Problemi con genitori apprensivi e di mentalità troppo chiusa.. Non voglio che la situazione precipiti

[Jumpy [Partecipante] 3675]

Non ero d'accordo ? Tranquillo.. niente paghetta settimanale

Io lo chiamo ricatto. Tu chiamala pure educazione se ti piace

I genitori, chi più chi meno, tenderanno sempre a voler far fare a i figli quello che, a loro parere, ritengono meglio.

Da questa profonda contraddizione di fondo IMHO è molto difficile uscirne senza attriti e contrasti più o meno accesi...o milioni di sberle (da piccoli) e di ricatti (da grandi).

Chiarsci questo punto...l'alleggerimento economico sicuramente mette respiro in famiglia ma non cambia le vedute reciproche o i punti di vista

Per buona parte degli adulti l'indipendenza economica è diretta misura dell'essere autonomi, quindi sostegno economico e coincidenza di vedute posson diventare ostacoli insormontabili.

Per un genitore, un figlio che non si distacca economicamente da loro, sarà visto, in modo più o meno marcato, come ancora dipendente e bisognoso di loro... ergo non si "scioglierà" il nodo ci cui sopra, arrivando anche all'estremo: "finché ti campo io, fai quel che io decido che è bene per te".

Affetti ed emozioni li tengo da parte... il discorso si amplierebbe e complicherebbe troppo per il momento.

Quindi ammetti che un certo danno ci sia stato nei tuoi confronti.

"certo danno" è un eufemismo, diciamo che ho dovuto buttare nel WC (tirando ripetutamente lo sciacquone) un'intera fase della mia vita personale.

Appunto, hanno bisogno di vedere... quello che dicevo qualche post più su...e quì aimè non si può far nulla se non arrivare a dimostrargli la sua indipendenza economica solo allora cambieranno.

In casi limite, diventa un serpente che si morde la coda: i genitori continuano a considerare bambino ed immaturo il figlio che non si rende autonomo, ma, allo stesso tempo, gli mettono tanti di quei paletti (emotivi, psicologici o economici che siano) da' non concedergli alcuna possibilità di poterlo diventare.

[Frog [Partecipante] 551]

"certo danno" è un eufemismo, diciamo che ho dovuto buttare nel WC (tirando ripetutamente lo sciacquone) un'intera fase della mia vita personale.

Immaginavo.. si "certo danno" è un'eufemismo.

In casi limite, diventa un serpente che si morde la coda: i genitori continuano a considerare bambino ed immaturo il figlio che non si rende autonomo, ma, allo stesso tempo, gli mettono tanti di quei paletti (emotivi, psicologici o economici che siano) da' non concedergli alcuna possibilità di poterlo diventare.

Dirò anche di più, pubblicamente diranno che faranno di tutto per aiutarlo a farsi una vita, (parte razionale) ma inconsciamente per evitare che quella tanto comoda - da una parte solo ormai, per le cresciute esigenze del figlio - dipendenza non venga interrotta, faranno di tutto per impedirlo . Una sorta di "Misery non deve morire" . Ciò richiama al bisogno del dominante sul dominato che mancando quest'ultimo (interrompendo la dipendenza) alienerebbe l'identita della figura del dominante nel rapporto col dominato. Insomma io sono tua madre o sono tuo padre per esempio, ma sono anche chi ti comanda, per cui se non sei più dominato, non sei neanche più mio figlio o la figura di riferimento che ho in mente di te....

A questo punto il mantenimento del dialogo, il tempo e l'indipendenza acquisita con i dati di fatto (vivo da solo e mi mantengo da me magari lontano da casa ) si ricostruirà la nuova figura di figlio, ritrovando l'identità di questo da parte del genitore ( è mio figlio) ma in nuova figura relazionale è un uomo adulto indipendente e questo nasconde (aldilà della pubblica condizione economica e sociale) la cessazione del rapporto dominante/ dominato favorita anche dal fatto che non si vive più a stretto contatto.

Quindi interrompendo la dipendenza si dà una bella strattonata a quella comoda nevrosi che tanto entrambi genitore e figlio/a hanno contribuito a coltivare per l'instaurarsi di un rapporto dominante/ dominato nato dal confronto reciproco dei caratteri ...

