoso e pericoloso come questo,ma pure nel resto del mondo non ci sono studi scientifici che hanno iniziato a ricercare le cause?

lo stesso discorso lo fanno le multinazionali con il glutine e i latticini spacciandoli per cibi salutari quando non sono minimamente DNA compatibili.

naturalmente si cerca sempre di omettere,manipolare,controllare e distorcere i dati reali

Forse fra cento anni sarà possibile, forse saremo ancora ridicolmente mangiati vivi da religiosi e femministe, forse le cose peggioreranno.

Potrebbe diventare anche vietato domandarsi come mai ogni anno nel nostro paese muoiano un'80ina di donne per mano di maschi (non sempre per motivi passionali, ci sono anche rapine, regolamenti di conti trasversali ecc) e se ne parli come della peggior piaga della storia, mentre nessuno parla delle 1500 donne che ogni anno in Italia muoiono per conseguenze di condotte psicotiche.

Le femministe sembra stiano provando a salvare un'80ina di donne mentre ne condannano alla morte 1500.

chissa perchè non si parla mai della tragedia dei padri separati...per esempio ma della violenza sulle donne sempre.

piu continuo a leggere questo forum e le tue perle di sagezza più mi convinco a non volere figli.....

Modificato da yurion
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Ma tu per "clan" cosa intendi?

"Clan è un termine di origine gaelica (clann) che significa letteralmente figli oppure famiglia, e identifica genericamente un'aggregazione di persone unite da gradi di parentela o di affinità, oppure di comunanza di interessi. Talvolta viene usato il sostantivo "lignaggio", che indica un insieme di persone che discendono da un unico antenato."

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adad

Credo che "Clan" non vada inteso nell'accezione gaelica, quanto piuttosto come un insieme di individui distinti unicamente in adulti e bambini senza gradi di parentela ben definiti come nella società odierna. una sorta di famiglia composta da più genitori e più figli...

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cabeleira
ma anche essere donna non è facile, relazionarsi alla fauna maschile è difficile. Non tutti i maschi sono esempi di Ubermensh, e quelli che lo sono, se se ne vantano, rovinano tutta la magia.

A volte, leggendo certi interventi ( non è il tuo caso Aivia), e ascoltando determinati pensieri miei , mi chiedo che senso abbia lamentarsi delle donne.....

E' vero che sovente ci fanno soffrire ( sono stato lasciato due volte via telefono, e questo è il meno).

Eppure, sapendo che le donne le sensazioni le rendono (temporaneamente) felici, io mi sento soddisfatto.

Immaginate una donna che ragiona come un uomo : sarebbero estremamente noiose anche con le tette, e tra l'altro la seduzione sarebbe ripetitiva : una bella macchina , una casa, la dichiarazione dei redditi, un regalino.....e l'affare è concluso.

Escono anche con chi non gli sa offrire che quello, così come a parità di autostima sceglieranno quello che "offre" di più, ma quando sappiamo dare loro una certa sensazione questa diventa per un breve lasso di tempo "unica".

E questo rende felici anche noi. :)

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Connor

Ma tu per "clan" cosa intendi?

"Clan è un termine di origine gaelica (clann) che significa letteralmente figli oppure famiglia, e identifica genericamente un'aggregazione di persone unite da gradi di parentela o di affinità, oppure di comunanza di interessi. Talvolta viene usato il sostantivo "lignaggio", che indica un insieme di persone che discendono da un unico antenato."

Definizione tecnicamente ineccepibile.

Che trascura di precisare però che in un Clan si è così interdipendenti da poter dire che la sopravvivenza del singolo dipende dal gruppo ma anche la sopravvivenza del gruppo si affida alle abilità e responsabilità del Singolo. Al punto che l'ostracismo era considerato misura estrema non solo perché voleva dire morte quasi certa per colui che veniva allontanato, ma anche per la difficoltà di trovare un valido rimpiazzo nel gruppo.

Gruppo con medesime caratteristiche è ed è stao diffuso in varie società con nomi diversi, p.es. in Giappone si chiamava Dantai. Secondo alcuni anche società criminali di stampo mafioso come la triade cinese, la yakuza giapponese e la stessa mafia ne condividono lo "stile".

