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Più conosco la mente, più esploro il mondo, più tutto perde il fascino ai miei occhi


denipr92

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The President

Lascia stare 'sti risultati da test, servono soltanto per farti quattro risate e via, dai... :D
Per quanto riguarda le tipe, sono quasi sicuramente convinto che si tratta soprattutto di un discorso relativo alla mancanza di esperienza: cercare quella perfetta, un po' come la ricerca del principe azzurro da parte delle ragazzine. La ricerca del sacro graal...là in Polonia te le dovresti scopà tutte da residente :D
Una volta che te ne scopi un paio anche sul 6, cambia di parecchio la tua percezione delle cose...
Ma se entri in un trend negativo in cui non te ne rimorchi da molto, troverai difficoltà con tutte. Anche se sei un piacente e ci sai fare, ti mancherà sempre lo spunto vincente ed il vigore per chiudere. (per esperienza personale)

Idem per lo standard di vita: se ti abitui ad uno standard di vita poco stimolante, è difficile essere creativo, studiare, lavorare al pc, etc. etc.
Anche il fatto di avere i genitori che provvedono a te ti mette in zona comfort: quando eri in Ucraina e dovevi cucinarti da solo, lavare i panni da solo...non eri più stimolato?
Io dico la mia: è colpa anche di queste diavolo di paludi depressive italiane, che strozzano tutta la nostra voglia di fare...DEVI uscirne da solo, da 'sta situazione!

Modificato da The President
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Mars

Eccomi ragazzi sono la Sindrome di Asperger in persona


l tuo punteggio Aspie (neurodiverso) e': 96 di 200
Il tuo punteggio neurotipico (non-autistico) e': 106 di 200
Sembri avere sia tratti Aspie (neurodiversi) che neurotipici.

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dickinson1

"Dimentica ogni idea su te stesso perchè sono illusioni".

in questo caso si intende eliminare cio' in cui crediamo?

Se io mi sento con determinate caratteristiche,con certe capacita' e con sicurezze proprie,anche magari accertate sul campo,meglio metterle da parte perché non realistiche'

Se e' una frase per migliorare sé stessi,allora sono d'accordo...altrimenti preferirei avere delucidazioni.

Anche perché,nonostante tutto,e' una frase che mi fa riflettere molto

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denipr92
Inviato (modificato)

Per quale motivo fai quello che fai?

eh, magari lo sapessi. Sarebbe un punto di partenza.

Sono anni che leggo, viaggio e cerco di conoscere tante persone e diverse culture alla ricerca di risposte.

MA.. Più viaggio, più crescono le domande, più leggo e più so di non sapere e mi sento confuso e ignorante.

sei anni fa prendevo un 8 o un 9 a scuola e mi sentivo super intelligente.

Allora uscivo con gli amici, la mente completamente libera perché il mio dovere l'avevo fatto. Ero contento.

A volte prendevo un insufficienza, quindi ero infelice, allora studiavo di più per recuperare, e tornavo a stare bene.

Forse nella mia crescita mi è stata inculcata la mentalità di essere superiore rispetto agli altri.

Perché io ero: un bravo ragazzo, un ottimo studente, quello che non dice mai di no e quello che si scusa sempre.

Allo stesso tempo mi è stato insegnato ad essere umile, e mi è stata inculcata l'idea di essere un ragazzo timidissimo e quindi incapace di affrontare la vita al di là della scuola e dello sport.

Ora mi ritrovo a rincorrere qualcosa... che mai troverò! per questo voglio affrontare il problema alla radice

Modificato da denipr92
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hunt

Dimentica ogni idea su te stesso perchè sono illusioni.

Ogni cosa che pensi di te è falsa. Pensi delle cose, crei degli ostacoli nella tua mente e poi cerchi di superare gli ostacoli che ti sei creato. Sei prigioniero del mondo che ti sei creato. Hai creato delle leggi solo tue e lotti per abbatterle. Non c'è fine a questo inganno.

Abbandona ogni pensiero su di te. Hai detto "migliorare se stessi". Ma cosa significa questa frase? Nulla. Tu sei. Ciò che tu chiami "se stessi" è un'illusione nulla di più, e come tale deve essere trattato.

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denipr92

Ogni cosa che pensi di te è falsa. Pensi delle cose, crei degli ostacoli nella tua mente e poi cerchi di superare gli ostacoli che ti sei creato. Sei prigioniero del mondo che ti sei creato. Hai creato delle leggi solo tue e lotti per abbatterle. Non c'è fine a questo inganno.