[Jumpy [Partecipante] 3675]

Ciò richiama al bisogno del dominante sul dominato che mancando quest'ultimo (interrompendo la dipendenza) alienerebbe l'identita della figura del dominante nel rapporto col dominato. Insomma io sono tua madre o sono tuo padre per esempio, ma sono anche chi ti comanda, per cui se non sei più dominato, non sei neanche più mio figlio o la figura di riferimento che ho in mente di te ....

Tutto questo ma non solo, il rapporto genitore-figlio è "prototipo" di tutti i legami affettivi... situazioni problematiche si riflettono nella vita sentimentale e per scardinare certe dinamiche emotive serve tempo ma soprattutto aiuto, da soli non ce la si fa.

Non vado oltre perché sarebbe OT, ma, nei termini dell'utilità al thread, credo che il concetto sia piuttosto chiaro

[dr.feelgood [Partecipante] 510]

[LBJ92 [Partecipante] 445]

Avere genitori apprensivi capita spesso, anche io ce li ho (fra l'altro mio padre è di origini meridionali, e, non lo dico per discriminazione, ma mediamente si sentono in una posizione per cui devono dettare legge a tutto e tutti, poca apertura mentale, vita fatta di studio-casa-famiglia e basta quindi zero consigli di vita ecc). Mia madre è molto apprensiva, testarda al quadrato, scazzata quasi tutti i giorni per alcuni problemi familiari (fortuntamente non causati da me), mio padre pure, e io non ho un buon rapporto. Non è assolutamente conflittuale, è tipo il tuo. praticamente zero comunicazione, mi lasciano fare molte cose, ma generalmente con un certo fondo di apprensione e scetticismo, sembra come se aspettino che ci sia la prima difficoltà per dire "visto: te l'avevo detto!". Qualsiasi cosa abbia fatto hanno sempre avuto da ridire, sembra quasi sia un dovere trovare a tutti i costi l'errore, sempre a tutti i costi dire la loro mentre tu devi stare al tuo posto, neanche fossi un bambino di 8 anni. Io inoltre ho pure un fratello più grande, non so tu, che prendono sempre a modello (tipo "tuo fratello non ha fatto così" oppure "tuo fratello non fa questo"/"parla di questo e tu no" ecc ecc). Molti genitori hano la convinzione folle di "possedere" i figli e che siano un mezzo per soddisfare le loro ambizioni; il più delle volte danno sempre la colpa ai figli e si "autodefiniscono" dei bravi genitori. Allontanarti fisicamente dal tuo ambiente familiare ti farà (e ti ha fatto forse) bene, tanti ragazzi sono rovinati a causa dei genitori troppo apprensivi (non abbastanza forti da fare notare che la loro apprensione è deleteria). Non cercare il conflitto ma se esagerano fai capire che tu e loro siete persone diverse e se invece di far finta di volerti bene te lo voglion veramente devono ANCHE appoggiare le tue decisioni e non solo criticarle o sperare che falliscano. Dovresti far sempre capire la tua linea di pensiero (quelle poche volte che dici che parlate di cose importanti), e ascoltare la loro senza litigare. A lungo andare se mantieni quest'atteggiamento dovrebbero capire e accettare le tue scelte: tanto è difficile essere sempre tutti d'accordo e lo devono capire, perché sono sicuro che anche loro si comportavano così coi genitori. Lo dici tu stesso del resto: se ti voglion bene sul serio la loro più grande soddisfazione sarà sentirti un giorno dire che sei felice di quello che sei. Mi spiace per la tua situazione, perché un buon ambiente familiare è un dono preziosissimo per la crescita di un ragazzo della tua età, più di una buona vita sociale e delle ragazze...

quello che dice "chi ti ha dato i soldi" ecc se continua a ragionare così sarà uno di quei genitori che spero che non abbia nessuno (e spero assolutamente di non diventarlo neanche io), perché se devo crescere con questa pressione continua preferisco non averli i genitori appena la Legge mi da la possiblità. Non me ne voglia, è solo una mia opinione.

Hai appoggiato la sua decisione di andare all'stero. Basta così... non devi più interferire (a meno che ovviamente non faccia cazzate lui, del tipo spendere una marea di soldi sempre ecc mi pare ovvio)

Modificato 10 Marzo 2013 da LBJ92