Per non parlare di gruppi ancora più piccoli e chiusi come i ninja, gli hwarang coreani e il...ahem.. Mossad...

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Canadair

E con la continua "svalutatrice"?

cioe' quella che ti contesta la conescenza della sua lingua madre quando tu la parli mediamente bene

Quella che ti dice che non sei un bravo "mr ingegnere" quando cerchi ci capire il manuale di un impianto elettronico

quella che ti dice , andando con due macchine allo steso posto, "vabbhe tu sei lento arrivi dopo"

Quella che "scherzando" ti dice che non parli bene inglese (che conosci meglio di lei)

Quella che ti dice che non sai cucinare (che e' vero, ma lei ci batte sopra)

Quella che ti dice , che i tui vestiti puzzano di umido e che dovresti imparare a toglierli subito dalla lavatrice (e non e' vero neanche per niente, perche' un ora prima hai ricevuto complimenti per il tuo profumo ed il tuo stile da un altra)..

Potrei continuare ad oltranza..

Quella che ti continua a denigrare in maniera "scherzosa" e quando le viene detto " basta" dice.."ma stavo scherzando!

Come si reagisce a tutto questo? Chiedo perche' prima di rinsavire ho vissuto una one-itis con una denigratrice di questo tipo, ahime' molto bella e fortemente corteggiata, che dopo svariati F-close ha interrotto la relazione.

Io cercavo di ignorare il continuo bombardamento di velati insulti e mancanze di rispetto, ignornandolo; ma ignorarli non li ha fermati; anzi devo ammettere che sotto questa pressione, ed anche abbacinato dalla fortissima voglia di paicerle che restava frustrata, mi sono "spezzato" sotto pressione, con la figura di merda di chi non reggeva questo continuo shit testing.

Quando dico continuo intendo continuo, uan raffica di insulti velati e di modi per farmi sentire inadeguato, quando a ben guardare, non entro nei dettagli ma in molti aspetti avevo un valore assai superiore al suo.

Un fattioe potrebbe ssere la durata, diciamo che ho retto circa tre mesi a questa situazione; di cui i primi due praticamente a distanza; poi in due settimane di convivenza, non faccio mistero del fatto che il mio frame, e' stato polverizzato. Forse resistendo di più avrei resistito meglio?

Una sensazione era anche quella che da un parte lei non riusciva a resistere a smerdarmi, per farmi collassare ed avere la scusa per rompere la relazione, che in fondo da eterna single (come comfermano altre fonti) non voleva vivere, pur essendos tata, almeno nelle prime settimane , magistralmente sedotta-

Ed avevo anche due storie paralelle e qualche questuante interssante; quindi avevo riscontri positivi. Ma lei mi seppelliva nella merda.

Non fraintendtemi, non ho sbagliato sezione: non me ne frega nulla, ed una così vale la pena di nextarla, o almeno dimenticarla.

Mi cheido solo come ci si comporta rispetto ad evidenti e prolungate mancanze di rispetto, come quella descritta, in cui ignorare e' bene, e dare attenzioni punenedo o incazzandosi e' premiare i cattivi comportamenti

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sherazade

E con la continua "svalutatrice"?

cioe' quella che ti contesta la conescenza della sua lingua madre quando tu la parli mediamente bene

Quella che ti dice che non sei un bravo "mr ingegnere" quando cerchi ci capire il manuale di un impianto elettronico

quella che ti dice , andando con due macchine allo steso posto, "vabbhe tu sei lento arrivi dopo"

Quella che "scherzando" ti dice che non parli bene inglese (che conosci meglio di lei)

Quella che ti dice che non sai cucinare (che e' vero, ma lei ci batte sopra)

Quella che ti dice , che i tui vestiti puzzano di umido e che dovresti imparare a toglierli subito dalla lavatrice (e non e' vero neanche per niente, perche' un ora prima hai ricevuto complimenti per il tuo profumo ed il tuo stile da un altra)..