Questa frase è bellissima. Penso che la metterò nelle "Frasi da leggere ogni giorno".

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hunt

eh, magari lo sapessi. Sarebbe un punto di partenza.

Sono anni che leggo, viaggio e cerco di conoscere tante persone e diverse culture alla ricerca di risposte.

MA.. Più viaggio, più crescono le domande, più leggo e più so di non sapere e mi sento confuso e ignorante.

sei anni fa prendevo un 8 o un 9 a scuola e mi sentivo super intelligente.

Allora uscivo con gli amici, la mente completamente libera perché il mio dovere l'avevo fatto. Ero contento.

A volte prendevo un insufficienza, quindi ero infelice, allora studiavo di più per recuperare, e tornavo a stare bene.

Forse nella mia crescita mi è stata inculcata la mentalità di essere superiore rispetto agli altri.

Perché io ero: un bravo ragazzo, un ottimo studente, quello che non dice mai di no e quello che si scusa sempre.

Allo stesso tempo mi è stato insegnato ad essere umile, e mi è stata inculcata l'idea di essere un ragazzo timidissimo e quindi incapace di affrontare la vita al di là della scuola e dello sport.

Ora mi ritrovo a rincorrere qualcosa... che mai troverò! per questo voglio affrontare il problema alla radice

Le risposte che cerchi non sono fuori di te ma dentro. Vivi al vita come viene, con gioia e serenità.

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skyluke

Ricordo quando ero più piccolo, senza andare troppo indietro, a quando avevo 16 anni.

Ero un ragazzo molto chiuso, timidissimo e sofferente... tutto, anche le più piccole cose per me sembravano irraggiungibili!

Ho sempre ammirato chi partendo dal nulla con grandi sforzi fosse riuscito a realizzare qualcosa di particolare, in qualsiasi campo della vita.

Dentro di me era come se la vita fosse meravigliosa, ma io non fossi in grado di prendere le meraviglie del mondo ma prima o poi ci sarei riuscito! Avevo fede in questo.

Mi ritrovo qui dopo 4 anni di crescita personale ad aver raggiunto molti obiettivi, non averne raggiunti altri e aver superato le aspettative in altri. Mi ritrovo qui a pensare: come, è tutto qui?

Più cresco io, più crescono i miei obiettivi di pari passo... e mi trovo ad inseguire qualcosa che qualche volta sfioro ma mai raggiungo:

la Felicità.

Prima avevo la fede che sarebbe potuto accadere qualche meraviglioso evento che mi avrebbe cambiato la vita. Ora sono convinto che nulla al di fuori possa influenzare la mia felicità.. ma più lavoro su me stesso più mi sento confuso.

Ho letto un sacco di libri sulla mente... forse troppi. Ogni volta che esco, inconsciamente analizzo tutte le persone che mi stanno attorno e quando siamo in gruppo analizzo le dinamiche ed equilibri del gruppo.

Non so se sia la troppa teoria, o la colpa di un percorso di crescita senza controllo che mi sta portando ad essere un una persona insensibile sia per emozioni positive che negative...

E' quasi un controsenso, ma è come se lo stesso distacco con cui affronto le emozioni negative, si ripercuota in quelle positive.

Es. Se qualche anno fa, una ragazza mi avesse detto di no, da 1 a 10 mi avrebbe fatto male 10.

Oggi da 1 a 10, facciamo che mi faccia male 4. Ma allo stesso tempo anche un si, mi farebbe bene soltanto 4. Ho reso l'idea?

Più realizzo qualcosa di grande, più cresce la paura di perderla. Talvolta mi godo il percorso, come quando faccio attività fisica. Sento il sudore che scende, i muscoli che fanno male, mi manca il respiro e allora prendo boccate d'aria mentre mi sento tutt'uno con la natura. Ma in tutti gli altri campi della vita non riesco a godermi questo percorso.

Sto provando ad abbandonare la logica e seguire il più possibile il flusso delle mie emozioni, ma continuo a farmi del male e ad essere più imprevedibile di una donna quando ha il ciclo.

Spero mi possiate aiutare a vederci più chiaro

1) Non sei cosi insensibile come pensi, hai 21 anni di cose te ne devono capitare tante e farai tempo a prenderti le tue botte sui denti a cui (ahimè) scoprirai di non essere cosi insensibile!

