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Avete paura della solitudine o ci convivete?


Bobby

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raff

Credo di si..in questo momento mi sento pecora..

in pratica stai dicendo io esisto con e per gli altri. Da solo non esisto. Ma per la tua età è comprensibile. Come ti hanno giustissimamente detto è un problema di autostima. Ti reputi così abominevole che non vuoi stare con te stesso perché non ti sopporti

Fai le valigie e parti DA SOLO (non in comitiva come fanno gli italiani, non con un amico "perché così vi supportate a vicenda") e fatti un periodo in un'altra città, meglio se all'estero

Rispondendo al tuo titolo: no, la cerco, piace essere solo e dedicarmi alle cose mie. Gli altri spesso mi fanno perdere tempo, anche le ragazze

Modificato da raff
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black mamba

Certo. I conti li fai solo tu. Nessuno se ne può fare carico al posto tuo. Ma la mia speranza e' quella di vivere una buona vita e di avere la fortuna di avere qualcuno accanto che mi accompagni e mi renda meno difficile il viaggio. In questo senso, e per tornare IT, la solitudine non dovrebbe far paura. Devi prima di tutto imparare a stare bene con te stesso e poi aprirti agli altri. La smania di isolamento non fa per me. Costruisci relazioni con le persone e da queste relazioni ricevi, impari...

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dickinson1

la solitudine e' qualcosa che esiste o meno,sta al modo di vedere di ognuno di noi.

Se a qualcuno piace starsene a rilassarsi a casa e' un male?

Si e no.

Se non esce di casa tutta la settimana ,ma perché lo vuole lui,e' un conto.

Se non riesce ad avere qualcuno con cui passare del tempo,un altro.

Ma alla fine e' il giudizio altrui che sembra pesare.

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Zelenka

Ennesimo sabato sera da solo, oramai gli amici sn tutti accoppiati e ognuno pensa ai fatti suoi....

...non so più cosa fare, mi sento veramente perso...sn in crisi e non riesco ad esser lucido..aiuto.

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rive

io sono nella stessa situazione, nella mia zona ci sono poche persone e riesco a spostarmi in grandi centri raramente e quindi è difficile creare un gruppo di amicizie.

Inizia a vedere i gruppi qui sul forum, ci sono in varie città. Prova anche a iscriverti a qualche corso, palestra, ecc. un minimo interessante (per te! Altrimenti è solo un ulteriore peso e fonte di stress).

Io sto anche pensando di cominciare a frequentare alcuni locali/bar in maniera regolare a giorni e orari fissi, senza pretese: bene o male trovi sempre le stesse persone, e dopo un po' si trova il modo di scambiare qualche battuta e, a poco a poco, fare conoscenza, conoscere amici di amici, ecc.

È una cosa che sto iniziando da poco, per ora con scarsi risultati, ma mi tiene impegnato e mi evita di farmi seghe mentali e abbattermi ulteriormente. E poi da qualche parte bisogna cominciare.

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macro

Tralasciando le tribù dell'Amazzonia o del Borneo meridionale per ovvi motivi (mancanza di civilizzazione), l'uomo è stato sempre "obbligato" a relazionarsi con il prossimo per ottenere questo o quel beneficio...Quando, per un motivo o l'altro, non riusciamo ad aprirci alle altre persone (siano esse HB o persino familiari), ci troviamo in una sorta di vicolo cieco! La nostra società non ci ha mai insegnato a cavarcela da soli...MAI! Sta a noi invertire questo processo...dimostrare a essa che la solitudine può essere costruttiva e farci, il più delle volte, aprire gli occhi sui tanti aspetti della vita. ATTENZIONE però: con solitudine non si intende il totale isolamento del carcere di massima sicurezza, bensì un nostro stato mentale che ci permette di fare cose in completa autonomia (hobbies o quant'altro) senza la presenza dell'ALTRO.

A NOI spetta la decisione di far partecipare gli ALTRI alle nostre attività, non viceversa!

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black mamba

Ma scusa, anche nelle tribù del Borneo esiste una forma di socialità, diversa dalla nostra, ma comunque strutturata. Avrei capito se avessi parlato di eremiti, piuttosto... Che l'uomo sia animale sociale oppure "homini lupus" e' dibattuto da secoli. A me sembra che si possa parlare di animale "relazionale". Trovo che i due estremi siano altrettanto malsani: non riuscire a vivere senza gli altri, e non riuscire a stare da soli.

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Lucumone

L'uomo moderno ha bisogno più che in passato di coltivare relazioni , sentire l'accettazione ed l'approvazione delle altre persone.

La vera solitudine , che sia imposta o meno , ti porta a confrontarti con il lato più nascosto , segreto di te stesso. Questo fà paura , crea disagio , rende inaccettabili quei pensieri , quelle emozioni che la nostra società ci insegna che sono sbagliati , inconcepibili.

I demoni si affollano nella tua mente , assieme a mille altri pensieri e dubbi , la lotta si fà furiosa mentre il tuo concetto di umanità si sgretola e cambia per sempre. Sai di non essere solo , quella strada è stata battuta da altri , altri che spesso non sono mai riusciti ad accettare quello che hanno visto dentro la propia anima , cercando conforto nell'oblio della morte.

La solitudine è una scuola di morte e l'uomo comune non la frequenterà mai...

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black mamba

Su questo non ti seguo. La solitudine ti porta a fare i conti con te stesso, ma che tu sia angelo, demone, o qualsiasi altra cosa ci sta in mezzo a questi due estremi, beh, quello dipende da te. E' solo che si fa fatica, a guardarsi dentro. E non solo perché ci facciamo paura, ma anche perché ci vediamo limitati, piccoli, imperfetti. La solitudine e' piuttosto una scuola di vita. Ci insegna che c'è sempre lavoro da fare...

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dickinson1

L'uomo moderno ha bisogno più che in passato di coltivare relazioni , sentire l'accettazione ed l'approvazione delle altre persone.

La vera solitudine , che sia imposta o meno , ti porta a confrontarti con il lato più nascosto , segreto di te stesso. Questo fà paura , crea disagio , rende inaccettabili quei pensieri , quelle emozioni che la nostra società ci insegna che sono sbagliati , inconcepibili.

si cercano relazioni ma si tende anche a farsi nemici.

Siamo predisposti a confrontaci col prossimo e da questo possono nascere simpatie o antipatie.

In certi casi finisce tutto con una smorfia di disappunto ,in altri casi la collera e il fastidio rimangono...con chi si muove male nei nosri confronti.

E' anche una questione di carattere che ci porta ad ampliare o ad allontanare amicizie.

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