Potrei continuare ad oltranza..

Quella che ti continua a denigrare in maniera "scherzosa" e quando le viene detto " basta" dice.."ma stavo scherzando!

Come si reagisce a tutto questo? Chiedo perche' prima di rinsavire ho vissuto una one-itis con una denigratrice di questo tipo, ahime' molto bella e fortemente corteggiata, che dopo svariati F-close ha interrotto la relazione.

Io cercavo di ignorare il continuo bombardamento di velati insulti e mancanze di rispetto, ignornandolo; ma ignorarli non li ha fermati; anzi devo ammettere che sotto questa pressione, ed anche abbacinato dalla fortissima voglia di paicerle che restava frustrata, mi sono "spezzato" sotto pressione, con la figura di merda di chi non reggeva questo continuo shit testing.

Quando dico continuo intendo continuo, uan raffica di insulti velati e di modi per farmi sentire inadeguato, quando a ben guardare, non entro nei dettagli ma in molti aspetti avevo un valore assai superiore al suo.

Un fattioe potrebbe ssere la durata, diciamo che ho retto circa tre mesi a questa situazione; di cui i primi due praticamente a distanza; poi in due settimane di convivenza, non faccio mistero del fatto che il mio frame, e' stato polverizzato. Forse resistendo di più avrei resistito meglio?

Una sensazione era anche quella che da un parte lei non riusciva a resistere a smerdarmi, per farmi collassare ed avere la scusa per rompere la relazione, che in fondo da eterna single (come comfermano altre fonti) non voleva vivere, pur essendos tata, almeno nelle prime settimane , magistralmente sedotta-

Ed avevo anche due storie paralelle e qualche questuante interssante; quindi avevo riscontri positivi. Ma lei mi seppelliva nella merda.

Non fraintendtemi, non ho sbagliato sezione: non me ne frega nulla, ed una così vale la pena di nextarla, o almeno dimenticarla.

Mi cheido solo come ci si comporta rispetto ad evidenti e prolungate mancanze di rispetto, come quella descritta, in cui ignorare e' bene, e dare attenzioni punenedo o incazzandosi e' premiare i cattivi comportamenti

Probabilmente lei sa di aver identificato il tuo punto debole, nota che ci rimani male, quindi continua a farlo calcando sempre di più la mano.

Prova a reagire in modo scherzoso, quando ti denigra prendila scherzosamente a sculacciate e parlale come se fosse una bambina, dato che è così che si sta comportando

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Definizione tecnicamente ineccepibile.

Che trascura di precisare però che in un Clan si è così interdipendenti da poter dire che la sopravvivenza del singolo dipende dal gruppo ma anche la sopravvivenza del gruppo si affida alle abilità e responsabilità del Singolo. Al punto che l'ostracismo era considerato misura estrema non solo perché voleva dire morte quasi certa per colui che veniva allontanato, ma anche per la difficoltà di trovare un valido rimpiazzo nel gruppo.

Gruppo con medesime caratteristiche è ed è stao diffuso in varie società con nomi diversi, p.es. in Giappone si chiamava Dantai. Secondo alcuni anche società criminali di stampo mafioso come la triade cinese, la yakuza giapponese e la stessa mafia ne condividono lo "stile".

Per non parlare di gruppi ancora più piccoli e chiusi come i ninja, gli hwarang coreani e il...ahem.. Mossad...

Con questa tua aggiunta mi viene da considerare la configurazione "clan" come perdente, in quanto dall' equilibrio molto fragile.

Forse ci stiamo allontanando da quello che Aivia aveva in testa per Clan.

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adad

Con questa tua aggiunta mi viene da considerare la configurazione "clan" come perdente, in quanto dall' equilibrio molto fragile.

Forse ci stiamo allontanando da quello che Aivia aveva in testa per Clan.

probabilmente sì, anche perché l'idea di Clan si trasferisce alla tipica famiglia italiana anni 40/50, probabilmente un tipo di famiglia maggiormente diffuso al Sud... non credo sia questo il tipo di "famiglia" a cui aspira AìvìA :D...

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