2) La felicità è un picco, cosi come il dolore, la rabbia etc, non puoi mirare ad un picco costante, quello a cui devi mirare è la serenità con dei picchi di felicità

3) Per quanto analizzi non potrai mai leggere il pensiero degli altri, va bene comprendere gli altri, ma tieni come punto fermo te stesso (non puoi agire sempre sulla base di quello che credi di leggere negli altri, agisci in base a te stesso)

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SCA3SS
Mi ritrovo qui dopo 4 anni di crescita personale ad aver raggiunto molti obiettivi, non averne raggiunti altri e aver superato le aspettative in altri. Mi ritrovo qui a pensare: come, è tutto qui?

Più cresco io, più crescono i miei obiettivi di pari passo... e mi trovo ad inseguire qualcosa che qualche volta sfioro ma mai raggiungo:

la Felicità.

Prima avevo la fede che sarebbe potuto accadere qualche meraviglioso evento che mi avrebbe cambiato la vita. Ora sono convinto che nulla al di fuori possa influenzare la mia felicità.. ma più lavoro su me stesso più mi sento confuso.

Ho letto un sacco di libri sulla mente... forse troppi. Ogni volta che esco, inconsciamente analizzo tutte le persone che mi stanno attorno e quando siamo in gruppo analizzo le dinamiche ed equilibri del gruppo.

Non so se sia la troppa teoria, o la colpa di un percorso di crescita senza controllo che mi sta portando ad essere un una persona insensibile sia per emozioni positive che negative...

E' quasi un controsenso, ma è come se lo stesso distacco con cui affronto le emozioni negative, si ripercuota in quelle positive.

Es. Se qualche anno fa, una ragazza mi avesse detto di no, da 1 a 10 mi avrebbe fatto male 10.

Oggi da 1 a 10, facciamo che mi faccia male 4. Ma allo stesso tempo anche un si, mi farebbe bene soltanto 4. Ho reso l'idea?

Guarda con grande interesse ho letto tutta la discussione perchè la tua rispecchia effettivamente la mia di situazione, in particolare la parte di citazione ricalcata in rosso, e se c'è qualcosa che mi è subito riaffiorato in mente leggendo le tue parole - oltre che ovviamente la somiglianza tra noi due - è la rappresentazione simbolica del pensiero filosofico di Schopenhauer (malgrado io provi un odio viscerale nei confronti della filosofia, ma non so, il collegamento in base a ciò che ho studiato è stato spontaneo): la vita è un pendolo doloroso che oscilla incessantemente tra il desiderio e la noia.

Questo perchè secondo Schopenhauer l'uomo agisce e prende le mosse in base ad atti di volontà che raggiungono la massima espressione nel desiderio dell'uomo stesso, la forza cieca che muove tutto il vivente. Stiamo dunque parlando di un uomo sempre alla ricerca di un qualcosa che evidentemente gli manchi, che indichi uno stato di vuoto e che dunque sia fonte di dolore.

Una volta raggiunto il proprio desiderio il dolore cessa, e l'uomo prova piccoli attimi di piacere e soddisfazione. Ma c'è un ma: se un bisogno viene soddisfatto, a lungo andare al piacere subentrerà la noia. E se l'uomo prova noia nei confronti della propria vita, presto desidererà inevitabilmente qualcos'altro per sentirsi vivo ed ecco che ritorniamo al problema del desiderio, discorso dal quale ne consegue che la vita è dolore perenne e insoddisfazione perpetua.

Problema - che magari come qualcuno di voi ha già potuto capire dalle parole in rosso riprese da denipr92 - circoscritto nel mio caso con le ragazze...Se prendo un palo poco male, consapevole che questo fa parte del mio percorso di crescita da 1 a 10 provo un senso di insofferenza 4. Ma se riesco a fare mia una secca HB 9, quella ragazza che tutti vogliono dove vivo e che mi invidiano, come successo in questi ultimi giorni, non so perchè ma da 1 a 10 mi fa altresì bene 4 e sono sempre alla ricerca di qualcos'altro: non sono mai soddisfatto. Magari questo perchè utopisticamente sono sempre alla ricerca di quell'ideale di perfezione di cui ha parlato benissimo S.Barney!

Però leggendo le considerazioni tue e del resto dei partecipanti alla discussione sono giunto alla conclusione che questo mio contatto "apatico" con la realtà che mi circonda sia dovuto al profondo razionalismo in cui mi sono arenato nelle ultime settimane. Tutto sintetizzato nel brillante discorso di OdisseoIV, in particolare come egli stesso ha detto:

La mente deve essere comandata rigorosamente. Altrimenti da strumento, quale realmente è, si trasforma in tirannica padrona.

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